The Elder Scrolls Forum - ESO, Skyrim, Oblivion, Morrowind & GDR

Un po' di teologia cattolica

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/5/2019, 22:05
Avatar

Daedra

Group:
Redguard
Posts:
17,703
Location:
Riesco a percepire solo te!

Status:


Allora la domanda sorge spontanea, che cosa dicono i libri sacri a proposito?
 
Top
view post Posted on 22/5/2019, 19:20
Avatar

Daedra

Group:
Redguard
Posts:
17,703
Location:
Riesco a percepire solo te!

Status:


Scan, ma ha proposto di questo post
CITAZIONE (Ffff4f @ 27/4/2019, 19:22) 
Uau, un post così esauriente merita una risposta altrettanto esauriente :sisi:
CITAZIONE
Di sicuro la tua non era "fede", bensì solo una credenza che hai acquisito perché vicino a qualcuno di credente (penso la tua famiglia). Una vera fede deve provenire dall'interno della persona stessa

Non sono d'accordo :nono: , Dopotutto la fede religiosa non è credere in qualcosa senza averne nessuna prova?
CITAZIONE
e, per certo, non crolla leggendo la prima cosa trovata a caso detta da un uomo importante o altro del genere :nono:

Non è stata quella frase a farmi diventare ateo ma bensì mi ha fatto mettere in dubbio quello che credevo
Dopo avermi fatto parecchie domande o concluso così
in pratica è stato l'imput

CITAZIONE
Allora, voglio anzitutto soffermarmi sulla parola "onnipotente", che sta a significare la capacità di un'entità/individuo/altro di poter FARE TUTTO SENZA LIMITE ALCUNO. Tra queste cose, esiste anche l'autoimporsi un limite insuperabile e non superarlo, così come superarlo perché come lui l'ha impostato, diciamo così, così lui può rimuoverlo.

Ma se è un limite insuperabile e inabolibile come fa ad abolirlo/superarlo?
CITAZIONE
e a mio parere non tiene conto degli stati intermedi che, di fatto, possono essere infiniti e combinabili all'infinito.

Intendi forse che dovrebbe essere così potente da essere considerato onnipotente?
altrimenti non ho capito :omg:

CITAZIONE
Sempre secondo la mia opinione, il fatto che Dio si disinteressi completamente di noi fa parte del famoso libero arbitrio che ci sarebbe stato concesso. Intervenendo in qualche modo, questo libero arbitrio verrebbe meno e non sarebbe realmente possibile valutare le persone per ciò che sono davvero.

Per esempio, immaginiamo di avere un grande supermercato pieno di gente e di monitorarlo per due giorni. Il primo giorno avremo una guardia giurata fare avanti e indietro per ogni singolo reparto, mentre il secondo non avremo nessuno a controllare cosa avviene all'interno del supermercato.

Ora, tutti sanno che rubare è sbagliato, si può essere multati o addirittura finire in carcere, ma il comportamento tenuto dalle persone cambia se queste sono in grado di conoscere, vedere o toccare con le loro stesse mani la presenza di una guardia, un controllore o un poliziotto.
Qualsiasi cliente arriverà il primo giorno ed entrerà all'interno del supermercato avrà delle intenzioni X. Qualcuno vorrà solo comprare qualcosa, qualcuno vorrà solo vedere cosa c'è esposto e uscire senza fare acquisti, altri invece penseranno a cosa rubare, se e come è possibile.
Nel caso di questi ultimi è chiaro che terranno le mani davvero in tasca al vedere che in ogni reparto c'è una guardia che controlla tutto. Queste persone hanno intenzioni sbagliate, ma non è possibile valutarne le azioni (e le conseguenze che le loro azioni generano) perché l'ambiente impedisce loro di mostrarsi per quello che sono davvero, ossia dei ladri. Il secondo giorno invece non si faranno problemi: ognuno dei gruppi descritti prima farà quel che deve, sia questa cosa guardare cosa c'è in giro e basta, comprare tot roba e pagare o perché no, fregarsi qualcosa e imboscarselo dentro il giubbotto.

