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The Chronicles of Albion

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†AizeN~
view post Posted on 19/6/2015, 22:54




Beh eccomi qui u.u
Piccola premessa: volevo subito dirvi che in questa storia molte cose non saranno presenti nel gioco, saranno modificate e aggiunte sotto la tutela della mia diabolica fantasia. :dolan:

Detto questo: buona lettura! ^^






Prologo




La notte era buia e profonda. In quella foresta, secondo alcuni viandanti, le più svariate creature trovavano sfogo in quell'ambiente così temuto dai coraggiosi avventueri che osavano percorrerla.
Il silenzio poteva regnare in perfetta tranquillità, un silenzio inquietante, che si faceva spazio tra gli spessi alberi che facevano da padroni in quel luogo.
Quella notte però, due giovani Nord, con i loro fedeli destrieri, decisero di percorrere quel temuto luogo per raggiungere la copiosa ricompensa che li spettava, una volta raggiunto il loro obiettivo: loro, erano cacciatori di taglie.
Il continuo battere degli zoccoli sulla folta erba facevano quasi da eco, mentre la loro robusta armatura per via della cavalcata, accompagnavano quei rumori quasi come se fossero una musica.

- Sei silenzioso, Albion. - Disse William, un vecchio compagno di avventure del Nord che lo accompagnò sin dalla tenera età. I due ne avevano passate tante, erano cresciuti insieme, ed insieme abitualmente, per guadagnarsi da vivere, cacciavano le taglie per conto di diversi feudi.
- Voglio solo portare a termine questo lavoro. - Rispose Albion con tono freddo, in realtà il biondo Nord era più che pensieroso quella notte. Dovevano sbarazzarsi di un bandito abbastanza temuto in quella zona, un avversario degno di nota, che aveva al suo servizio diversi banditi, anzi numerosissimi banditi che avrebbero messo alle corde i due giovani Nord quella notte. Per carità, i due guerrieri avevano affrontato di peggio nel corso della loro carriera, ma Albion aveva un brutto presentimento quella notte, e quando quel suo sesto senso, come lo chiamava lui, si manifestava: le cose non prendevano mai una buona piega.

- Se lo dici tu. - ridacchiò di risposta William che, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso la fitta foresta che aveva davanti, tornò a galoppare verso la meta.
- Vediamo di farlo in modo pulito e velocemente, la paga è buona - Albion tornò a parlare, attirando l'attenzione del suo amico che rivolse uno sguardo perplesso al Nord, che aveva terminato la frase con un tono abbastanza serio, più del solito.
- Andiamo, ce la caveremo. Andiamo là, mettiamo fine alle loro vite, torniamo a casa, prendiamo l'oro e tutti felici e contenti, come abbiamo sempre fatto.
Il Nord non rispose, anzi nemmeno degnò lo sguardo a William, sembrava come se stesse cercando di catturare dei rumori, come se stesse cercando di ignorare il suo amico per qualcosa di più importanza.
- Scendi dal cavallo. - Disse all'improvviso Albion, continuando a fissare il vuoto, in continua ricerca di eventuali rumori.
- Perché mai? -
- Li senti? - Enfatizzò in particolare l'ultima parola, richiamando l'attenzione di William verso quei rumori che si facevano sempre più nitidi e precisi, ogni volta che facevano un passo.
- Siamo vicini - Finalmente il Nord afferrò il concetto e, senza far troppo rumore, insieme ad Albion, scesero dai cavalli, legandoli agli alberi più vicini.

- Non vedo un tubo, accidenti! - Sbraitò William, era solito fare per il Nord lamentarsi durante la caccia, ma ormai Albion ci aveva preso l'abitudine, considerando che faceva anche di peggio.
- Ma li sentiamo. - Il forte era vicino, molto vicino, purtroppo per una questione di sicurezza e per effetto sorpresa, portare torce per loro era assolutamente sconsigliato, ma la soluzione al loro problema arrivò quando, avvicinandosi sempre cautamente, iniziarono ad intravedere delle luci che facevano da contrasto in quell'ambiente così buio.

Più si avvicinavano al forte, più la visuale si faceva più nitida e chiara, grazie alle diverse fiaccole che erano poste alle possenti mura del forte, ma quello strano senso di Albion, si faceva sempre più pesante e pungente ad ogni passo.

