The Elder Scrolls Forum - ESO, Skyrim, Oblivion, Morrowind & GDR

Merce preziosa, azione / romantico

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- Drake -
view post Posted on 2/2/2015, 00:10




CITAZIONE
Turni: Drake - Windaji

Stile: -Parlato pov- -"pensato"- -narrato- -Parlato da altri-

Tipo di narrazione: Presente, terza persona. Riassunto in QUOTE, commento personale in spoiler.

Locazione: 1 anno prima della crisi dell'oblivion: Terza era anno 432, Cyrodiil.

Premessa: Questo è considerato un prequel di Dùmoriàan https://tes.forumfree.it/?t=70340329

Leyawiin. L'affollata Città al confine con Elsweyr. Le frontiere erano aperte da qualche settimana per far entrare i carichi di merci preziose dalla desertica terra delle gemme e delle tinture. Era una calda giornata di inizio estate. Il cielo diventava sempre più violaceo man mano che il sole si abbassava portando con sé la sua luce arancione, attirando a sé gli uccelli scuri che silenziosamente attraversavano Tamriel verso ovest quasi volessero raggiungere il tramonto. Come solito in quel periodo dell'anno, le carovane percorrevano la larga strada sterrata avanti e indietro venendo continuamente controllate per paura che in esse venisse clandestinamente trasportato qualche barile di skooma, come per altro era solito accadere.
Il sole era appena sparito oltre le colline boscose ad ovest, e all'imbrunire, Guruk era finalmente arrivato ai cancelli della città con passo svelto e tutto impettito sfoggiando gli svariati gioielli ( rubati ) con cui sperava di poter rimorchiare qualche signorina khajiit di passaggio. Le attenzioni gli vennero sfortunatamente rivolte quasi esclusivamente solo dalle guardie comunque, che al suo passaggio lo squadravano con la mano pronta alla spada nei foderi attente ad ogni movimento sospetto, e squadrandolo guardingamente per paura che usasse il grosso machete che teneva ciondolante dietro la schiena.

L'energumeno continua ad avanzare allungando lo sguardo sulle rispettabili signorine del posto cercando qualche facile preda tra le khajiit figlie dei ricchi mercanti lì di passaggio e che spesso si rivelano ingenuamente in cerca dell'avventura di una notte. A passo svelto e tutto impettito sfoggia quanti più gioielli ha indosso come è solito fare in quel periodo dell'anno quando è sicuro di trovare delle giovani feline appetibili. Ma questo non è l'anno buono a quanto pare...
Dopo qualche minuto ed un paio di tentativi di approccio finiti male l'orco si incammina verso la sua meta prefissata, che avrebbe già dovuto raggiungere qualche minuto prima senza perdere tempo. Un signore imperiale di nome Valerius Claidanius aveva reclutato Guruk la settimana precedente come guardia armata per trasportare un suo carro fino alla città imperiale, e per ricevere il contratto lavorativo si sarebbe dovuto presentare lì in un determinato punto la sera stessa al tramonto, che era ormai passato da quasi un'ora.
Valerius Claidanius è un uomo sui cinquant'anni dai capelli brizzolati quasi rasati e dei baffi dal discutibile taglio. Porta spesso vesti blu lunghe e piene di ghirigori e non manca mai di portare con sé una collana con un grosso rubino appeso che gli pende in bella vista. Uomo altezzoso e dalla poca pazienza, ma con un vero fiuto per gli affari; fiuto che stavolta era stato ingannato da un caro amico di Guruk, che lo aveva caldamente raccomandato come spada a pagamento elogiando la sua lealtà..
Le strade si fanno meno affollate, e nel momento in cui raggiunge il ricco imperiale l'orco si presenta con un sorrisone e l'aria di chi si voleva fare aspettare
-Hey Valerio!-
-Valerius...-
-Sì... mi scusi.-
Si schiarisce la voce mentre l'altro lo guarda con'aria contrariata
-Sei in ritardo! Il tuo collega era qui un'ora fa! Mi avevano detto che eri affidabile...-
-Sono affidabilissimo!-

Risponde con tono quasi offeso, ma l'altro non se ne cura, e mentre si dispone a firmare un paio di scartoffie tenute in mano da un argoniano dallo sguardo basso e l'aria intimorita, probabilmente un servitore, Guruk aspetta alzando gli occhi al cielo schiarendosi la voce e poi riabbassandoli in terra.
-Molto bene... il lavoro consiste nello scortare il mio carro da qui alla capitale, il compenso di 1000 septim vi verrà dato da sir Conrad Austilius che vi aspetterà col carro e le merci alla stazione commerciale sud della città. Si parte domattina all'alba al cancello nord, il carro coi teli viola, vedi di arrivare puntuale almeno domani-
Gli raccomanda porgendogli il contratto su carta tra le mani, che l'orco afferra con un sorrisetto ingenuo chiudendo gli occhi mentre annuisce prima di chiedere incuriosito
-Lo farò signore... ahm... mi scusi, sarò l'unico della scorta o...? Mi pare di aver sentito che avrò un collega-
-Sì! Un khajiit, ora vai, io ho delle faccende da sbrigare-
Gli risponde seccato chiedendo di allontanarsi scuotendogli la mano davanti mentre lascia un paio di monete in mano al giovane argoniano al suo fianco.
Senza aggiungere parola, l'uomo si allontana andando a parlare con un paio di nobili signori che lo aspettano affianco a una fontana, accogliendolo con un saluto caloroso come non si vedessero da tanto. Guruk annuisce guardandosi attorno e tornando alla sua occupazione precedente, che per sua sfortuna si conclude con esiti alquanto umilianti non riuscendo nemmeno a corteggiare come si deve nessuna delle ragazze con cui ci prova in giro per la città.
Con l'aria imbronciata e il passo più veloce si dirige verso la locanda della città pagando un paio di giovani signorine imperiali che poi decide di portarsi in camera la sera stessa. Prima però, decide di cenare e di farsi una partitina a carte cercando qualcuno con cui scommettere dei soldi, e trovandolo infine su di un piccolo tavolo accanto al bancone nella penombra. Un nord di mezza età dall'aria poco rispettabile e i capelli scuri ed unti, che mescola le carte con maestria aspettando che qualcuno si presenti al suo tavolo chiedendogli quanto sia la posta in gioco. I suoi occhi vispi e bluastri sfrecciano in ogni angolo della locanda aspettando di incrociare lo sguardo di qualche giocatore interessato.
Mentre Guruk gli si avvicina con una grossa pinta di birra chiara in mano appena presa, passa distrattamente davanti ad un khajiit che quasi viene urtato da lui
-Hey, attento-
Lo avverte scostandosi con un riflesso felino
-Scusa gattone-
Sorride con una giravolta per poi ritrovarsi di fronte all'umano, che continua ad aspettare vicino al tavolo con aria spavalda facendo scivolare le carte scure tra le mani. Appena Guruk gli si avvicina spostando la sedia lo saluta con un cenno del capo, ed il nord gli sorride a sua volta nello stesso modo continuando a giocare con le carte che si fa scivolare tra le dita con maestria.
-Sembri un tipo che sa il fatto suo...-
-Con le carte, e in tante altre cose...-
Risponde con poca modestia sedendosi con un sorrisetto spavaldo e pieno di sé
-Si gioca alle quattro stelle, puntata minima di 50 septim-
-Mi sta bene...-
Risponde Guruk scrocchiandosi le dita e aspettando che gli vengano date le carte nascondendo un'aria alquanto impaziente e divertita.



CITAZIONE
Guruk incontra il suo datore di lavoro che gli chiede di portare un carro con un carico da Leyawiin alla Città Imperiale dove lo aspetta il compenso. Dopo aver chiarito i dettagli si dirige alla locanda dove paga un paio di prostitute e chiede loro di aspettarlo nella sua stanza mentre comincia a bere e a giocare d'azzardo con un nord lì vicino

Vai Windaji :ahstop:


Edited by - Drake - - 17/2/2015, 19:01
 
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Windaji
view post Posted on 2/2/2015, 01:50




-E' davvero questo che vuoi fare del tuo futuro, Do'ndaji?
-Do'ndaji è sicuro, padre.
-...Va bene, allora lascia che S'ndaji ti faccia un dono.
Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato, Do'ndaji ha deciso di dire addio alla sua terra natale e alla sua famiglia per imbarcarsi nella sua più grande caccia. Una nuova terra, una nuova vita, nuove avventure da vivere, nuove emozioni. In questi ultimi momenti però, si sente incredibilmente nostalgico. La domanda che gli ha appena posto il padre, continua a riecheggiarli nella mente, nonostante lui abbia già dato una risposta.
E' davvero questo che Do'ndaji vuole fare del suo futuro? Lasciarsi tutta la sua dietro le spalle? Gli amici che ha conosciuto e amato? E poi, chi baderebbe a sua madre e sua sorella se il vecchio S'ndaji dovesse cadere in malattia?
-Padre...
Il padre del Khajiit fa segno di tacere, Do'ndaji non si è reso conto, mentre camminava per la sua casa disseminata di mille ricordi, di essere arrivato all'armeria di famiglia. Suo padre tiene in mano qualcosa, nascosto da una stoffa pregiata e purpurea, raffigurante lo stemma di famiglia. Nel momento in cui la volontà di Do'ndaji vacilla, il padre, sa qual'è la spinta necessaria affinché il figlio decida di prendere in mano la sua vita.
-Questa scimitarra apparteneva a tuo nonno Dro'ndaji, fu la sua arma prediletta contro i Bosmer, ti proteggerà nei tuoi viaggi...
Lo sa, lo sa eccome. La Kha'jay, la falce lunare di suo nonno, quanto tempo aveva aspettato di possederla! Era stata donata all'antenato dalla Criniera in persona, per i suoi servigi in guerra. Suo padre la toglie dall'involucro, e appare, così pura e perfetta. Suo nonno era un Cathay-raht, un Khajiit molto grande, per chi non lo sapesse, quindi, se lui era in grado di abbinarla ad uno scudo, a Do'ndaji servivano quasi due mani per poterla utilizzare a dovere. Nel momento stesso in cui la tocca, il tempo si ferma. Il Khajiit si trova trasportato in una dimensione priva di spazio e di forma, come se avesse toccato la luna stessa. In quel momento, sente tutto l'affetto dei suoi cari, e delle lune, ed ha la certezza di esser stato messo sulla strada giusta.
-Un'altra cosa... Questo è Var, il coltello da lancio di tuo nonno, forse un'arma meno leggendaria, ma avrebbe comunque voluto che l'avessi tu.
-G...Grazie, padre.
Il ragazzo abbraccia suo padre, con le lacrime agli occhi.

***************

-Porta qualcosa a Ma'jay, quando torni, capito? Perché tu torni, e non si discute!
La piccola Khajiit ha già una lingua affilata come una lama.
-Ma certo! Do'ndaji tornerà, e ti porterà quella sella da Senche che tanto desideri!
-Guarda che le promesse si mantengono!
Abbraccia anche la giovane sorella, lui ha un sorriso ottimista sul volto, lei un'espressione imbronciata, entrambi sanno che la promessa probabilmente non sarà mantenuta. Il volto della madre, invece è corrugato dalle lacrime.
-Prendi questo, si intona ai tuoi occhi...
La madre, molto più bassa di lui, gli porge una collana, realizzata con una gemma azzurra, lui la indossa, senza dire una parola, sta soffrendo troppo.
-Ko'jay ha sempre saputo che eri benedetto dalle lune, non mi importava di quello che dicevano gli altri. Ko'jay è orgogliosa di te.
Abbracciando la madre, Do'ndaji prova la stessa sensazione che ha provato toccando la Kha'jay.
-Addio, madre.
Il giovane avventuriero si incammina, senza nessun dubbio, verso la sua nuova vita. Con un gesto, e un turbinio di emozioni nel cuore, saluta la sua casa, e la sua famiglia.

***************

-Sei sordo? Ti ho chiesto se prendi qualcosa da bere!
-S...Sì, prendo una birra qualunque, grazie.
Do'ndaji torna alla realtà, in un attimo brutale. Stava pensando agli addii, che aveva dato nei giorni precedenti, ai doni ricevuti, e alla raccomandazione fatta ai suoi amici di tenere d'occhio sua sorella e sua madre. Si tocca il pendente al collo, e si ri-immerge nei ricordi.
N...No, Do'ndaji non può permettersi di pensarci, domani deve alzarsi presto, c'è del lavoro da fare!
Aveva accettato di scortare una carovana piena di merci preziose a Cyrodill, per guadagnarsi qualche Septim, e con la scusa viaggiare. Sorseggia la birra, ha un sapore pessimo, ma paga ugualmente il locandiere. Mentre sta per rimettersi a pensare ancora una volta, viene quasi urtato da un orco, un bruto dall'aspetto, sembra aver combattuto diverse battaglie.
-Hey, attento!
-Scusa gattone.
Ma guarda che razza di imbecille...
In un primo momento, l'orco suscita rabbia in Do'ndaji. Lo analizza meglio, cammina tutto impettito, incorniciato da gioielli e brillocchi vari. Al Khajiit scappa una risata, evidentemente l'orco non si era reso conto di aver indossato una collana da donna!
Facciamo qualcosa di divertente...
Notando che l'orco si dirige verso il tavolo da gioco, decide di seguirlo per distrarsi dai suoi pensieri.
-Dai carta anche a Do'ndaji, amico!
Si siede sullo sgabello affianco all'orco, con un sorriso ammicante stampato sulla faccia, in attesa del momento giusto per fare una battuta a proposito dei suoi gioielli, mette i suoi 50 septim sul tavolo, quando all'improvviso...
-Hey, bei gioielli che hai, principessina, perché non lasci che ti alleggeriamo un po' il collo? Magari dalla testa!
Un Nord si alza, torreggiante, da uno dei tavoli, puntando la sua daga contro l'Orco, poi si avvicina, insieme ad altri quattro, un altro Nord, due Khajiit e un Redguard, tutti dal fisico abbastanza robusto, sembrano una banda di ladri. Purtroppo, in questa come in tante zone commerciali, il crimine la fa da padrone. Un altro Khajiit si sarebbe tirato indietro, avrebbe ragionato e capito che non era la sua battaglia quella, ma non questo Khajiit. Do'ndaji aveva sempre desiderato essere coinvolto in una rissa alla locanda.
Cinque contro uno è un po' scorretto, non trovate, messeri?
Do'ndaji si alza e sfodera gli artigli, pronto a combattere.

CITAZIONE
Do'ndaji ha dei flashback dell'addio ai suoi familiari, e del momento in cui ha ricevuto le sue armi. Dopo essere tornato alla realtà, decide di seguire Guruk al tavolo da gioco, ma i due vengono minacciati da una banda di energumeni.
 
