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Brexit: pro, contro e ripercussioni su Italia, Europa e Mondo intero, topic di discussione e confronto su un evento a dir poco "rivoluzionario"

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view post Posted on 24/6/2016, 16:37
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Wanderer

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Topic nato per non intasare la tagboard, e perché "tagboard volat, topic manent".

Cosa pensate della Brexit?
Siete d'accordo o contro? E perché?
Quali ripercussioni potrà avere, secondo voi, sul futuro dell'Europa e sull'Economia Mondiale?
 
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view post Posted on 24/6/2016, 17:57
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Quali sono anzitutto i tuoi pensieri in merito?

Almeno intavoli meglio la discussione ;)
 
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view post Posted on 24/6/2016, 19:34
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CITAZIONE (Signor Scan @ 24/6/2016, 18:57) 
Quali sono anzitutto i tuoi pensieri in merito?

Almeno intavoli meglio la discussione ;)

Hai ragione, Scan, hai ragione.
Allora, io inizierei col dire che, guardando il servizio del tg, mi ha subito colpito una frase usata da una delle persone inglesi delle quali i giornalisti hanno riportato le opinioni:
BLOCCO Europeo.
Non "Unione", non "Comunità", ma "Blocco".
Perché chiamare l'UE "Blocco Europeo"? È così che gli anti-europeisti la vedono? Come il sostituto dei due blocchi della Guerra Fredda? Oppure è solo un altro termine per definire l'insieme degli Stati?

Dopo aver posto questo quesito a chi voglia coglierlo e rispondere, passerei ad analizzare le ripercussioni sul piano economico, pur ammettendo di essere alquanto ignorante in materia:

1) Gli Inglesi sono sempre andati fieri della loro moneta, fieri del fatto che fosse sempre più forte della "moneta unica" che molti altri paesi UE avevano accettato, eppure hanno corso il rischio e hanno permesso la sua svalutazione. O per lo meno, il rischio lo ha voluto correre la popolazione comune, non gli investitori e gli economisti della City di Londra, filo-UE (in tutta la città erano ben pochi i pro-Brexit), ben consapevoli dell'enorme svantaggio che ne sarebbe derivato. L'orgoglio nazionalista del popolo umile ha prevalso sul buonsenso di coloro che il denaro lo muovono e manipolano per lavoro.

2) che fine ha fatto la politica globalizzata dell'accordo Thatcher-Reagan degli anni 80?
Stiamo tornando a quando c'era quell'isolazionista di Churchill, coi suoi discorsi su una GB "verso l'Oceano e non verso l'Europa"?
L'ex-Impero coloniale più grande e cosmopolita al mondo vuole tornare a quando alla gente oltre la manica guardava con disprezzo, e non con lungimiranza e ricerca di vantaggiosi scambi e profitto? Mah, contenti loro... A mio modesto parere, se continuano così tra qualche decennio non esisterà più neanche una Gran Bretagna.

3) come ha detto il simpatico tizio canuto del TGR Piazzaffari, "boom boomtuttedi vendite di azioni, tutte le Borse Europee chiudono in pesante perdita, tra le peggiori Milano con quasi -11, lo spread, differenza tra i BTP e i BUND Tedeschi, sale a 190 punti base (eh la Madonna, 190!) per poi stabilizzarsi a circa 160..." insomma, nessuno sperava nella riuscita della Brexit, nessuno credeva che sarebbe avvenuta. E allora la mia domanda è... Perché? Perchè il popolo Inglese vuole una GB separata dall'Europa? Qual'è il forte ideale che li spinge ad allontanarsi dall'UE?
 
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MennyP
view post Posted on 24/6/2016, 19:52




Su certi argomenti preferisco non esprimere un'opinione per due motivi: non reputo di avere le conoscenze adatte e non riesco a trovare una parte della ragione

Voglio solo lasciare questo articolo del Washington post, in cui scrivono che a quanto pare nemmeno gli Inglesi sapevano per cosa stavano votando. Siamo sempre bravi a spalare merda sull'Italia e sugli Italiani, ma in questo caso tutto il mondo è paese :asd:
 
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view post Posted on 24/6/2016, 20:03
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CITAZIONE (MennyP @ 24/6/2016, 20:52) 
Su certi argomenti preferisco non esprimere un'opinione per due motivi: non reputo di avere le conoscenze adatte e non riesco a trovare una parte della ragione

Voglio solo lasciare questo articolo del Washington post, in cui scrivono che a quanto pare nemmeno gli Inglesi sapevano per cosa stavano votando. Siamo sempre bravi a spalare merda sull'Italia e sugli Italiani, ma in questo caso tutto il mondo è paese :asd:

Perfettamente d'accordo con la tua ultima frase, e dispiaciuto ma non sorpreso dall'articolo.
Aaah, l'ignoranza... La più potente arma per manipolare le masse.
 
