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Il lavoro rende liberi..., e anche piuttosto stressati

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- Drake -
icon8  view post Posted on 14/6/2014, 13:02




Sinceramente, parlo a chi lavora, riuscite a pensare al fatto di doverlo fare per TUTTA LA VITA? io no...

Volevo esprimere un mio parere personale sul lavoro in generale. So che molte cose che dirò sono sbagliate, ma voglio semplicemente sfogarmi e dire quello che penso e poi sentire vostre opinioni sul lavoro ( da chi lavora ) e far sfogare pure loro...

Molti di quelli che studiano dicono: almeno lavorando ci guadagni qualcosa. Verissimo, ma non serve a nulla se 9 ore su 16 in cui si è svegli lavora e le restanti ore sei troppo stanco per goderti a pieno il tempo libero... Diciamocelo, a nessuno piace lavorare ( a parte ai ginecologi delle superstar o altri lavori che fa 1 persona su 20 milioni ). E chi sostiene sia sempre meglio che andare a scuola evidentemente è perché non ha mai lavorato sul serio.
Io passo 9 ore in negozio e 2 in palestra 1 delle quali faccio il personal trainer, guadagno un bel po' ( specialmente per la mia età ) ma ripeto: non ho il tempo di godermi i soldi! Anche perché più di metà vanno via per vivere e molti di quelli che avanzano van messi via per prevenire problemi... Alla fine pur facendo 2 lavori io mi ritrovo con abbastanza soldi, ma in un modo o nell'altro son sempre meno. ( e non ho la macchina ) Il concetto di lavoro in se non è sbagliato, per niente, ovvio; però non è nemmeno bello per se stessi... e l'idea di dover passare metà della propria vita al posto di lavoro è davvero orribile :omg:

Qui in Italia si sa, per lavorare serve esperienza ma per fare esperienza devi lavorare... Senza contare che siamo dei cazzari ( lo so, lo sono anch'io ) che di fare qualsiasi cosa non ne abbiam voglia. Infatti metà della gente non finisce le scuole superiori ( come me ) o non fa l'università/la abbandona. Ci si ritrova così a dover fare lavori insulsi e malpagati. Il fatto di dover studiare SERVE! STUDIARE SERVE!!! Non perché ciò che si studia a scuola è sempre utile, molta roba è cultura generale o roba che non userai/sentirai mai più, ma sono I TITOLI che conseguono la conclusione degli studi che servono!
Quando scrivi un curriculum, se dici che hai la terza media già non ti filano di striscio :ahstop: quindi...

Parliamo anche del fatto che molti arrivano a 50 anni che vivono per lavorare, sono ovviamente assorbiti dal lavoro e non riescono a farne a meno ( come mio padre... ) Sti poveri cristi arrivano alla vecchiaia a fare una cosa che odiano ma di cui ormai non possono fare a meno perché prende la maggior parte delle loro giornate ( guardate il Giappone, dove la maggior parte sono colletti bianchi che passano la vita in ufficio e infatti si suicidano )

Sarebbe bello lavorare per se stessi! Quello che si guadagna tenerselo per se, ma vivendo in questa società lavori anche per mantenerla... ( tasse ecc ) Non biasimo più gli eremiti che si coltivano il cibo e allevano il bestiame ( cosa che stiamo iniziando a fare anche noi nel condominio :sisi: )

Io lavoro in un negozio di videogiochi ( non so se posso dire il nome :guardingo: ) dalle 9 alle 17, e dalle 18 alle 19 o dalle 19 alle 20 faccio 1 ora di traning in palestra come personal trainer. Lavori fighi? lo si può pensare... Cacchio un negozio di videogiochi è il massimo, si parla di videogame tutto il giorno e sei circondato da cose che ti piacciono :sbav: o anche, cavoli! in una palestra ci sono montagne di f*ga! e si guadagna pure bene! ( 50 euro l'ora ) WOW :epilessia:

...NO...

