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Drake's Adventures- Volume 1 -Ammazza draghi, Reuploaded

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- Drake -
view post Posted on 6/4/2014, 21:13




DRAKE'S ADVENTURES

VOLUME 1



AMMAZZA DRAGHI









Genere-Fantasy.
Sottogenere-Heroic Fantasy. Avventura. Epico. Azione.
Universo-Elder Scrolls saga: Skyrim.
Rating-14: Violenza. Sesso. Linguaggio scurrile.
Periodicità-Settimanale







Premessa-
Questo racconto è solo ispirato al videogioco, infatti ho modificato varie cose nella trama, nei personaggi, e in molti elementi della storia. Ci sono alcune scene violente o nelle quali sono descritte scene di sesso ( con entrambi i sessi ) e in alcune scene viene utilizzato un linguaggio non proprio pulito ( non è south park... c'è solo qualche parolaccia ) Detto questo, posso iniziare ^_^


Edited by - Drake - - 6/4/2014, 22:43
 
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- Drake -
view post Posted on 6/4/2014, 23:32




Prefazione









Akatosh, uno degli otto dei, mandò il proprio figlio Alduin come tramite fra il mondo dei divini e quello dei mortali. La potenza di Alduin era immensa, poiché come ogni drago possedeva il potere della voce: con una semplice parola poteva sputare fiamme, o vento, far aprire il cielo e scatenare ogni tipo di effetto devastante. I draghi insegnarono ai mortali ad adorare i nove dei, e gli dei concessero sia a loro che ai draghi un posto dove poter vivere in eterno se la loro adorazione era sincera: l'aldilà.

Il potere ha sempre corrotto ogni forma di vita, e il troppo potere l'ha sempre rovinata. Alduin, seppure solo una creazione degli dei, si riteneva alla loro altezza, e sfidò il volere del padre autodefinendosi un dio egli stesso. Dopo tale affermazione, suo padre il dio Akatosh gli chiese il motivo, la risposta di Alduin fu che egli aveva più potere degli otto dei nel mondo e che quindi meritava di essere considerato anch'egli un dio. Akatosh tentò invano di far ragionare il figlio, che come risposta gli voltò le spalle sentendosi umiliato, e tornò nel mondo eliminando tutti coloro che negavano ancora il suo essere divino. Per indottrinare e costringere i mortali ad adorarlo istituì un ordine di sacerdoti in tutto il mondo, attraverso i quali la sua fede si diffondeva. Con il culto del drago venne vietato ai mortali di adorare gli otto dei e di iniziare ad adorare Alduin, che per sostenere la sua leadership fece grandi cose nel mondo ottenendo l'ammirazione e adorazione di tutti i mortali e anche dei suoi sudditi draghi. I draghi così regnarono sul mondo dei mortali come dei incontrastabili.

Il dio Akatosh implorò ancora il figlio a fermarsi prima di degenerare ulteriormente, anche il fratello di Alduin provò a farlo tornare in se, ma senza successo. Akatosh vide che il desiderio di potere di Alduin non era frutto di sentimenti benevoli, bensì il contrario, e così si ritirò nella vergogna e nella tristezza non riuscendo a punire il proprio figlio. Sotto consiglio degli altri dei infine Akatosh, a malincuore, punì i draghi negando loro l'aldilà come conseguenza dell'arroganza del figlio: le loro anime non avrebbero mai lasciato i corpi una volta morti, costringendoli in un baratro infinito dentro ad un corpo destinato a marcire, deteriorarsi, e scomparire. Alduin furioso iniziò a decimare i mortali destinandone milioni a diventare cibo per i draghi, il suo regno durò per quasi mille anni, e nessuno riuscì mai a ribellarsi.

Meno i mortali credevano in loro, meno potere avevano gli otto sul loro mondo. Akatosh si ritirò distrutto da ciò che aveva fatto, dimenticandosi così dei mortali e del loro mondo così come lentamente avevano poi fatto gli altri sette.
Ma un giorno, la dea Kynareth guardò il mondo dei mortali e ne ebbe pietà, così fece un dono ad uno di loro: Miraak, il dono della voce. Miraak così divenne Sangue di Drago: con corpo mortale e parte dell'anima di un drago. Egli era uno dei sacerdoti del credo del drago istituito da Alduin stesso. La dea Kynareth diede a lui lo stesso potere dei draghi: il potere della voce. Con il tempo Miraak imparò segretamente ad usare tale potere, ma anche lui ne fu ben presto influenzato. Con tale potere sapeva di poter cambiare il mondo, ma non potendolo ottenere completamente non si sentì mai pronto ad usarlo per ribellarsi, fino a che un giorno tutto cambiò. Il principe daedrico della conoscenza Hermaeus-mora fece un patto con Miraak: La conoscenza totale del potere della voce in cambio della sua vita; Miraak accettò e iniziò a formare una resistenza in gran segreto cominciando ad allenare altri nell'usare il potere della voce, ma essendo lui sangue di drago e loro no, questi impiegarono decisamente più tempo ad imparare come usarlo e perciò il Sangue di Drago dovette aspettare del tempo prima di mettere in atto il suo piano di ribellione.

Corrotto dal potere decise di usarlo anche dopo la riuscita dei suoi piani! Egli infatti non voleva liberare il mondo dalla tirannia di Alduin, bensì sostituirlo per plasmare il mondo a sua immagine così come fece il re dei draghi; in quanto avendo appreso dal principe daedrico della conoscenza Hermaeus-Mora tutti i segreti del potere della voce egli si riteneva addirittura superiore al primogenito di Akatosh... Benché i suoi discepoli non fossero a conoscenza di tale piano, egli continuò ad allenarli fino al momento in cui furono pronti. Miraak iniziò ad eliminare i draghi guadagnandosi l'ammirazione dei mortali, anche alcuni sacerdoti del drago come lui si unirono alla sua resistenza, tra questi il suo vecchio amico Vahlok. Iniziò così la guerra dei draghi.

Miraak uccise molti draghi assieme ai suoi allievi che sapevano usare la voce, ma solo lui in quanto Sangue di Drago poteva contrastarli senza problemi e perciò morirono in molti. Nei mesi a venire il Sangue di Drago creò la propria fortezza sull'isola di Solstheim trasformandola nella prima terra libera da più di mille anni. Miraak venne però tradito da Vahlok, che avendo paura di soccombere per mano di Alduin, decise di tradirlo ed ucciderlo. Entrambi scomparvero dopo una furiosa battaglia sull'isola di Solstheim, venendo sommersi dalle macerie in quella che era la base della resistenza. Alduin, deciso ad'eliminare Miraak di persona, arrivò troppo tardi per il duello finale trovando la base della resistenza distrutta e Vahlok che inneggiava alla vittoria in punto di morte; cieco dalla rabbia Alduin uccise tutti quelli che trovò sull'isola nei modi più orrendi che riuscì a concepire.

Il fratello di Alduin, impietosito, decise di aiutare i pochi ribelli rimasti nascondendoli su una montagna e organizzando un'ultima resistenza, ma i tre capi della ribellione, nonché i primi tre allievi di Miraak, non potevano fidarsi pienamente di un drago e così non svelarono ad egli l'arma decisiva che avevano intenzione di usare contro Alduin. Durante la battaglia finale i tre eroi umani si incontrarono con Alduin sulla cima della montagna per lo scontro decisivo che avrebbe deciso le sorti del mondo. L'arma decisiva che usarono proprio per sconfiggere Alduin non fu sufficiente, e uno di loro decise di fare affidamento ad'un altro sistema... Uno più pericoloso. Quando il fratello di Alduin li raggiunse sulla montagna, i tre eroi erano vivi, ma di Alduin nessuna traccia.

In pochi furono a conoscenza di ciò che accadde nello scontro finale fra i tre eroi nord: Felldir, Gormiliath e Hakon ed il primogenito di Akatosh: Alduin. La verità scomparve col tempo, e la loro storia divenne leggenda. Gli ultimi draghi si rintanarono senza una guida venendo presto uccisi dai mortali che arrivarono fin da oltre oceano per eliminarli. I mortali si sparsero ovunque e tornarono ad adorare gli otto dei, che così concessero a pochi nel corso dei millenni il dono di essere il Sangue di Drago. Alcuni mortali continuarono ad apprendere il potere della voce, ma anche loro con il tempo divennero sempre più rari, e si confinarono sulla cima della stessa montagna dove fu sconfitto Alduin per meditare sul potere della voce; coloro che studiano tale potere in onore della dea Kynareth che lo concesse ai mortali, sono chiamati tutt'oggi con il nome di monaci Barba Grigia. Ogni Sangue di Drago che venne in seguito portò grandi cambiamenti nel mondo, in particolare Tiber Septim: un umano nord che dopo aver appreso dai Barba Grigia il potere della voce fondò con esso l'impero che tenne unito tutto il continente di Tamriel fino ai giorni nostri. Tiber Septim fu tanto acclamato dai mortali che la sua grandezza giunse fino agli dei, che così lo accolsero come uno di loro prendendo il nome di Talos e diventando il nono divino adorato da tutti i nord.



Dopo millenni dalla guerra dei draghi ogni racconto sugli eventi che furono è divenuto ormai solo una leggenda. L'impero fondato da Tiber Septim è entrato in guerra contro il regno degli Aldmeri: comandato da un ordine di elfi alti chiamato Thalmor, che lo ha sconfitto dopo anni di conflitto quasi distruggendolo del tutto. Tale destino è stato impedito solo da un trattato stipulato fra le due fazioni: Il concordato oro bianco.
Tale concordato accettava la resa dell'impero ai Thalmor; che oltre al pagamento di debiti di guerra infiniti e alla cessione di molti territori, nonché il controllo parziale delle sue attività, vietarono a tutti di venerare Talos, in quanto un tempo era un uomo e quindi di una razza ritenuta inferiore dagli elfi alti. Tale situazione di pace temporanea ( o guerra fredda ) durò per trent'anni...

La provincia più a nord dell'impero di Tamriel è chiamata Skyrim. Per ogni feudo di Skyrim vi è uno Jarl che la comanda, e ogni Jarl è comandato dal Re dei Re di Skyrim che risiede nella capitale: Solitude. L'attuale Re dei Re: Thorygg, deve sottostare all'impero e quindi anche ai Thalmor; tale situazione non è per nulla accettabile da parte di uno degli Jarl: Ulfric manto della tempesta, e anche da moltissimi altri che lo sostengono poiché Ulfric ritiene di doversi ribellare una volta per tutte alla tirannia dei Thalmor. Ma l'impero o il Re dei Re non hanno mai sostenuto le tesi di Ulfric, che così assieme al suo esercito personale: i manto della tempesta; ha marciato sulla capitale di Skyrim e ha assassinato il Re dei Re Thorygg dando così inizio ad'una guerra civile per l'indipendenza di Skyrim e la libertà dall'impero e dai Thalmor...



Sono tempi duri per Skyrim, terra fredda in quanto si erge su terreni molto alti e montuosi, abitata per lo più da un'etnia di umani chiamati nord, dove il freddo inverno dura quasi tutto l'anno e la terra selvaggia è popolata da pericolose creature. Con una guerra civile alle porte e il caos pronto a dilagarsi, questa fredda e antica terra deve ancora vedersela con una minaccia ben più grande. Una minaccia antica che molti hanno dimenticato o ritenuto solo frutto di racconti: la minaccia dei draghi.



Note personali:
E questa in se è la prefazione, non so nemmeno io come ho fatto a riassumere la storia di Skyrim ( e un po' degli Elder Scrolls ) Come ho detto molte cose le ho modificate o inventate di sana pianta. Mi sono annoiato parecchio per scriverla XD Comunque serviva così non devo spiegare tutto questo nella storia... Comunque, l'ho scritta adesso d'un fiato quindi se c'è qualcosa da correggere pregherei di farmelo notare ^_^

Edited by - Drake - - 27/1/2015, 18:15
 
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Elrich
view post Posted on 7/4/2014, 19:39




Quand'è che metterai il capitolo 1? :)
 
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OrsoGuerriero
view post Posted on 7/4/2014, 23:20




Ok, ora ( anche se è modificata ) so com'è andata la storia :asd:
 
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- Drake -
view post Posted on 8/4/2014, 10:31




CITAZIONE
Quand'è che metterai il capitolo 1?

Lunedì ;)
 
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- Drake -
view post Posted on 14/4/2014, 11:52




Prologo











É quasi il tramonto. La luce del sole colpisce i fianchi delle montagne riflettendo dai picchi innevati il suo colore rosso su tutta la valle, facendo così terminare l'ultimo giorno d'inverno; l'ultimo giorno di pace, perché tra le gole coperte di pini imbiancati dalla neve e le montagne antiche di Skyrim, come un tuono, echeggia un orribile boato che non si sentiva ormai da millenni, e che dalla più alta delle montagne fa tremare la terra sotto di essa portando con se un'antica catastrofe come predetto dalle antiche pergamene.

Una scia di gocce di sangue segue la grande lama impugnata da un orco mentre corre nella foresta. È sfiancato e ridotto allo stremo, ma continua a correre inseguito da qualcosa di abbastanza terrificante da poter spaventare qualunque altro orco, khajiit, elfo, uomo o argoniano che sia!
L'orco arriva al limite della foresta, davanti a lui una gola ripida alta almeno trenta metri prima di un balzo nel torrente sottostante! Cade in ginocchio con la pesante armatura scura, lasciandosi sfuggire una lacrima che scivola lentamente dalla guancia verdastra cadendo sulla punta della lama, ma un'urlo di dolore e rabbia prende il posto al pianto ancor prima che inizi. In tutta risposta all'urlo dell'orco, segue l'urlo di qualcos'altro tra gli alberi dietro di lui... gli occhi dell'orco cambiano colore e il nero si trasforma in arancione dorato man mano che la cosa mostruosa si avvicina accompagnata dal frastuono causato dalle sue possenti zampe che distruggono alberi, massi e qualunque cosa si trovi tra lui e l'orco, che si alza lentamente brandendo la spada. Con lo sguardo carico d'odio egli ringhia e si volta lacrimante e rabbioso urlando
-BASTARDO!-
L'ombra della creatura lo avvolge, e prima che l'orco carichi l'attacco portando le braccia ai fianchi tentando di sferrare un fendente mostruoso la voce della creatura, profonda e tenebrosa, dice solo tre parole in una lingua ormai dimenticata
-YOL-TOOR-SHUL-
Queste seguite subito da una violenta esplosione, che distrugge il fianco del canyon facendo precipitare l'orco tra pini e rocce disintegrate verso il torrente sottostante...







Un volo di più di trenta metri! Durante la caduta gli occhi dell'orco tornano neri man mano che si allontana dalla bestia, la cui sagoma emerge scura tra le fiamme e il fumo ruggendo possente.
Quel ruggito, la paura, il fuoco, la rabbia e infine l'acqua gelida del torrente, sono le ultime cose scritte nella vita di quell'orco.
Circa quattro metri scarsi d'acqua attutiscono appena la caduta dell'orco, che piomba veloce verso il fondale roccioso facendo battere la nuca su una roccia scura del fondale con un sordo tonfo... Lo sguardo si fa assente, gli occhi fissi verso l'alto guardando i raggi lucenti delle fiamme in cima al canyon attraverso l'acqua, l'ultima luce che vedrà...







Ma come il sole che una volta tramontato risorge, anche la vita spesso ha la possibilità di farlo.

Un sole accecante è la prima cosa che l'orco vede quando riapre gli occhi! Con un urlo soffocato , quasi come se gli manchi la voce, l'orco si alza di scatto sputando acqua e sangue a quantità davanti a lui. É sulla riva del torrente coperta di pietre chiare, seduto in venti centimetri d'acqua limpida con le gambe quasi congelate immerse, e circondato dal suo stesso sangue che ha macchiato le pietre tutt'intorno a lui per metri e metri durante la notte. Dopo pochi secondi a tossire e vomitare acqua e sangue la vista è offuscata, l'orco si tocca la nuca per lenire il dolore quando poi si guarda la mano, il guanto è coperto del sangue della ferita non ancora chiusa; una ferita della quale non ricorda assolutamente nulla. Un amuleto verde scuro con uno strano simbolo inciso sopra gli penzola dal collo.
Sembra un simbolo antico, con due sagome di draghi stilizzate che specularmente si guardano, separati da una freccia sotto le loro teste che punta verso il basso, scolpito in bassorilievo su un metallo verde scuro di cui è composto l'amuleto rotondo.

Più tempo lo guarda, più si accorge di non avere coscienza di che cosa sia, o di chi sia egli stesso, di cosa potrebbe essere o di essere mai esistito, man mano che torna la vista scorge il paesaggio del fiume attorno a lui, del cielo limpido e dei pini verdi lucidi bagnati dalla neve sciolta dal sole poco dopo le rive chiare del torrente. L'orco si rialza mentre dei flash incomprensibili gli passano nella testa come dei lampi: rumori, urla di una donna
-NOOO!-
Un sordo boato
-YOL-TOOR-SHUL-
E una luce che filtra attraverso l'acqua. Le immagini sono come lampi che causano emicranie in aggiunta a quella già dovuta alla ferita alla nuca.
Quando l'orco riesce a rialzarsi con molta fatica, senza una ragione precisa decide di avanzare verso il bosco tenendo la mano sulla ferita coperta dai capelli e barcollando man mano che si fa strada sulla riva...






Il bosco è tranquillo, i primi fiori hanno l'aria di dover sbocciare da un momento all'altro, gli uccelli cinguettano rumorosi e i raggi gialli del sole filtrano tra i rami dei pini illuminando un poco il terreno interamente coperto da muschio e felci, tutto stranamente molto tranquillo...

Mentre l'orco avanza lentamente gli odori dell'umidità del terreno e della resina dei pini non gli sembrano nuovi, si ricorda... Si ricorda del mondo così come appare, si ricorda del cielo della terra e di tutto quello che la copre, ma non riesce a ricordare niente di sé o del suo passato, e man mano che avanza nel bosco i flash nella sua testa diminuiscono, l'ultimo sempre sul sordo boato e della luce infuocata che filtra attraverso l'acqua...







Dopo alcuni minuti passati a girovagare dei rumori attirano l'attenzione dell'orco: delle voci! pian piano si avvicina a dei cespugli per osservare di nascosto chi parla dall'altra parte: c'è un gruppo di soldati accampati attorno a due fuocherelli in uno spiazzo erboso tra gli alberi in divise di pelle e con tessuti blu apparentemente pesanti, prevalentemente umani nord, sono tutti indaffarati ad'accendere i fuochi e a spellare conigli mentre alcuni parlano riordinando le armi su di un carretto trainato da un paio di robusti cavalli pezzati. Tra tutti quei nord ne spicca uno: alto, portamento fiero e sguardo concentrato, occhi azzurri e capelli biondo scuri lunghi fino alle spalle tirati indietro e legati con due trecce che dalle tempie scivolano dietro alle orecchie; porta un'armatura in pelliccia piuttosto regale sopra ad'un abito grigio bluastro, probabilmente è il capo del gruppo. Sta parlando con due dei suoi soldati di una tabella di marcia da rispettare.