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view post Posted on 24/6/2016, 21:33
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CITAZIONE (Caesar Octavianus Augustus @ 24/6/2016, 20:34) 
Hai ragione, Scan, hai ragione.
Allora, io inizierei col dire che, guardando il servizio del tg, mi ha subito colpito una frase usata da una delle persone inglesi delle quali i giornalisti hanno riportato le opinioni:
BLOCCO Europeo.
Non "Unione", non "Comunità", ma "Blocco".
Perché chiamare l'UE "Blocco Europeo"? È così che gli anti-europeisti la vedono? Come il sostituto dei due blocchi della Guerra Fredda? Oppure è solo un altro termine per definire l'insieme degli Stati?

Premetto di essere al momento “un po' contro la UE”, ma non mi reputo schierato con o contro. Sono uno di quelli che sì, sogna i paesi uniti come si deve e non nel modo in cui è stato fatto tutto sto ambaradan, con una sola guida unica (non questo schema ad albero di istituzioni sottoposte l'una all'altra) che lascia però il dovuto spazio storico-culturale ad ogni paese membro.
Siccome questa unione non rispecchia granché ciò che a me piacerebbe, non riesco a vederla con occhi buoni... e nemmeno con occhi cattivi, ma ciòò che mi sembra pervadere dai piani alti non mi piace e da qui deriva il mio leggero disappunto con la UE in generale.

Non sono inoltre uno studioso di politica, nè una persona con lauree in campi utili a discutere di questo argomento o altro, non occupo nemmeno posizioni statali rilevanti.

Secondo la mia opinione (che venga presa come tale), è facile vedere la comunità europea ormai più come un blocco che come una vera unione. Il problema nasce dal semplice fatto che ci sono paesi chiaramente più influenti, diciamo così, che di fatto gestiscono la situazione per TUTTI gli stati membri con poche possibilità di dire di no (la Grecia è l'esempio mastro, l'Italia segue a ruota). Questa cosa non è nemmeno tanto nascosta dai due paesi che guidano in pole position il gioco (Francia e Germania), e siccome ogni paese membro è legato alle decisioni europee finisce che il tutto ricorda i tempi in cui la Russia diceva A e tutti i paesi del blocco sovietico dovevano fare A o rischiavano ripercussioni.
Non c'è aria di libertà all'interno dei paesi dell'unione, c'è aria di “questi paesi sembrano sotto il giogo di un paio di strozzini e hanno ceduto la loro libertà come nazione in cambio di sicurezze economiche su grandi scale”.

Comprendo benissimo quindi chi definisce l'unione europea in questo modo, nemmeno ai miei occhi è poi così sbagliato definire così l'Europa allo stato attuale.

Poi sì, potrebbe essere anche un modo ignorante, vediamolo così, di definire il cumulo di stati vicini tra loro che formano st'unione, però appunto così è una cosa, l'altra è proprio il blocco stile URSS con a capo una nazione e le altre zitte e mute a seguire “la maggioranza” che è in realtà una minoranza con più mezzi a disposizione, una minoranza in grado di gestire la maggioranza.


CITAZIONE
Dopo aver posto questo quesito a chi voglia coglierlo e rispondere, passerei ad analizzare le ripercussioni sul piano economico, pur ammettendo di essere alquanto ignorante in materia:

1) Gli Inglesi sono sempre andati fieri della loro moneta, fieri del fatto che fosse sempre più forte della "moneta unica" che molti altri paesi UE avevano accettato, eppure hanno corso il rischio e hanno permesso la sua svalutazione. O per lo meno, il rischio lo ha voluto correre la popolazione comune, non gli investitori e gli economisti della City di Londra, filo-UE (in tutta la città erano ben pochi i pro-Brexit), ben consapevoli dell'enorme svantaggio che ne sarebbe derivato. L'orgoglio nazionalista del popolo umile ha prevalso sul buonsenso di coloro che il denaro lo muovono e manipolano per lavoro.

Va considerato che l'UE deriva come base dalla CECA, la comunità europea del carbone e dell'acciaio, e per l'appunto erano regolati rapporti economici. Quindi già proprio questo deve sollevare qualche domanda: non è un'unione europea che nasce da scopi politici, nasce da scopi economici.
In tutto questo la Gran Bretagna è rimasta fuori (i paesi membri alla fondazione erano sei, Francia, Italia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo), ed è una cosa da tenere in conto perché di fatto sono entrati nel giro dopo, è una cosa forse meno sentita rispetto anche solo a noi (come Italia) che prima ci siamo abituati ad avere questo genere di rapporti con i paesi europei.

Gli inglesi di base sono un popolo fiero di esserlo, e il solo fatto che vivano su una grande isola ha da sempre rafforzato il senso di appartenenza e di indipendenza: nessuno li ha mai scalzati da quell'isola, qualsiasi invasore è sempre stato prontamente rimandato indietro (pure i romani non ce l'hanno mai fatta) e, anzi, ci hanno dato loro dentro con le colonie facendo vedere a tutti di essere forti e capaci senza bisogni di aiuti esterni (se gli serviva qualcosa, se lo prendevano con la forza... se oggi mezzo pianeta parla inglese, sia come prima che come seconda lingua, è per colpa loro che hanno di fatto ficcato il naso praticamente in ogni continente in maniera alquanto invasiva).