Immaginando che la presenza delle guardie possa simboleggiare una "certa presenza di Dio tra noi, appurata al 100% tramite metodo scientifico", ciò significherebbe che non sarebbe più possibile dividere adeguatamente i buoni dai malvagi secondo la personale classificazione che Dio adotterebbe (o almeno così si ipotizza), e che tanti "ladri, ma solo col pensiero" passerebbero come buoni quando non è che lo siano davvero.

In un ambito supermercatistico (:rotfl:) quindi, Dio andrebbe meno visto come una guardia e più come una telecamera. Tanti potenziali ladri potrebbero desistere perché ci sono le telecamere, ma è anche vero che queste potrebbero essere spente, o che siano finte, o che nessuno di là stia davvero guardando che succede, o che siamo fuori dal loro campo visivo mentre cerchiamo di rubare qualcosa, o che è possibile passare inosservati adottando particolari movimenti del braccio angolandosi adeguatamente per non essere visti, ecc.ecc.Qualcuno tra i ladri potrebbe quindi desistere (perché spaventato dalla possibile punizione se beccato), ma tanti altri potrebbero decidere di compiere lo stesso il furto.

Il mondo terreno, a mio parere, è solo un terreno di prova ed è questo il suo scopo. Garantire, tramite il libero arbitrio, a tutti la possibilità di mostrarsi per ciò che si è veramente.

Riprendendo l'orfanotrofio incendiato con i bimbi morti, un intervento verificabile di Dio farebbe crollare completamente questo concetto di libero arbitrio, e verrebbe meno la possibilità di compiere la famosa valutazione in termini completamente imparziali.
Per questo sono dell'idea che Dio non è che non possa intervenire, ma che abbia volontariamente deciso di non intervenire perché qualsiasi atto divino farebbe saltare in aria un progetto ben più grande, e da qui il motivo della frase del prete.

È un po' come con gli alieni, ognuno è libero di credere nella loro esistenza o meno, ma se dovessero presentarsi in massa con tanto di astronavi e striscioni festosi mentre ogni singola emittente televisiva li riprende e uscendo dalla finestra posso pure salutarli amichevolmente, di sicuro gli unici che rimarrebbero dell'idea che gli alieni non esistono verrebbero rinchiusi in qualche istituto perché bollati come "fuori di testa" :asd:

Ottima metafora

Qua mi pare siamo di fronte a una contraddizione, ovvero

Mi sbaglio sul fatto che lui possa essere onnipotente -->Lui può tutto --> Lui sa tutto --> Sa anche se siamo "ladri" o no

Tu come la vedi?
CITAZIONE
Allo stesso modo, una dimostrazione plateale dell'esistenza di Dio renderebbe insensato l'ateismo in toto (l'ateismo eh, non l'antireligiosità che è ben altra cosa), ma lo stesso ateismo come corrente di pensiero esiste perché di fatto siamo liberi di credere/non credere in ciò che vogliamo

Non sto dicendo che deve apparire sul tetto dell'edificio con un' area fosforescente urlando "FIAMME, SPEGNETEVI" :rotfl:

Intendevo ad esempio crearci con la capacità fino ad esempio a sei anni di sì essere immuni a tutto :sisi:

Anche perché, se si muore così, oltre ad essere immorale si elude il sistema (poteva diventare un santo o un assassino ma non so potrà mai sapere)

CITAZIONE
La verità (secondo me) è che non sei ateo, ti trovi solo in un'età dov'è facilissimo porsi delle domande e sentire il bisogno di ricevere risposte.

CITAZIONE
inoltre non convertirai nessuno se tu stesso hai dubbi :asd:

In realtà quelle del post sopra non sono delle vere o proprie domande, mi spiego meglio:
Sono diventato ateo con delle motivazioni che che considero abbastanza ragionate, l'unico problema è che non ho avuto modo di confrontarle con nessuno
Le reazioni a proposito dell'argomento sono
1"Macchissenefrega"
2Si arrabbiano e non rispondono(e giuro, non inizio la frase con "partiamo dal presupposto che Dio non esiste" :omg: )
CITAZIONE
Che tu preferisca non credere o credere sono poi affari puramente tuoi ed è giustissimo così, ma è bene arrivare ad una conclusione (qualunque essa sia) con la propria testa.

