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36 Lezioni di Vivec, sermoni 25-30

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view post Posted on 29/6/2006, 11:30
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La Scrittura della Città:



'Tutte le città sono nate da solida luce. Così è la mia città, la sua città.



'Ma poi la luce diminuisce, rivelando l'angelo luminoso e terribile di Veloth. E' nella sua forma pre-chimera, il demoniaco VEHK, smunto e pallido e bellissimo, con la pelle allungata dolorosamente sottile su ossa di uccelli, serpenti piumati attorno alle braccia. Le sue ali sono spiegate dietro di lui, i loro bordi rossi e gialli come rasoi al sole. La massa fatua di capelli di fuoco fluttua come se sott'acqua, lattiginosa nel nembo di luce che corona la sua testa. La sua presenza è innegabile, il timore troppo per essere sopportato.



'Questa è la città di Dio, differente dalle altre. Le città dei paesi stranieri mettono i loro abitanti a dormire e camminare nell'est ferito dalla stella per rendermi omaggio. La capitale degli uomini del nord, incrostata da ghiacci vecchi eoni, s'inchinano davanti a Vivec la città, insieme a me.



'Strade auto pensate si muovono nel sangue di un tunnel. Mi sono ricostruito. Cartelli con grandi occhi lungo il mio braccio di traffico, presto un mare interno. Il mio corpo striscia con tutti riuniti per vedermi sollevato come un monolitico strumento di piacere. La mia spina dorsale è la strada principale verso la città che sono. Transazioni innumerevoli si svolgono nelle vene e nei camminamenti e il rumore, rumore, rumore, mentre rombano oltre e attraverso e si aggiungono a me. Ci sono templi eretti lungo i vuoti del mio cranio e li indosserò per sempre come una corona. Cammina lungo le labbra di Dio.



'Mi aggiungono nuove porte e divento senza sforzo transimmortale con il venire e il partire e lo stridore caldo del mercato dove sono commerciato, grida dei bambini che senti giocare, arrabbiati, divertiti, desiderati, pagati in moneta nativa, appena coniata con la mia faccia su un lato e il mio corpo-città sull'altro. Guardo con ogni nuova finestra. Presto sono un insetto che sogna con un milione di occhi.



'Trombe di guerra rosse scintillanti suonano come cibo nella cassa toracica del transito rapido. Gli eretici sono distrutti sulle ginocchia della piazza. Inondo le colline, con le case che si alzano come orticaria e non mi gratto mai. Le città sono gli antidoti per la caccia.



'Alzerò lanterne per illuminare i miei vuoti, presterò cera alle migliaia di candele che portano il mio nome ancora e ancora, il nome innumerevole, chiuso, mantra e sacerdote, dio-città, che riempie ogni angolo col nome nominante, avvolto, circolante, che corre la lingua del fiume gongolando per i piedi che si accoppiano, vendono, rubano, cercano e non si preoccupano che camminano con me. Questo è lo schema fiorente dell'Aurbis. Questa è la promessa dei PSJJJ: uovo, immagine, uomo, dio, città, stato. Servo e sono servito. Sono fatto di cavi e stringhe e mortaio e accedo al mio stesso precedente, mondo senza essere.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Poi Vivec finì la sua estasi architettonica e tornò allo spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisionale guardò nel mondo centrale per trovare il quarto mostro, chiamato la Cabala Tascabile.



Il mostro si nascondeva nelle liste degli incantesimi dei grandi maghi Chimer dell'estremo oriente, dove i Parasoli dell'Imperatore spadroneggiavano. Vivec si travestì da semplice viaggiatore, ma emanava una tenue stoffa sensibile così che i maghi lo cercassero. Rese Muatra un semplice nano che camminava.



Molto prima l'invisibile fu tra le librerie dell'est, e diede in pasto le parole essenziali della Cabala Tascabile al suo nano camminante e poi corse quando la magia fu fallita. Dopo un anno o due dal suo furto, Muatra ebbe mal di stomaco e il nano che cammina esplose vicino alle gabbie degli schiavi di una torre di un mago. La Cabala Tascabile scivolò nelle bocche degli schiavi e si nascose di nuovo.



