PREMESSAQuesto articolo potrebbe avere un sottotitolo di questo tenore: “l’incredibile istoria della meraviglia tecnologica più straordinaria di tutti gli universi, del suo cuore e dei suoi creatori”.
E’ indubbio che la storia del Numidium sia una delle più affascinanti di tutta la saga.
Importante avvetenza: quanto segue rivela necessariamente importanti sviluppi delle trame dei capitoli secondo, terzo e quarto della serie (“Daggerfall”, “Morrowind” e “Oblivion”). A chi non avesse ancora fatto i sopracitati giochi converrebbe forse astenersi dalla lettura.
Ma raccapezzarsi in questa complessa vicenda non è facile: gli intrecci della sua storia con quelle delle varie razze, con molti e fondamentali personaggi del lore e con numerosi eventi dei giochi formano un labirinto in cui ogni elemento rimanda a una altro, quasi all’infinito. Comunque cercheremo, nei limiti del possibile, di fare chiarezza: se siete interessati mettetevi comodi perché sarà un lungo viaggio nello spazio e nel tempo…
IL NUMIDIUM E I SUOI CREATORIIn sintesi: si trattava di un enorme golem meccanico di ottone, di fattezze vagamente umanoidi, costruito dagli artigiani Dwemers nel corso della Prima Era sotto la guida di Lord Kagrenac che ne aveva elaborato il progetto.
Un progetto del Numidium
Le dicerie popolari sostenevano che era alto molte miglia, tanto che le sue unghie avrebbero potuto grattare le due lune nel cielo di Tamriel. L’enorme costrutto segnò l’apice di una tecnologia straordinariamente raffinata ma si rivelò fatale per gli stessi suoi creatori, una sorta di misteriosa punizione per la loro hybris (tracotanza).
I Dwemers erano Elfi ma, erroneamente, vengono spesso scambiati coi Nani (non presenti nel lore dei TES), coi quali avevano in comune solo l’attitudine per la meccanica (non risulta l’avessero anche per le sbornie). L’equivoco nasce dal fatto che erano stati considerati tali dai Giganti e che con tale soprannome furono in seguito ricordati dagli Imperiali.
Una ricostruzione del
probabile aspetto dei Dwemers
Essi vivevano soprattutto concentrati in elaborate città sotterranee sotto i monti Velothi e sotto la Montagna Rossa di Vvardenfell. Il Numidium non aveva solo una valenza bellica, ma significava anche l’intenzione mistica di trascendere i limiti della mortalità Dwemer. La sua possanza era tale che gli stessi costruttori presero a considerarlo una specie di Divinità. Kagrenac, per animare quell’enorme massa meccanica, ricorse addirittura al “Cuore di Lorkhan”.
LA LEGGENDA DEL CUORE DI LORKHANA questo punto è inevitabile una digressione: Lorkhan (detto anche “Tamburo del Destino”) è la Divinità che si fece promotrice presso gli altri Aedra della creazione del piano mortale. In alcuni culti (inattendibili a parere di chi scrive), Lorkhan è considerato un Daedra malvagio ma sta di fatto che gli abitanti di Tamriel ne venerano il ricordo con immensa quanto ovvia gratitudine. Secondo alcune fonti, per convincere le altre Divinità usò anche l’inganno: il risultato fu che l’equilibrio dell’universo rimase sconvolto dall’evento. Gli altri Aedra allora lo uccisero e lo fecero a pezzi (infatti Lorkhan è noto anche come il “Dio Mancante” del Pantheon). Secondo altre, fumose teorie, il suo corpo fu solo separato dal suo “Centro Divino” e il suo spirito vaga ancora chissà dove. Sta di fatto che il suo cuore cadde su Nirn e fu trovato dai Dwemers, i quali presero a studiarlo approfonditamente per attingere ai suoi poteri divini.
Il Cuore di Lorkhan
in TES III: Morrowind
Il grande (in senso positivo e negativo) Lord Kagrenac si rese conto che manipolare il Cuore era operazione delicata e pericolosa. A questo scopo inventò tre artefatti, i famosi “Strumenti di Kagrenac” di cui si dovrà occupare l’Eroe di “TES III: Morrowind”: Wraithguard (un guanto incantato che consentiva di toccare il Cuore senza essere distrutti), Sunder (un martello sotto i colpi del quale il Cuore sprigionava la potenza desiderata) e Keening (una lama in grado di tagliare il Cuore).