L'orco non fa in tempo a sentire cosa dicono, che una fastidiosa sensazione lo fa rabbrividire per un secondo: con un'ascia puntata alla gola uno dei soldati gli si era avvicinato silenziosamente alle spalle, e ora tiene l'orco sotto scacco con uno sguardo serio, che lascia trasparire una certa minacciosità.
-Non fare movimenti bruschi... Alzati-
Gli dice questi, così l'orco si alza lentamente portando le mani in alto mentre l'umano continua a fissarlo con occhi di ghiaccio, esclamando poi con voce pacata
-Avanti!-
Il discorso tra il loro capo e le altre guardie si interrompe quando il soldato emerge dagli alberi schiarendosi la voce conducendo il suo prigioniero in mezzo a loro. Il capo subito avanza e con sguardo corrucciato chiede
-Che significa Svart? non mi sembra una spia imperiale costui-
Dice osservandolo mentre altri incuriositi si avvicinano guardando l'orco, Svart gli risponde dandogli un colpetto all'armatura insanguinata sulla schiena facendogli fare un passo avanti, sempre con le mani alzate
-Era dietro a quei cespugli che origliava! Sicuramente è uno dei nostri amici imperiali-
Con un'altra spinta fa fare un passo avanti all'orco avvicinandolo al loro capo, che squadrandolo attentamente lo fa sentire parecchio in soggezione mentre altri attorno borbottano e sussurrano preoccupati
-Chi è? una spia imperiale?-
-Siamo in pericolo?-
Mentre l'orco li fissa con lo sguardo da duro, finché il capo gli chiede
-Sei una spia imperiale? Chi sei orco?-
L'orco non sa rispondere, è confuso e spaventato anche se non lo mostra, così risponde con voce roca e soffocata
-Io...-

L'unica parola che bisbiglia già lo blocca: io... Io non ha nessun significato per lui, poiché non sa con esattezza chi sia veramente. Mentre rialza lo sguardo verso il volto del loro capo, vede che alle sue spalle nella boscaglia c'è un movimento lieve tra i rami, e non appena focalizza che è la sagoma di un'arciere con l'arma pronta a scoccare un dardo urla
-A TERRA!!!-
Buttandosi sul loro capo un attimo prima che la freccia lo colpisca. La punta sfiora i capelli rasta dell'orco mentre va a terra in avanti, e fila dritta attraverso lo zigomo del soldato Svart attraversandogli fulminea il cranio lasciando una goccia di sangue colargli dall'occhio e dal naso per poi cadere in avanti morente...







In un secondo una ventina di soldati in armature in cuoio con lucenti parti in acciaio e vesti rosse attacca il piccolo accampamento con una tempesta di frecce, uccidendo subito i cavalli e una dozzina di soldati dalle divise blu! L'orco si rialza volgendo un breve sguardo verso il loro capo appena salvato, che gli rivolge un cenno di ringraziamento con la testa mentre sguaina l'ascia scagliandosi contro uno dei nemici e abbattendolo fulmineamente. Il combattimento è feroce anche se breve, la fazione attaccata è in netto svantaggio nonostante il loro capo da solo abbatta cinque dei nemici, nella confusione un soldato carica l'orco che istintivamente si abbassa per prenderlo da sotto le gambe poi alzarle ribaltandolo verso l'alto e facendolo cadere dietro di lui a faccia a terra! L'orco è stupito della sua prontezza e capacità! un'altro soldato a pochi metri da lui sta per colpirlo con l'arco, e mentre incocca la freccia l'orco lo carica ferocemente placcandolo con la spalla e facendolo ribaltare in aria, poi girandosi di scatto prende quattro delle frecce del nemico cadute a terra e impugnandole come un'arma sola le conficca ripetutamente nella faccia del soldato, che al quinto colpo è distrutta dalle punte rimaste rotte nella carne del viso completamente distrutto; rialzando lo sguardo vede un generale a cavallo, è il capo dell'armata dei "rossi" che urla
-AVANTI UOMINI!!! PONETE FINE ALLA RIBELLIONE!-
Questi è un uomo di mezza età dai corti capelli grigi e il mento marcato, che con occhi scuri osserva uno dei nord nemici mentre lo decapita con la sua spada. Porta un'armatura splendente sopra a dei vestiti rossi e a cavallo di un bianco destriero si avvicina ad'altri nemici per battersi.

Molti dei soldati attaccati urla di volersi arrendere inutilmente, visto che i "rossi" sono decisi a farli fuori. Uno dei soldati assalitori implora il generale a cavallo
-Generale si stanno arrendendo! SI STANNO ARRENDENDO LI GUARDI!-
Un'ultimo flash attraversa il cervello dell'orco: è in una capanna assieme a due vecchi con cappuccio e vesti grigie che stanno in piedi dinnanzi a lui, e poco dopo uno con voce gentile gli consegna il medaglione verde che tiene ancora al collo dicendogli
-La tua anima è potente, potresti essere il prossimo-
Il flash viene interrotto lasciando spazio ad'un'altro già visto: un potente boato seguito dalle fiamme, visibili oltre un muro d'acqua
-YOL-TOOR-SHUL-

Le visioni si interrompono appena dietro a lui si sente un boato seguito da un'urlo
-FUS-RO-DAH!!!-
L'urlo è stato generato dal capo dei guerrieri nord assaliti, e tale forza della sua voce crea una potente onda d'urto che investe alcuni dei nemici lanciandoli in aria. Il nord si mette in ginocchio provato per il potere appena utilizzato, e mentre un'altro soldato sta correndo verso l'orco con una spada sanguinata, egli si gira rapidamente verso si lui, i suoi occhi da neri diventano dorati, e come per istinto gli urla un potente
-YOL-
Sputando una fiammata che dalla bocca va addosso al soldato che viene preso in pieno e cade urlante a terra davanti all'orco incredulo per ciò che ha appena fatto e visto! il soldato si rotola e agita in fiamme, e mentre l'orco lo fissa impaurito consumarsi dal fuoco, confuso e terrorizzato da se stesso sussurra
-Come... Ma come ho...-
Un flash di una fiammata gli attraversa il cervello facendo scattare per un secondo di nuovo una potente emicrania, che lo costringe a stringersi la testa con le mani cadendo in ginocchio mentre la battaglia infuria attorno a se
-AAGH!!!-

Quando riapre gli occhi voltandosi rapidamente, l'ultima cosa che vede è uno degli uomini dei "rossi" con un grosso martello che emerge dal fumo nero del cadavere appena bruciato, la pesante arma gli colpisce con potenza il lato sinistro della cresta rasta di capelli neri.
Anche se colpito di striscio l'attacco è stato abbastanza forte da far svenire sul colpo l'orco che cade di schiena sul terreno umido...
La luce del sole sopra agli alberi svanisce lasciando spazio all'oscurità man mano che perde i sensi...



Continua...





Note personali:
Consiglio di leggere questa storia principalmente a chi non ha giocato al gioco, e a chi invece lo ha fatto consiglio comunque di leggerlo, è una versione più romanzata e a parer mio migliorata ^_^
Inizio subito alzando degli interrogativi, uno per la precisione: MA CHE CAZ**?!?! Svelerò tutto man mano... Non tutto ma, continuate a seguire ^_^ E commentate!!!
 
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Elrich
view post Posted on 14/4/2014, 17:59




Ma come fa a usare il thu'um se non ricorda nemmeno chi è? O_o non è una critica, solo, non capisco...
 
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- Drake -
view post Posted on 22/4/2014, 23:35




Capitolo 00 - Il drago nero









Un carro procede lento trainato da uno stallone bianco guidato da un soldato imperiale, è il secondo di una fila di quattro carri ciascuno con almeno cinque o sei prigionieri ribelli come passeggeri. I carri proseguono lenti su di una strada sterrata in mezzo al bosco affiancati da cavalieri ben armati. Il sole splende sopra le nubi chiare che scendono da una grande montagna a nord, filtrando tra gli abeti che circondano il sentiero su cui prosegue il convoglio; tutto attorno c'è silenzio assoluto accompagnato dal gelo mattutino.
L'orco si sveglia schiacciato a un angolo di uno dei carri assieme ad un nord straccione, il generale ribelle che ha salvato poc'anzi, ora imbavagliato, e un soldato ribelle dai capelli biondi e gli occhi azzurri tipici dei nord: tutti coi polsi in catene. La pesante armatura orchesca di metallo nero verdastro gli è stata tolta ed'è rimasto solo con gli indumenti intimi addosso, privato completamente di tutto, anche del misterioso medaglione verde che gli pendeva al collo. La testa ancora più sanguinante e dolorante gli gira impedendogli per qualche secondo di mettere a fuoco ciò che vede. Ha le mani legate come gli altri, il sangue secco sulla testa scivolato sulle spalle e l'aria piuttosto confusa. La guardia che tira il carro ha il suo amuleto al collo, e mentre l'orco si guarda intorno il soldato prigioniero davanti a se si accorge del suo risveglio e cerca di interagire con lui
-Hey finalmente dormiglione! Cercavi di attraversare il confine? Anche noi siamo finiti dritti in quell'imboscata imperiale, proprio come te-
Il soldato ribelle è in divisa militare blu e di pelle sopra ad una cotta di maglia, ha lunghi capelli biondi fino all'altezza del mento,con una treccia sul lato sinistro della testa e l'ampia fronte scoperta; barba incolta sguardo insolitamente felice vista
la situazione, e occhi azzurri decisamente espressivi... Il tipico nord insomma. Il conducente si volta per un attimo lanciando un'occhiataccia a quelli seduti dietro ordinando
-Hey, chiudete il becco dannati ribelli!-
-Signorsi...-
Risponde il nord chinando il capo con un sarcastico inchino, mentre lo straccione affianco a lui si scuote esclamando con tono piagnucoloso
-Io non sono un ribelle dannazione! Lasciatemi!-
-Vuoi che ti trapassi con la mia spada?! ZITTO! E tu che hai da guardare?-
Urla il soldato voltandosi verso il giovane orco dopo aver risposto all'altro che cercava di farsi liberare invano. Drake fissa intensamente il conducente notando prima che si volti che al collo porta il suo amuleto verde coi draghi incisi sopra. Il soldato riprendendo le redini e appena l'orco alza i polsi pensando di usare le catene per strozzarlo, il ribelle davanti a lui gli da un calcio sullo stinco senza dire una parola; Il giovane orco viene fermato ancor prima di alzarsi, e gli viene fatto notare con un cenno della testa del ribelle che attorno a loro ci sono almeno una dozzina di imperiali a cavallo che viaggiano assieme ai carri del convoglio di prigionieri. Con uno sbuffo l'orco si rimette composto tenendosi la fronte mentre il dolore si attenua poco a poco, anche se la ferita alla nuca è ancora molto dolorante. Il cervello gli si spegne per qualche secondo concentrandosi sul dolore alla nuca, ma appena riapre gli occhi nota il capo ribelle affianco a lui che per un'attimo incrocia lo sguardo con il suo prima di tornare a fissare il vuoto. Erano passati due giorni precisi da che li avevano catturati, anche se essendo stato privo di sensi per tutto il tempo grazie al colpo in testa l'orco non aveva modo di saperlo...







Dopo pochi secondi il giovane dalla pelle verde non ha ancora aperto bocca. L'altro passeggero affianco al soldato ribelle è un'uomo sporco, probabilmente un ladro viene da pensare, vestito di stracci marroni sozzi e pantaloni beige rattoppati malamente. Ha unti capelli castano rossastri tirati indietro, e prende parola con sguardo arrabbiato rivolgendosi al soldato in catene
-Dannati manto della tempesta! A Skyrim andava tutto bene prima del vostro arrivo! Nell'impero regnavano pace e tranquillità, se non ti stavano alle costole, avrei potuto rubare quel cavallo ed'essere già a metà strada per Hammerfell!-
Il soldato alza gli occhi al cielo e guarda la strada avanti senza rispondergli.
La nebbia va pian piano diradandosi, e lascia intravedere di più il sole sopra gli alberi scuri alla loro destra sul lato del sentiero. Il silenzio viene di nuovo interrotto quando il ladro si rivolge all'orco
-Ehi, tu. Noi... Non dovremmo essere qui! L'impero vuole questi manto della tempesta!-
-Ormai siamo tutti fratelli e sorelle in catene...-
Replica subito il soldato, che viene interrotto bruscamente dal cocchiere imperiale urlando.
-Silenzio là dietro!-
L'amuleto dell'orco penzola dal collo della guardia, e l'orco rabbioso è deciso a riprenderselo, anche se vedendosi legato, circondato da imperiali e disarmato rinuncia alla sua voglia di uccidere il soldato... Per il momento...







Il manto della tempesta riprende a parlare con l'orco come se niente fosse
-Non che abbia importanza ma, io mi chiamo Ralof! Piacere! Ti darei la mano ma non sono sicuro sia usanza di voi orchi presentarsi così, o sbaglio?-
L'orco lascia intravedere un mezzo sorriso ma sempre con lo sguardo serio ( vista la situazione ) quando il ladro straccione guardando l'altro passeggero avanti a lui si rivolge al ribelle che ha affianco chiedendogli
-E lui che problema ha hm? Non ha la divisa dei manto della tempesta, cos'è un ladro? E poi perché è imbavaglia...-
-Tieni a freno la lingua! Stai parlando di Ulfric manto della tempesta, il legittimo Re dei Re di Skyrim!-
-Ulfric? Lo Jarl di Whindelm? Sei il capo della ribellione! Ah, ma se ti hanno catturato... Oh dei, dove ci stanno portando?-
-Non so dove stiamo andando, ma Sovengarde ci attende...-
Risponde l'altro guardando il suo generale. L'orco rimane in silenzio per tutto il tragitto guardando i suoi tre compagni di sventura e facendosi mille domande su cosa stia succedendo e cosa sia successo prima di tutta questa faccenda. Continua a rimuginare aspettandosi che riaffiori inutilmente qualche ricordo finché pochi minuti dopo il nord ricomincia a parlare con l'altro
-Hey, ladro di cavalli, da quale paese provieni?-
-Perchè me lo chiedi?-
-Gli ultimi pensieri di un nord dovrebbero essere rivolti alla sua casa.-
Guardando avanti per vedere dove finisce il sentiero lo straccione risponde sconsolato
-Rorikstead. Io... Io vengo da Rorikstead... Era un bel posto... Lo è ancora... Sarei dovuto restare con la mia famiglia...-
La strada finalmente esce dal bosco, e lascia vedere lo scenario a poche centinaia di metri davanti a loro: un villaggio fortificato da basse mura in pietra oltre le quali spuntano tetti di paglia chiari e tre torri in pietra con in cima alti stendardi con disegnati sopra un drago rosso su di uno sfondo nero: il simbolo dell'impero.
Le mura brulicano di soldati imperiali, uno di essi esce dal cancello principale e corre verso l'uomo a cavallo che sta alla testa del convoglio: nient'altr che il Generale imperiale che ha dato inizio all'assalto nel bosco che ha portato il protagonista su quel carro. L'uomo a piedi si mette affianco al generale e con un rapido inchino esclama
-Generale Tullius, signore! Il boia sta aspettando!-
-Bene, vediamo di concludere!-
Risponde l'uomo con tono solenne aggrottando le sopracciglia. Il generale è un uomo di circa cinquant'anni, dai corti capelli grigi e il volto scavato, ma non brutto; un naso importante e il mento pronunciato, porta un'armatura in cuoio con rilievi dorati, spalletti simili così come gli stivali, e il fodero della spada sul fianco coperto dal mantello rosso con il simbolo dell'impero sopra.







Il villaggio sembra pieno di soldati imperiali e di abitanti curiosi giunti li per vedere l'esecuzione, più o meno tutti nord, e qualche elfo scuro di quando in quando.
-Oggi... Finirà la ribellione!-
Esclama il generale Tullius mentre il convoglio si avvicina al cancello che viene aperto
-Shor, Mara, Dibella, Stendarr, Kynareth, Akatosh, Arkay, Julianos, Talos... Divini, aiutatemi!-
Il ladro inizia a dar segni di disperazione, e mentre il carro entra nel villaggio il generale Ulfric ringhia imbavagliato vedendo due alti elfi dalla pelle dorata e dai lunghi occhi scuri avvicinarsi su due maestosi cavalli neri seguiti da una scorta di almeno una dozzina di altri cavalieri alti elfi in armature dorate scintillanti che si dirigono verso il generale Tullius, i due elfi davanti al gruppo sono un maschio incappucciato e una femmina entrambi dalle nobili vesti nere e viola.
Sembrano entrambi decisamente inespressivi, sono vestiti con abiti eleganti viola scuri con decorazioni bianche e oro, coperti di gioielli tanto da far invidia a un re. L'alto elfo maschio è incappucciato mentre la femmina rivela il viso e i lucenti capelli castano dorati con una tiara bianca splendente che li sostiene sulla fronte. Alla vista degli alti elfi il ribelle Ralof schifato dice
-Guarda come il generale Tullius lecca culo di quei Thalmor, li ha chiamati per godersi la scena! Maledetti alti elfi...-
L'orco guarda la torre affianco a loro sulla strada e il gran numero di guardie imperiali in posizione per le strade, bisbigliando a Ralof con un filo di voce.
-Che posto è questo?-
-Questa è Helgen, un tempo c'era una ragazza qui che mi era molto cara... Chissà se Vilod fa ancora quell'idromele con dentro le bacche di ginepro!-
Risponde con aria nostalgica fin troppo poco preoccupata, per poi riprendere
-Buffo no? Da ragazzino le mura e le torri imperiali mi facevano sentire al sicuro...-

Il convoglio entra in una piccola piazza sterrata. Un padre riporta in casa il figlio per risparmiargli la vista dell'imminente esecuzione, mentre il Generale Tullius smonta da cavallo e si avvicina ad una sacerdotessa dalle lunghe vesti dorate che sta affianco ad un boia sotto ad una torre in pietra che domina sulla piazza, il ladro sempre più preoccupato chiede a Ralof
-Perchè ci fermiamo?-
-Non è evidente? Fine del percorso...-
L'orco osserva i carri sostare uno affianco all'altro sul lato della piazza, è preoccupato anche se non lo mostra mantenendo lo sguardo da duro e vedendo tutti i prigionieri scendere dai carri guarda Ralof che sorridendo gli dice alzandosi
-Andiamo, non è cortese far attendere gli dei...-
Il ladro si rivolge ad una soldatessa imperiale in armatura d'acciaio scintillante che sta davanti ai carri
-No! Aspettate non sono un ribelle! Diglielo! Non eravamo con voi io e l'orco!-
Urla mentre tutti e quattro scendono dal carro, ma come c'era da immaginarsi, viene totalmente ignorato dalla donna redguard. Affianco alla soldatessa sta lo stesso soldato che durante l'attacco implorava il generale Tullius di accettare la resa dei ribelli, questi tiene in mano un libro e una penna ed'ha un espressione vagamente dispiaciuta; è poco più di un ragazzo sui vent'anni ( forse ha l'età dell'orco ) alto, bruno, capelli mediamente lunghi con un accenno di barba, e due occhi blu apparentemente tristi.

Il cocchiere spinge in avanti l'orco esclamando
-Avanti orco schifoso!-
Queste parole lo offendono molto, e infastidito si volta verso il soldato imperiale ringhiando mentre questo gioca con il suo amuleto tra le dita
-L'impero adora le sue stramaledette liste!-
Esclama una ribelle poco distante, e nel frattempo il ragazzo imperiale affianco alla soldatessa in armatura splendente inizia a parlare
-Avanzate verso il ceppo quando diciamo il vostro nome, uno alla volta... Hm... Ulfric manto della tempesta: Jarl di Whindelm!-
L'uomo imbavagliato avanza tra i suoi uomini che si spostano al suo passaggio osservandolo rattristati anche se lui non sembra abbattuto, anzi, il suo sguardo sembra decisamente fiero e senza paura!