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- Drake -
view post Posted on 2/2/2015, 03:18




-Hey hey hey signori! Perché non ci calmiamo un po'?-
Esclama Guruk alzando le mani con un sorriso e proseguendo poi
-Si stanno divertendo tutti qui, non è il caso di rovinare la serata a queste persone... che ne dite se vi offrissi una birra e la finissimo qui?-
Scherza mentre si alza dalla sedia sempre tenendo le mani alzate, e voltandosi verso i rispettabili signori mantenendo quel sorriso rilassato atto a mascherare l'ira che trasale
-Se proprio non vuoi rovinare la serata a tutti allora facci qualche regalino e finiamola qui-
-Oppure-
Interrompe l'orco afferrando la birra con una mano dalla quale prende un sorsetto
-Usciamo di qui, e sistemiamo la faccenda come dei... perfetti gentiluomini-
-Heh... cinque contro uno? Sei sicuro?-
-Beh, se vuoi ho due adorabili signorine che mi aspettano al piano di sopra, potremo chiamare anche loro...-
Ci scherza su facendo sorridere un paio degli scagnozzi del nord, che però non prende altrettanto sul ridere la risposta insolente dell'orco che riceve la punta di un coltello sotto al mento tanto rapida da non accorgersi nemmeno fino al momento in cui non gli accarezza la barba scura
-Non... fare il cazzone con me...-
Gli ringhia a denti stretti. In quell'istante il giocatore al tavolo si alza quatto quatto e corre fuori tutto preoccupato mentre il khajiit posa la mano sulla lama che gli pende da dietro la schiena mantenendo il resto del corpo totalmente immobile. Guruk si volta appena sente la sedia del nord spostarsi e sbuffando sconsolato borbotta
-Niente partita a quanto sembra...-

Con uno scatto Guruk spacca il bicchiere di birra in faccia al nord che cade in ginocchio davanti a lui. In un battibaleno i quattro criminali avanzano urlanti sguainando le lame con i brutti musi tutti incazzati. Guruk ha appena il tempo di toccare il fodero quando leggero, il khajiit gli poggia una mano sulla spalla saltandolo agilmente come fosse un ostacolo e parandosi dinnanzi a lui con la lama curva che scintilla alla luce del caminetto.
-Ma che?!-
Grugnisce Guruk piegando la testa, e prima che si possa accorgere di cosa sia successo, due dei brutti ceffi si precipitano in avanti attaccando maldestramente Do'ndaji che para tutti i colpi con maestria facendo qualche passo più in là.
In breve tempo tutti i presenti nella locanda si allontanano rumorosamente intanto che Guruk sfodera la mannaia, colpendo con la parte piatta il cranio del nord ferito ai suoi piedi. Prima che il corpo privo di sensi colpisca terra gli altri due banditi caricano in avanti pronti a lottare!
Guruk para i primi colpi mentre Do'ndaji fa lo stesso allontanandosi dal centro della locanda dove sta l'orco. Il locandiere si ripara dietro al bancone urlando terrorizzato alle due prostitute pagate da Guruk di scappare, svolgendo egregiamente il suo dovere di "protettore" qual'è. Il bruto nota le sue due ragazze scappare dalla porta mentre tiene ferme le scricchiolanti lame dei criminali sulla sua. Voltandosi verso le ragazze esclama sconsolato
-Oh no... ma che cazzo!-

Con rabbia l'orco calcia lontano uno dei due mentre l'altro continua ad attaccarlo col coltello. Intanto Do'ndaji schiva un paio di colpi indietreggiando tra i tavoli, al terzo colpo, compie un salto mortale all'indietro balzando oltre il tavolo tenendo una mano dietro la schiena e la lama puntata contro i due, che stupiti ( dopo essersi scambiati un rapido sguardo incredulo ) avanzano urlanti tagliando il tavolo e cominciando ad attaccare il felino. Compiendo una ruota sul lato Do'ndaji si ritrova dinnanzi ad un enorme redguard che continua ad attaccare col suo morningstar sfasciando una delle colonne in legno che viene presa non appena il khajiit si abbassa per schivare il colpo. Dopo aver fatto una giravolta per schivare il colpo dell'altro, si prepara all'affondo del redguard.
Il morningstar rimane fermo a mezz'aria mentre il felino ci salta sopra atterrando sulla punta. I due banditi osservano increduli il felino restare in equilibrio sulla lama. Dopo, compie un ennesimo salto mortale all'indietro, durante il quale, per darsi lo slancio, colpisce il redguard con un piede e l'altro bandito khajiit dietro di lui atterrandogli addosso. Mentre il corpo del nemico è a terra Do'ndaji lo infilza con la lama ferendogli l'avambraccio e rendendolo inoffensivo. Mentre il felino urla il redguard riparte alla carica.
Costretto ad indietreggiare, Do'ndaji si ritrova a sbattere con la schiena contro a Guruk che para un colpo del nemico prima di esclamare
-Giù!-
-Giù-
Assieme al khajiit, che però abbassandosi colpisce le caviglie del gigantesco redguard per darsi una spinta e scivolare con la schiena in mezzo alle gambe di Guruk, dopodiché si rialza con una giravolta roteando il corpo sostenendosi con la mano sinistra a terra. Le sue gambe roteano colpendo i due banditi che indietreggiano, e dopodiché Guruk e Do'ndaji si "scambiano" gli avversari.

Guruk combatte contro al redguard alto almeno quanto lui, che viene subito disarmato e messo a terra con un calcio frantumando un tavolo e la colonna dietro di essa
-Qualcuno chiami le guardie!!!-
Esclama il locandiere tra il frastuono generale. Guruk sferra un calcio ad uno dei nemici che vola oltre il bancone come fosse stato colpito da una palla di catapulta. Do'ndaji schiva un colpo del suo nemico balzando contro la colonna che usa come "trampolino" per balzargli addosso. Con le gambe afferra la testa dell'avversario usando il suo peso per compiere la mossa: muovendo la parte superiore del corpo fa cadere l'avversario in terra mentre lui si rimette in piedi con una capriola, notando che dalla porta d'ingresso sono appena entrati un paio di banditi in più, che erano lì già da prima con i loro compari in attesa di dare manforte.
-Oh oh...-
Sibila preoccupato mentre i due entrano urlanti. Guruk para un paio di colpi del nemico a cui poi afferra la testa con la sua grossa mano. Con forza l'orco lancia il nemico in aria, e prima che il corpo atterri, lo colpisce con un calcio facendolo sbattere contro il muro. Il gigantesco redguard però si ripresenta alle sue spalle tirandogli un pugno in faccia e poi nello stomaco! Guruk si china in avanti sibilando
-Fai sul serio?-
Il redguard afferra l'orco e lo lancia fuori dalla finestra, ma prima che lui finisca fuori in strada, lo afferra per la gola tirandoselo dietro. I vetri si frantumano finendo in terra assieme ai due giganti. Guruk si rialza a fatica mugugnando e sfilandosi un grosso vetro dalla scapola destra, che poi osserva finendo con il cambiare espressione sgranando gli occhi scandalizzato
-Aaaaaaoh-
In quello stesso istante il redguard si rimette in sesto estraendo un pugnale, ma prima che possa colpire, Guruk gli si fionda addosso conficcandogli il vetro in gola. Con un ghigno l'orco mette tutto il suo peso sull'avversario che cade gorgogliante sputandogli sangue in faccia fino ad espirare. Guruk sospira mettendosi in piedi e pulendosi il muso dal sangue, e osservando dalla finestra rotta l'interno del locale, dove il khajiit continua a combattere
-Fermi!!!-
Esclama una guardia fiondandosi verso l'ingresso, al ché i brutti ceffi smettono di lottare ed il khajiit gli punta l'arma contro esclamando
-Arrendetevi marrani!-
-Hey, felino! Posa quell'arma!-
Gli ordina la guardia, e in tutta risposta il khajiit abbassa la lama incredulo chiedendogli
-Come?-
Guruk sogghigna scuotendo la testa e sussurrando
-Tch, che scemo...-
Allontanandosi poi mentre altre guardie si apprestano ad intervenire entrando nella locanda come un fiume in piena.

Guruk si allontana dalla zona mentre Do'ndaji viene interrogato dalle guardie, esponendo con passione e rettitudine la sua versione della storia, delineando spesso e volentieri gli ideali di giustizia e onore che intendeva ribadire più di tutti, affermando che si è solo difeso contro i banditi. A sostenere la sua versione è il locandiere, che ancora tremante conferma quanto detto dal khajiit che con il suo charme riesce a convincere le guardie. Per qualche assurda ragione, e forse per il volere degli dei, le guardie si sono astenute dal portare il giovane felino in prigione.
Nel mentre intanto, Guruk aveva pagato un'altra prostituta con la quale aveva calmato i suoi bollori in un vicolo prima di andare ad addormentarsi su di una piccola duna poco fuori dalla città, usando delle foglie di palma come cuscino. Do'ndaji aveva trascorso ore e ore ad argomentare la tesi della sua innocenza, e perciò aveva fatto le ore piccole e non era riuscito a dormire bene. Il mattino seguente, all'alba, si era preparato e aveva fatto colazione per rinfrancarsi mettendosi subito in marcia verso al sua destinazione.

Guruk arriva al cancello notando finalmente il carro da scortare. Si sgranchisce e si riprende dalla scomoda nottata in un battibaleno, avanzando poi verso il carro che è custodito dal piccolo argoniano della sera prima, che con l'aria frettolosa gli fa firmare un documento dicendogli di aspettare lì il suo collega.
Ricordandosi del fatto di avere un collega, l'orco storce il naso e aspetta borbottante rimuginando continuamente sulla questione e aspettando il ritardatario collega seduto sul carro. Dopo qualche minuto, sbuffa guardandosi attorno e scende per dar da mangiare una carota ai due cavalli sorridendo
-Hey bellezze-
Mentre allunga distrattamente il braccio verso il sacco delle carote appeso al carro, sfiora con le dita il telo violaceo che lo copre, e dopo essersi dato un'occhiata furtiva introno, si avvicina quatto quatto sfiorando il telo e cercando di alzarlo per vedere quali merci preziose trasporta.
Con un ghigno continua a scrutare incuriosito pensando tutto eccitato
-Quante belle cosine ha qui!-
Prima che possa osservare ulteriormente andando più in là con lo sguardo, una voce calda lo chiama da dietro le spalle
-Hey!-
Lui subito si mette sull'attenti cercando di assumere un'aria innocente, ma poi cambia subito espressione appena si accorge di chi ha davanti, e piegando la testa sorride inarcando un sopracciglio.
Il khajiit osserva il documento del signor Valerius che tiene tra le mani mentre legge confuso grattandosi la testa
-Scusami, è questo il carico di... uh?-
-Guarda un po' chi si vede...-
Sorride Guruk.



CITAZIONE
Guruk e Do'ndaji combattono i malviventi. Guruk finisce con il volare fuori da una finestra portandosi uno dei cattivi con sé e uccidendolo per poi fuggire all'arrivo delle guardie. Do'ndaji riesce a convincere le guardie di essersi soltanto difeso, ma nonostante ciò viene interrogato per ore. Il mattino seguente Guruk raggiunge il carico che deve scortare e Do'ndaji lo raggiunge e l'orco lo saluta.

Vai :asd: combatti come in matrix
 
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Windaji
view post Posted on 2/2/2015, 18:42




Gli avvenimenti della serata hanno un che di surreale, dopo ore di interrogatorio, finalmente il Khajiit si ritrova nel letto della locanda, gentilmente offerto dal locandiere per aver difeso un cliente dall'attacco di quei malviventi. Spogliatosi della sua armatura ed infilatosi sotto le lenzuola, dopo quel combattimento e quelle ore passate a filosofare con le guardie, sente la stanchezza abbandonare il suo corpo, come se le Lune lo cullassero. Nonostante tutto, è contento dell'esperienza che ha provato, combattere fianco a fianco con qualcuno, aiutare qualcuno che ne ha bisogno, è questo il genere di esperienze che si aspetta per la sua nuova vita. La nostalgia di casa sta facendo posto a nuove emozioni, al posto di pensare alla sua famiglia, adesso, pensa a quell'orco. Si chiede se mai lo reincontrerà, se avranno mai l'occasione di combattere insieme un'altra volta. In principio gli è sembrato ingenuo ed arrogante, ma poi si è rivelato un combattente coraggioso e leale. Le ore continuano a passare, e ancora Do'ndaji non prende sonno. Un solo pensiero in mente: Guruk.

***************

Il gallo canta, ed il sole è alto nella cittadina commerciale di Leyawiin. Do'ndaji si alza dal letto, inizia a rivestirsi. Si avvicina al comodino, e guarda la sua immagine nello specchi a mano. Il pelo è arrufato, e il contorno degli occhi è gonfio.
Non mi ricordavo così brutto...
Inizia a spazzolarsi, pensando agli eventi recenti, è accaduto tutto così in fretta, prima il viaggio fino a Leyawiin, poi la sosta nella locanda, quell'orco così alto e muscoloso, poi la rissa, le guardie ed infine il breve riposo di poche ore. Do'ndaji ha la sensazione di aver scordato qualcosa, passando per caso un'occhiata veloce sul comodino nota un pezzo di carta...
MERDA! MERDAMERDAMERDAMERDAMERDA!
In una frazione di secondo Do'ndaji infila i calzoni, poi la tunica, rinfodera le armi, e saltellando giù dalle scale su una gamba per volta gli schinieri.
MERDAMERDAMERDAMERDA!
Aveva dimenticato di aver accettato un lavoro per la protezione di un carico fino a Cyrodill! Probabilmente adesso la carovana aspetta solo lui per partire, ci sarà una detrazione pesante sulla sua paga! Saluta velocemente il locandiere che stava spolverando il bancone, e si precipita verso le porte della città, dov'era prefissato l'incontro per qualche ora fa, probabilmente. Arriva affannando, presso dei carri coperti da un telo viola. Da un'occhiata al foglio, il padrone del carico è un certo Valerius Claidanius. Distoglie lo sguardo dal foglio, e lo posa su una figura gigantesca girata di spalle.
-Chiedo scusa, è questo il carico di... Uh?
La figura si gira, è Guruk, l'orco insieme a cui ha combattuto la scorsa notte.
-Guarda un po' chi si vede...
L'orco sorride, Do'ndaji ricambia, è felice di averlo ritrovato, si avvicina guardandolo negli occhi e continuando a sorridere.
-Hey! Come stai? Do'ndaji si è preoccupato un po' quando sei sparito, ma sapeva che le sue preoccupazioni erano infondate.
-Scherzi? Per quelle mezze calzette? Ci vuole molto di più per strapparmi la pellaccia!
L'orco appoggia i pugni alla cintola, con i gomiti all'infuori, assumendo un'espressione di baldanza e risata trattenuta. E' evidente che gli piace essere adulato. Anche Do'ndaji ride.
-Ahah! Certamente, sei bravo con quell'affare!
Do'ndaji indica la strana spada che Guruk porta dietro la schiena.
-Beh neanche tu scherzi con quella! Ahah!
Guruk indica la Kha'jay.
-Voi gatti parlate in modo strano, ma se ho capito bene ti chiami Do'ndaji. Io sono Guruk.
Il suo nome è Guruk. Un nome forte, gutturale, com'è giusto che sia il nome di un orco. I due si stringono la mano, sorridendosi reciprocamente.
Clap, clap, clap.
Un uomo ben vestito si avvicina lentamente battendo le mani, ha capelli ed occhi marroni, dei baffi ed un pizzetto incorniciano le sue labbra. E' accompagnato da quattro uomini armati, con equipaggiamenti che Do'ndaji non ha mai visto prima, probabilmente provenienti da Cyrodill.
-Ma che scenetta commovente!
L'uomo ha uno strano accento, si tratta naturalmente di Valerius Claidanius, arrabbiato, furioso, per il ritardo del Khajiit.
-Gatto! Ringrazia che ho sentito di quello che hai fatto ieri sera alla taverna, altrimenti se avessi mezzo sospetto che tu abbia passato la notte prima di un lavoro a strafarti di zucchero lunare e a scoparti qualche puttana ti caccerei a calci in culo senza pensarci due volte.
Valerius fa una breve pausa, Guruk si guarda intorno furtivamente ma non dice niente. Do'ndaji abbassa la testa in segno di comprensione.
-E adesso in marcia!
Valerius da il comando, le immense porte della città si aprono, poco alla volta. E' una vista mozzafiato. E' in questo momento, che inizia per davvero la nuova vita di Do'ndaji. I carri, trainati da bovini iniziano il loro cammino, seguiti da Do'ndaji e Guruk.

***************

Camminano, camminano per ore, sotto il sole cocente. Do'ndaji si pente infinite volte di aver passato la notte sveglio. Per fortuna non succede niente di particolare, la carovana procede tranquilla per molto tempo. Do'ndaji vorrebbe conversare con Guruk ma riesce a malapena a camminare, nonostante ciò, cerca di mostarsi sveglio e attivo. Camminando, il deserto si trasforma in foresta, ed il sole in pioggia. Anzi, diventa un vero e proprio temporale.
-ALT!
Grida Valerius, fermando la carovana. Uno dei suoi esploratori procede in avanti, e poi torna indietro, per fare rapporto.
-Signore, il fiume è in piena! Non possiamo proseguire! Dobbiamo accamparci ed aspettare!
-Dannazione! Non ci voleva! E quanto dobbiamo aspettare esattamente?!
L'esploratore tentenna per un attimo.
-N...Non è possibile prevederlo signore! Ci vorranno minimo due giorni!
Seguono svariate imprecazioni da parte di Valerius, contro gli dei, la pioggia e sua suocera.

***************

La pioggia rilassa l'animo di Do'ndaji, e il cibo la rinvigorisce. Anche la sbobba preparata dai cuochi della carovana sembra deliziosa, con il suo appetito attuale. Dopo aver cenato e scherzato con gli altri membri della carovana, Do'ndaji decide che è arrivato il momento di passare un po' di tempo con Guruk. Si avvicina alla sua tenda.
-Permesso?
-Fai pure, gattone!
Lo trova stravaccato, intento a rilassarsi e a digerire dopo l'abbuffata. Si siede accanto a lui, sorridendo.
-Come sta andando il viaggio?
-Noioso! Già una giornata di cammino e ancora non si vede l'ombra di un po' d'azione, ahah!
Do'ndaji condivideva il suo spirito guerriero, ma in quel momento desiderava solo rilassarsi, non pensare e godersi il meritato riposo.
-E poi la cucina è una vera merda!
-Hai ragione, ahah! Giurerei di aver visto un occhio in quella sbobba schifosa!
A Do'ndaji viene in mente un'idea, probabilmente malsana, ma ormai si è capito. Le idee malsane per questo gattone sono pane quotidiano. Il Khajiit infila una mano in tasca, ne tira fuori un sacchetto di zucchero lunare che aveva messo da parte, e lo porge a Guruk.
-Hey... Ti andrebbe di... Farti la bocca con qualcosa di più dolce?
Do'ndaji ammicca.

