Capitolo 01 - A prova di fuoco!
L'acqua del laghetto è particolarmente gelida, la sua superficie liscia riflette il cielo azzurro ed'è talmente limpida da mostrare lo scuro fondale roccioso. Dopo una quarantina di minuti a scendere il fianco boscoso della montagna per allontanarsi dall'ormai distrutto villaggio di Helgen, l'orco si concede una pausa per rilassarsi lavandosi nell'acqua fredda cercando di calmarsi dopo quello che gli è successo.
Ha la pelle verde chiara, è molto grosso e muscoloso, un fisico maturo e abbastanza villoso, dimostra poco più di vent'anni ma è già una montagna. Alto circa due metri peserà sui centocinquanta chili vista la stazza. Ha dei sottili tribali rossi sul volto che gli delineano la fronte sulle sopracciglia come parentesi, linee sottili attorno agli occhi, due punte sulle guance e tre piccoli rombi al centro della fronte. Ha una cresta di capelli rasta neri e spessi ma è rasato invece sui lati, con un pò di barba incolta ed il mento ampio. Le sue zanne inferiori escono appena sulle labbra superiori, il naso a patata è curiosamente più scuro rispetto al resto del corpo e sulle orecchie a punta porta un paio di grossi orecchini di legno scuro, il destro sulla metà inferiore, tra il lobo e la punta, il sinistro sul lobo.
A lungo si osserva riflesso nell'acqua consapevole di come fosse il suo aspetto, una delle poche cose che ricorda e sussurrando non poco compiaciuto si lascia scappare un sorrisetto soddisfatto
-Non male dai...-
Uscendo dall'acqua infine si rimette la sua fascia e comincia a cercare della legna di modo da accendere un fuoco per asciugarsi e scaldarsi qualche minuto prima di ripartire diretto ovunque tranne che il villaggio in fiamme o la direzione dove il grosso dragone nero era diretto.
Dopo aver raccolto dei legni asciutti e buttati su di un cumulo di pietre poco distante dalla riva l'orco ripensa alla sua esperienza durante lo scontro con gli imperiali di qualche giorno prima poco dopo il suo risveglio sulla riva del torrente. Dopo essersi sbarazzato di un paio di nemici istintivamente aveva esclamato una parola assieme alla quale dalla sua bocca erano fuoriuscite delle fiamme. Ragionando e rimanendo ancora un pò incredulo di quel curioso potere si siede e pensa a voce alta rimuginando su quale formula avesse usato
-Com'era quella parola? Ah si... YOHL!-
Stavolta però dalla sua bocca non è uscita una fiammata come precedentemente accaduto sul malcapitato imperiale, così storcendo il naso un pò deluso ci riprova prendendo fiato ed'esclamando
-YOHL!-
Concentrandosi, ripensando alla forza che sentiva in se, al calore del fuoco, e quasi all'essenza stessa del fuoco il giovane orco riprova. Prende un respiro profondo standosene ad'occhi chiusi cercando di concentrarsi, poi spalanca le fauci...
-
YOL-
Nell'istante in cui usa l'urlo i suoi occhi da neri cambiano colore diventando dorati come già successo quando era circondato dal fuoco o abbastanza vicino al drago. Un calore piacevole gli parte dalla gola fino ad uscirgli dalla bocca, per trasformarsi poi in una fiammata che brucia la legna davanti a lui in un istante facendolo rimanere incredulo ed'entusiasta
-HAH! fantastico!-
Esclama sorridendo con aria soddisfatta, per poi rialzarsi guardando il fuoco che consuma lentamente la legna e voltarsi poi per andarne a cercare altra nei dintorni di modo da alimentare il falò e provare a scaldarsi ancora. Guardando le fiamme l'orco ricorda l'attacco avvenuto al villaggio poc'anzi, e il momento preciso in cui appena la torre era crollata sotto al drago lui è indietreggiato avvolto dalle fiamme che non lo scottavano o ferivano nemmeno; e così fissando il fuoco inizia ad avvicinarvisi con la faccia mentre gli occhi gli si colorano d'oro man mano che si avvicina alle fiamme e sentendo il suo calore farsi sempre più forte ma comunque rimanendo sopportabile. Capisce di non dover temere l'elemento come un comune mortale. La sua mano avanza verso e fiamme per sentirne il calore, per poi venire avvolta tra di esse completamente.
