Lukiulveesk-Mota'Tum
Freddo, umido e con un buon aroma di putridume vario nell' aria.
Nulla a cui Lukiulveesk non è abituato, dato che negli ultimi mesi ha condiviso una grotta con un gruppo di tribali. Manca solo qualche piccola decorazione e si può dire che questo posto si possa anche chiamare... Casa. O almeno la casa che lui ricorda, in quanto il suo cervello ha deciso di eliminare tutto ciò che lui era dalla sua nascita a qualche mese addietro. Magari prima viveva in un grande hist, figlio di qualche capo clan? magari in una roccaforte imperiale? forse prima questo luogo gli avrebbe fatto ribrezzo solo al pensiero, oppure avrebbe potuto benissimo essere una di quelle lucertole da palude immerse nei propri liquami fino al collo e forse questo posto gli sarebbe sembrato una reggia. Ma non gli è dato sapere. Per ora, e solo per ora, questo luogo gli ricorda... Casa.
Ma come ci è finito uno come Lukiulveesk nelle fogne di una grossa città? semplice: non per caso.
Cerca i suoi frammenti.
Da quando ha lasciato la sua grotta, l'argoniano ha cominciato a riflettere su ciò che gli ha detto il vecchio. Ma come può andare avanti se non sa nemmeno chi è stato in precedenza? il suo unico collegamento è il coloviano che lo ha aggredito, e dopo aver seguito una pista vagabondando un po per la provincia è giunto ad un unico nome: Senza-Una-Mano. In effetti sono tre, ma non tergiversiamo.
A quanto pare, Senza-Una-Mano è in possesso di molte informazioni, tra le quali il nome di uomo in grado di aiutarlo nella sua ricerca.
Immerso nei suoi pensieri, Lukiulveesk non dovette attendere molto prima di scorgere la locanda in cui l'argoniano lavora, un piccolo barlume di civiltà laddove non pare voglia esserci.
Neanche il tempo di entrare nella struttura umida ed arroccata alla bell' e meglio che Senza-Una-Mano gli appare alla vista.
"Infine... dopo mesi, finalmente saprò la verità."Con passi misurati Lukiulveesk si avvicina al bancone, la sua corazza di ferro sporca e arrugginita emette un rumore metallico ad ogni passo, e la sua lancia oscilla dietro la sua schiena, ma il suo volto è tutt'altro che minaccioso.
-Salve, fratello della palude. Deve essere Senza-una-Mano, ho sentito parlare molto di lei. Ho fatto un lungo viaggio per incontrarla, ma la mia gola è a secco. Vorrei, una birra scura e.... il nome di un Investigatore che abita in questa città.-Detto questo, l'argoniano lascia rotolare delle monete sul banco, per la birra e... una piccola mancia.
Senza-Una-Mano
Si puó proprio dire che questa sia una giornata tranquilla come poche se ne vedono alla Dama Flatulenta, pochi avventori e troppo concentrati nei loro loschi affari. Nessuno che spacca sedie, nessuna rissa, nessun atto osceno o molesto.
Senza-Una-Mano ne approfitta per cercare di pulire il bancone, ma l'umiditá delle fogne ne ha rovinato irrimediabilmente alcune parti, e pulire risulta più complicato quando una delle tue mani è un uncino!
Improvvisamente nella locanda appare un volto nuovo, un argoniano dalle scaglie blu. Sono in pochi a notarlo ed a prestargli attenzione, anche quando si avvicina sempre più al banco, producendo un clangore metallico ad ogni passo con quella dannata armatura di ferro mezza mangiata dalla ruggine.
Neanche il tempo di arrivare che il tizio gli parla di come gli abbiano fatto il suo nome per chissà quale faccenda personale, poi gli ordina una birra e gli allunga qualche tondino della corona.
A sentire quelle parole il locandiere alza lo sguardo al soffitto, sospirando malamente.
"Per tutti i Septim, ma tutti qui capitano?"-Lascia che ti spieghi due cosette,
Scaglietta. Io NON sono tuo fratello. E poi chi ti avrebbe "tanto parlato" di me? Io non sono ne una persona di rilievo, ne un eroe. Se veramente hai percorso tanta strada solo per incontrare uno scarto di fogna come me, allora fattelo dire ma stai più fuori di un ratto idrofobo! e ne girano molti qui fuori.
