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2920, Alba del Sole, Secondo libro

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view post Posted on 29/6/2006, 11:47
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Alba del Sole

Secondo Libro di

2920, L'Ultimo Anno della Prima Era

di Carlovac Townway



3 Alba del Sole, 2920

L'Isola di Artaeum, Summerset



Sotha Sil guardò gli iniziati fluttuare uno ad uno fino all'albero oassom, prendendo un frutto o un fiore dai suoi alti rami prima di tornare a terra con vari gradi di grazia. Prese un attimo mentre agitava la testa in approvazione per ammirare il giorno. La statua coperta di Syrabane, per la quale si dice che il grande mago avesse posato in giorni antichi, stava sul precipizio della scogliera guardando la baia. Dei pallidi fiori viola di proscato ondeggiavano in avanti e all'indietro per la lieve brezza. Sotto, l'oceano e il confino nebbioso tra Artaeum e l'isola principale di Summerset.



"Nel complesso, accettabile," proclamò quando l'ultimo studente mise il suo frutto nella sua mano. Con un cenno della mano, i frutti e i fiori tornarono sull'albero. Con un altro gesto, gli studenti si erano messi in posizione a semicerchio intorno allo stregone. Tirò fuori dalla sua tunica bianca una piccola palla fibrosa di circa un piede di diametro.



"Cos'è questo?"



Gli studenti capirono questa prova. Gli chiedeva di lanciare un incantesimo di identificazione sull'oggetto misterioso. Ogni iniziato chiuse gli occhi e immaginò la palla nel regno della Verità universale. La sua energia aveva una risonanza unica come tutta la materia fisica e spirituale, un aspetto negativo, una copia duplicata, percorsi relativi, veri significati, una canzone nel cosmo, una trama nella fabbrica dello spazio, una sfaccettatura dell'essere che era sempre esistita ed esisterà sempre.



"Una palla," disse un giovane Nordico di nome Welleg, suscitando risolini da qualcuno degli iniziati più giovani ma un cipiglio dagli altri, Sotha Sil incluso.



"Se devi essere stupido, almeno cerca di essere divertente," brontolò lo stregone e poi guardò verso un giovane Altmer dai capelli scuri che sembrava confuso. "Lilatha, lo sai?"



"E' grom," disse in modo incerto Lilatha. "Ciò che fanno i dreugh dopo che hanno fatto k-k-kr-krevinasimo."



"Karvinasimo, ma molto buono, nonostante tutto," disse Sotha Sil. "Ora, dimmi, cosa significa?"



"Non lo so," confessò Lilatha. Il resto degli studenti scossero le loro teste.



"Ci sono strati nella comprensione di tutte le cose," disse Sotha Sil. "L'uomo comune guarda un oggetto e lo mette in un posto nel suo modo di pensare. Quelli abili nelle Vecchie Vie, nelle vie degli Psijic, nel Misticismo, può vedere un oggetto e identificarlo per il suo ruolo proprio. Ma serve che un altro strato sia rimosso per ottenere la comprensione. Devi identificare l'oggetto per il suo ruolo e per la sua verità ed interpretare quel significato. In questo caso, la palla è effettivamente grom, che è una sostanza creata dai dreugh, una razza subacquea delle parti settentrionale e occidentale del continente. Per un anno della loro vita, praticano il karvinasimo quando camminano sulla terra. Dopo di questo, tornano nell'acqua e fanno meff, o divorano la pelle e gli organi di cui avevano bisogno per vivere sulla terra. Poi li vomitano in piccole palle come questa. Grom. Vomito di Dreugh."



Gli studenti guardarono la palla in modo abbastanza nauseato. Sotha Sil aveva sempre amato questa lezione.



4 Alba del Sole, 2920

La Città Imperiale, Cyrodiil



"Spie," mormorò l'Imperatore, seduto nel bagno, guardando un bernoccolo sul suo piede. "Tutto intorno a me, traditori e spie."



La sua amante Rijja lavava la sua schiena con le gambe avvolte intorno alla sua vita. Sapeva dopo tutti questi anni quando essere sensuale e quando sessuale. Quando lui era in un umore come questo, era meglio essere tranquillamente, sottilmente, seduttivamente sensuale. E non dire una parola a meno che non le avesse fatto una domanda diretta.



Cosa che fece: "Cosa pensi quando una persona sale sul piede di sua Maestà Imperiale e dice 'Mi spiace, Vostra Maestà Imperiale?' Non pensi che 'Mi scusi, Vostra Maestà Imperiale' sia più appropriato? 'Mi spiace,' beh quello suona quasi come se quel bastardo Argoniano fosse dispiaciuto che io fossi la sua Maestà Imperiale. Che spera che perdiamo la guerra con Morrowind, ecco cosa sembra."



"Cosa ti farebbe sentir meglio?" chiese Rijja. "Vuoi che venga frustato? E' solo, come dici, il Capo di Guerra di Soulrest. Gli insegnerebbe a preoccuparsi di dove mette i piedi."



"Mio padre l'avrebbe flagellato. Mio nonno l'avrebbe fatto uccidere," borbottò l'Imperatore. "Ma io non mi preoccupo se camminano tutti sui miei piedi, sempre che mi rispettino. E che non tramino contro di me."



"Devi fidarti di qualcuno."