Lavorare in un negozio di videogiochi...
Lavorare in un negozio di videogiochi è noioso come ogni altro lavoro: mi sveglio alle 8 per arrivare lì alle 8-20 e passare lo straccio, vestendosi con un "vestito" di stoffa che sembra fatta con carta ( dentro al quale sudo come un maiale allo spiedo ), prima che apra si va in 2 in magazzino a fare 1 inventario alla svelta -cosa che richiede 1/4 d'ora- poi finalmente si apre.
Si va sul pc e si studiano le offerte e le nuove uscite, preorder, valutazioni usati, rivalutazioni e mail e garanzie... anche se stai al computer è noioso.
Servi i clienti, ok, la maggior parte di loro sono nerd quindi abbastanza asociali da permetterti di farli uscire senza che ti rompano; altri invece :facepalm: genitori che non scrivono il titolo di un gioco che vuole il figlio/a e ci mettono 6 anni per chiederti quale possa essere appropriato ( non parliamo di quelle che chiedono se è violento e dicono che non dobbiamo vendere certe cose... cristo... ) alle 10 e mezza ( 11 perché in ritardo ) arriva il corriere con la roba nei pacchi da mettere in magazzino... e sono tanti... ( e lo devo fare io perché essendo grosso devo farli io i lavori pesanti :dramma: ) i clienti fanno domane alle quali non sai rispondere e devi andare sul pc a controllare mentre ti guardano come dire: ma che non lo sai? ( no sfigato ci sono 8000 giochi da ricordare con sconti, promozioni, rivalutazioni e posticipazioni... dammi 1 secondo ) all'ora di pranzo posso iniziare a cazzeggiare al pc con la scusa di comprare robe di marketing ( poster, gadget ) che compreranno l'1% dei clienti e quindi posso perderci tempo ( standomene qui in chat :asd: ) con varie interruzioni per servire i clienti.
Se si forma la fila è il caos! Specie quando trovi i genitori coi bambini che piangono ( e riconsideri ogni idea che avevi sull'aborto o l'infanticidio ) e sei talmente stressato che sudi e inizi a chiederti: merda devo servire i clienti zuppo? stressandoti ulteriormente :scan:
a fine giornata devi essere svelto poi: se resti per ultimo devi rifare l'inventario, spazzare con la scopa, sistemare gli usati dalla A alla Z e controllare le entrate e le uscite... cosa che se sbagli di una virgola.... sei fottuto. :patnucleare:
Le cose più insopportabili:
1-il non poter fermarsi un attimo
2-l'aria condizionata gelida o il caldo torrido perché va a orari e non ha vie di mezzo
3-Le pubblicità nelle tv che si ripetono per 8 ore al giorno facendoti odiare qualsiasi gioco sia trasmesso
4-il fatto che arrivino colleghi simpatici in prova che il capo sfrutta per un pò prima di mandarli via
5-La grinta: devi sorridere ai clienti, ed essere simpatico! Devi dimostrare di saper lavorare in gruppo magari organizzando approssimativamente le giornate coi colleghi e saper fare bene il tuo lavoro... perché qui in 2 anni se ne son già andati in 3 ( senza contare quelli in prova che ne va via 1 ogni 2 mesi )

in sintesi: è noioso come un qualunque lavoro...


Lavorare come personal trainer
Non è figo! Devi essere un supporto morale per gente che vuole cambiare fisico, quindi per gente insicura o che si arrende perché non ottiene risultati. Fortuna vuole che un ora vola e che alla fine intaschi 50 euro, però è frustrante! Il capo ti ama perché gli dai 10 euro al giorno per poter sfruttare la sua palestra, ma i colleghi ti odiano perché guadagni più di loro e lavori meno... :prafo:
Ci sono 3 tipi di persone a cui fare il personal trainer:
1-i pompati ( i migliori ) sanno già come e quali esercizi fare, in più godi nel guardarli mentre diventano sempre più gnocchi :epilessia:, inoltre essendo sicuri di se è anche più facile socializzarci e fargli diete/to do jym list è facile
2-Le fighe ricche ( mediamente inutili ) l'unica cosa che ti piace di loro è la figaggine! Ma non ne troverai una simpatica... Si lamentano e stancano subito degli esercizi dei quali non hanno bisogno ( per le ragazze basta avere una dieta equilibrata e fare un minimo di esercizi giusti ) ma non seguono per un cazzo la dieta che gli dai, a detta di loro ( amore, se collassi dopo mezz'ora e diventi pallida è perché non mangi ) e saltano le sedute quando vogliono
3-Le mozzarelle ( poveri ) mi spiace per loro, spesso sono persone grasse che vogliono vedersi belle, ma non seguono le diete che gli dai, non vogliono fare gli esercizi a casa, si stancano perché saltano le sedute e non tengono il ritmo giusto e mollano dopo poco perché non ottengono risultati ( grazie alla cippa, se non segui la dieta e non fai gli esercizi anche a casa... )

