Nuova generazione

Manga, manga e ancora manga!

Non c'è nulla di sbagliato nel dire che il mondo dei manga e delle anime si è evoluto in modo esponenziale negli ultimi 10 anni, sopratutto con l'apertura dei mercati occidentali affamati delle novità giunte dal Giappone.
Non si è evoluto solo il mercato, e quindi anche modo di disegnare, le tematiche e il numero di "episodi" di un manga (ormai quasi senza fine) ma anche le strategie utilizzate dai mangaka per creare avversari o, meglio, situazioni sempre più scassaballe da far affrontare ai protagonisti sfigati di turno. Non avete presente? Facciamo qualche piccolo esempio amici lettori.

Prendiamo, come primo esempio, un manga della fine degli anni 80 che è diventato un vero cult per quasi 3 generazioni di ragazzi, grazie soprattutto all'anime: "Dragon Ball". Li il concetto era semplice, ci si allenava, si diventava sempre più forti potenziando le proprie tecniche e si spaccava il mondo aspettando un nuovo avversario da battere: più facile di cosi non si può tanto che Akira Toriyama è considerato uno dei più importanti punti di riferimento per i mangaka (badate, questa non è una critica).
Un altro esempio e il manga "Devilman", altrettanto famoso ma più vecchiotto del precedente (quest'ultimo famoso solo per il manga visto che l'anime è un abominio): li il protagonista era solo una vittima degli avvenimenti e solo grazie a un potere demoniaco potè cercare di deviare il corso degli eventi senza, però riuscirci. Sorvolando su eventuali pensieri filosofici o esistenziali che determinati avvenimenti della storia suscitano o forzano nel lettore non c'è nulla di particolarmente complicato o estraneo da quello che una persona si aspetterebbe da un manga di quel genere.

Come già detto, però, il mondo si è evoluto passando da semplici elementi a storie più intrecciate e più complesse. Uno dei primi esempi che mi saltano in mente, un esempio molto significativo per giunta, è il manga "Death Note": solo il nome deve suscitare in chi ha una minima conoscenza dei manga o nelle anime (quest'ultimo mezzo ha aumentato notevolmente la fama di questo titolo) un'idea di cosa io stia parlando. Questo manga è la più grande espressione (poco violenta se paragonata a un manga come "Naruto" o "Bleach") dove la mente del mangaka, o le sue seghe mentali per meglio dire, vengono spremute fino all'osso: un manga basato unicamente sulla capacità del protagonista di utilizzare la propria mente per sopraffare il proprio avversario o, semplicemente, per eluderlo. In pratica il lettore o il telespettatore si sorbiva ore e ore i pensieri del protagonista e del suo avversario come se stessero giocando a un'enorme partita a scacchi con le proprie e le altrui vite.
Un altro manga di "questo genere" e quello dell'altrettanto famoso "Naruto" dove a un certo punto gli avversari del protagonista mostrano, ognuno, capacità intellettive molto superiori alla media elaborando non tanto strategie eccellenti (molto deludenti in verità, come un utilizzo ridondante di abilità diverse ma con lo stesso effetto pratico) ma tecniche straordinarie che rendono il possessore quasi immortale (quasi.. alla fine perde sempre) difendendolo da altrettante tecniche super pompate che rendono, strano ma vero, il proprio possessore anch'egli semi-immortale.

Ma che cavolo succede cari lettori? In che cosa si stanno trasformando quei manga che ci hanno accompagnato fino ad ora?? In un mondo dove la forza bruta sembra perdere tutta l'importanza di un tempo se non affiancata da una capacità creativa e mentale superiore ai 160 QI i manga come li conoscevamo noi non hanno più speranza! Dove andremo a finire? Chi può dirlo? La prossima volta il nostro protagonista cosa dovrà fare? Resuscitare Einstein per farsi aiutare a superare un enigma fisico-teorico proposto dal suo avversario???

Dopo questa mia piccola riflessione vi saluto, a presto cari amici lettori!