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Nabbaggini sui libri, LOL

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view post Posted on 31/1/2022, 19:37
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And remember, a headshot is always a lethal takedown

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Immagina il conservarti il preservativo usato e mostrarlo poi agli amici :mmmm: Cioè, è roba che solo una donna poteva scrivere :rotfl:

Noi maschietti anzi certa roba non vediamo l'ora di farla sparire nell'oblio più dimenticato, altro che conservazione a lungo termine del latte di bambini :dolan:


Non lo dico per sessismo o altro, lo dico perché le donne sono spesso incapaci di immedesimarsi nei reali comportamenti maschili... l'altra faccia della medaglia sono la marea di autori uomini, che descrivono una femmina sempre come modella sexy ultrapopputa ma magra, il sedere che sta su da solo anche a 50 anni (perché ne dimostra solo 30 :rotfl:), alta ma non troppo e soprattutto mai più del protagonista, ha sempre le labbra carnose, gli occhi da sensuale cerbiatta impaurita, ecc.ecc.
 
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view post Posted on 31/1/2022, 21:27
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Non a caso è letteratura munnezza :rotfl:

grazie anche a te!
 
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view post Posted on 20/2/2024, 11:38
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VENTINOVESIMO CAPITOLO: Sulla strada di J. Kerouac

Ebbene sì, torno in questo topic dopo secoli. Dopo la mia opinione su After, ci tenevo a portare un libro "migliore". Uso le virgolette perché anche un capolavoro acclamato dalla critica può celare molti difetti, e in generale non essere perfetto. Dopo essere stata in dubbio tra Anna Karenina di Tolstoj e Sulla strada di Kerouac, ho scelto quest'ultimo: non perché mi abbia fatto più effetto del romanzo russo (anzi, è il contrario), ma perché è più breve e l'ho letto di recente. Non mi dispiacerebbe un giorno parlare di Anna Karenina, ma lì c'è davvero tanto da dire e mi devo rinfrescare i nomi dei protagonisti; e per fare tutto questo mi servono più energie mentali. Al momento, infatti, mi si sono tutte prosciugate a causa della tesi.

Chiudo il pippone introduttivo e dò inizio alla mia nabbaggine n° 29 :scan:

Sulla strada è considerato il manifesto della cosiddetta beat generation, di cui lo scrittore ha fatto parte: una generazione di persone che hanno vissuto una gioventù sregolata e "ribelle" negli Stati Uniti degli anni '40-'50. Il romanzo, di base, non ha una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine; lo sviluppo dei personaggi è minimo o nullo e si avverte l'assenza di un filo conduttore. Con questo non sto criticando l'opera: in questo modo Sulla strada ricalca esattamente la vita di Kerouac, che si identifica nel suo protagonista e ha trasferito negli altri personaggi alcune persone della sua vita. Il romanzo racconta di una vita passata, appunto, sulla strada, tra autostop, lunghi viaggi fatti con pochi soldi, avventure e bravate di ogni genere. Il protagonista, Sal, è sostanzialmente la spalla dell'amico Dean Moriarty, che domina il romanzo con la sua vitalità inesauribile, una vitalità che rasenta la follia.
L'aspetto più affascinante del romanzo, a mio avviso, è il binomio tra il desiderio di Sal di darsi alla pazza gioia e quello di una vita comoda e tranquilla, vissuta nel comfort di una casa. Sal è diviso tra queste due tensioni soprattutto nelle prime battute del romanzo; poi, in realtà, questo binomio va un po' a perdersi: trascinato da Dean, Sal perde il proprio lato più pacato e razionale e abbraccia completamente il caotico stile di vita dell'amico. è qui che il mio interesse per i personaggi è un po' scemato, e ne parlerò più avanti.

Cominciamo dagli aspetti che mi sono piaciuti del romanzo. Lo stile è uno di questi: è conciso e scorrevole, ma negli episodi di follia più intensa imita in modo parossistico il ritmo della musica bop. So che questa caratteristica era più pronunciata in lingua originale, ma anche la traduzione italiana che ho letto, a mio avviso, rende benissimo l'effetto.
Anche le descrizioni dei paesaggi sono incredibili: le sconfinate terre disabitate degli Stati Uniti, il caos di Città del Messico, tutto concorre a conferire all'ambiente lo stesso carattere sregolato e folle della vita dei personaggi.

Il mio problema principale con questo romanzo, però, sono proprio i protagonisti.