In sintesi... Devi smazzarti per persone che non si impegnano per ottenere qualcosa per la quale ti pagano un botto di euro... ( a parte i pompati, loro sono grandi :asd: )


In conclusione: lavorare è giusto e purtroppo bisogna farlo, ma non è bello per nessuno. Passare la vita a fare qualcosa che non ti piace per poi arrivare a 1 certo punto senza più riuscire a goderti a pieno la vita ( come molti ) Sarebbe bello non doverlo fare ma purtroppo si deve... Chi come me vuole 1 apocalisse dove poi vivere a mo' di medioevo alzi la mano :yeah: haha!
 
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Shadrown
view post Posted on 14/6/2014, 14:15




Bravo Drake, mi piace come hai argomentato la tua tesi e anche se non ho mai lavorato ho captato bene le sensazioni che hai voluto trasmettere con questo topic. Detto ciò, quel che ti posso dire è che nonostante questi lavori siano particolarmente stancanti e stressanti, dato che devi lavorare con ogni genere di persona (e io che sono leggermente misantropo finirei spesso per trasformarmi in un sociopatico), vorrei provare lo stesso l'esperienza del lavoro per compiacimento personale, dato che dentro di me mi sento come se mi mancasse qualcosa, come la responsabilità derivante dal lavoro giornaliero e la soddisfazione di ottenere la paga per il lavoro svolto. Dico questo perchè ho passato la mia vita sempre con il pensiero della scuola, delle lezioni pallose che non mi servono praticamente a niente (dato che quando i prof parlano il mio cervello automaticamente si spegne e mette un screensever che mi fa pensare a tutt'altro), dei dannati compiti/esami che ti fanno cascare gli zebedei e puntualmente sono strutturati in modo così bastardo da farti imprecare in modo tale che ti accorgi che le porte del paradiso per te si stanno chiudendo; i dannati prof che se non sei un tipo con un cazzo di sorriso ebete in faccia e non sei un tipo particolarmente vivace ma sei semplicemente serio e calmo ti prendono in antipatia (e lo dico perchè è dalle elementari che andava avanti sta storia ed è finita solo con gli esami di stato) mentre se sei un tamarro spesso e volentieri te la cavi quando assolutamente non dovresti; oppure sono semplicemente stronzi/bastardi/frustrati della loro miserevole condizione che scaricano la loro negatività su ragazzi innocenti che loro malgrado devono andare 5/6 giorni su 7 in un carcere la cui frequenza ti è stata imposta dallo Stato. Poi torni a casa e trovi i tuoi (più che altro le madri) che non ti lasciano entrare a casa che ti trapanano i cojones chiedendoti come è andata a scuola, se sei stato interrogato o hai fatto qualche compito e se per malaugurato caso (come SPESSO accade) ti sei beccato un voto infame ti ritrovi catapultato in un girone dell'inferno con tua madre che ti spara addosso tante di quelle maledizioni manco fosse un barbagrigia incazzato che ti sputa fuori il suo thu'um più potente. Poi, quando finalmente l'incubo finisce e ti ritrovi in camera tua pensi solo a rilassarti, ma non ci riesci dato che sei troppo nervoso per poterlo fare e l'unico modo per sbollire la rabbia è metterti al pc e giocare oppure farti un giro per la rete. questo per poco, dato che come sempre hai quintordici compiti e interrogazioni per il giorno dopo e devi cercare di studare almeno le materie più urgenti, ma dato che sei troppo scoglionato perdi tempo a fare altro e quando ti accorgi troppo tardi di aver bruciato una giornata pensi a qualche scusa da rifilare ai prof per pararti le chiappe. Forse mi sono dilungato troppo in questo excursus sulla vita di uno studente delle medie/liceo, ma mi serviva come punto di partenza della mia riflessione personale. Ora che sono all'università mi sento più schifo che mai, dato che mi è stato negato il diritto sacrosanto dell'anno sabatico dagli studi e poter riflettere sul futuro e mi ritrovo con il cervello seriamente scarico, ormai in fase di surriscaldamento critico e non ho nè la voglia nè la forza di studiare, e questo mi ha portato ad un'introspezione profonda tant'è che sto mettendo in discussione parecchie cose su di me ed in generale. Ora mi ristrovo a provare un profondo disgusto non solo per l'univeristà ma anche per la facoltà che ho scelto, dato che ha la fama di essere alquanto angusta ai più, proprio per il fatto che nella mia vita ho solo studiato e questa vita di studi insieme alla mia indole da pseudo-nerd mi hanno fatto capire quanto io in realtà ora come ora mi senta utile come un'ameba e nonostante mi ritrovi con un discreto livello di cultura e un'intelligenza apprezzabile da chi veramente la sa apprezzare, mi sento vuoto dentro. Pertanto vorrei provare a trovare un minimo di compiacimento personale nell'attività lavorativa, anche se ormai lavoro veramente non ce n'è e i miei sono tutt'altro che d'accordo con questa mia riflessione, siccome effettivamente ormai il futuro dipende dal tuo titolo di studio; ma non tutti i lavori richiedono un livello di studio universitario, quindi qualcosa per chi non ha una laurea ci dovrà pur essere per forza, anche se ripeto è molto difficile trovare lavoro, soprattutto qua al vecchio far sud...
PS: Si, non ho messo nemmeno una faccina, questo perchè ho utilizzato uno stile spartano dato che le sensazioni che voglio trasmettere con questo post sono serietà e crudità, in linea con il mio spirito cinico e come sempre oscuro.
 
