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Nell'udire la battuta dell'argoniano, Sybille sospirò, per poi rivolgergli un sorriso ironico. -Dolcezza, ti darò un consiglio...gratis, perchè mi sento buona: se vuoi prendere in giro qualcuno è altamente sconsigliato farlo quando il diretto interessato ti sta a un metro di distanza in una stanza silenziosa, soprattutto se questi non è ancora abbastanza vecchio e rimbambito da non sentire.- il suo sorriso si allargò ancora di più. -Per tutti gli astri, non sarò più un'adolescente, ma ci sento ancora benissimo! Ma oh, finché vengo pagata a me frega poco o niente che tu creda o meno a quello che faccio, sceglierai tu, belle-squame.- Detto ciò, Sybille intascò il pagamento, per poi rimettersi comoda.
CITAZIONE Aggiunti 10 septim alla scheda -Voi argoniani e i vostri nomi impossibili...- La donna ridacchiò nell'udire il nome del cliente, ma poi si fece seria non appena questi raccontò la propria storia. -Non era necessario rivelarmi così tanti dettagli, ma è sempre interessante sentire le storie dei clienti. Quindi stai cercando quest'uomo per far luce sul tuo passato, mh? Un altro smemorato...Poirot, ha una specializzazione in questo campo o qualcosa del genere, per caso?- chiese ironica. Mentre parlava, Sybille si alzò dal tavolo per chiudere le tende e assicurarsi di rendere la stanza il più buia possibile. -Capisco, belle-squame. Se dovessi cambiare idea e volessi saperne di più sul tuo passato, non esitare a chiedere. Scavare nel passato è complicato e, probabilmente, vista la tua condizione, il Fato ci concederebbe di sapere solo qualche indizio. Al Fato non piace che si frughi troppo tra suoi fili più nascosti. Se sono tali, c'è una ragione.- Quando Sybille tornò alla sua postazione, lo studio era piombato nel buio; l'unica fonte di luce della casa consisteva in un paio di candele dalla fiamma fioca, che la donna provvide ad accostare all'oggetto che troneggiava sul tavolo: la sfera di cristallo. Dopo aver rimosso il telo che ricopriva la sfera, Sybille allungò le mani fino a raggiungere quelle di Lukiulveesk. -Ora concentrati e respira in modo regolare. Focalizza la figura dell'uomo che cerchi nella tua testa. Pensa intensamente alla tua domanda, Saxheel, e fa in modo che ogni squama del tuo corpo implori per una risposta.- spiegò. Poi, tirò le mani dell'argoniano verso la superficie della sfera, posizionandole a pochi centimetri da essa. -Cominciamo.- Sybille impose le mani sopra l'oggetto, per poi chiudere gli occhi per qualche secondo. -Dove si trova l'uomo che cerca Lukiulveesk?- chiese infine con tono sicuro. Una volta formulata la domanda, la veggente aprì gli occhi, per concentrare poi il proprio sguardo sull'interno della sfera. Nella stanza piombò il silenzio, tanto che a malapena si sentiva il respiro dei suoi ospiti. La donna rimase immobile per qualche minuto, senza mai battere ciglio. Un occhio esterno avrebbe potuto giurare che il tempo si fosse fermato. Il silenzio venne rotto all'improvviso dalla voce di Sybille; c'era tuttavia qualcosa di insolito nel suo tono, qualcosa di mistico e misterioso, che pareva provocare una sorta di eco nella testa dei suoi ascoltatori. La fiamma delle candele si fece misteriosamente più vivida. <<Tra le pietre e la polvere; tra il sangue e le ossa; laggiù t'attende armato il Destino, fortificato nel suo nido; la strada per la verità è ancora lunga; Giustizia o Omicidio? Coraggio o Stoltezza?; Così flebile il confine tra questi fili...così effimera la vita di un uomo...Virtue ti faccia da guida in questo marciare impervio.>> Sybille inspirò, e tutte le candele si spensero di colpo. Il gruppo rimase per qualche secondo al buio, poi la donna si alzò e andò a scostare le tende. La stanza tornò alla normalità, così come la voce di Sybille, la quale, dopo essersi sgranchita le gambe, si rivolse all'argoniano con tono suadente -Allora belle-squame, hai trovato la risposta che cercavi?- |