-É stato un onore Jarl Ulfric!-
-Giustizia!-
-Sei tu il vero Re dei Re-
In molti ribelli salutano il loro generale che viene condotto verso il ceppo da un paio di soldati. L'orco si volta ancora a guardare il soldato che tiene il suo amuleto sghignazzando beffardo
-Ralof di Riverwood-
Ralof si avvia verso il ceppo facendo cenno alla soldatessa imperiale con l'armatura di mandargli un bacio per scherno, in tutta risposta lei lo manda avanti con un calcio mentre il ragazzo imperiale fa un'altro nome
-Lokìr di Rorikstead.-







Il ladro avanza verso di lui piangendo e urlando
-NO! NON SONO UN RIBELLE! NON POTETE FARMI QUESTO!-
Il ragazzo col libro in mano sembra impietosito, e senza preavviso il ladro si fa strada spingendolo e scappando verso la strada da cui sono venuti
-ALT! ARCIERI!-
Esclama la soldatessa mentre 2 arcieri dalle mura puntano il malcapitato, che esclama correndo più veloce che può
-NON VOGLIO MORIRE!-
Senza che possa arrivare lontano una delle frecce lo colpisce alla nuca trapassandogli la gola, e tra gli spaventi e le urla degli abitanti l'uomo cade a terra morto di fronte agli alti elfi a cavallo, che con un sorriso sadico guardano la scena. L'elfo con il cappuccio sussurra qualcosa alla sua superiore che immediatamente cambia sguardo e torna seria, per poi voltarsi verso la sua scorta facendo gesto di andare nella direzione opposta
-Qualcun altro vuole discutere?-
Esclama la soldatessa imperiale mentre l'orco continua a fissare gli alti elfi che si allontanano al galoppo dal villaggio calpestando il cadavere del povero ladro di cavalli.
Il generale Tullius li osserva andarsene amareggiato, come se si aspettasse un qualche elogio per aver catturato il capo dei ribelli, a quanto pare sono quegli alti elfi chiamati Thalmor a comandare gli imperiali ma questo Drake non può saperlo per certo, solo supporlo
-Aspetta, ehi tu, orco, vieni avanti!-
Ordina il ragazzo leggendo il libro che tiene tra le mani; il soldato dietro all'orco con il suo amuleto lo spinge verso di lui con un calcio...







-Avanti pelle verde!-
Esclama il soldato sempre giocando con l'amuleto dell'orco, poi il ragazzo imperiale gli chiede ancora
-Chi sei? Come sei finito qui? Vieni da uno dei feudi?... Ehy, mi senti? ... Capitano, che ne facciamo di lui? Non è sull'elenco!-
L'orco resta in silenzio e guarda il ceppo non così lontano da loro alla sua sinistra proprio sotto la torre al centro della piazza
-Non importa se non è sull'elenco, finisce sul ceppo come gli altri-
-Si capitano... Mi spiace, faremo in modo che i tuoi resti tornino a Orsinium-
Dice con tono dispiaciuto il ragazzo, mentre il soldato col suo amuleto lo spinge davanti al ceppo assieme agli altri, e qui assiste al discorso del generale Tullius al capo dei ribelli Ulfric, osservati da una piccola folla di paesani dietro al generale tenuti a distanza da qualche soldato imperiale
-Ulfric manto della tempesta, qualcuno qui a Helgen ti chiama eroe, ma un eroe non usa un potere nobile come quello della voce per uccidere il Re dei Re e usurparne il trono! TU HAI SCATENATO QUESTA GUERRA! HAI GETTATO SKYRIM NEL CAOS! E ORA SARAI PUNITO DALL'IMPERO... Per riportare la pace...-

Appena il generale smette di parlare un eco mostruoso echeggia tra le montagne distanti, e tutti spaventati si mettono a guardare il cielo limpido senza però vedere nulla...
Un flash attraversa la mente dell'orco: ha infatti sentito lo stesso boato in un bosco mentre lui correva... Un altro frammento di memoria senza senso. Tullius si rivolge ai soldati e alla folla esclamando prima di voltarsi allontanandosi da Ulfric
-Non è niente, avanti!-
-Si, generale Tullius.... Amministrate loro gli ultimi riti!-
Esclama la soldatessa imperiale rivolgendosi alla sacerdotessa affianco al boia davanti al ceppo, che inizia a predicare con le mani rivolte al cielo dando le spalle alla torre
-Raccomandiamo le vostre anime ad'Atherius, che le benedizioni degli otto divini vi accompagnino, perché voi siate il sale della terra di Nirn, il nostro amato...-
-OOH PER AMOR DI TALOS! Fa silenzio e facciamola finita!-
Esclama seccato Ralof facendosi avanti verso il ceppo. La sacerdotessa rimane sbigottita e fa un passo indietro mentre la soldatessa spinge con il piede Ralof in ginocchio facendolo mettere in posizione per il boia
-Hey mia signora, piano con quello!-
Infastidita la soldatessa fa cenno al boia che si mette in posizione con una grossa scure, al che Ralof esclama annoiato
-Coraggio, non ho tutta la mattina!-
Tutti guardano attenti la scena, e mentre il boia tende la scure dietro la schiena, Ralof dice le sue ultime parole con tono serio
-I miei antenati mi sorridono benevoli... Imperiali: potete forse dire lo stesso?-
Con un rapido e rumoroso colpo il boia gli stacca di netto la testa facendogliela rotolare in una cesta assieme a uno scroscio di sangue mentre il corpo viene trascinato via da due imperiali lasciandosi una scia di sangue fino ad essere buttato malamente su di un carro messo appositamente non molto distante affianco alla torre. Vanno avanti altre due esecuzioni, il ceppo e il cesto trasbordano sangue, e tutt'intorno al boia e al ceppo c'è una pozzanghera di rossa che si espande man mano che aumentano le vittime.

Un secondo boato echeggia nel vento, ma in pochi ci fanno caso, tra questi il ragazzo imperiale che esclama alla soldatessa
-Di nuovo... Ha sentito capitano?-
-Portatemi lei!-
La soldatessa indica una ragazzina che piange a meno di un metro dal giovane orco, e mentre la guardia con l'amuleto dell'orco le si avvicina lei inizia a vomitare piangendo, persino alcuni imperiali si impietosiscono, tra questi il ragazzo che cerca di dire qualcosa
-È soltanto una ragazzina, capitano!-
-Il prossimo prigioniero ho detto!-







L'orco si volta fissando la giovane nord per un attimo, e dopo aver preso un respiro profondo ad occhi chiusi stringe i pugni e li riapre con sguardo deciso dirigendosi verso il ceppo al posto suo. Un gesto caritatevole pensa... Anche se forse gli risparmierà solo un attimo prima che anche la sua testa finisca in quel bel cesto davanti al boia. Tutti fissano l'orco che cammina rapidamente verso il ceppo e si mette in ginocchio su quella pozza di sangue fissando il rosso che avvolge il cesto avanti a se pieno di teste che man mano vengono portate via assieme ai corpi. Mentre due soldati trascinano i cadaveri lontano realizza quello che sta realmente accadendo e comincia seriamente ad avere paura
-"Tutto questo non ha senso... Io non sono un manto della tempesta, non sono un ribelle... Chi sono io?"-
La soldatessa lo china in avanti sul ceppo poggiandogli il piede sulla schiena, con un tonfo la guancia sinistra dell'orco preme sul legno zuppo di sangue scivolando in avanti fino a stare sopra il cesto. Voltandosi per un istante verso gli altri ribelli alla sua destra nota che sono tutti intenti fissarlo e a compatirlo con lo sguardo, alcuni dallo sguardo fiero, altri piangendo, molti di loro hanno meno di trent'anni.
Nessuno di loro, dal più risoluto al più spaventato, nei loro occhi non hanno più il minimo barlume di speranza.
Il boia alza la mannaia fin dietro la schiena, e un secondo prima che cali sul collo l'orco sussurra
-No.-







Lo sguardo del ragazzo imperiale davanti a lui si fa preoccupato, e mentre l'ascia del boia scene velocemente sul ceppo l'orco tira indietro la testa schivando il colpo evitando la morte!
Con una capriola sul ceppo schiaccia la mannaia sotto la schiena facendola cadere, per poi alzarsi rapidamente e colpire con entrambi i pugni la faccia del boia, che vola all'indietro a terra con un tonfo. Subito dopo l'orco colpisce il ragazzo con un calcio facendolo cadere, e voltandosi colpisce coi pugni un altro soldato spaccandogli la mascella prima che possa sguainare la lama, quando la soldatessa esclama
-GUARDIE!!!-
Tenendo i pugni uniti riesce a colpire in piena faccia un'altro imperiale dopo aver schivato il suo colpo spaccandogli il naso e facendolo precipitare affianco al boia pochi metri più in là. L'orco si rende conto che il tentativo è stato inutile, e mentre sta in piedi al centro della piazza, una decina di arcieri imperiali lo hanno circondato per ucciderlo.
-Morire lottando...-
Sussurra l'orco mentre guarda il ragazzo imperiale ancora a terra per il calcio che lo sente sussurrare. Ulfric manto della tempesta lo osserva ammirato per poi chiudere gli occhi. Con un sorriso il giovane orco è pronto a lasciare questo mondo, in una situazione che non riesce a capire, e nonostante abbia la sensazione di aver appena iniziato a vivere già accetta il fatto che ora dovrà morire...







E così chiude gli occhi sorridente, il ragazzo a terra distoglie lo sguardo da lui per rivolgerlo al cielo e così fanno anche le guardie che circondano il giovane orco, seguite dai prigionieri ribelli e tutti gli altri abitanti del villaggio. Un altro boato si sente molto più vicino, è simile a un ruggito e fa voltare l'orco per lo spavento. Alzando lo sguardo in cima alla bassa torre riesce a vedere in controluce la stessa cosa che ha attirato l'attenzione di tutti i presenti. Il colore delle sue iridi da nero diventa dorato man mano che quella cosa si avvicina.

Una grande sagoma nera nel cielo, che in controluce avanza davanti al sole coprendo la piazza con la sua ombra. Con un tonfo potente la cosa spaventosa atterra sulla torre facendo tremare la terra per un istante, una vibrazione che arriva fino al cuore dell'orco che si ferma appena vede di cosa si tratta.
Un enorme drago nero, coperto da pelle spinosa simile a roccia metallica scura, con due occhi rossi minacciosi e le corna demoniache che dalla fronte cadono indietro sul suo collo, le ali immense si abbassano spostando l'aria facendo indietreggiare l'orco rimasto basito di fronte alla bestia. Il dragone se ne sta appollaiato sulla torre guardando la folla sotto di se che per un attimo resta immobile a fissarlo senza crederci! Gli occhi dorati dell'orco non si staccano dall'enorme bestia che si erge sopra di lui mentre la gente comincia logicamente a spaventarsi
-Un drago!-
-Non è possibile!-
Esclamano alcuni indietreggiando mentre addirittura una donna inizia ad'urlare correndo via, il generale Tullius era caduto all'indietro incredulo appena la creatura era atterrata e mentre la soldatessa imperiale lo aiuta a rialzarsi il drago abbassa la testa scorgendo l'orco in mezzo a tutti proprio davanti alla torre.

Dopo un breve scambio di sguardi tra i due il possente mostro nero sussurra con voce potente e profonda
-Tu...-
Tutti si girano verso il giovane che incredulo e visibilmente sbalordito risponde al drago balbettando impaurito
-I... Io?-
L'espressione del drago cambia improvvisamente: Ora nei suoi profondi occhi rossi si scorgono odio e crudeltà, e tirando indietro la testa prendendo un respiro profondo urla sputando fuoco sulla folla
-YOL-TOOR-SHUL-







Una potentissima fiammata investe tutti quelli che stavano sotto la torre compreso l'orco! Le fiamme si spandono sul terreno incendiando tutti i prigionieri ribelli e lasciando all'istante solo cenere e pezzi bruciati di coloro che sono stati investiti in pieno, almeno trenta morti in un istante. Mentre altri urlano bruciando, e alcuni cercano di spegnere le fiamme che li avvolge rotolandosi a terra Ulfric riesce a buttarsi su di una ribelle salvandola. In meno di dieci secondi è il caos totale! L'orco non riesce a respirare e per un secondo rimane sotto shock, intanto Ulfric si rialza e assieme ad'un piccolo gruppo di ribelli corre via dalla piazza in fiamme approfittando della confusione. La folla che urla in preda al panico, decine di morti carbonizzati e altri in fiamme, molti vivi ardono come foglie secche, l'orco è a terra con le fiamme che lo avvolgono e gli scivolano addosso verso l'alto senza ferirlo o lasciargli alcuna ustione.

Il drago con un ghigno malvagio si alza in cielo spaccando la torre sotto di se e facendola crollare su tutti quelli sottostanti, tra cui la soldatessa il boia e la sacerdotessa. Le fiamme avvolgono completamente la piazza alzandosi in alto impedendo all'orco di respirare o di vedere qualcosa mentre va letteralmente a fuoco senza però ricevere la benché minima ferita...







Per sfuggire alle macerie del crollo l'orco indietreggia quando si accorge che... Sta camminando nel fuoco e non si brucia! è solo calore per lui, un calore piacevole e sopportabile, che non lo ferisce minimamente...
Incredulo il giovane si guarda mentre le fiamme gli sfiorano la pelle, e ad un tratto voltandosi scorge il ragazzo imperiale che sta per essere travolto dai massi delle macerie che crollano dalla torre distrutta.

Istintivamente si precipita verso di lui con un balzo, e un attimo prima che un grosso macigno lo colpisca l'orco lo spinge via salvandogli la vita; i due a terra fissano il drago nel cielo che si alza in volo ruggendo e terrorizzando gli abitanti del villaggio! Intorno nella piazza distrutta c'è il caos più totale, il fuoco si sta diradando così come il fumo nero e denso lasciando scorgere cumuli di cadaveri bruciati.
Il generale Tullius viene soccorso da due imperiali che gli levano il mantello in fiamme, ma lui incurante di tutto si guarda attorno chiedendo urlante
-DOV'È ULFRIC MANTO DELLA TEMPESTA? DOV'È ULFRIC?!-
Il ragazzo si alza da terra ed'esamina un cadavere dietro all'orco frugando tra le vesti incenerite e bollenti trovando le chiavi destinate ad aprire le manette dell'orco.
La chiave è rovente e brucia il palmo destro del ragazzo, che con un urlo di dolore riesce ad avvolgerla in un lembo rosso strappato dalla manica del cadavere balbettando
-Agh... Grazie! lascia che ti liberi in cambio del tuo favore!-
Al secondo tentativo il giovane riesce a trovare la chiave giusta e apre le catene ai polsi dell'orco slegandolo, egli rivolge un ultimo sguardo al drago prima di parlare al ragazzo che si sta guardando l'ustione a forma di chiave sulla mano
-Grazie a te... È meglio andarsene ora, fuggi!-

Il ragazzo gli risponde con un cenno della testa per poi voltarsi ed andare verso il suo generale suggerendo all'orco
-L'ingresso è distrutto, entra là dentro!-
Indicando una porta di legno che entra nelle mura dall'altro lato della piazza, dietro ai carri ribaltati dall'esplosione, poi continua a spiegare
-Attraverso le fogne uscirai dalla città senza incontrare imperiali! Segui il condotto fino alla grata!-
Un'altra esplosione segue l'urlo del drago, che distrugge una locanda mandandone i frammenti tutto intorno ferendo decine di persone. L'orco guarda a terra e vede il cadavere del soldato che gli aveva rubato il suo misterioso amuleto verde: è in fin di vita e sussurra qualcosa mentre l'orco si china per riprende il gioiello
-Ti prego... A...aiutami...-
L'espressione dell'orco cambia diventando seria, e così si abbassa su di lui stringendogli le mani attorno alla testa facendo sgranare gli occhi all'imperiale che terrorizzato lo implora
-Ti prego! No... Abbi pietà!-
-Ce l'ho...-
Gli risponde per poi spezzargli il collo con un violento strattone ponendo fine alle sue sofferenze. Rialzandosi il giovane si mette l'amuleto al collo e si volta di scatto sentendo il tronco dell'albero dietro di se che si spezza facendolo cadere in fiamme su di lui. Con una capriola riesce ad allontanarsi dall'abete in fiamme prima che lo schiacci per poi rialzarsi agilmente guardando la porta che entra nelle mura a una decina di metri di distanza. Le guardie non lo considerano nemmeno poiché giustamente rivolgono tutti i loro sforzi verso il drago, alcune cercano di colpirlo di nuovo ma è come se la pelle della bestia sia dura quasi quanto le punte dei dardi, così la maggior parte rimbalza sulla sua corazza cadendo a terra mentre altre scalfiscono appena il ventre della bestia.







Un altro paio di urli del dragone nero seguiti da esplosioni colpiscono il villaggio che in poco più di un minuto è diventato un cumulo di macerie fiammeggianti coperti dall'ombra del fumo denso dei corpi e degli edifici in fiamme che si alza in cielo. Alcune frecce si conficcano appena solo nel ventre del drago mentre quelle che gli colpiscono la schiena o il collo si spezzano cadendo giù. Due guardie sulle mura cercando di scappare appena il mostro li prende di mira, e scendendo in picchiata li afferra entrambi come un falco con le sue enormi zampe artigliate, per poi spiccare il volo e lasciarli cadere in mezzo alle macerie in fiamme. In totale saranno rimaste una trentina di persone, tra queste l'orco che dirigendosi verso la porta la trova bloccata dall'altro lato chiusa a chiave . Preso dall'agitazione comincia a prenderla a calci esclamando
-AGH! avanti...-
Con una violenta spallata cerca di buttarla giù, per poi accorgersi che il drago sta puntando dritto verso di lui! Si fa sempre più vicino, ma con un'altro paio di spallate riesce a buttare giù la porta in legno massiccio. Appena varca l'ingresso il drago dietro di lui esclama un'altro urlo
-FUS-RO-DAH-
L'orco crede di essersi salvato entrando nelle mura, quando una potentissima corrente d'aria distruttiva lancia tutto per aria nella stanza come ci fosse stata un'esplosione tanto violenta da buttarlo a terra. Il muro esterno sta per crollare, ma l'orco riesce a rialzarsi ansimante e a correre verso la grata arrugginita in fondo alla stanza prima che il soffitto gli crolli addosso; ma non è in salvo, perché l'urlo del drago era tanto potente da far crollare le mura intere!

Il crollo procede inesorabile verso di lui che con uno scatto salta contro la grata sfondandola un'attimo prima che l'intero edificio crolli. Lui precipita nel condotto al di qua della grata, cadendo da due metri in una pozza di fango e venendo investito da una folata di polvere e piccole pietre seguite al crollo...







L'ingresso da dove è venuto è ostruito dalle rocce, quindi l'unica via di uscita è per forza seguire i tunnel sotto al villaggio come consigliatogli dal giovane imperiale che lo ha liberato. Visto il buio più totale l'orco deve fare affidamento agli altri sensi per un istante, in particolare all'udito: il rumore dell'acqua indica un piccolo torrente che scorre in un unica direzione, così il giovane lo segue tenendosi la nuca ancora dolorante. C'è una flebile luce che proviene da qualche decina di metri più distante dietro ad'un angolo. C'è un odore sgradevole ( visto che si trova in quella che a tutti gli effetti è una fogna ) e dalle pareti e il soffitto cadono gocce d'acqua e polvere ad ogni botto proveniente dalla superficie. Le mani gli tremano e il cuore sembra uscirgli fuori dalla gola mentre si stringe la mano attorno ad'essa passandosela poi fra i capelli fino a sfiorarsi la nuca gonfia e sanguinante. Il dolore passa dopo pochi secondi ma non l'agitazione; avanzando lentamente reggendosi alla parete umida raggiunge in pochi minuti la fine di un tunnel continuando a seguire la luce fino all'uscita.