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Vale-Chàng
view post Posted on 14/6/2014, 15:47




Ciao! Mi ha incuriosita molto questa discussione,soprattutto perché mi sento,in qualche modo coinvolta.
Non lavoro come te,ma invece studio. Sono al secondo anno di università( si fa per dire,dato che il primo l'ho passato senza studiare, in pratica). Mi dispiace e posso dire di provare una sorta di empatia per quello che dici/scrivi. Anche io,se penso a quello che i miei studi potrebbero offrirmi,beh,rimango un attimo titubante. Studio,infatti, lingue: cinese ed inglese. Non dico che il cinese non mi piaccia,ma se devo passare tutta la vita a parlarlo...No. Mi hanno detto di cambiare università...No,mi piace l'inglese e non saprei che altro fare. Per cui,se questo maledetto cinese può farmi guadagnare qualcosa,ben venga. Inoltre potrebbe essermi utile per un altro progetto che ho in cantiere...
Comunque,riguardo invece alla tua esperienza,sono d'accordo. Il tutto,dopo parecchio tempo sfocia nell'alienazione,in quanto,giustamente,è faticoso svolgere un compito o un lavoro sotto costrizione e per puro senso del dovere.
Sono anche d'accordo sul discorso dei titoli: più fogli di carta hai e meglio è. Conosco gente con laurea magistrale ma che dice "se avrei". Però quelli hanno un lavoro decente. Ed è anche questa prospettiva che mi incoraggia a studiare. Senza offesa,io non riuscirei mai a fare qualcosa che non mi piace. Magari adesso sì,mi sacrifico in virtù di un qualcosa di meglio; ma in futuro no,non lo farei mai. Per questo sei anche da stimare! Fai il tuo dovere e sei da ammirare.
Vorrei aggiungere anche il fatto che in generale,oggi,si hanno poche aspirazioni; o meglio,non si sa dove volgere lo sguardo. Anche questo,secondo me,spinge pochi giovani a studiare. Non dico che sia il caso tuo,ma in generale.
 
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- Drake -
view post Posted on 14/6/2014, 19:16




Shad, ti capisco :sisi: anch'io sono stato studente, dalla sponda opposta della tua però, ero un bulletto idiota ma che comunque a casa riceveva manate su manate ( per continue sospensioni/colloqui/denunce sfiorate e votacci) ma so che può essere pesante...