"Solo di te," disse sorridendo l'imperatore, girandosi lievemente per dare un bacio a Rijja. "E mio figlio Juliek, suppongo, anche se vorrei che fosse un po' più cauto."



"E il tuo consiglio e il Principe?" chiese Rijja.



"Un branco di spie e un serpente," disse ridendo l'Imperatore, baciando ancora la sua amante. Mentre cominciavano a fare l'amore, sussurrò, "Finché tu sei vera, posso gestire il mondo."



13 Alba del Sole, 2920

Mournhold, Morrowind



Turala stava davanti alle porte nere, ingioiellate della città. Il vento sibilava intorno a lei, ma non sentì nulla.



Il Duca si era infuriato quando aveva saputo che la sua amante preferita era incinta e la mandò via dalla sua vista. Provò più volte a vederlo, ma le sue guardie la mandarono via. Alla fine, tornò dalla sua famiglia e gli raccontò la verità. Se solo avesse mentito e avesse detto loro di non sapere chi fosse il padre. Un soldato, un avventuriero vagante, chiunque. Ma lei disse loro che il padre era il Duca, un membro della Casata Indoril- E loro fecero quello che lei sapeva avrebbero dovuto fare, come membri fieri della Casata Redoran.



Sulla sua mano era impresso a fuoco il simbolo dell'Espulsione che suo padre piangendo le aveva fatto. Ma la crudeltà del Duca la colpì ancora di più. Guardò fuori dal cancello e nelle vaste pianure invernali. Alberi contorti dormienti e cielo senza uccelli. Nessuno su Morrowind l'avrebbe presa ora. Doveva andare molto lontano.



Con passi lenti e tristi cominciò il suo viaggio.



16 Alba Del Sole, 2920

Senchal, Anequina (l'attuale Elsweyr)



"Cosa ti preoccupa?" disse la Regina Hasaama, notando l'umore aspro di suo marito. Alla fine della maggior parte dei Giorni degli Amanti era di umore eccellente, e danzava nella sala da ballo con tutti gli ospiti, ma stasera si era ritirato presto. Quando lei lo trovò, era piegato nel letto, corrucciato.



"La storia di quel maledetto bardo su Polydor e Eloisa mi ha messo di pessimo umore," "Perché è dovuto essere così deprimente?"



"Ma quella non è la verità della storia, mio caro? Non furono condannati per la natura crudele del mondo?"



"Non importa quale sia la verità, ha fatto un lavoro marcio nel raccontare una storia marcia e non glielo permetterò più," il Re Dro'Zel si alzò dal letto. I suoi occhi erano mucosi per le lacrime. "Da dove ha detto che veniva?"



"Credo da Gilverdale nella parte più orientale di Valenwood," disse la Regina, scossa. "Marito mio, cosa vuoi fare?"



Dro'Zel fu fuori dalla stanza con un singolo balzo, e salì le scale verso la sua torre. Se la Regina Hasaama avesse saputo cosa stava per fare suo marito, non avrebbe provato a fermarlo. Era stato eccentrico recentemente, incline a scatti ed anche attacchi improvvisi. Ma non sospettò mai la profondità della sua follia e il disgusto per il bardo e per la sua storia della cattiveria e della perversione trovata negli uomini mortali.



19 Alba Del Sole, 2920

Gilverdale, Valenwood



"Ascoltami ancora," disse il vecchio carpentiere. "Se la cella tre contiene ottone senza valore, allora la cella due contiene la chiave d'oro. Se la cella uno contiene la chiave d'oro, allora la cella tre contiene ottone senza valore. Se la cella due contiene ottone senza valore, allora la cella uno contiene la chiave d'oro."



"Capisco," disse la donna. "Così mi hai detto. Allora la cella uno contiene la chiave d'oro, giusto?"



"No," disse il carpentiere. "Cominciamo dall'inizio."



"Mamma?" disse il ragazzino, tirando la manica di sua madre.



"Solo un attimo, caro, la mamma sta parlando," disse, concentrandosi sull'indovinello. "Hai detto che 'la cella tre contiene la chiave d'oro se la cella due contiene ottone senza valore', giusto??"



"No," disse con pazienza il carpentiere. "La cella tre contiene ottone senza valore, se la cella due --"



"Mamma!" gridò il bambino. Sua madre finalmente guardò.



Una nebbia rossa luminosa stava scendendo sulla città in un'onda, avvolgendo edificio dopo edificio nella sua scia. Davanti camminava un gigante con la pelle rossa. Il Daedra Molag Bal. Stava sorridendo.



29 Alba Del Sole, 2920

Gilverdale, Valenwood



Almalexia fermò il suo destriero nella vasta brughiera fangosa per farlo bere dal fiume. Rifiutò, sembrando persino respingere l'acqua. Ciò la colpì come cosa strana: avevano fatto un tempo eccellente da Mournhold e sicuramente doveva essere assetato. Smontò e raggiunse il suo seguito.



"Dove siamo ora?" chiese.



Una delle sue dame tirò fuori una mappa. "Pensavo che ci stessimo avvicinando ad un paese di nome Gilverdale."



Almalexia chiuse gli occhi e li riaprì velocemente. La visione era troppo difficile da sopportare. Mentre il suo seguito osservava, prese un pezzo di mattone e un frammento d'osso e li avvicinò al suo cuore.



"Dobbiamo continuare verso Artaeum," disse tranquillamente.



L'Anno continua a Prima Semina.

 
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