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36 Lezioni di Vivec, sermoni 1-6

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view post Posted on 29/6/2006, 11:19
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Nacque nella cenere tra i Velothi, nei Chimer, prima della guerra con gli uomini del nord. Ayem venne per la prima volta al villaggio dell'uomo dei netch e la sua ombra era quella di Boethiah, che era il Principe dei Complotti e le cose sconosciute e conosciute si sarebbero piegate intorno a lei finché non sarebbero state come stelle o messaggeri delle stelle. Ayem prese la moglie dell'uomo dei netch e disse:



'Sono la Regina dal Volto di Serpente dei Tre in Uno. In te c'è un'immagine e un incantesimo di sette sillabe, AYEM AE SEHTI AE VEHK, che ripeterai a lui finché il mistero non arriverà.'

Poi Ayem gettò la moglie dell'uomo dei netch nell'acqua dell'oceano dove i dreugh la portarono in castelli di vetro e corallo. Donarono alla moglie dell'uomo dei netch branchie e dita di latte, cambiando il suo sesso cosi che potesse dare alla luce l'immagine come un uovo. Rimase lì per sette od otto mesi.

Poi Seth venne dalla moglie dell'uomo dei netch e disse:

'Sono il Re Meccanico dei Tre in Uno. In te c'è un uovo del mio fratello-sorella, che possiede conoscenza invisibile di parole e spade, che dovrai nutrire finché non venga l'Hortator'.

Poi Seth stese le mani e moltitudini di omuncoli arrivarono, ognuno con una corda luccicante attraverso l'acqua e sollevarono la moglie dell'uomo del netch in superficie e la mise sui banchi della costa di Azura. Qua giacque per altri sette od otto mesi, facendo attenzione alla conoscenza dell'uovo sussurrandogli i Codici di Mephala e le profezie di Veloth e anche gli insegnamenti proibiti di Trinimac.

Sette Daedra vennero a lei una notte e ognuno diede all'uovo nuovi moti che potevano essere ottenuti con certi movimenti delle ossa. Questi sono chiamati i Baroni del Muoviti In Questo Modo. Poi venne un ottavo Daedroth ed era un Demiprincipe, chiamato Fa-Nuit-Hen, o il Moltiplicatore dei Moti Conosciuti. E Fa-Nuit-Hen disse:

'Chi stai aspettando?'

A questo la moglie dell'uomo del netch rispose l'Hortator.

'Vai nella terra dell'Indoril entro tre mesi, perché in quel tempo arriverà la guerra. Io torno ora ad infestare i guerrieri che morirono e si chiedono ancora perché. Ma prima ti mostro questo.'

Quindi i Baroni e i Demiprincipi si unirono in una colonna di stili di combattimento terribili da vedere e danzarono davanti all'uomo e alla sua immagine apprendente.

'Guarda, piccolo Vehk e trova il volto dietro lo splendore del mio carro dotato di lame, in quanto in esso è consegnato il percorso non mischiato del conflitto, perfetto in ogni modo. Qual'è questo numero?'

Si dice che il numero è il numero degli uccelli che possono fare un nido in un antico albero di tibrol, meno tre grammi di lavoro onesto, ma Vivec nei suoi ultimi anni ne trovò uno migliore e così diede questo segreto alla sua gente.



'In quanto ho schiacciato un mondo con la mia sinistra,' dirà, 'ma nella mia destra è come avrebbe potuto vivere contro di me. L'amore è solo sotto la mia volontà.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




La moglie dell'allevatore di netch che portava l'uovo di Vivec dentro di lei cercando le terre degli Indoril. Lungo il viaggio molti spiriti arrivarono a vederla e ad offrire istruzioni al suo figlio-figlia, il futuro glorioso guerriero-poeta invisibile di Vvardenfell, Vivec.



Il primo spirito mise le sue braccia verso di lei e inserì la sua conoscenza. La moglie dell'allevatore di netch divenne imbevuta dello Sforzo Incalcolabile. L'uomo era delirante e faceva salti mortali dentro di lei, inchinandosi ai cinque angoli del mondo e dicendo: 'Quindi chiunque compia questo atto santo sarà fiero e grande tra gli altri!'



Il secondo spirito era troppo distante e agì così tanto sopra la sua stazione che tu mandato via da un incantesimo del mal di testa.