Il cuore sussulta per un secondo aumentando i battiti per l'emozione, il giovane non può fare a meno che lasciarsi scappare un sorriso incredulo dovuto all'emozione di tale fenomeno inspiegabile. Il fuoco non lo brucia ma lo scalda e basta, è come se fosse immune alle fiamme! e così successivamente facendo un respiro profondo prende coraggio e vi immerge il volto con anche parte del corpo per asciugarsi. Le fiamme gli scivolano sulla pelle verso l'alto per poi consumarsi nell'aria, è una sensazione rilassante e piacevole ma d'un tratto viene interrotta bruscamente quando si sentono dei rumori sinistri provenire dai cespugli poco più avanti.
Il suo sguardo si fa serio, e alzandosi lentamente assottiglia gli occhi scorgendo la sagoma di un uomo che si avvicina brandendo la spada menando fendenti contro dei cespugli per aprirsi la strada nella boscaglia. L'uomo sembra del tutto incosciente del fatto che l'orco si trovi poco più avanti, così approfittandone all'istante l'orco con un balzo gli salta addosso atterrandolo con una mano serrata alla sua gola. Gli occhi vitrei del malcapitato si riempiono di terrore mentre la spada gli scivola poco distante, ma prima di raccoglierla si volta guardando il suo aggressore sussurrando con voce strozzata e incredula
-GHAH? T-thu?-
Chiede l'umano: è lo stesso ragazzo imperiale che lo ha liberato dalle catene a Helgen e condotto verso il tunnel sotto le mura che portava fuori dal villaggio. L'orco lo lascia subito andare e si rimette in piedi davanti a lui facendo un passo indietro ma stando sempre attento a qualunque passo falso possa fare il nord che tenendosi il collo e allungando l'altra mano verso il pelle verde cerca di rassicurarlo dicendogli
-Non voglio farti del male orco, ah... Tranquillo!-
Poi raccogliendo la spada la rinfodera e prende fiato. L'orco resta immobile pronto a scattare come una molla, ma subito il ragazzo ricomincia a parlare con tono rassicurante tenendo le mani alzate per calmare l'altro mentre fa qualche premuroso passetto indietro allontanandosi dal bestione verde
-Ho visto il fumo del tuo fuoco, e... Il generale Tullius ha mandato i suoi uomini a cercare superstiti fuggiti... Credo che Ulfric sia sfuggito all'attacco del drago!-
L'orco abbassa lo sguardo per un istante e poi si mette accanto al fuoco senza però perdere d'occhio il ragazzo che riprende a parlare dopo una pausa scuotendo la testa e domandando ancora sbigottito dall'attacco a Helgen
-Era davvero un drago? Come nelle leggende e nelle favole... Il precursore della fine dei tempi! ... Sarei dovuto restare là ed unirmi agli altri per aiutare i cittadini-
Le sue ultime parole sono pronunciate con tono un pò abbattuto, e mentre si volta un istante guardando nella direzione da dove è venuto viene interpellato dall'orco che pur restando un pò diffidente gli chiede alzando lo sguardo verso di lui
-Stai già aiutando quelli che sono fuggiti nei boschi no?-
-No... Non credo sia fuggito qualcuno... All'inizio dell'attacco il drago ha distrutto i cancelli principali, dubito che qualcuno sia riuscito a sfuggirgli, e credo che in realtà il generale Tullius voglia soltanto trovare Ulfric... -
Prende una pausa sedendosi davanti al fuoco per poi riprendere guardando l'orco e presentandosi
-Ah... Comunque... Io mi chiamo Hadvar!-
Tendendogli la mano destra coperta da una fasciatura improvvisata e ancora un pò sporca di sangue il nord cerca di interagirvi con uno dei più conosciuti e scontati gesti sociali degli umani, ma l'orco lo fissa interrogandosi sul gesto per poi guardarlo senza capire piegando la testa e inarcando il sopracciglio
-Hm?-
-Eh, non so come funziona tra voi orchi, ma tra gli umani è un gesto di solidarietà o... Di saluto!-
Risponde il ragazzo con un sorriso inizialmente imbarazzato al quale l'orco un pò confuso gli tende la mano imitandolo e standosene li a fissarlo finché il ragazzo non avanza un poco per stringergliela