La sterlina è sempre stata forte finchè la gran bretagna ha mantenuto il suo vero impero coloniale, e, alla fine, ha perso colpi proprio perché nel secolo passato ha via via perso tutte le sue colonie, che si sono date come indipendenti. Complessivamente avevano già accumulato ricchezza, impatto e fama per durare ancora altri anni, ma è ovvio che senza quella presenza sul mondo non si sarebbe andato poi così lontano. La svalutazione della moneta è stata preferita proprio perché, ancora una volta, era un modo per non perdere la sovranità della nazione nei suoi stessi riguardi.
Qualcuno abituato a comandare sempre non si lascia comandare e basta senza dire niente, farà duemila storie prima di “farsi piegare”, e ancora siamo ben lontani da quel giorno lì :ahstop:
Quando si pensa a tutte le beghe che ci siamo dovuti beccare noi con l'euro, sia dal punto di vista legale che puramente economico, sono pronto a scommettere che in molti avrebbero preferito tempi un tocco più duri con la lira (roba da senno di poi, ma...).

La città di Londra è filo-UE per forza di cose, visto che un polo economico così importante non può permettersi di perdere contatti e facilità di scambio con gli altri paesi (e l'Europa in questo caso porta con sé i paesi più vicini, sicché), senza contare che in una città i posti di lavoro sono principalmente roba da settore terziario (servizi), non agricoli e nemmeno industriali, quindi con una vicinanza maggiore al circolo di moneta in tutte le sue forme (banche, borsa, servizi finanziari).
L'abitante medio delle periferie e dei piccoli centri abitati invece vive di lavori meno mentali e più manuali, e spesso ha un livello di studi inferiore. Sto dicendo che questi individui vanno posti su un gradino più basso della scala della società? Assolutamente no, perché anzi, il nocciolo di sopravvivenza di un paese è affidato a queste persone e come tali meritano il massimo rispetto (una cosa di cui spesso molti intellettuali si scordano è che senza pane e senza gente in grado di “maneggiare la roba” farebbero la fame, con buona pace di libri, computer e tutto il resto), ma c'è anche da considerare che vivono in un mondo dov'è facilissimo essere sostituiti o mandati a casa. Si diventa “razzisti” e spaventati del prossimo perché potrebbe rubarci qualcosa, e questi sentimenti sono schizzati alle stelle con le ultime ondate di profughi arrivate in europa.
Quella gente non può permettersi minimamente di rimanere a casa a far niente, quindi meglio svalutarsi, meglio “rendersi la vita più difficile” ma cercare di tenersi stretti quelle poche stabilità che già si hanno e che, volendo, potrebbero anche migliorare a livello interno.

Lo svantaggio visto dagli economisti deriva semplicemente dal fatto che la Gran Bretagna “prende molto” e “rimanda indietro poco”, quindi il restare nell'UE è stato e sarebbe stato più che vantaggioso per loro, aldilà di orgoglio e sentimenti nazionalisti.

Come cittadino europeo italiano (<<< ITALIANO) sono felice che si siano tolti dall'unione europea proprio perchè a conti fatti erano un peso per tutti gli altri paesi membri, Italia compresa, visto che mentre noi dobbiamo sobbarcarci una marea di problemi solo perché ci troviamo in una zona geografica delicata (il Mediterraneo) loro avevano si e no 1/10 di sti problemi, e dovuti principalmente a ripartizioni economiche fatte in parti approssimative e non in parti esatte (nazioni che fronteggiano problemi superiori, in un concetto di “Europa unita” dove tutti per uno e uno per tutti e blablabla di uguaglianza vari, dovrebbero ricevere maggiori aiuti da chi si trova invece in posizioni tranquille per il proprio status interno).

Fossi stato cittadino inglese invece avrei votato per restare, per i motivi di sopra: mi avrebbe fatto comodo.

CITAZIONE
2) che fine ha fatto la politica globalizzata dell'accordo Thatcher-Reagan degli anni 80?
Stiamo tornando a quando c'era quell'isolazionista di Churchill, coi suoi discorsi su una GB "verso l'Oceano e non verso l'Europa"?
L'ex-Impero coloniale più grande e cosmopolita al mondo vuole tornare a quando alla gente oltre la manica guardava con disprezzo, e non con lungimiranza e ricerca di vantaggiosi scambi e profitto? Mah, contenti loro... A mio modesto parere, se continuano così tra qualche decennio non esisterà più neanche una Gran Bretagna.