In salvo, un pò provato ma vivo, l'orco procede avanti zoppicando e tenendosi la nuca ancora che dopo la caduta nel tunnel ha ripreso a sanguinare riaprendo un poco la ferita.

Un denso fumo nero si alza verso il cielo alle sue spalle. Niente più boati urla o esplosioni, solo il rumore delle case lontane in fiamme che crollano, finché il drago vola fuori dalla nube scura di fumo verso l'orco che rapidamente si lancia a terra in avanti per nascondersi sotto ad un cespuglio appena lì vicino. Gli occhi dell'orco si fanno sempre più dorati con l'avvicinarsi del dragone nero, che non vedendo nessuno si allontana verso nord ovest ruggendo.
Man mano che si allontana, gli occhi dorati tornano neri, puntati sulla bestia che sparisce lontana tra le nubi sopra le montagne fino a scomparire...



Continua...



Note personali...
Questa è stata la prima storia che abbia mai scritto xP Immagino sia da rivedere ma non ne avevo voglia così l'ho semplicemente copiata come l'avevo fatta :rofl: Comunque, finalmente comincia! B) è un pò lento ad ingranare, ma quasi tutte le storie lo sono, il bello arriverà ( a parer mio ) dopo ;)

Se avete commenti da fare sulla storia o magari qualche errore che non ho visto scrivete qui!!!

Edited by - Drake - - 21/5/2014, 00:59
 
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- Drake -
view post Posted on 29/4/2014, 13:27




Capitolo 01 - A prova di fuoco!











L'acqua del laghetto è particolarmente gelida, la sua superficie liscia riflette il cielo azzurro ed'è talmente limpida da mostrare lo scuro fondale roccioso. Dopo una quarantina di minuti a scendere il fianco boscoso della montagna per allontanarsi dall'ormai distrutto villaggio di Helgen, l'orco si concede una pausa per rilassarsi lavandosi nell'acqua fredda cercando di calmarsi dopo quello che gli è successo.

Ha la pelle verde chiara, è molto grosso e muscoloso, un fisico maturo e abbastanza villoso, dimostra poco più di vent'anni ma è già una montagna. Alto circa due metri peserà sui centocinquanta chili vista la stazza. Ha dei sottili tribali rossi sul volto che gli delineano la fronte sulle sopracciglia come parentesi, linee sottili attorno agli occhi, due punte sulle guance e tre piccoli rombi al centro della fronte. Ha una cresta di capelli rasta neri e spessi ma è rasato invece sui lati, con un pò di barba incolta ed il mento ampio. Le sue zanne inferiori escono appena sulle labbra superiori, il naso a patata è curiosamente più scuro rispetto al resto del corpo e sulle orecchie a punta porta un paio di grossi orecchini di legno scuro, il destro sulla metà inferiore, tra il lobo e la punta, il sinistro sul lobo.
A lungo si osserva riflesso nell'acqua consapevole di come fosse il suo aspetto, una delle poche cose che ricorda e sussurrando non poco compiaciuto si lascia scappare un sorrisetto soddisfatto
-Non male dai...-
Uscendo dall'acqua infine si rimette la sua fascia e comincia a cercare della legna di modo da accendere un fuoco per asciugarsi e scaldarsi qualche minuto prima di ripartire diretto ovunque tranne che il villaggio in fiamme o la direzione dove il grosso dragone nero era diretto.

Dopo aver raccolto dei legni asciutti e buttati su di un cumulo di pietre poco distante dalla riva l'orco ripensa alla sua esperienza durante lo scontro con gli imperiali di qualche giorno prima poco dopo il suo risveglio sulla riva del torrente. Dopo essersi sbarazzato di un paio di nemici istintivamente aveva esclamato una parola assieme alla quale dalla sua bocca erano fuoriuscite delle fiamme. Ragionando e rimanendo ancora un pò incredulo di quel curioso potere si siede e pensa a voce alta rimuginando su quale formula avesse usato
-Com'era quella parola? Ah si... YOHL!-
Stavolta però dalla sua bocca non è uscita una fiammata come precedentemente accaduto sul malcapitato imperiale, così storcendo il naso un pò deluso ci riprova prendendo fiato ed'esclamando
-YOHL!-
Concentrandosi, ripensando alla forza che sentiva in se, al calore del fuoco, e quasi all'essenza stessa del fuoco il giovane orco riprova. Prende un respiro profondo standosene ad'occhi chiusi cercando di concentrarsi, poi spalanca le fauci...
-YOL-
Nell'istante in cui usa l'urlo i suoi occhi da neri cambiano colore diventando dorati come già successo quando era circondato dal fuoco o abbastanza vicino al drago. Un calore piacevole gli parte dalla gola fino ad uscirgli dalla bocca, per trasformarsi poi in una fiammata che brucia la legna davanti a lui in un istante facendolo rimanere incredulo ed'entusiasta
-HAH! fantastico!-
Esclama sorridendo con aria soddisfatta, per poi rialzarsi guardando il fuoco che consuma lentamente la legna e voltarsi poi per andarne a cercare altra nei dintorni di modo da alimentare il falò e provare a scaldarsi ancora. Guardando le fiamme l'orco ricorda l'attacco avvenuto al villaggio poc'anzi, e il momento preciso in cui appena la torre era crollata sotto al drago lui è indietreggiato avvolto dalle fiamme che non lo scottavano o ferivano nemmeno; e così fissando il fuoco inizia ad avvicinarvisi con la faccia mentre gli occhi gli si colorano d'oro man mano che si avvicina alle fiamme e sentendo il suo calore farsi sempre più forte ma comunque rimanendo sopportabile. Capisce di non dover temere l'elemento come un comune mortale. La sua mano avanza verso e fiamme per sentirne il calore, per poi venire avvolta tra di esse completamente.

Il cuore sussulta per un secondo aumentando i battiti per l'emozione, il giovane non può fare a meno che lasciarsi scappare un sorriso incredulo dovuto all'emozione di tale fenomeno inspiegabile. Il fuoco non lo brucia ma lo scalda e basta, è come se fosse immune alle fiamme! e così successivamente facendo un respiro profondo prende coraggio e vi immerge il volto con anche parte del corpo per asciugarsi. Le fiamme gli scivolano sulla pelle verso l'alto per poi consumarsi nell'aria, è una sensazione rilassante e piacevole ma d'un tratto viene interrotta bruscamente quando si sentono dei rumori sinistri provenire dai cespugli poco più avanti.







Il suo sguardo si fa serio, e alzandosi lentamente assottiglia gli occhi scorgendo la sagoma di un uomo che si avvicina brandendo la spada menando fendenti contro dei cespugli per aprirsi la strada nella boscaglia. L'uomo sembra del tutto incosciente del fatto che l'orco si trovi poco più avanti, così approfittandone all'istante l'orco con un balzo gli salta addosso atterrandolo con una mano serrata alla sua gola. Gli occhi vitrei del malcapitato si riempiono di terrore mentre la spada gli scivola poco distante, ma prima di raccoglierla si volta guardando il suo aggressore sussurrando con voce strozzata e incredula
-GHAH? T-thu?-
Chiede l'umano: è lo stesso ragazzo imperiale che lo ha liberato dalle catene a Helgen e condotto verso il tunnel sotto le mura che portava fuori dal villaggio. L'orco lo lascia subito andare e si rimette in piedi davanti a lui facendo un passo indietro ma stando sempre attento a qualunque passo falso possa fare il nord che tenendosi il collo e allungando l'altra mano verso il pelle verde cerca di rassicurarlo dicendogli
-Non voglio farti del male orco, ah... Tranquillo!-
Poi raccogliendo la spada la rinfodera e prende fiato. L'orco resta immobile pronto a scattare come una molla, ma subito il ragazzo ricomincia a parlare con tono rassicurante tenendo le mani alzate per calmare l'altro mentre fa qualche premuroso passetto indietro allontanandosi dal bestione verde
-Ho visto il fumo del tuo fuoco, e... Il generale Tullius ha mandato i suoi uomini a cercare superstiti fuggiti... Credo che Ulfric sia sfuggito all'attacco del drago!-

L'orco abbassa lo sguardo per un istante e poi si mette accanto al fuoco senza però perdere d'occhio il ragazzo che riprende a parlare dopo una pausa scuotendo la testa e domandando ancora sbigottito dall'attacco a Helgen
-Era davvero un drago? Come nelle leggende e nelle favole... Il precursore della fine dei tempi! ... Sarei dovuto restare là ed unirmi agli altri per aiutare i cittadini-
Le sue ultime parole sono pronunciate con tono un pò abbattuto, e mentre si volta un istante guardando nella direzione da dove è venuto viene interpellato dall'orco che pur restando un pò diffidente gli chiede alzando lo sguardo verso di lui
-Stai già aiutando quelli che sono fuggiti nei boschi no?-
-No... Non credo sia fuggito qualcuno... All'inizio dell'attacco il drago ha distrutto i cancelli principali, dubito che qualcuno sia riuscito a sfuggirgli, e credo che in realtà il generale Tullius voglia soltanto trovare Ulfric... -
Prende una pausa sedendosi davanti al fuoco per poi riprendere guardando l'orco e presentandosi
-Ah... Comunque... Io mi chiamo Hadvar!-
Tendendogli la mano destra coperta da una fasciatura improvvisata e ancora un pò sporca di sangue il nord cerca di interagirvi con uno dei più conosciuti e scontati gesti sociali degli umani, ma l'orco lo fissa interrogandosi sul gesto per poi guardarlo senza capire piegando la testa e inarcando il sopracciglio
-Hm?-
-Eh, non so come funziona tra voi orchi, ma tra gli umani è un gesto di solidarietà o... Di saluto!-
Risponde il ragazzo con un sorriso inizialmente imbarazzato al quale l'orco un pò confuso gli tende la mano imitandolo e standosene li a fissarlo finché il ragazzo non avanza un poco per stringergliela
-La devi stringere così-
Suggerisce, al che dopo qualche secondo di silenzio l'altro sussulta imbarazzato
-Oh... Mh...-
La mano dell'orco a momenti stritola quella del ragazzo, che nascondendo il dolore sorridendo la ritrae annuendo e riprende poi a parlare
-Ah! eheh, però con un pò meno forza! Eh, e tu come ti chiami?-
L'orco non risponde, e abbassando lo sguardo un istante prendendo un respiro profondi si morde il labbro fissando le fiamme e interrogandosi su quella domanda così semplice e allo stesso tempo così difficile visto che è senza una risposta dato che non riesce a ricordarselo. Vedendo che non gli risponde Hadvar volta lo sguardo altrove incrociando le braccia dicendogli
-Ahm... Va bene se non vuoi dirmelo...-
Il ragazzo prende la borraccia che gli pende dal fianco e la porge poi all'orco che la afferra senza esitare cominciando a tracannare assetato. Mentre manda giù tre sorsi di vino l'altro riprende a parlargli interrogandosi sull'attacco
-Da dove pensi che venisse quel drago?-
-Ah.. Non lo so...-
Gli risponde asciugandosi le labbra con la mano mentre l'altro continua
-I draghi dovrebbero essere morti da millenni ormai... L'ultimo avvistato risale a... Che ne so? Mezzo millennio fa! Se quei dannati ribelli manto della tempesta ne hanno trovato uno, la guerra civile potrebbe prendere una brutta piega...-
-Scherzi? Quello era un drago! Dici che... Dici che centrano i ribelli con le vesti blu? Quei... Manto di tempesta?-
-Non è un caso che il primo drago avvistato dopo millenni abbia attaccato proprio mentre il loro capo Ulfric stava per essere giustiziato!-
-Hm...-
L'orco ingenuamente crede all'astrusa teoria di Hadvar continuando comunque a non capire o a non sapere cosa sia accaduto per certo...







Mentre gli restituisce la borraccia col vino alto nota la mano fasciata di Hadvar mentre porta la bevanda alla bocca e si ricorda di come il ragazzo abbia afferrato la chiave d'acciaio incandescente per liberarlo, poi gli chiede cercando di capire qualcosa sull'accaduto
-Chi erano... Tutti quei prigionieri? Li chiamavate ribelli-
-Non li conoscevi? Erano Ulfric manto della tempesta e i suoi luogotenenti!-
-Ahm...-
-Voi orchi non avete mai prestato molta attenzione a ciò che succede fuori dalle mura delle vostre piccole fortezze giusto?-
-Io...-
Balbetta distogliendo lo sguardo, al che subito il giovane nord risponde rimettendo a posto la borraccia sul fianco
-Ulfric è il capo dei manto della tempesta: il suo esercito personale nonché i traditori che stanno cercando di separare Skyrim dal resto dell'impero... A Skyrim c'è la guerra civile per colpa loro perché vogliono l'indipendenza dall'impero che è comandato dai Thalmor: Un'ordine di elfi alti...-
-Non... Ricordo... Non ne so niente!-
-Beh è molto semplice, diversi anni fa lo Jarl Ulfric creò i manto della tempesta come una sorta di esercito personale, l'impero era in guerra contro i Thalmor e ha perso... Mentre l'impero era assente da Skyrim ha affidato il comando agli Jarl: ossia i capi dei vari feudi, e quando l'impero è tornato sconfitto è stato costretto dai Thalmor a far pagare alla popolazione di Tamriel i debiti di guerra per anni oltre che svariate tasse... Per mantenere il potere Ulfric ha approfittato del malcontento per portare più gente alla sua causa per l'indipendenza di Skyrim dall'impero... Ma non è mai riuscito a mantenere molto sostegno, nemmeno dopo aver maledetto i Thalmor dopo che vietarono il culto del dio Talos, aveva sempre più sostenitori e i suoi manto della tempesta iniziarono a uccidere i giudici Thalmor che arrestavano gli adoratori di Talos a Skyrim. così iniziò tutto...-

Drake annuisce ascoltandolo permettendosi di interrogare avendo alcuni dubbi
-Sembra che ...in fondo volesse fare anche del bene... No?-
-Credo di si... Non è mai riuscito a ottenere il sostegno degli altri Jarl che lo credevano uno smidollato, così, appena una settimana fa, ha assassinato il Re dei Re di Skyrim! alcuni dicono con un urlo!-
-Un urlo?-
Chiede assottigliando gli occhi mentre ascolta concentrato
-Un'antico potere... Simile a quello dei draghi... Ulfric ha studiato dai barba grigia per anni ma poi se n'è andato-
-Non conosco questi barba grigia...-
-Sono un ordine di monaci che studiano come usare il potere della voce dei draghi...-
L'orco annuisce ripensando agli urli del drago, e allo stesso urlo che aveva usato per accendere il fuoco attorno al quale stanno seduti proprio ora, quando improvvisamente un flash gli attraversa la mente mostrandogli l'immagine e il boato di una violenta esplosione davanti ai suoi occhi: lo stesso che ha già veduto altre volte in quegli sprazzi di immagini e suoni frammentati... Un'altra ennesima immagine incomprensibile di quelli che comincia a credere possano essere ricordi. Hadvar riprende a parlare scaldandosi le mani vicino al fuoco
-L'uccisione del Re dei Re di Skyrim: Thorigg, ha attirato l'attenzione dell'impero e dei Thalmor qui a Skyrim, che hanno ordinato a Tullius di dare il comando alla regina vedova del Re dei Re: Elisif, anche se è Tullius in pratica a comandare Skyrim ora... Mentre Ulfric dopo aver ucciso il Re dei Re tornava dalla capitale di Skyrim alla sua città: Whindelm assieme ai suoi uomini, Tullius lo ha cercato e trovato... È lì che ti ho visto svenuto. Ti hanno preso l'armatura e messo su uno dei carri... Che cosa ci facevi lì?-
L'orco risponde con naturalezza abbassando lo sguardo e sfiorando la nuca dolorante con il palmo della mano scuotendo la testa
-Io... Non lo so...-
-Ah... Va bene tranquillo... Voi orchi siete rinomati per la vostra riservatezza... Tieniti i tuoi segreti-
-"Non è per quello..."-
Pensa storcendo la bocca ricordando dell'assalto ai ribelli da parte degli imperiali.

Mentre Hadvar si alza guardandosi attorno riprende a parlare tenendosi la mano fasciata
-Non è saggio restare qui, hai attirato l'attenzione prima dell'attacco del drago combattendo davanti al ceppo del boia, gli imperiali nei boschi ti riconoscerebbero se ti vedessero... È meglio spegnere il fuoco, io ti ho trovato vedendo il fumo-
-Giusto...-
Risponde lui alzandosi e poi chinandosi sul falò per raccogliere i ceppi ancora in fiamme, al che Hadvar spaventato spalanca gli occhi vedendolo afferrare la legna infuocata. Prima che l'orco si rialzi il ragazzo interviene andando verso di lui incredulo urlandogli
-ASPETTA! CHE COSA...?-
L'orco prende tutti i ceppi in fiamme con le braccia e li getta nell'acqua del lago davanti alla riva, per poi chinarsi e sciacquarsi il petto e le braccia anneriti dalla cenere del carbone ardente che non lo ha ferito neanche un pò. Hadvar incredulo resta immobile dietro di lui a guardarlo, e quando l'orco si gira rialzandosi non mostra il minimo segno di ustione o bruciatura. Il nord lo fissa incredulo a bocca aperta inarcando il sopracciglio lasciandosi sfuggire una vocale appena soffocata, mentre questi è senza parola l'orco si asciuga alla bene e meglio con le mani guardando il ragazzo e rispondendogli con un mezzo sorriso
-Sono a prova di fuoco!-

Hadvar sconcertato non sa cosa dire... E quindi sorvola su quell'inspiegabile fenomeno cercando di dire qualcosa guardandosi attorno agitato balbettandogli scioccato
-Ham... Sta bene... Ah... Hai, hai... Hai un posto dove andare?-
L'orco scuote la testa per negare al che il nord guardandolo riprende sistemandosi la cintura rossa
-La roccaforte degli orchi più vicina è a giorni di viaggio da qui da che ne so io!-
-Non so nemmeno dove mi trovo!-
-In questo momento al confine sud del feudo di Whiterun, il villaggio più vicino è a poche ore da qui...-
Esclama il ragazzo continuando a cercare di sfuggita con lo sguardo segni di bruciatura sul corpo dell'orco che ne è straordinariamente privo...