Penso di aver capito cosa intendi, ti riferisci al fatto che entrambe le riflessioni sono partite da qualcosa che ho letto
Vorrei chiarire che non sono uno che prende tutto quello che gli viene detto per vero, anzi
Dopotutto se cosi fosse non starei discutendo con te, dico bene? :rotfl:
CITAZIONE
Io sono credente ad esempio, ma una cosa che odio con tutto me stesso è la gente che a tutti i costi deve letteralmente ficcarmi in gola il loro pensiero senza curarsi di quella che è la mia libertà di credo (o non credo). Gente che di fatto "stupra mentalmente" impegnandosi a tutti i costi per far cambiare idea a me o altri al fine di farmi pensare come loro. Non è quello che hai fatto, quindi stai pure tranquillo in merito...

Mi hai fatto prendere un colpo fino all'ultima frase :rotfl:

Io personalmente sfrutto un lato del mio carattere che, per gli altri è negativo, ma per me è una qualità, ovvero la testardaggine
Se un tizio cerca di convincermi, uso le argomentazioni, che so essere forti, lo torchio fin quando non si stanca
Stai certo che dopo non ti spaccherà più le noci di cocco :sisi:

Non hai risposto perché non hai tempo o perché non sai?

Sia chiaro, non voglio costringerti/spingerti a farlo, puoi tranquillamente dire solo "la prima " o "la seconda ", e solo che questo dubbio mi assale da un po'
 
Top
view post Posted on 24/5/2019, 00:01
Avatar

And remember, a headshot is always a lethal takedown

Group:
TES Founder
Posts:
48,517
Location:
Brianza

Status:


Ecco, per dirne una, ho letto solo adesso questo post quindi sì, è per mancanza di tempo :asd:

Ti scrivo meglio domani o sabato (sperando di farcela). Non so se avrai notato ma questa settimana non ho praticamente scritto sul forum così come non ho minimamente mandato avanti nient'altro :(
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 24/5/2019, 06:09
Avatar

Daedra

Group:
Redguard
Posts:
17,703
Location:
Riesco a percepire solo te!

Status:


CITAZIONE
Ti scrivo meglio domani o sabato (sperando di farcela).

Nono, prenditi tutto il tempo che vuoi, il mio post era solo per sapere
CITAZIONE
Non so se avrai notato ma questa settimana non ho praticamente scritto sul forum così come non ho minimamente mandato avanti nient'altro :(

Un pochino si, ma è bello vedere che ogni volta che qualcuno apre un topic sei il primo (o quasi) a rispondere, anche se non hai tempo
Questo ti fa onore :sisi:
 
Top
view post Posted on 24/5/2019, 18:40
Avatar

And remember, a headshot is always a lethal takedown

Group:
TES Founder
Posts:
48,517
Location:
Brianza

Status:


Ok, ecco la risposta promessa. :sisi:

Anzitutto premetto come al solito che si tratta della mia personale esperienza / conoscenza delle cose, quindi potrei non essere del tutto completo e/o esaustivo e/o potrei dire boiate :asd:

Per quanto ne so, i libri sacri non indicano una vera e propria presenza o esistenza dell'inferno se non per un "punto" infernale dove solamente Lucifero e gli angeli a lui affiliati sono stati scagliati a seguito della sconfitta. Le anime delle persone invece vedono più come inferno l'oblio vero e proprio, ossia la "mancata resurrezione in paradiso" e quindi sparirebbero nel nulla come un peto al vento. Ne parlerò però meglio tra poco.

La definizione infernale che noi oggi conosciamo e facilmente ci immaginiamo è appunto un derivato di concezioni teologiche o fantastiche accumulatesi nel corso dei secoli.