CITAZIONE
Do'ndaji non riesce a dormire, e arriva in ritardo all'appuntamento con Valerius. Tuttavia, questo decido di non licenziarlo, avendo sentito le sue gesta della notte precedente. Incontra Guruk e si presentano. La carovana parte, ma è costretta a fermarsi a causa di un fiume in piena che blocca la strada. Dopo aver cenato all'accampamento, Do'ndaji propone a Guruk di mangiare un po' di zucchero lunare insieme nella sua tenda.

 
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- Drake -
view post Posted on 2/2/2015, 21:10




-Uuuhuhuhu! Ecco cos'è che adoro di voi khajiit, questo e i gioielli che fate!-
Sorride frenetico mentre gli tira via il sacchetto dalle mani per poi avvicinarlo al naso e dargli una profonda sniffata. Espirando osserva la polvere intingendoci un dito dentro per assaggiarla, nel mentre, Do'ndaji lo osserva senza sapere bene come approcciarsi, ma continuando comunque a sorridere.
-"Non è nei piani interagire con questo tizio... ma tanto Bravil è lontana! E se dobbiamo aspettare che il torrente si calmi il viaggio sarà ancora più lungo. Meglio godersi questi istanti, almeno non mi trovo di fianco un tipo stronzo"-
Pensa mentre ridà il sacchetto in mano al felino, che dopo essersi sporto fuori dalla tenda per sicurezza ritorna dentro infilando un paio di dita nel sacchettino, e raccomandando poi
-Un paio di ditate e poi basta... questa roba è costata un occhio della testa a Do'ndaji-
-Tranquillo Do'magi un paio di ditate e te la lascio!-
Gli risponde puciando le sue grosse dita dentro al sacchetto mentre il felino lo corregge prima di fare lo stesso
-Do'ndaji, non Do'magi-
Appena presa la quantità voluta ( e consigliata prima di avere effetti collaterali ) i due si stendono sulla schiena con l'aria rilassata ed un'espressione da ebete sul volto. L'orco chiude gli occhi e respira rumorosamente leccandosi le labbra. Il felino rimane con gli occhi socchiusi e la coda che non riesce a tener ferma, mentre sospira soddisfatto cominciando a sentire gli effetti di rilassamento muscolare ed euforia.
-Non male...-
Commenta Guruk mentre il khajiit chiude gli occhi godendosi gli effetti. Non è la prima volta che ne fa uso, ma di certo non ne fa abitualmente, e ciò si deduce dal fatto che dopo una decina di minuti, passati in silenzio mentre avrebbe voluto parlare con l'altro, collassa e si addormenta come un sasso. Immediatamente l'orco cambia espressione e torna relativamente serio mettendosi seduto e guardando il felino
-"Merda..."-
Pensa, per poi continuare a rimuginare mentre da un'occhiata fuori dalla tenda
-"Questo tizio è forte... almeno, ieri notte alla locanda combatteva come una furia! Non era previsto che ci fossero altri nella scorta. Siamo io, il grande capo, il cuoco, il lacchè di Valerius e due cocchieri uno per ogni carro... non sarà facile finire il lavoro con questo tizio se si metterà di mezzo... devo trovare una soluzione"-

L'orco continua a complottare nella sua mente cercando di pensare al modo in cui comportarsi col khajiit che gli ha rovinato "i piani", dei quali ancora si è allo scuro. Dopo un paio di minuti Do'ndaji comincia a dar segni di vita mugugnando e facendo le fusa nel sonno con un sorriso stampato sul muso
-"D'altronde: lavora come spada a pagamento, mi ha offerto della droga, si è buttato in una rissa... magari non è tipo che si potrebbe fare dei complessi se lo coinvolgessi nell'operazione... no, ma che vado a pensare?"-
Il khajiit si risveglia lentamente sbadigliando e abbracciandosi ancora narcotizzato
-"Per qualche motivo sembra voglia fare amicizia con me... potrei portare la cosa a mio vantaggio. Se riuscissi a ottenere la sua fiducia potrei avvicinarmi abbastanza da farlo fuori al momento giusto, e se invece finirò col conoscerlo meglio potrei anche farmelo amico e coinvolgerlo davvero nell'affare. In fondo uno che combatte così non credo di poterlo battere con facilità! Se non puoi ucciderli, fatteli alleati, come dicono i bretoni"-
-Hey-
Lo saluta stropicciandosi gli occhi mentre Guruk torna sorridente cercando di apparire simpatico
-Hey! Tranquillo sei collassato solo una decina di minuti. Nessuno si è accorto della tua mancanza-
-Do'ndaji ha fatto dei sogni strani...-
Sussurra il khajiit rimettendosi in sesto mentre l'orco sorridente lo smuove per farlo uscire dalla tenda
-Me ne parlerai un'altra volta, ora ho la testa che mi gira ed'è meglio che uno dei due faccia il suo lavoro, no?-
-Uh?-
Prima ancora che se ne accorga il felino si ritrova fuori dalla tenda sotto la pioggia, sentendosi chiamare alle sue spalle
-Hey, ppst! Donbiagi? Grazie per lo zucchero!-
Ammicca Guruk tornando nella tenda mentre il khajiit lo saluta con la mano per poi assumere un'espressione sconsolata sul muso
-Mi chiamo Do'ndaji...-
Sussurra prima di allontanarsi, conscio che il tentativo di legare con un guerriero, o meglio, con un quasi sconosciuto, si è rivelato non tanto interessante quanto avrebbe voluto.

La pioggia cessa di cadere all'imbrunire. L'orco esce dalla sua tenda raggiungendo il khajiit che osservava come un falco da un masso in cima alla piccola collina. Il felino sembra intento ad osservare un punto fisso nel buio quando l'orsimer gli si avvicina alle spalle salutandolo con una pacca esageratamente forte
-Hey!-
-Uh! Hey...-
Bisbiglia mentre l'altro lo osserva a braccia conserte commentando
-La vedetta è tornata? Che ha detto?-
-Che le acque non si ritireranno prima di un paio di giorni... e che dobbiamo raggiungere un ponto ad un paio di chilometri da qui. Partiremo domattina-
-Molto bene! Ti do il cambio della guardia, vai a dormire stanotte sto io qui fuori-
Si propone gentilmente, nascondendo in realtà il fatto di voler approfittare dell'oscurità per dare una rapida occhiata alla merce preziosa nei due carri. Il khajiit sorride quasi lusingato ma rifiuta l'offerta
-No grazie! Non ho sonno... e poi noi khajiit vediamo bene al buio! Posso continuare...-
-Ah... già-
Borbotta Guruk guardandosi attorno per poi salutarlo con una scusa per andare ad osservare la merce
-O beh! Allora faccio un giro di ricognizione!-
-Vengo con te!-
Si propone mettendosi in piedi con uno scatto, al che l'orco si volta sorridendo a denti stretti
-No! No no, hehe! Volevo solo fare un giro... e fare una pisciata-
-Oh-
Storce il naso non essendo ancora abituato alla mancanza di tatto che ogni tanto rivela la gente al di fuori di Elsweyr, perciò se ne ritorna sul suo masso a scrutare l'oscurità mentre Guruk si allontana discendendo la piccola collina erbosa a passo svelto e rumoroso incrociando i due cuochi imperiali che non lo notano nemmeno avvicinarsi alla loro tenda prima di mettersi a dormire.







La notte avviluppa il gruppo che se ne va a dormire tranquillo sotto al cielo nuvoloso, fidandosi delle due guardie assoldate per proteggerli. Una di esse invece trama contro di loro, e mentre è certo che nessuno lo veda si avvicina ai carri silenziosamente per cercare di non innervosire i quattro cavalli legati lì vicino.
Con tutto l'aiuto possibile di Nocturnal l'orco alza uno dei teli e sbircia le casse sotto ad esso contandole silenziosamente
-Sei sette otto... nove, nove per ogni carro-
Annuisce per poi ricoprire il tutto e guardarsi attorno circospetto. Nessuno lo ha notato, e perciò fa un giretto in perlustrazione guardando le cinque tende nel piccolo accampamento. Il cielo comincia ad aprirsi in piena notte, e le lune splendono sull'acqua del torrente che scintilla come se brillasse di luce propria. Guruk fa un breve spuntino e poi due passi per rilassarsi, fermandosi ai piedi di un grosso masso messo lì in mezzo al prato, alzando lo sguardo ed osservando le lune nel cielo.

CITAZIONE
Do'ndaji offre dello zucchero lunare come tentativo d'approccio, ma finisce con il prenderne troppo e il collassare non riuscendo a socializzare con Guruk, che nel frattempo ragiona sul da farsi con il felino: ucciderlo o provare a farselo amico per corromperlo, avendo paura di riscontrare difficoltà in caso i due combattano. Perché il piano di Guruk sembra essere appunto il sabotaggio dell'operazione e il furto della merce preziosa, ma chi collabori o come intenda agire è un mistero.
Do'ndaji fa il turno di guardia di notte pensando al sogno fatto mentre era collassato, e prova nuovamente a parlare con Guruk che in realtà non sa ancora se fingersi amico o se tradirlo a sua insaputa. Valerius, i due cocchieri i due cuochi e l'argoniano lacchè di Valerius vanno a dormire nelle loro tende, rimangono svegli solo Guruk e Do'ndaji che continuano a fare la guardia girando per l'accampamento, in attesa di ripartire per un ponte la mattina seguente di modo da attraversare il fiume e proseguire verso nord )

Povero micione, vuole fare amicizia e Guruk manco se ne accorge :asd:


Edited by - Drake - - 11/2/2015, 23:48
 
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Windaji
view post Posted on 3/2/2015, 22:30




Notte. Una notte stranamento luminosa. La luna splende in cielo, ed illumina il creato come una madre amorevole. Il Khajiit si erge solitario, nel paesaggio circostante. Dietro di lui, le mura e il focolare domestico. Davanti a lui, una salita irta di pericoli, ed in cima ad essa, la Luna, promessa di felicità senza fine. Inizia a correre, a correre velocissimo, non sente alcuna fatica, scavalca abilmente ogni ostacolo: radici di alberi, cespugli di rovi. Neanche si rende conto, nella sua corsa adrenalinica, che più si avvicina alla luce lunare, più la sua ombra sembra allungarsi, ingrandirsi. Sale, sale sempre di più, gli ostacoli diventano sempre più grandi, sempre più difficili, ma nessuno riesce a fermarlo. Ha la gioia nel cuore, sa di essere sulla strada giusta, sulla sua strada. Arriva finalmente in cima. La vetta è ricoperta di una sostanza bianca e fredda, che Do'ndaji non ha mai visto. Pensa che si tratti di polvere di stelle. In lontananza vede suo nonno, che lo aspetta a braccia aperte. Dietro di lui, un cancello argentato, che porta direttamente sulla luna. Corre, più veloce che può, pronto a ricevere il meritato premio. Ma qualcosa va storto. Due catene, stridenti, dalle ombre, gli si aggrovigliano attorno ad entrambe le braccia.
Cosa? Perché?
Il nonno tende il braccio verso di lui, e lui ricambia, ma nessuno dei due può muoversi. Ad un palmo, l'uno dall'altro, così vicini eppure così lontani. Le catene lo trascinano sempre più lontano, il cancello dietro le spalle del nonno si richiude, inghiottendolo. Una sensazione di panico totale, mai provata prima, prende possesso del corpo di Do'ndaji. Pupille dilatate, battito accellerato, nausea. E poi, il colpo finale. Il Khajiit si tocca l'addome, le sue mani sporche di sangue, che sgorga copioso. Un'enorme spada dalla lama piatta conficcata all'altezza dello stomaco. La sostanza candida e fredda tocca il corpo di Do'ndaji, che si accascia inerme al suolo, mentre le catene continuano a trascinarlo, sempre di più, nell'oscurità. Le ultime cose che sente, sono delle risate contorte e malate.
Ahahahahah! Ahahahah!

***************

Ancora una volta, si è spinto oltre il limite. I Khajiit sono abituati all'assunzione di zucchero lunare, deve averne preso veramente tanto per aver avuto delle allucinazioni così vivide. Mentre scruta nella notte, Do'ndaji si interroga sull'incubo. Più che incubo, è convinto che si tratti di un messaggio da parte delle lune, e per tanto non è da trascurare. Quella sensazione di panico lo ha lasciato parecchio scosso, la paura prima d'ora è stato un sentimento a lui quasi del tutto estraneo. Ma più si interroga, più la sensazione peggiora. Il dolore della ferita allo stomaco è stato dannatamente reale, anche adesso sembra pulsare. Do'ndaji lo tocca, la paura che questa sensazione possa inghiottirlo lo paralizza. Capisce che è giunto il momento di smettere di pensarci, e continua la sua guardia notturna.
Tutto sarà chiaro quando arriverà il momento.
Anche il comportamento dell'orco non l'ha convinto del tutto, forse per via dello zucchero, o della differenza di cultura, ma sente che qualcosa non quadra.
Non sono più un bambino, non posso vedere solo il lato positivo in tutti. Esistono persone che non hanno alcun riguardo per gli altri, pronti a tradire e pugnalare alle spalle non apppena se ne presenta l'occasione.
Si rende conto che per la prima volta non ha pensato come un Khajiit, riferendosi a se stesso in prima persona. Si augura che il mondo esterno, per quanto possa cambiare il suo modo di parlare, non cambi mai la sua indole.

***************

La mattina arriva presto, con un sapore fresco di rugiada. L'aria che si respira è una benedizione per i polmoni, risolleverebbe anche il più cupo degli animi. Do'ndaji non si sente stanco, il cibo e lo zucchero sono stati sufficienti per fornirgli il riposo necessario. Prende le sue cose, e si rimette in marcia, seguendo tutti gli altri. Camminare non gli viene difficile, ama vedere i posti nuovi. Sta lavorando, e non può permettersi di soffermarsi più di tanto, ma non riesce a nascondere il suo entusiasmo per ogni nuova pianta o frutto che vede. Dimentica delle notte precedente, dimentica Guruk. Camminando, raggiungono finalmente la strada sterrata precedente al ponte.
-Vedetta, fai rapporto!
-E' stretto e vecchio, signore! Può passare solo un carro alla volta, altrimenti rischiamo di farlo crollare!
Do'ndaji e Guruk camminano in testa alla carovana. Il Khajiit gira la testa di scatto, come colto da un presentimento.
-Mh?
-Niente, solo un fischio nell'orecchio.
Guruk è stato lì per tutto il vaggio, ma solo adesso Do'ndaji fa davvero caso alla sua presenza. Guarda la lama che ha sulla schiena, e nota qualcosa di familiare che gli causa inquietudine, ma non riesce a capire cosa. Fanno ancora pochi passi, poi Do'ndaji si ferma di scatto. Prova una dolorosa sensazione di pressione sulla fronte che non gli permette di proseguire. Tende un braccio, e ferma anche Guruk. Non era un semplice fischio nell'orecchio. Una freccia passa ad un centimetro dal naso dell'Orco, che si guarda intorno incredulo.
-Ma che cazzo!?
-FERMI TUTTI! SIAMO SOTTO ATTACCO!
Il Khajiit da l'allarme gridando, e i due prendono i posti da combattimento. Ancora una volta sono Do'ndaji e Guruk, contro tutti. Vengono circondati da una dozzina di banditi, col volto coperto da bandane, vestiti di stracci e cuoio, armati con spade ed archi, probabilmente rubati. Guruk sguaina la spada, e i due si mettono schiena contro schiena. Si scambiano uno sguardo che dura meno di un secondo.
-Quando vuoi, gattone.
Do'ndaji annuisce. Prende il pugnale dalla sua cintola, e con un lancio preciso e fulmineo lo conficca nel cranio di uno degli arceri, deciso a neutralizzare quelli per primi. Il poveraccio neanche si rende conto di ciò che accade che si ritrova a terra stecchito, i suoi compagni tentennano vedendo la sua fine. Do'ndaji non presta attenzione, adesso è nel pieno del suo furore guerriero. Carica un balzo felino, e si lancia su un altro arciere, piccolo e smilzo, che si ritrova i suoi artigli conficcati nel petto. Aggrappato al corpo del nemico, il Khajiit fa una capriola, scaraventandolo giù dal ponte. Credendolo distratto, due spadaccini cercano di coglierlo di sorpresa; uno di loro tenta di colpirlo al collo con un rovescio, Do'ndaji mette una mano all'elsa, e senza neanche togliere la Kha'jay dal fodero para il colpo con parte della lama, semplicemente sollevandola, poi procede, girandosi, a recidere la giugulare del malcapitato, con i suoi soli artigli. Il sangue schizza in grande quantità, bagnando la mano ed il volto di Do'ndaji. Basta un ringhio, e l'altro spadaccino scappa terrorizzato. E' tentato di inseguirlo, ma decide di andare ad aiutare Guruk.

