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La bianca dannazione

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view post Posted on 19/9/2019, 19:38
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Daedra

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Non ho una storyline in mente troppo nitida per quest'avventura a scopo puramente di "lore del personaggio" pre-ritorno al GDR ufficiale e Cyrodiil di Casatalia.
Ho un inizio, delle idee, ma perlopiù tutto verrà da sé... o non verrà affatto, vedremo :rotfl:

Parte come roleplay in solo ma se qualcuno volesse unirsi con qualsivoglia pg è il benvenuto :sisi:
Le regole di gioco e lo svolgimento di eventuali combattimenti sono gli stessi del GDR ufficiale, ma il tutto si svolge a sud-ovest della regione di Hammerfell, sotto la città di Hegathe.

Partecipanti:

Castalia - Link Scheda
Leogul - NPC
Ashuras - NPC


Lo scorso pomeriggio aveva fatto più caldo del solito nell'accogliente casa sul mare di Castalia. Che fosse per un motivo o per un'altro, la bosmer mannara aveva chiuso meno occhio del solito nonostante l'ennesima sfiancante caccia della notte precedente e della seguente mattina passata a squartare, scarnificare e spellare animali morti.
Un misto di inquietudine e preoccupazione casuale la attanagliavano in quell'asfissiante pomeriggio, ma non sapeva spiegarne il reale motivo neppure a se stessa.

Fa troppo caldo, come può uno riposarsi in queste condizioni... ? - domandò la bosmer al soffitto con tono esasperato.

Eppure le camere da letto si trovavano tutte interrate, al fresco nelle oscure e fresche viscere della terra, areate da condotti che formato persona che davano direttamente sulla parete rocciosa affacciata sul mare, solo delle sbarre a separare il lungo corridoio dalla caduta libera nello strapiombo marittimo.
Il soffitto non rispondeva alla sua domanda, così, nel silenzio, Castalia udì uno sbuffo conosciuto provenire dal corridoio che connetteva le camere sotterranee e le scale che portavamo in superficie. Decise di alzarsi.
Sistemato alla meno peggio il letto che la accoglieva, lanciandovi sopra delle lenzuola alla rinfusa, l'elfa fece capolino sull'ingresso, vedendo suo figlio Ashuras, all'apparenza un dunmer, diciottenne, schiena al muro, apparentemente incapace come lei di riposarsi... il ragazzo non dovette neppure alzare lo sguardo per rendersi conto degli occhi di sua madre su di lui.

C'è qualcosa che non va mà... lo senti anche tu, vero?

Castalia fece un cenno d'assenso col capo, lentamente, per poi uscire del tutto dalla sua stanza. Dopo qualche passo ella si rese conto che in qualche modo l'aria nel corridoio era più fresca e leggera, meno opprimente di quella nella sua stanza... molto probabilmente poiché in quest'ultima era rimasta chiusa troppo tempo nel vano tentativo di riposare.

È Leo... ne sono certo, ancora non è tornato dal paese, è strano, dovrebbe essere già qui. -terminò Ashuras premendo piano un pugno sul solido muro alle sue spalle.

Vedrai che è solo un momento... strano, forse il cambio di stagione. - all'udire "cambio di stagione" Ashuras alzò lo sguardo verso Castalia, un sopracciglio più alzato dell'altro in un espressione confusa, ma poi abbasso di nuovo gli occhi e la lasciò continuare - Sono sicura che Leogul sarà qui a momenti e ci sentiremo degli sciocchi. Come facevi senza di me qui con la questa tua ansia uh? Quante volte tuo fratello ha tardato nel ritorno e già ne stavi programmando il funerale?

Ashuras si strinse nelle spalle e sorrise in modo imbarazzato, grosse ciocche di capelli neri fluenti che gli cadevano davanti al viso.

Erano passati poco meno di cinque minuti quando il silenzio ormai calato tra madre e figlio in attesa venne rotto dal suono di una porta cigolante che rapida si aprì, e altrettanto in fretta si chiuse subito dopo, seguito da uno scalpitare di passi sul legno fino alle scale dove Castalia e Ashuras ancora stavano in piedi seppur ora in allerta.
Un giovane redguard scese affannato ma apparentemente illeso, seppur con quello che pareva spavento, o preoccupazione, in volto.

Mà, Ash: abbiamo un problema, un grosso problema!

Il dunmer dai capelli neri tirò un sospiro di sollievo e allentò una marea di tensione dalle spalle alla vista del fratello nonostante le parole di quest'ultimo, mentre Castalia si limitò a sorridere, altrettanto felice di vedere che la loro inquietudine era infondata... sorriso che però scomparve quando realizzò le effettive parole di Leogul.

Che problema abbiamo? Che sta succedendo Leo? Respira, e spiegaci tutto...

Seguendo il consiglio della bosmer, il ragazzo, appena arrivato, con una mano poggiata contro il muro prese un grosso respiro e si passò l'altra mano nei capelli, portando indietro con essi il sudore che minacciava di rigargli il viso già imperlato di minuscole gocce di sudore.

Il visconte Dunning... è stato ucciso la notte scorsa... appena fuori le mura della sua magione, la consorte... si è salvata per miracolo e... e denuncia l'assassino come una grossa bestia dal pelo bianco...