-La devi stringere così-
Suggerisce, al che dopo qualche secondo di silenzio l'altro sussulta imbarazzato
-Oh... Mh...-
La mano dell'orco a momenti stritola quella del ragazzo, che nascondendo il dolore sorridendo la ritrae annuendo e riprende poi a parlare
-Ah! eheh, però con un pò meno forza! Eh, e tu come ti chiami?-
L'orco non risponde, e abbassando lo sguardo un istante prendendo un respiro profondi si morde il labbro fissando le fiamme e interrogandosi su quella domanda così semplice e allo stesso tempo così difficile visto che è senza una risposta dato che non riesce a ricordarselo. Vedendo che non gli risponde Hadvar volta lo sguardo altrove incrociando le braccia dicendogli
-Ahm... Va bene se non vuoi dirmelo...-
Il ragazzo prende la borraccia che gli pende dal fianco e la porge poi all'orco che la afferra senza esitare cominciando a tracannare assetato. Mentre manda giù tre sorsi di vino l'altro riprende a parlargli interrogandosi sull'attacco
-Da dove pensi che venisse quel drago?-
-Ah.. Non lo so...-
Gli risponde asciugandosi le labbra con la mano mentre l'altro continua
-I draghi dovrebbero essere morti da millenni ormai... L'ultimo avvistato risale a... Che ne so? Mezzo millennio fa! Se quei dannati ribelli manto della tempesta ne hanno trovato uno, la guerra civile potrebbe prendere una brutta piega...-
-Scherzi? Quello era un drago! Dici che... Dici che centrano i ribelli con le vesti blu? Quei... Manto di tempesta?-
-Non è un caso che il primo drago avvistato dopo millenni abbia attaccato proprio mentre il loro capo Ulfric stava per essere giustiziato!-
-Hm...-
L'orco ingenuamente crede all'astrusa teoria di Hadvar continuando comunque a non capire o a non sapere cosa sia accaduto per certo...
Mentre gli restituisce la borraccia col vino alto nota la mano fasciata di Hadvar mentre porta la bevanda alla bocca e si ricorda di come il ragazzo abbia afferrato la chiave d'acciaio incandescente per liberarlo, poi gli chiede cercando di capire qualcosa sull'accaduto
-Chi erano... Tutti quei prigionieri? Li chiamavate ribelli-
-Non li conoscevi? Erano Ulfric manto della tempesta e i suoi luogotenenti!-
-Ahm...-
-Voi orchi non avete mai prestato molta attenzione a ciò che succede fuori dalle mura delle vostre piccole fortezze giusto?-
-Io...-
Balbetta distogliendo lo sguardo, al che subito il giovane nord risponde rimettendo a posto la borraccia sul fianco
-Ulfric è il capo dei manto della tempesta: il suo esercito personale nonché i traditori che stanno cercando di separare Skyrim dal resto dell'impero... A Skyrim c'è la guerra civile per colpa loro perché vogliono l'indipendenza dall'impero che è comandato dai Thalmor: Un'ordine di elfi alti...-
-Non... Ricordo... Non ne so niente!-
-Beh è molto semplice, diversi anni fa lo Jarl Ulfric creò i manto della tempesta come una sorta di esercito personale, l'impero era in guerra contro i Thalmor e ha perso... Mentre l'impero era assente da Skyrim ha affidato il comando agli Jarl: ossia i capi dei vari feudi, e quando l'impero è tornato sconfitto è stato costretto dai Thalmor a far pagare alla popolazione di Tamriel i debiti di guerra per anni oltre che svariate tasse... Per mantenere il potere Ulfric ha approfittato del malcontento per portare più gente alla sua causa per l'indipendenza di Skyrim dall'impero... Ma non è mai riuscito a mantenere molto sostegno, nemmeno dopo aver maledetto i Thalmor dopo che vietarono il culto del dio Talos, aveva sempre più sostenitori e i suoi manto della tempesta iniziarono a uccidere i giudici Thalmor che arrestavano gli adoratori di Talos a Skyrim. così iniziò tutto...-
Drake annuisce ascoltandolo permettendosi di interrogare avendo alcuni dubbi
-Sembra che ...in fondo volesse fare anche del bene... No?-