L'orco è da solo contro otto furfanti, armati con spade, asce e quant'altro, ma non è affatto preoccupato, è perfettamente consapevole che sono dei dilettanti. Cercando di colpirlo tutti quanti, all'unanimitò, ma a Guruk basta una singola e potente sferzata su se stesso per ucciderne due, mutilarne tre, e parare il colpo di altri due. Tuttavia, un singolo colpo va a segno, un fendente da parte di un bandito argoniano, che lo ferisce al volto, dalla fronte alla guancia passando per l'occhio. E' stato abile, ha atteso che l'orco terminasse la sua giravolta per attaccarlo, prevedendo quella mossa. C'è mancato poco che non lo accecasse. Ciò non vuol dire che avrà la vita salva. Guruk si tocca il viso, e vedendo il sangue sulla sua mano, va su tutte le furie. La sua temperatura corporea aumenta, il suo volto si contrae in una smorfia, il sangue pompa nelle vene che si ingrossano, specialmente sulla fronte. A vederlo da lontano, sembra quasi più alto. Un colpo, uno solo, in cui concentra tutto il suo odio e la sua rabbia, ed il povero argoniano si ritrova la testa divisa a metà, come un melone. Penetra nel cranio, separa i due corni, e si ferma al collo. Gli occhi schizzano fuori dalle orbite. Do'ndaji non fa neanche in tempo a correre in aiuto di Guruk, che gli altri banditi se la danno a gambe frignando come donnette.
E così questa è la temibile furia berserker degli orchi. Ne ho sentito parlare, ma vederla è decisamente più... Impressionante.
Do'ndaji si sofferma a pensare se fosse il caso di essere così cruenti contro dei principianti, poi ricorda.
Sono criminali, hanno scelto di uccidere e derubare degli innocenti, ne meritano le conseguenze.
Prima che l'ultimo dei banditi scappi, Guruk, ancora in preda alla rabbia, lo prende per il collo e lo sbatte per terra, schiacciandogli la faccia contro il terreno.
-Dì al tuo capo di mandarne ancora, abbiamo appena iniziato a divertirci.
Poi lo rilascia, il livido della manata dell'orco rimane sul suo collo, e lui scappa, cadendo un paio di volte dai suoi stessi piedi per la paura. Do'ndaji recupera il pugnale del nonno dal cadavere del bandito, e nota un tatuaggio a forma di rosa rossa sul petto del malvivente. E' pronto per andare a fare rapporto a Valerius, ma incrocia lo sguardo iniettato di sangue di Guruk. I due rimangono a fissarsi, respirando affannosamente per la fatica dello scontro.

Edited by Windaji - 3/2/2015, 23:41
 
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- Drake -
view post Posted on 4/2/2015, 00:40







-State tutti bene?-
-Sì capo-

Risponde uno dei due cocchieri ancora nascosto dietro ai carri assieme al giovane argoniano mentre Valerius annuisce voltandosi verso il ponte e sussurrando
-Bene...-
Più sollevato per il non aver dovuto passare casini in seguito alla morte di qualche membro del gruppo. Mentre tutti si rilassano le due guardie arrivano dal ponte con l'aria esausta e ancora un po' provati dal combattimento.
-VA TUTTO BENE-
Esclama Guruk avvicinandosi per poi dare un'occhiata al khajiit affianco a lui che tiene lo sguardo fisso a terra davanti a sé
-Tutto bene?-
Gli chiede, al che l'altro si volta verso di lui semplicemente annuendo. Appena arrivano al contingente il gran capo apre le braccia con quello che pare quasi un sorriso sul volto
-Per i nove è andato tutto bene!-
-Prego messere...-
Sbuffa Do'ndaji fermandosi appena vicino a lui mentre Guruk sorride
-Non ci darete extra per questo vero?-
-Hey, sono i rischi del mestiere! Vi pago già per difendere il mio carico-
Detto ciò non aggiunge altro, e si volta verso i due cocchieri rimettendosi in sesto e facendo mente locale
-Va bene-
Poi, schiarendosi la voce, ordina di muoversi
-Avanti! Andiamo avanti, cerchiamo di avanzare-
Ordinando subito dopo a Do'ndaji e Guruk con voce più bassa
-Andate a sgomberare il ponte-
-Sì capo-
Annuisce il felino scattando, seguito poi dall'orco che procede a passo più lento.

I due buttano rapidamente i corpi nel fiume poco prima che da lì passino i due carri guidati dai cocchieri ancora terrorizzati, che si guardano attorno circospetti e piuttosto tesi. Dietro ai carri segue il capo accompagnato dal suo assistente, entrambi a cavallo. Una volta che tutti sono passati Do'ndaji prosegue assieme a Guruk, che gli si avvicina dandogli una pacca sulla spalla
-Te la cavi... dannatamente bene Donvaji-
-Do'ndaji.-
Lo corregge immediatamente con un sorriso seccato, al che subito l'orco si scusa
-Oh, sì... faccio sempre fatica coi nomi-
Il khajiit sorride, e mentre il gruppo prosegue gli viene ordinato di raggiungere la testa della carovana per fare da vedetta. Il felino obbedisce mentre Guruk rimane alla coda del convoglio con l'aria rilassata, voltandosi un'ultima volta verso il ponte e notando delle macchioline di sangue rimaste sulla spalla, che poi si pulisce con un dito leccandoselo. I banditi sarebbero potuti tornare, ma non lo fanno. I carri proseguono sul sentiero fino ad arrivare finalmente sulla strada per la capitale che costeggia il grande fiume Niber. Ci arrivano nel tardo pomeriggio, venendo avvolti dagli ultimi raggi del sole arancione che dipinge il panorama e si rispecchia appena nelle acque blu del fiume sotto al chiaro cielo limpidissimo e blu.
Il khajiit si ferma appena nota che il capo lo richiama con un fischio per fargli segno che il convoglio s'è fermato o sta per farlo. Gli fa un cenno con la mano rimanendo lì ad osservare il paesaggio, con le colline verdi e lussureggianti coperte più a nord da boschi altrettanto belli. Inspira profondamente con un sorriso assumendo un espressione quasi realizzata e dimenticandosi dello scontro avvenuto qualche ora prima. Gli occhi gli si riempiono di gioia per un attimo, e annuendo si morde il labbro scrutando l'orizzonte con un mezzo sorrisetto, capendo che è anche per questo che ha iniziato la sua nuova vita: per vedere il mondo.
Il suo attimo di tranquillità viene scosso per un attimo dall'orco che nel frattempo lo ha raggiunto e lo saluta con un sorrisone e una pacca esageratamente forte sulla spalla. Il khajiit si massaggia la base della spalla destra continuando ad osservare il panorama assieme all'orco che commenta
-Tu non devi aver visto molto del mondo... vero?-
-Come?-
Gli chiede voltandosi mentre l'altro continua a tendere lo sguardo a nord sorridendo
-Quelli come noi, dopo un po' smettono di stupirsi di ciò che vedono!-







Il khajiit non capisce inizialmente quelle parole, ma poi l'orco dice qualcos'altro che gli impedisce di avere il tempo di ragionare sulla sua frase
-Il capo ha detto che saremo al sicuro sulla strada! Confermo io, Bravil è la città del crimine e ci passeremo vicino, ma finché resteremo sulla strada saremo sempre sotto l'occhio delle guardie che fanno un grande andirivieni a cavallo...-
-Ok?-
Annuisce non sapendo se è il momento buono per parlare dell'attacco, ma poi l'orco si volta e segue il carro che nel frattempo ha fatto qualche decina di metri in più sulla strada. Le due guardie raggiungono quindi il convoglio ed il gran capo illustra osservando una mappa che gli viene porta dal giovane argoniano
-Allora, da qui alla città imperiale saremo al sicuro! Faremo tappa... a due piccoli villaggi che troveremo sulla strada, uno per ogni notte se manteniamo il passo e non ci fermiamo prima dell'imbrunire. Sei giorni, forse sette e arriveremo a destinazione-

Guruk avanza pensando
-Il felino mi ha coperto bene le spalle... non è molto professionale ma potrei andare a farci due chiacchiere... sembra l'unico disposto a fare conversazione e mi sto veramente rompendo le palle-
Così accelera il passo raggiungendo il khajiit che sta in testa al convoglio. Appena gli arriva abbastanza vicino nota un paio di guardie imperiali a cavallo che gli passano affianco andando nella direzione opposta alla loro, e non sa bene se sentirsi a suo agio o meno. Passati gli imperiali, finalmente può fare due chiacchiere con Do'ndaji
-Allora... tutto a posto? Hai cambiato sguardo dal combattimento. Mai ucciso prima?-

CITAZIONE
Il gruppo procede e non viene attaccato di nuovo. Prima di sera raggiungono la grande strada e il capo illustra la tabella di marcia, infine, l'orco si avvicina al khajiit ringraziandolo per avergli dato manforte e l'altro sorride ancora un po' scosso dalla brutalità dello scontro. Qualche istante dopo il gruppo avanza cercando un posto per accamparsi, e nel mentre Guruk si avvicina a Do'ndaji per conoscerlo meglio

Vai, facciamo qualche botta e risposta :asd: non posso inventarmi cose "intime" su di te


Edited by - Drake - - 11/2/2015, 23:45
 
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Windaji
view post Posted on 4/2/2015, 01:17




La carovana continua sulla sua strada, e Do'ndaji non perde l'occasione di restare estasiato davanti ai nuovi paesaggi che gli si presentano davanti. Poco alla volta, passo dopo passo, sta scoprendo il mondo. E' troppo preso dalle sue fantasie per prestare attenzione a ciò che succede, anche perché a quanto pare si trovano su una via sicura. Tranne ad una particolare affermazione di Guruk.
-Quelli come noi, dopo un po' smettono di stupirsi di ciò che vedono!
Pensa a molte cose. Pensa al suo villaggio natale, alla battaglia di poco prima, e al suo futuro. Sia dal punto di vista avventuroso, che dal punto di vista etico. C'è molto sangue nel suo futuro, e deve stare attento a non diventare una macchina da guerra senza sentimenti. Suo padre glielo ha sempre detto, sfoderare una spada affinchè mille rimangano nel fodero. La domanda di Guruk capita a fagiolo, come se avessero seguito linee di pensiero simili.
-Allora... Tutto a posto? Hai cambiato sguardo dal combattimento. Mai ucciso prima?
-Sì, tranquillo. Ero un cacciatore e mercenario decente già nella mia terra. Affrontiamo gente senza scrupoli, pronta a fare del male a degli innocenti. Non ho paura di fare la cosa giusta.
Do'ndaji ama parlare e investigare nell'animo della gente, una parola tira l'altra per lui. Si ferma un po', e poi continua.
-Prima hai detto che la gente come noi prima o poi smette di stupirsi. Non penso sia un problema nostro, riguarda tutti. Per quanto la vita sia breve e precaria, in un periodo come il nostro, la gente trova comunque il modo di renderla futile. Da per scontata ogni piccola cosa, come un paesaggio, una poesia, o un semplice momento di amicizia e condivisione, quando invece si potrebbe restare in eterno ad emozionarci. Niente resta uguale, ogni cosa è unica ed irripetibile. Basta ricordarci questo, e continueremo a stupirci. Magari eviteremo anche di diventare portatori di morte senza scrupoli. Penso che la volontà di distruggere sia un prodotto di scarto della società in cui viviamo, ben lontana dalla nostra natura. Gli animali non si uccidono a vicenda senza un motivo.
Si ferma un attimo, e tira un sospiro, chiedendosi se magari Guruk non si sia annoiato ad ascoltare le sue risposte elaborate. Poi anche lui fa una domanda, nonostante abbia paura della risposta.
-E tu? Quando hai ucciso per la prima volta? Ti è piaciuto?
 
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- Drake -
view post Posted on 4/2/2015, 01:25




Rimane quasi stupito dalla profondità delle sue parole, che ad un certo punto quasi lo annoiano, essendo terribilmente un tipo non propenso a quel certo genere di pensieri.
Prima di rispondere alla domanda del khajiit alza gli occhi al cielo ricordandosi di quando, già da bambino, conviveva con le gang di orfani nelle città pirate di Hammerfell. Ma visto che il lavoro non glie lo consente, decide di inventarsi un'altra risposta per non apparire come il mostro che è
-Non ricordo a dire il vero... ho fatto tante missioni come questa!-
Sorride per poi chiedergli incuriosito
-Quanti anni hai Donnaji?-
-Do'ndaji-
Lo corregge prima di rispondergli...
 
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Windaji
view post Posted on 4/2/2015, 01:47




La risposta dell'orco era prevedibile, ma Do'ndaji ha una speranza furtiva, cioè che le sue parole per quanto complesse non siano andate completamente perse. Che almeno qualcuna sia stata ascoltata in parte da Guruk. Dopo la domanda successiva dell'orco, ripensa ancora una volta a casa. Tentenna nel rivelare la sua vera età, forse non avrebbe tanto successo come mercenario se si sapesse in giro che è così giovane.
-Q... Quasi 19, sono partito da casa appena diventato adulto e solo adesso ho avuto l'occasione di uscire da Elsweyr. Tu invece?
Vuole dare una possibilità a quest'orco, per quanto sembri non meritarsene.
 
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- Drake -
view post Posted on 4/2/2015, 02:19




Senza alcun preavviso il gigante afferra Do'ndaji e gli stringe il collo con un braccio mentre lo "spettina" con la manona sulla testa sorridendogli
-BAHAHA! Ma sei un ragazzino! Pensavo fossi per lo meno un... ehm scusa... hehe-
Come al solito si accorge della sua mancanza di tatto troppo tardi, e appena lo lascia andare il khajiit lo fissa quasi minaccioso mentre si sistema la pelliccia sulla testa. Guruk si schiarisce la voce e risponde, stavolta sinceramente
-Ho 34 anni...-
Per poi scusarsi ridacchiando
-Ti chiedo perdono per... hehe, sono un po' troppo espansivo!-
Il felino annuisce, e prima che i due tornino a parlare il capo esclama alle loro spalle
-Ci siamo! Vedo una radura con... delle tende-
Guruk punta lo sguardo sulla riva del fiume che, come detto da Valerius, è occupata da alcuni soldati imperiali di pattuglia. Tre tende, sei soldati. Controvoglia finge di non avere nulla in contrario
-Ci accamperemo lì... non voglio altre sorprese-
-Saggia decisione, mio signore...-

Annuisce il giovane argoniano, che finora non aveva proferito parola. Il gruppo comincia a discendere per la stradina mentre Guruk continua a dialogare con Do'ndaji
-La sai usare bene quella spada! Anche io amo le armi pesanti!-
Ammette, sfoderando poi la sua mannaia che per un istante fa quasi sussultare Do'ndaji, riconoscendone il profilo già visto nel suo strano sogno. Guruk sorride
-Bella vero? L'ho comprata ieri mattina prima di partire... vendendo i gioielli che mi ero comprato per rimorchiare qualche signorina khajiit-
Do'ndaji sorride ricordandosi del dettaglio che era sfuggito all'orco: ossia che alcuni dei gioielli khajiit che portava erano da donna. L'orco rotea lo spadone giocandoci un po' mentre ridacchia
-Spero di non perderla... ho questa brutta abitudine di perdere sempre le mie armi!-

-Alt!-
Li ferma uno dei soldati appena arrivano vicino al loro accampamento, ma a proferir parola per primo è Valerius che si avvicina al trotto presentandosi
-Siamo commercianti, veniamo da sud, da Leyawiin. Possiamo accamparci qui affianco?-
-Certo... possiamo vedere la merce?-
-Certamente-

Risponde il gran capo seccato, ma comunque accondiscendente. Prima di scendere da cavallo si rivolge a Guruk e agli altri
-Hey, voi! Montate le tende! Avanti!-
Tutti obbediscono mentre Valerius conduce la guardia ad uno dei carri alzandone il telo violaceo e mostrandogli le casse in vimini scure contenenti chili e chili di gioielli. Guruk osserva lo scintillio con la coda dell'occhio per poi voltarsi come se nulla fosse.
-Sono preziosi da Elsweyr. Abbiamo incontrato problemi al ponte qui a sud stamane-
-C'è un gruppo di banditi: i fiori del sangue, c'è una taglia sulle loro teste!-
-Le mie guardie si sono occupati di alcuni di loro... volevano tagliarci la strada sul ponte, ma a quanto pare ho pagato le spade giuste!-

Ammette guardando in lontananza Do'ndaji e Guruk che nel frattempo portano le tende nel prato dove accamparsi
-Non incontrerete problemi fino a Bravil. La strada è ben sorvegliata-
Lo rassicura la guardia, al che il nobile annuisce e si volta per tornare verso il suo cavallo, sgridando il suo assistente per non essere andato a montargli la tenda nel frattempo.

