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2920, Stella del Mattino, Primo libro

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view post Posted on 29/6/2006, 11:37
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Stella del Mattino

Primo Libro di

2920, L'Ultimo Anno della Prima Era

di Carlovac Townway



1 Stella del Mattino, 2920

Mournhold, Morrowind



Almalexia giaceva nel suo letto di pelliccia e stava sognando. Non aprì gli occhi finché il sole non entrò dalla finestra, dando ai colori bruni e carne della sua stanza un bagliore lattiginoso. Era tranquillo e sereno, un'inversione stordente del sapore dei suoi sogni, così pieni di sangue e feste. Per pochi momenti, guardò semplicemente il soffitto, provando ad ordinare le sue visioni.



Nel cortile del palazzo c'era una piscina bollente che faceva vapore nel freddo della mattina invernale. Ad un cenno della sua mano, si schiarì e vide il volto e la forma del suo amante Vivec nel suo studio a nord. Non voleva parlare subito: sembrava così bello nei suoi vestiti rosso scuro, mentre scriveva poesie come faceva ogni mattina.



"Vivec," disse, e lui sollevò la testa sorridendo, guardando il suo volto attraverso migliaia di miglia. "Ho avuto una visione della fine della guerra."



"Dopo ottant'anni, non penso che qualcuno possa immaginare una fine," disse Vivec sorridendo, ma poi divenne serio, fidandosi delle profezie di Almalexia. "Chi vincerà? Morrowind o l'Impero Cyrodiil?"



"Senza Sotha Sil a Morrowind, perderemo," rispose.



"Le mie informazioni mi dicono che l'Impero ci colpirà a nord all'inizio della primavera, entro Prima Semina. Puoi andare ad Artaeum e convincerlo a tornare?"



"Partirò oggi," disse, semplicemente.



4 Stella Del Mattino, 2920

Gideon, Black Marsh



L'Imperatrice camminava nella sua cella. L'inverno le dava energie dispendiose, mentre d'estate sarebbe semplicemente stata seduta alla sua finestra e sarebbe stata grata per ogni soffio della palude stantia che sarebbe venuto a rinfrescarla. Dall'altra parte della stanza, il suo arazzo non completo di una danza alla Corte Imperiale sembrava prenderla in giro. Lo strappò dalla sua cornice, lacerandone i pezzi mentre cadevano sul pavimento.



Poi rise al suo inutile gesto di disprezzo. Avrebbe avuto un sacco di tempo per ripararlo e per farne altri cento. L'Imperatore l'aveva chiusa nel Castello Giovesse sette anni prima e l'avrebbe probabilmente tenuta lì finché o lui o lei non fossero morti.



Con un sospiro, tirò la corda per chiamare il suo cavaliere, Zuuk. Comparve alla porta in pochi minuti, con l'uniforme da Guardia Imperiale. La maggior parte dei membri delle tribù native di Kothringi delle Black Marsh preferivano andare in giro nudi ma Zuuk si era rallegrato per l'abbigliamento. La sua pelle argentata e riflettente era scarsamente visibile, solo sul volto, sul collo e sulle mani.



"Vostra Altezza Imperiale," disse inchinandosi.



"Zuuk," disse l'Imperatrice Tavia. "Sono annoiata. Oggi discutiamo di come assassinare mio marito."



14 Stella Del Mattino, 2920

La Città Imperiale, Cyrodiil



Le musiche che proclamavano la Preghiera del Vento del Sud riecheggiavano attraverso le larghe vie e i giardini della Città Imperiale, chiamando tutti ai templi. L'Imperatore Reman III andava sempre alla funzione al Tempio dell'Uno, mentre suo figlio ed erede il Principe Juilek trovava più politico frequentare funzioni in templi diversi per ogni festa religiosa. Quest'anno, era alla cattedrale Benevolenza di Mara.



Le funzioni alla Benevolenza erano fortunatamente brevi, ma fino a dopo mezzogiorno l'Imperatore non fu in grado di tornare a palazzo. Per allora, i combattenti dell'arena stavano attendendo impazientemente l'inizio della cerimonia. La folla era molto meno inquieta, in quanto il Principe Versidue-Shaie aveva preparato un'esibizione di una troupe di acrobati Khajiit.



"La tua religione è molto più conveniente della mia," disse l'Imperatore al Principe per scusarsi. "Qual'è il primo gioco?"



"Una battaglia uno contro uno tra due guerrieri abili," disse il Principe, con la pelle squamosa che prendeva il sole mentre si alzava. "Armati secondo la loro cultura."



"Sembra interessante," disse l'Imperatore e batté le mani. "Che lo spettacolo abbia inizio!"



Appena vide i due guerrieri entrare nell'arena con il rombo della folla, l'Imperatore Reman III si ricordò ciò che aveva accettato diversi mesi prima e di cui si era poi dimenticato. Un combattente era il figlio del Principe, Savirien-Chorak, un'anguilla luccicante color giallo eburneo, che afferrava la sua katana e il wakizashi con le sue braccia sottili, ingannevolmente deboli. L'altro era il figlio dell'Imperatore, il Principe Juliek, in armatura d'ebano con un elmo selvaggio orchesco, uno scudo e una spada lunga al suo fianco.