Sfruttata fin'ora per resistere agli eventi, sulle spalle di altri che invece varie crisi economiche le han sentite ecome. Churchill sarà anche stato mosso dall'orgoglio e chissà quanti altri eventuali “difetti” personali, ma ci tengo a ricordare che gli inglesi si sono fatti in quattro pure per salvare le nostre di chiappe da “Hitler e amici”, e le sue affermazioni vanno tenute in un contesto storico dove l'Europa in toto è stata in grado solo di causare distruzione dentro se stessa.

Io per primo avrei guardato con disprezzo l'Europa: una Germania che ha causato due milioni di casini, Italia paese pagliaccio, Francia che ha tenuto finchè è durata poi arresa e devastata, Spagna devastata, paesi dell'est Europa in condizioni pietose, Russia “macchina senz'anima” con un comunismo assurdo... me ne sarei stato sulla mia bella isola a dire “ah che bello questo posto e quanto sono belle le mie colonie”, e vaffanbagno l'Europa che non ha fatto altro che farmi arrivare bombe su Londra, gli unici amici degni sono gli americani e tutto il resto è solo shiz.

Poi si, il boom economico negli anni 50 ha generato un sacco di belle occasioni e allora perché no, data la vicinanza ci si è fatti un po' amici tutti a suon di scambi e trattati commerciali, ma come UK non si sono mai messi a stringere mani agli altri paesi se non con i guanti (e lavandosi le mani a rapporto terminato), mica come noi che nell'UE ci siamo dentro per davvero. Davvero, per loro la UE era solo un vantaggio se sfruttata restando ai margini, facendo sì sentire la propria voce ma senza mai rimanerci realmente invischiati del tutto.
Ora l'Europa ha fatto un po' di pressioni aggiuntive e si è sentito il maggiore bisogno di arrivare al bivio definitivo, o si resta (e si rimane invischiati stile Italia) o ci si saluta definitivamente.

CITAZIONE
3) come ha detto il simpatico tizio canuto del TGR Piazzaffari, "boom boomtuttedi vendite di azioni, tutte le Borse Europee chiudono in pesante perdita, tra le peggiori Milano con quasi -11, lo spread, differenza tra i BTP e i BUND Tedeschi, sale a 190 punti base (eh la Madonna, 190!) per poi stabilizzarsi a circa 160..." insomma, nessuno sperava nella riuscita della Brexit, nessuno credeva che sarebbe avvenuta. E allora la mia domanda è... Perché? Perchè il popolo Inglese vuole una GB separata dall'Europa? Qual'è il forte ideale che li spinge ad allontanarsi dall'UE?

Perché non si vogliono obblighi e perché si vuole rimanere padroni in casa propria al 100%, senza che la propria legislazione debba ritrovarsi dei casi in cui si vede arrivare la pipì sopra da una legge o una direttiva europea, perché ciò di fatto supererebbe le decisioni del corpo politico degli UK, votato realmente dai cittadini a differenza dei capoccia presenti nell'UE che sembrano quasi una cerchia a sé stante e con troppi, troppi legami economici e quasi per niente politici.

La UE nella situazione attuale deve sparire perché fa schifo IMHO, e non poco. I veri buoni obbiettivi raggiunti sono pochi (es. io che posso girare l'europa senza problemi, passaporti e altre rogne è una gran cosa per dire) ma i difetti, lo schifo che serpeggia dentro e tutte le beghe economiche che ci siamo sobbarcati come stati membri sono davvero noiose e controproducenti, tanto che il progetto di un'Europa unita contro i nemici (economicamente parlando) americani e asiatici è comunque fallito perché produciamo poco e dipendiamo da loro.

L'isolamento porta a dover riavere in casa propria tutte quelle piccole attività che con gli anni abbiamo preferito dare a paesi come Cina o India, e guardacaso ora loro si stanno arricchendo mentre noi abbiamo una disoccupazione sempre più dilagante, che non risparmia nemmeno i più colti e istruiti. Negli UK la situazione non era certo così grave da doversi separare ora dall'Europa (come ho detto prima, avrei votato per rimanere, c'era ancora un po' da “rosicchiare” a scrocco :P), ma il sentimento c'era.

Anche se ora la gente è lì a cercare che voleva dire sto Brexit, il 52% è un numero enorme. Mettiamo caso avesse anche perso l'uscire dall'EU con un valore di 30% (ma considerando solo persone che hanno votato per uscire con consapevolezza), si tratta comunque di un valore indice di qualcosa di rilevante nella testa delle persone, qualcosa che non piace e che fa sentire molti individui come danneggiati da ciò che viene fatto ai piani alti.

In ogni caso, si vedrà tra due anni, quello a cui noi (sempre IMHO) dovremmo guardare ora è il vedere se:

1) escono altri paesi dall'UE
2) decidiamo di uscire noi dall'UE

La Gran Bretagna ha dimostrato che si può uscire, ma lo ha fatto partendo da una situazione dove già metà corpo era fuori dalla pozzanghera. Una mossa del genere da parte di un paese come il nostro la vedo molto, molto più difficile (anche solo far partire il referendum :asd:)
Il resto è solo fuffa come il referendum sulle chiatte petrolifere :sisi:

P.S. Se avete materiale per smentirmi o segnalare errori fatelo, preferisco imparare nuove cose e discutere costruttivamente che rimanere in fallo su eventuali opinioni errate :)

CITAZIONE (Caesar Octavianus Augustus @ 24/6/2016, 21:03) 
Aaah, l'ignoranza... La più potente arma per manipolare le masse.