Come avevo detto in un post precedente, la descrizione più famosa dell'inferno è quella scaturita dalla penna di Dante Alighieri, che di fatto fornisce un ordine ben preciso (gironi, bolge, cerchi, ecc.).
Questo tipo di ordine entra subito nella testa perché appaga l'innato bisogno di sapere le cose, di averle in ordine: ci permette, seguendo la logica dell'autore, di avere dei punti ben precisi dove tecnicamente l'anima finirebbe (roba del tipo "conosco un tipo che non ha fatto altro che truffare la gente da mattina a sera per tutta la sua vita, scommetto che è finito esattamente in questo cerchio qui!") a seguito di un inquadramento che chiunque potrebbe dare.
L'inferno nelle scritture è invece qualcosa di assente, non spiegato e riconducibile perlopiù al concetto di mancata esistenza a posteri della morte, perché non degni dell'ascesa in paradiso.

Ora come ora mi viene in mente un pezzo del Vangelo secondo Matteo (Matteo 25:1 in poi per chi volesse andare a vedere), dove sono nominate le fiamme eterne per i malvagi.
Il problema, se così vogliamo vederlo, è che le fiamme eterne dell'epoca non sono altro che il famoso "Fuoco della Gehenna", che altro non era che una specie di vallata usata come discarica per corpi morti e materiale da far scomparire. Di fatto il fuoco, bruciandoli, cancellava la loro esistenza. In questa valle si bruciava roba di continuo, tanto che era comune indicare questo luogo come il posto in cui le fiamme bruciano sempre, sono "eterne". :ahstop:

Personalmente è il motivo per cui considero l'inferno come un mero oblio e non come una specie di luogo infilato in chissà quale dimensione dove ci sono i demonietti che pungolano i corpi redivivi delle anime dei peccatori in mezzo alla lava incandescente, di fatto per i peccatori indegni di qualsiasi forma di salvezza vale il "polvere alla polvere" (come sei spuntato, sparisci, sei solo di passaggio va... e di te non resta niente, nemmeno il ricordo dopo qualche generazione. Magari puoi anche rimanere nella storia dell'umanità per un bel po' di anni, ma non sono rari i casi in cui la storia stessa ha perso scritti riguardanti scienza o cultura nel corso dei secoli, con conseguente sparizione di innumerevoli nomi, autori e contenuti).
Per gli altri ci sarebbe invece una speranza di resurrezione spirituale dove di fatto è concesso di esistere in eterno da qualche parte (il paradiso in teoria) a seguito o meno di un periodo di sosta nel famoso purgatorio dove vi restano per XYZ periodi di tempo indefiniti tutti gli spiriti di coloro che meritano comunque l'accesso al paradiso, ma solo a seguito di una lunga contemplazione dell'esistenza, richiesta di perdono per i propri peccati così come preghiere per gli attuali vivi e/o spiriti compagni nel purgatorio.
In poche parole, il corpo muore per tutti, ma l'anima non è detto che venga cancellata definitivamente oppure no.

La sofferenza infernale è quindi più legata al pensiero per cui l'esistenza di un peccatore è destinata a scomparire nel niente, cosa che, secondo la concezione degli scritti dell'epoca e di chi vuole crederci ancora oggi, può essere ben peggiore di un'esistenza infinita seppur nella sofferenza (ma comunque ancora "vivi", accompagnati dal dolore ma senza perdere ricordi, memorie e via dicendo).
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 30/5/2019, 16:54
Avatar

Daedra

Group:
Redguard
Posts:
17,703
Location:
Riesco a percepire solo te!

Status:


CITAZIONE
Ok, ecco la risposta terra promessa. :sisi:

Scusa, non ho resistito :rotfl:

La storia dei gironi sinceramente anche a me non ha mai colpito del tutto ma per motivi diversi:
Sono un killer spietato e sono invidioso di Dio, in quale girone vado? Sono entrambi peccati parecchio (se non i più ) gravi secondo dante
Uno dovrebbe soffrire per tutti, non per uno solo

@La tua interpretazione
Ma se sono frutto dell'"immaginazione" degli uomini, cosa spinge i fedeli a pensare che i libri sacri dicano la verità e che non siano stati interpretati male o cambiati direttamente per diversi motivi (per cultura, per guadagno personale e del clero ecc. ecc. )
Mettiamo caso, un popolo con diversa religione ma incredibile forza militare voglia sconfiggere gli eretici cristiani
Questa per sopravvivere potrebbe "inglobare" parte della loro cultura, oppure sparire per sempre
In entrambi i casi i messaggi sacri sarebbero compromessi

