Purtroppo il lavoro è una condanna, c'è poco da fare...doverlo fare tutta la vita è uno schifo però non c'è alternativa, salvo essere ricchi o vincere al superenalotto.
Io lavoro da 7 anni ormai, faccio un lavoro che tutto sommato non mi dispiace eccessivamente ma non posso nemmeno dire che mi piaccia...sopratutto negli ultimi mesi alcune cose hanno iniziato ad andarmi di traverso con conseguente aumento dello stress e della voglia di dire al capo "Questa è la lettera di licenziamento, il preavviso me lo faccio in ferie e TFR e tutto il resto me lo dai tutto insieme, a costo di farti restare senza soldi. Da domani arrangiatevi".
Non è che sono costantemente così incazzato altrimenti sarei già sparito, ma certi momenti ci ho pensato un po' più seriamente. Stare tutta la vita lì dentro non è un'idea che mi aggradi più di tanto, ma ora come ora che alternative avrei? Anche cambiassi lavoro finirei a fare l'impiegato da qualche altra parte, e come il mio lavoro ha dei pro e dei contro uguale sarebbe anche un altro.
Finita la scuola sono stato 3 anni a far niente, rifiutando pure 2-3 lavori (ebbene sì) e facendo colloqui che finivano con "Le faremo sapere" senza sentire poi più nessuno...e ancora la situazione era accettabile, senza il martellamento degli ultimi anni con la crisi di qua, crisi di là, aziende che chiudono ovunque e disoccupazione in vertiginosa crescita, quando è capitata l'occasione di questo lavoro, non troppo orribile, l'ho accettato.
Da una parte non posso fare altro che ritenermi fortunato, 7 anni di lavoro, ancora nessuna spesa perchè sto coi miei, metto via praticamente tutto lo stipendio ogni mese...credo di poter dire tranquillamente di aver messo via molti più soldi di buona parte dei miei coetanei, sopratutto di chi ha perso 5 anni o più con l'università.
Comunque sia, allacciandomi a Vale-Chang, fare qualcosa che non piace proprio è la cosa più sbagliata che si possa fare, per questo ho pure rifiutato un paio di lavori: tutti mentre cercavo mi hanno sempre detto "Qualunque lavoro accettalo, qualunque cosa va bene" ma col cavolo che va bene, ho sempre rifiutato questa massima, dovevo fare qualcosa che fosse almeno entro certi standard senza sacrificarmi proprio del tutto.
Purtroppo le prospettive al giorno d'oggi sono quelle che sono, non fanno che ripeterci che c'è crisi, che aziende chiudono mentre altre cercano "apprendisti con esperienza", poi aumentano l'età pensionabile così chi lavora da 40 anni è costretto a stare lì mentre un giovane non viene assunto perchè non ci sono posti disponibili...insomma un giovane non ha idea di cosa potrebbe e vorrebbe fare, fa l'università sperando che il pezzo di carta in più gli riesca a dare quelle prospettive che pensa di non avere facendo le cose per forza e rischiando di trovarsi male e mollare tutto, oppure accetta il primo lavoro che gli capita sottomano che farà solo per un periodo perchè poi vorrà cambiare, perchè stanco, scontento eccetera. Se non lo fa per tempo, quando poi si trova a doversi mantenere e magari mantenere pure una famiglia non potrà più permettersi di cambiare lavoro e restare senza uno straccio di stipendio, gli toccherà stare lì e ringraziare di poterci rimanere.
Secondo me l'unico modo di affrontare il problema è:
- trovare un lavoro che impegni veramente poco tempo ed energie pur pagando bene (mi viene in mente un DJ, si fa un paio d'ore di diretta al giorno e si porta a casa 2000 euro minimo)
oppure
- fare quello che davvero piace, che vorremmo fare da tutta la vita, l'unica cosa che ci renderebbe davvero contenti di poterla fare.
In quest'ultimo caso però bisogna crederci davvero perchè può essere molto difficile riuscirci...tutti dovrebbero fare ciò che è la loro massima aspirazione, sarebbe meglio per tutti spesso però (a seconda di cosa uno vuole fare) ciò può richiedere sacrifici particolari che non tutti possono/sono disposti a sostenere. Quindi inevitabilmente ci sarà sempre qualcuno come me, o Drake, che lavora e lo fa perchè "deve" sostanzialmente, per semplice necessità, la cui massima aspirazione lavorativa è arrivare a fine giornata e tornare a casa...è sbagliato, è uno schifo, ma che ci può "salvare"? L'apocalisse