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36 Lezioni di Vivec, sermoni 19-24

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view post Posted on 29/6/2006, 11:26
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Vivec mise la sua armatura ed entrò in uno spazio non spaziale riempiendolo completamente con interazioni mortali e informazioni, una cartografia senza tela di ogni singola mente che avesse mai conosciuto, un evento che aveva sviluppato delle sembianze di scintilla divina. Disse, 'Da qui lancerò il mio attacco contro gli otto mostri.'



Vivec vide poi le falene che sarebbero venute dal cuore stellato, che portavano con loro polvere più orribile della cenere della Montagna Rossa. Vide la testa gemella di un re dominante che non aveva pari. E otto imperfezioni entrarono nelle pietre preziose, messe in una corona che sembravano capanne, che comprese essere le corone gemelle del re con due teste. E un fiume che si alimentava nella bocca del re con due teste, perché conteneva moltitudini.

Vivec quindi costruì la Casa Provvisionale al Centro della Porta Segreta. Da qui poteva osservare l'età che arrivava. Della Casa si dice:



L'angolo uno ha un dito

Sepolto sotto, che punta attraverso

Sporco, lento basso nel suolo

Il Nord non può essere indovinato,

E comunque è senza spiriti



L'angolo due ha una lingua,

E anche la polvere può essere loquace,

Ascolta e vedrai l'amore

Di cui hanno bisogno le antiche librerie



La pietra d'angolo tre ha un po' di stringhe,

Della forma del tuo colore preferito,

Una ragazza ricorda chi l'ha lasciato lì

Ma ha paura di dissotterrarlo,

E vedere a cosa è attaccato



La pietra d'angolo quattro ha nove ossa,

Tolte con cautela da un gatto nero,

Disposte come in questa parola,

Che ci proteggono dai nostri nemici



La tua casa adesso è sicura



Allora perché è --



La tua casa adesso è sicura



Allora perché è--



La fine delle parole è ALMSIVI.




Il primo mostro era in realtà due, essendo nato due volte dal suo madre-padre, Vivec. Non era il più forte degli otto fuggiti da Muatra, ma le sue azioni erano le più preoccupanti. Era conosciuto come l'Asse Lunare e aveva mietuto gli avanzi della fissazione della natura. Fece questo due volte, come fu detto, e la seconda mietitura portò sempre rovina alle leggi non scritte. Il suo aspetto era sfaccettato come un poliedro.



Nessun pericolo è menzionato nella ricerca dell'Asse Lunare, ma si sa che era immune alle lance, così Vivec dovette usare la spada non tenuta contro di lui. Prima di combattere col mostro, il guerriero-poeta chiese:



'Come sei diventato immune alle lance?'



A questo l'Asse Lunare rispose, 'La mia è una natura doppia e proteica. Sono in realtà composto da molte linee dritte, anche se nessuna dura troppo. In questo modo ho imparato ad ignorare tutti i veri segmenti.'



Fortunatamente, la spada non tenuta era curva e quindi poteva tagliare l'Asse Lunare e prima che il sole fosse sorto stava sanguinando per le molte ferite. Vivec non lo uccise subito perché per fare questo avrebbe dovuto tenere dentro di sé le fissazioni della natura e non farle tornare al luogo dove appartenevano. Presto Vivec tracciò di nuovo la geografia e l'Asse Lunare era pronto per essere ucciso.



Vivec si alzò nella sua forma-gigante, per essere terribile da vedere. Aveva raggiunto l'ovest e tirò fuori un canyon, tenendolo come un corno. Raggiunse l'est e mangiò una manciata di nix hound. Soffiando i loro spiriti attraverso il canyon emise un gemito temibile, non dissimile da una donna non risolta. Disse:



'Lascia che questo ti sorpassi,' e l'Asse Lunare fu superato dalle curvature delle anime rubate. Si avvolsero attorno all'uomo come resina, finché finalmente non poté muoversi, né poteva farlo la sua duplice natura.