All'inizio, trovavo Sal un personaggio interessante. Come ho accennato prima, era accattivante il suo dissidio tra la volontà di fare quante più esperienze possibili nella vita, e il suo desiderio, ogni tanto, di un'esistenza tranquilla e monotona. A un certo punto della storia, per influsso dell'amico Dean, Sal mette da parte la sua parte più "pantofolaia" per diventare in tutto e per tutto un seguace di Dean. Perde quindi quel po' di buon senso, di assennatezza che prima lo distingueva dall'amico. Il suo personaggio si appiattisce e ogni possibilità di sviluppo va a farsi friggere. Il romanzo diventa così una rassegna di avventure, bravate, casini che restano irrisolti, fughe e viaggi a 150 km/h.
Ma se fosse stato solo questo, mi sarei messa l'animo in pace e avrei continuato a leggere volentieri, godendomi le splendide descrizioni e lo stile "beat". Il mio vero problema con il romanzo, però, è che non mi è andato giù il personaggio di Dean Moriarty. Sal lo ammira sin dalle prime battute del libro, ma almeno all'inizio sembra più cosciente dei suoi difetti. Dopo, invece, comincia a idolatrarlo. E Dean non è affatto uno da idolatrare: è un uomo che, a conoscerlo, ti verrebbe solo da prendere a calci nei denti. Sposa donne a cacchio, fa figli a muzzo e li abbandona come se niente fosse; ruba, combina casini e poi si lagna se i poliziotti ce l'hanno con lui; è sempre arrapato, anche con le ragazzine giovanissime; l'autore lo descrive sempre scatenato, sempre grondante sudore (e a lungo andare tutta questa sua follia e tutto sto sudore mi hanno fatto venire il cringe). Gli unici personaggi che criticano i suoi comportamenti sono, guarda caso, le fidanzate dei suoi amici; ma le loro critiche cadono a vuoto, perché nel romanzo i personaggi femminili sono di contorno. Allo stesso tempo Sal loda la grande conoscenza che Dean ha della letteratura del tempo, la sua incredibile capacità di guidare...e io basta, non ce la facevo più. Dean mi ha fatto tanto l'effetto di un Gary Stu: un personaggio negativo e fastidioso, che per qualche motivo è considerato un modello e non paga mai per le sue strunzate. Abbandona mogli, traumatizza i suoi figli e alla fine che mi viene detto? Che Sal è ossessionato da lui, che non riesce a smettere di pensare a lui...ma cacchio, sposatelo se ti piace tanto. Ma neanche questo è possibile, perché purtroppo il romanzo è figlio del suo tempo e del suo difficile autore, e perciò ha anche un sottotesto omofobo.

Sulla strada, insomma, è indubbiamente un pezzo importante della letteratura americana. Ha numerose qualità, in primis il suo stile originale e la bellezza delle sue descrizioni. D'altra parte, è figlio della sua generazione e per questi motivi alcuni suoi aspetti sono invecchiati maluccio. Forse è proprio il suo essere un manifesto ad averne compromesso la godibilità: se quel binomio iniziale tra il desiderio di una vita sfrenata e quello di una vita tranquilla si fosse mantenuto, creando anche degli scontri tra i personaggi, il romanzo sarebbe stato molto più interessante. Ma in questo caso Kerouac ha fatto una scelta diversa e ha voluto orientare la propria fatica come il manifesto della beat generation: per questo motivo il romanzo ha finito per appiattirsi su un solo punto di vista e perdere la sua problematicità.
 
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view post Posted on 20/2/2024, 11:51
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Personalmente ho sempre trovato "un po' così" la letteratura americana, perché se da un lato ha partorito alcuni dei miei scrittori preferiti (Poe, Lovecraft, più recentemente Sanderson) dall'altro lato parto sempre con il presupposto che sia "roba pretenziosa che solo degli americani scemi possono apprezzare" e, onestamente, leggere la tua recensione mi ha fatto lo stesso effetto di leggere "Il Giovane Holden": un romanzo pretenzioso che alla fine non dice nulla di strano o groundbreaking (guardando l'esempio di Holden, lui parte come un deficente e rimane deficente, il tutto circondato da una fumosa "critica alla società" che però non si capisce bene che voglia criticare) ma che per gli americani (che hanno in media il QI di una gallina) è qualcosa di incredibilmente profondo.
Non so, sarò io :sisi:

Per quanto riguarda la recensione vera e propria nulla da dire, ben scritta come le altre e sono felice che sia tornata a farle :birra:
 
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view post Posted on 20/2/2024, 17:22
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Grazie mille per l'attenzione, mi fa piacere ti sia piaciuta la nabbaggine :fiorellino:

Ho letto questo libro perché a me piace molto come ambientazione l'America del primo Novecento, soprattutto quella più provinciale (come quella dell'Antologia di Spoon River).
Però sì, può essere che a parte qualche caso eccezionale come quelli menzionati da te, è proprio la mentalità statunitense a essere un po' semplice e unidimensionale, e questo non può che riflettersi nella loro letteratura. Lo dico però con le dovute cautele, non avendo letto tantissimi romanzi americani :sisi:

Il giovane Holden non l'ho letto, ma ricordo benissimo la copertina completamente bianca dell'edizione Einaudi :rotfl:
 
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view post Posted on 20/2/2024, 17:24
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A me a fatto cagarissimo, ma potrebbe essere un buon candidato per una nabbagine :sisi: se lo leggi però preparati ad arrabbiarti tanto contro il protagonista, o per lo meno per me è stato così :asd:
 
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view post Posted on 20/2/2024, 18:20
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Sulla strada sembra una fanfiction pacchiana che però ce l'ha fatta a farsi pubblicare da qualcuno di serio, narrante di un amore platonico di un amico (gay) verso il suo altro super migliore amico (gay represso) dove però non possono fare outing nonostante siano chiaramente "molto vicini" (gay).
Solo che uno è meno fluido dell'altro e quindi il tutto si riduce ad un desiderio mai corrisposto perché uno bene o male ha successo nel suo essere un minchione amato da tutti, soprattutto dalle donne, mentre il protagonista rimane solo un'ombra inutile che lo segue a cagnolino finché non si stufa di sentirsi vuoto andando a stare da solo... per rendersi conto che l'altro amico vuoto quantomeno non lo faceva annoiare mentre lui non vale un soldo di cacio, soprattutto quando rimane da solo, e quindi via con la tiritera in stile "che palle la vita", cagate a spruzzo e non solo in senso figurato, lanciamo critiche sulla società, ecc.ecc.

Pure se alla fine si rompe le scatole di Dean (ma non troppo), il pensiero fisso che resta è sempre l'amore gay per il suo amico gay nonostante abbia la possibilità di capire che forse fare il pantofolaio non è così male ma non ne rimane convintissimo perché comunque vorrebbe sbaciucchiarsi Dean, solo che sono gli anni '50 e lì fuori si rischia di trovare chi ti appende a testa in giù invece che stringerti la mano per dirti che sei l'eroe dell'arcobaleno (gay). :asd:

Altra chiave di lettura: volevo fare il tipo che si diverte e basta ma non c'ho veramente i soldi per farlo, mi tocca invidiare il mio super amico ricco o che comunque se la sente di fare la marachella extra per soldi facili e che può permetterselo, visto che nonostante la vita da barboni a lui riesce tutto e me "non tanto". Momento cringe finale dove infilo una fillerata in stile "la volpa e l'uva" per dire che fa tutto schifo, quindi divento il nuovo boss del forum dei brutti.
 
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view post Posted on 20/2/2024, 18:27
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Aggiungo una nota, inerente al tema ma non troppo: i romanzi americani con questo genere di contenuti si fanno bandiera degli stessi USA perché alla fin fine, loro di storia seria non ne hanno e quindi ogni cosa fa brodo per poter dire al resto del mondo che anche loro hanno una loro identità... anche se, di fatto, nascono come colonia di colonie fatte di gente che desiderava ripartire da zero, lasciando un bel po' andare la storia lunga e travagliata che invece caratterizza l'Europa.

Adorano sti controsensi, così come i binomi "vita sregolata che va di pari passo con una vita decisa su ritmi ferrei e basati sull'essere maniaci dello zero" perché forse sono l'unica cosa che dal 1600 a questa parte li rende davvero unici se confrontati con altri popoli del mondo.
 
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view post Posted on 20/2/2024, 22:26
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Shi no Tenshi Ho sentito pareri controversi su Il giovane Holden in effetti. Un protagonista irritante potrebbe essere roba divertente da portare in una nabbaggine :rotfl:

Scandisk Parere duro, ma mi aspettavo che il romanzo non sarebbe rientrato nelle tue corde :asd: comunque è vero, il sottotesto omoerotico è molto presente, è solo che l'autore non lo ammette (e non lo dico io, riprendo identiche le parole di quelli che hanno curato la mia edizione).
 
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view post Posted on 20/2/2024, 22:36
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Comunque non mi ero resa conto che l'ultima nabbaggine l'avevo scritta due anni fa :omg:
 
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view post Posted on 20/2/2024, 22:58
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CITAZIONE (Xarlys @ 20/2/2024, 22:36) 
Comunque non mi ero resa conto che l'ultima nabbaggine l'avevo scritta due anni fa :omg:

Colpa della Germania :asd:

Comunque la tua è una rubrica che seguo sempre volentieri simo, mi mancava un nuovo riassunto!
 
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view post Posted on 21/2/2024, 08:15
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Ahaha ancora la Germania :rotfl:

Comunque mi fa piacere che le nabbaggini ti piacciano, ne farò altre :sisi:
 
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