CAPITOLO 1
COME CORVI E COLOMBE
...20 anni fa, anno 250 della 2E..
-E' un maschio!- Esclama la guaritrice, stringendo tra le braccia il pargolo appena nato, con il cordone che ancora lo univa alla madre.
-Un Maschio! Eyren, lo hai sentito? E' un maschio! Guarda che meraviglia!- esclama entusiasta Thorn, capo della caserma della cittadina.
-Lo .... Lo vedo Thorn... E' splendido... diverrà forte come te...-
-Suvvia Signore, non affatichi troppo sua moglie, è una donna forte, ma il parto è stato difficile, la lasci riposare mentre taglio il cordone.... ed ecco fatto!-
Non appena il cordone fu tagliato, il bambino scoppiò in un sonoro vagito.
-Senti che polmoni! vedrai che... Eyren?-
-Si caro... Lo sento... Io...-
Tutti nella stanza scesero in un silenzio raggelante, se non fosse per il piccolo che continuava a piangere, sarebbe stato il silenzio più totale,
-Qualcosa non va... uscite dalla stanza, presto!- Esclama la guaritrice
-Ma...- Thorn era confuso e, per la prima volta in vita sua, ebbe paura.
-Fuori ho detto! Guardie, portate fuori sia lui che il bimbo! Presto!-
-NO! EYREN!-
l'uomo era grosso, e ci vollero ben tre guardie per riuscire a prenderlo e trascinarlo a forza verso la porta in legno massiccio.
-EYREEEEEEEN!-
-T...Thorn...- Esclama Eyren, ormai a corto di fiato
-Sennar... Chiamalo... Sennar...-
-EYREEEEEEEEEEEEEEN!-
... 2E, anno 270 ...
-NO! COSI NON VA! SMETTILA DI GIOCARE E IMPEGNATI!-
Ruggisce Thorn. L'anziano capo della Gilda dei Guerrieri di Durtch è un grosso uomo dal fisico nerboruto e segnato da anni di combattimenti, i suoi capelli rosso fuoco hanno cominciato a lasciare il posto al bianco candido della vecchiaia ma, nonostante i suoi anni, l'uomo ha una forza ed una tempra tale da spaventare un orso.
-Sei un completo fallimento. come osi anche sperare di prendere il mio posto un giorno? riesci a malapena a sollevare una spada! Sei PATETICO! ora sparisci dalla mia vista, Sennar!-
Sennar, un ragazzo totalmente l'opposto del padre. magro e scarno e dal carattere mite e timido. Ormai, da cinque anni, il padre non era più lo stesso... continua ad assillarlo ed ogni giorno che passa il suo cuore diviene sempre più freddo, come l'acciaio del suo spadone, e non passa giorno in cui lo rimproveri o, in alcuni casi, minacci di morte.
Senza ribattere, il giovane getta l'arma in terra e core via verso le sue stanze, senza dire una singola parola. Tanto sa che è totalmente inutile.
Corre per le strade di pietrisco e ,quando la gente nota il ragazzo, abbassa o sguardo o cambia direzione. La cittadina di Durtch è forse una delle più vecchie della regione di Màkrat, essendo composta da antichissime case in terra cotta e tetti di legno o paglia. La casa di Sennar è vicina alle caserme, lievemente più grande delle altre e con gli stendardi della Gilda dei Guerrieri di Màkrat appesi alle pareti esterne.
La stanza in cui dorme Sennar è forse la camera più spartana della sua casa, essendo composta solo da una lettiga in paglia e qualche cassa come mobilio. Non appena vi entra, il giovane si getta sul letto, non piange e non si lamenta, resta solo lì, immobile, rannicchiato in posizione fetale, come ad aspettare che il tempo acceleri il suo corso e lo inghiottisca.
Poi, senza dire una parola, si siede, passandosi una mano tra i capelli rosso corallo,e pensa a quanto di sbagliato ci sia nella sua vita. E' come una colomba in un nido di corvi. Ormai tutti lo hanno abbandonato. i suoi amici lo evitano, gli abitanti quasi scappano al suo passaggio ed il padre... be, è già tanto che non lo abbia ucciso. Forse perche gli ricorda la madre. Ripensa a come, già cinque anni prima, le cose andavano a meraviglia... il padre era sempre sereno e gioviale, e non l'orso di oggi. Ed aveva tanti amici e le ragazze quasi litigavano per lui. Poi venne. Come un lampo a ciel sereno, il suo dono si manifestò, senza che fosse lui a chiederlo o volerlo. E da allora tutto è cambiato.
Con un semplice gesto della mano, la tazza in ceramica posta sulla cassa in legno vicino al suo letto si alzò in volo e, lentamente, fluttuò verso la sua mano come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Sennar è ESATTAMENTE come una colomba in un nido di corvi. E' un Mago in una stirpe di Guerrieri.
Dopo aver bevuto l'acqua dalla tazza, resta qualche secondo a fissare il vuoto. Nessun pensiero scorre nella sua testa, vuole solo stare in pace. Con lo stesso movimento, la tazza si risolleva e vola lentamente verso la cassa, quando la sua porta si spalancò, ed un enorme figura entra nella stanza.
"No...." pensa terrorizzato il ragazzo
Il padre era li, davanti a lui, mentre una tazza galleggia nella stanza.