Castalia restò allibita, sbattendo un paio di volte molto velocemente le palpebre, quasi come avesse voluto rielaborare quanto era stato appena detto.
La sua forma mannara era l'unica dal pelo bianco da quelle parti, quella di Leogul era castana come la sua pelle e capelli, mentre quella di Ashuras era del colore della cenere e del carbone, e non conosceva altre grosse bestie dal pelo bianco in grado di massacrare così velocemente un uomo e fuggire via come nulla. E lei cacciava praticamente tutto ciò che si muoveva e non era umano (quasi sempre non lo era), da quelle parti.
La bosmer si grattò uno zigomo sovrappensiero, praticamente senza accorgersene, poi parlò, una volta resasi conto che gli occhi di entrambi i suoi giovani figli erano su di lei.

Io... non ho fatto nulla, Shuras tu eri con a caccia con me! - ed in effetti Ashuras scambiò uno sguardo col fratello per fargli un cenno d'assenso col capo, per poi continuare verso la madre - È vero ma ad un certo punto ci siamo anche separati, e non so per quante ore non ci siamo più rivisti...
Oh, andiamo ragazzi non starete davvero dubitando di me! Io non ho fatto nulla... ne sono certa. Oppure l'ho fatto? Oh Dea.

Il più giovane dei ragazzi colse il dubbio nel volto di Castalia quando ella terminò di parlare e le si avvicinò, mettendogli una mano su una spalla con fare di conforto.

C'è qualcosa che non va? Qualche momento di... vuoto, o cose del genere? Ci hai insegnato tu stessa a venirne fuori quando eravamo molto piccoli, ma... "può ancora capitare nonostante il pieno controllo della bestia", parole tue... - a quelle parole la bosmer accennò un sorriso sollevato, se non altro aveva allevato bene quei ragazzi, poi abbassò nuovamente lo sguardo, pensierosa... cercando di ricordare - I ricordi della scorsa notte non sono esattamente limpidi come un ruscello d'inverno, questo devo ammetterlo... il che non mi rassicura del tutto, eppure... mi ricorderei se avessi maciullato il visconte appena fuori da casa sua... in città per giunta! Eravamo ben lontani da lì prima di separarci, come potrebbe essere possibile?
Questo senso d'inquietudine che mi pervade... la MIA bestia non mi tradirebbe mai così, e per cosa poi?


Domandò praticamente al vuoto Castalia, che nel frattempo aveva iniziato a fare avanti e indietro nel lungo corridoio sotterraneo, sotto gli occhi dei due figli confusi, illuminati solo dalla luce fioca di qualche candela sul muro e perlopiù dalla luce diurne che scendeva dalle scale che davano al piano di sopra.

Io... non riesco più a starmene qui con le mani in mano, ho intenzione di venire a capo di questa faccenda! Non lascerò che l'intera città vada nel caos e... magari finisca col mandare battute di caccia... verso me e la mia famiglia.

Il tono della bosmer era inquieto, ma assolutamente risoluto.
Ci era già passata in più di un occasione, moltissimi anni or sono quando ancora la sua licantropia era fresca e la sua bestia mannara completamente fuori controllo... aveva dovuto abbandonare molti bei luoghi in fretta e furia per qualche macello compiuto durante una trasformazione involontaria e non controllata, alla quale seguivano puntualmente l'arrivo di gruppi d'avventurieri alla sua ricerca per ucciderla e liberare il villaggio o l'accampamento di turno dalla pericolosa bestia mitologica dal pelo bianco.
Questa volta però era quasi sicura di non essere la colpevole, e non voleva mettere a rischio la stabile situazione di Leogul e Ashuras, o peggio le loro stesse vite se qualcuno fosse arrivato a loro e ad il segreto che tanto bene avevano nascosto fin'ora.

Vengo con te. - esclamò Ashuras con tono coraggioso, prendendo un braccio di Castalia che già aveva iniziato a salire le scale. Leogul restò invece al suo posto, un sorriso beffardo in volto, quasi divertito, poiché già conosceva come la madre avrebbe risposto - No.

Il redguard si lasciò sfuggire una risatina, per poi beccarsi lo sguardo infastidito di Ashuras, mentre Castalia con uno strattone si liberò dalla debole presa di braccio del figlio elfo scuro.

Andiamo Leo, non vorrai davvero che ci vada da sola? E... e se la catturassero? - Leogul non si scompose minimamente a quella domanda, rispondendo completamente tranquillo rispetto a quello del fratello - Dimmi Ash, quante volte nei tuoi quasi 20 anni di vita le abbiamo fatto cambiare idea? - Beh... mai. - Mh-h, e quante volte è tornata intera a casa? - Tutte le volte. - Leogul alzò appena le sopracciglia e allargò entrambe le braccia, voltandosi poi verso la sua camera ed iniziando a sbottonarsi la camicia - Ti sei risposto da solo.

E col suono della porta di camera di Leogul che si chiudeva, Ashuras restò da solo nel corridoio, in qualche modo sconsolato, sussurrando all'oscurità - Una sola volta basta a perdere tutto...

Castalia aveva preparato le sue armi, si strinse bene la corazza addosso e non appena se la sentì perfettamente aderente, fu pronta a partire... all'avventura, verso l'investigazione o qualsiasi cosa l'avrebbe aspettata. Si portò in più giusto uno zainetto con qualche abito civile col quale coprire l'armatura per quando sarebbe arrivata ad Hegathe, non voleva certamente attirare troppi sguardi.
Si voltò una singola volta una volta uscita di casa, e tanto bastò per darle il sorriso, conscia che nessuno la stesse seguendo, dopodiché con ampie e rapide falcate sulla sabbia bollente del deserto, Castalia iniziò a ridurre la distanza che c'era tra la loro dimora sul mare e l'oasi che separava il loro quieto vivere dalla città...

[To be continued...]
 
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