Alt, una cosa che tollero sempre meno su questi argomenti è la parola "ignoranza". Siamo nel 2016, i mezzi per informarsi ci sono e tutti sanno almeno leggere e scrivere.

Se a qualcuno non interessa la cosa o va a votare a caso, chiamiamola "poca voglia di informarsi" o "volontà di sbattersene allegramente", non ignoranza :asd:

Una volta si teneva il popolo ignorante per manovrarlo meglio, ma ai tempi il popolo non era istruito a dovere. Ora invece lo siamo tutti, nessuno escluso, quindi la colpa è dei singoli che non si prendono 5 minuti per comprendere meglio due cose e decidere cosa fare.
 
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view post Posted on 24/6/2016, 23:31
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CITAZIONE (Signor Scan @ 24/6/2016, 22:33) 
Alt, una cosa che tollero sempre meno su questi argomenti è la parola "ignoranza". Siamo nel 2016, i mezzi per informarsi ci sono e tutti sanno almeno leggere e scrivere.

Se a qualcuno non interessa la cosa o va a votare a caso, chiamiamola "poca voglia di informarsi" o "volontà di sbattersene allegramente", non ignoranza :asd:

Una volta si teneva il popolo ignorante per manovrarlo meglio, ma ai tempi il popolo non era istruito a dovere. Ora invece lo siamo tutti, nessuno escluso, quindi la colpa è dei singoli che non si prendono 5 minuti per comprendere meglio due cose e decidere cosa fare.

Esistono vari tipi di "ignoranza":
1) Quella su un dato campo lavorativo (un giurista non conosce l'idraulica)
che è ignoranza "accettabile".

2) quella dovuta ad una mancata istruzione, inaccettabile in paesi sviluppati e scolarizzati come i nostri

3) quella dovuta alla disinformazione, che spesso si accompagna ad un'istruzione fine a se stessa.

Ecco, è di quest'ultima che parlavo.
 
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view post Posted on 24/6/2016, 23:42
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Questo allora è il classico problema ancestrale del "voto di X è uguale al voto di Y, pure se X si è informato ed è intenzionato a comprendere le cose per fare una scelta oculata mentre a Y non frega niente di nulla e vota giusto perché spinto da qualcuno", ma la disinformazione in senso stretto non c'è IMHO. La democrazia deve garbarci così com'è, pure se è pieno di scemi che votano senza pensare e poi vanno a cercare che effetti avrà il loro voto quando avrebbero dovuto farlo prima, l'abbiamo voluta e ce la teniamo :ahstop:

I mezzi d'informazione è normale che facciano calare l'ago della bilancia verso l'una o l'altra direzione, ma basta sentire più campane per farsi un'idea che discosta davvero davvero molto poco dalla realtà.
Giusto per fare un esempio, su quotidiani come "Il Giornale" o "Libero" troverò sicuramente pareri e articoli che si rifanno al centrodestra politico, al contrario se voglio leggere di articoli più verso sinistra leggerò "L'unità" e "Il Manifesto".
Se leggo continuamente sempre e solo un tipo di quotidiano, i casi sono due: o godo interiormente nel leggere qualcosa che appaga il mio perverso egoismo a riguardo di un ideale politico o semplicemente sono uno che non ha davvero interesse nell'informazione vera e propria.
Grazie a internet si possono leggere articoli di ogni tipo da qualsiasi testata giornalistica e non senza il minimo sforzo, l'importante è leggere più roba e tirare le somme a casa propria, per questo dico che l'ignoranza ormai non esiste, la poca volontà invece è sempre la causa di ogni male.

Il discorso si applica a radio, tv, ecc.ecc.


Una persona ignorante la istruisci, ma una che non c'ha voglia di far niente non la convinci realmente nemmeno con la pusi :dolan:

Nel complesso però il Sole24ore resta uno dei giornali migliori per informarsi di sti casini, i numeri tendono ad essere neutrali :asd:
 
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view post Posted on 24/6/2016, 23:52

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Non ho nessuna competenza o capacità per fare un post molto approfondito, sinceramente seguo e ascolto le vicende politiche/economiche ma non me ne interesso mai approfonditamente, però l'idea che mi sono fatto è quella che ha espresso Scan, meno articolata.