Poi la "polvere alla polvere" non è davvero troppo poco?
Cioè, sarebbe semplicemente una morte normale dopo una vita di male

CITAZIONE
Magari puoi anche rimanere nella storia dell'umanità per un bel po' di anni, ma non sono rari i casi in cui la storia stessa ha perso scritti riguardanti scienza o cultura nel corso dei secoli, con conseguente sparizione di innumerevoli nomi, autori e contenuti

So che probabilmente sembrerò uno spaccone ma da ateo è esattamente a questo che punto
Cioè, so che c'è una probabilità altissima di fallimento e come hai detto tu di essere dimenticati, ma per me è una specie di scopo della vita :P
 
Top
view post Posted on 30/5/2019, 21:46
Avatar

And remember, a headshot is always a lethal takedown

Group:
TES Founder
Posts:
48,517
Location:
Brianza

Status:


CITAZIONE (Ffff4f @ 30/5/2019, 17:54) 
CITAZIONE
Ok, ecco la risposta terra promessa. :sisi:

Scusa, non ho resistito :rotfl:

:rotfl:

CITAZIONE
La storia dei gironi sinceramente anche a me non ha mai colpito del tutto ma per motivi diversi:
Sono un killer spietato e sono invidioso di Dio, in quale girone vado? Sono entrambi peccati parecchio (se non i più ) gravi secondo dante
Uno dovrebbe soffrire per tutti, non per uno solo

Ma infatti è la visione di un autore, verosimile per alcuni versi e completamente assurda per altri. :sisi:

CITAZIONE
@La tua interpretazione
Ma se sono frutto dell'"immaginazione" degli uomini, cosa spinge i fedeli a pensare che i libri sacri dicano la verità e che non siano stati interpretati male o cambiati direttamente per diversi motivi (per cultura, per guadagno personale e del clero ecc. ecc. )

Quel che conta è il messaggio che le parole lasciano intendere, ciò che vogliono insegnare. L'intero discorso Giardino dell'Eden, per dire un esempio, non è altro che un racconto messo lì a dire come quanto sia facile andare alla rovina seguendo motivazioni come bramosia, orgoglio, gelosia e vanità.
Se uno condensa tutto il racconto nel suo significato e lascia perdere "elementi fantastici", ecco che ciò che è scritto ha senso. I racconti mitici di contorno hanno principalmente lo scopo di essere facilmente ricordati.

Cioè, sticazzi, storie come quella di Mosè uno le ricorda facilmente proprio per via delle piaghe d'Egitto e per lui che apre il mare in due, grazie a quelle poi ricordi facilmente anche il perché, il motivo di certa roba.
Ma gli aspetti "over the top" di questi racconti hanno il solo scopo di fortificare l'effetto nella memoria delle persone.

Anche il famoso "cammello che passa per la cruna di un ago" è un'altra roba pressoché assurda, ma è una metafora che indica solo quanto sia difficile riuscire ad essere considerati degni comportandosi sempre nel migliore dei modi. Simboleggia la fatica e la buona volontà, di sicuro non che un cammello passi davvero per il buchino sulla capocchia dell'ago.

CITAZIONE
Mettiamo caso, un popolo con diversa religione ma incredibile forza militare voglia sconfiggere gli eretici cristiani
Questa per sopravvivere potrebbe "inglobare" parte della loro cultura, oppure sparire per sempre
In entrambi i casi i messaggi sacri sarebbero compromessi

Di fatto è ciò che è spesso avvenuto con l'Islam (vedi discorso crociate), ma l'uso della forza "sugli eretici" è un concetto prettamente islamico a livello di scritture. Il cristianesimo in sé non impone niente al prossimo (poi che qualcuno usando la scusa delle scritture ne abbia approfittato per fare le cose peggiori possibili, es. conquistadores, è un altro discorso. Come al solito, non è tanto colpa delle religioni quanto delle persone in sé).