-Credo di si... Non è mai riuscito a ottenere il sostegno degli altri Jarl che lo credevano uno smidollato, così, appena una settimana fa, ha assassinato il Re dei Re di Skyrim! alcuni dicono con un urlo!-
-Un urlo?-
Chiede assottigliando gli occhi mentre ascolta concentrato
-Un'antico potere... Simile a quello dei draghi... Ulfric ha studiato dai barba grigia per anni ma poi se n'è andato-
-Non conosco questi barba grigia...-
-Sono un ordine di monaci che studiano come usare il potere della voce dei draghi...-
L'orco annuisce ripensando agli urli del drago, e allo stesso urlo che aveva usato per accendere il fuoco attorno al quale stanno seduti proprio ora, quando improvvisamente un flash gli attraversa la mente mostrandogli l'immagine e il boato di una violenta esplosione davanti ai suoi occhi: lo stesso che ha già veduto altre volte in quegli sprazzi di immagini e suoni frammentati... Un'altra ennesima immagine incomprensibile di quelli che comincia a credere possano essere ricordi. Hadvar riprende a parlare scaldandosi le mani vicino al fuoco
-L'uccisione del Re dei Re di Skyrim: Thorigg, ha attirato l'attenzione dell'impero e dei Thalmor qui a Skyrim, che hanno ordinato a Tullius di dare il comando alla regina vedova del Re dei Re: Elisif, anche se è Tullius in pratica a comandare Skyrim ora... Mentre Ulfric dopo aver ucciso il Re dei Re tornava dalla capitale di Skyrim alla sua città: Whindelm assieme ai suoi uomini, Tullius lo ha cercato e trovato... È lì che ti ho visto svenuto. Ti hanno preso l'armatura e messo su uno dei carri... Che cosa ci facevi lì?-
L'orco risponde con naturalezza abbassando lo sguardo e sfiorando la nuca dolorante con il palmo della mano scuotendo la testa
-Io... Non lo so...-
-Ah... Va bene tranquillo... Voi orchi siete rinomati per la vostra riservatezza... Tieniti i tuoi segreti-
-"Non è per quello..."-
Pensa storcendo la bocca ricordando dell'assalto ai ribelli da parte degli imperiali.
Mentre Hadvar si alza guardandosi attorno riprende a parlare tenendosi la mano fasciata
-Non è saggio restare qui, hai attirato l'attenzione prima dell'attacco del drago combattendo davanti al ceppo del boia, gli imperiali nei boschi ti riconoscerebbero se ti vedessero... È meglio spegnere il fuoco, io ti ho trovato vedendo il fumo-
-Giusto...-
Risponde lui alzandosi e poi chinandosi sul falò per raccogliere i ceppi ancora in fiamme, al che Hadvar spaventato spalanca gli occhi vedendolo afferrare la legna infuocata. Prima che l'orco si rialzi il ragazzo interviene andando verso di lui incredulo urlandogli
-ASPETTA! CHE COSA...?-
L'orco prende tutti i ceppi in fiamme con le braccia e li getta nell'acqua del lago davanti alla riva, per poi chinarsi e sciacquarsi il petto e le braccia anneriti dalla cenere del carbone ardente che non lo ha ferito neanche un pò. Hadvar incredulo resta immobile dietro di lui a guardarlo, e quando l'orco si gira rialzandosi non mostra il minimo segno di ustione o bruciatura. Il nord lo fissa incredulo a bocca aperta inarcando il sopracciglio lasciandosi sfuggire una vocale appena soffocata, mentre questi è senza parola l'orco si asciuga alla bene e meglio con le mani guardando il ragazzo e rispondendogli con un mezzo sorriso
-Sono a prova di fuoco!-
Hadvar sconcertato non sa cosa dire... E quindi sorvola su quell'inspiegabile fenomeno cercando di dire qualcosa guardandosi attorno agitato balbettandogli scioccato
-Ham... Sta bene... Ah... Hai, hai... Hai un posto dove andare?-
L'orco scuote la testa per negare al che il nord guardandolo riprende sistemandosi la cintura rossa
-La roccaforte degli orchi più vicina è a giorni di viaggio da qui da che ne so io!-
-Non so nemmeno dove mi trovo!-
-In questo momento al confine sud del feudo di Whiterun, il villaggio più vicino è a poche ore da qui...-
Esclama il ragazzo continuando a cercare di sfuggita con lo sguardo segni di bruciatura sul corpo dell'orco che ne è straordinariamente privo...