Hadvar prende un pezzo di pane dalla sua bisaccia e lo porge all'orco avvicinandosi a lui
-Tieni... Sei rimasto svenuto per giorni da che ti abbiamo fatto prigioniero...-
E chissà quanti prima dello scontro nel bosco
-Non fossi stato un orco saresti stremato!-
Esclama il nord mentre Drake addenta la pagnotta croccante mandandone giù un boccone per poi pulirsi la bocca dalla farina

-Mi hai salvato la vita impedendo che le macerie mi schiacciassero... Non eri tenuto a farlo, anzi... Te ne sarò per sempre riconoscente!-
-Grazie Hadvar... Anche se, di conseguenza, tu hai salvato la mia di vita liberandomi dalle manette-
Risponde con un sorriso guardando poi la mano fasciata dell'altro, che notandolo abbassa lo sguardo su di essa e decide di togliersi le bende mostrandogli l'ustione a forma di chiave sul palmo dicendogli
-La chiave che ti ha liberato... Sono uno che crede molto al destino più che alle incredibili coincidenze! E credo che il fatto di averti salvato facesse parte del mio destino, questo...-
Indica alzando la mano
-Questo è il segno che ho fatto qualcosa che a quanto pare avrebbe influenzato il mio destino, rimarrà per sempre sulla mia mano di modo che non mi dimentichi del fatto che quello che credevo un nemico, mi ha salvato la vita-
Drake sorride mentre Hadvar si rifascia la mano voltandosi, per poi guardare alla sua destra oltre gli alberi illuminati dal sole

-Il villaggio di Riverwood è proprio dietro quelle rocce laggiù su quell'altura-
Dice indicando un'enorme tumulo che spicca tra i pini in cima al pendio a meno di mezzo chilometro a nord tra gli alberi.
-Una volta arrivato lì lo vedrai in fondo alla valle lungo il fiume... Là c'è una ragazza che ti può aiutare, chiedi di Ingrid, e fagli il mio nome: Hadvar, dille tutto! Lei ti aiuterà di sicuro.-
-Ahm... Gra... Grazie Hadvar, davvero!-
-Di nulla orco... Non mi vuoi dire qual'è il tuo nome?-

L'orco non ha nessun ricordo a parte il drago il fuoco e altri frammenti di immagini e suoni senza senso, e così dopo aver pensato a che nome potrebbe calzargli per qualche secondo, alza lo sguardo e gli risponde con sguardo fiero
-Drake. Il mio nome è Drake-
Hadvar annuisce
-Grazie ancora Drake, le nostre strade si separano qui. Buona fortuna! Sono sicuro che ci rivedremo un giorno-
Il nord viene stupito poi dal gesto dell'orco che con un sorriso gli tende la mano destra chiedendogli
-Si fa così?-
-Si-
Risponde Hadvar stringendogli la mano, stavolta senza farsela stritolare, e dopo essersi allontanati Drake china il capo ringraziandolo
-Oggi non ce l'avrei fatta senza di te. Addio.-
Hadvar annuisce dandogli un ultimo sguardo per poi allontanarsi nella boscaglia, e così l'orco riprende a camminare diretto verso la cima dove stanno le rocce che gli indicheranno la strada per il villaggio di Riverwood.







Drake continua ad avanzare nel bosco illuminato dai tiepidi raggi del sole primaverile che filtrano tra i rami dei pini secolari sul pendio della cresta dirigendosi verso il villaggio di Riverwood, come consigliatogli da Hadvar poco prima, intanto tra se e se pensa...
-"Drake è un bel nome... Chissà se è davvero il mio... No, non è un nome da orco... Non ricordo nulla: ne dove sono nato, con chi ho vissuto, come faccio a non ferirmi col fuoco o come sia stato capace di combattere così furiosamente..."-
Mentre pensa si avvicina sempre più alla cima della collina boscosa verso le grandi rocce oltre gli alberi. Il clima è freddo nonostante sia mano della pioggia inoltrata ( Aprile ), la condensa esce ad ogni suo respiro pesante sia per il freddo che per l'umidità del bosco che odora di muschio e anche lievemente di resina. Dopo essersi fermato un attimo mangiando il poco pane rimasto, si rialza toccandosi la nuca dove la ferita sembra essersi lievemente rimarginata: merito della rigenerazione accelerata degli orchi. Mentre si rimette in moro pensa ancora
-"Non ricordo ne il mio passato ne quello che riguarda questo posto... Però so parlare, conosco i cibi, la natura, le armi, le creature e le persone che popolano il mondo: Gli umani: nord, redguard, imperiali e bretoni; gli uomini felini: khajiit, gli orchi, gli uomini rettile: argoniani, gli elfi: alti, dei boschi, e gli elfi scuri... Perché riesco a ricordare queste cose ma non riesco a ricordare nulla del mio passato?"-
Dopo un pò di minuti camminando tra gli alberi continua a ragionare
-"Ho ventitré anni... Perché ricordo questo ma non dove sono nato? O il mio vero nome, chi erano i miei genitori... I miei amici..."-
Mentre si pone queste domande immagina ( e spera ) che la memoria gli ritornerà presto. Questa cosa lo strugge interiormente, è come se si sentisse un testimone esterno della sua vita, come se non fosse lui a vivere in questo corpo; non sapere chi è lo consuma e lo deprime al punto che non riesce a smettere di pensarci! e intanto si ritrova accanto alle grandi rocce in cima al pendio indicategli da Hadvar poco prima, dalle quali riesce a scorgere il villaggio di Riverwood eretto attorno ad un torrente in fondo alla valle dall'altro lato del pendio lungo una stretta vallata boscosa tra le montagne.

Scendendo il fianco ripido della montagna all'improvviso si ode un urlo tra gli alberi! Sembra trattarsi di una voce femminile che grida aiuto da lontano, così subito Drake inizia a scendere rapidamente tra gli alberi correndo verso la fanciulla per soccorrerla!
-ULRIC! ULRIC CORRI!!!-
Urla la ragazza mettendo un ragazzino ferito e sanguinante dalla coscia destra sul cavallo spaventato slegandolo dal tronco mentre il giovane esclama tenendosi la ferita
-NO!-
Replica lui mentre lei allontana il cavallo con uno schiaffo urlando per farlo scappare, poi appena il cavallo è abbastanza lontano ricomincia a correre spaventata tra gli alberi.







Drake si sta avvicinando sempre più verso la direzione da dove provenivano gli urli quando la fanciulla correndo cade inciampando su di una radice finendo a terra.
Dietro di lei arriva un grosso orso bruno ruggente con l'intenzione di divorarla! E si avvicina minaccioso con andatura veloce finché non la vede a terra davanti a se.
Una lacrima le scende sulla guancia mentre l'orso si mette in piedi sulle zampe posteriori ruggendo per attaccarla, quando a un tratto Drake sbuca dal nulla e si lancia addosso alla bestia colpendola con entrambi i piedi alla testa e facendola indietreggiare!

La ragazza incredula osserva l'orco rialzarsi e caricare l'orso, tenendo entrambe le mani chiuse in un pugno che ripetutamente colpisce il muso della bestia che indietreggia dopo una carica di qualche colpo senza avere il tempo di reagire. La nord rimane a terra incredula vedendo l'orco sfidare il possente animale che mugugna e ringhia tenendo il muso basso indietreggiando fintanto che l'orco non gli da un'attimo di tregua! Quando la bestia si allontana di un passo l'orco indietreggia dandogli il tempo di rialzare il muso, ma senza fare in tempo però a contrattaccare! L'orco salta sferrando l'ultimo attacco in volo con i gomiti, atterrando con essi sopra al cranio del bestione facendolo spaventare e indietreggiare a tal punto che, sbigottito e dolorante inizia a correre dalla parte opposta verso la boscaglia, mettendosi in fuga ruggendo di dolore col muso sanguinante.







Drake lo guarda allontanarsi ansimando, per poi voltarsi verso la fanciulla chiedendole
-Stai... Ah... Stai bene?-
-... Si...-
Risponde lei incredula mentre lui si avvicina tendendole la mano per aiutarla a rialzarsi. I due per un attimo rimangono fermi a guardarsi: lui ansimante, lei stupita e senza parole. Il silenzio dura per qualche secondo finché lei afferra la grossa mano dell'orco rialzandosi, senza staccare lo sguardo stupefatta, e infine esclama
-HAI PRESO A PUGNI UN ORSO!-
-Già.... Già! non è assurdo?-
Si chiede lui inarcando il sopracciglio con faccia stranita voltandosi dove la bestia è scappata, al che comincia un botta e risposta entusiasta e incredulo
-HAI PRESO... Tu... LO HAI FATTO FUGGIRE! A SUON DI PUGNI!!!-
-È incredibile...-
Risponde Drake stupito dalla sua stessa performance. Lei inizia a sorridergli e si butta su di lui abbracciandolo, al che l'orco sussulta spalancando gli occhi
-Oh!!-
-GRAZIE!!! grazie grazie grazie mi hai salvato la vita!-
-Heh...-
Drake arrossisce mentre lei lo lascia, e improvvisamente gli occhi dell'orco diventano di un rosso sbiadito
-I tuoi occhi...-
-Ahm... Si! Eheh-
Drake imbarazzato fa un passo indietro, e lei ancora sbalordita dal gesto tanto eroico quanto assurdamente epico dice
-Se non fossi passato di qui, sarei sicuramente morta!-

L'orco annuisce voltandosi per un momento per nascondere il colore dei suoi occhi: segno che è chiaramente eccitato. Al che lei guardandosi attorno si piega per toccarsi la caviglia dolorante chiedendo
- Che... Che cosa ci fai tu qui?-
-... Io... Ero diretto a Riverwood, sto cercando una persona!-
Lei lo osserva per poi chiedere un po' sarcasticamente
-Con... Nient'altro che la biancheria addosso?-
Drake si accorge di portare solo una fascia bianca che gli copre a malapena le parti intime, e voltandosi arrossendo ancora di più si blocca senza sapere cosa dire, finché la fanciulla non perde l'equilibrio per la botta presa alla caviglia e tenta invano di reggersi ad un tronco affianco a lei
-Attenta!-
Esclama Drake sostenendola con un braccio prima che cada
-Grazie...-
-Ti porto a casa-
L'orco prende in braccio la fanciulla come fosse leggera quanto una piuma, al che lei stupita e in preda all'evidente imbarazzo si regge a lui che inizia a incamminarsi con lei tra le braccia mentre si regge saldamente a lui guardando i suoi occhi che da rossi tornano neri.

-Meglio muoversi, quell'orso potrebbe tornare-
Suggerisce lui voltandosi un istante mentre prosegue, al che la nord esclama guardando avanti
-Ulric, credo sia riuscito a salvarsi...-
-Chi è Ulric?-
-Il mio cuginetto... Il messaggero del villaggio, è stato ferito alla gamba dall'orso, probabilmente sarà arrivato a casa ora!-
-Per di qua vero?-
-Si. A proposito, io mi chiamo Ingrid!-
-Io Drake...-
Risponde lui sorridente, in tutta risposta la ragazza guarda in avanti complimentandosi con lui
-Ti accoglieranno a braccia aperte quando gli racconterò del tuo gesto eroico!-
Drake sorride mentre tra gli alberi inizia a scorgere il mulino sul torrente oltre il piccolo pontile in legno che conduce all'altra riva, e abbassando lo sguardo le chiede
-C'è qualcosa... Con cui possa coprirmi Ingrid?-
-Ci sono dei vestiti appesi al sole lì più avanti.-

I due arrivano sul retro del mulino, e Drake lascia la fanciulla su di una panca di legno seduta accanto a un muretto sul retro del mulino
-Grazie...-
Le sussurra mentre si mette un paio di pantaloni marroni che gli vanno piuttosto stretti viste le gambe robuste, intanto osserva la ragazza: Alta, lunghi capelli lisci lucenti color del legno, occhi blu scuro seducenti, e un bel fisico, una ragazza sulla ventina di nome Ingrid...
-Ingrid!-
-Si?-
-Ah, sembra incredibile che sia tu! Mi è stato detto da Hadvar che ti avrei trovata qui!-
-AH! Hai notizie di Hadvar? Sono quasi sei mesi che è partito!-
- Sta' bene, è successo... È successo un'avvenimento, piuttosto singolare... Mi ha detto di cercarti qui, e che mi avresti potuto aiutare!-
-Sembra che tu abbia aiutato me invece...-
Risponde la ragazza arrossendo.







Riverwood è costruita per il lungo su di un torrente che si dirama creando vari spiazzi sui quali sono erette delle case, assieme ad'un mulino e una segheria. Le case sono in tipico stile nord: mura in legno e tetti di paglia con lunghe finestre in vetro scuro. Le strade sterrate attraversano il villaggio su ambo i versanti del torrente sul quale è costruito, ai lati del quale ci sono alti pini e abeti prima dei versanti ripidi della montagna su entrambe i lati.

Poco dopo i due si dirigono nel villaggio, una vecchia parla col nipote lungo la strada sterrata oltre al ponte
-Un drago! ho visto un drago!-
-Ti prego nonna... Ti stai coprendo di ridicolo!-
-Lo giuro, era enorme e volava tra le nubi! Io l'ho visto!-
-Per favore nonna, non ho tempo per le tue sciocchezze-
Risponde il ragazzo prima di voltarsi vedendo l'orco, che cammina con la ragazza per strada verso la casa del fabbro affianco al torrente. L'uomo si allontana dal portico e li incontra correndo verso di loro
-Ingrid! Grazie agli dei! sei salva! Stavo prendendo le armi per correre in tuo soccorso!-
Esclama sollevato, è un uomo grande e biondo di corporatura robusta. Ha barba incolta e occhi azzurri ( l'aspetto tipico del nord ) Avvicinandosi fa un pesante sospiro mentre si fionda abbracciando la ragazza tanto forte da sollevarla da terra
-Sto bene zio Alvor-
Risponde lei, mentre un ragazzino biondo si avvicina uscendo di casa e la madre gli urla
-ULRIC!! FERMO TI HO APPENA MEDICATO!-
Il ragazzino ha circa tredici anni, slanciato e dai corti capelli biondi. Si avvicina sorridente con la gamba destra fasciata verso Ingrid
-Sapevo che ti saresti salvata! Lo sapevo!-
-Se non fosse stato per lui, non ce l'avrei fatta!-
Risponde lei, voltandosi. Lo zio, il cugino e la zia allora si mettono a fissare Drake finché Alvor non gli chiede curioso squadrandolo dall'alto al basso incuriosito e un po' diffidente
-E tu chi saresti?-
-Io... Mi chiamo Drake e... Ho trovato Ingrid nel bosco, che stava per essere aggredita da un orso!-
-Sto bene!-
Risponde immediata la ragazza sorridendo per evitare allarmismi
-Questo ragazzo mi ha salvato la vita! Vi sembrerà impossibile ma, è corso alla carica contro l'orso e lo ha martellato di pugni fino a farlo scappare impaurito!-
-Tu, cosa?-
Risponde suo zio Alvor incredulo rivolgendosi a Drake che risponde un po' intimidito da quest'ultimo
-È la verità... Signore...-
Il nord avanza verso di lui di qualche passo rimanendo senza parole per qualche istante finché non esclama socchiudendo gli occhi con un sorriso appena accennato
-Incredibile! E come... Ah, non importa, quel che importa è che tu sia salva nipote!-
La moglie di Alvor prende Ulric per un braccio riportandolo a sedersi su una panca accanto alla porta sulla veranda della loro casa, mentre un paio di persone di passaggio che hanno ascoltato la conversazione stanno li a guardare. Drake si guarda attorno un po' intimidito dalle varie attenzioni dei nord che lo osservano curiosi. Ingrid viene aiutata dallo zio che mentre la sostiene avvicinandosi alla casa chiede all'orco
-Che cosa ci fa un orco al confine del feudo di Whiterun? Come ci sei finito qui?-
Drake si guarda attorno prendendosi una pausa, dopo la quale risponde al nord guardandolo assieme alla sua famiglia
-Beh. Questa parte sarà addirittura un po' più difficile da credere...-



Continua...





Note personali:
Ingrid non esiste nel videogioco, e nemmeno il cuginetto. Mi serviva qualche personaggio femminile con cui far "divertire" Drake... Ops... Spoiler xD Comunque, da ora in poi posso occuparmi di creare il carattere di Drake ... ( allegro, vivace, virtuoso, tontolone, coraggioso, e a parer mio: adorabile ahah ) :asd:

Edited by - Drake - - 10/6/2014, 19:26
 
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OrsoGuerriero
view post Posted on 1/5/2014, 01:55




Ha preso a pugni un orso...

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Ci sono alcuni errori comunque: tipo apostrofi dove non devono esserci o accenti ( ti consiglierei di rileggerla :P solo 1 critica costruttiva: la storia mi sta piacendo ^_^ )
 
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M'aiq il bugiardo
view post Posted on 1/5/2014, 12:30




M'aiq pensa: bel casino!
 
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- Drake -
view post Posted on 13/5/2014, 12:08




Capitolo 02 - Riverwood









Come le altre case del villaggio quella di Alvor si erge sul torrente in mezzo alla valle boscosa. Il tetto in paglia viene illuminato dagli ultimi raggi del sole che sfumano definitivamente dietro alla montagna ad ovest. Alcuni passanti osservano la casa di Alvor dalla strada con aria falsamente incurante visto che sono tremendamente curiosi sullo sconosciuto che vi è entrato poc'anzi.

Le abitazioni nord somigliano molto alla loro personalità e stile di vita: dentro infatti c'è solo l'essenziale, nulla di frivolo o troppo appariscente. L'interno è tenuto caldo dal focolare in pietra al centro della sala, mentre affianco tra quello e la parete c'è un lungo tavolo in legno scuro illuminato dalla finestra sulla cucina, adornato di cibi e bevande varie. Alvor siede davanti a Drake mentre la moglie si avvicina aiutando il figlioletto con la gamba ferita a sedersi. Mentre la donna torna al focolare per portare il cibo in tavola Ingrid si avvicina al tavolo sentendo l'orco raccontare delle sue gesta allo zio. Lo stufato è caldo e profumatissimo, e viene servito nei piatti di tutti che nonostante l'aspetto invitante lo ignorano per ascoltare allibiti ciò che Drake ha da dire, in modo piuttosto discontinuo e confuso, e interrotto di quando in quando per ingoiare voracemente i bocconi e bere sporcandosi continuamente la bocca.

Drake racconta loro di Ulfric e della visita degli alti elfi Thalmor, dell'esecuzione, del drago a Helgen, e infine dell'aiuto prestatogli dal giovane soldato Hadvar. Una volta finito il racconto tutti restano in silenzio per qualche secondo prima che Alvor intervenga reggendosi la testa e annuendo
-Incredibile...-
-Già...-
Risponde Drake inspirando e afferrando il piatto vuoto per leccare ciò che resta su di esso per poi finire il vino nel bicchiere. Nessuno ha ancora toccato cibo oltre lui poiché tutti troppo indaffarati ad ascoltare quell'assurda storia, appena l'orco poggia il piatto sul tavolo pulendosi con il polso l'atmosfera si calma, e tutti iniziano pian piano a mangiare.
Il giovane Ulric chiede a Drake com'era il drago, Ingrid invece gli come ha fatto a scappare dal villaggio, Sigrid chiede come stava il nipote Hadvar un pò preoccupata, e Alvor infine gli chiede se ha visto Ulfric scappare, al che Drake risponde grattandosi il capo un pò confuso su tale situazione
-Io... Non sono di Skyrim. Non sono molto coinvolto sulla guerra civile!-
-Non c'è molto da sapere-
Risponde Alvor incrociando le braccia, e poi riprende con tono arrabbiato versandosi del vino nel bicchiere
-L'impero abbandona Skyrim per andare in guerra contro i Thalmor, poi quando esso perde la guerra quei maledetti alti elfi costringono l'imperatore a firmare la resa con il cosiddetto concordato oro bianco... Un concordato che vincola tutti gli abitanti a pagare i vincitori e a non pregare Talos... Appena i giudici Thalmor hanno iniziato ad arrestare chi lo venerava, Ulfric ha mandato i suoi manto della tempesta ad uccidere quei dannati alti elfi, ma visto che a nessuno importava della sua missione ha ucciso il Re dei Re di Skyrim! Così tutti hanno capito che non sono solo chiacchiere quelle di indipendenza e libertà-
Drake rimane ad ascoltare fino a che il fabbro non viene interrotto da sua moglie che con tono aspro alza la voce chiedendo
-Era necessario fare a pezzi Skyrim uccidendo il Re dei Re Thorygg? No, lo Jarl Ulfric ce l'ha con l'impero perché appena è tornato a Skyrim dopo la guerra ha ripreso il controllo, sminuendo il potere degli Jarl! I nord hanno sempre sostenuto l'impero, e l'impero ha sempre fatto il bene di Skyrim!-
La discussione inizia ad accendersi man mano che moglie e marito scambiano le loro opinioni sulla situazione, lasciando Drake ad ascoltarli senza che possa dire la sua data la scarsa conoscenza in merito alla discussione.