- Non muovetevi. - Una voce piombò all'improvviso in quel silenzio, portando i due Nord automaticamente in una posizione di difesa, schiena contro schiena, in allerta.
Erano vicini all'entrata del forte, ma non si aspettavano di essere individuati così in fretta, ma cosa più importante, non si aspettavano che da lì in poi, quella voce si sarebbe trasformata in una vera e propria imboscata.
Riuscirono ad individuare la figura ma subito dopo, ne videro sbucare un'altra, un'altra ed un'altra ancora, tutte con una freccia incoccata verso di loro.

Uno dei banditi, fece cenno col capo di raggiungere l'entrata, all'interno della vasta piazza del forte. I due Nord, non avendo altra scelta, obbedirono, ma con i sensi completamente a palla, con le spade ancora frementi di assaggiare il loro sangue, qualora ce ne fosse stata un'occasione, un singolo sbaglio da parte loro.
Si ritrovarono al centro di quella piazza, erano completamente circondati da banditi armati di arco, di ogni razza.
- Beh... Hai un piano? - Disse quasi sottovoce William, richiamando l'attenzione di Albion.
- Stà zitto. - Lo fulminò con lo sguardo, per un attimo, per poi rivolgere l'attenzione nuovamente ai banditi.
- Bene, bene, bene... - Un'altra voce, questa era più rauca e spaventosa, sicuramente era un orco, e ben presto uscì dall'ombra.
Era possente, ben armato, più grosso degli altri e sicuramente più pericoloso, non c'era dubbio: era lui il loro obiettivo, il capo di questi banditi che ora stavano puntando i loro archi contro i due Nord.
- Cosa abbiamo qui? Simpatici visitatori? - Albion era più serio che non mai, continuava a guardare l'orco stringendo i denti, cercando di formulare un piano d'evasione, qualsiasi cosa potesse toglierli da quella situazione.
- Beh il tuo forte è rinomato in diversi feudi... - Sorrise Albion, quasi divertito cercando di alterare l'orco, al che mossa alquanto poco furba, ma era fatto così, non sapeva resistere.

Un ululato eccheggiò nell'aria, in quel paesaggio così oscuro, che istintivamente catturò l'attenzione, seppur brevemente, di quasi tutti i banditi, e Albion colse al volo l'occasione. Ai suoi occhi, quasi tutto sembrava al rallentatore, intercettò il bandito più vicino a lui e facendo più pressione che poté sulle sue forti gambe, partì in uno scatto poderoso verso di lui, tirando fendenti, pochi, precisi e letali. Sembrava quasi una corsa, che dalle evenienze poteva essere l'ultimo, o uno dei tanti, come il lancio di una moneta, l'inarrestabile corsa che catturò al volo William che quasi in telepatia col suo amico Nord, si avventò contro il primo bandito che si trovò a minima distanza. Albion sembrava una macchina da guerra, correva senza una pausa tirando fendenti sia con la sua ascia sinistra, che con la sua destra, fendenti precisi e combinati che presero alla sprovvista tutti i presenti.
Ne uccisero la maggior parte, ma erano pur sempre in inferiorità numerica, seppur Albion tranciava più vittime possibili di fronte alla sua scatenata corsa, i nemici erano troppi, fin troppi. Si girò un secondo, per controllare le condizioni del suo amico William, i loro sguardi si incrociarono per un breve lasso di tempo, ma gli occhi di Albion notarono qualcosa alle spalle di William, una minaccia che lo paralizzò quasi. Un bandito stava per scoccare una freccia alle spalle di William e Albion, con tutto il fiato che gli rimané, cercò di evitarlo.
- ALLE TUE SPALLE! - William spalancò gli occhi e si girò di scatto ma fu troppo tardi, la freccia venne scoccata e quello che vide Albion fu solo l'arma mortale che centrò in pieno la fronte del Nord facendola fuoriuscire dalla nuca, un rumore sordo e quasi ovattato unito a uno schizzo di sangue che fermò il cuore di Albion, di fronte alla scena.
William, ormai con gli ultimi secondi di vita, rimané in piedi per poco tempo, prima di cadere esanime a terra, senza vita, senza anima, che ormai era già partita già per un lungo viaggio verso Sovnegarde.
- NOOOOO!!! - La disperazione del Nord era troppa, lo stupore e la botta quasi più travolgente di un colpo di mazza, lo resero inerme, con lo sguardo piantato sul suo amico. In breve tempo ricevette un forte colpo alla testa che lo fece cadere a terra, probabilmente dato dal pomolo di una spada, e la sua testa iniziò a girare a ritmo di una tempesta. Anche nel cadere la testa sbatté abbastanza duramente il suolo, e ciò influì in modo essenziale alle precarie condizioni in cui la testa di Albion ora si trovava, confuso, disperato, amaraggiato e pieno di una rabbia che in quelle condizioni non poteva scatenare.
Seppur disorientato, riuscì ad intravedere un bandito che con spada alta, stava recando il colpo di grazia al Nord, tentò di schivarlo rotolando di lato ma i suoi riflessi ora erano paragonabili quelli di un barbone ubriaco, e ciò costò una ferita molto profonda: la spada infilzò la sua spalla sinistra.