La Gran Bretagna non è mai stata proprio dentro l'UE ma sempre un po' di qua e un po' di là, infatti hanno voluto tenersi la loro moneta e sono sempre stati un po' più isolati rispetto a noi che ci siamo dentro.
Però finora la cosa gli era andata bene, l'UE non gli rompeva troppo le scatole e potevano starsene lì a guardare pensando ai fatti loro, avessero fatto il referendum un anno fa per me sarebbero rimasti e con buon consenso.
Nell'ultimo anno però la situazione si è un po' complicata per il problema migranti: da noi è diventato sempre più serio e dovendoli ripescare siamo noi a doverceli tenere per la maggior parte, ma il punto è che l'UE non è stata mai in grado di gestire il problema e ha fatto finta di niente finché ha potuto. Poi ad un certo punto si è un po' risvegliata e ha stabilito di dover smistare un po' di gente in giro, Gran Bretagna compresa. Questo però non gli è andato troppo giù, di certo lo spirito generale europeo non era dei migliori in tal senso: la Germania si è aperta per subire poi stupri di massa da parte di extracomunitari (magari non migranti proprio ma tant'è, sempre stranieri erano) la notte di capodanno, i paesi del nord tipo Svezia o Olanda mi pare, dopo una prima apertura hanno chiuso le frontiere perché non ne volevano altri, la Francia non li voleva e li ha lasciati fermi a Ventimiglia per svariati giorni, l'Austria voleva costruire muri e issare blocchi su al Brennero e così via. Noi poi abbiamo continuato a lamentarci di non essere in grado di fare tutto da soli (giustamente) ormai da tempo immemore, mentre gli inglesi se ne stavano lassù tranquilli a guardare pensando "Beh và, non ci riguarda, speriamo di non trovarci in situazioni simili".
In sostanza l'UE, unione di fatto solo economica e non politica come ha detto Scan, si è sempre dimostrata incapace di gestire la cosa e di certo in UK l'avevano notato da un pezzo; quando gli sono arrivate le prime pressioni perché anche loro accogliessero migranti la cosa gli è andata storta, semplicemente gli inglesi NON li volevano e vedendo com'è andata con noialtri paesi immersi nell'Unione fino al collo, hanno iniziato a provare una qualche avversione per l'UE in generale. Piuttosto quindi che subire imposizioni e forzature esterne, prevedendo che sarebbe andata poi sempre peggio, hanno preferito tagliare la testa al toro "fuggendo finché erano in tempo". Non sto insinuando che gli inglesi siano razzisti in generale, ma solo che il problema migranti sia stata la goccia che li ha spinti verso la decisione di lasciare l'UE, dopo essersene fatti di certo un'impressione non positiva col tempo.
Guardando l'articolo di MennyP mi sembra che per loro sia stato un voto comunque molto d'impulso, da cui il giorno dopo si sono risvegliati cercando di capire bene cosa avessero votato e cosa ciò comportasse. Per me il voto è stato qualcosa dettato da una paura non ben precisata di trovarsi in situazioni più o meno spiacevoli sul lungo termine, con un Europa pronta a prendere le decisioni per loro.
In sostanza l'UK sentiva di avere una certa indipendenza rispetto al resto d'Europa e di essere in qualche modo superiore al casino imperversante al suo interno, quando hanno sentito di venire troppo coinvolti però hanno tagliato i ponti e via.
Magari se ne saranno pure pentiti, almeno in parte, ma non è detto che da qui in avanti le cose per loro saranno così catastrofiche come il resto d'Europa sta sostenendo.

Personalmente non vedo affatto di buon occhio l'Unione Europea per come funziona adesso, a parte i pochi vantaggi di avere una moneta unica in tutta Europa e potersi muovere al suo interno liberamente.
Come italiano io penso proprio che l'UE se ne sia sempre sbattuta dell'Italia ma non solo per il problema migranti: imporci di importare (non ricordo bene cosa, forse olio?) dalla Turchia per aiutare i poveri turchi mettendo in difficoltà i nostri produttori, vietare ad altri di produrre un certo prodotto tipico (mi pare un formaggio di qualche tipo) usando il latte ma dicendo loro di usare solo quello in polvere, altre cose che ora non mi ricordo...tutti atteggiamenti con i quali l'UE non si è certo messa in bella mostra, sicuramente non con l'Italia ma immagino anche altri paesi abbiano avuto trattamenti paragonabili. La vedo insomma come un'entità a cui poco importa dei paesi al suo interno (almeno di quelli poco influenti), entità che se chiamata in causa per qualcosa se può prende tempo, se decide di dire la sua lo fa senza vera cognizione di causa diversa dal fare i propri interessi economici.
Se facessimo noi un referendum adesso saremmo quasi tutti contrari visto che l'uscita dell'UK è vista come una cosa negativa da quasi tutti, ma l'avessimo fatto magari tempo fa, secondo me avremmo votato allo stesso modo. :sisi:

Edited by Obi Markenobi - 25/6/2016, 01:09
 
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view post Posted on 25/6/2016, 00:35
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Io purtroppo sono decisamente più piccolo di voi e quindi ho poche fonti su cui basare il seguente post, cioé il mio indirizzo di studio (relazioni internazionali) e quello che sento al tg, ma credo sia importante dire pure la mia opinione

Anche io credo che la UE sia in un certo senso un blocco, se fossimo rimasti unicamente un'unione economica e non politica darebbe probabilmente stato meglio, in fondo cos'ha portato di spettacolare diventare perfino un'unione politica? Libera circolazione tra i Paesi membri? Si poteva fare anche senza diventare un'unione. Poi non é organizzata come una vera democrazia, infatti é ben noto che sono la Germania e la Francia a comandare realmente e i rappresentanti di ogni Paese sono direttamente proporzionali al numero di abitanti, quindi più abitanti hai più sei importante e questo é uno dei motivi per cui i Paesi piccoli devono abbassare la testa e accettare tutto, bella unione vero?