"Sarà affascinante da vedere," sibilò il Principe, con un largo sorriso attraverso il suo viso stretto. "Non so se ho mai visto un Cyrodiil combattere un Akavir in questo modo. Solitamente è esercito contro esercito. Alla fine possiamo decidere che filosofia sia migliore -- creare armature per combattere le spade come fa la tua gente o creare spade per combattere le armature come fa la mia."



Nessuno nella folla, a parte pochi consiglieri Akavir sparsi e il Principe in persona volevano la vittoria di Savirien-Chorak, ma ci fu una presa di fiato collettiva alla vista dei suoi movimenti graziosi. Le sue spade sembravano essere una parte di lui, una coda che usciva dalle sue braccia per pareggiare quella dietro di lui. Era un trucco di controbilanciamento, per permettere al giovane uomo serpente di mettersi in cerchio e girare al centro dell'arena in posizione offensiva. Il Principe doveva camminare in avanti nel modo tradizionale, meno impressionante.



Mentre si lanciarono uno contro l'altro, la folla urlò per il piacere. L'Akaviri era come una luna che orbitava intorno al Principe, saltando sopra la sua spalla senza sforzo per tentare un colpo da dietro, ma il Principe ruotava velocemente per parare col suo scudo. Il suo colpo di risposta colpì solo l'aria in quanto il suo avversario si appiattì al suolo e strisciò tra le sue gambe, facendolo cadere. Il Principe cadde al suono con un fragore riecheggiante.



Il metallo e l'aria si fusero mentre Savirien-Chorak faceva piovere colpo su colpo sul Principe, che li bloccava tutti col suo scudo.



"Non abbiamo scudi nella nostra cultura," mormorò all'Imperatore Versidue-Shaie. "Sembrerà strano per il mio ragazzo, immagino. Nel nostro paese, se non vuoi venire colpito, ti sposti."



Quando Savirien-Chorak stava indietreggiando per cominciare un'altra serie di attacchi accecanti, il Principe colpì con un calcio la sua coda, facendolo cadere temporaneamente all'indietro. In un attimo, aveva rimbalzato, ma il Principe era tornato anche lui in piedi. I due si girarono intorno, finché l'uomo serpente girò in avanti estendendo la katana. Il Principe capì il piano del suo avversario e bloccò la katana con la sua spada lunga e il wakizashi col suo scudo. La sua piccola lama s'impalò nel metallo e Savirien-Chorak si sbilanciò.



La spada lunga del Principe tagliò il petto dell'Akavir e l'improvviso dolore intenso gli fece gettare entrambe le armi. In un attimo, era finita. Savirien-Chorak era prostrato nella polvere con la spada lunga del Principe alla gola.



"Il gioco è finito!" gridò l'Imperatore ma fu a malapena udibile sopra l'applauso dello stadio.



Il Principe sorrise ed aiutò Savirien-Chorak ad andare da un guaritore. L'Imperatore colpì il suo Principe alla schiena, sentendosi sollevato. Non aveva realizzato quando la battaglia era iniziata le poche possibilità di vittoria che aveva dato a suo figlio.



"Sarà un bravo guerriero," disse Versidue-Shaie. "E un grande imperatore."



"Ricorda solo," disse ridendo l'Imperatore. "Voi Akaviri avete molte mosse appariscenti ma, se solo uno dei nostri colpi va a segno, è finita."



"Oh, lo ricorderò," annuì il Principe.



Reman pensò a quel commento per il resto dei giochi e fece fatica a divertirsi completamente. Il Principe poteva essere un altro nemico, come l'Imperatrice si era rivelata essere? Il problema sarebbe stato da rivedere.



21 Stella Del Mattino, 2920

Mournhold, Morrowind



"Perché non indossi la veste verde che ti ho dato?" chiese il Duca di Mournhold, guardando la giovane che si vestiva.



"Non è della mia taglia," disse sorridendo Turala. "E sai che amo il rosso."



"Non ti va bene perché stai ingrassando," disse ridendo il Duca, tirandola sul letto, baciando i suoi seni e la borsa del suo stomaco. Rise per il solletico ma si alzò, fasciando la sua tunica rossa attorno a sé.



"Sono rotonda come dovrebbe essere una donna," disse Turala. "Ti vedrò domani?"



"No," disse il Duca. "Devo intrattenere Vivec domani e il giorno dopo verrà il Duca di Ebonheart. Sai che non ho mai veramente apprezzato Almalexia e le sue abilità politiche finché non se ne è andata?"



"Lo stesso vale per me," disse sorridendo Turala. "Mi apprezzerai solo quando me ne sarò andata."



"Non è per niente vero," sbuffò il Duca. "Ti apprezzo ora."



Turala concedette al Duca un ultimo bacio prima di uscire dalla porta. Continuò a pensare a ciò che aveva detto. L'avrebbe apprezzata più o meno quando avrebbe saputo che stava ingrassando perché era incinta di suo figlio? L'avrebbe apprezzata abbastanza da sposarla?



L'Anno Continua ad Alba del Sole

 
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