Il dolore era immenso, ma era consapevole ormai che quella poteva essere la sua fine. Stava perdendo molto sangue, sia dalla testa che dalla spalla, ormai William lo stava aspettando, a Sovnegarde, ma prima che il grande orco si prestò a tagliare la sua gola, un ruggito quasi sovrannaturale, rauco e spaventoso, fece venire la pelle d'oca a tutti i presenti.
Albion mai aveva udito a una cosa del genere, sembrava appartenesse a una creatura mastodontica eppure non sembrava fosse a terra, intorno a loro, bensì sopra le loro teste, mentre delle correnti d'aria, non tanto forti fecero smuovere i suoi lunghi capelli biondi ormai macchiati di un rosso scarlatto in parte per via della botta in testa.
- Che diavolo è quella cosa!? -
- Non lo so, non vedo niente! -
- Scappiamo! Lasciamo questo verme a marcire qui! - In preda al panico, tutti i banditi o almeno quelli sopravvissuti iniziarono in una disperata corsa da qualcosa che probabilmente avrebbe potuto mettere fine alle loro vite, lasciando Albion, a terra sofferente, dentro quella fortezza.
- Che diavolo... - Furono le due ultime parole, prima che la vista iniziò a sfocarsi sempre di più, fino a perdere i sensi.

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Bene, questo era il prologo, spero vi sia di vostro gradimento ^^
E' una solita caccia di questi due Nord, ma che alla fine si rivela una vera e propria tragedia.
Cosa riserverà il futuro per il nostro Albion? Beh questo lo dirà il primo capitolo di questa avventura u.u

AizeN
 
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- Drake -
view post Posted on 20/6/2015, 15:19




Sarà una storia totalmente a parte o si baserà su una delle quest di Skyrim?
 
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†AizeN~
view post Posted on 20/6/2015, 15:28




Totalmente a parte. Magari più in là ho in mente di combaciarla con una quest ma si, sarà una storia che avrà come sfondo Skyrim ma totalmente a parte.
 
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Lady Iris
view post Posted on 21/6/2015, 13:02




Alloooooooooooooora!
E' sempre bello vedere nuovi scrittori *_* e quindi non ho resistito di leggere qualcosa di tuo.
Ti dirò: la base è buona ed i personaggi sono interessanti (o meglio William lo era, RIP Will, insegna agli aedra come prendere frecce :fiorellino: )
detto questo, la forma ha alcune pecche che vanno riviste.
a volte metti il passato remoto dove non occorre, secondo me (ed appena trovo le frasi te le copio), poi ci sono degli errori vari che ti segnalo qui, almeno quelli che mi sono rimasti impressi e mi hanno fatto storcere un po' il naso:

"Il continuo battere degli zoccoli sulla folta erba facevano quasi da eco, mentre la loro robusta armatura per via della cavalcata, accompagnavano quei rumori quasi come se fossero una musica."