Rimasero qualche secondo in silenzio, poi la tazza cadde, rompendosi in mille pezzi e scuotendo i due dal torpore.
-TU...- esclama l'uomo
-No, papà, posso spiegare...!-
-Sei un MAGO!-
-Io... no, posso spiegare tutto!-
-Non c'è bisogno che ti spieghi... sei uno di quei vili prestigiatori, uno di quei codardi, avrei dovuto immaginarlo!-
-No papà! io... Non lo ho voluto io! E'....-
-BASTA!- ruggisce l'uomo, con più veleno di uno scorpione
-Sei un DISONORE! Tu infanghi il mio nome, quello di mio padre e quello di SUO PADRE PRIMA DI LUI! NON sei DEGNO di far parte di questa famiglia! NON sei degno di portare il MIO NOME!-
-No! Aspetta! Non farlo!-
-VATTENE!- disse il vecchio Thorn sguainando il suo enorme spadone
-In nome degli dei... io ti RIPUDIO!-
-NO!- un singolo movimento dello spadone verso il ragazzo, e dalle mani di Sennar comparve un' energia che esplose, catapultando il ragazzo fuori dalla finestra.
Un ronzio fa svegliare il ragazzo, che giace a terra, sporco e circondato dagli abitanti. Lui si rialza a fatica quando, tra un ronzio e un altro, sente il padre urlargli contro... l'unica parola che capisce è "Mago!".
Come nel peggiore degli incubi, le stesse persone che lo stavano fissando finop a quel momento ora gli lanciavano contro insulti, pietre e qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Ancora confuso e frastornato, Sennar comincia a correre, corre come non ha mai fatto prima. Corre per le strade, fino ai cancelli e oltre, per le strade di campagna e per le pianure della valle ventosa, senza mai fermarsi. Scappa dalla sua città, da tutti coloro che lo odiano e disprezzano, dai corvi. Perchè solo i corvi cacciano le colombe. Ma soprattutto, fugge da se stesso.
Passarono giorni di fuga, mesi di vagabondaggio di città in città, villaggio in villaggio. Oramai Sennar non esiste più. Ora è solo un vagabondo qualunque, totalmente ignorato dal mondo, pronto solo alla morte.
"Perchè..." pensa tra se e se... "Perchè a me?"
Ormai patisce la fame, la sete e la stanchezza. Grazie alla magia riusciva a raccattare il minimo indispensabile, ma la sola idea del rubare lo disgusta tanto che spesso preferisce il digiuno al rubare.
"Perchè... perchè non muoio?"
Ormai ridotto al limite, sporco, depresso e senza alcuna voglia di vivere, il giovane mago-barbone siede senza alcuna speranza in una strada di un villaggio di cui non gliene importa nulla di saperne il nome. E' li e basta, attendendo l'inevitabile. Alzando lo sguardo al cielo, vede delle colombe volare... forse un segno. Poco lontano, delle grida attirano la sua attenzione.
Ammassi di stracci informi e becchi sporgenti dalle casacche scure... due Ra'Zak poco distanti stanno tormentando una giovane donna, sulla loro schiena il simbolo dell' occhio nero...
-La Mano Nera...- Sussurra il giovane.
"Forse... il mio destino è finalmente segnato. oggi... oggi finalmente le mie sofferenze avranno fine."
Con un ultimo sforzo, il giovane si alzò e, con tono minaccioso, si avvicina ai due esseri.
-Voi! Prendetevela con... Qualcuno della vostra taglia!- urla incerto
-Mênu!- Urla un Ra'Zak
-Kha Zak-zâd'Ra ai-mênu!-
risponde l'altro. ora l'attenzione dei due è rivolta totalmente sul ragazzo e, con aria minacciosa, emettono versi irritanti ed assumono l'assetto da combattimento.
"Finalmente...." pensa Sennar
-Uccidete questa colomba, dannati corvi...-
Fu un attimo, un esplosione di fumo rossastro si materializza tra i due combattenti, Palle di fuoco, ghiaccio e saette lampano in decimi di secondo, le piante, la strada e i pali prendono vita ed immobilizzano i due ra'zak, tra urla di sorpresa e dolore.
Quando la nebbia fu diradata, due uomini ed una donna in tunica rossa e nera erano rivolti verso di lui. Maghi. Maghi dell' Accademia.
-E' lui quello che cerchiamo?- Chiede il mago più alto
- Certo! nonostante lo sporco e la barba incolta, la sua aura non mente! è il ragazzo che cerchiamo!- Risponde l'uomo alto quanto un bambino.
-Silenzio entrambi!- Ammonisce la donna. E' una donna sulla trentina, capelli mossi scuri lasciati sciolti e tratti tipici del sud delle vallate, nel complesso una donna molto attraente che trasuda classe.
-Sono Soana, Maestra delle arti Arcane dell' accademia di Avencast. Ti stavamo cercando...-
CITAZIONE
Eeeeeee così termina il primo capitolo su Sennar, il mago nato tra i guerrieri. Non è molto, ma queste sono solo brevi prefazioni per far conoscere i personaggi, le altre saranno mooooolto più lunghe e, spero, più divertenti. So che sarà noioso senza immagini e spezzoni, ,ma aimè, non posso farci nulla. spero vi piaccia