Il terzo spirito, At-Hatoor, scese dalla moglie dell'uomo dei netch mentre si rilassava sotto un Parasole dell'Imperatore. I suoi abiti furono fatti dalle implicazioni del significato e l'uovo li guardò tre volte. La prima volta Vivec disse:



'Ha, non vuol dire niente!'



Dopo aver guardato una seconda volta disse: 'Hmm, potrebbe esserci qualcosa qua dopo tutto.'



Finalmente, dando agli abiti di At-Hatoor un lungo sguardo, disse: 'Incredibile, la capacità di dare significato a qualcosa privato di dettaglio!'



'C'è un proverbio,' disse At-Hatoor, e poi se ne andò.



Il quarto spirito arrivò col quinto, in quanto erano cugini. Potevano toccare come fantasmi e entrarono nell'uovo per trovare il suo nucleo. Alcuni dicono che Vivec a quel punto era a forma di una stella con la sua penombra rotta; alcuni che sembrava un ritorno di forme svanite.



'Dal mio lato della famiglia,' disse il primo cugino, 'ti porto una serie di calamità che porteranno alla fine dell'universo'.



'E dal mio lato,' disse il secondo cugino, 'ti porto tutti i matrimoni primordiali che devono capitare con loro, ognuno.'



E a questo l'uovo rise. 'Mi è stato troppo da sopportare così giovane. Devo essere nato prima.'



E poi il sesto spirito apparve, Mephala Mani Nere, che insegnò ai Velothi all'inizio dei giorni tutte le arti del sesso e dell'omicidio. Il suo cuore bruciante sciolse gli occhi della moglie dell'uomo dei netch e prese l'uovo dal suo stomaco con sei tagli. L'immagine dell'uomo, comunque, poteva vedere ciò che era stato prima nelle epoche antiche, mentre la terra si stava raffreddando e non era accecata. Si unì al Daedroth e prese i suoi segreti precedenti, lasciandone alcuni dietro per impedire che la ragnatela del mondo si disimpigliasse. Poi Mephala Mani Nere rimise l'uomo nella moglie dell'uomo dei netch e soffiò su di lei con un fiato magico finché il buco non si chiuse. Ma il Daedroth non le ridiede i suoi occhi, dicendo:



'Dio ha tre chiavi: della nascita, delle macchine e delle parole tra di esse.'

Dentro questo Sermone il saggio può trovare metà di queste chiavi.



La fine delle parole è ALMSIVI.




Essendo cieca, la moglie dell'uomo dei netch si addentrò in una caverna lungo la strada verso i domini della Casata Indoril. Quella caverna era una fortezza Dwemer. I Dwemer spiarono l'uovo e catturavano la moglie dell'uomo dei netch. Legarono la sua testa ai piedi e la portarono nel profondo della terra.



Sentì qualcuno dire, 'Vai e prepara un simulacro di lei e rimettilo in superficie, in quanto ha qualcosa di simile a ciò che abbiamo e quindi i Velothi lo vogliono prendere e noteranno se mancherà per troppo tempo.'



Nell'oscurità, la moglie dell'uomo dei netch sentì grandi coltelli che provavano ad aprirla. Quando i coltelli non funzionarono, i Dwemer usarono suoni solidi. Quando questi non funzionarono, fu portato un grande calore. Niente funzionò e l'uovo di Vivec rimase al sicuro dentro di lei.



Un Dwemer disse, 'Niente funziona. Dobbiamo andare e misinterpretare ciò.'



Vivec sentì che sua madre era intimorita quindi la consolò.



'Il fuoco è mio: lascia che ti consumi,

E crea una porta segreta

All'altare di Padhome,

Nella Casa di Boet-hi-Ah

Dove saremo al sicuro

E saremo curati.'



Questa vecchia preghiera fece sorridere la moglie dell'uomo dei netch e cominciò un sonno così profondo che quando gli atronach Dwemer ritornarono con sfere spigolose per aprirla non si svegliò e morì in pace. Vivec fu tolto dal suo utero e messo dentro un vetro magico per studi ulteriori. Per confondere i suoi rapitori, canalizzò la sua essenza nell'amore, un emozione di cui i Dwemer non sapevano nulla.