Hadvar prende un pezzo di pane dalla sua bisaccia e lo porge all'orco avvicinandosi a lui
-Tieni... Sei rimasto svenuto per giorni da che ti abbiamo fatto prigioniero...-
E chissà quanti prima dello scontro nel bosco
-Non fossi stato un orco saresti stremato!-
Esclama il nord mentre Drake addenta la pagnotta croccante mandandone giù un boccone per poi pulirsi la bocca dalla farina
-Mi hai salvato la vita impedendo che le macerie mi schiacciassero... Non eri tenuto a farlo, anzi... Te ne sarò per sempre riconoscente!-
-Grazie Hadvar... Anche se, di conseguenza, tu hai salvato la mia di vita liberandomi dalle manette-
Risponde con un sorriso guardando poi la mano fasciata dell'altro, che notandolo abbassa lo sguardo su di essa e decide di togliersi le bende mostrandogli l'ustione a forma di chiave sul palmo dicendogli
-La chiave che ti ha liberato... Sono uno che crede molto al destino più che alle incredibili coincidenze! E credo che il fatto di averti salvato facesse parte del mio destino, questo...-
Indica alzando la mano
-Questo è il segno che ho fatto qualcosa che a quanto pare avrebbe influenzato il mio destino, rimarrà per sempre sulla mia mano di modo che non mi dimentichi del fatto che quello che credevo un nemico, mi ha salvato la vita-
Drake sorride mentre Hadvar si rifascia la mano voltandosi, per poi guardare alla sua destra oltre gli alberi illuminati dal sole
-Il villaggio di Riverwood è proprio dietro quelle rocce laggiù su quell'altura-
Dice indicando un'enorme tumulo che spicca tra i pini in cima al pendio a meno di mezzo chilometro a nord tra gli alberi.
-Una volta arrivato lì lo vedrai in fondo alla valle lungo il fiume... Là c'è una ragazza che ti può aiutare, chiedi di Ingrid, e fagli il mio nome: Hadvar, dille tutto! Lei ti aiuterà di sicuro.-
-Ahm... Gra... Grazie Hadvar, davvero!-
-Di nulla orco... Non mi vuoi dire qual'è il tuo nome?-
L'orco non ha nessun ricordo a parte il drago il fuoco e altri frammenti di immagini e suoni senza senso, e così dopo aver pensato a che nome potrebbe calzargli per qualche secondo, alza lo sguardo e gli risponde con sguardo fiero
-Drake. Il mio nome è Drake-
Hadvar annuisce
-Grazie ancora Drake, le nostre strade si separano qui. Buona fortuna! Sono sicuro che ci rivedremo un giorno-
Il nord viene stupito poi dal gesto dell'orco che con un sorriso gli tende la mano destra chiedendogli
-Si fa così?-
-Si-
Risponde Hadvar stringendogli la mano, stavolta senza farsela stritolare, e dopo essersi allontanati Drake china il capo ringraziandolo
-Oggi non ce l'avrei fatta senza di te. Addio.-
Hadvar annuisce dandogli un ultimo sguardo per poi allontanarsi nella boscaglia, e così l'orco riprende a camminare diretto verso la cima dove stanno le rocce che gli indicheranno la strada per il villaggio di Riverwood.
Drake continua ad avanzare nel bosco illuminato dai tiepidi raggi del sole primaverile che filtrano tra i rami dei pini secolari sul pendio della cresta dirigendosi verso il villaggio di Riverwood, come consigliatogli da Hadvar poco prima, intanto tra se e se pensa...