Wraithguard
Sunder
Keening
DWEMERS E CHIMERS: L’INTERVENTO DI NEREVARI Dwemers erano da sempre in conflitto con i Chimers da loro ritenuti invasori. Questi erano una fazione Altmer immigrata in massa a Morrowind sotto la guida del Profeta Veloth, a seguito delle guerre civili nell’isola di Summerset. In realtà, durante l’occupazione di Morrowind da parte del Nords (intorno all’anno 240 della Prima era), Dumac Dwarfking, l’ultimo sovrano Dwemer, trovò un accordo con Lord Nerevar (un mitico leader Chimer ben noto a chi conosce “TES III:Morrowind”) e insieme riuscirono a scacciare l’invasore nell’anno 416. La pace fu sancita dal Primo Concilio che portò una prosperità senza precedenti e la fioritura di entrambe le culture.
Ma l’amicizia tra Dumac e Nerevar non era destinata a durare a lungo: Kagrenac, da sempre contrario all’accordo, tramava nell’ombra e così i quattro maggiorenti Chimer: Almalexia (moglie di Nerevar), Vivec (il guerriero-poeta), Sotha Sil (il Mago-Orologiaio tecnologicamente capace come i Dwemers) e Dagoth Ur (il capo della “Sesta Casata” che diventerà il “Nemico” in “The Elder Scrolls III: Morrowind). Pare che sia stato proprio quest’ultimo a scoprire l’esistenza del Numidium (ma il particolare è controverso) e a rivelarla a Lord Nerevar il quale, nel santuario di Homalayan, ne ebbe conferma dalla sua protettrice Azura, patrona dei Chimer e Divinità Daedrica dell’Alba e del Tramonto. Seguì una lite furibonda tra Nerevar e Dumac.
Classico agglomerato Dwemer in Morrowind
L’inevitabile guerra successivamente scoppiata vide all’inizio il successo dei Dwemers, aiutati da schiavi e mercenari Orcs e Nords, nella parte settentrionale di Morrowind. Ma presto le truppe Chimer di Nerevar ripresero in mano la situazione, anche grazie all’aiuto delle tribù barbariche nomadi degli Ashlanders. I Dwemers sopravvissuti furono costretti a ritirarsi nella loro roccaforte sulla Montagna Rossa dove la guerra raggiunse il suo apice e la sua tragica conclusione.
A questo punto la situazione diventa quanto mai confusa, le fonti sono assai contraddittorie e gli eventi di difficile decifrazione: gli unici fatti certi sono che l’intero popolo Dwemer, in una frazione di secondo, scomparve nel nulla e che Nerevar morì.
LA SCOMPARSA DEI NANI E LA MORTE DI NEREVARSecondo alcuni, Nerevar e Dagoth Ur riuscirono a penetrare fino alla sala del trono e sconfissero a duello Dumac e Kagrenac, impossessandosi così del Cuore di Lorkhan e usandolo per cancellare dalla faccia della terra l’intera popolazione Dwemwer.
Le rovine Dwemer sulla Montagna Rossa
Secondo altri, Kagrenac, in un delirio di disperazione e onnipotenza, tentò maldestramente di attivare il Cuore anche se i suoi studi non erano ancora arrivati a risultati definitivi e affidabili. La conseguenza fu l’incenerimento dell’intera popolazione Dwemer, come parrebbero testimoniare certi ritrovamenti nelle loro rovine. C’è chi invece sostiene che, essendo state sconvolte tutte le leggi che garantiscono l’equilibrio del mondo, i Dwemers sono stati catapultati in un altro piano (in cui non sappiamo se sono sopravvissuti). Altri ancora pensano che il gesto estremo di Kagrenac sia in realtà riuscito, salvando il suo intero popolo col suo trasferimento in una dimensione parallela.