I due continuano a parlarne non curanti dell'ospite che nel frattempo saccheggia il resto del cibo ingozzandosi continuamente fino a che non rimane nulla in tavola.
Ulric inizia ad alzare gli occhi al cielo mentre i suoi genitori bisticciano, la situazione non cambia fino a che Ingrid non si alza dalla sedia e con tono deciso esclama interrompendo gli zii
-Drake ha bisogno di un posto dove stare!-
I due si voltano verso la fanciulla interrompendo il dibattito, e mentre Drake la osserva sedersi ingoiando silenziosamente un boccone i due nord riprendono un tono ragionevole, Sigrid allora si rivolge al giovane orco
-Ti siamo grati per aver salvato la vita a nostra nipote, puoi godere della nostra ospitalità per quanto vorrai!-
-Resterà a dormire da me, c'è una stanza vuota che non ha più utilità da mesi ormai...-
Risponde la fanciulla, e mentre gli adulti se ne stanno in silenzio come per acconsentire, Drake sorride imbarazzato da tanta ospitalità! ( Non proprio tipica dei nord ) finita la cena poi si alza dal tavolo scrollandosi le briciole di dosso e ringrazia

-Vi...-
Si schiarisce la voce
-Vi ringrazio dell'ospitalità... Tutti quanti!-
Pur non essendo in effetti una famiglia ricca sono stati tutti molto generosi e disponibili, merito anche delle circostanze, ma Drake si sente comunque fortunato ad aver incontrato gente così sincera e per bene, e dopo aver salutato tutti quanti si dirige con Ingrid fuori dalla porta verso casa di questa, seguendola nel breve tratto di strada...

Le due lune sospese tra le stelle illuminano la valle assieme alla poca luce rossastra del tramonto che pian piano sparisce dando inizio alla notte e abbassando la temperatura. Appena volge lo sguardo sulla fanciulla gli appare un sorriso sulla faccia arrossendo senza controllo mentre abbassa "involontariamente" lo sguardo sul suo fondo schiena... Ingrid si volta un secondo dopo guardandolo con un mezzo sorriso imbarazzato in attesa che l'altro smetta di fissarla in quel punto. Appena gli occhi di Drake diventano rossi finalmente distoglie l'attenzione da lì accorgendosi di essere stato scoperto, così preso dall'imbarazzo alza le spalle guardando da un'altra parte. La nord sorride un pò imbarazzata per poi sentire l'orco che le chiede interrompendo il silenzio
-Ahm... Che... Com'è vivere qui? a Riverwood intendo...-
La fanciulla si schiarisce la voce rallentando il passo per mettersi di fianco a lui e rispondergli
-Beh... È... Un piccolo villaggio, rimane vivo grazie alla segheria di Gerdur e del marito... Siamo sul confine tra il feudo di Whiterun e di Falkreath, per questo commerciamo con chiunque passi di qui... Anche se i viandanti o gli avventurieri non hanno mai abbondato da queste parti...-
-E questo è un bene?-
-Beh... Se la maggior parte dei viandanti è e coraggiosa come te forse sarebbe meglio che ne passassero di più !-
Risponde la fanciulla sorridendo, ma Drake ingenuamente non coglie la frecciatina nel complimento, e ricambia con un sorriso sincero.







La casa dietro al mulino è calda e accogliente, molto più del normale visto lo stile di vita dei nord; c'è un evidente tocco femminile nell'arredamento che nonostante sia quasi ridotto all'essenziale riesce comunque a dare una buona atmosfera all'abitazione. Le pareti in legno sono illuminate dal fuoco che arde appena al centro della sala, mentre ai lati su ogni parete ci sono mensole piene di fiori con sacchi di farina sottostanti, probabilmente provenienti dal mulino. Un lato della sala è occupato dal grosso tavolo in legno davanti a degli scaffali pieni di formaggi e ortaggi vari, mentre avanti alla porta sta la scala in legno che conduce al piano di sopra
-La tua camera è di qua!-
Dice la nord mentre lo conduce al piano superiore. Salendo le scale Drake nota le spade affisse al muro e interviene
-É una casa davvero grande, come... Puoi permettertela?-
-Era la casa di mio padre, era un comandante imperiale molto pagato prima che... Iniziasse questa ribellione... Non ha mai tenuto un soldo, ha sempre dato tutto a noi qui per mantenere la casa... E ora che non c'è più, e che anche mio fratello è partito per la guerra, sono rimasta sola...-
L'espressione di Drake si fa compassionevole vedendo la ragazza fermarsi alla fine delle scale e guardare in basso con un lieve sospiro, ma poi si riprende subito e voltandosi sorridente esclama con un accenno di sorriso
-Però stando sola ho imparato a badare a me stessa. E con il lavoro qui al mulino me la cavo discretamente, almeno, fino al giorno in cui non arrivano gli imperiali a riscuotere denaro-
-Dici, i debiti di guerra? Ma la guerra tra l'impero e i Thalmor non è finita da anni?-
Chiede Drake mentre entrano in una delle due stanze in faccia alla scala e illuminate dalla debole luce del tramonto fuori
-Già... Ma i Thalmor continuano a chiederli... E l'impero è costretto ed'obbedire! Comunque... Questa è la tua stanza!-
Una volta dentro Ingrid accende delle candele su di un piccolo piatto poggiato sul comò affianco al letto, poi prende una coperta di pelliccia dall'armadio accanto alla porta e dopo averla sbattuta un paio di volte la poggia delicatamente sul letto
-Non è una taverna di lusso... Scusa per la polvere, non sono abituata a ricevere ospiti!-
-Va benissimo Ingrid, grazie di nuovo-
-Qualunque cosa ti serva, chiedi pure!-
-Ahm, si, e tu... Per... Qualsiasi cosa chiedi a me!-
-Per... Che cosa?-
Chiede Ingrid sorridendo stranita
-Ahm... Eheh, non, saprei heh!-
Risponde Drake arrossendo. Al che subito dopo la fanciulla si avvicina a lui per dargli un bacio sulla guancia, dicendogli con tono gentile cercando di non arrossire vistosamente
-Buonanotte Drake...-
Gli occhi dell'orco diventano rossi per un breve momento come le sue guance, e dopo aver chiuso la porta ed essersi spogliato si corica a letto sollevato, e per un attimo riesce a dimenticarsi della giornata sconvolgente fissando il soffitto chiaro illuminato dalle candele e dalla poca luce che filtra dalla finestra sul soffitto. Prendendo un respiro profondo si passa una mano fra i capelli un attimo prima di poggiare la nuca sul cuscino e chiudere gli occhi... fino ad addormentarsi finalmente.







A un certo punto della notte il meritato riposo viene sconvolto da un sogno, o un ricordo, che si fa strada nella sua mente:

Lui è piccolo: all'incirca sui dieci anni, e ci sono due vecchi con vesti e cappuccio grigi che parlano con lui. Sfortunatamente il sogno non è molto vivido e per tanto non riesce a sentire le parole che pronuncia uno dei due, solo il tono gentile della sua voce interrotta bruscamente da quella di un orco adulto che gli urla contro spuntandogli dietro le spalle... Le immagini del sogno si fanno più nitide e lo scenario cambia dopo un lampo di luce improvviso:

Una delle due figure incappucciate si volta vedendolo arrivare e si ferma per raggiungerlo. Nascosta dall'ombra del cappuccio e la barba grigia la pelle raggrinzita del suo viso è rosa come le sue mani, dalle quali pende una cordicella in metallo legata a un medaglione verde scuro con due draghi specularmente rivolti l'uno verso l'altro con una freccia in mezzo a loro che punta verso il basso. Drake sorride raccogliendolo con le sue piccole mani e nascondendolo in tasca mentre il vecchio pronuncia qualcosa che purtroppo nel sogno non si riesce a sentire; dopo di che si volta e raggiunge il compagno dalle vesti grigie uscendo da un cancello in legno che viene richiuso dallo stesso orco che prima che li ha aggrediti verbalmente, e che ora rimprovera Drake il quale balbetta timidamente qualcosa impaurito. Un secondo prima che l'orco lo colpisca al volto un flash di luce bianca lo porta in un altro sogno...

Mentre le immagini iniziano a farsi nitide e i suoni ad essere più chiari, Drake si vede combattere allenandosi con altri due orchi: un maschio e una femmina, questa sorride a Drake mentre l'altro li guarda dicendo qualcosa sarcasticamente prima di prendere il suo posto e cominciare ad allenarsi con lui brandendo la spada orchesca, ma dopo di esso un altro lampo di luce bianca interrompe la scena cambiando tempo e luogo...

L'ultimo sogno è solo una montagna di fuoco davanti a lui che lo spinge in aria. La sensazione di cadere nel vuoto finendo poi nell'acqua gelida sveglia Drake di soprassalto che scatta in avanti ansimante e sudato. L'ultimo frammento di sogno gli aveva già attraversato la mente nei giorni precedenti anche se da sveglio, e mentre riprende fiato si stringe l'amuleto al collo con la mano puntando gli occhi nel buio della stanza davanti a se standosene sul letto illuminato dal lieve pallore delle lune che entra da una finestra sul soffitto...

Nonostante la vividezza degli ultimi istanti nei sogni e le sensazioni quasi palpabili Drake si sdraia sul fianco stringendo il cuscino fra le braccia aspettando che il cuore torni a battere a una velocità normale. Mentre nella sua mente tormentata continua a indagarsi su quelle immagini ripete tra se e se
-Gli orchi non sognano... Gli orchi non sognano...-
Bisbigliando la frase fino a richiudere gli occhi e addormentarsi...







Drake si volta sul fianco tirando su col naso e riaprendo gli occhi con fatica. Certamente è la prima notte dopo tante passate a dormire in posizioni scomode o semplicemente rannicchiato su di un carro, poiché dallo sbadiglio seguito poi da un sorriso si intuisce che non abbia mai dormito tanto comodo prima d'ora... Mentre si sgranchisce la schiena ancora mezzo addormentato fiuta l'aria della casa sentendone un profumo invitante fra i vari aromi provenire da non molto lontano; infatti sul comodino affianco al letto sta un piattino con uno spugnoso involtino dolce al miele e dell'uva assieme a un biglietto con una dedica in inchiostro rosso, evidentemente portatogli da Ingrid mentre lui dormiva.
-"Buongiorno dormiglione, se mi cerchi sono al mulino"-
Drake sorride cominciando a divorare ferocemente la colazione in un batter d'occhio senza curarsi di lasciare briciole ovunque. Finito di mangiare si veste con un paio di pantaloni marroni ed'una camicia color crema aperta appena un poco sul davanti. I vestiti erano su di una sedia in legno poco distante, probabilmente anch'essi lasciati li da Ingrid prima che lui si svegliasse; nonostante gli vadano un pò stretti sono sempre meglio di niente. Con un sonoro sbadiglio si dirige in bagno leccandosi le labbra per poi specchiarsi davanti a una tinozza mezza vuota. Dopo un breve sguardo nello specchio raccoglie un vecchio rasoio ancora affilato accanto ad un unguento per radersi e comincia a farsi la barba lasciandosi il pizzetto.
Scese le scale Drake esce dalla porta ammirando il villaggio illuminato dal sole primaverile mentre qualche persona per le strade lo vede da lontano e con la coda dell'occhio lo segue incuriosito.

Una coppia di vecchie nord sedute su di un portico lungo la strada lo osserva bisbigliando e spettegolando sul fatto che sia uscito dalla casa di Ingrid. Gli stranieri sono molto rari in un piccolo villaggio nord, così la sua presenza viene presto notata da tutti i presenti mentre si dirige verso il mulino in fondo alla strada. Una volta dentro vede Ingrid lavorare della farina e la saluta con un grosso sorriso stampato sulla faccia alzando la mano
-Dormito bene ragazzone?-
Domanda lei sorridendogli mentre si pulisce le mani
-Si...-
Le risponde poggiandosi al muro bianco dietro a lei e continuando a guardarla affascinato, al che la nord tornando al lavoro esclama voltandosi dall'altra parte
-Mio zio Alvor avrebbe bisogno di una mano alla sua forgia, mi ha detto di chiederti se hai qualche esperienza-
-Si credo, tu... Non... Hai bisogno di una mano?-
-No, tranquillo... Và! mio zio odia aspettare!-
Annuendo allora il giovane esce guardando ancora la ragazza voltata di spalle. C'è qualcosa nella sua voce e nel modo di parlare che lo attrae, per non parlare del fisico. Nonostante voglia starsene li a guardarla per ore l'orco prosegue per la strada dirigendosi verso la piccola forgia accanto alla casa di Alvor...







Un elfo ed un giovane nord interrompono un accesa discussione appena vedono avvicinarsi Drake che si dirige verso la forgia. L'elfo incrociando le braccia chiede
-Quindi è quello lo straniero che hai visto ieri?-
-Si... Porterà guai come tutti gli orchi-
-Tornando alla discussione di prima...-
Interrompe l'elfo mentre il giovane orco sale le scale in legno del portico guardandosi attorno.

La forgia di Alvor è piccola e piena di strisce di pelle e trucioli di metalli vari caduti a terra sul pavimento di legno. Sembra un pò disorganizzato come posto visto il disordine apparente, ma sembra che il nord conosca bene il suo lavoro da come lavora il metallo. La forgia e il piano da lavoro stanno sotto al portico di casa sua, Riverwood è costruito attorno al fiume, e i piccoli ponti di legno sospesi sull'acqua che collegano le varie abitazioni lo rende un villaggio piuttosto pittoresco. Appena si accorge dell'orco intento a fissare il villaggio con aria distante Alvor lo saluta con un cenno della testa mentre è intento ad affilare una lama sulla mola, e mentre l'altro si avvicina osservandolo gli chiede subito senza troppe cerimonie
-Hai mai lavorato come fabbro?-
-Credo di si...-
Ammette istintivamente lui, che per qualche motivo è convinto di saperci fare al riguardo, poi Alvor si alza e si dirige alla piccola forgia asciugandosi il sudore dalla fronte con la manica del vestito rosso tutto sporco
-Bene! potresti portarmi questa pelle al banco da lavoro? Poi torna qui, mi serve una mano!-

Alvor sta lavorando con un pezzo di ferro rovente che pian piano prende la forma di un pugnale

-Il mantice! Dai aria ragazzo!-

Poco a poco il pugnale prende forma, e dopo aver lavorato la pelle sul manico e finito il lavoretto Alvor prende un respiro e si rivolge a Drake

-Ti sai muovere vedo... Qui l'unica cosa che comprano i viandanti sono legna e vettovaglie all'emporio, ma ultimamente con la guerra civile ogni mese quando arrivano gli imperiali comprano TUTTO quello che ho! Tutto! Faccio affari d'oro!-

-Il feudo di Whiterun è dalla parte degli imperiali quindi, non di Ulfric!-
-Mh, si e no, diciamo che non avendo ancora preso le parti si mantiene neutrale! E questo è un bene, per me, dato che se... In caso di qui passino dei soldati manto della tempesta, non violerei alcuna legge fornendogli delle armi! Hehe... Diciamo che la guerra fa andare avanti a volte... Anche se... Sono più quelli che restano indietro...-
Le ultime parole di Alvor vengono pronunciate con un tono più cupo, al che mentre Drake porta il pugnale ad affilare sulla mola chiede al vecchio fabbro
-Parli... Del padre di Ingrid? Tuo fratello? Mi è stato accennato qualcosa ma...-
-... Si... Non l'ho visto per tre anni, e poi un giorno arriva un corriere imperiale, con una lettera legata da un bel filo rosso... "Il capitano Edmund è deceduto in seguito ad un imboscata manto della tempesta il ventuno del secondo seme, le nostre più sincere condoglianze"... Era morto da quasi un anno... Io mi ripresi in fretta... Qui tutti si rattristarono, la notizia diede una strana spinta a Riverwood: il fratello di Gerdur partì per la guerra, così come Hadvar... Mio figlio Ulric mi disse che voleva essere un messaggero imperiale, per portare notizie alle famiglie dei soldati... Heh, Ingrid rimase sola...
Ma lei è forte, non si è lasciata abbattere, ed è diventata ancora più risoluta!-
Drake rimane ad ascoltare Alvor che racconta del fratello fin quando non si interrompe per guardare il ragazzo scuotendo appena la testa come ripresosi da un sogno
-HEY! Davvero un ottimo lavoro! Gli orchi in fondo sono fabbri per natura!-
Senza accorgersene Drake ha affilato alla perfezione il pugnale dandogli una forma singolare, senza errori o sbavature da principiante come se per lui fosse facile, come se l'avesse già fatto o saputo fare; così risponde con un sorriso soddisfatto guardando l'arma e infilandola in un manico trovato lì accanto
-Già... Un bel pugnale di ferro... Una dote che non conoscevo... Heh, chissà! Magari ne ho altre...-

Borbotta tra se e se compiaciuto mentre prendendo una pietra liscia lo tempra con maestria, per poi poggiarlo sul banco da lavoro rimettendosi accanto al fabbro per aiutarlo...
La giornata alla forgia proseguiva più velocemente in due, e dopo un duro lavoro gli attimi di riposo sembrano molto meglio, così come la cena preparata da Sigrid per tutti dopo il tramonto. La nord discute con il marito sul fatto che le giornate si stiano allungando e facendo sempre più calde; A Skyrim il clima è più rigido che nel resto di Tamriel poiché quasi tutta l'estensione del suo territorio si trova a più di un chilometro di altitudine dal mare, e grazie ai climi freddi la primavera dura solo un mese e l'estate soltanto due prima che torni il freddo e la neve.







Mentre Drake li ascolta venendo poi interrotto dal figlio di Alvor: Ulric, che avvicinandosi zoppicando gli chiede
-Ma è vero che voi orchi avete la forza di dieci uomini?-
-Hehe, verissimo! Per questo nessuno si avvicina ai nostri castelli, perché sanno che non amiamo gli stranieri!-
Sorride Drake prendendolo un pò in giro, ma con naturalezza il giovane risponde
-Come nessuno ama gli orchi!-
-Ulric!-
Lo sgrida la madre lanciandogli un occhiataccia mentre armeggia con le pentole al fuoco, e subito il ragazzino le risponde
-Ma Drake è a posto! Sei simpatico invece dicono tutti che gli orchi sono seri e non ridono mai-
-Heh... Non saprei dirti... Non conosco altri orchi sai?-
-Come sarebbe?-
Chiede allora Ulric sedendosi a tavola, ma prima che Drake possa rispondergli raccontandogli sulla sua amnesia la porta si apre e Ingrid entra radiosa portando un sorriso sul volto dell'orco che diventa rosso salutandola. La nord si tira indietro i capelli scuri sorridendogli e avvicinandosi poi alla zia per aiutarla con la cena. Alvor si schiarisce la voce per annunciarsi entrando nella sala sgranchendosi la schiena borbottando
-Uhg, mi sento davvero vecchio! Ah, grazie per l'aiuto Drake! Te la cavi bene, c'era da aspettarselo da un'orco!-
Il giovane annuisce venendo poi richiamato con un colpetto sulla spalla da Ingrid che lo invita a seguirlo
-Vieni, non vorrai mangiare con le mani sporche! Mia zia Sigrid ti urlerà dietro!-
-Lo fa sempre con tutti...-
Borbotta Alvor mentre Drake si alza vedendo la nord lanciare un occhiataccia al marito. L'orco segue la fanciulla nella stanza adiacente dove assieme a lei comincia a lavarsi le mani nere in una tinozza cercando di evitare timidamente il suo sguardo facendole intuire così di essere attratto da lei.