Non sono Gli zoccoli a fare eco, ma il battere secondo la tua frase. quindi sarebbe più "faceva quasi da eco", così come l'armatura ACCOMPAGNAVA. o se preferisci LE ARMATURE accompagnavano, ecco :)

Sorrise Albion, quasi divertito cercando di alterare l'orco, al che mossa alquanto poco furba, ma era fatto così, non sapeva resistere. <<---- perché ci hai messo Al che? non occorre, cioè, non è una conseguenza del sorriso e della provocazione, è una riflessione. Basta semplicemente "mossa alquanto poco furba" o ancora meglio "mossa poco furba".

"ma Albion aveva un brutto presentimento quella notte, e quando quel suo sesto senso, come lo chiamava lui, si manifestava: le cose non prendevano mai una buona"

i due punti non servono qui. Al massimo se vuoi dare una pausa di lettura mettici i puntini di sospensione, che servono proprio a spezzare :)



insomma, sono delle piccole cose che vanno riviste, ma la base come ti ho detto è buona e voglio leggere il seguito, perché il protagonista mi intriga e sono curiosa di vedere cosa ha partorito la tua mente :D
insomma, gg XD
 
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†AizeN~
view post Posted on 21/6/2015, 14:48




Grazie per le correzioni e i consigli Iris! XD

Appena riesco ad acciuffare il pc modifico :3
Devo dire che questo pezzo l'ho scritto verso mezzanotte e qualcosa quindi non ero proprio lucido, ma d'altronde non potevo rimandare perché l'inventiva era arrivata tutta di botto '-'
Pero devo ammettere che si, in effetti questi errori sono un po frequenti, vedro di non farli di nuovo, e poi sbagliando si impara no? XD

Son contento comunque che ti intriga, e grazie ancora dei consigli <3
 
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Sulfus
view post Posted on 21/6/2015, 15:26




Allora!

Bene, la prima analisi è: confermo più o meno quanto detto da Iris, ancora non dico nulla sulle dimensioni dei capitoli perchè questo è il prologo e quindi devo ancora vedere. Certo è che la storia è interessante (posso avanzare l'ipotesi che la creatura sia un lord vampiro? 1) Se fosse un drago l'avrebbero riconosciuto, dato che anche oggi i draghi sono impressi nella memoria di Skyrim, sia pure come leggende (infatti ad Helgen tutti capiscono subito COSA sia Alduin) 2) Il nostro eroe sta morendo al prologo, cosa che è impossibile, quindi diventa un vampiro e la storia inizia con lui come succhia-sangue. 2) Nell'immagine ha gli occhi rossi :trollface:)

Detto questo, la storia in sè sembra interessante, anche se siamo solo al prologo e comunque fa sempre piacere vedere nuovi recensori, quindi... Alla prossima!

*guardando Iris mentre svanisce in una boccata di fumo nero* Te lo sai che devi rispondere alle nostre recensioni di TLOD vero Tussa?
 
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†AizeN~
view post Posted on 30/6/2015, 16:10




Capitolo I
Ricordi



Fa freddo, fin troppo freddo perfino per un Nord come lui. Apre gli occhi ma non riesce a vedere nulla, tutto così sfocato, tutto così strano. Cerca di mettere a fuoco e dopo pochi minuti, che sembrano un'eternità per lui, finalmente riesce a vedere qualcosa. Si sente bloccato, sa perfettamente di essere in ginocchio ma non sa dove diavolo sia. E' a torso nudo e indossa solo dei pantaloni logori, cerca di alzarsi ma appena ci prova viene immediatamente fermato da delle catene che lo tengono prigioniero ai polsi. Un fischio assordante alle orecchie lo costringe quasi a piegarsi, ma dura poco, quel rumore dannatamente fastidioso e doloroso, si trasforma in un sussurro, appena percettibile.
- Albion... - Si gira di scatto, ma non c'è nessuno con lui, è tutto nella sua testa. In realtà non sa definire neanche dove si trova, apparentemente sembra una cella, ma non ci sono sbarre né finestre, soltanto gelide pareti. I sussurri iniziano ad aumentare, sempre più frequenti e Albion si porta le mani alle orecchie, crede di essere diventato pazzo. Cerca di sopportare, sono fastidiosi, sente freddo e sta perdendo il senno, finché un urlo disperato echeggia in quella stanza, il suo.


