Ho approfittato di questi giorni di pausa dallo studio, per ritornare un po' nella vecchia Skyrim. Negli anni ho creato diversi personaggi, ultima delle quali una maghetta bretone che però è ancora agli inizi della sua avventura.
Perciò ho deciso di presentarvi il mio primo personaggio in assoluto, quello con il quale ho accumulato un considerevole numero di ore di gioco.
Purtroppo il mio portatile è piuttosto penoso, perciò non posso permettermi di strafare con le mod grafiche.
Spero sia apprezzabile lo stesso.
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Nome: Tuonetar
Età: 24 all'inizio della partita. Dall'ultimo salvataggio nel gioco risultano essere passati 2 anni, perciò 26.
Razza: Nord
Livello: 48
Classe: Guerriero/Barbaro. Se la cava abbastanza anche con l'arco, ma si diverte di più a tranciare teste con l'ausilio di asce da guerra o di spadoni.
Menhir: Pietra del Guerriero
Stato: Licantropia. E' ciò che le fornisce la forza necessaria per sollevare armi più grandi di lei.
Schieramento guerra civile: Manto della tempesta
Fazioni completate: Compagni, Confraternita Oscura, Gilda dei Ladri, Accademia di Winterhold, Dawnguard. Spero di non aver dimenticato qualcosa.
Residenza attuale: Tenuta Lakeview, Falkreath
Coniuge: Farkas
Cavallo: Shadowmere
Follower: Spesso si avventura in solitaria. Altre volte, viaggia con il marito Farkas o il cane Meeko.
Curiosità: Quando non è in viaggio ama dedicarsi alla lettura o alla forgiatura, attività trasmessale dal suo amato padre.
Come i suoi compatrioti, ha un debole per l'idromele. Da quando ha contratto la licantropia ha sviluppato una grande passione per la carne al sangue. Ha una forte fobia nei confronti dei Falmer, ma ci sta lavorando.
StoriaUn giorno.
Per questione di grandezza, posto le immagini sotto spoiler.
Lo so, questa armatura è più adatta ad un vampiro, ma esteticamente mi piace un sacco. Qui non la stavo indossando neanche al completo.
In taverna, in abiti civili
Ammirando le notti di Skyrim
Maledetta me, ho dimenticato di disattivare i menù.
Viaggiando nel Reach
Un po' di pace in compagnia della natura e del silenzio
Un po' altino.
Quanti ricordi...