L'uovo disse: 'L'amore non è usato solo come componente negli umori e negli affari ma anche come materia prima da cui le relazioni producono l'esasperazione delle ore tarde, restrizioni fatte in modo sfortunato, indovinelli allacciati con affetti conosciuti solo alla coppia amante e sembra che duri troppo. L'amore è anche un ingrediente spesso usato in delle transazioni trasparenti verbali e non dove può essere certe volte convertito in una varietà di vere devozioni, alcune delle quali portano unioni dure, insolubili e infondibili. Nella sua forma base l'amore fornisce circa tredici correnti di tutta l'energia derivata dalle relazioni. Il suo ruolo e valore nelle grandi società sono controverse.'



I Dwemer furono irritati da queste parole e provarono a nascondersi dietro i loro simboli di potere. Mandarono i loro atronach per rimuovere dalla caverna l'uovo-immagine e metterlo nel simulacro che avevano creato della madre di Vivec.



Un Dwemer disse, 'Noi Dwemer siamo solo aspiranti a questo che hanno i Velothi. Saranno la nostra fine in questo e in otto mondi conosciuti, NIRN, LHKAN, RKHET, THENDR, KYNRT, AKHAT, MHARA, e JHUNAL.'

Il segreto della fine è dentro questo Sermone.



La fine delle parole è ALMSIVI.




Il simulacro della moglie dell'uomo dei netch che portava l'uovo di Vivec dentro di sé tornò indietro per cercare le terre degli Indoril. Lungo il viaggio molti alti spiriti vennero per vederlo e per offrire istruzioni al suo figlio-figlia, il futuro glorioso guerriero-poeta invisibile di Vvardenfell, Vivec.



Un gruppo di spiriti chiamati gli Entranti apparvero per la Gilda della Coincidenza. Vivec capì subito la sfida e disse:



'La nozione popolare di Dio uccide la casualità.'



Il capo degli Entranti, il cui nome è dimenticato, tentò di difendere l'esistenza del concetto. Disse, 'Dire qualcosa nello stesso momento può essere magico.'



Vivec seppe che per mantenere la sua divinità doveva trovare un forte argomento contro la fortuna. Disse:



'La rivelazione improvvisa di condizioni corrispondenti ed elementi disparati che si incollano al momento della coincidenza non è uno dei prerequisiti per essere, in effetti, in coincidenza? La sincronia viene da coincidenze ripetute al livello più basso. Esami successivi mostrano che è il grande potere dei numeri puri delle coincidenze che conduce uno all'idea che la sincronia è guidata da qualcosa di più del caso. Quindi, la sincronia finisce per invalidare il concetto di coincidenza, anche se sono segni sintomatici che lo portano in superficie.'



Quindi la coincidenza fu distrutta nella terra dei Velothi.



Quindi un Vecchio Osso della terra si alzò davanti al simulacro della moglie dell'uomo dei netch e disse, 'Se stai per nascere come un re dominante del mondo devi confonderlo con nuove parole. Fammi pensare.'



'Molto bene,' disse Vivec, 'Lascia che ti parli del mondo, di cui condivido il mistero e l'amore. Chi è la sua capitale? Hai preso il percorso scenico del suo cammeo? Ho -- leggermente, in segreto, delle candele mancanti perché sono sul lato non vero e guidano la mia mano lungo il bordo di un'ombra fatta da cento e tre divisioni di calore e non lasciare prove.'



Dopo questo il Vecchio Osso si piegò su sé stesso venti volte finché non divenne simile al latte, che Vivec bevve, divenendo un re dominante del mondo.



Finalmente il Cancelliere dell'Esattezza apparve ed era perfetto da vedere da ogni angolo. Vivec capì subito la sfida e disse:



'La certezza è per i logici delle scatole di indovinelli e per le ragazze di fascino bianco che si ormeggiano ad essa nel loro stesso tempo. Sono una lettera scritta nell'incertezza'.



Il Cancelliere chinò la testa e sorrise in cinquanta modi diversi e perfetti tutti insieme. Tirò fuori dalla sua tunica l'astrolabio dell'universo e lo ruppe a metà, dandole entrambe all'immagine-uovo di Vivec.



Vivec rise e disse, 'Si, lo so. Il lavoro da schiavo dei sensi è tanto egoista quanto il ghiaccio polare e peggiora quando le energie sono spese su una vita tutt'altro che fortunata. Per essere un re dominante devo soffrire molto che non possa essere sofferto e pesare questioni che nessun astrolabio o compasso può misurare.'



La fine delle parole è ALMSIVI.




