| La Morte. E' qualcosa che tutti affrontiamo. O no?
Chiedete al Nordico più vicino che cosa pensa della fine della vita e probabilmente vi verrà offerta una storia orribile di sangue, ossa e viscere, e di gesta coraggiose, e di dolore che spezza il cuore. Oltre al dolore e alla sofferenza, nella morte ci potrebbe essere molto di più di quello che pensa il guerriero Nordico medio: nuove prove suggeriscono una vita oltre al campo di battaglia, dove un valente Nordico può vivere in eterno, bevendo idromele e gareggiando in tornei di forza e abilità. Ma per capire interamente le possibilità per un Nordico di un'eterna vita dopo la morte, bisogna prima riesaminare le leggende che circondano il più meraviglioso dei ritiri di un guerriero: Sovngarde.
Secondo gli antichi scritti e le tradizioni orali dei Nordici, tornando indietro all'Ultima Era Merethica, esiste un luogo così magnifico e onorato che il suo ingresso è nascosto alla vista. Questo luogo è chiamato 'Sovngarde', e venne costruito dal dio Shor per onorare quei Nordici che hanno provato il loro valore in battaglia. All'interno di questa "Sala del Coraggio" il tempo come noi lo conosciamo non ha significato: i concetti di vita e morte sono lasciati sulla porta e coloro che sono all'interno esistono in una sorta di euforia, libera dalle pene, dalla sofferenza e dalla peggior malattia di cui un Nordico possa soffrire, la noia.
Ma quanto bene sia nascosta l'entrata di Sovngarde è stata materia di dibattito di molti studiosi, e c'è chi crede che la grande sala di Shor sia solo un mito, poiché non ci sono testimonianze di Nordici che abbiano sperimentato le meraviglie di Sovngarde e siano tornati per raccontarlo.
Non che questo abbia fermato qualcuno dal tentare di trovarla: alcuni Nordici hanno speso la vita intera nella ricerca della misteriosa entrata segreta a Sovngarde. La maggior parte di loro è tornata indietro triste e scoraggiata, il cuore appesantito dal fallimento; non conosceranno mai il piacere di un barile di idromele che mai si vuota o di un torneo di lotta senza fine.
Alcuni potrebbero chiedere cos'abbia a che fare l'entrata a Sovngarde con la morte: tutto, secondo una serie di antichi manoscritti recentemente scoperti in un attico di una casa di un Nordico defunto a Cyrodiil. Ciò che all'inizio sembrava essere una serie di lettere d'amore si è più tardi rivelato come una corrispondenza tra Felga Quattro-Dita, un medico di fama, e il fantasma di un guerriero Nordico chiamato Rolf il Largo.
Secondo gli scritti, Rolf aveva speso tutta la sua vita nella ricerca dell'entrata a Sovngarde, senza successo. Stava tornando a casa al suo villaggio di Skyrim quando gli fu teso un agguato da una banda di giganti: combatté coraggiosamente, ma fu ucciso in fretta e i giganti giocarono a palla con la sua testa. Straordinariamente tutto questo fu visto da Rolf sotto forma di fantasma, mentre si allontanava dalla scena levandosi in alto verso il cielo, dove finalmente arrivò... nella splendente sala di Sovngarde!
Rolf non poteva credere alla sua fortuna e alla sua stupidità per non aver capito la verità molti anni prima: la morte è l'entrata a Sovngarde! Così gli fu detto da Shor stesso, che accolse Rolf il Largo come un fratello e gli porse personalmente una gamba di montone arrostito e la mano di una bella giovinetta. Sovngarde, gli disse Shor, è accessibile da tutti i Nordici che muoiono valorosamente in un combattimento onorevole.
E' tempo per i Nordici di sapere la verità: la vita eterna può essere loro senza bisogno di cercare per tutta la vita qualcosa che è impossibile ottenere. Alla fine tutti i prodi Nordici potranno entrare a Sovngarde: essere smembrati o decapitati è solo un piccolo prezzo da pagare in cambio della possibilità di passare l'eternità nella meravigliosa sala di Shor.
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