CITAZIONE
Poi la "polvere alla polvere" non è davvero troppo poco?
Cioè, sarebbe semplicemente una morte normale dopo una vita di male

Polvere alla polvere è ciò che saresti qui (qui in questo universo e non nel presunto paradiso), ossia che di fatto al termine della tua vita sparisci punto e stop. Il resto è tutto una grandissima incognità. Si vedrà :sisi:

CITAZIONE
So che probabilmente sembrerò uno spaccone ma da ateo è esattamente a questo che punto
Cioè, so che c'è una probabilità altissima di fallimento e come hai detto tu di essere dimenticati, ma per me è una specie di scopo della vita :P

Non sei spaccone, più che altro buona fortuna in questa impresa. :sisi:
È comunque un buono scopo nella vita, nulla da dire in merito. Senza ombra di dubbio migliore di tantissimi altri scopi che la gente di oggi, come di allora, cerca. :ahstop:
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 2/11/2020, 14:00
Avatar

Hero

Group:
Dunmer
Posts:
6,378

Status:


Riuppo il topic dopo tanto tempo per sollevare una questione su cui pensavo da un po'.

Non riguarda la Chiesa o la religione, ma in particolare i credenti.

Ora, non so se questa è la sede giusta per parlarne, ma sono solo io che noto un atteggiamento...di snobbismo/discriminazione nei loro confronti?
Per credenti intendo persone che praticano attivamente la religione, non persone come me che non ci pensano più di tanto.
Lo so che la Chiesa ha commesso errori e tutto, ma non trovo giusto snobbare una persona perché è particolarmente fedele.
Voglio fare due esempi:
-Su Facebook una volta trovo una vignetta in cui viene mostrata una donna che tratta a pesci in faccia barboni/cani randagi/extracomunitari ecc... e nell'ultimo riquadro questa donna è ritratta in chiesa a pregare.
WTF. La maggior parte della gente non va in chiesa, per quanto so io, eppure l'atteggiamento discriminatorio nei confronti di barboni ecc.. è molto diffuso. Non credo che sia soltanto ristretto alle persone credenti, anzi.
Una possibile giustificazione potrebbe essere il fatto che magari, normalmente, si vede nel credente una persona con una mentalità arcaica o chessoio, e per questo intollerante verso il diverso (in particolar modo verso gli omosessuali). Per fortuna poi una persona ha postato un commento facendo notare che la discriminazione non è tipica delle persone che vanno in chiesa.

Un altro esempio che voglio fare è tratto dal Medico in Famiglia. Serie benpensante ai massimi livelli (nessuna offesa se qualcuno lo seguiva, io stessa lo facevo), in cui persino i jeans strappati sono visti come chissà che roba trasgre. Ma divago.
Insomma, la famiglia Martini aveva una domestica, che naturalmente, visto il suo lavoro, era di estrazione sociale più bassa dei padroni. Non soltanto questa domestica viene relegata al ruolo di macchietta comica o poco più, ma le viene appioppata una forte fede religiosa. E naturalmente, anche la sua fede viene snobbata.
Qui, insomma, la fede religiosa è una caratteristica che viene associata al popolino, un po' come una superstizione.
Naturalmente il Medico in Famiglia è una serie poco impegnata, ma proprio per questo è interessante perché riflette quella che è la mentalità comune. Sarò io polemica, ma ho trovato questa posizione, nei confronti della fede, un po' fastidiosa, per non dire insultante. E lo dico pur non ritenendomi davvero credente.

Oggi come oggi, inoltre, mi sembrano davvero poche le persone che si dedicano alla religione, quindi per farlo queste persone hanno delle motivazioni precise. Avevo un compagno di classe che era molto religioso, ma questo non c'entrava un cappero con la sua posizione sociale/la sua educazione. Era in un momento difficile, e credo che sia per questo che avesse sposato la fede.

Voi che ne pensate?
 
Top
view post Posted on 7/11/2020, 00:18
Avatar

Fanboy della Morte

Group:
TES Staff
Posts:
15,792

Status:


CITAZIONE (Xarlys @ 2/11/2020, 14:00) 
Riuppo il topic dopo tanto tempo per sollevare una questione su cui pensavo da un po'.

Non riguarda la Chiesa o la religione, ma in particolare i credenti.