-"Drake è un bel nome... Chissà se è davvero il mio... No, non è un nome da orco... Non ricordo nulla: ne dove sono nato, con chi ho vissuto, come faccio a non ferirmi col fuoco o come sia stato capace di combattere così furiosamente..."-
Mentre pensa si avvicina sempre più alla cima della collina boscosa verso le grandi rocce oltre gli alberi. Il clima è freddo nonostante sia mano della pioggia inoltrata ( Aprile ), la condensa esce ad ogni suo respiro pesante sia per il freddo che per l'umidità del bosco che odora di muschio e anche lievemente di resina. Dopo essersi fermato un attimo mangiando il poco pane rimasto, si rialza toccandosi la nuca dove la ferita sembra essersi lievemente rimarginata: merito della rigenerazione accelerata degli orchi. Mentre si rimette in moro pensa ancora
-"Non ricordo ne il mio passato ne quello che riguarda questo posto... Però so parlare, conosco i cibi, la natura, le armi, le creature e le persone che popolano il mondo: Gli umani: nord, redguard, imperiali e bretoni; gli uomini felini: khajiit, gli orchi, gli uomini rettile: argoniani, gli elfi: alti, dei boschi, e gli elfi scuri... Perché riesco a ricordare queste cose ma non riesco a ricordare nulla del mio passato?"-
Dopo un pò di minuti camminando tra gli alberi continua a ragionare
-"Ho ventitré anni... Perché ricordo questo ma non dove sono nato? O il mio vero nome, chi erano i miei genitori... I miei amici..."-
Mentre si pone queste domande immagina ( e spera ) che la memoria gli ritornerà presto. Questa cosa lo strugge interiormente, è come se si sentisse un testimone esterno della sua vita, come se non fosse lui a vivere in questo corpo; non sapere chi è lo consuma e lo deprime al punto che non riesce a smettere di pensarci! e intanto si ritrova accanto alle grandi rocce in cima al pendio indicategli da Hadvar poco prima, dalle quali riesce a scorgere il villaggio di Riverwood eretto attorno ad un torrente in fondo alla valle dall'altro lato del pendio lungo una stretta vallata boscosa tra le montagne.
Scendendo il fianco ripido della montagna all'improvviso si ode un urlo tra gli alberi! Sembra trattarsi di una voce femminile che grida aiuto da lontano, così subito Drake inizia a scendere rapidamente tra gli alberi correndo verso la fanciulla per soccorrerla!
-ULRIC! ULRIC CORRI!!!-
Urla la ragazza mettendo un ragazzino ferito e sanguinante dalla coscia destra sul cavallo spaventato slegandolo dal tronco mentre il giovane esclama tenendosi la ferita
-NO!-
Replica lui mentre lei allontana il cavallo con uno schiaffo urlando per farlo scappare, poi appena il cavallo è abbastanza lontano ricomincia a correre spaventata tra gli alberi.
Drake si sta avvicinando sempre più verso la direzione da dove provenivano gli urli quando la fanciulla correndo cade inciampando su di una radice finendo a terra.
Dietro di lei arriva un grosso orso bruno ruggente con l'intenzione di divorarla! E si avvicina minaccioso con andatura veloce finché non la vede a terra davanti a se.
Una lacrima le scende sulla guancia mentre l'orso si mette in piedi sulle zampe posteriori ruggendo per attaccarla, quando a un tratto Drake sbuca dal nulla e si lancia addosso alla bestia colpendola con entrambi i piedi alla testa e facendola indietreggiare!
La ragazza incredula osserva l'orco rialzarsi e caricare l'orso, tenendo entrambe le mani chiuse in un pugno che ripetutamente colpisce il muso della bestia che indietreggia dopo una carica di qualche colpo senza avere il tempo di reagire. La nord rimane a terra incredula vedendo l'orco sfidare il possente animale che mugugna e ringhia tenendo il muso basso indietreggiando fintanto che l'orco non gli da un'attimo di tregua! Quando la bestia si allontana di un passo l'orco indietreggia dandogli il tempo di rialzare il muso, ma senza fare in tempo però a contrattaccare! L'orco salta sferrando l'ultimo attacco in volo con i gomiti, atterrando con essi sopra al cranio del bestione facendolo spaventare e indietreggiare a tal punto che, sbigottito e dolorante inizia a correre dalla parte opposta verso la boscaglia, mettendosi in fuga ruggendo di dolore col muso sanguinante.