Il simulacro della moglie dell'uomo dei netch che portava l'uovo di Vivec dentro di sé tornò indietro per cercare le terre degli Indoril. Lungo il viaggio molti alti spiriti vennero per vederlo e per offrire istruzioni al suo figlio-figlia, il futuro glorioso guerriero-poeta invisibile di Vvardenfell, Vivec.



Un gruppo di spiriti chiamati gli Entranti apparvero per la Gilda della Coincidenza. Vivec capì subito la sfida e disse:



'La nozione popolare di Dio uccide la casualità.'



Il capo degli Entranti, il cui nome è dimenticato, tentò di difendere l'esistenza del concetto. Disse, 'Dire qualcosa nello stesso momento può essere magico.'



Vivec seppe che per mantenere la sua divinità doveva trovare un forte argomento contro la fortuna. Disse:



'La rivelazione improvvisa di condizioni corrispondenti ed elementi disparati che si incollano al momento della coincidenza non è uno dei prerequisiti per essere, in effetti, in coincidenza? La sincronia viene da coincidenze ripetute al livello più basso. Esami successivi mostrano che è il grande potere dei numeri puri delle coincidenze che conduce uno all'idea che la sincronia è guidata da qualcosa di più del caso. Quindi, la sincronia finisce per invalidare il concetto di coincidenza, anche se sono segni sintomatici che lo portano in superficie.'



Quindi la coincidenza fu distrutta nella terra dei Velothi.



Quindi un Vecchio Osso della terra si alzò davanti al simulacro della moglie dell'uomo dei netch e disse, 'Se stai per nascere come un re dominante del mondo devi confonderlo con nuove parole. Fammi pensare.'



'Molto bene,' disse Vivec, 'Lascia che ti parli del mondo, di cui condivido il mistero e l'amore. Chi è la sua capitale? Hai preso il percorso scenico del suo cammeo? Ho -- leggermente, in segreto, delle candele mancanti perché sono sul lato non vero e guidano la mia mano lungo il bordo di un'ombra fatta da cento e tre divisioni di calore e non lasciare prove.'



Dopo questo il Vecchio Osso si piegò su sé stesso venti volte finché non divenne simile al latte, che Vivec bevve, divenendo un re dominante del mondo.



Finalmente il Cancelliere dell'Esattezza apparve ed era perfetto da vedere da ogni angolo. Vivec capì subito la sfida e disse:



'La certezza è per i logici delle scatole di indovinelli e per le ragazze di fascino bianco che si ormeggiano ad essa nel loro stesso tempo. Sono una lettera scritta nell'incertezza'.



Il Cancelliere chinò la testa e sorrise in cinquanta modi diversi e perfetti tutti insieme. Tirò fuori dalla sua tunica l'astrolabio dell'universo e lo ruppe a metà, dandole entrambe all'immagine-uovo di Vivec.



Vivec rise e disse, 'Si, lo so. Il lavoro da schiavo dei sensi è tanto egoista quanto il ghiaccio polare e peggiora quando le energie sono spese su una vita tutt'altro che fortunata. Per essere un re dominante devo soffrire molto che non possa essere sofferto e pesare questioni che nessun astrolabio o compasso può misurare.'



La fine delle parole è ALMSIVI.



Finalmente il simulacro della moglie dell'uomo dei netch divenne instabile. I Dwemer nella loro fretta l'avevano costruito in modo scadente e le ceneri della Montagna Rossa rallentarono i suoi tendini dorati. Prima che cadesse sulle ginocchia di fianco alle strade verso le terre di Indoril e poi cadde a terra, per essere scoperto ottanta giorni dopo da una carovana di mercanti sulla strada verso la capitale di Veloth, insieme ad Almalexia.



Vivec non era stato con la sua gente per tutti i giorni della sua pre-vita quindi rimase silenzioso e permise ai Chimer nella carovana di pensare che il simulacro fosse rotto e vuoto.



Un guerriero Chimer che stava proteggendo la carovana, disse, 'Guarda come i Dwemer provano a ingannarci come al solito, mettendo le nostre sembianze nei loro esseri di carne e metallo. Dovremmo portarlo alla capitale e mostrarlo alla nostra madre Ayem. Vorrà vedere questa nuova strategia dei nostri nemici.'



Ma il capitano dei mercanti disse, 'dubito che saremmo ben pagati per lo sforzo. Possiamo fare più soldi se ci fermassimo a Noormoc e lo vendessimo alle Mogli Rosse di Dagon, che pagano bene per le meraviglie fatte dal Popolo Profondo.'