Si alza un venticello tiepido da ovest, e mentre tutti montano le tende, Guruk si avvicina a Do'ndaji per tenere la sua accanto a quella del felino. Con un sorriso si avvicina montando la tenda accanto a quella del khajiit che capendo l'intenzione nasconde un sorrisetto, capendo che ha forse trovato qualcuno con cui stringere amicizia al suo fianco. L'orco finisce di montare la sua e poi si avvicina per essere disponibile chiedendogli gentilmente
-Vuoi una mano?-
-Ce la faccio...-
-Strano modo avete voi khajiit di montare le tende! Sembrano dei tubi-
Constata con un sorrisetto osservando la tenda di Do'ndaji, che subito alza lo sguardo per notare ( finalmente ) che è l'unica tenda con quella forma. Con un sorriso ammette
-Sì, heh, è così che si fa nella mia terra! Do'ndaji ha ancora molto da imparare sugli usi al di fuori di Elsweyr...-
-Do'ndaji imparerà!-
Sorride mentre salda meglio la sua tenda, al che il khajiit si alza incrociando le braccia e rispondendogli
-Bene-
-Cosa?-
-Hai pronunciato il mio nome senza sbagliare!-
Uno dei cocchieri si avvicina a Guruk chiedendogli
-Hey, mi dai una mano? Ho trovato un legno per il fuoco ma... è pesante e...-
-Questi due braccioni verdi ti aiuteranno messere!-
Risponde con un sorrisetto sfoggiando i bicipiti. Do'ndaji si avvicina appena finito di montare la tenda, vedendo Guruk avvicinarsi a dove gli altri hanno preparato il posto per il fuoco, e buttando un pesante tronco secco su di esso. Poi, lasciando che siano i due a occuparsi del fuoco, si riavvicina al khajiit che sembra avere ancora voglia di parlare...
 
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Windaji
view post Posted on 6/2/2015, 16:49




-Ecco fatto!
Do'ndaji finisce di montare la sua tenda, la guarda un attimo. Ha i colori e gli odori di casa, in una terra sempre più lontana dal punto di partenza. Le cose sembrano andare bene, per il momento, non hanno avuto più agguati, ed il capo è contento del loro lavoro svolto. Anche i rapporti con Guruk sembrano migliorare, nonostante la brutta sensazione provata alla vista della sua nuova arma. Sembra che l'orco abbia perfino imparato il suo nome, cosa che il gatto avrebbe giurato essere impossibile. Guruk, finito di aiutare con il fuoco, si riavvicina alla sua tenda, montata al fianco di quella di Do'ndaji. Al Khajiit viene un'idea, fa segno a Guruk di aspettarlo per un secondo.

***************

-Psst! Hey, cuoco, dico a te!
Do'ndaji si avvicina all'uomo di soppiatto, chiamandolo in disparte, il quale lo raggiunge incuriosito.
-In realtà non sono solo un cuoco, sono anche un cocchiere ed un esploratore. Cosa posso fare per te?
Rimane sbigottito dalle molteplici capacità dell'uomo, ma prosegue nel suo intento.
-Un uomo dai molti talenti, non c'è che dire! ...Sai mica dove posso trovare un po' di birra da queste parti?
Continua sussurrando.
-Mmh... Il signor Valerius ha un paio di botti da una riserva privata, ma mi ha espressamente ordinato di non darne a nessuno. Dice che è troppo pregiata per dei volgari mercenari.
Il gatto, con un ghigno stampato in faccia, tira fuori dalla tasca il sacchetto dello zucchero lunare, che ne contiene a malapena due ditate. Gli occhi del cuoco-cocchiere esploratore si spalancano in una smorfia di meraviglia.
-Sicuro? Perché a me ne servono solo due boccali, potremmo fare un piccolo scambio...
Dice, passandosi lentamente il sacchetto sotto il naso e ammiccando.
-N...Non posso, io v...Verrei licenziato, non... Fanculo, ho troppo bisogno di quella roba, passa!
Do'ndaji sorride sapendo di esser riuscito nel suo scopo.

***************

Torna nei pressi tenda, trionfante, con due boccali traboccanti di birra speziata e fresca di prima scelta. L'orco, che lo aspettava seduto su un tronco che affaccia all'orizzonte, lo guarda incredulo.
-Come diavolo hai fatto, amico?! Sei un grande!
-Beh, il cuoco ha una piccola dipendenza per lo zucchero, è stato facile convincerlo.
Do'ndaji si siede vicino a Guruk e sghignazza, Guruk ricambia, restando comunque incredulo.
-Quella roba ti sarà costata una fortuna, perché condividerla con uno stronzo come me?
Dice l'orco, mentre il Khajiit gli passa la birra. L'espressione di Do'ndaji resta quella di un sorriso amichevole.
-Come dice un vecchio proverbio khajiit, le persone da sole con i propri vizi sono infelici, quelle che si viziano in compagnia sono amici! Ahah!
Condividere non è mai stato un problema per Do'ndaji. Non ha neanche mai avuto molto, ma ha capito che per quanto si può avere poco è sempre abbastanza con la compagnia giusta. I due sbattono i propri boccali, ridendo, e prendono un sorso abbondante della bevanda aromatica.
E' dannatamente buona!
-Se non fosse così buona ti sfiderei a chi riesce a berla più in fretta, ma sarebbe un peccato.
L'orco ridacchia, sicuro di sè.
-Ahahah! Non scherzare, micetto, sappiamo entrambi chi avrebbe la meglio!
-Hey! Non sottovalutarmi per la mia età, lo stomaco di un khajiit può ospitare una gran quantità di liquidi!
I due si guardano in cagnesco, per qualche secondo, finché, intenti a difendere il proprio onore di bevitori, non afferrano il boccale e lo tracannano con violenza. Dopo pochi momenti di sforzo, l'orco sbatte il boccale sul tronco con possanza.
-Ahah, hai visto? Ti ho... COSA?!
L'orco cambia espressione in un secondo, notando che il gattone lo osserva a braccia conserte, con occhi socchiusi ed un sorriso a trentadue denti, con il bicchere già posato delicatamente sul tronco, da un pezzo.
-Eheh!
-Non è giusto, hai barato!
Guruk tira un pugno amichevole sul petto a Do'ndaji, ma la botta dell'alcohol si fa sentire ed i due scivolano dal tronco imbranatamente, finendo l'uno sopra l'altro. Arrossiscono per l'imbarazzo, Guruk si alza per primo, e si risiede velocemente sul tronco, e Do'ndaji lo segue. Distoglie lo sguardo per qualche momento, ma una volta ritrovato il coraggio di parlare si schiarisce la voce.
-Tu conosci il mio passato a grandi linee, ma io non conosco il tuo. Come sei arrivato ad essere... Beh... Quello che sei oggi?
La sensazione di imbarazzo si fa risentire in Do'ndaji.
-Sempre se ti va di parlarne, eh!
 
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- Drake -
view post Posted on 7/2/2015, 03:42




Non era una domanda facile, ma fortunatamente era una alla quale si era preparato, in quanto doveva prima capire se ci si poteva fidare del felino. Con finta aria nostalgica abbassa lo sguardo e inspira profondamente con un mezzo sorriso raccontandogli la sua storia, omettendo qualunque cosa che riguardasse la criminalità d'alcun genere per mantenere la copertura
-Non c'è molto da dire. Sono uno di quelli che chiamano orchi di città. Nato in un sobborgo marittimo e malfamato di Hammerfell, cresciuto fra i mendicanti e finito su una nave come un carico... sono stato mozzo e poi marinaio ed infine membro importante della ciurma. Prima su un mercantile, poi su un peschereccio e così via... ho visto moltissime isole e meraviglie e anche vissuto molte avventure...
Appena il mare mi ha stufato sono tornato a terra... Prima ad High Rock come guardia del corpo di un nobile. Poi di nuovo ad Hammerfell come protettore di vari bordelli e buttafuori di qualche taverna malfamata... Poi sono stato a Elsweyr dove ho fatto da scorta ad alcuni carichi come sto facendo ora. Dopo Elsweyr sono venuto qui a Cyrodiil per fare da guardia del corpo, scorta, buttafuori e viaggiatore... spendendomi tutto quello che avevo accumulato in una vita in puttane e alcool... deliziandomi con qualche cosetta in più come lo zucchero lunare-

Sorride, ma pare che tra tutte quelle cose dette il khajiit abbia sentito solo quelle che riguardavano Elsweye, perciò con gli occhi quasi lucidi per lo stupore chiede emozionato
-Do'ndaji ha capito bene? Sei stato ad Elsweyr?-
-Sì. Per un paio d'anni... scortavo i carri di tessuti che andavano da Dune a Riverhold a Orcrest a Rimmen... sempre avanti e indietro per tutta la parte nord di quel deserto...-
Do'ndaji sorride nostalgico abbassando lo sguardo e annuendo, mentre l'orco gli chiede dopo essersi rimesso in sesto sgranchendosi le spalle
-Vieni da lì mi è parso di capire-
-Sì... e già mi manca-
Ammette annuendo mentre l'altro si guarda attorno sbuffando infine aria pesante per la birra. Il silenzio viene volgarmente interrotto da Guruk, che senza ritegno si da un pugnetto sul petto ruttando immediatamente dopo e sospirando
-Beh... non so bene che tipo tu sia, ma sto provando a capirlo-
-Come?-
-Ti intrufoli nelle risse, porti con te della droga, corrompi una persona... ti facevo un tipo a posto sai?-
Chiede avvicinandosi a braccia incrociate e guardandolo negli occhi con un sorrisetto compiaciuto
-Non...-
-Bahaha! Tranquillo ragazzo, mi piaci! Quelle sono sottigliezze-
Sorride dandogli una pacca sulla spalla per poi incamminarsi, facendo riflettere il khajiit su quanto in fondo quelle poche azioni non fossero state molto nobili da parte sua. Prima che possa rimuginarci su ancora un po' l'orco gli chiede dandogli una gomitata per chiamarlo
-Hey!-
Poi gli punta un dito sul petto
-Appena arriveremo alla prima taverna dobbiamo sfidarci sul serio a chi beve di più!-
-Non hai abbastanza monete per battere Do'ndaji-
Scherza spavaldo, ma subito lui ribatte
-Ho un sacco di gioielli che non tengo più da rivendere... potrò comprarci tutta la birra che voglio! E poi si vedrà-
-Accetto la sfida-
Annuisce per poi ammettere sorridendo
-Sai, speravo proprio di trovare un amico in una delle mie avventure-
Guruk si ferma mentre l'altro continua incurante a camminare avanti. Con aria stupita l'orco pensa sentendosi colpevole
-"Amico?"-
Dopo un breve momento di rammarico Guruk avanza raggiungendo il ragazzo e sentendosi per un attimo in colpa nei suoi confronti, visto qual'è il suo piano e quali sono stati i propositi iniziali verso Do'ndaji, che da quel momento inizia seriamente a piacergli come persona. Dopo una breve cena i due si allontanano di nuovo e il giovane khajiit continua a chiedergli delle sue avventure. Cose di cui Guruk deve raccontare facendo attenzione a non rivelare mai il suo passato criminale. Passa quasi un'ora prima che abbia l'occasione di mettersi a pensare a mente fredda ragionando sul khajiit
-"Questo gattone è davvero un bravo ragazzo... quanto non avrei voluto che fosse coinvolto in tutto questo"-
-Va tutto bene?-
Gli chiede un attimo dopo, al che l'orco gli risponde con un sorriso
-Certo certo! Pensavo soltanto... fai tu il primo turno di guardia? Coi tuoi occhi vedi meglio al buio, puoi svegliarmi subito prima dell'alba-
-D'accordo-
Annuisce lui con un sorriso mentre l'orco si allontana verso la sua tenda, intanto che il khajiit raccoglie qualche pietra tondeggiante sulla spiaggetta della riva del fiume, cominciando a lanciarli facendoli rimbalzare sull'acqua scura illuminata dalle lune.
-"Devo rimanere concentrato. Appena avrò conferma che il nostro felino qui è un tipo a cui chiedere di poter chiedere di partecipare al colpo mi sentirò più tranquillo... ora che c'è intimità basta cazzeggiare! Perché se si rivelasse un tipo fin troppo onesto che potrebbe ostacolarmi... non potrò avere remore nel fermarlo"-
Pensa nascondendo un certo rammarico. Dopo essersi avvicinato alla sua tenda, osservando quella dalla forma curiosa di Do'ndaji con un sorriso, nota il capo Valerius sgridare il suo patetico valletto argoniano che è intento a portargli dentro alla tenda un leggero carico di cuscini e coperte che finora avevano tenuto i cavalli in una pesante borsa appesa alle selle. La notte trascorre serena e sicura al fianco di un piccolo accampamento imperiale sulla riva erbosa del fiume, ma Guruk non riesce comunque a chiudere occhio.