Drake lo guarda allontanarsi ansimando, per poi voltarsi verso la fanciulla chiedendole
-Stai... Ah... Stai bene?-
-... Si...-
Risponde lei incredula mentre lui si avvicina tendendole la mano per aiutarla a rialzarsi. I due per un attimo rimangono fermi a guardarsi: lui ansimante, lei stupita e senza parole. Il silenzio dura per qualche secondo finché lei afferra la grossa mano dell'orco rialzandosi, senza staccare lo sguardo stupefatta, e infine esclama
-HAI PRESO A PUGNI UN ORSO!-
-Già.... Già! non è assurdo?-
Si chiede lui inarcando il sopracciglio con faccia stranita voltandosi dove la bestia è scappata, al che comincia un botta e risposta entusiasta e incredulo
-HAI PRESO... Tu... LO HAI FATTO FUGGIRE! A SUON DI PUGNI!!!-
-È incredibile...-
Risponde Drake stupito dalla sua stessa performance. Lei inizia a sorridergli e si butta su di lui abbracciandolo, al che l'orco sussulta spalancando gli occhi
-Oh!!-
-GRAZIE!!! grazie grazie grazie mi hai salvato la vita!-
-Heh...-
Drake arrossisce mentre lei lo lascia, e improvvisamente gli occhi dell'orco diventano di un rosso sbiadito
-I tuoi occhi...-
-Ahm... Si! Eheh-
Drake imbarazzato fa un passo indietro, e lei ancora sbalordita dal gesto tanto eroico quanto assurdamente epico dice
-Se non fossi passato di qui, sarei sicuramente morta!-
L'orco annuisce voltandosi per un momento per nascondere il colore dei suoi occhi: segno che è chiaramente eccitato. Al che lei guardandosi attorno si piega per toccarsi la caviglia dolorante chiedendo
- Che... Che cosa ci fai tu qui?-
-... Io... Ero diretto a Riverwood, sto cercando una persona!-
Lei lo osserva per poi chiedere un po' sarcasticamente
-Con... Nient'altro che la biancheria addosso?-
Drake si accorge di portare solo una fascia bianca che gli copre a malapena le parti intime, e voltandosi arrossendo ancora di più si blocca senza sapere cosa dire, finché la fanciulla non perde l'equilibrio per la botta presa alla caviglia e tenta invano di reggersi ad un tronco affianco a lei
-Attenta!-
Esclama Drake sostenendola con un braccio prima che cada
-Grazie...-
-Ti porto a casa-
L'orco prende in braccio la fanciulla come fosse leggera quanto una piuma, al che lei stupita e in preda all'evidente imbarazzo si regge a lui che inizia a incamminarsi con lei tra le braccia mentre si regge saldamente a lui guardando i suoi occhi che da rossi tornano neri.
-Meglio muoversi, quell'orso potrebbe tornare-
Suggerisce lui voltandosi un istante mentre prosegue, al che la nord esclama guardando avanti
-Ulric, credo sia riuscito a salvarsi...-
-Chi è Ulric?-
-Il mio cuginetto... Il messaggero del villaggio, è stato ferito alla gamba dall'orso, probabilmente sarà arrivato a casa ora!-
-Per di qua vero?-
-Si. A proposito, io mi chiamo Ingrid!-
-Io Drake...-
Risponde lui sorridente, in tutta risposta la ragazza guarda in avanti complimentandosi con lui
-Ti accoglieranno a braccia aperte quando gli racconterò del tuo gesto eroico!-
Drake sorride mentre tra gli alberi inizia a scorgere il mulino sul torrente oltre il piccolo pontile in legno che conduce all'altra riva, e abbassando lo sguardo le chiede
-C'è qualcosa... Con cui possa coprirmi Ingrid?-
-Ci sono dei vestiti appesi al sole lì più avanti.-
I due arrivano sul retro del mulino, e Drake lascia la fanciulla su di una panca di legno seduta accanto a un muretto sul retro del mulino
-Grazie...-
Le sussurra mentre si mette un paio di pantaloni marroni che gli vanno piuttosto stretti viste le gambe robuste, intanto osserva la ragazza: Alta, lunghi capelli lisci lucenti color del legno, occhi blu scuro seducenti, e un bel fisico, una ragazza sulla ventina di nome Ingrid...
-Ingrid!-
-Si?-
-Ah, sembra incredibile che sia tu! Mi è stato detto da Hadvar che ti avrei trovata qui!-
-AH! Hai notizie di Hadvar? Sono quasi sei mesi che è partito!-
- Sta' bene, è successo... È successo un'avvenimento, piuttosto singolare... Mi ha detto di cercarti qui, e che mi avresti potuto aiutare!-
-Sembra che tu abbia aiutato me invece...-
Risponde la ragazza arrossendo.
