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Breve Storia dell’Impero, 4

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oblivion_fan
view post Posted on 24/7/2006, 16:50




Breve Storia dell’Impero

Parte quarta

di Stronach k'Thojj III

Storico Imperiale

Il primo volume di questa serie narra in modo conciso dei primi otto Imperatori della Dinastia Septim, a partire da Tiber I. Il secondo volume narra della Guerra del Diamante Rosso e dei sei Imperatori che seguirono al quel conflitto. Il terzo volume descrive le difficoltà incontrate dai tre Imperatori che seguirono, il frustrato Uriel IV, l’inefficace Cephorus II e l’eroico Uriel V.

Alla morte di Uriel V, avvenuta in mare nel lontano ed ostile regno di Akavir, Uriel VI aveva un’età di soli cinque anni, essendo nato appena poco tempo prima che suo padre partisse per Akavir. L’unica altra progenie di Uriel V, frutto di una sorta di alleanza morganatica, erano le gemelle Morihatha e Eloisa, che nacquero un mese dopo la partenza di Uriel V. Uriel VI fu incoronato Imperatore nel 290o anno della Terza Era. Alla consorte imperiale Thonica, in quanto madre del fanciullo, fu concessa una sovranità limitata finché Uriel VI non avesse raggiunto la maggiore età. Il Consiglio degli Anziani conservò il potere effettivo, com'era sempre stato fin dai tempi di Katariah I.

In tal modo, il Consiglio poté godere di una illimitata libertà per promulgare quelle leggi (e produrre profitti) che ad Uriel VI non fu concesso di amministrare fino al 307, quando ormai aveva 22 anni. Per anni egli era stato assai lento nell’assumere posizioni di responsabilità, tuttavia sia il Consiglio che sua madre, la quale apprezzava la sovranità per quanto limitata di cui godeva, erano alquanto restii a lasciare le redini dell’Impero. Nel momento in cui Uriel VI ascese al trono, i meccanismi insiti nelle funzioni di governo gli concessero un certo potere, pur con l'esclusione del diritto al veto imperiale.

Comunque, quel potere egli lo esercitò con costanza e risolutezza. Per l’anno 313, Uriel VI poteva vantarsi di governare realmente l’Impero di Tamriel. Egli utilizzò la rete di spie ormai sciolta e alcune unità della guardia per intimidire e indurre a miti consigli i membri più ostici del Consiglio degli Anziani. La sua sorellastra Morihatha fu (cosa non certo sorprendente) la sua più fedele alleata, specialmente dopo che il suo matrimonio con il Barone Ulfe Gersen di Winterhold le offrì considerevole ricchezza ed influenza. Come il saggio Ugaridge disse, "Uriel V conquistò Esroniet, ma Uriel VI conquistò il Consiglio degli Anziani."

Alla morte di Uriel VI, dovuta alle lesioni riportate in seguito ad una caduta da cavallo che neppure i migliori guaritori imperiali furono in grado di risanare, il diadema imperiale passò alla sua amata sorella Morihatha. A 25 anni di età, ella fu descritta dai diplomatici (dichiaratamente interessati) come la più bella creatura di tutta Tamriel. Per certo ella era vivace, atletica, dotata di notevole cultura ed esperta nell'arte della politica. Portò l’Arcimaestro di Skyrim nella Città Imperiale e creò il secondo Mago guerriero Imperiale dai giorni di Tiber Septim.

Morihatha finì il lavoro ch’era stato iniziato da suo fratello e trasformò la provincia Imperiale in un governo vero e proprio sotto il controllo dell’Imperatrice (ed in seguito, dell’Imperatore). Fuori dalla provincia Imperiale, tuttavia, era in corso una lenta disgregazione dell’Impero. Palesi rivoluzioni e guerre civili avevano infuriato indisturbate fin dai tempi di suo nonno Cephorus II. Coordinando in modo accurato i suoi contrattacchi, Morihatha riuscì lentamente a ridurre alla ragione i suoi vassalli ribelli, pur evitando sempre di esporsi eccessivamente.

Sebbene le campagne militari di Morihatha avessero ottenuto notevoli successi, la sua ponderatezza era spesso causa di frustrazioni nel Consiglio. Uno dei membri del Consiglio, un Argoniano che assunse il nome Coloviano di Thoricles Romus, furioso per il suo rifiuto di inviare truppe nella provincia di Palude Nera, è pubblicamente ritenuto responsabile di aver assoldato gli assassini che le tolsero la vita nel 3E 339. In seguito a ciò, Romus venne sommariamente processato e giustiziato, sebbene egli avesse continuato a dichiararsi innocente fino alla fine.

Morihatha non aveva figli in vita ed Eloisa era morta d’infezione quattro anni prima. Di conseguenza, il figlio venticinquenne di Eloisa, Pelagius, fu incoronato Imperatore col nome di Pelagius IV. Egli proseguì il lavoro di sua zia, riuscendo a riportare sotto il dominio imperiale i regni, i ducati e le baronie più radicali e ostinati dell’Impero. Affrontò i suoi impegni con la stessa compostezza e ponderatezza di Morihatha, ma, ahimé, non ottenne i suoi stessi successi. I regni erano rimasti privi di ogni vincolo così a lungo che perfino una benevola presenza Imperiale era considerata motivo di contrasto. Nondimeno, alla morte di Pelagius, dopo ventinove anni di regno caratterizzati da una notevole prosperità e stabilità, Tamriel era prossima all’unità più di quanto non lo fosse stato dai tempi di Uriel I.

Il nostro attuale Imperatore, Sua Eccellente e Terribile Maestà, Uriel Septim VII, figlio di Pelagius IV, possiede la diligenza della prozia Morihatha, l’abilità politica del prozio Uriel VI ed il valore militare del pro-prozio Uriel V. Per ventuno anni egli regnò portando giustizia e ordine in tutte le terre di Tamriel. Purtroppo, nell’anno 3E389 il suo Mago guerriero Imperiale, Jagar Tharn, lo tradì.

Uriel VII fu imprigionato in una dimensione alternativa creata dallo stesso Tharn. In seguito, Tharn fece uso delle arti della stregoneria per assumere le sembianze dell’Imperatore. Per i successivi dieci anni, Tharn abusò dei suoi privilegi imperiali, ma non si impegnò a continuare le campagne di conquista di Uriel VII. Non è ancora del tutto noto quali fossero gli obiettivi e i risultati personali di Tharn durante i dieci anni in cui assunse le sembianze del suo signore. Nel 3E399, un enigmatico Campione sconfisse il Mago guerriero nelle segrete del Palazzo imperiale e liberò Uriel VII dalla sua prigione ultra-dimensionale.

Fin dal momento della sua restaurazione, Uriel Septim VII si è impegnato con diligenza nel riprendere le battaglie per l’unificazione delle terre di Tamriel. È pur vero che l’interferenza di Tharn arrestò lo slancio. Tuttavia gli anni trascorsi da allora hanno ravvivato la speranza che l'Epoca d'Oro di Tiber Septim possa glorificare Tamriel ancora una volta.
 
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