| Il vecchio Bosmer osservò la giovane Bretone con sguardo incerto. Questi uomini sono i miei occhi e le mie orecchie: ciò che vedo io vedono loro, ciò che direte a me riferirò a loro. Non posso negare, però, che al momento siano in pochi di guardia... Molto bene, allora. Seguitemi pure. Denegor! Un Bosmer particolarmente alto, intorno al metro e 75 come minimo, e con una muscolatura alquanto sviluppata annuì, quindi fece un cenno agli arceri, che tornarono di guardia. Seguì poi il suo anziano e i viaggiatori a quello che somigliava ad un gazebo all'aperto, come le altre abitazioni parte integrante di un albero ancora vivo. L'anziano Bosmer fece segno al gruppo di sedersi su radici alte che funzionavano ottimamente come panche, quindi prese posto davanti a loro, con l'enorme (per la sua razza) guerriero in piedi al suo fianco. Come atto di fiducia, non vi chiederò di consegnare le vostre armi: voglio credervi e ritenere che da me non vogliate che informazioni. Sappiate, tuttavia, che il mio guardiano è Denegor, il combattente più prestante di tutto il nostro popolo. Ha respinto gli ultimi due attacchi di quei folli quasi da solo, e non ha alcun timore ad attaccarvi per uccidere, in caso tentiate alcuna mossa falsa. Se ci limiteremo a discorrere, tuttavia, non avrete nulla di cui temere. Ora, tornando alla nostra discussione... Ascoltò le parole dell'Imperiale, ma ebbe una reazione inaspettata: il suo volto dimostrò comprensione, per poi rivelare un sottile velo di dispiacere. Scosse la testa, lievemente imbronciato. Lasciate che indovini, messere: un'enorme creatura con molte zampe, tanti denti affilati e una coda abbastanza potente da abbattere un albero, corretto? Bartlesby annuì estatico. Precisamente, amico mio, precisamente! I marinai ci hanno parlato esattamente di qualcosa del genere! Se solo avessimo qualche altra informazione... Bè, vi posso dire che i folli sotto il controllo di Silnis lo chiamano Grande, o Possente, Gashunk. Inoltre, non esiste. Il vecchio Bretone non cambiò assolutamente espressione. Non era chiaro che non credesse alle parole del Bosmer, o se non le volesse comprendere. ... prego? L'anziano sospirò. Temo che siate stati tratti in inganno, proprio come quei marinai, da alcuni membri della setta di quel maledetto... Ma è meglio che vi spieghi la storia dal principio. Circa due anni fa, un Bosmer più vecchio di me, chiamato Silnis, giunse sulle nostre coste. Proveniva dalla Città Imperiale, e diceva di essere un mago. Gli offrimmo ospitalità, ma lui non la accettò; era interessato alle caverne. Indicò un luogo distante a est, sotto lo sguardo attento di Denegor, il quale, non comprendendo il tamrielico, si limitava a tenere d'occhio la situazione con estrema attenzione per eventuali segnali di pericolo. Il nostro popolo vive su quest'isola da generazioni, e abbiamo esplorato quelle cave miriadi di volte. Non vi era nulla di più pericoloso di qualche pipistrello, e l'unica cosa interessante era un piccolo lago d'acqua salata, probabilmente collegato al mare, contenente qualche pesce. Da piccolo ci andavo a pesca con i miei coetanei, e non ho mai avuto problemi diversi dall'occasionale caduta. Silnis, però, pensava di trovarci chissà cosa. Noi Ceyatatar non abbiamo particolari interessi per quella zona, quindi non ci opponemmo alla sua ricerca in alcun modo. Dopo qualche mese, tuttavia, cominciarono strani movimenti: svariate navi scaricavano uomini e donne i cui volti raccontavano storie di crimini e follia, e tutti questi individui si dirigevano alle caverne. Non so dirvi quanti ne arrivarono, ma circa sei mesi fa iniziammo a trovarne gruppetti in giro per la giungla. Sembravano impazziti, ferali; ci attaccavano a vista. Pensavamo che volessero solo tenerci lontani dalle cave, ma poi, tre mesi fa, ci attaccarono direttamente, e se non fosse stato per i nostri coraggiosi guerrieri guidati da Denegor, saremmo morti. A seguito di quell'attacco, uno dei nostri cacciatori, esperto di furtività, mi chiese il permesso di spiarli per scoprire le loro motivazioni, e io non potei che accettare. Riuscì a spiarli, fortunatamente senza che lo notassero, e mi raccontò che quei folli erano diventati un culto agli ordini di Silnis. Li manteneva - li mantiene, dovrei dire - sotto controllo con droghe e con racconti di questo Grande Gashunk, una misteriosa creatura che avrebbe trovato nelle caverne, un essere con la potenza di una divinità che lo aveva scelto come suo profeta. Era per ordine di questo "dio" che aveva mandato i suoi uomini ad attaccarci; ci accusava di essere qui contro la volontà di Gashunk. Scosse la testa. Che follia. Io stesso conosco quelle caverne a memoria, e non c'è nessuna creatura mitica là dentro, tantomeno una simile a quanto descritto da lui e i suoi pazzi. Ma loro ci credono, e dopo il secondo attacco, meno di un mese fa, siamo stati costratti a costruire quella barricata. Si voltò nuovamente verso il gruppo, ed in particolare verso il Bretone, che si massaggiava il mento con fare pensieroso. Questo è tutto quello che so sulla vostra creatura. Mi spiace dovervi mettere i bastoni tra le ruote in questo modo, ma è meglio che lo sappiate subito. Bartlesby annuì lentamente, con lo sguardo perso nel vuoto, per poi concentrarsi nuovamente sul suo interlocutore. Certo, certo, apprezzo la sua franchezza. Mi permetta di chiederle una precisazione, però: siete stati in grado di esplorare le cave dopo l'avvento di quel culto di folli? Bè, no. Sarebbe stato un rischio inutile. Quindi non avete la certezza che quelle caverne non celino davvero una creatura come quella descritta da Silnis, giusto? La prego di comprendere meglio: quell'uomo sta certamente usando le grotte come base di un culto per circondarsi di galoppini e forse per coprire qualche altro atto criminale. Quella storia serve solo a coprirlo. Ma non avete prove certe, no? Le dico che... Si bloccò, osservando il volto del Bretone, quindi sospirò nuovamente. No, non abbiamo prove certe. Bartlesby schioccò le dita, con un enorme sorriso sul volto. A-ha! Allora c'è ancora una possibilità! Ma signore, se hanno esplorato quel luogo da cima a fondo... Silnis è un mago, nostro gentile ospite? Il Bosmer, che ormai aveva capito l'andazzo con il Lord quantomai particolare, si limitò ad una risposta diretta. Sì, lo è. Ha imposto una visione alquanto curiosa della magia ai suoi, ma è un mago. Al suo arrivo disse di essere stato un membro di spicco dell'Università Arcana. Bingo! Deve aver usato la magia per rintracciare quella creatura! Anche che così sia, signore, ora in quelle caverne c'è un culto di folli, e non possiamo certo permetterci di ignorare questo fattore! Il Lord agitò l'indice destro nell'aria, a sottolineare che Jerr non aveva affatto torto. Corretto, mio buon Jenkins! Questo è un imprevisto non da poco, devo ragionarci su. Si rivolse quindi verso i suoi accompagnatori. Avete qualche domanda per la nostra stimata fonte di informazioni, signori e signorina? Se avete qualunque dubbio, ritengo che questo sia il momento migliore di toglierveli!
|