Vivec disse, 'Ora sei risolto,' e perforò il suo figlio con il Muatra. L'Asse Lunare era stato ridotto a qualcosa di statico e quindi distrutto.



Le linee dell'Asse Lunare furono raccolte dai filosofi Velothi e portati in caverne. Qui, per un anno, Vivec insegnò ai filosofi come trasformare le linee di suo figlio nei raggi delle ruote del mistero. Questa fu la nascita della prima Scuola Roteante. Prima, c'erano stati solo pensieri superficiali del fuoco.



Vivec guardò i suoi primi studenti delle ruote e osservò:



'Come l'universo stratificato di uova questo è il possedimento morbido di coperture tre volte distanti, corrotte nell'anima e vive, come il mio nome è vivo. In questa ostrica hai scoperto un cammino, in salita come una spada ma più ruvido. Così affilato che doveva essere sussurrato per impedire alla lingua di sanguinare, mentre i suoi segni evacuano i loro significati precedenti, come gli imperi che durano troppo a lungo.



'La spada è estraniamento dalla abilità politica.



'Guarda le linee stimabili di mio figlio, ora fatte a forma di stella, con ogni arto equidistante dal centro. E' risolto perché io voglio così? Non può esserci un secondo livello. Pensa alla teoria che la mia esistenza promulghi i cinque elementi e nello stesso modo sono causa per la grande densità dell'universo a strati di uova. Ecco un pensiero che può rompere l'asse del carro; eccone un altro che può librarsi.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




La Scrittura della Ruota, Primo:



'I Dialoghi sono gli otto componenti del caos, solidificati dalla legge del tempo: cambiamento statico, se vuoi, qualcosa che gli dei lucertola chiamano il Colpo. Questa è la ruota rettile, potenziale caricato, preambolo eterno alla non azione.'



Secondo:



'Sono le ossa prestate degli Aedra, gli Otto arti donati a SITHSIT, la terra bagnata della nuova stella che è casa nostra. Fuori di essi c'è l'Aurbis e non dentro. Come la maggior parte delle cose inesplicabili, è un cerchio. I cerchi sono serpenti confusi, che colpiscono e colpiscono e non finiscono mai di mordere. Gli Aedra ti avrebbero fatto pensare diversamente, ma erano datori prima di bugiardi. Le bugie li hanno resi morditori. I loro denti fanno proseliti; per convertire bisogna mettere qualcuno nella bocca della falsità; anche per propiziare bisogna che sia ingoiato. '



Terzo:



'Gli illuminati sono quelli non mangiati dal mondo.'



Quarto:



'Gli spazi tra gli arti donati sono sedici, le forme dei segnali dei Principati dei Demoni. E' la chiave e la serratura, serie e manticore.'



Quinto:



'Guarda di lato la maestà e tutto quello che vedi è la Torre, da cui i nostri antenati formarono idoli. Guarda al centro e tutto ciò che vedi è il buco dove si arriva, il secondo serpente, pronto con l'utero per il Giusto Tratto, esatto e senza incantamento.'



Sesto:



'Il cuore del secondo serpente mantiene il portale triangolare segreto.'



Settimo:



'Guarda il portale triangolare segreto di lato e vedrai la Torre segreta.'



Ottavo:



'La Torre segreta dentro la Torre è la forma dell'unico nome di Dio, Io.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Poi Vivec lasciò la prima Scuola Roteante e tornò allo spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisionale guardava nel mondo centrale per trovare il secondo mostro, che aveva chiamato la Spada di Legno del Tesoro. Negli anni del Banchetto dei Melograni, era divenuta una canzone di lezione per le casate minori Velothi. Pregavano il suo potere:



'La Spada di Legno del Tesoro scheggia scintillante dell'alto e glorioso! Colui che la maneggia diventa autocosciente!'