Mentre Sigrid serve del coniglio stufato nei piatti Alvor seduto accanto al figlioletto chiede all'orco
-Ho sentito che prima hai detto a Ulric di non conoscere altri orchi... Sei uno di quelli che chiamano: Orco di città?-
Drake sedendosi gli abbassa lo sguardo pensandoci un attimo
-Eh, è un pò più complicato di così... Di me vi ho raccontato... Solo gli ultimi due giorni-
Ingrid si siede accanto a lui mentre anche Sigrid si siede prima di iniziare a mangiare. Drake prendendo un respiro guarda tutti gli altri cominciando a parlare
-Immagino che sia difficile da credere, non quanto l'attacco di un drago ma, è comunque singolare: Ho perso la memoria prima di incontrare Ulfric e Tullius nel bosco...-

Così Drake racconta la sua breve ma intensa storia alla famiglia lasciandoli affascinati dal personaggio, che conclude assieme alla cena dicendo con tono più malinconico una frase abbastanza a effetto
-Mi importa molto sapere chi ero... Ma voglio ancor di più sapere chi sono ora! Voglio sentirmi qualcuno. Essere qualcuno-
Ingrid gli sorride accarezzandogli la mano per consolarlo, e Drake la guarda negli occhi per poi arrossire prendendo un sorso dal bicchiere.
Il resto della conversazione è più banale, si parla del tempo o del villaggio, ma la giovane nord si alza poco dopo aver finito di cenare annunciando di essere stanca, e venendo quindi seguita da Drake tornandosene a casa...

Gli stessi sogni percorrono la sua mente quella notte: lui da giovane che incontra due figure incappucciate, una delle quali gli regala il medaglione verde; lui che si allena assieme ad'un orco maschio e una femmina, e infine un muro di fuoco accecante che lo lancia in aria facendolo svegliare. Appena riapre gli occhi per un istante il loro colore diventa dorato, ma sfuma subito nel nero originale giusto un secondo dopo... Mentre si volta sul fianco cerca di non pensarci mordendosi il labbro e stringendo a se il cuscino, fino a che, dopo un respiro profondo, si riaddormenta profondamente...







Il giorno seguente è identico al precedente: lui si sveglia assonnato facendo colazione lavandosi e radendosi, successivamente saluta Ingrid al mulino che dopo una breve conversazione lo conduce da Alvor che di nuovo si fa aiutare alla forgia. Dopo aver rifinito ulteriormente il pugnale forgiato il giorno prima, al quale ci ha lavorato più del dovuto, si dirigono a casa di Sigrid e Alvor dove cenano e poi si allontanano ancora poco dopo aver fatto buio...

Davanti casa di Ingrid la nord si ferma di fronte alla porta voltandosi mentre gira la chiave sentendo Drake che la chiama
-Ti va di fare due passi?-
La nord rimane in silenzio per un istante prima di prendere fiato per poter dire qualcosa, l'orco sorridendole prosegue
-Mi piace qui! Voglio camminare un pò...-
Allora la fanciulla annuisce con un sorriso incamminandosi per la strada assieme a Drake che alza lo sguardo sulle due lune nel cielo. Il villaggio ha un che di pittoresco sotto a quella pallida luce, e anche se l'orco è concentrato sul panorama la nord coglie quell'attimo come un silenzio dilungato fin troppo, al quale tirandosi i capelli dietro l'orecchio gli chiede
-Ti fermerai qui?-
Drake abbassando lo sguardo la osserva per un istante portandosi le mani sulla nuca alzando gli occhi al cielo verso le lune
-Non saprei dirti... Devo capire se... Se ho trovato il mio posto-
La ragazza per un attimo pensa che gli piacerebbe se fosse quello, rendendosi conscia del fatto che il giovane inizi a piacerle nonostante sia un orco.
-Ho saputo di tuo padre... Mi dispiace-
-Ormai è passato un bel pò-
Risponde lei annuendo e ammettendo dal tono della voce che si tratta di una storia ormai vecchia, per la quale non si strugge ulteriormente
-E tu? Non ricordi proprio chi sono i tuoi genitori? Non hai nessun indizio sul tuo passato?-
-Non credo... Forse... Nei miei sogni-
-Credevo che gli orchi non sognassero...-
-Anche io! Che sai sugli orchi?-
Chiede con un sorriso, al che lei lo guarda
-So che vivete solo nelle vostre roccaforti... Che siete più forti delle altre razze, che i vostri occhi cambiano colore in base allo stato d'animo-
-Di che colore sono i miei occhi?-
Chiede allora voltandosi verso di lei, che fermandosi si volta avvicinandosi a lui guardandolo negli occhi scuri. Ingenuamente Drake sta flirtando con lei che coglie ogni segnale mandatogli indirettamente, ingenuamente infatti lui non capisce di quello che sta effettivamente facendo ( se lo sapesse sarebbe bloccato dalla timidezza ). Lei per un istante pensa di avvicinarsi al suo volto, ma facendo mente locale scuote la testa voltandosi
-Neri!-
-Bene! Per fortuna! Per un attimo ho creduto fossero rossi...-
-Non so che significa in quel caso-
Ammette lei facendolo arrossire, di fatti quando i suoi occhi sono rossi significa che in quel momento è eccitato. Alzando un'altra volta lo sguardo al cielo osserva le due lune luminose per poi riabbassare lo sguardo su di lei che sentendosi per un attimo in imbarazzo dice
-Vuoi camminare ancora?-
Lui sorridendole annuisce, al che lei allora inizia a parlare di nuovo passeggiando lungo il torrente...

Prima di andare a dormire lei lo saluta con un bacio sulla guancia al quale lui sussulta arrossendo e standosene lì per un attimo prima di chiudere la porta. Una volta a letto riesce ad'addormentarsi e a dormire per una notte senza fare sogni strani... Il giorno seguente prosegue di nuovo come quello prima, concludendosi dopo la cena con il breve tragitto fino a casa di Ingrid dove sgranchendosi la schiena Drake si corica a letto togliendosi i vestiti...







Le lune illuminano la piccola valle in mezzo ai pendii ripidi coperti di pini che arrivano giù fino al torrente sul quale è costruito Riverwood. La luce copre col suo candore rassicurante i tetti in paglia delle case; i raggi attraversano la piccola finestra sul soffitto nella stanza di Drake, che da qualche minuto se ne sta a letto a pensare. Osservando le candele ricorda il suo strano potere di invulnerabilità al fuoco scoperto la mattina precedente; così avvicinandosi ad'esse comincia ad'appoggiarci lentamente la mano sopra giocando con le fiamme che gli scivolano sulle dita verso l'alto fino a consumarsi in fumo nell'aria...

Viene fermato quando sente bussare la porta della sua stanza, e prima di poter rispondere essa si apre con un cigolio appena percettibile.
É Ingrid, bella come non mai e coperta solo da un velo quasi trasparente che fa intravedere tutto sotto ad esso. La nord se ne sta sorridente sulla soglia guardando Drake che si mette seduto sul letto coprendosi con le coperte visto che non indossa niente.
Ovviamente è nuda, lo si vede bene sotto al sottilissimo tessuto bianco trasparente. Drake la osserva per qualche secondo, e intimidito chiede balbettando
-Ingrid... Che... Che ci fai qui?-
-Volevo ringraziarti come si deve, per tutto quanto...-
Risponde lei nascondendo un pò di naturale imbarazzo togliendosi il velo dalle spalle e lasciandolo scivolare leggero a terra, rivelando il bellissimo corpo ben illuminato della giovane nord. Gli occhi di Drake diventano rossi mentre si ritira sempre più le coperte vedendola avvicinarsi a lui; lei si siede sul letto vicino ai suoi piedi ed'inizia ad'accarezzargli la guancia guardandolo intensamente, al che lui intimorito rimane di stucco guardandola nuda e splendida davanti a se non riuscendo nemmeno a muoversi
-Che c'è?-
Gli chiede lei sistemandosi i capelli, al che abbassando lo sguardo le risponde
-Io... Non...-
-Non lo hai mai...?-
-... Non... Ecco...-
Non è sicuro su questo visto che non ne ha memoria, la tensione sale quando lei con la mano inizia ad'abbassare la coperta toccandogli i pettorali facendolo sussultare. La coperta cade sul letto e lei gli si avvicina ancora di più mettendosi a cavalcioni su di lui che sorridendole chiede
-Ma sei sicura di voler... Insomma... Con un orco?-
Lei si avvicina mettendogli le braccia attorno al collo e interrompendolo con un bacio. Mentre le labbra dei due si chiudono timidamente lui chiude gli occhi dopo qualche secondo lasciandosi trasportare mentre il cuore gli batte all'impazzata! Poi alla fine di quello Ingrid gli da un altro bacio più breve e gli sussurra sorridente guardandolo negli occhi
-Nessun problema...-
-Ah ...ok-
Risponde lui mentre la ragazza lo spinge indietro con la mano facendolo sdraiare sulla schiena e baciandolo con le mani sul corpo muscoloso. Lui con una mano inizia a toccarle la schiena scendendo sempre più verso il basso, e con l'altra mano spegne il fuoco delle candele poggiandocela sopra, lasciandoli illuminati solo dalla luna per quei sensuali istanti a venire...



Continua...
 
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view post Posted on 20/5/2014, 21:06




Capitolo 03 - La strada nella pianura









Quando l'orco si sveglia si accorge che la bella Ingrid sta sdraiata al suo fianco sinistro con la morbida guancia sulla sua spalla e la mano che gli accarezza i pettorali. Il giovane apre gli occhi a fatica rimanendo profondamente soddisfatto nel vedere una così bella fanciulla nel suo stesso letto che dopo un respiro profondo alza sorridente gli occhi verso di lui. Appena Drake ne incrocia lo sguardo le sorride arrossendo un poco, al che lei lo saluta con un caloroso
-Buongiorno-
-Hey...-
Sussurra lui ricevendo un bacio sulle labbra
-Dormito bene?-
Gli chiede mentre Drake le accarezza i capelli
-Mai dormito meglio...-
Risponde con un mezzo sbadiglio, prima di avvicinarsi di nuovo socchiudendo gli occhi per baciarla. Drake sorride soddisfatto mettendo le mani dietro la testa e prendendo un respiro profondo per poi emettere un sonoro sbadiglio riaprendo infine gli occhi che tiene fissi su di lei, la quale si alza su di un braccio guardandolo meglio dall'alto e scostando le coperte scoprendolo ancora chiaramente eccitato. Gli occhi di Drake diventano immediatamente rossi e lei si china su di lui per baciarlo di nuovo, accostando le sue labbra sul suo collo per poi scendere sempre più in basso dove la mano è già arrivata sotto alle coperte...

Mentre i due sono intenti ad iniziare qualche "attività mattutina" insolita, qualcuno dal soggiorno sale le scale fino in camera aprendo la porta della stanza e piombandoci dentro senza preavviso.
-Ingrid? se...-
Inaspettatamente è Hadvar ad entra renella stanza: il giovane soldato imperiale che pochi giorni prima aveva salvato Drake liberandolo dalle catene e che ora sembra essere tornato proprio nel posto e dalla ragazza di cui aveva parlato all'orco. Al rumore della porta che si apre i due smettono di baciarsi mettendosi seduti sul letto prendendosi un colpo per lo spavento. Per qualche secondo i tre rimangono a fissarsi imbarazzati fino a che Ingrid chiede arrossendo e balbettando senza poter nascondere l'imbarazzo
-Hadvar??? C-che q-q-quando sei?-
Chiede all'altro coprendosi il seno con la coperta, ma il ragazzo davanti a loro non riesce a distogliere lo sguardo scandalizzato da Drake che afferra uno dei cuscini dietro di se per coprirsi. Appena la nord nota la non molto leggera dose di odio negli occhi dell'altro umano si volta verso Drake che deglutisce terrorizzato e imbarazzato senza sapere cosa dire. Hadvar digrignando i denti stringe i pugni fino ad alzarne uno indicandolo minacciosamente col dito esclamando in tono accusatorio verso il povero orco
-TU!-
-Eh...-
Sorride nervosamente Drake intimorito mentre Hadvar si mette le mani tra i capelli chiedendo a lei a voce alta e con tono al quanto nervoso
-MA... Tu... Come... Ingrid!-
-Hadvar!-
-Sei... Tu sei, per i nove dei!-
-Ho-io-non... Non, non... Ho un anno in più di te... Non sono mica una ragazzina, s-sono una donna adulta!-
-Hai solo venticinque anni! E TU!-
Esclama puntando il dito di nuovo verso Drake che sinceramente non sa se poter parlare o muoversi, e se ne resta immobile con lo sguardo terrorizzato diventando tutto rosso per la vergogna
-NON TI HO MICA DETTO DI VENIRE QUI PER ...FOTTERTI MIA SORELLA!-
-HADVAR!!!-
-T-tua sorella? Io...-
-INGRID!-
Riprende poi il nord guardandola sconsolato mettendosi una mano in fronte voltandosi mentre lei lo chiama per calmarlo
-Hadvar...-
-DRAKE!!!-
Urla lui minacciosamente, e lei fa di nuovo per difenderlo
-Hadvar!-
-Io...-
Finisce Drake imbarazzato guardando in basso senza però aggiungere parola...







La scena riprende nel soggiorno pochi minuti dopo, stavolta sono tutti vestiti e decisamente meno agitati e rumorosi... Se ne stanno tutti e tre seduti al tavolo nel soggiorno senza dire una parola per l'imbarazzo e la tensione ancora palpabili. Ingrid guarda Hadvar preoccupata mordendosi le unghie nervosamente e a tratti girandosi morbosamente i pollici seduta affianco al povero Drake che non riesce nemmeno ad alzare lo sguardo da terra, mentre Hadvar se ne sta immobile in controluce davanti alla finestra alle sue spalle rimanendo a braccia conserte davanti a loro fulminando l'orco con lo sguardo, che intimorito da esso non riesce a tener testa al fratello imbestialito e nemmeno a trovare il coraggio per emettere il benché minimo rumore o fare il minimo movimento...

Tutto prosegue nel più totale e imbarazzante silenzio finché a un tratto Ingrid non si rivolge al fratello con un falso sorriso disperato interrompendo il silenzio con tono apparentemente troppo alto per risultare naturale
-ALLORA! Ahm... Ti... Hanno dato un permesso?-
-... Hm... Si... -
Risponde Hadvar rimanendo un'ultimo istante ancora immobile su Drake, per poi scostare fulmineamente gli occhi da lui guardando la sorella, e abbassando poi lo sguardo sospirando
-Ero stato assegnato alla guardia del generale Tullius e... L'orco ti avrà raccontato la storia no? Immagino e spero abbiate parlato un pò vista l'intimità in cui vi ho trovati!-
Riprendendo con voce furibonda ma restandosene immobile, al che la fanciulla toccandosi i capelli lo guarda appena annuendo
-Aah eh, sssi... Hm... Lui ci ha... Raccontato tutto, a me, e agli zii: Di Ulfric e Tullius, del drago a Helgen e del tuo aiuto...-
Drake alza finalmente lo sguardo e vede che quello di Hadvar si è leggermente calmato apparendo senza più intenti omicidi nei suoi occhi, o almeno, non troppi...
-Non c'è molto da aggiungere... Due giorni fa quel drago nero è apparso all'improvviso e ha distrutto il villaggio di Helgen... La mia compagnia era partita da Solitude per dare la caccia a Ulfric dopo che ha assassinato il Re dei Re di Skyrim...-
A tali parole Ingrid sussulta appena, essendosi scordata per un istante della situazione, poi Hadvar riprende a parlare
-Li avevamo catturati, ma una volta a Helgen per giustiziarli... Quell'enorme drago nero è apparso dal nulla distruggendo tutto... C'è stato il panico! Ci sono stati pochissimi superstiti... Io stesso... Non ce l'avrei fatta senza l'aiuto di quest'orco... Di Drake...-
La tensione si smorza lievemente e i tre prendono a parlare senza più molto imbarazzo voltandosi uno verso l'altro, vista la piega seria che sta prendendo il discorso.

L'orco guarda la mano ancora fasciata del ragazzo, alzando poi appena lo sguardo su questi che ricomincia a parlare alla sorella
-Io devo tornare a Solitude, ho avuto un giorno di permesso, anche se sembra che mi abbiano concesso di venire qui per lavoro comunque... Devo parlare con Ulric il prima possibile!-
-Il nostro cuginetto? Perché?-
-Ormai è un'anno che consegna lettere e messaggi da qui a Whiterun, ho davvero bisogno di consegnare un messaggio urgente allo Jarl Balgruuf di Whiterun prima di riunirmi al mio gruppo, ordini del generale Tullius!-
Risponde alzandosi da tavola e standosene poggiato con le mani ad esso guardando la sorella che risponde
-Ahm, vedi Hadvar, Ulric è stato ferito a una gamba da un orso... Non potrà camminare per un pò di giorni immagino, figurarsi fare un viaggio fino a Whiterun-
-Ah, ma... Sta bene?-
Chiede lui preoccupato mentre si avvicina all'orco che voltandosi annuisce mentre Ingrid conferma
-Glie lo potrai chiedere di persona... Non fosse stato per Drake sarei stata sventrata anch'io da quell'orso spaventoso!-
Hadvar rivolge lo sguardo verso l'orco di fronte a lui che si è fatto improvvisamente serio e non più spaventato e imbarazzato voltando lo sguardo verso lui annuendo appena
-Ti devo ringraziare... Di nuovo... Hai salvato prima me e poi anche mia sorella. Forse era davvero destino come ti ho detto, dopotutto...-
Dice toccandosi la fasciatura sulla mano destra dove è ancora fresca la ferita provocata dalla chiave incandescente che ha liberato l'orco dalle manette quattro giorni prima. Drake fa un cenno di approvazione con la testa mentre il nord gli dice tornando di nuovo a parlare con uno sguardo e un tono di voce infastiditi
-Resta il fatto che mi hai dato una visione a cui nessun fratello dovrebbe mai assistere! Perciò... Mi servirà in favore da te per sdebitarti di questa orribile esperienza...-
Drake alza lo sguardo verso Ingrid che osserva il fratello in attesa che dica qualcosa...