La GB ha fatto la scelta giusta ad uscire? É ancora presto per dirlo, sicuramente l'economia ne subirà forti ripercussioni come sta già succedendo, infatti le borse oggi hanno chiuso con diverse perdite e la sterlina ha raggiunto il valore minimo da gli ultimi trent'anni.

Bisogna anche concentrare l'attenzione sul fatto che un buon 48% dei votanti aveva detto NO dividendo in due la popolazione e la Scozia sfrutterà la situazione per tentare nuovamente di staccarsi da quel dittatore che vedono nel Regno Unito così come cercherà di fare anche l'Irlanda. Se i due Paesi si staccassero probabilmente il Regno Unito ne uscirebbe economicamente in ginocchio, soprattutto perché dalla Scozia prelevano grandi quantità di petrolio e con la separazione la Scozia se lo potrebbe tenere lasciando a secco il Regno Unito.
 
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view post Posted on 25/6/2016, 01:21




Premessa: quello che scriverò in questo messaggio è tutto basato su quello che ho sentito ai telegiornali e letto in giro, e ovviamente alla mia opinione, quindi sicuramente sparerò qualche cacchiata, non avendo praticamente nessuna conoscenza in campo economico e politico. :ahstop:


Io parto subito col dire che sono sempre stata favorevole all'uscita dall'UE da parte del Regno Unito, perché, come hanno detto già gli altri su questo topic, l'Unione a questo punto non offre più alcun vantaggio considerevole agli stati che ne fanno parte, anzi, come ha detto Obi, se ne sbatte altamente di tutti quegli stati che non sono le potenze portanti (ormai due, Germania e Francia), quindi Italia compresa.

Nonostante questa scelta, sul breve termine, abbia avuto un esito disastroso (cosa che era comunque previdibilissima, perché è ovvio che il primo giorno la situazione sarebbe stata questa: sterlina ai minimi storici, borse in rosso [e qui, è anche un po' colpa delle borse, che molto probabilmente non avevano neanche preso in considerazione lo scenario in cui l'UK sarebbe uscito dall'UE, e quindi si sono fatte trovare impreparate. Il danno, secondo me, era marginabile.]), secondo me (e non solo me), a lungo termine porterà dei benefici per il Regno Unito, dato che comunque non dovrà più sottostare alla pseudo-democrazia che vi è attualmente nell'Unione (ovvero: gli stati più potenti, Germania e Francia, praticamente decidono per gli stati più deboli), e potrà prendere decisioni indipendentemente e in autonomia.

Ora bisogna vedere se si creerà effettivamente l'effetto domino di cui si parla. La Francia ha già confermato che farà un referendum, e altri stati la seguiranno a ruota (spero anche l'Italia sinceramente lol), ma tutto dipende da che cosa ne risulterà da questi referendum. Personalmente, non ho speranze troppo alte. Già nel Regno Unito, la maggioranza era del 51,9%, non una percenutale altissima, e penso che le persone siano rimaste abbastanza scosse dalle conseguenze che si hanno avute (cosa che mi fa in realtà alquanto ridere, sia perché sembra che siano caduti giù dal pero, nonostante le conseguenze fossero ovvie, sia per la drammatizzazione che si sta facendo, quando già oggi la sterlina stava aumentando di nuovo).
Ma se il referendum in Francia avrà lo stesso risultato di questo, allora credo che a quel punto, è probabile che l'Unione Europea sarebbe sulla strada della divisione, e quindi cesserebbe di esistere.


Ripeto: tutto quello che ho scritto, è l'opinione che mi sono fatta basandomi su ciò che ho sentito ai telegiornali e ho letto da altre parti, e sentendo opinioni di altre persone, non su conoscenze economiche e politiche, che non ho. Se ho fatto qualche errore, segnalatelo pure. È un'occasione per imparare qualcosa, almeno. :asd:
 
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view post Posted on 25/6/2016, 01:27
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Solo un errore, una candidata ha detto che se verrà eletta proporrà il referendum di uscita della Francia quindi non é sicuro che ci sarà
 
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view post Posted on 25/6/2016, 11:24

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Per quanto riguarda l'uscita dell'Italia, la nostra Costituzione non ammette referendum riguardanti trattati internazionali quindi dovrebbero prima modificare quella e poi in caso proporre un referendum. Non che sia così raro che la Costituzione venga violata o semplicemente ignorata nel nostro paese, ma di certo una scelta del genere (dipinta da tutti come la catastrofe) verrebbe bloccata sul nascere perché il referendum sarebbe incostituzionale.
 