Il giovane Nord spalancò gli occhi e prese un enorme respiro a bocca aperta. Era come se non avesse più aria nei polmoni, come se fosse riemerso dalle più remote profondità di un oceano senza più ossigeno. Si ritrovò seduto in mezzo a una piazza di un forte, era immenso, il sole splendeva alto nel cielo e lui, aveva mille domande che stavano viaggiando alla velocità della luce dentro la sua testa.
- Dove sono? - Mormorò, si guardò intorno e per quanta confusione aveva in quel momento, ignorava perfino il lancinante mal di testa che lo torturava da quando aveva ripreso i sensi. Istintivamente portò la sua mano sulla spalla sinistra, faceva un male cane, ma anche la testa non scherzava, e non sapeva il perché.
- Albion... - Mormorò di nuovo, ricordava quella specie di sogno, ricordava quei sussurri, quel fischio assordante, quel freddo pungente, ma nient'altro.
Si alzò a fatica e si accorse di essere completamente distrutto fisicamente, a malapena si reggeva in piedi. Intorno a lui c'erano numerosi corpi, sembravano banditi ma uno in particolare catturò la sua attenzione: un uomo con la sua stessa armatura, inerme a terra con una freccia piantata in fronte.
Voleva spiegazioni ma voleva anche fuggire da quel dannato posto, così si mise in marcia seppur indebolito verso l'uscita, aveva perso molto sangue. Dopo una decina di metri dall'uscita vide un cavallo legato ad un albero, bianco, era stupendo ma non badò all'arrivo del Nord. Una volta slegato salì in groppa, seppur con difficoltà, e iniziò a marciare verso una meta che neanche sapeva lui. Si guardava intorno e iniziò a percorrere un sentiero sterrato, l'unica via che forse poteva portarlo da qualche parte. La stanchezza stava aumentando sempre di più, si imbatté in un incrocio dove erano presenti delle indicazioni stradali e finalmente iniziò a capirci qualcosa. Erano tutte sensazioni nuove per lui, sembrava un bambino che stava esplorando il mondo e così decise di percorrere la via che portava a Riverwood. Seguendo il sentiero iniziò a concentrarsi cercando di capire chi fosse, non ricordava nulla, niente di niente, solo quei sussurri che lo avevano tormentato in sogno. Passarono si e no venti minuti, le condizioni fisiche del Nord stavano peggiorando e quasi non ci credette quando finalmente vide l'entrata di un villaggio di modeste dimensioni. Inevitabilmente Albion si accasciò sul dorso del cavallo bianco che ormai stava andando per conto suo. Si avvicinava sempre di più all'entrata e le due guardie che la difendevano iniziarono a guardare perplessi il giovane Nord senza forze. Ovviamente il cavallo non si fermò e una volta entrati nel villaggio, il corpo stremato di Albion cadde bruscamente a terra. Alcuni abitanti e le due guardie si recarono subito sul posto per prestare soccorso al giovane Nord ma lui, non vedeva altro che delle figure ben poco chiare davanti a lui.
- Chi sei viandante? Cos'è successo? - Domandò una delle due guardie ma non ottenne risposta.
- Ci penso io a lui - Disse un uomo sulla quarantina, aiutò Albion ad alzarsi anche se si rivelò un'impresa ardua, alla fine dovette quasi sollevarlo e usò le sue spalle come sostegno per tenerlo in piedi.
- Ne sei sicuro? - Rispose la stessa guardia che lo guardò sorpreso.
- Ovvio che si! Ha bisogno di cure! - L'uomo non degnò neanche lo sguardo alla guardia e si congedò insieme alla moglie verso la sua abitazione.
Una volta entrati adagiarono il corpo inerme di Albion su un letto e la sensazione che provò in quel momento, fu indescrivibile. La cavalcata lo aveva stremato e aveva perso molto sangue, era pallido, persino per una carnagione chiara di cui un Nord doc era caratterizzato. La donna cercò di fargli delle domande ma Albion non sentì nulla, sembrava quasi non badare alla sua presenza e all'improvviso, si addormentò su quel letto che per tanto aveva desiderato durante quel viaggio.