Riverwood è costruita per il lungo su di un torrente che si dirama creando vari spiazzi sui quali sono erette delle case, assieme ad'un mulino e una segheria. Le case sono in tipico stile nord: mura in legno e tetti di paglia con lunghe finestre in vetro scuro. Le strade sterrate attraversano il villaggio su ambo i versanti del torrente sul quale è costruito, ai lati del quale ci sono alti pini e abeti prima dei versanti ripidi della montagna su entrambe i lati.
Poco dopo i due si dirigono nel villaggio, una vecchia parla col nipote lungo la strada sterrata oltre al ponte
-Un drago! ho visto un drago!-
-Ti prego nonna... Ti stai coprendo di ridicolo!-
-Lo giuro, era enorme e volava tra le nubi! Io l'ho visto!-
-Per favore nonna, non ho tempo per le tue sciocchezze-
Risponde il ragazzo prima di voltarsi vedendo l'orco, che cammina con la ragazza per strada verso la casa del fabbro affianco al torrente. L'uomo si allontana dal portico e li incontra correndo verso di loro
-Ingrid! Grazie agli dei! sei salva! Stavo prendendo le armi per correre in tuo soccorso!-
Esclama sollevato, è un uomo grande e biondo di corporatura robusta. Ha barba incolta e occhi azzurri ( l'aspetto tipico del nord ) Avvicinandosi fa un pesante sospiro mentre si fionda abbracciando la ragazza tanto forte da sollevarla da terra
-Sto bene zio Alvor-
Risponde lei, mentre un ragazzino biondo si avvicina uscendo di casa e la madre gli urla
-ULRIC!! FERMO TI HO APPENA MEDICATO!-
Il ragazzino ha circa tredici anni, slanciato e dai corti capelli biondi. Si avvicina sorridente con la gamba destra fasciata verso Ingrid
-Sapevo che ti saresti salvata! Lo sapevo!-
-Se non fosse stato per lui, non ce l'avrei fatta!-
Risponde lei, voltandosi. Lo zio, il cugino e la zia allora si mettono a fissare Drake finché Alvor non gli chiede curioso squadrandolo dall'alto al basso incuriosito e un po' diffidente
-E tu chi saresti?-
-Io... Mi chiamo Drake e... Ho trovato Ingrid nel bosco, che stava per essere aggredita da un orso!-
-Sto bene!-
Risponde immediata la ragazza sorridendo per evitare allarmismi
-Questo ragazzo mi ha salvato la vita! Vi sembrerà impossibile ma, è corso alla carica contro l'orso e lo ha martellato di pugni fino a farlo scappare impaurito!-
-Tu, cosa?-
Risponde suo zio Alvor incredulo rivolgendosi a Drake che risponde un po' intimidito da quest'ultimo
-È la verità... Signore...-
Il nord avanza verso di lui di qualche passo rimanendo senza parole per qualche istante finché non esclama socchiudendo gli occhi con un sorriso appena accennato
-Incredibile! E come... Ah, non importa, quel che importa è che tu sia salva nipote!-
La moglie di Alvor prende Ulric per un braccio riportandolo a sedersi su una panca accanto alla porta sulla veranda della loro casa, mentre un paio di persone di passaggio che hanno ascoltato la conversazione stanno li a guardare. Drake si guarda attorno un po' intimidito dalle varie attenzioni dei nord che lo osservano curiosi. Ingrid viene aiutata dallo zio che mentre la sostiene avvicinandosi alla casa chiede all'orco
-Che cosa ci fa un orco al confine del feudo di Whiterun? Come ci sei finito qui?-
Drake si guarda attorno prendendosi una pausa, dopo la quale risponde al nord guardandolo assieme alla sua famiglia
-Beh. Questa parte sarà addirittura un po' più difficile da credere...-
Continua...Note personali:Ingrid non esiste nel videogioco, e nemmeno il cuginetto. Mi serviva qualche personaggio femminile con cui far "divertire" Drake... Ops... Spoiler xD Comunque, da ora in poi posso occuparmi di creare il carattere di Drake ... ( allegro, vivace, virtuoso, tontolone, coraggioso, e a parer mio: adorabile ahah )
Edited by - Drake - - 10/6/2014, 19:26