Il guerriero-poeta apparve come visita nell'alcova ancestrale della Casata Mora, il cui principe della ghirlanda adornato di rose fu un eroe contro i demoni del nord. Vivec si incontrò con le ossa. Disse:



'Un cercatore non può ottenere una fascia di seta ed aspettarsi di scoprire i sistemi più grandi dei suoi predecessori: la felicità perfetta si abbraccia solo piangendo. Ridammi (e fallo gratuitamente) ciò che è arido del mio matrimonio e non ti cancellerò dal regno pensato di Dio. La tua linea ha una incantatrice notevole di cui mia sorella Ayem è fiera e dalla quale saggezza oscura acconsento di chiedere.'



Uno scheletro viandante emerse da un muro. Aveva tre pietre preziose messe nella mascella inferiore, una pratica magica degli antichi. Una era opalina, il colore dell'opale. Lo Scheletro Viandante si inchinò verso il principe dell'aria centrale e disse:



'La Spada di Legno del Tesoro non lascerà la nostra casa. Furono fatti degli accordi con Mephala Mani Nere, l'ombra più grande.'



Vivec baciò la prima pietra preziosa e disse:



'Immagine animale, rude camminatore, torna alla lampada che sta accesa in acqua e non contenere altri messaggi di rumore inutile. Giù.'



Baciò la seconda pietra preziosa e disse:



'Residuo fiero, presto disperso, non servire delle garanzie fatte nella mia pre-immagine e non chiedere nulla della sua pelle inferiore. Io sono di più padrone. Giù.'



Baciò l'opale e disse:

'Ti porto giù.'



Poi Vivec si ritirò nei luoghi nascosti e trovò le madri più oscure della Morag Tong, prendendole tutte in moglie e riempiendole di lealtà spolverata che sapeva si sale estivo. Divennero come regine nere, che urlavano vive come un centinaio di figli assassini, mille braccia assassine e centomila mani assassine, un vasto evento mobile di affondi-omicidi-risate nei corridoi, nei palazzi, nelle officine, nelle città e nelle sale segrete. I loro movimenti tra i possedimenti del Ra'athim erano come conclusioni mormorate, che galleggiavano tra i tempi, con tutti i destini che portavano a coltelli ingoiati, omicidi come mormorii, lo stupro-cancellazione sacra di Dio della morte bagnata.



Il Re degli Assassini presentò a Vivec la Spada di Legno del Tesoro.



Mio signore,' disse il Re degli Assassini. 'Il principe della Casata Mora è ora fiero anche di te. L'ho messo nell'Angolo di Dagon. Ho messo i suoi occhi in una preghiera infuocata per i malvagi. Ho riempito la sua bocca di uccelli.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




La Scrittura della Spada, Primo:



'La spada, preparata come un pasto delicato, è il Collage Simbolico. Ti serve bene nella prima metà della vita. Nomina una dinastia che non sa questo.'



Secondo:



'L'unità del mio approccio è compresa dal guerriero immobile. Veri occhi sono acquisiti. Rallegrati come i miei argomenti e regni. Costruisco per te una città di spade, per questo voglio dire leggi che taglino la gente che vive in quel luogo in forme migliori.'



Terzo:



'Le ragazze bruciano i loro vestiti al mio arrivo se sono corazzato. Vengono verso di me come pellegrini sanguinanti. Gli spiriti minori muoiono senza lasciare traccia. Segui me di tutto l'ALMSIVI se devi segnare i tuoi giorni con gli omicidi. AE ALTADOON, la terza legge dell'armamento'.



Quarto:



'Il guerriero immobile non è mai stanco. Si ritaglia degli spazi di sonno in mezzo a una battaglia per recuperare le forze.'



Quinto:



'L'istinto non è un'azione riflessiva ma tiene in riserva dei piccoli miracoli. Sono il benessere che decide che guerriero emergerà. Non implorare la fortuna. Servimi per vincere.'