Vivec osservò poi mentre gli schiavi eruppero in un balbettio e spezzarono la magia. Scossero le loro gabbie e cantarono mezzi inni che presero forma in conoscenza proibita e arcana. Bestie di litanie apparvero e bevvero l'eccesso. Afferratori dal Luogo Adiacente arrivarono di lato nel mondo, visto che il parlare degli schiavi aveva distrutto i normali punti non cardinali.



Quindi naturalmente apparve un insetto gigante, con il più grande mago dell'est al suo interno. Poteva vedere oltre il travestimento di Vivec e scoprì la divinità del guerriero-poeta ma si ritenne così potente che parlò duramente:



'Guarda cos'hai causato, stupido Trino! Colonne di nonsensi e bestie di litanie! Non posso credere come la ragione o la temperanza possano essere ricostruite a causa del tuo mangiare, mangiare, mangiare! Perché non ti sposi con altri demoni?'



Vivec colpì il mago attraverso la sua anima.



La bardatura dell'insetto gigante cadde sulle gabbie degli schiavi ed essi fuggirono liberi e spregiudicati, troppo spregiudicati più coi mondi incinti. I colori si piegarono nella terra. Vivec creò un demone con la testa a forma di cupola per contenerla tutta.



'La Cabala Tascabile è quindi interrata qua per sempre. Sia questa una terra maledetta dove la stregoneria sia rotta e malefica.'



Quindi prese Muatra per la barba e lasciò l'emisfero spettrale del demone con la testa a cupola. Sui suoi confini, Vivec mise un avviso e una canzone d'ingresso che conteneva errori. Con ossa finte del Muatra quasi morto creò i pali della tenda di una fortezza-teoria e le lingue fatali furono imprigionate per sempre.



Seth apparve e guardò ciò che il suo fratello-sorella aveva creato. Il Re a Molla disse:

'Degli otto mostri, questo è colui che confonde di più. Posso farne tesoro?'



Vivec lasciò fare questo a Seth ma non gli disse mai di rilasciare la Cabala Tascabile nel mondo centrale. Disse:



'Ho nascosto segreti nei miei viaggi qui e ho fatto qualcosa simile a Muatra per far guardia contro i non saggi. Sotto questa cupola, il mito temporale non è più umano.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




La Scrittura della Parola, Primo:



'Tutto il linguaggio è basato sulla carne. Non lasciare che i sofisti ti ingannino.'



Secondo:



'Il terzo cammino esplora l'isteria senza paura. Gli sforzi dei pazzi sono una società a sé, ma solo se sono scritti. Il saggio può sostituire una legge con un'altra anche nell'incoerenza e continuare a dire che sta lavorando in un metodo. Questo è vero nel discorso e si estende a tutte la scrittura.'



Terzo:



'Non andare nel regno della scusa per l'assoluzione. Oltre l'articolazione non c'è colpa. Il Posto Adiacente, dove vivono gli Afferratori, è l'illusione della voce o il regno centrale del pensiero, ossia il costrutto. Così è come ho rubato la certezza del Cancelliere dell'Esattezza, perfetto da qualunque angolo lo si guardi. Quando arrivi fuori dal vocale, non puoi mai essere certo.'



Quarto:



'Il corpo più vero del lavoro è fatto di silenzio: come nel silenzio che no risulta da un riferimento. Con questo termine intendo i morti.'



Quinto:



'Il primo significato è sempre nascosto.'



Sesto:



'Il regno dell'apologia è la perfezione ed è impossibile da attaccare. Quindi il saggio lo evita. La trinità nell'unità è il mondo e la parola dell'azione: il terzo sentiero.'



Settimo:



'Il saggio che sopprime i suoi migliori aforismi: taglia le sue mani perché è un ladro.'



Ottavo:



'I vestiti della mappa rotta sono indossati solo da folli ed eretici. La mappa è una via di uscita per la pigrizia. E' la lingua polverosa che deve dire che la pianta data che molti prendono come una storia è completa. Nessuna parola è vera finché non è mangiata.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Quindi Vivec lasciò Seth a sorvegliare il demone con la testa a cupola e tornò allo spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisionale guardò nel mondo centrale per trovare il quinto mostro, chiamato l'Uomo Rubicondo.