Io sono solo un Locandiere,
se vuoi da bere sarò più che felice di versarti nel bicchiere il miglior liquame che questo posto abbia da offrire. Ma non sei mio amico, ne tanto meno voglio esserlo! Inoltre non vedo perché aiutarti, non hai nulla che mi interessi e a giudicare da come vai in giro, con quel pezzo di ferraglia rugginosa addosso e quel bastone attaccato dietro, direi che le mie informazioni non puoi permettertele. Me ne sbatto della tua storia personale, se vuoi un investigatore vattelo a cercare da solo. Escitene ancora con queste stronzate di fronte a me, e potrei ficcarti il mio uncino dove non batte il sole, intesi?-Nel dire quest' ultima frase Senza-Una-Mano agita il suo ferreo artiglio contro il nuovo arrivato.
Ora si può dire che sia una giornata come le altre alla Dama Flatulenta. Non sarebbe stato un giorno come gli altri senza che il vecchio argoniano sbraiti contro qualcuno o lo minacci col suo uncino.
Senza proferire altro il locandiere versa in un cecchio boccale un liquido scuro e spumoso e lo porge al suo nuovo cliente, abbozzando un ghigno orripilante.
-Però la mancia è sempre ben accetta!- Lukiulveesk-Mota'Tum
Ecco qualcosa a cui Lukiulveesk non é minimamente abituato. L'indisponenza del locandiere e la, più che esagerata, reazione alla sua semplice richiesta.
Inizialmente Lukiulveesk rimane basito alle parole del vecchio, totalmente impreparato su tutta quella secchiata di cattiveria che esce da quel brutto muso.
Dopo che la birra poc'anzi ordinata gli viene servita, la prima reazione del Saxhleel è un ondata di rabbia e frustrazione che lo portano con le mani alla sua lancia.
Fortunatamente per lui, con la coda dell'occhio nota che alcuni clienti hanno già sfoderato le loro armi, pronti a difendere lo squamoso locandiere in caso di qualsiasi avventatezza da parte sua.
Molto lentamente, Lukiulveesk allenta la presa dalla sua lancia e prende il boccale, buttando giù un sorso della bevanda scura.
-Ascoltami bene, vecchio.
Non ho affrontato un lungo viaggio e rischiato la vita per farmi trattare come un verme dal primo locandiere che capita. Non vuoi essere mio amico? Bene, neanche io. Non ho nulla da offrire? Mi dispiace, ma più di questo non posso. Ma della gente é morta affinchè potessi essere qui, brava gente, e non me ne andró finchè non avrò il nome di quell'investigatore! Alla fine è solo un nome, non ti stò chiedendo informazioni di chissà quale importanza, ma solo il nome di un tizio, non credo ti cambi la vita dirmelo.- Nel frattempo la situazione alla locanda si è calmata, gli avventori sono tornati ai loro affari e Lukiulveesk butta giù un altro sorso di birra, per poi continuare.
-Senta,
Signor Senza-Una-Mano,glielo sto chiedendo per favore, per me è davvero importante- Senza-Una-Mano
Senza-Una-Mano rimane colpito dalla tenacia del ragazzo. Alla fin fine é stato fin troppo duro con lui.
-Ok scaglietta, non ti scaldare troppo, questa informazione te la do gratis, ma la prossima vale il doppio.
L'uomo che stai cercando è un bretone di nome Hercule Poirot. Dice di essere un investigatore e sta aiutando la povera gente dalla città imperiale a risolvere casi minori di infedeltà e oggetti smarriti. Solitamente gira in superficie e frequenta la taverna vicino al quartiere del Mercato, ma più di questo non so dirti.Senza-Una-Mano preferisce queste parole quasi con indifferenza, tornando a tentare di pulire il bancone, anche se già sa essere una battaglia persa.
Lukiulveesk-Mota'Tum
Hercule Poirot...Sussurra tra se e se L'argoniano. Finalmente sa il nome di qualcuno che potrebbe aiutarlo a ricostruire il suo passato.
Finalmente.
-...Grazie infinite, Senza-Una-Mano!
Con queste ultime parole, Lukiulveesk ingurgita ciò che rimane della sua birra per poi uscire dalla Dama Flatulenta con una certa fretta, alla volta della Taverna del Mercato.
CITAZIONE
Lukiulveesk esce dalla taverna.
Edited by Medlar - 16/10/2017, 14:41