Anche sulla fine di Nerevar le notizie sono frammentarie e contraddittorie. Un’ipotesi abbastanza accreditata è che sia morto in battaglia dissanguato dalle troppe ferite subite. Più attendibile (e intrigante) mi pare la versione secondo la quale, dopo la battaglia, egli affidò al suo (in quel momento) fido Dagoth Ur il Cuore e gli Strumenti. Chiese quindi consiglio a Vivec, Almalexia e Sotha Sil su cosa farne e tutti convennero e giurarono, nel corso di una solenne cerimonia, che dovevano essere distrutti in quanto potevano essere usati per attribuirsi poteri divini.
Ma, a quanto pare, gli oscuri poteri del Cuore di Lorkhan provocano mutazioni in chi lo possiede (come forse era già successo a Kagrenac): Dagoth Ur era ormai diventato un semidio assetato di potere e pretendeva di tenere tutto per sé. I quattro riuscirono a sconfiggerlo e a metterlo in fuga, ma varie fonti dicono che, sebbene il suo corpo sia stato distrutto, la sua essenza ormai immortale continuò a vivere e riuscì, in seguito, a reincarnarsi. Nerevar forse perì nel duello. Ma chi scrive reputa molto più attendibile la versione secondo al quale la sua morte è avvenuta a seguito di un infame complotto ordito da Vivec, Almalexia e Sotha Sil: secondo gli Ashlanders, nella cerimonia di giuramento cui abbiamo accennato prima, i tre usarono strumenti avvelenati (rispettivamente: incantesimi, candele e abiti) che minarono la costituzione fisica di Nerevar portandolo progressivamente alla morte.
Allora Azura, indignata per l’assassinio del suo protetto e per il sacrilegio perpetrato nel corso di un giuramento in suo Nome, punì l’intera popolazione Chimer cambiandogli il colore della pelle in blu e gli occhi in rosso: la nuova razza prese il nome di Dunmer.
Azura rispettivamente in Daggerfall,
Morrowind, Tribunal, Oblivion e Skyrim
L’ambiguo terzetto è poi diventato noto come “Tribunale” o “Almsivi” (termine derivante da una contrazione dei loro nomi), divenne immortale e governò per molti anni su Morrowind. I fantasmagorici sviluppi del loro destino possono essere vissuti nella splendida espansione di TES III: Tribunal.
Sotha Sil
Vivec
Almalexia
Nel frattempo, l’ormai immortale Dagoth Ur si era rifugiato nelle profondità della Montagna Rossa portandosi dietro il Cuore di Lorkhan. Qui cominciò a elaborare deliranti piani per conquistare l’universo mondo.
Dagoth Ur
Innanzitutto creò il piccolo esercito dei cosiddetti “Ash Vampires” (che non erano affatto dei non morti) e diffuse un flagello detto “Blight”, ossia un terribile morbo capace di provocare la degenerazione fisica e mentale. Protesse, inoltre, il suo covo sulla Montagna Rossa con un’enorme barriera magica detta Ghostfence.
La Ghostfence in “TES III: Morrowind”
Ma la sua massima aspirazione era, ovviamente, possedere l’arma assoluta: il Numidium. Ma, nel frattempo, che fine aveva fatto il colosso meccanico originale? Era destinato a rimanere un esemplare unico irripetibile? La storia prevede altri imprevedibili sviluppi.
IL NUMIDIUM NELLE MANI DELL’IMPEROIl Numidium era destinato a risorgere più volte dalle proprie ceneri come la Fenice.
L’enorme golem di fattura Dwemer, dopo i tragici eventi della Battaglia della Montagna Rossa (che si era consumata nell’anno 700 della Prima Era), era finito nelle mani del Tribunale il quale, verso la fine della Seconda Era, lo cedette al mitico Imperatore Tiber Septim (il primo “Dragonborn”), assurto, dopo la morte, tra i Nove Divini col nome di Talos. Si trattò di un’abile mossa politica del Tribunale per garantirsi di mantenere intatto il suo potere su Morrowind e godere, allo stesso tempo, del favore dell’Imperatore, la cui avanzata si preannunciava inarrestabile.