Vale, concordo in pieno con la tua frase: oggi si hanno poche aspirazioni; purtroppo è vero! Non si è più spinti a puntare in alto ma al minimo dove si è sicuri di prendere anche le briciole... Che sono più facili da prendere anche se hai solo quelle alla fine...
Comunque si io personalmente sono stato un povero idiota a scuola, ma ho avuto davvero fortuna a trovare questi lavori! In casi normali uno come me è in casa a grattarsi :sisi:
 
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Vale-Chàng
view post Posted on 14/6/2014, 23:44




Sì,e penso che comunque sia una cosa fondamentale nella scelta del proprio futuro :sisi:
Capita che chiedo a miei coetanei o alle mie stesse amiche che cosa vorrebbero fare in futuro (fingendo di vivere in un'altra realtà xD) e non mi sanno rispondere...
Quindi bisognerebbe prima chiarirsi le idee.
Tu,è vero,sei stato fortunato! Ne conosco altrettanti,di giovani, che non hanno un lavoro e non fanno niente o che sono sempre in bilico a causa di certi tipi di contratti.
Evidentemente sai fare il tuo mestiere!
 
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view post Posted on 15/6/2014, 02:18

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Purtroppo il lavoro è una condanna, c'è poco da fare...doverlo fare tutta la vita è uno schifo però non c'è alternativa, salvo essere ricchi o vincere al superenalotto.
Io lavoro da 7 anni ormai, faccio un lavoro che tutto sommato non mi dispiace eccessivamente ma non posso nemmeno dire che mi piaccia...sopratutto negli ultimi mesi alcune cose hanno iniziato ad andarmi di traverso con conseguente aumento dello stress e della voglia di dire al capo "Questa è la lettera di licenziamento, il preavviso me lo faccio in ferie e TFR e tutto il resto me lo dai tutto insieme, a costo di farti restare senza soldi. Da domani arrangiatevi".
Non è che sono costantemente così incazzato altrimenti sarei già sparito, ma certi momenti ci ho pensato un po' più seriamente. Stare tutta la vita lì dentro non è un'idea che mi aggradi più di tanto, ma ora come ora che alternative avrei? Anche cambiassi lavoro finirei a fare l'impiegato da qualche altra parte, e come il mio lavoro ha dei pro e dei contro uguale sarebbe anche un altro.
Finita la scuola sono stato 3 anni a far niente, rifiutando pure 2-3 lavori (ebbene sì) e facendo colloqui che finivano con "Le faremo sapere" senza sentire poi più nessuno...e ancora la situazione era accettabile, senza il martellamento degli ultimi anni con la crisi di qua, crisi di là, aziende che chiudono ovunque e disoccupazione in vertiginosa crescita, quando è capitata l'occasione di questo lavoro, non troppo orribile, l'ho accettato.
Da una parte non posso fare altro che ritenermi fortunato, 7 anni di lavoro, ancora nessuna spesa perchè sto coi miei, metto via praticamente tutto lo stipendio ogni mese...credo di poter dire tranquillamente di aver messo via molti più soldi di buona parte dei miei coetanei, sopratutto di chi ha perso 5 anni o più con l'università.
Comunque sia, allacciandomi a Vale-Chang, fare qualcosa che non piace proprio è la cosa più sbagliata che si possa fare, per questo ho pure rifiutato un paio di lavori: tutti mentre cercavo mi hanno sempre detto "Qualunque lavoro accettalo, qualunque cosa va bene" ma col cavolo che va bene, ho sempre rifiutato questa massima, dovevo fare qualcosa che fosse almeno entro certi standard senza sacrificarmi proprio del tutto.
Purtroppo le prospettive al giorno d'oggi sono quelle che sono, non fanno che ripeterci che c'è crisi, che aziende chiudono mentre altre cercano "apprendisti con esperienza", poi aumentano l'età pensionabile così chi lavora da 40 anni è costretto a stare lì mentre un giovane non viene assunto perchè non ci sono posti disponibili...insomma un giovane non ha idea di cosa potrebbe e vorrebbe fare, fa l'università sperando che il pezzo di carta in più gli riesca a dare quelle prospettive che pensa di non avere facendo le cose per forza e rischiando di trovarsi male e mollare tutto, oppure accetta il primo lavoro che gli capita sottomano che farà solo per un periodo perchè poi vorrà cambiare, perchè stanco, scontento eccetera. Se non lo fa per tempo, quando poi si trova a doversi mantenere e magari mantenere pure una famiglia non potrà più permettersi di cambiare lavoro e restare senza uno straccio di stipendio, gli toccherà stare lì e ringraziare di poterci rimanere.
Secondo me l'unico modo di affrontare il problema è:
- trovare un lavoro che impegni veramente poco tempo ed energie pur pagando bene (mi viene in mente un DJ, si fa un paio d'ore di diretta al giorno e si porta a casa 2000 euro minimo)
oppure
- fare quello che davvero piace, che vorremmo fare da tutta la vita, l'unica cosa che ci renderebbe davvero contenti di poterla fare.
In quest'ultimo caso però bisogna crederci davvero perchè può essere molto difficile riuscirci...tutti dovrebbero fare ciò che è la loro massima aspirazione, sarebbe meglio per tutti spesso però (a seconda di cosa uno vuole fare) ciò può richiedere sacrifici particolari che non tutti possono/sono disposti a sostenere. Quindi inevitabilmente ci sarà sempre qualcuno come me, o Drake, che lavora e lo fa perchè "deve" sostanzialmente, per semplice necessità, la cui massima aspirazione lavorativa è arrivare a fine giornata e tornare a casa...è sbagliato, è uno schifo, ma che ci può "salvare"? L'apocalisse :bafanculo:
 