Quando i dreugh governavano il mondo, il Principe Daedroth Molag Bal fu il loro capo. Prese una forma differente, spinosa e corazzata e fatta dal mare. Vivec, dando alla luce i molti prodotti del suo matrimonio, aveva gettato una vecchia immagine di Molag Bal nel mondo: un carapace di memoria morto. Non sarebbe stato un mostro se un bambino Velothi non avesse voluto impressionare il suo villaggio indossandolo.



L'Uomo Rubicondo, degli otto mostri, era il meno complicato. Rendeva quelli che lo indossavano grandi assassini e nient'altro. Esisteva nel fisico. Solo la geografia lo rende speciale.

Quando Vivec lo trovò vicino al villaggio del ragazzo, Gnisis, ci fu un conflitto armato violento e uno sconvolgimento della terra. La loro battaglia creò la Frattura Occidentale. I viaggiatori che vanno lì sentono ancora il suo suono: spada attraverso la crosta, il grugnito di Dio, lo schiocco delle gambe scheggiate del suo figlio mostruoso.



Dopo la sua vittoria, Vivec portò il guscio dell'Uomo Rubicondo ai dreugh che avevano modificato sua madre. La Regina dei Dreugh, il cui nome non è facile da scrivere, era in un periodo di auto-incubazione. I suoi guardiani presero il regalo da Vivec e promisero di sorvegliarlo dal mondo superficiale. Questa è la prima testimonianza dell'essenza bugiarda dei dreugh.



Dopo dieci anni, L'Uomo Rubicondo apparve di nuovo, questa volta vicino a Tear, indossato da uno sciamano ribelle che seguiva la Casata dei Problemi. Invece di sorvegliarlo, i dreugh avevano riempito l'armatura vivente con inflessibilità mitica. Si sciolse presto dopo aver avvolto le abilità dello sciamano e allungò le sue ossa verso i cinque angoli.



Quando Vivec incontrò di nuovo il mostro in battaglia, vide i resti dei tre villaggi che cadevano dai suoi piedi. Prese la sua forma gigante e uccise l'Uomo Rubicondo con il Collage Simbolico. Visto che non si fidava più degli Altmer del mare, Vivec diede il carapace del mostro ai mistici devoti e leali della Stanza dei Numeri. Disse loro:



'Puoi rendere L'Uomo Rubicondo l'armatura di un filosofo.'



I mistici cominciarono avvolgendo uno dei loro saggi nei gusci, una serie di gesti da due sovrannumerati, uno alto in modo ormonale e l'altro sotto le sue braccia. Corsero intorno al carapace e uno attraverso l'altro, applicando resina sacra presa dalle carcasse dei numeri ora inutili tra dodici e tredici. Cannucce dorate furono rapidamente messi attraverso l'epidermide mitica così che il saggio potesse respirare. Dopo che le incisioni cerimoniali furono disegnate nella resina che si stava indurendo, una lunga lista di nomi morti e di equazioni le cui soluzioni dovevano trovarsi all'interno della bocca dei Chimer, vennero le illuminazioni, iscritte dall'unghia luminosa e terribile di Vivec. Dalla punta dell'unghia fluì un liquido rovente che riempì i solchi delle incisioni cerimoniali. Uscirono per formare disegni venati attorno il guscio del saggio che i teologi avrebbero decifrato dopo un tempo eterno.



La fine delle parole è ALMSIVI.




La Scrittura dei Numeri:



1. La Rottura del Drago, o la Torre. 1

2. L'Enantiomorfo. 68

3. Il Cancello Invisibile, ALMSIVI. 112

4. Gli Angoli della Casata dei Problemi. 242

5. Gli Angoli del Mondo. 100

6. I Giorni del Cammino. 266

7. La Spada al Centro. 39

8. La Ruota, o gli Otto Datori. 484

9. Il Mancante. 11

10. Le Tribù degli Altmer. 140

11. Il Numero del Maestro. 102

12. Il Paradiso. 379

13. Il Serpente. 36

14. Il Colpo di Tosse del Re. 32

15. La Forza Redentrice. 110

16. Le Blasfemie Accettabili. 12

17. Il Disco Scagliato. 283

18. L'Uovo, o Sei Volte il Saggio.

19. La Casa Provvisionale. 258

20. Il Lattice Lunare. 425

21. L'Utero. 13

22. Sconosciuto. 453

23. Il Profeta Vano. 54

24. La Ferita della Stella. 44

25. L'Imperatore. 239

26. Il Piano Ribelle. 81

27. Il Fuoco Segreto. 120

28. La Lampada Affogata. 8

29. Il Saggio Catturato. 217

30. Lo Scarabeo. 10

31. La Cornice che Ascolta. 473

32. La Falsa Chiamata. 7

33. Le Anticipazioni. 234

34. La Grammatica Senzalegge. 2

35. La Maglia-Prigione. 191

36. Le Ore. 364



'La presenza di testimoni sordi, questo è ciò che sono i numeri. Si affidano sull'Aurbis e l'ultima nostalgia della loro divinità. Le effigi dei numeri sono le loro applicazioni correnti; questa è follia, come sopra. Lo è anche essere fissati a un simbolo, certamente.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Quindi Vivec lasciò i mistici della Stanza dei Numeri e tornò allo spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisionale guardò nel mondo centrale per trovare il sesto mostro, chiamato Faccia di Città. Si irritò quando non riuscì a trovarlo e tornò alla Stiva Luttuosa con una rabbia segreta, uccidendo un mistico che chiese dell'ordine superiore.



Nerevar, l'Hortator, fu testimone di questo e disse, 'Perché far questo, signore? I mistici ti cercano per avere una guida. Lavorano per rendere fondato in modo migliore il tuo tempio.'



Vivec disse, 'Nessuno sa cosa sono.'



L'Hortator annuì e tornò ai suoi studi.



Ecco come Faccia di Città si era nascosta dalla sua madre-padre: era nato col nome di Ha-Note, un semplice bisogno di potere, un vento nervoso esoterico sintonizzato sulla frequenza delle masse raggruppate. Mise radici nei villaggi e si moltiplicò, trovando nelle menti degli abitanti un'astrologia velata, le carte stellari della cultura e questa risonanza fece nuotare la sua testa. Ha-Note si mosse lateralmente verso il Luogo Adiacente, crescendo e senza farlo sapere. Sopra la vocale, tremò con nuove emozioni, immortali, assorbendo più del trentesimo che si sa che esista nel mondo centrale. Quando Ha-Note divenne estremamente nostalgico, gli Afferratori lo presero.



Un Afferratore disse, 'Nuove emozioni ai solitari arrivano solo per follia. Questa cosa è sparita. Ora è nostra.'



Gli Afferratori non avevano mai fatto una loro città e il loro sguardo su quella di Vivec, che luccicava di santità attraverso tutte le sfere, aveva richiamato la loro attenzione.



'Per questa ragione i problemi di Vehk scivolarono nel nostro regno, attirati dalla nostra strategia, nascosti nella perdita. Dovremmo costruire la nostra torre-speranza sulla sua faccia.'



Ora molti anni sono passati a Resdaynia e gli alti sacerdoti dei Dwemer stavano costruendo qualcosa come Vivec e come il nuovo Ha-Note degli Afferratori. L'Hortator fu coinvolto con un esercito dei loro che era divenuto troppo coraggioso, dicendo parole folli e Nerevar aiutò a distruggerli con l'aiuto della legione orfana di Ayem. Quando andò per dare il trofeo a Vivec, vide il suo signore sotto attacco da parte di Faccia di Città. Il mostro stava dicendo questo:



'Siamo qui per sostituire la tua città, Vehk e Vehk. Veniamo dal luogo delle emozioni-più-che-conosciute e la nostra cittadinanza è morta per questo. Siamo venuti per due cose ma possiamo rimanere solo per una. Comunque ti chiediamo di correggere il nostro errore di cultura o almeno prendere il tuo con la forza. La seconda è più facile, pensiamo.'



Vivec sospirò.



'Dovresti rimpiazzare la mia direzione,' disse. 'Sono stanco di ciò, quindi volevo ucciderti un'era fa. Resdaynia è ammalata e non ho tempo per un'altra analogia immaginaria di un incidente sconosciuto. Ecco, prendi questo.'



Quindi toccò la torre-speranza di Faccia di Città e corresse l'errore degli Afferratori.



'E questo.'



Quindi colpì il cuore della Faccia di Città col Pugnale di Ethos, che è come dire RKHT AI AE ALTADOON AI, la spada corta del commercio appropriato.



La fine delle parole è ALMSIVI.

 
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