Statua di Tiber Septim a Bruma
come vista in “TES IV: Oblivion”
Per impossessarsi dell’intero continente, Tiber Septim pensò di cercare di riattivare il Numidium e chiese al suo arcimago Zurin Arctus di studiare il problema e trovare un nuovo Cuore. Ovviamente l’originale Cuore di Lorkhan era indisponibile in quanto tenuto saldamente in pugno da Dagoth Ur nelle profondità della Montagna Rossa. Il nuovo “motore” fu individuato in una gemma magica con luminescenze verdastre detta la “Mantella” creata con la linfa vitale (o il cuore) dello stesso Arctus che , forse, a questo scopo si sacrificò.
Anche qui abbiamo versioni discordanti: abbiamo però una ragionevole certezza che l’anima di Arctus finì dentro la Mantella ed egli diventò il cosiddetto ”Underking”.
L’Underking e la Mantella
Al solito le cose sono alquanto controverse: secondo l’”Eresia Arturiana”, l’Underking, il cui cuore era necessario per la creazione della Mantella, era Ysmir Wulfharth (noto anche come “Ysmir, Drago del Nord”) Re non-morto di Skyrim. Wulfharth, in un primo tempo, si sarebbe alleato con tal Hjalti, giovane e ambizioso generale Nord detto anche “Talos” (ricordiamo che Talos era il nome di Tiber Septim quando assurse a divinità). Quando Talos (il futuro Tiber Septim) fece pace col Tribunale per ottenere il Numidium, Wulfharth si sentì tradito, uccise Arctus e ne assunse le sembianze.
Secondo questa teoria, Wulfharth, Tiber Septim, e Zurin Arctus non possono più essere considerati come individui separati, ma parte della stessa Superanima e costituiscono insieme la divinità conosciuta come Talos. Così è se vi pare.
Come, a questo punto, avrete già certamente rilevato, siamo davanti a un sistema di “scatole cinesi” in cui è vero tutto e il contrario di tutto… sempre che abbia un senso scomodare il concetto di “verità” in una costruzione fantastica concepita esclusivamente a servizio di una serie di videogiochi. Solo di una cosa c’è certezza: fare un ordine definitivo tra versioni così disparate è un’impresa sovrumana.
L’uso del Numidium si rivelò fondamentale per la sconfitta del Dominion Aldmeri.
Per altri, comunque, il povero Arctus fu sacrificato da Tiber Septim (che, per giustificarsi, si era inventato un suo tentativo di assassinarlo) per infondere il suo spirito vitale nella Mantella e solo allora diventò l’Underking.
Per controllare il Numidium era necessario un potente artefatto detto “Totem di Tiber Septim” (praticamente un “telecomando”) la cui ricerca sarà fondamentale negli eventi raccontati in “The Elder Scrolls II: Daggerfall”.
L’uso del Numidium si rivelò fondamentale per la sconfitta del Dominion Aldmeri e, in generale, per la conquista dell’intera Tamriel che si realizzò nell’896, ultimo anno della Seconda Era.
Tiber Septim, per mezzo del Numidium era riuscito a sgominare tutte le famiglie reali del continente e aveva messo sul trono dei monarchi fantoccio a lui fedeli.
L’Underking cercò in seguito di recuperare la Mantella e la propria anima. L’operazione ebbe esiti devastanti: il Numidium esplose in mille pezzi e il cuore venne catapultato in Aetherius (ossia nel Piano Immortale, radice di ogni magia e nel quale vanno le anime dei trapassati). La stessa sorte toccò all’Underking il cui corpo finì incenerito. Il tempo passò. Nei secoli seguenti, i soldati d’elite dell’Imperatore (poi noti come “Blades”) ebbero il compito di raccogliere i pezzi del Numidium. La successiva ricostruzione e riattivazione del Numidium è l’argomento principale di “The Elder Scrolls II: Daggerfall”.