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- Drake -
view post Posted on 15/6/2014, 13:14




Potremmo fare tutti ladri o truffatori, così guadagni bene e non ti annoi :sisi:
 
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view post Posted on 29/7/2014, 00:19

Daedra

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Perdonate il mese e mezzo di ritardo, ma credo che questa discussione meriti ugualmente attenzione.
Il senso di vuoto letto nei vostri post credo sia riscontrabile in qualsiasi lavoratore a tempo pieno :asd:.
Personalmente, ho un diploma di perito informatico e da 2 anni lavoro come programmatore a tempo pieno. Come potrete intuire dall'anno di nascita presente nel nickname, ho avuto la fortuna (O sfortuna se vogliamo) di firmare il contratto prima ancora della fine del quinto anno (Ho iniziato pochi giorni dopo gli esami di maturità). Amo programmare, tant'è che in terza e quarta superiore ho passato decine di ore a scrivere bot per barare nei giochi online :rotfl:. Inoltre, il ruolo che ricopro all'interno dell'azienda mi da spesso soddisfazioni e l'esperienza lavorativa mi ha fatto crescere enormemente a livello personale (Il fatto che non ci sia nessuno in azienda che abbia le competenze tecniche per tirarmi fuori dai guai ha sicuramente contribuito alla mia auto-formazione, lavorativa e personale come dicevo.. LOL).
Nonostante i lati positivi mi ritrovo spesso sotto pressione, a dover risolvere problemi causati da un'errata metodologia di lavoro adottata dai miei predecessori o a dover far stime di tempi di sviluppo inerenti argomenti la cui complessità non potevo neppure immaginare quando frequentavo la scuola (Alle volte dubito persino di farcela e spesso risulta problematico anche spiegare il problema stesso :asd:).
Da una parte quindi mi ritrovo a poter dare sfogo al mio essere ambizioso e le 8 ore di lavoro volano via come se stessi giocando al computer, dall'altra mi ritrovo stressato, sempre più distrutto mentalmente man mano che ci si avvicina al Venerdì. Tra lavoro, strada e pausa pranzo (Che non è corta ma neppure abbastanza lunga per fare qualcosa di concreto), "butto via" 11 ore al giorno. Per gli "affari miei" mi rimane ben poco ed alle volte arrivo anche io, nonostante gradisca molto il mio lavoro, ad avere i pensieri che ho potuto leggere da parte vostra nei precedenti messaggi.

Non è quindi il lavoro, ma la natura umana, si cerca la causa del proprio malcontento all'esterno, ponendo se stessi su un piedistallo ed evitando inconsciamente di assumersi le responsabilità delle proprie scelte e della propria condizione (Quando in realtà sono rari i casi in cui questa è dipesa da altri).
 
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view post Posted on 2/9/2014, 17:58
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@- Drake - a parte il guadagno un pò scarsino secondo me è figo fare il personal trainer di sicuro si rimorchia tantissimo :-)
 
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view post Posted on 5/10/2014, 15:44
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sono di passaggio e mi ha incuriosito questo off topic serio.

ho quasi 70 anni, ho lavorato tutta la vita e devo dire che sono contento.

No, non sono rinco :obi: ho fatto cose che mi piacevano (bellissimi gioielli in argento) per un motivo che mi piaceva (sostentere economicamente attività umanitarie)
Anzi, questo lo faccio ancora, sono un pensionato che fa volontariato a tempo pieno.
 
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9 replies since 14/6/2014, 13:02   854 views
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