Ora, non so se questa è la sede giusta per parlarne, ma sono solo io che noto un atteggiamento...di snobbismo/discriminazione nei loro confronti?
Per credenti intendo persone che praticano attivamente la religione, non persone come me che non ci pensano più di tanto.
Lo so che la Chiesa ha commesso errori e tutto, ma non trovo giusto snobbare una persona perché è particolarmente fedele.
Voglio fare due esempi:
-Su Facebook una volta trovo una vignetta in cui viene mostrata una donna che tratta a pesci in faccia barboni/cani randagi/extracomunitari ecc... e nell'ultimo riquadro questa donna è ritratta in chiesa a pregare.
WTF. La maggior parte della gente non va in chiesa, per quanto so io, eppure l'atteggiamento discriminatorio nei confronti di barboni ecc.. è molto diffuso. Non credo che sia soltanto ristretto alle persone credenti, anzi.
Una possibile giustificazione potrebbe essere il fatto che magari, normalmente, si vede nel credente una persona con una mentalità arcaica o chessoio, e per questo intollerante verso il diverso (in particolar modo verso gli omosessuali). Per fortuna poi una persona ha postato un commento facendo notare che la discriminazione non è tipica delle persone che vanno in chiesa.

Un altro esempio che voglio fare è tratto dal Medico in Famiglia. Serie benpensante ai massimi livelli (nessuna offesa se qualcuno lo seguiva, io stessa lo facevo), in cui persino i jeans strappati sono visti come chissà che roba trasgre. Ma divago.
Insomma, la famiglia Martini aveva una domestica, che naturalmente, visto il suo lavoro, era di estrazione sociale più bassa dei padroni. Non soltanto questa domestica viene relegata al ruolo di macchietta comica o poco più, ma le viene appioppata una forte fede religiosa. E naturalmente, anche la sua fede viene snobbata.
Qui, insomma, la fede religiosa è una caratteristica che viene associata al popolino, un po' come una superstizione.
Naturalmente il Medico in Famiglia è una serie poco impegnata, ma proprio per questo è interessante perché riflette quella che è la mentalità comune. Sarò io polemica, ma ho trovato questa posizione, nei confronti della fede, un po' fastidiosa, per non dire insultante. E lo dico pur non ritenendomi davvero credente.

Oggi come oggi, inoltre, mi sembrano davvero poche le persone che si dedicano alla religione, quindi per farlo queste persone hanno delle motivazioni precise. Avevo un compagno di classe che era molto religioso, ma questo non c'entrava un cappero con la sua posizione sociale/la sua educazione. Era in un momento difficile, e credo che sia per questo che avesse sposato la fede.

Voi che ne pensate?

io in questo topic c'entro come il proverbiale cavolo a merenda, ma il tuo post mi ha incuriosito e vorrei provare a rispondere :sisi:

Questione vignetta, chiesa e barboni
La vignetta, per come l'ho intesa io, criticava la tanto discussa "ipocrisia dei credenti" che prima sono delle persone orribili e poi domenica sono tutti in chiesa a fare gli angioletti.
È una visione probabilmente vecchia come il mondo (lo cita anche Anton LaVey, fondatore della "Chiesa di Satana" nel suo "The Satanic Bible"1) ma, ovviamente, è uno stereotipo. Sempre attuale e spesso comune in politici e figure di primo piano, ma pur sempre uno stereotipo e non universale.
Il punto è, tutte le persone, credenti o no, sono persone. L'appartenenza a un credo, una fede, un culto, un'organizzazione o cose simili non fa automaticamente in modo che tutti quelli che ne fanno parte si comportino allo stesso modo.

Questione casalinga della fiction
Qui, invece, il punto è che in italia c'è un numero impressionante di ipocriti: la maggior parte di noi nasce e cresce in un'educazione cattolica, spesso continuando a dichiararsi tale più perché non ha voglia di cambiare che per effettiva convinzione.
Però allo stesso tempo, sopratutto negli ambienti più "alti", se così possiamo chiamarli, l'essere religioso viene visto in maniera strana, come qualcosa di associabile al popolo (come infatti hai fatto notare anche tu), ma poi guai se non si può fare la messa X o festeggiare il santo tal de tali, perché "sono le tradizioni".