LA “DISTORSIONE DELL’OVEST”Con l’ascesa al trono di Uriel Septim VII ebbe inizio la “Restaurazione” (3E 399- 415). Infatti, grazie ai vari distaccamenti dell’ordine delle Blades sparsi in tutte le province di Tamriel, l’Imperatore riuscì a manipolare segretamente gli eventi e a riportare la pace e l’ordine nell’Impero. E’ proprio in questo periodo che si verificano gli eventi di “The Elder Scrolls III: Morrowind”. Ma dobbiamo ricordare che un più giovane Uriel era già presente in “The Elder Scrolls I: Arena” e in “The Elder Scrolls II: Daggefall”
Uriel Septim in TES II: Daggerfall
E lo incontreremo ancora alla fine della sua vita (anno 433 della Terza Era) nelle prime fasi di “The Elder Scrolls IV: Oblivion”
Uriel Septim in TES: IV Oblivion
urante il suo regno sia i resti del Numidium che il Totem furono trovati nella Iliac Bay: come prevedibile, si scatenò una furibonda guerra civile per il loro possesso tra le decine di città-stato indipendenti della regione. Le ostilità cominciarono con l’assassinio di Lysandus re di Daggerfall.
Il totem a quel punto passò da una fazione ad un’altra, nessuna delle quali, però, fu in grado di riattivare il golem non disponendo di una fonte d’energia sufficiente. A questo punto entra in campo l’Eroe di “TES II: Daggerfall” il quale, con l’aiuto di Nulfaga (la madre del defunto re Lysandus) recupera sia il Totem che la Mantella, viaggiando addirittura fino al piano Aetherius. Ma quando il Numidium venne messo in moto (non si sa da chi) si verificò un fenomeno imprevisto e sconcertante: la famosa quanto misteriosa “Distorsione dell’Ovest”.
Tra le altre conseguenze, i vari potentati della Iliac Bay persero forza per cui la guerra si spense automaticamente (il “Miracolo della Pace”), gli Orchi divennero cittadini dell’Impero, Mannimarco re dei Vermi divenne una nuova Divinità e l’Underking sparì definitivamente. Questa fu la vera fine del Numidium originale.
AKULAKHANA questo punto la vicenda parrebbe conclusa ma non è così: non dimentichiamoci di Dagoth Ur che, nel suo covo nelle viscere della Montagna Rossa, continuava da moltissimi anni a coltivare la sua sete di onnipotenza. La sua lenta espansione indeboliva gradualmente il potere del Tribunale. Essendo ancora in possesso del Cuore di Lorkhan e avendo, probabilmente, trovato i progetti originali di Lord Kagrenac, si ingegnò a costruire un altro colosso di ottone identico che chiamò Akulakhan.
Una tavola di progetto di Kagrenac
L’Akulakhan in
“The Elder Scrolls III: Morrowind
A questo punto entra in ballo la reincarnazione di Lord Nerevar, l’Eroe di “The Elder Scrolls III: Morrowind” (anno 427 della Terza Era) il quale, recuperati i famosi “Strumenti di Kagrenac”, riuscì ad annullare i poteri del Cuore nel Piano Mortale e a sconfiggere Dagoth Ur. Nota: nei giochi il Cuore è praticamente indistruttibile in maniera definitiva se non ricorrendo a cheats: in questo caso, però, non è più possibile completare positivamente la main quest. In conclusione, furono così scongiurate le devastanti conseguenze che l’attivazione del nuovo Numidium avrebbero certamente provocato.
“Per ora” la storia finisce qui.
TO BE CONTINUED?Ma qualche tempo fa Todd Howard, interrogato da un giornalista su quale capitolo della saga avrebbe voluto rifare, rispose “Daggerfall”. Forse questa frase alimentò, in alcuni fans, la speranza che il Numidium facesse la sua ricomparsa in “Skyrim”, ma la diceria non è mai stata confermata.
L’ipotesi è improbabile anche perché Bethesda stessa, ben conscia dell’impatto spettacolare della sua invenzione, nel recente Fallout 3 ne ha già proposto una versione fantascientifica (chi ha completato la main quest di quel gioco sa di cosa parlo). L’ultima apparizione del Numidium è stata nel trailer ufficiale di “The Elder Scrolls V: Skyrim”, nel quale possiamo vederne chiaramente un’immagine scolpita nel Muro di Alduin:
Il Numidium nel Muro di Alduin,
rappresentato a sinistra del simbolo di Oblivion
fonte rpgitalia.net