Sesto:



'La durata dell'apparentemente disattivato è il tuo amore per l'assoluto. La nascita di Dio dalla moglie dell'uomo dei netch è l'aborto della gentilezza dall'amore'.



Settimo:



'La vera spada può tagliare catene di generazioni, che è come dire, i miti di creazione dei tuoi nemici. Guardami come il giardino esiliato. Tutto il resto è erbaccia da tagliare.'



Ottavo:



'Ti do un'antica strada temperata dal secondo cammino. Le tue mani devono essere enormi per impugnare una spada della dimensione di un'antica strada e ancora colui che è della giusta statura potrebbe irritare il sole solo con un bastone.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Quindi Vivec lasciò la casa degli assassini e tornò allo spazio che non era uno spazio. Dalla Casa Provvisionale guardò nel mondo centrale per trovare il terzo mostro, chiamato Montagna dell'Orda. Era fatto di guerrieri modulari che correvano liberi ma spaziati secondo lo schema e dal guerriero più alto che poteva tagliare le nuvole potevano diffondersi ai suoi piedi come un albero, una gonna il cui cerchio inferiore era un esercito che correva attraverso la cenere.



Vivec ammirò la forma conica di suo figlio e ricordò con gioia il vortice di stili di lotta che gli aveva insegnato nei giorni prima della vita.



Vivec andò dentro Veloth, dicendo, 'Onus'.



Ma prima che potesse entrare a portata della spada del mostro, un trio di casate minori avevano intrappolato la Montagna dell'Orda in una rete di dottrine dubbiose. Quando videro il loro signore, i Velothi esultarono.



'Siamo felici di servirti e vincere!" dissero.



Vivec sorrise verso queste anime coraggiose intorno a lui e evocò dei demoni celebranti per far festa sui vincitori. Ci fu una grande dimostrazione di amore e di dovere intorno al mostro intrappolato e Vivec era al centro con un copricapo fatto di ossa accoppiate. Rise e raccontò barzellette mistiche e fece sposare i capi delle tre casate e li fece divenire un nuovo ordine.



'Ora sarete per sempre i miei Armigeri Leggieri,' disse.



Quindi Vivec perforò la Montagna dell'Orda con Muatra e lo rese una grande borsa d'ossa. Al tocco della sua mano destra la rete divenne giusta scrittura e la buttò tutta a nordest. I contenuti si diffusero come luccichii di zucchero e Vivec e gli Armigeri Leggieri corsero sotto di essi ridendo.



Alla fine le ossa della Montagna dell'Orda atterrarono e divennero le fondamenta per la Città delle Spade, che Vivec chiamò come il suo sigillo, e la rete cadde attraverso e in mezzo ad essa, diventando un ponte attraverso le ossa e da quando i suoi segmenti sono stati toccati dalla sua sacra saggezza divennero le più perfette strade cittadine nei mondi conosciuti.



Moltitudini di Velothi vennero nella nuova città e Ayem e Seth le diedero le loro benedizioni. Le strade erano riempite di risate e amore e la forza dei figli nemici a forma d'albero.



Ayem disse:

'Alla città del mio fratello-sorella do la sacra protezione della Casata Indoril, i cui poteri e i cui troni non conoscono pari sotto i cieli, da dove provenne l'Hortator'.

Seth disse:

'Alla città del mio fratello-sorella do un passaggio sicuro attraverso gli angoli oscuri ancora rimasti di Molag Bal e gli do anche questo incantesimo: SO-T-HA-SIL, che è il mio nome più grande. Proteggerò i perduti finché il loro volo avrà scopo e riempirò i corridoi e i percorsi misteriosi della civiltà e darò alla città una mente e la renderò una condotta per il pieno concentrato di ALMSIVI.'





Quindi la città di Vivec fu fondata nei giorni di Resdaynia.



La fine delle parole è ALMSIVI.

 
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