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view post Posted on 25/6/2016, 11:32
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Personalmente anche io sono più che favorevole all'uscita dall' UE (che poi non è mai stata una vera "unione"). Oltre al danno che ha arrecato al nostro paese, era chiaro sin da subito che se ne sarebbero sbattuti allegramente dei diritti umani e che invece si sarebbero buttati immediatamente sui big money. Hanno puntato infatti sin da subito sull'Unione monetaria infatti, mascherandolo sin da subito come vantaggio (di scambio, di valuta, di valore che in effetti ci sono stati, non lo metto in dubbio) di conseguenza questa unione europea non la vedo minimamente come un unione di stati, bensì come un unione finanziaria atta ad agevolare gli stati che erano in crisi ( GUARDACASO Germania e Francia se la passavano maluccio prima dell'Unione, mentre ora stanno sulla cresta dell'onda a dettare ordini).

Sull'uscita della GB? Più che d'accordo. Non ci sono mai voluti stare, entrarono solo per alcuni vantaggi ma sin da subito hanno chiarito che non sarebbero rimasti e tra gli accordi hanno invocato il diritto di poterne uscire quando volevano, oltre al totale rifiuto del cambio della moneta. Si sono fatti valere ed hanno messo subito paletti, e per questo li ho sempre rispettati perche non hanno mai accettato mezzi accordi. Loro sono usciti, le borse hanno fatto finta di cadere dal pero per mettergli paura (ma dai... Really?) gli economisti inglesi gli hanno fatto la faccia brutta e ora stanno risalendo fieri ed indipendenti.

Vogliono farti credere che fuori dall'UE non c'è nulla, ti mettono paura con messaggi pubblicitari mirati al tuo portafogli, e non ai diritti umani (e riecco la finanza), ma la realtà è che a quei paesi che si sono messi a capo di questa dittatura mascherata necessitano di paesi deboli come Grecia, Italia e Romania. Sono paesi ormai spezzati da cui attingere oro fino all'ultima goccia senza alcuna fatica. Loro dicono "salta" e noi saltiamo. Con l'Inghilterra non ci sono mai riusciti e, in verità, non credo che questa uscita sia poi così inaspettata.

Per quanto riguarda la Francia, non credo abbiano ne il coraggio ne la motivazione per farlo. Prima dell'UE gli andava male, poi con l'euro si son ripresi, ora fiancheggiano tra i più potenti stati d'Europa in questa assurda scala di stati che hanno creato.

Se escono dall'UE dopo che lo ha fatto la GB è come dire che un tuo amico ricco ha perso tutto ma poi ha avuto fortuna con una grossa vincita che lo ha sistemato e tu vuoi fare lo stesso sperando di avere la stessa fortuna. Per loro non avrebbe il minimo senso ma, se lo fanno, buon per loro.

Per quanto riguarda noi, la vedo una cosa difficile, ma non dal punto di vista fisico o morale, ma dal punto di vista politico. Più vado avanti, più mi rendo conto che per noi la dittatura non è mai finita. Abbiamo questo strato politico sopra di noi che è sempre più fitto, ingarbugliato, poco chiaro e pieno di controsensi e controversie. Ormai più nessuno sa chi governi realmente. I voti poi? Una volta votare era un onore, ci siamo battuti e siamo morti per il voto... Ma ora sembra più vero il televoto per il grande fratello che quello per le riforme. L'ultima farsa poi, il voto per le chiatte petrolifere. Il 95% degli italiani ha votato contro ma "e no perché non c'è stato il 50+1 qui di non ce ne frega nulla di ciò che pensate". Il voto stesso poi era ingarbugliato perche il si era per il no e il no per il si. Che dire... Ho perso le parole.

Quindi credo che molti tra il popolo italiano siano favorevoli all'uscita, ma cosa ne pensano i nostri dittatori politici?

Basta solo pensare alle leggi assurde che ci propinano e che stanno lentamente uccidendo l'Italia e gli italiani, in quanto vanno contro la nostra stessa cultura.

Come disse crozza: l'Italia è stata piegata e spezzata già 40 anni fa, quindi non c'è da stupirsi che ci sia Renzo al potere e che la scelta migliore tra i sostituti sia un comico.
 
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Martykiin
view post Posted on 25/6/2016, 11:33




Più che altro penso che in Italia, anche nel caso si riuscisse a fare questo referendum, vista la massa di pecore che c'è, voterebbero tutti di rimanere, solo perché hanno visto il disastro che c'è stato nell'UK il primo giorno, e non quindi non riuscirebbero a vedere i vantaggi che questa scelta porterebbe in futuro. :asd:
 
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21 replies since 24/6/2016, 16:37   417 views
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