Stava per sorgere il sole da dietro le colline quando Torbjörn si incamminò verso il molo. Era il momento della giornata che amava di più: la profonda oscurità della notte stava lentamente lasciando spazio ai vividi colori animati dal tiepido riflesso del sole, il mare iniziava a brillare e il brusio dei passanti si sarebbe fatto sempre più forte a discapito del dolce sciabordio dell'acqua. Il Bosmer amava passeggiare a quell'ora ed ammirare come il mondo prendesse vita, prima di partire per la foresta alla ricerca di selvaggina da riportare agli orfani dell'orfanotrofio. Le ombre si allungavano sul terreno lasciando agli occhi dell'elfo una piacevole sensazione di contrapposizione tra le zone ancora scure e quelle dolcemente illuminate dai primi raggi del sole. Come tutte le mattine si avvicinò al tabellone delle inserzioni. "Ancora il turno di notte, eh?" disse rivolto a una delle due guardie che fiancheggiavano il tabellone. La guardia di destra sussultò dallo spavento. Torbjörn sapeva essere piuttosto furtivo all'evenienza. Non era chiaro se i due grossi uomini fossero lì a controllare la bacheca o quest'ultima fosse lì a sostenere le larghe spalle delle guardie che vi ci si appoggiavano senza ritegno. "Eh si Tob." rispose la guardia che non aveva battuto neanche un ciglio quando Tobjorn era sbucato al tabellone. "Non riuscirò mai a coglierti di sorpresa eh?" mormorò Torbjörn con una lieve nota di delusione mista a ironia mentre tirò un'occhiata fugace alla guardia che aveva sussultato per la paura. Tornò alle inserzioni. Gli occhi dell'elfo scorrevano veloci sulle stranamente poche pergamene appese recanti lavori dei più disparati. "Ti conosco da quando eri un moccioso all'orfanotrofio Tob. Rinuncia." rispose con ironia l'omone armato alla sinistra della bacheca "Parti per la tua solita battuta di caccia?" "Si. Ma penso che oggi non sarò solo ..." gli occhi di Tob, come lo chiamavano i pochi amici che aveva, si erano soffermati su una particolare pergamena che recitava qualcosa a proposito di una battuta di caccia. "Caccia e per di più remunerata. Chissà se ..." "Ehi" disse il Bosmir rivolto alla guardia "Che tu abbia visto, qualcuno era interessato a questo annuncio?" "No" Nel volto leggermente appuntito dell'elfo dei boschi apparve un leggero sorriso che venne bruscamente troncato sul nascere dalle successive parole della guardia "Scusa Torbjörn ma ora che ci penso c'è stata una giovane donna incappucciata. Dovrebbe aver fatto segnare il suo nome sulla pergamena I veloci occhi dell'elfo che danzavano tra le richieste di protezione si soffermarono per scrutare meglio quella insolita richiesta ed effettivamente notarono all'angolo del foglio giallastro uno scarabocchio che somigliava ad un nome. Nilya, eh? Chissà che tipo è ... L'elfo boschivo continuò a fantasticare sul carattere e sulle fattezze della donna che lo avrebbe accompagnato in questa battuta di caccia mentre, dopo aver salutato il suo vecchio amico in armatura, si incamminava sulla strada per Anvil. Conosceva quella strada benissimo, anche se l'aveva fatta solo una volta: il grande tempo passato a caccia nei boschi aveva costretto il piccolo elfo a sviluppare un ottimo senso dell'orientamento e una grande memoria per i percorsi. Giunse al molo di Anvil dopo che anche l'ultima congettura sulle fattezze e sulla personalità della famigerata Nilya aveva sfiorato la sua mente. Iniziò a chiedere informazioni a proposito della nave denominata Balena Sculettante ad una guardia che incontrò al molo. la Balena Sculettante, eh? Dovrebbe essere quella là." il dito del soldato indicò una grossa e possente nave ormeggiata sul pontile. Guardò bene la barca e vide che, trasportata dalle delicate onde marine, stava lasciando il molo. Riuscì appena a frmulare un fugace "Grazie!" prima di gettarsi all'inseguimento dell'enorme imbarcazione. Nonostante il ragazzo fosse indiscutibilmente agile e veloce nulla poté contro la velocità dell'imbarcazione che lo staccò in pochissimo tempo e gli lasciò intravedere nient'altro che il mare e una piccola nave mal ridotta. Aveva una scritta rovinata e poco visibile sulla fiancata; Torbjörn si sforzò di leggere quello che riusciva dalla sua angolazione mentre urlava all'enorme nave in movimento di fermarsi. Avvicinandosi sempre più al molo riuscì finalmente a mettere a fuoco una parola della malconcia scritta sulla malridotta nave e l'urlo gli si fermò in gola. Recitava "...a Sculettante". Smise di correre. Si avvicinò al naviglio e cercò di squadrarlo: era malridotto, deteriorato dal tempo e da chissà quali altre sventure, il suo legno sembrava marcio, pronto a spezzarsi alla minima perturbazione; dal piccolo ponticello sulla sua fiancata non passavano altro che marinai rozzi, grossi, molti dei quali erano curati quanto l'imbarcazione intorno alla quale ronzavano, chiaro segno della loro lunga militanza. Più si avvicinava, più riusciva a mettere a fuoco i segni di deterioramento da tempo che affliggevano la nave e i marinai stessi ... sentiva già di amare quel posto. Alzò lo sguardo in cerca di quello che sarebbe dovuto essere Lord Edward Bartelsby Montgomery Lipton Le Fanu Shillelagh di Camlorn e incrociò lo sguardo di un bretone armato di una sfarzosa balestra, affiancato da una figura incappucciata. "Fantastico la famigerata Nilya." L'elfo dei boschi si avvicinò alle due figure e piano piano si accorse che c'era un terzo uomo seduto su uno scatolone, la figura incappucciata non gli aveva permesso di vederlo; il neo-apparso figuro era un argoniano con un vestiario da "damerino di corte" come Tob amava definirli. "Ottimo, il Lord argoniano e la sua guardia del corpo. Meno male uno dei due ha un'arma degna di tale nome! Il damerino non mi da certo l'idea di essere uno esperto di caccia" Dopo aver ben squadrato l'intera scena Torbjörn accelerò il passo e si avvicinò al gruppetto di persone rivolgendosi per primo all'argoniano. "Salve, sono qui per l'annuncio della battuta di caccia. Lei dovrebbe essere Lord qualcosa, giusto? Scusi ma non godo di ottima memoria, in particolare per i nomi lunghi come i suoi." disse, e dopodiché si girò verso la figura incappucciata che si mostrò essere una giovane ragazza bretone. L'elfo nano si soffermò a guardare l'incantevole donna e restò ammaliato da quei suoi deliziosi e profondi occhi verdi, i capelli di un rosso strano lo lasciarono basito: non aveva mai visto un colore così particolare e ipnotico. "Ciao, io sono Torbjörn, anche tu sei qui per la caccia?" furono le uniche parole che l'elfo riuscì a pronunciare.
Edited by Lollo' 97 - 14/2/2017, 14:39
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