Gioca con la sua collana di denti di squalo mettendosela in bocca di quando in quando, ma tenendo sempre gli occhi fissi verso l'alto e pensando sul come convincersi di prepararsi al peggio nel caso Do'ndaji si rivelasse un tipo che potrebbe fermarlo quando compirà il colpo. Mentre è intento a pensare per un attimo lo sguardo gli cade sulla borsa che tiene lì affianco al sacco a pelo nella tenda, notando i gioielli che deve rivendere e afferrandoli ricordando il loro valore di mercato
-"Non ci farei molto una volta venduti..."-
Poi, sfortunatamente, gli viene un'altra idea in mente
-"Ma il carro è pieno di gioielli... no! no no no"-
Cambia subito idea scuotendo la testa e schiacciandosela coi pugni ad occhi chiusi
-"Se il capo scopre che manca qualcosa saranno guai! E la parte del bottino mi basterà per vivermela alla grande un mese e due..."-
Annuisce, per poi riaprire gli occhi e borbottando
-Però è anche vero che l'inventario del carico è appeso in una borsetta con il resto dei documenti sul primo carro...-
Con un ghigno sbircia fuori dalla tenda per assicurarsi che nessuno sia nei paraggi: le guardie imperiali sono abbastanza lontane a circa una decina di metri, mentre Do'ndaji sorveglia la strada ed i carri stanno lì soli soletti coperti dall'ombra di un salice che produce un suono rilassante col fruscio delle sue foglie al vento. Con passo felpato Guruk si allontana nell'ombra fino a raggiungere uno dei due carri. Prima di arrivarci quasi sveglia un cavallo, che fa immediatamente rilassare accarezzandogli il muso fino a che non si riaddormenta.
Mentre fa ciò nota la borsa coi documenti pendere dalla sella, e dopo aver riaddormentato il cavallo, ci ficca una mano dentro rovistando in cerca di qualcosa, fino a trovare una penna con dell'inchiostro verde secco al suo interno, ancora capace di scrivere ( o di segnare per depennare in questo caso ).
Si avvicina cautamente sogghignando verso uno dei due carri con le merci avvicinandosi al laccio che tiene la borsa con l'inventario di ciascuno. La apre velocemente e vi da un'occhiata alla luce della luna, fino a trovare finalmente qualcosa di suo gradimento. Con un sorrisone legge a bassa voce
-Fili di perle da Valenwood con uno zaffiro sopra, 6 pezzi-
Sogghignando corregge il numero trasformandolo in un 5 per poi proseguire
-Cassa con filo rosso-
Poi, rimettendo l'inventario a posto alza il telo dal carro e sbircia aguzzando la vista per fendere le tenebre continuando a ripetere nella sua mente
-"Filo rosso... filo rosso... cassa con filo rosso... collana di perle con zaffiro"-
Con un sorrisino trova finalmente la cassa, dalla quale sfila delicatamente il sigillo di modo da rimetterlo a posto una volta preso il gioiello. Appena la collana gli è fra le mani sorride vittorioso sussurrando
-Sì!-
-HEY!-
Si sente chiamare alle spalle, e mentre si volta di scatto una vocetta nasale gli chiede intimorita
-Che stai facendo?-
Guruk si accorge del giovane lacchè argoniano che lo fissa preoccupato, avendolo colto in pieno sul fatto
-Niente... il mio lavoro! Controllo il carico!-
-No, non è vero-
Ribatte immediatamente l'altro notando il gioiello rubato, e subito l'orco nota che tiene tremante un coltello fra le mani. Con aria seccata alza le mani roteando gli occhi mentre l'argoniano gli si avvicina
-Volevi rubare dalla nostra merce!-
-Nostra?-
Chiede con un sorriso
-E lo dirò al signor Valerius! Con le guardie qui vicino non dovremo nemmeno scortarti come prigioniero-
-Ascoltami ragazzino, si tratta solo di una collana... metti giù quel coltello. Non lo userai, non ne sei in grado... e non ne vale la pena-
Tenta di farlo ragionare, ma prima che questi possa rispondergli, si fionda stupidamente ( o coraggiosamente ) su Guruk per dimostrare a lui e a sé stesso che è in grado benissimo di farlo. Prima del pensiero, l'istinto fa muovere Guruk che afferrando la lama la rotea verso l'avversario, che finisce col precipitargli addossi conficcandosela nella gola.
L'orco osserva sconvolto il giovane rettile che digrigna i denti con gli occhi sgranati, sussurrandogli dispiaciuto
-Non dovevi farlo...-
L'argoniano sputa sangue dai lati della bocca che gli si apre espirando mentre gli occhi gli si chiudono e il suo corpo cade in terra sull'erba. Guruk lo lascia cadere mettendosi le mani nei capelli e pensando agitato
-"Stupido! Stupido ragazzo... Non volevo! Merda"-
Immediatamente si riprende, e voltandosi verso l'accampamento imperiale si abbassa sul cadavere ancora fresco per mettere sotto ad esso la collana.
Do'ndaji torna verso le tende appena prima di sentire l'orco urlare
-Guardie! Accorrete!-
Appena sente la sua voce accelera il passo sentendosi chiamare appena è lì vicino
-Do'ndaji!-
-Arrivo!-
Esclama arrivando qualche istante dopo le guardie, giungendo lì a spiegazione appena iniziata
-Mi ero alzato a pisciare... l'ho visto che cercava di rubare dal carro, mi ha aggredito e... mi sono dovuto difendere-
-Per Talos! è morto?-
-Ho paura di sì-
Annuisce mantenendo il sangue freddo mentre una delle tre guardie si china sul corpo del rettile assicurandosi che sia così. Appena sente che non ci sono battiti si rialza sussurrando
-Maledizione...-
Do'ndaji osserva sconvolto il cadavere mentre Valerius si avvicina in un imbarazzante camicia da notte con l'aria imbronciata ed una lanterna accesa in mano sbraitando ed imprecando
-Per i nove si può sapere che cazzo succede qui?-
Ma appena arriva lì e il khajiit gli fa spazio per vedere cambia immediatamente atteggiamento chiedendo
-Co... cos'è successo?-
-Il suo servo qui ha cercato di rubarle la merce-
-Cosa?-
Chiede incredulo alla guardia che però viene interrotta da Guruk che confessa con falsa sincerità mantenendo comunque un'ottima performance di recitazione
-Sono stato io. Mi sono avvicinato per pisciare e l'ho visto capo... stava cercando di rubare qualcosa dal carico... appena mi sono avvicinato mi ha attaccato e ho dovuto difendermi!-
-Sciocchezze! Okan-Shei sarà pure stato un povero idiota ma era un povero idiota onesto...-
-Che tatto...-
Commenta schifato Do'ndaji incrociando le braccia, subito Valerius si volta adirato verso di lui
-Hey!-
Ma viene interrotto da Guruk appena prima che possa dire una sola parola
-Credetemi è la verità... come potete vedere coi vostri occhi-
-Io vedo un assassinio... come ho detto: Okan-Shei non era un ladro!-
-Eppure...-
Sussurra Guruk prima di venire interrotto bruscamente
-Eppure nulla! Io credo che questa sia tutta una messa in scena!-
-Ma per favore... sono io quello che è stato quasi ucciso qui!-
-E lui è quello morto intanto-
-Vi prego calmatevi...-
Interviene una guardia mettendosi tra i due per poi riprendere
-Osserviamo i fatti...-
In un attimo Valerius si china sul corpo per rigirarlo rimanendo disgustato alla vista del sangue, che lo repelle a tal punto da spingerlo a poggiare la lanterna e allontanarsi per vomitare. Do'ndaji è l'unico che lo ignora mentre si china a sua volta sul cadavere osservandone la lama conficcata sopra le clavicole alla base del collo, e notando il gioiello sull'erba insanguinata che prima stava sotto al corpo
-Un filo di perle... era sotto al cadavere...-
Commenta uno dei due cocchieri ( quello che poche ore prima Do'ndaji aveva corrotto con dello zucchero lunare ) immediatamente dopo Valerius si riprende mentre Do'ndaji chiede
-Non abbiamo un inventario del carico?-
-Il capo ne ha uno...-
Risponde l'umano osservandolo avvicinarsi a passo svelto e con lo sguardo infuriato. Appena arriva lì allontana arrogantemente due guardie coi gomiti avvicinandosi ai carri e sfilando dalle borse su di essi i due inventari commentando
-Solo io e Okan-Shei sapevamo che in queste borse c'erano gli inventari... era un furbetto minuzioso, di certo avrebbe preparato una cosa simile SE fosse davvero stato lui-
Guruk incrocia lo sguardo di Do'ndaji, che rimane quasi colpito dalla fermezza di questo, che gli appare quasi immobile e impassibile nonostante quanto accaduto. Un attimo dopo gli occhi scuri dell'orco osservano il suo capo che balbetta scorgendo il gioiello tra i fili d'erba insanguinati per terra
-F...fili di perle da Valenwood con zaffiri... cassa rossa... 5 pezzi-
Dopo aver contato i pezzi si volta verso il cadavere contando a voce alta
-Sei!-
Notando poi che il numero è stato ritoccato con un inchiostro dal colore verde
-Solo... solo Okan-shei possedeva una penna con l'inchiostro di questo colore... solo lui avrebbe potuto falsificare gli inventari...-
Conclude sconsolato mentre Guruk nasconde un certo sollievo, vedendo che il suo piano ha funzionato. Inoltre avendo chiamato per primo le guardie si è levato da ogni sospetto. Adirato Valerius scuote la testa gettando i plichi cartacei sul carro ed esclamando
-Toglietelo dalla mia vista!-
Guruk nasconde anche il suo rammarico per essere stato costretto ad ucciderlo, e mentre due delle guardie si osservano per un attimo a vicenda chiedendosi se Valerius avesse chiesto loro di eseguire l'ordine, Do'ndaji rimane immobile a guardare Guruk, che osserva le due guardie allontanarsi portando via il cadavere.
Il khajiit rimane inquietato e quasi preoccupato dalla mancanza di emozioni negli occhi di Guruk, che pare aver visto una cosa che non è degna nemmeno di un emozione da parte sua. Appena incrocia di nuovo lo sguardo di Do'ndaji sospira assumendo finalmente un espressione emotiva. Facendo un passo in avanti e commentando sconsolato
-Merda... questo viaggio non è cominciato, né continua nel migliore dei modi!-
-Sembri meno sconvolto di quanto dovresti essere...-
Risponde il giovane senza essersi saputo trattenere, al che l'orco si volta rispondendogli con naturalezza dopo qualche secondo
-Te l'ho già detto...-
Voltandosi di nuovo ad osservare le due guardie che si allontanano con il cadavere per poi continuare
-Quelli come noi, dopo un po', smettono di stupirsi di ciò che vedono!-
Concludendo così l'orsimer si allontana verso una guardia che nel frattempo gli si era avvicinata, la quale gli chiede cortesemente di rispondere a qualche domanda non potendo lasciare nulla per scontato. Guruk risponde con naturalezza a tutte le domande non essendo la prima volta che viene interrogato dalle autorità e sapendo quindi come fare a mentire con naturalezza. Il khajiit continua il suo turno di guardia con l'aria molto scossa passando affianco alla tenda di Valerius che spegnendo la sua lanterna borbotta infuriato
-Non ci si può nemmeno fidare di quelli che si hanno vicini! Bastardello ladruncolo da quattro soldi-







Do'ndaji abbassa lo sguardo ripensando a quell'argoniano tanto impacciato e dall'aria viscida e accondiscendente che fissava tutti dall'alto in basso, e chiedendosi se fosse davvero una persona cattiva o meno. Guruk ritorna all'accampamento accompagnato da una guardia che rivolge qualche domanda ad uno dei due cocchieri poco prima che questo rientri nella tenda.
Guruk si avvicina a Do'ndaji sbuffando mentre con l'orecchio teso si assicura che l'uomo interrogato non dica nulla che possa comprometterlo
-Che diamine... non ho mai ucciso a sangue freddo-
Mente, ma il khajiit ingenuamente crede alle sue parole e gli chiede con tono comprensivo
-Stai bene?-
-Io sì... lui no-
-Era o lui o te... hai fatto la cosa giusta credo-
-Lo so, ma ho comunque ucciso una persona-
Ribadisce per scandire il concetto, convincendo quindi Do'ndaji di essere una persona per bene. Il felino annuisce convincendosi una volta per tutte che quello che ha davanti non sia un malvagio come suggerito dai suoi sogni e i suoi sentimenti appena sospettosi. Con un sorriso quasi sollevato dalla cosa gli mette una zampa sulla spalla consolandolo
-Do'ndaji crede sia meglio che tu riposi ora...-
-No-
Scuote la testa pensando di dover "assistere" a tutti gli interrogatori delle guardie per sicurezza
-No, dopo questo... non credo riuscirò a chiudere occhio per stanotte-
Il felino annuisce mentre l'orco abbassa lo sguardo continuando
-Facciamo cambio per il turno di guardia... vado a prendere la mia arma...-

Il resto della notte scorre tranquillo anche se non quanto il sonno di tutti quanti i presenti, che viene scosso dallo spavento e dalla visione del giovane argoniano morto. Soltanto Valerius Claidanius dorme saporitamente, non importandogli nulla del ragazzo ucciso in quanto per lui era soltanto un investimento.
L'alba arriva inesorabile, facendo alzare tutti quanti con un pessimo umore e senza che nessuno dica una parola. Immediatamente il gruppo si rimette in sesto per ripartire, e mentre Guruk saluta con un cenno del capo il khajiit, i due cocchieri si avvicinano ai carri legando due cavalli per uno, evitando di calpestare il sangue secco per terra senza dire nulla, e osservando il cavallo di Okan-Shei che viene lasciato lì legato all'albero fino a che Valerius non ordina a Do'ndaji
-Tu, khajiit, slega quel cavallo!-
Do'ndaji obbedisce e segue il capo verso le tende dei soldati che li osservano avvicinarsi mentre Guruk li guarda da lontano aspettando che tornino
-Vi chiedo 50 septim per questo cavallo-
-Come?-
-A noi non servirà più di certo...-
-50 septim mi sembra un prezzo più che onesto!-

Annuisce il capitano cogliendo al volo quest'offerta non rifiutabile!
-Molto bene... almeno da questa storia avremo ricavato qualcosa no?-
Chiede mentre i soldati mettono insieme i soldi. Do'ndaji passa le redini dello stallone osservando il capo con aria disgustata, notando un certo sorrisetto sulle sue labbra nel momento in cui riceve il denaro... quasi sia come una sorta di prezzo avuto in cambio della "seccatura". Il khajiit si avvicina con passo furibondo avviandosi verso il sentiero e passando affianco a Guruk che gli chiede
-Tutto bene?-
-Sì-

Risponde mentre il capo gli passa davanti trottando fino alla testa del convoglio esclamando
-Avanti! Continuiamo questo lavoro, forza-

La carovana prosegue per tutto il giorno senza che nessuno dica una parola, costeggiando il fiume che man mano si fa sempre più ampio verso nord. La strada sterrata prosegue identica per chilometri e chilometri nelle successive 14 ore di viaggio senza soste. Verdi conifere sulla sinistra, un enorme fiume a destra e colline lussureggianti sulla riva opposta sotto al cielo azzurro e il sole cocente dell'estate. Guruk sa bene che per mantenere l'atteggiamento colpevole non deve parlare, perciò si trattiene fino al tramonto, quando il capo finalmente non ferma il cavallo che nitrendo si volta sul fianco
-Prima tappa sulla mappa! Ci fermeremo in quel villaggio sul fiume per stanotte!-
Guruk aguzza la vista riconoscendo le case di legno scuro costruite su palafitte e moli sul fiume. L'intero villaggio è costituito da appena una dozzina di edifici che si ergono a cinque o sei metri sopra l'acqua sorretti da rocce e palafitte che emergono dalle acque pacifiche del fiume.
-River hamlet-
Sussurra Guruk mentre il cocchiere gli chiede
-Lo conosci? Ci sei stato?-
-Io sono stato quasi dappertutto mio vecchio Jerard-
-Jerald-

Lo corregge l'altro mentre Do'ndaji si avvicina
-Pittoresco-
-Lo è-
Sorride Guruk verso di lui che finalmente ricambia il sorriso. Il gruppo arriva al villaggio in un'oretta affrettando il passo e legando i cavalli esausti in una scuderia dove un ragazzino si prende cura di loro. Guruk lancia un septim al bambino che lo afferra prima che Guruk gli scompigli i capelli con la mano lasciandolo andare. Do'ndaji sorride sedendosi accanto all'abbeveratoio dei cavalli massaggiandosi le zampe.
Il gruppo alloggia in una locanda poco affollata, dove si sentono osservati sin dal primo momento in cui vi mettono piede dentro, dai clienti che quasi certamente sono abitanti del posto non abituati a vedere stranieri. Guruk si guarda attorno sorridente mentre il capo avanza verso l'oste per prenotare le stanze commentando seccato con la solita aria altezzosa
-Che bettola scadente-
-Quando sei stato qui?-
Chiede Do'ndaji avvicinandosi all'orco che risponde
-L'anno scorso... ci sono due bellissime ragazze imperiali figlie di un pescatore che... heheh-
Il khajiit trattiene una smorfia quasi sconvolta capendo a cosa si riferisca, ma prima che possa rispondergli l'orco continua incrociando le braccia
-Le fanciulle di piccoli villaggi vanno pazze per gli stranieri, specie se vengono portando con sé storie d'avventura. E specie se ci sanno fare... se mi capisci-
-Sì, capisco-
Ammette imbarazzato mentre Valerius si avvicina rivolgendosi a tutto il gruppo formato dai due cocchieri e le due guardie
-Tre stanze, una per me e due per voi... al piano di sopra! Non ne avevano altre... cerchiamo di riposarci e di... dimenticare quella scocciatura di ieri notte-
Do'ndaji lo guarda ancora con aria schifata mentre si allontana verso l'uscita per andare a prendere dei suoi effetti nelle borse lasciate sul cavallo. Con tono adirato si rivolge al bambino al quale lo ha affidato appena un minuto prima minacciandolo in caso gli manchi qualcosa
-Non piace nemmeno a me...-
Commenta Guruk notando lo sguardo infuriato di Do'ndaji nei confronti del suo capo che continua a fissare dalla porta socchiusa.

Il gruppo si rilassa finalmente, tutti a eccezione di Valerius che se ne sta nella sua stanza dopo aver preteso che la cena gli fosse portata lì dalla cameriera ( che seccata ha obbedito poiché ben pagata ). I due cocchieri mangiano al bancone della locanda mentre Do'ndaji si guarda attorno aspettando ad un tavolo.
Guruk gli si avvicina con un sorriso porgendogli un pasto caldo ed una pinta, al che il khajiit spalanca gli occhi su di esso per poi alzarli verso l'orco dicendogli
-Non ho preso niente io!-
-No, questo te lo offro io! Spero ti piaccia la trota fritta... qui hanno praticamente solo quello-
Risponde con un sorriso sedendosi e cominciando a mangiare dal suo piatto ignorando totalmente le lische.
-Grazie...-
Sorride il felino mentre l'energumeno scuote la testa in risposta continuando a ingozzarsi alternando i bocconi con qualche morso ad una pagnotta di grano chiaro. Mentre i due mangiano Guruk gli chiede con la bocca piena
-Allora... hai intenzione di andare a dormire subito?-
-Che intendi?-
-Che intendi per che intendi?-
-Intendo che tu intenda proporre qualcosa a Do'ndaji-
-Intendi bene!-
Risponde ingoiando il boccone per poi afferrare il bicchiere in mano
-Vuoi fare a gara di bevute?-
-Heh, no, non ho abbastanza soldi e qui non ci sono gioiellieri a cui vendere la mia roba per farci soldi-
Do'ndaji ricorda le parole precedentemente dette dall'orco sul fatto di essere già stato a River hamlet, così appena egli finisce di mandar giù dei grossi sorsi di birra che finisce per bagnargli la barba scura gli chiede
-Ti ho parlato delle due splendide ragazze amanti degli avventurieri no?-
-Umh!-
Ingoia il boccone che quasi gli va di traverso mentre l'orco continua
-So dove abitano... e so che ci daranno un caldo benvenuto ehehe-
-Ma dici davvero?-
-Certo! Molte donne impazziscono per i khajiit! Siete... hm.. passionali e poetici! E poi a letto siete formidabili e con una pelliccia così morbida al tatto-
-Ti prego...-
Sorride imbarazzatissimo guardandosi attorno mentre l'altro non si ferma
-Mentre noi orchi siamo forti e virili! Saremo una coppia irresistibile!-
-Quanto sei modesto...-
Commenta Do'ndaji prendendo un sorso dal suo bicchiere riferendosi anche al fatto che dubiti delle capacità di seduzione di un orco così grosso e dall'aspetto di un bruto, ripensando però a quello strano carisma e fascino che aleggia attorno a lui.
-Sei un tipetto affascinante, conosco quelle due andranno matte per te! Qual'è il problema?-
Do'ndaji scuote la testa con un sorriso ma prima che possa dar risposta l'orco chiede con un sorrisetto
-Non è che... non sei mai stato con una donna?-
...