Questa volta il suo risveglio fu più tranquillo, rilassato. Aprì lentamente gli occhi, capì subito che si trovava dentro un'abitazione e ricordò anche che due persone lo avevano aiutato. Si alzò cercando di mettersi seduto ma una fitta alla spalla e al fianco lo bloccarono di colpo. Aveva la testa e la spalla sinistra fasciati, mentre sul fianco erano presenti numerosi lividi ben visibili e Albion ancora non sapeva con chi diavolo aveva lottato.
- Calmo, non sforzarti. Sei ancora debole. - La voce di una donna attirò la sua attenzione e girando il capo, la vide a pochi metri di distanza mentre era intenta a preparare qualcosa, ma non sapeva cosa.
- Che è successo? - Domandò curioso il giovane Nord mentre la donna finalmente si avvicinò a lui, con in mano una ciotola.
- Bevi. - Sorrise e Albion prese la ciotola, con sguardo interrogativo.
- Che cos'è? -
- Non preoccuparti, ti farà sentire meglio - Rimase per un momento interdetto ma alla fine cedette e bevve il contenuto di quella ciotola.
Ad un tratto la porta d'ingresso si aprì ed entrò lo stesso uomo che si era caricato il giovane Albion, portandolo dentro la sua abitazione.
- Novità? - Disse l'uomo rivolgendosi alla donna, poi si accorse che il giovane Nord era sveglio.
- Ah! Finalmente ti sei svegliato! -
Si avvicinò ad Albion, di fianco alla donna.
- Eri veramente messo male! - Sorrise e poggiò una mano sulla spalla della donna.
- Io sono Mikael, lei è mia moglie Laura. E' stata lei a salvarti la vita! -
- Le tue condizioni erano peggio di quanto mi aspettassi. Avevi ferite ovunque, avevi perso molto sangue! Quando ti abbiamo portato qui, hai perso i sensi e hai... dormito per quasi due giorni! - Seguitò Laura, inutile dire che la confusione di Albion ora era alle stelle, ma rivolse un sorriso alla donna mostrando tutta la sua gratitudine per quel gesto.
- Non ci hai ancora detto il tuo nome, ragazzo! - Mikael sembrava un tipo molto alla mano, sempre col sorriso stampato in faccia. Abbastanza robusto, calvo e con una lunga barba folta color castano. Laura sembrava molto giovane invece, lunghi capelli biondi raccolti in due trecce, occhi azzurri e un fisico non troppo snello.
- I-io... - Guardò i presenti uno dopo l'altro, balbettando - Io mi chiamo Albion. - Sorrise, ripensò alle parole della donna sul fatto dell'armatura e iniziò a guardarsi intorno.
- La mia... armatura, dov'è? -
- E' lì sul tavolo, era messa abbastanza male anche quella! - Mikael la indicò e Albion annuì.
- Menomale che nostro figlio non ti ha visto! Ti avrebbe riempito di domande! - Ridacchiò e Albion a sua volta sorrise, sembrava un'allegra famiglia felice quella, e non sapeva come ringraziarli per tutto l'aiuto.
- Quando ti sentirai meglio puoi andare al piano di sopra, ci sono dei vestiti nell'armadio, dovrebbero starti bene! - Guardò la moglie e poi portò lo sguardo ad entrambi - Beh, io torno al lavoro. La segheria non va avanti da sola! - Ridacchiò di nuovo e si diresse verso l'uscita - Se hai fame chiedi pure a Laura, è un'ottima cuoca! - Detto questo si congedò e lasciò Albion con sua moglie. Le tante domande che aveva il giovane Nord non avevano ancora trovato risposta, sembrava quasi incatenato al presente, incapace di accedere al passato, forse poteva essere un pretesto valido per iniziare una nuova vita?


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Bene, eccoci alla fine del primo capitolo!
Il nostro Nord scampa alla morte per un soffio! Dirigendosi con le sue poche forze rimaste verso Riverwood. Come avete letto alcune cose sono state modificate, la segheria infatti non è gestita da Hod ma da Mikael, una allegra famiglia che ho aggiunto! xD
Spero vi piaccia questo capitolo!

AizeN
 
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M'aiq il bugiardo
view post Posted on 5/7/2015, 22:19




:+1:
 
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- Drake -
view post Posted on 14/7/2015, 11:45




Eeeeee poooooiiiii?
 
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8 replies since 19/6/2015, 22:54   169 views
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