Hadvar Ingrid escono di casa seguiti da Drake, dirigendosi a passo veloce verso la forgia dello zio Alvor proseguendo sulla strada sterrata del villaggio arrivando così al portico della casa dove il fabbro si alza dal banco da lavoro restando sorpreso vedendo il nipote ritornato dopo la sua lunga assenza
-Hadvar! Quanto tempo! Stai bene?-
Chiede poggiando le mani callose sulle sue spalle voltandosi poi verso Drake che lo saluta con un cenno sorridendogli
-Quest'orco ci ha informati di quanto accaduto a Helgen qualche giorno fa... Avevamo sentito i boati venire da dietro la montagna. Grazie agli dei non sei finito a Sovngarde come quei poveretti...-
-Si zio... A dire il vero sono qui in veste ancora ufficiale come imperiale, devo informare il villaggio di quanto accaduto! E devo consegnare un messaggio del generale Tullius allo Jarl Balgruuf di Whiterun!-
-Un messaggio, ah... Ecco: Ulric è stato ferito da un orso proprio lo stesso giorno in cui è arrivato Drake... Proprio grazie a lui sta bene, ma non potrà correre fino a Whiterun ne cavalcare per alcuni giorni temo! Deve stare a riposo-
-Lo so mi è stato detto tutto da Ingrid... Ho bisogno dell'aiuto di quest'orco però!-
Risponde Hadvar voltandosi verso Drake e consegnandogli fra le mani una piccola pergamena col sigillo rosso imperiale, sfilata dalla tasca legata sulla cintura
-Ho bisogno del tuo aiuto. NOI ne abbiamo bisogno! Lo Jarl Balgruuf di Whiterun deve sapere se c'è un drago a piede libero, il villaggio di Riverwood è senza difese...-

Sigrid esce di casa sentendo la voce del nipote e salutandolo mentre si asciuga le mani con uno straccio
-Hadvar! Per i nove dei stai bene! Quanto tempo è passato-
-Troppo zia-
Le risponde sorridente vedendola avvicinarsi fino a che Alvor interviene pulendosi sulla veste
-Dobbiamo avvertire lo Jarl Balgruuf a Whiterun di inviare tutti i soldati che può, Helgen è a meno di tre miglia da qui! Il drago potrebbe...-
-Lo farò io naturalmente!-
Risponde Drake, mentre Hadvar annuendo si dirige in mezzo alla strada chiamando i presenti per raccontare gli scorsi avvenimenti di Ulfric e dell'attacco del drago. Ingrid Drake e Alvor invece si allontanano per parlare
-Mio nipote si deve fidare di te ragazzo, non deluderci!-
-Non corri questo rischio Sigrid! Puoi star tranquilla-
-Lo spero, anche se credo che uno capace di prendere a pugni un orso fino a metterlo in fuga e uscirne illeso possa tranquillamente arrivare fino a Whiterun senza problemi, visto che ce la fa anche mio figlio Ulric di soli quattordici anni, e con un quintale di muscoli in meno hehe-
Risponde Alvor con un mezzo sorriso dando una pacca incoraggiante sulla spalla a Drake, che annuendo si volta guardando Hadvar mentre chiama a se la gente per le strade che lentamente smette di lavorare avvicinandosi e chiedendogli incuriosita che succede. La sua voce attira l'attenzione di Ulric che appena varca la soglia di casa fa comparire un gran sorriso felice sulle sue labbra chiamando sua madre entusiasta del ritorno di Hadvar, che lanciandogli un rapido sorriso si volta di nuovo verso la piccola folla alla quale si avvicinano anche Ingrid e Alvor, seguiti poi anche da Ulric che zoppicante si fa aiutare dalla madre mentre Drake osserva il piccolo rotolo con il messaggio da consegnare allo Jarl Balgruuf di Whiterun.

-Ascoltate! Sono tornato in veste ufficiale di soldato imperiale per riferirvi delle notizie, e non saranno buone-
Drake e Ingrid si avvicinano al ragazzo mentre Alvor aiuta il figlioletto ad avvicinarsi seguito dalla moglie
-Qualche giorno fa il generale Tullius ha scovato e catturato il capo dei ribelli Ulfric manto della tempesta, colpevole dell'omicidio del Re dei Re di Skyrim: Thorygg, assassinato con un urlo! Dopo settimane il generale Tullius è riuscito a catturare lui e i suoi manto della tempesta. Quattro giorni fa il nostro convoglio ha scortato lui e alcuni suoi uomini a Helgen per giustiziarli per la morte del Re dei Re di Skyrim-
Solo sentendo il nome di Ulfric la gente inizia a borbottare parlando a bassa voce, poi Hadvar però attira l'attenzione di tutti
-Un attimo prima della sua esecuzione però, è accaduto qualcosa che nessuno si aspettava: Un enorme drago nero è piombato dal cielo e ha distrutto Helgen-
La folla si fa più movimentata ascoltando incredula e spaventata la storia che il giovane continua a raccontare
-Ulfric è scappato, e il generale Tullius sta aiutando i superstiti dell'attacco... Anche se, si contano sulle dita di una mano temo. Non vi mentirò: il fatto che un drago sia tornato dopo millenni significa che non siamo al sicuro, specialmente Riverwood. Il generale Tullius non ha abbastanza truppe da mandare qui per difendere il villaggio, ma farò in modo di far arrivare qui un distaccamento da Whiterun, perciò non preoccupatevi.-

La folla nonostante il tono incoraggiante di Hadvar non sembra essere molto contenta: Alcuni spaventati parlano del ritorno dei draghi come si narra nelle antiche leggende, che li dipingevano come i precursori della fine dei tempi; altri arrabbiati con l'impero per non voler mandare a Riverwood soldati discutono con altri ancora che sostengono le colpe siano solo dei ribelli manto della tempesta.

Nonostante le varie emozioni scosse dalla storia degli eventi raccontatagli tutti sono apparentemente tranquilli e Hadvar può così allontanarsi senza che venga tempestato di domande tornando da suo zio che gli sussurra
-Una storia assurda eh? Drake ce l'ha raccontata appena è arrivato...-
Hadvar si ferma poggiando le mani sui fianchi mentre l'orco gli si avvicina dicendogli
-Partirò il prima possibile per recapitare il messaggio!-
Il giovane nord annuisce mentre Ingrid richiama Drake invitandolo a seguirla
-Ti occorreranno alcune provviste per il viaggio...-
-Immagino di si-
Scuote la testa, al che il piccolo Ulric lo rassicura con tono fiero
-Non preoccuparti! Ho fatto quella strada almeno sei volte quest'anno! Uno grosso come te non deve aver paura!-
Drake gli sorride mentre Ingrid chiamandolo per la manica lo invita a seguirlo intanto che Hadvar viene distratto da un paio di abitanti del villaggio preoccupati.







Appena rientrati in casa Ingrid prepara una bisaccia con dentro del pane del formaggio e delle mele da dare al giovane, abbastanza per arrivare alla città di Whiterun, che è a poco più di un giorno a piedi di cammino.
Drake si appoggia al muro guardandola preparare il tutto. Lei senza voltarsi ammette
-In cuor mio sapevo che non saresti rimasto-
-Che vuoi dire?-
Chiede lui incrociando le braccia
-Heh... Uno straniero di bell'aspetto, venuto da lontano, con una storia da raccontare e con un interesse per le fanciulle di piccoli e noiosi villaggi... Suona tanto come una fantasia di qualunque ragazzina di campagna, escludendo il fatto che si tratti di un orco-
Sorride voltandosi, facendo però storcere il naso all'orco per il riferimento alla sua razza ( argomento curiosamente sensibile per lui ) ma poi lui avvicinandosi infila le mani in tasca alzando le spalle sussurrando con gli occhi al cielo
-In verità, in cuor mio speravo di rimanere... Non sono sicuro di essere portato per la vita sedentaria... Nemmeno di esserlo per quella del viaggiatore-
Ammette facendola sorridere, ma poi avvicinandosi a lei le sorride
-Speravo di rimanere con te...-
Lei gli regala un breve bacio prima di poggiare la testa sul suo petto venendo stretta in un dolce abbraccio fra quelle muscolose braccia verdi, dopo di che lei con un sorriso un pò malinconico annuisce chiedendosi retoricamente a voce alta
-Devo aspettarmi un tuo ritorno? Non credo mh?-
Lui onestamente ammette
-Vedremo come vanno le cose... -
-Non mi aspetto nulla tranquillo, è stata una fantastica esperienza-
Esclama sincera facendogli comparire un grosso sorriso sul faccione mentre poi lei si allontana andando al piano di sopra seguita da lui. Mentre gli fa cenno di aspettarlo lui si dirige al bagno radendosi e lavandosi prima di uscire, e mentre con uno straccio si asciuga la faccia davanti allo specchio si accorge di lei alle sue spalle che scende le scale, così poggiando sul mobile la salvietta si volta seguendola in soggiorno.

La nord ha con se degli abiti pesanti che poggia sul tavolo affianco alle provviste
-Sono gli abiti da caccia che portava mio zio quando andava con mio padre.. Stavano larghi a entrambi ma a te credo calzeranno a pennello-
Drake prende il mantello in pelliccia color crema e osserva i pantaloni pesanti e le cinture assieme ad'un paio di stivali scuri.
-Sono vesti nord, manca la parte superiore ma a quanto ne so e a quanto ho sentito ieri notte: voi orchi siete molto caldi perciò...-
Dopo essersi spogliato e rimesso gli abiti consegnati le sorride sistemandosi e ringraziandola con il suo solito sorrisone dolce
-Heh, grazie Igrid... Ahm... Per questa e, per le altre cose...-
-Dovrei essere io a ringraziare te ragazzone-
Risponde lei baciandolo di nuovo stringendolo a se. Lui ricambia arrossendo e tenendola per i fianchi continuando qualche minuto prima di uscire...






Appena i due escono andando in strada verso Alvor e la sua famiglia Hadvar si allontana da un paio di abitanti accorrendo verso l'orco che si sistema la cintura alzandosi i pantaloni in vita.
Ulric si volta verso Drake chiedendogli con tono un pò malinconico
-Te ne vai adesso?-
-Si, devo consegnare il messaggio allo Jarl a Whiterun il prima possibile no?-
Alvor e Sigrid si voltano avvicinandosi, e Drake li accoglie con un sorriso per salutarli.

-Heh, mi mancherai ragazzo! Saresti stato un ottimo assistente alla mia forgia sai?-
-Grazie Alvor-
Risponde chinando appena il capo sentendo Ulric che sconsolato chiede
-Tornerai? Tu sei un avventuriero no? Voglio sentire delle storie quando farai ritorno!-
-Te lo prometto Ulric! E saranno delle gran belle storie promesso!-
-Va bene! Però non metterti comodo, ricordati che mi sostituisci come messaggero solo finché non mi guarirà la gamba!-
Drake annuisce sorridendogli e Hadvar poi arriva sbuffando chiedendo all'orco
-Sei pronto?-
-Si...-
-Ah, quasi dimenticavo-
Borbotta Alvor interrompendoli mentre fruga tra le tasche
-Ecco: è il pugnale che hai forgiato l'altro ieri, è davvero una bell'arma, mai visto una così! Perciò, voglio che lo tenga tu! Prendi-
Il pugnale in acciaio è tenuto dentro a un fodero in pelle fatto apposta per lui, un evidente ringraziamento per l'aiuto datogli dall'orco che lo prende umilmente annuendo
-Gli imperiali non vanno pazzi per i coltelli ma tu saprai usarlo meglio di chiunque di loro credo, e in ogni caso so che regalare armi per gli orchi è un gesto di grande cortesia... No?-
-Grazie Alvor, e grazie anche a voi altri... Davvero-

Hadvar si mette al fianco di Drake e lo volta attirando la sua attenzione a nord indicano sulla cima della bassa altura alla fine della valle poco distante
-Vedi quelle rovine sulla montagna? è il tumulo delle cascate tristi, sotto di esso ci sono delle cascate che portano lungo il fiume, esso è affiancato dalla strada. Seguila verso settentrione, da lì entrerai nella valle e vedrai subito la città di Whiterun al centro, è a un giorno di cammino da qui!-
-Grazie Hadvar-
Risponde Drake legandosi il cinturone col pugnale alla vita, appena si volta di nuovo Ingrid gli da un ultimo bacio sulla guancia
-Addio ragazzone, cerca di non cacciarti nei guai...-
-Starò alla larga dagli orsi... Non deve essere per forza un addio questo-
-Hai di meglio da fare ora... Và! E forse ci rivedremo un giorno!-
Alvor interviene parlando a Drake
-Quando arrivi a Whiterun continua a salire, una volta sulla cima della collina sarai a Dragonsreach: il palazzo dello Jarl Balgruuf! E non ti sbalordire troppo per i tetti d'oro delle case visto che è la prima volta che vedi la città, molti sono solo di semplice rame hehe-
-Dragonsreach? Ma vuol dire la prigione del drago!-
Domanda l'orco incuriosito, al che il nord annuisce
-Un nome pittoresco... Si... Una volta dentro parla con il sovraintendente Proventus Avenicci: è il fratello di mio zio Alvor, lui ti ascolterà-
Alvor allora prende parola facendo un passo avanti
-Sua figlia Adrianne: mia cugina, lavora ad una forgia nel distretto commerciale vicino al cancello principale, si ti servirà qualcuno per affilare il pugnale chiedi a lei! E porgile i miei omaggi-
-Certo Alvor!-
Annuisce l'orco stringendo il messaggio da consegnare in tasca.

Dopo gli ultimi saluti Drake si incammina verso nord lungo la strada, che poi attraverso i boschi alla fine della piccola valle diventa un sentiero più stretto, superando le cascate sotto il tumulo delle cascate tristi ed infine arrivando in cima alla collina da cui si può vedere l'enorme vallata del feudo di Whiterun a nord che si estende fino all'orizzonte verso ovest, e in lontananza proprio al centro verso nord la collina dove sorge la città! Nella valle si vedono vari mammut in lontananza intenti a brucare l'erba verdissima, assieme a cervi che corrono per la prateria illuminata dal sole che dopo alcune ore di cammino tramonta a ovest dietro le montagne illuminando tutta la valle di rosso sotto al cielo blu che inizia a riempirsi di stelle...







Appena fa notte la valle si illumina di blu come il cielo mentre il pallore rosso del sole scompare dietro le lontane montagne ad ovest. La volta celeste si riempie di stelle che si trascinano sa di una scia luminosa nel cielo coperta dai verdi striscioni luminosi dell'aurora che compaiono lentamente man mano che il buio prende il sopravvento e illuminando la valle con il loro pallore verde e azzurro.

Drake prosegue sulla strada fra l'erba alta guardando affascinato il cielo e non accorgendosi che i suoi occhi hanno preso lo stesso colore dell'aurora, infatti, è prerogativa degli orchi il cambio di colore in base ad alcuni eventi o sensazioni che provano. Dopo qualche ora il giovane si ferma in un capanno in legno semi distrutto e senza gran parte del tetto, probabilmente abbandonato e caduto in pezzi da anni in mezzo alla prateria. Il pavimento in pietra non è certo comodo ma almeno è asciutto, così dopo essersi sgranchito un attimo si toglie il manto in pelliccia stendendolo a terra e guardandosi attorno decidendo di accamparsi lì per la notte. La parte superiore della pelliccia viene usata come letto provvisorio, e dopo aver mangiato un boccone di pane l'orco si sdraia su di essa guardando il cielo dalla voragine nel soffitto della struttura.
Anche se l'inverno è appena passato Drake riesce a non sentire freddo ( grazie all'alta temperatura corporea degli orchi ) , e quindi riesce anche pian piano ad addormentarsi, toccandosi il suo criptico amuleto appeso al collo fino a chiudere gli occhi esausto per il viaggio.

Gli orchi non sognano, ma nonostante ciò Drake viene di nuovo perseguitato dalle sue visioni notturne: Gli stessi flash incomprensibili di tre notti fa: Lui assieme a due uomini incappucciati che gli porgono l'amuleto, lui assieme ad un orchessa e ad un orco che si allenano, e infine lui che viene spinto in aria da una fiammata prima di cadere nell'acqua gelida senza riuscire a respirare. Il povero ragazzo si sveglia di nuovo sentendosi mancare l'aria, e dopo essersi asciugato il sudore dalla fronte si sdraia sul fianco pensando a quegli strani sogni. Se fosse il suo passato gli importerebbe, ma non ne è sicuro; tra se e se pensa che per lui scoprire chi è stato è importante dato che senza memoria e senza sapere chi è, effettivamente si può dire che non sia nessuno dopotutto. La sensazione di non avere coscienza di se stesso lo tormenta per qualche minuto prima che si riaddormenti a fatica chiudendo di nuovo gli occhi... Facendo infine sopraggiungere il sonno smettendo di pensare alla sua situazione.







Riaprendo gli occhi Drake vede il cielo azzurro e sente l'aria fredda della mattina che lo avvolge. Nonostante il suo calore corporeo sente lo stesso una punta di gelo sulla pelle che gli fa venire un brivido lungo la schiena. Non un gran risveglio ma almeno non è in catene come cinque giorni prima. Con uno sbadiglio più simile ad un ruggito si alza sgranchendosi la schiena, si rimette il mantello di pelliccia e allaccia la cintura alla vita sistemandosi i capelli e il pugnale sul fianco. Stiracchiandosi per bene e prendendo un sorso dalla borraccia esce dal capanno in rovina e osserva in lontananza la città di Whiterun che dista a pochi chilometri verso nord oltre la prateria verde illuminata dal sole, così assicurandosi che il messaggio sia al sicuro nella sua tasca riprende la sua marcia verso la città dai tetti dorati.

Dopo mezzogiorno. continuando a camminare. l'orco è sempre più vicino a Whiterun e riesce a vedere la luce del sole che riflette sui tetti dorati delle case oltre le mura di pietra in lontananza. Sopra di esse in cima alla collina sta l'enorme palazzo dello Jarl Balgruuf: Dragonsreach...



Continua...





Note personali:
Drake non ama la vita sedentaria, solo che ancora non lo sa! Non ama neppure che gli vengano dati ordini, ma si sentiva in debito con Hadvar per avergli fatto quasi assistere un rapporto fra lui e la sorella! Non ama nemmeno il fatto di non sapere chi sia, non credo di poter capire come si senta ma immagino sia davvero frustrante non sapere chi essere... Comunque, finalmente posso iniziare la vera storia, cioè, non adesso ma presto xP ( come sempre: commentate! E specialmente, fatemi subito presente se ci sono errori grammaticali o roba da correggere -è la mia prima fiction e faccio fin troppe cag*te del genere :sisi: )
 
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matvox22
view post Posted on 20/5/2014, 23:38




Drake, ho appena iniziato a leggere la storia (devo iniziare ora il capitolo 00) e diavolo se sei bravo :sisi: complimenti! sicuramente continuerò a leggere perchè mi gasa troppo l'idea di una storia romanzata tratta da skyrim, se poi di mezzo c'è un protagonista orco allora... woow (le razze mer spaccano :yeah: ).
the elder scrolls 5 - the rebirth of drake, che ne pensi :asd: ?
 
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- Drake -
view post Posted on 20/5/2014, 23:46




CITAZIONE
Drake, ho appena iniziato a leggere la storia (devo iniziare ora il capitolo 00) e diavolo se sei bravo :sisi: complimenti! sicuramente continuerò a leggere perchè mi gasa troppo l'idea di una storia romanzata tratta da skyrim, se poi di mezzo c'è un protagonista orco allora... woow (le razze mer spaccano :yeah: ).
the elder scrolls 5 - the rebirth of drake, che ne pensi :asd: ?

Appena ho letto the rebirth of Drake ho subito pensato a un trailer del film ( spero troppo mi sa :sisi: ) xD Comunque grazie, è la mia prima fiction in generale ^_^ cosa dovrei correggere/cambiare? A parte l'uso eccessivo di puntini di sospensione e virgole di cui mi sono reso conto ora :/
 
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249 replies since 6/4/2014, 21:13   13685 views
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