Ma un altro Chimer, che era saggio nella profezia, guardò il simulacro con inquietudine. 'Non ero stato assunto per aiutarvi a trovare il meglio della fortuna? Ti dico che dovreste ascoltare i vostri guerrieri e portare questa roba ad Ayem, per quanto fatta dai nostri nemici c'è in essa qualcosa che diverrà santo o lo è già stato.'



Il capitano dei mercanti fece una pausa poi guardò il simulacro della moglie dell'uomo dei netch e, anche se ascoltava sempre il consiglio dei suoi alleati, non poteva pensare ad altro che ai profitti che poteva fare a Noormoc. Pensava principalmente al tipo di ricompensa delle Mogli Rosse, che era a quattro angoli e mozzafiato, una magia di stomaco conosciuta da nessun altra parte sotto le lune. La sua sete fece negare ad Ayem sua madre. Diede ordine di cambiare percorso verso Noormoc.



Prima che la carovana potesse ripartire, il guerriero Chimer che aveva consigliato di passare per la capitale buttò i suoi soldi al capitano dei mercanti e disse, Ti pagherò per il simulacro e ti avverto: la guerra sta arrivando con gli uomini ispidi del nord e non metterò mia madre Ayem in possibilità impari con un nemico mente si rivolge ad un altro.'



'Nerevar,' disse il capitano dei mercanti, 'questo non basta. Sono Trino nella mia strada, ma seguo la strada del mio corpo e chiedo di più.'



Quindi Vivec non poté rimanere più zitto e disse nella testa di Nerevar queste parole:





'Puoi sentire le parole, quindi scappa

Vieni, Hortator, spiegati in un ignoto chiaro,

Stai calmo finché non avrai dormito nello ieri,

E non dire elegie per la pietra che si fonde'





Quindi Nerevar uccise il capitano dei mercanti e prese sotto di sé la carovana.



La fine delle parole è ALMSIVI.




Hai scoperto il sesto Sermone di Vivec, che fu nascosto nelle parole che vennero insieme all'Hortator.



C'è un eone dentro a se stesso che quando è svelato diviene la prima frase del mondo.



Mephala e Azura sono i cancelli gemelli della tradizione e Boethiah è la fiamma segreta.



Il Sole sarà mangiato dai leoni che non possono essere ancora trovati a Veloth.



Sei sono le vesti e i finimenti indossati dalle supposizioni del mondo.



Procedi solo coi termini più semplici, in quanto tutti gli altri sono nemici e ti confonderanno.



Sei sono le formule per il paradiso con la violenza, una che hai imparato studiando queste parole.



Il Padre è una macchina e la bocca di una macchina. Il suo solo mistero è un invito per elaborare di più.



La Madre è attiva e artigliata come un nix-hound, anche se è la più santa di quelle che vogliono i loro giorni.



Il figlio sono io, Vehk, e sono in tre, sei, nove e nel resto che viene dopo, glorioso e simpatetico, senza confini, pieno nella perfezione di questo mondo e degli altri, spada e simbolo, pallido come oro.



C'è un quarto tipo di filosofia che non usa altro che infedeltà.



Con la spada voglio dire il sensibile.



Con la parola voglio dire il morto.



Sono Vehk, il tuo protettore e il protettore della Montagna Rossa fino alla fine dei giorni, che sono 3333.



Sotto a me sta il selvaggio, di cui abbiamo bisogno per staccarci dagli Altmer.



Sopra a me è la sfida, che si bagna nel fuoco e nell'essenza di un dio.



Attraverso me sei desiderato, al contrario dei profeti nati prima sotto il tuo nome.



Sei sono le strade, dall'enigma da nemico a insegnante.



Boethiah e Azura sono i principi del piano universale, che sta avvenendo, che è la creazione, e Mephala lo rende una forma d'arte.



Come spada voglio dire la prima notte.



Come parola voglio dire i morti.



Ci sarà splendore nel tuo nome quando sarà detto come vero.



Sei sono i guardiani di Veloth, tre prima e sono nati ancora e ti proveranno finché non avrai le tendenze proprie dell'eroe.



C'è un mondo che sta dormendo e devi stare in guardia contro di esso.<


Come spada voglio dire la natura doppia.



Come parola voglio dire la vita animale.



Come spada voglio dire preceduta da un singhiozzo.



Come parola voglio dire preceduta da un lupo.



La fine delle parole è ALMSIVI.


 
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