Riassunto:
CITAZIONE
Durante la sera, dopo aver bevuto un po' dalla scorta segreta del capo corrompendo uno dei due cocchieri, Guruk racconta la sua storia di orfano,marinaio e avventuriero a Do'ndaji tralasciando tutte le parti in cui era implicita la sua natura criminale. L'orco capisce che il felino lo ritiene un amico più che un conoscente, e accorgendosi di aver fatto nascere un rapporto con lui è combattuto sul da farsi, capendo di potersi fidare ma non capendo se il felino potrebbe essere d'accordo con i suoi intenti criminosi.
Durante la notte Guruk decide di falsificare gli inventari per rubare una piccola parte del carico ma viene scoperto dal lacchè di Valerius che tenta di ucciderlo. Guruk lo uccide a sua volta per difendersi ed inscena la sua versione che lo scagiona dall'accaduto facendo ricadere la colpa sull'argoniano che passa per un ladro. Il capo del convoglio si rivela un viscido avaro insensibile dopo l'accaduto, e sia Do'ndaji che Guruk se ne accorgono. Do'ndaji si accorge inoltre che l'orco ha mantenuto una calma e un'impassibilità per tutto l'interrogatorio da parte delle guardie, cosa che ha fatto preoccupare il khajiit. Appena l'orsimer confessa dei suoi falsi sensi di colpa al khajiit questi si convince una volta per tutte della bontà dell'altro che è quindi riuscito ad ingannarlo e a farselo amico. Il gruppo continua fino ad un villaggio di pescatori sul fiume nel quale si fermano per la notte alloggiando a una locanda. Qui Guruk consolida il rapporto con il suo nuovo amico chiedendogli di andare con lui a passare la notte assieme ad un paio di ragazze, non accorgendosi che l'amicizia con Do'ndaji lo sta distraendo dai suoi obbiettivi criminali dei quali sembra dimenticarsi provando dei sinceri sentimenti di amicizia verso il khajiit che tentenna nell'accettare la richiesta. Infine l'orco gli chiede se sia mai stato con una donna

Vediamo come si sviluppa la nottata :asd:


Edited by - Drake - - 11/2/2015, 23:49
 
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Windaji
view post Posted on 8/2/2015, 14:20




Do'ndaji ha provato un estremo senso di inquietudine nel sapere che Guruk aveva ucciso un essere all'apparenza così mansueto e accondiscendente. Se le cose fossero andate esattamente come l'orco le ha descritte, non ci sarebbero problemi, Do'ndaji è abituato ad uccidere prima di essere ucciso, ma qualcosa non quadra.
Perché un argoniano docile e di media statura dovrebbe attaccare un orco alto e spesso quanto una colonna e armato fino ai denti?
Ma la cosa che ha indispettito di più il khajiit è stata la reazione fredda ed insensibile di Valerius.
Come può comportarsi così dopo la perdita di una persona fidata?
Do'ndaji capisce che forse è stato proprio quello il problema. Okan-Shei, per Valerius, è morto nel momento stesso in cui l'ha tradito.
Niente lacrime per i colpevoli.
Poi, un ultimo pensiero va alle parole di Guruk, che penetrano nella testa del Khajiit, incessantamente, come un goccia d'acqua che giorno dopo giorno leviga la pietra.
"Quelli come noi, dopo un po', smettono di stupirsi di ciò che vedono."
Questo, ed altri pensieri, vengono soffocati nella sua assoluta voglia di divertirsi e non pensare. In un momento, torna alla realtà, al profumo della taverna, al suo stomaco pieno di trota fritta e ai discorsi goliardici con l'orco.
-Non è che... Non sei mai stato con una donna?
Do'ndaji sorride, e si gratta dietro al collo imbarazzato, tentenna nel rispondere, ma dopo un respiro lo fa ugualmente.
-Ho fatto le mie esperienze, ma non sono mai andato fino in fondo.
Si ferma, per qualche secondo, per vedere un'eventuale reazione dell'orco, poi continua, insicuro.
-Per quello vorrei aspettare... Una persona speciale.
...
-AHAHAHAH! Ragazzino, sei uno spasso!
Guruk lo guarda malissimo nell'attimo stesso in cui pronuncia quelle parole, e poi esplode in una grassa risata che sentono tutti nella taverna. In effetti, ora che ci pensa, quelle parole sembrano strane anche a Do'ndaji stesso. In un mondo così precario, pieno di pericoli e conflitti, credere ancora nel vero amore è come credere ad una favola per bambini. Do'ndaji è diverso dagli altri, forse più debole, o forse più forte, per attaccarsi così stupidamente, o coraggiosamente, a delle credenze che hanno ogni ragione di essere dubitate.
-Non essere ridicolo, amico! Mettiti qualcosa addosso e andiamo a sbatterci quelle tizie!
Do'ndaji scuote la testa, sempre sorridendo. Per quanto sia tentato, decide di restare fedele al suo ideale.
-Do'ndaji passa, amico. Non vorrebbe rubarti la scena con le tue dolci signore, ahah! Vai tu se vuoi, al tuo ritorno mi troverai nella mia stanza.
Guruk poggia delicatamente la mano sulla guancia di Do'ndaji, e ne sente la morbidezza del pelo. I due sorridono.
-Eheh, c'è poco da fare, sei proprio un ragazzino!
L'orco indossa il suo cappotto ed esce dalla locanda. Do'ndaji si guarda intorno, cercando qualche viso amichevole da approcciare, ma l'unica cosa che sembra degna di approccio sembra la birra che sta sorseggiando. Annoiato, la finisce in un sorso, lascia i soldi sul bancone, e decide di andare nella sua stanza per riposare e scacciare i brutti penseri.

***************

Fuori ha iniziato a piovigginare. Poche gocce, dai cieli grigi di Cyrodill. L'orco è già stato qui, come in tanti altri posti, menù fisso: cibo, birra, donne, sangue. Un passo, poi un altro, è sempre più vicino alla casa delle due fanciulle, e già si morde le labbra pregustando il momento della sua soddisfazione. Le ricorda bene, corpi dalle forme sinuose, visi e sorrisi accattivanti. Entrambe more, una liscia e l'altra riccia.
Chissà come se la passano, Claudia e Lucia!
Riflette su quanto la sua vita, per quanto dura, sia stata piena di soddisfazioni, e si augura che non cambi mai.
...
Ma sta già cambiando. Nuove sensazioni, nuove priorità. Per una volta, sta iniziando a sentirsi in colpa per le sue malefatte, il bisogno di uccidere, mutilare e derubare inizia ad affievolirsi.
Forse è questo ciò che si prova a fidarsi di qualcuno...
Si ferma di colpo. Non è più dell'umore adatto per dedicarsi alle donne, si sente triste, confuso e malinconico. In pieno stato di conflitto interiore, si volta meccanicamente sui suoi passi.
Devo dirgli la verità, non posso continuare così. Potrebbe odiarmi, e non rivolgermi più la parola, o addirittura denunciarmi, ma devo correre il rischio.
Si incammina a passo svelto verso la locanda.

***************

Do'ndaji entra nella sua stanza. E' abbastanza scadente, ma trova comunque un certo fascino nell'arredamento imperiale, composto da un letto a baldacchino di povera qualità, un caminetto senza alcun fuoco all'interno con uno sgabello posto davanti, ed un armadio vecchio e malridotto che torreggia al di sopra di tutto. Il Khajiit lo apre incuriosito, e con immensa sorpresa trova all'interno un liuto antico, impolverato e probabilmente scordato. I suoi occhi si illuminano di gioia. Ricorda la sua infanzia, suo padre era un abile suonatore di liuto, e gli aveva insegnato qualche nota. Lo prende in mano, e lo spolvera, con un gesto simile ad una carezza. Prova a suonare una melodia a lui conosciuta, ma lo strumento non produce altro che una cacofonia. Si stende sul letto, sospirando per il relax. Mentre accorda lo strumento, si sente in pace con se stesso. Pensa solo ai momenti belli, vissuti nei giorni precedenti, alle nuove scoperte, i nuovi posti vista, ed eliminare quelli brutti. Qualche pensiero va anche a Guruk, lo ricorda per come l'ha salutato, prima di uscire dalla taverna, e quel ricordo gli trasmette tranquillità. Per quanto sembrasse brutta in un primo momento, la melodia adesso sembra venir fuori sempre più armoniosa, e Do'ndaji si lascia trasportare dalle note, tanto da non notare, che sull'uscio della porta c'è qualcuno che ascolta.
-Mi perdoni mio signore, ma non ho potuto fare a meno di rimanere incantata dalla vostra canzone. Voi khajiit siete proprio una razza piena di talenti e sorprese!
Continuando a suonare, alza lo sguardo per un attimo, e sorride. La cameriera è stata attirata dal suono del suo liuto, e lui la accoglie amichevolmente.
-Vi ringrazio milady, ma non sono i khajiit ad essere così sorprendenti, sono io!
Do'ndaji ride, e la ragazza ricambia. E' bassina, bionda, con dei lineamenti eleganti e delicati, ed un corpo armonioso, diversamente da quello che ci si potrebbe aspettare dalla cameriera di una locanda del genere.
-E siete anche divertente! Mi chiedo... Che altro genere di sorprese nascondiate...
Si avvicina, facendosi calare una spallina e con passo sensuale. Do'ndaji non è sicuro di capire cosa sta accadendo, e rimane un po' sbigottito, tanto che smette di suonare. La ragazza, una volta abbastanza vicina, posa delicatamente una mano sul cavallo del khajiit, ed inizia a massaggiarlo.

Guruk sale le scale della taverna, ansioso ma determinato, convinto che finalmente non ci saranno più segreti tra i due.
Non c'è un modo semplice per dire questa cosa... Sai, gattone? Sono un macellaio criminale pluriomicida, ho ucciso quel povero argoniano per una collana di pietre preziose, e lo rifarei ancora, ma non te l'ho detto perché volevo farti amico per immischiarti in un colpo. Spero che le cose fra di noi non cambino troppo, adesso!
Tutto il discorso suona immensamente patetico nella sua testa, ma è spinto da qualcosa di nuovo, che non aveva mai provato prima. E' pronto a rischiare un rapporto sincero con Do'ndaji, costi quel che costi. Arriva davanti alla porta della sua stanza, si fa coraggio un'ultima volta prima di fare un passo avanti, e...
Ma che cazz? Hai capito il romanticone...
Guruk vede cosa sta succedendo, e si volta immediatamente senza fare il più piccolo rumore. Adesso non è più triste, è arrabbiato, è arrabbiato con se stesso per aver creduto anche solo per un attimo a delle fandonie come la sincerità e l'amicizia. Sapeva che quelle parole erano false, nel momento in cui il felino le aveva pronunciate, ma stava iniziando a crederci. Non è tanto risentito che Do'ndaji si sia portato una cameriera a letto, anzi, da una parte è felice per lui, ma quegli ideali così stupidi e infantili, così puri, avevano iniziato a cambiarlo, a sollevarlo. Vedere che neanche chi li predica così fermamente ci crede in realtà, invece, lo ha riportato bruscamente per terra. Adesso si sente paralizzato, incatenato, ad un dimensione di cui non vuole più far parte, ma che sembra essere l'unica opzione.

Do'ndaji, colto da una sensazione mista fra eccitazione e rifiuto, tentenna per un attimo, ma poi allontana la ragazza con una zampa, quando realizza che non è ciò che vuole. La ragazza lo guarda imbarazzata, probabilmente è la prima volta che viene rifiutata, e si sente immensamente male. Le lacrimano gli occhi, sgattaiola fuori dalla stanza singhiozzando.
Devo proprio abituarmi alle usanze di questa gente...
Pensa Do'ndaji, mentre si sente in colpa per aver fatto piangere la ragazza. Posa il luto vicino al letto, non ha più voglia di suonare. Si lascia andare al sonno, cercando di dimenticare.

STUPIDOSTUPIDOSTUPIDO!
Guruk è al bancone, con l'ennesima pinta di birra finita. La sbatte sul tavolo, impaziente.
-SEI SORDO AMICO? TI HO DETTO CHE NE VOGLIO ANCORA!
Il locandiere terrificato versa un'altro boccale e lo porge all'orco, che lo guarda in cagnesco e glielo strappa dalle mani. Lo tracanna in pochi istanti, e l'aria accumulata nella pancia insieme all'alcool gli fa scappare un rutto di fuoco, che trattiene a malapena causandosi la nausea. Getta le monete sul bancone, e si alza in piedi, ubriaco fradicio. Si dirige verso una donna in abiti succinti, sulla quarantina.
-Hey bellezza... Hic! Che ne dici di divertirci un po'?
La donna, una prostituta, risponde, trattenendo una smorfia di disgusto.
-Certo, omaccione! Ma con quell'alito ti costerà un bel po'!
La donna ride, e tutti nella taverna fanno lo stesso. Guruk in una situazione normale avrebbe probabilmente fracassato di pugni tutti i presenti, ma è talmente ubriaco che non capisce nulla, e ride anche lui. Prende la donna per il braccio, e la porta nella sua stanza, barcollando. A Guruk, in quella condizione, bastano pochi minuti per soddisfare i suoi istinti ed accasciarsi sul letto esausto. La donna ne approfitta, per trovare da sola la sua paga nella borsa dell'orco, ovviamente con gli interessi. In quello squallore, rivolge un piccolo pensiero represso e sofferente a Do'ndaji.
 
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- Drake -
view post Posted on 8/2/2015, 18:33




Il sole stava sorgendo dietro al lungo braccio orientale delle colline scure quando Guruk, Do'ndaji e gli altri tre partirono da River hamlet. La luce del sole brillava appena oltre le nubi frastagliate mentre la carovana procedeva sulla strada sterrata tenendo il grande fiume ad est.
A mezzodì procedettero rallentando il passo e incrociando un'altra pattuglia di soldati imperiali che procedevano a cavallo nella direzione opposta alla loro, Guruk evitò i loro sguardo come era solito fare, e tendendo il suo verso ovest osservò il sentiero che cominciava a procedere in salita serpeggiando fra gli alberi. Così la carovana si allontanò dal fiume per seguire la strada fino ad arrivare a Bravil, evitando di sostare per la notte in un piccolo villaggio lì vicino per soddisfare i capricci di Valerius, che insistette numerose volte per albergare in una "vera locanda" di modo da evitare il degrado delle stamberghe dei piccoli villaggi.

Do'ndaji si guardava attorno osservando il paesaggio cambiare man mano che procedevano e rimanendo sempre più affascinato da Cyrodiil, al contrario Guruk pare al quanto imbronciato sia per la notte precedente visti l'accaduto delle due fanciulle mancate e della testimonianza di quella che lui credeva "falsa moralità" da parte di Do'ndaji, la quale ( quando riteneva fosse sincera ) lo aveva fatto pensare abbastanza sul suo rapporto con sé stesso e il khajiit.
-Hey-
Si avvicina sorridente il felino, al che Guruk sorride a sua volta cercando di non fare un dramma per quel nonnulla, ma riprendendo quanto successo durante la nottata
-Hey, divertito ieri notte?-
-Come?-
-Ho visto una ragazza uscire dalla tua stanza... all'anima del: aspetto quella giusta no?-
-No, heh, vedi Do'ndaji ha...-

Tenta di giustificarsi e di raccontare quanto accaduto, ma viene immediatamente interrotto dalla voce di Valerius che tenendo la mappa in mano esclama al resto della compagnia
-Acceleriamo il passo! Siamo avanti sulla tabella di marcia, se non ci fermeremo stanotte saremo arrivati a Bravil. So che circolando voci sulla criminalità del posto e che finora la spedizione non è andata per il meglio, ma vi assicuro che non ci saranno problemi laggiù!-
Poi, appuntando qualcosa sulla mappa continua
-In questo periodo, quando i carri arrivano da Elsweyr, le guardie imperiali pattugliano bene questa strada e la città! Ho già un contatto che mi assicura un lasciapassare ed un posto sicuro dove tenere i due carri-
Do'ndaji nota la penna dall'inchiostro verde con la quale Valerius ha preso nota sulla mappa, ricordandosi che precedentemente essa apparteneva al giovane argoniano morto due notti prima.
-Che c'è?-
Gli chiede Guruk notando lo sguardo contrariato del felino, che dopo aver inspirato profondamente spiega
-Quella penna era dell'argoniano, si è preso le sue robe, anche i gioielli e i vestiti, e ha chiesto a quelle guardie di buttarlo nel fiume...-
Guruk annuisce senza però cogliere il punto del discorso, che Do'ndaji spiega appena dopo
-So che era un ladro ma meritava comunque una qualche... cerimonia funebre. Di certo non essere denudato e buttato in un fiume-
-Oh... che ne fate voi dei criminali ad Elsweyr?-
-Non... non è questione di cosa ne farebbe la mia gente. Io avrei fatto diversamente... se non c'è neppure un briciolo di nobiltà nelle nostre azioni siamo meno che bestie-
Con queste parole Guruk comprende finalmente l'amara verità: Do'ndaji non è un criminale né sarebbe mai propenso a diventarlo. L'orco perciò annuisce amareggiato cercando comunque di mandare avanti la sua farsa
-La penso esattamente come te...-
Per poi continuare dicendo qualcosa che pensa veramente
-Quel Valerius è una persona orrenda... uno di quei ricchi che calpesta gli altri senza che glie ne freghi un cazzo. Quel povero argoniano meritava di meglio di sicuro...-
Poi enfatizza sulla sua morte fingendosi ancora rammaricato
-Ho ancora il suo sangue sulle mie mani, nonostante mi abbia costretto... era un ragazzino. Valerius mi ha dato il pugnale con cui quello ha cercato di uccidermi... non so perché l'ho tenuto, immagino... fosse per mantenere vivo il ricordo, e non dimenticarmi di quello che ho fatto-
-Do'ndaji capisce, non hai nulla di cui pentirti. Voleva ucciderti, voleva rubare, ti sei soltanto salvato la vita. Non serve che tu tenga la sua arma per ricordarti dei tuoi peccati-
L'orco gli sorride mettendogli un braccio dietro la schiena per avvicinarlo a sé esclamando
-Cerchiamo di parlare di qualcosa di più rallegrante, hm? Ho sentito che suonavi uno strumento, io canticchio spesso e... lo ammetto ho una bella voce profonda-
Il khajiit sorride scuotendo la testa mentre procede assieme a lui seguendo la carovana fino al tramonto parlando del più e del meno.