Sul fatto che sia insultante sono d'accordo con te: va bene non credere (o far finta di non credere), ma sminuire e rappresentare in modo diminutivo le convinzioni altrui non va mai bene.

Questione dedicarsi alla religione
Anche qui dipende: dedicarsi alla religione in un momento di difficoltà è normale, è la scelta più istintiva, così come distaccarsene o direttamente smettere di credere in un momento difficile. Il punto è: quanti di questi cambiamenti sono genuini? Chi dice che il tuo compagno di classe, passato il suo momento difficile, non abbia rinunciato a tutto perché ormai il peggio era passato e non aveva più bisogno della religione nella sua vita?
È un pensiero abbastanza cinico, ma abbastanza veritiero :sisi:
Poi, tu dici che lo stato sociale e l'educazione non c'entrano molto... ma in realtà sì, anche solo in parte: una persona cresciuta per tutta la vita in un ambiente religioso sarà molto più propensa ad abbracciare la fede in pianta stabile (non per forza con ruoli ecclesiastici eh, ma anche solo rispettare i dettami vari eccetra eccetra).




1
"On Saturday night I would see men lusting after half-naked girls dancing at the carnival, and on Sunday morning when I was playing the organ for tentshow
evangelists at the other end of the carnival lot, I would see these same
men sitting in the pews with their wives and children, asking God to forgive
them and purge them of carnal desires. And the next Saturday night they'd be
back at the carnival or some other place of indulgence."

"I knew then that the Christian Church thrives on hypocrisy, and that man's
carnal nature will out!"


È una lettura che consiglio sempre, anche se non si concorda con il pensiero di Lavey, perché gli argomenti che porta (prima di degenerare) sono interessanti :sisi:
 
Top
view post Posted on 7/11/2020, 08:54
Avatar

Hero

Group:
Dunmer
Posts:
6,378

Status:


Grazie della risposta, ben articolata. Ti ringrazio anche per la citazione!

Diciamo che nella citazione di Lavey queste persone non solo sono ipocrite, più che altro contano sulla messa solo per "purificarsi".

Comunque sì, come dici è un vecchio stereotipo. Mi chiedevo a quando potrebbe risalire. Tipo al '700, Rivoluzione Francese? Naturalmente non si può stabilire, ma è solo un'ipotesi. Ed è anche vero che ci sia altra ipocrisia in merito.

Cinico no, è solo la realtà :sisi: può succedere.
Secondo me, oltre all'impostazione famigliare, comunque, dipende anche un po' dal carattere della persona. Tipo una persona estroversa e sociale sarà disposta a investire tempo nella vita di parrocchia, più di una introversa. Solo un'ipotesi :caffe:
 
Top
view post Posted on 7/11/2020, 11:35
Avatar

Fanboy della Morte

Group:
TES Staff
Posts:
15,792

Status:


CITAZIONE (Xarlys @ 7/11/2020, 08:54) 
Grazie della risposta, ben articolata. Ti ringrazio anche per la citazione!

Diciamo che nella citazione di Lavey queste persone non solo sono ipocrite, più che altro contano sulla messa solo per "purificarsi".

Comunque sì, come dici è un vecchio stereotipo. Mi chiedevo a quando potrebbe risalire. Tipo al '700, Rivoluzione Francese? Naturalmente non si può stabilire, ma è solo un'ipotesi. Ed è anche vero che ci sia altra ipocrisia in merito.

Cinico no, è solo la realtà :sisi: può succedere.
Secondo me, oltre all'impostazione famigliare, comunque, dipende anche un po' dal carattere della persona. Tipo una persona estroversa e sociale sarà disposta a investire tempo nella vita di parrocchia, più di una introversa. Solo un'ipotesi :caffe:

Per il quando fare risalire questo stereotipo il 700 è una possibilità, ma secondo me parte direttamente dal periodo della Riforma Protestante :sisi:
 
Top
view post Posted on 7/11/2020, 11:38
Avatar

Hero

Group:
Dunmer
Posts:
6,378

Status:


Può essere :sisi:
 
Top
41 replies since 5/8/2018, 00:01   1327 views
  Share