-Eccoci arrivati finalmente!-
Esclama Valerius osservando le grigie mura della città di Bravil che spuntano dalle fronde degli alberi.
-Acceleriamo il passo!-
-"Sa dire solo quello... intanto noi siamo qui a piedi"-
Pensa Guruk mentre procede sgranchendosi le spalle. Man mano che procedono la vegetazione si fa sempre più bassa così come la temperatura, che comunque si mantiene piacevolissima. Il khajiit scuote le zampe infuriandosi con le zanzare mentre Guruk gli si avvicina tirando fuori una piccolissima provetta di unguento e porgendogliela
-Tieni-
-Uh?-
-Lo usano per tenere lontani gli insetti dalla frutta... è un unguento miracoloso contro le zanzare, e poi profuma-
-Grazie Guruk!-
Sorride afferrando la boccetta e facendo fuoriuscire un paio di gocce da essa, che poi si spalma sul pelo arancione del muso. L'orco riprende il filtro e lo rimette nella borsa dove sotto ai gioielli, ritrova il piccolo biglietto rosso che si è tenuto da tutto il viaggio e da prima che partissero. Con la mente altrove tiene gli occhi fissi sul piccolo biglietto nell'ombra della sua borsa in pelle e ricorda quanto accaduto prima del viaggio...

****************

Ulkan era un dunmer di circa quarant'anni abbastanza alto e con gli occhi color porpora, il volto sottile ed incorniciato da lunghi capelli neri che gli cadevano sulla nuca e rasati ai lati. Non era un criminale qualunque, era stato il più giovane capo della gilda dei ladri di Cyrodiil mantenendo il titolo per otto anni e l'aveva portata ad un nuovo livello di potenza, raggiungendo vette mai viste. L'imperatore Uriel Septim però fece dare la caccia ai ladri dai suoi agenti blade che in breve tempo smantellarono gran parte delle attività della gilda, facendola tornare alla decadenza di prima del suo operato. Ulkan rinunciò al suo titolo di capo nel quinto anno della pace dorata, dopo due anni di logoramento e indagini da parte delle blade, per non "affondare con la nave". Chiese ad alcuni membri di abbandonare la gilda dei ladri per formare un gruppo di criminali che, a detta di lui, avrebbe cambiato per sempre il mondo della criminalità a Cyrodiil.
Pochi furono a seguirlo, il resto rimanette nella Città Imperiale a ricostruire ciò che poteva, diminuendo le sue attività fino al punto in cui persino le blade credettero di averli sconfitti.
Ulkan era ed'è tuttora a capo delle cento mani, il gruppo di banditi il cui nome risulta familiare solo ai ladri stessi. L'immenso gruppo si è formato in pochi anni ed ha basi in tutta Cyrodiil, ma la sua esistenza era sempre stata considerata un mito.
Guruk aveva lavorato a parecchi colpi con le cento mani, ma non si era mai particolarmente affezionato all'organizzazione, e perciò era rimasto in disparte dal gruppo mantenendo però i contatti per aiutarli in qualche lavoretto, come quello che Ulkan gli stava spiegando.

Era una notte afosa e umida, e Leyawiin si stava preparando per l'arrivo dei numerosi carri di khajiit che in quel periodo estivo arrivavano in gran quantità da Elsweyr. Il cuore dell'attività però era sotto alla città, in una cripta ampia e piena di gente. Guruk era stato contattato da una sua amante che stava nelle cento mani per farlo partecipare ad un colpo. La serata proseguiva in modo proficuo per l'orco, che con grande baldanzosità si era presentato svuotando le tasche di alcuni dei presenti con una partita a carte che aveva vinto con facilità. Il caro anfitrione si presentò all'imbrunire scendendo le scale in pietra e facendo zittire tutti quanti in sala. Circa una dozzina di persone si alzarono con il massimo rispetto accogliendo il loro capo con un leggerissimo inchino. Ulkan portava la solita corazza di pelle nera piena di cinture e tasche, che reggevano i numerosi pugnali elfici che sporgevano da sotto il mantello rosso. Con grande sorpresa di tutti sul volto del dunmer comparì un sorriso caloroso e allargò le braccia verso il suo amico orco
-Guruk-
-Signor Ulkan...-
Rispose avvicinandosi e ricevendo un abbraccio che lo mise comunque a disagio, poiché dato da una presenza tanto pericolosa quale era infatti quel dunmer
-Come vanno gli affari gigante verde?-
-Non c'è male... non c'è male, e spero che andranno meglio ora, no?-
Sorrise chiedendo del motivo per cui era stato convocato
-Certamente... da quel che so la tua moglie orchessa ha dato alla luce un altro marmocchio-
-Non la vedo da quasi un anno... ora so che è da nove mesi! Aspetta, parli di Dorak o di Uurak?-
-Quella vicino a Bruma-
Guruk annuì sorridendo mentre il gran capo tornò ad assumere un tono severo rivolgendosi a tutti gli altri
-Preparate il tavolo!-
Subito tutti si diedero un gran da fare sgomberando il tavolo al centro della stanza e portandoci sopra un piatto con delle candele per far luce ed una mappa che venne immediatamente stesa e aperta. Tutti fecero ordinatamente un passo indietro mentre Ulkan avanzava con le braccia dietro la schiena osservando la mappa. Dopo una rapida occhiata cominciò a spiegare a voce alta mentre Guruk si avvicinava impaziente
-Come sapete questo è il periodo giusto per far bottino, con tutti quei carri di tessuti e gioielli dall'ovest, ci riempiremo per bene le tasche! Questo non è il primo incontro che faccio stasera, voi siete la mia quinta unità, il mio quinto colpo programmato per questo mese.-
Detto ciò, indicò sulla mappa man mano che spiegava l'operazione
-Vi occuperete di un carico di gioielli. Il proprietario del carico è uno stronzetto di nome Valerius Claidanius, un ricco mercante che sta discendendo la sua carriera molto velocemente. Il signor Claidanius aspetta il suo carico qui in città entro dopodomani, quello è l'obbiettivo. I due carri contengono centinaia di capi di gioielleria da Elsweyr per il valore totale di settantasettemila septim l'uno: la parte verrà divisa 50 e 50, settantasettemila a voi e settantasettemila a me per titolo e spese di mantenimento delle cento mani. Ci sarà lui, il suo valletto, e due cocchieri. Mi serve un infiltrato che ci spiani la strada evitando problemi e che ci invii un colombo in caso accada qualcosa al carico-
Tutti annuirono tenendo ancora in mente quel settantasettemila che faceva certamente gola a tutti quanti
-Il carro partirà dopodomani all'alba da qui, e seguirà la strada principale che costeggia il fiume sul lato ovest fino alla città imperiale facendo tappe sui villaggi in riva al fiume e a Bravil. Al crocevia nella valle di Nibenag aspetteremo il carico con una decina di uomini e lo assalteremo. Chiaro che per mantenere le cento mani un organizzazione segreta dovremmo uccidere tutti i presenti per far si che rimanga tale... non deve sopravvivere nessuno, e i corpi non dovranno mai essere ritrovati. Le merci verranno registrate a Cyrodiil perciò potremo rubarle prima che vi arrivino di modo che nessuno se ne accorgerà. Un colpo non troppo complicato, ho chiamato qui un mio vecchio contatto che si infiltrerà nella carovana-
Sorrise voltandosi verso Guruk che venne indicato, rimanendo per un attimo shockato visto che non sapeva nemmeno se accettare di partecipare, ma capendo comunque di non poter dire no ad Ulkan che proseguì col discorso come se nulla fosse
-Guruk scorterà i due carri fino al crocevia, ci sono spesso dei banditi a sud della baia di Niber perciò farà molta attenzione e difenderà il carico... è uno tosto e per questo l'ho inserito nel colpo. Ho già mandato un mio contatto a raccomandarti al signor Claidanius come scorta definendoti come leale e forte...-
Guruk annuì nonostante trovava il tutto un po' seccante, essendo abituato a piccoli furti piuttosto che a veri e propri colpi come in gioventù. Ulkan poi concluse con le minuzie... Guruk doveva infiltrarsi fino al momento in cui non sarebbero arrivati al crocevia di Nibenag dove Ulkan e altri dieci lo avrebbero aspettato uccidendo tutti i presenti nel convoglio. Ulkan prese congedo salutando Guruk con un cenno del capo e augurandogli
-Buona fortuna... non mi deludere-
-"Settantasettemila septim, diviso per 11... settemila septim per una settimana di lavoro! Ottimo"-
Pensò prima di allontanarsi, per andare a compare dei gioielli in città per poterli usare con le femmine khajiit che di lì a poco sarebbero arrivate, pronte per essere corteggiate.

*******************

-Hey!-
Si sente chiamare dopo aver navigato con la mente nei ricordi per un paio di minuti. Sorride subito voltandosi verso il khajiit che domanda di nuovo non essendo stato sentito
-Hehe, ti ho chiesto com'è Bravil come città!-
-Oh... beh...-
Balbetta osservando le mura sempre più vicine per poi raccontare
-A dir la verità... è un vero schifo!-
Ammette con un sorriso
-C'è il peggio della microcriminalità e dello spaccio... magari potremo comprarci qualcosina coi soldi che abbiamo-
-Heh...-
Sorride Do'ndaji guardandosi attorno per assicurarsi che non ci sia qualcuno dei presenti in grado di sentirli. Guruk sorride ricordando le parole del felino sulla sua nobiltà d'animo e quelle del capo dell'operazione per quanto riguardava il non lasciare testimoni.
Nonostante il suo lavoro sia quello, e nonostante il suo datore Ulkan non sia persona possibile da deludere senza rimetterci la pelle, il khajiit finora si è sempre comportato più che bene con lui, chiamandolo amico e aiutandolo nel combattimento con quei banditi.
-"Dannazione, non dovevo farmi coinvolgere con questo gattone"-
Pensa sconsolato per poi dare una "spettinata" con la mano a Do'ndaji, che confuso si risistema la pelliccia arancione apprezzando però il gesto affettuoso. Appena Guruk vede il suo sorriso si sente lo stomaco chiudersi in una morsa per il senso di colpa, ma continua comunque a sorridere a sua volta senza proferire parola, fino al momento in cui non crede che sia opportuno per spezzare il silenzio
-Sai, ci sono parecchie prostitute khajiit qui, se vuoi puoi replicare come ieri notte-
-No! In realtà ieri notte Do'ndaji non ha fatto nulla con quella ragazza...-
-COSA?-
Chiede Guruk immediatamente, così il khajiit comincia a raccontare della serata...

La carovana arriva davanti alla città all'imbrunire, e Valerius viene accolto da un paio di guardie poco prima che egli si accanisse verbalmente su due bambini senzatetto che gli avevano porto le mani in attesa di qualche spicciolo
-Si annunci prego-
-Valerius Claidanius, il capitano Ronan mi sta aspettando. Mandatelo a chiamare-

Ordina il gran capo mentre uno dei due soldati corre dall'altra parte del ponte. Il gruppo attende mentre la guardia imperiale va a chiamare il suo capo, e nel frattempo Guruk lancia un paio di septim ai due orfanelli di strada che se ne vanno sorridenti. Do'ndaji sorride a sua volta avvicinandosi mentre l'orco annuisce
-Mi piacciono i bambini...-
-Hai figli?-
-Sì, qualcuno, da qualche parte... non ricordo quanti o dove-

Il khajiit sorride scuotendo la testa senza commentare, e pochi istanti dopo la guardia si avvicina col suo capitano redguard, al quale viene porto un documento da Valerius dopo un brevissimo e formale saluto. Con una rapida occhiata alle scartoffie Ronan ordina ai suoi uomini di prendere i due carri e metterli in un piccolo magazzino scalcagnato fuori le porta della città appena dopo il ponte per accedervi. Guruk segue con la coda dell'occhio gli imperiali allontanarsi mentre Ronan accompagna Valerius seguito da tutti gli altri
-Com'è andato il viaggio signor Claidanius?-
-Lungo, caldo, e travagliato...-

Spiega per poi continuare a lamentarsi mentre il gruppo continua sul ponte fino alle porte della città
-Non troverete problemi qui! Con l'arrivo dei carri e l'apertura della stagione commerciale la Città Imperiale lascia qui e sulla strada un gran numero di guardie! Per qualche giorno si può ancora girare per Bravil senza paura di ladri o malviventi!-
-Grazie ai nove! Resta comunque un buco merdoso...-

Commenta il nobile prima di voltarsi una volta oltrepassate le porte
-Ci rivedremo domattina qui dinnanzi alla porta, partiremo per mezzodì! D'accordo?-
-Signorsi signore-
Annuisce uno dei due cocchieri. Do'ndaji osserva il gran capo allontanarsi assieme al capitano delle guardie, che viene profumatamente pagato per indirizzare la locanda più prestigiosa e la camera più comoda, mentre i due cocchieri si allontanano assieme chiacchierando per i fatti loro.

Il felino si guarda attorno: case in legno scuro, alcuni edifici decadenti, la gente vestita con poco ma comunque piena di vita nonostante la situazione e lo stile di vita povero della città. C'è gran movimento per le strade piene di bancarelle e gli odori e i rumori lo riempiono d'entusiasmo osservando il pittoresco paesaggio urbano
-Vieni con me?-
Si sente chiamare ricevendo una pacca sulla spalla da Guruk, che con un sorrisetto gli ricorda
-Abbiamo una gara di bevute da fare ricordi?-
...


Riassunto:

CITAZIONE
Il gruppo prosegue mentre Guruk comincia ad avere dei sensi di colpa nei confronti di Do'ndaji, capendo che egli non è di certo un criminale e che quindi non può essere coinvolto nella sua operazione. Racconta di aver tenuto il pugnale dell'argoniano con il quale lo ha ucciso dicendogli che con esso ricorda il peso della sua colpa, in realtà lo dice solo per convincere ulteriormente il khajiit della sua bontà...
Andando a ritroso fino a tre giorni prima della partenza da Leyawiin, Guruk ricorda di essersi incontrato con un pericolosissimo e importante criminale di nome Ulkan, capo delle cento mani: un organizzazione segreta di criminali specializzati in rapine e grossi colpi, gruppo al quale Guruk ha dato una mano più volte in alcuni colpi. Ulkan spiega che Guruk sarà un infiltrato nella carovana e che al crocevia nella valle di Nibenag a nord di Bravil dove lo attenderà con altri nove ladri pronti ad uccidere tutti i presenti nella carovana. Il compenso di settemila septim gli fa girare la testa e accetta, anche se più per paura di non voler deludere Ulkan.
Tornando al presente, Guruk cerca di non pensare a ciò che dovrà fare e decide comunque di avvicinarsi sinceramente a Do'ndaji, senza secondi fini o altro, solo per godere della sua compagnia.
Infine il gruppo arriva a Bravil dove il capitano della guardia Ronan li accoglie chiudendo il carico in un magazzino ben sorvegliato poco fuori città. Il gruppo entra e si divide, Guruk rimane solo con Do'ndaji e gli chiede di fare quella gara di bevute che avevano programmato di fare qualche sera prima.

Ok, piano di Guruk: svelato, sensi di colpa: tanti, per ora vediamo come va la nottata visto che non incontreranno pericoli o altro ;) finalmente mi godo un po' di tempo col gattone a divertirmi :asd:


Edited by - Drake - - 11/2/2015, 23:53
 
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