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Il Brivido della Caccia

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gaeshi
view post Posted on 10/4/2017, 18:42 by: gaeshi
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Wanderer

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Per fortuna nessuno ebbe qualcosa da ridire, né Reenar, suo compagno di malattia, né il Lord finanziatore ebbero da ridire e tutto il gruppo poté avanzare nel fogliame. Eurus apriva la fila, togliendo di mezzo le frasche più insidiose e beccandosi i moscerini che si occupava di scacciare con ampie manate.
Quando mutava per il Morbo quei cosi poteva anche mangiarseli o farseli rimbalzare sulle scaglie, ma la sua forma umana era obbligata a sentire il fastidio e il prurito di alette e zampine che, in una foresta come quella, sicuramente trovavano il loro ambiente naturale.

Per fortuna non dovettero camminare molto: Bartsleby aveva visto bene, e in breve tempo apparve di fronte a loro una radura e, al centro di questa, una palizzata di discreta fattura. L'Imperiale notò i tronchi, materiale che aveva imparato a conoscere bene quando si trattava di riparare le navi, e non poté fare a meno di esprimere il suo pensiero.

«Mmh... Quella è nuova... Devono aver avuto dei problemi di recente...»

Le sue elucubrazioni finirono lì: una voce urlò qualcosa di incomprensibile, e per non irritare nessuno il Bardo decise di fermarsi, sperando che anche gli altri facessero lo stesso. Vide qualcuno allontanarsi di corsa, e venir sostituito dopo un po' da un suo simile, ma di parecchi anni di differenza. Per fortuna il vegliardo sembrava saper parlare la loro lingua, perché si rivolse a loro in un buon tamrielico comprensibile, e malgrado l'insistenza di Lord Bartsleby sembrava ben disposto nei loro confronti.

"Uff... Meno male. Ora speriamo solo che Milord non dica altre stronzate... O che alla peggio passi per un povero fesso."

Con le mani bene in alto, tese verso il cielo, Eurus avanzò con un largo sorriso sulle labbra, tenendo d'occhio tutte quelle frecce puntate su di loro cercando di non darci troppo peso. Non gli piaceva essere un bersaglio... Ma in quel momento non aveva molte alternative.

Se gli fosse stata data l'opportunità di parlare, non l'avrebbe persa. Voleva rivolgersi all'anziano Bosmer, ovviamente in tono garbato e rispettoso e con una voce calda e amichevole. Mai, in alcun modo, voleva porsi come minaccia o aggressione: mannaro sì, pazzo no.

«Vi ringraziamo dal profondo del cuore per l'accoglienza. Non ci aspettavamo di venire attaccati appena messo piede sull'isola, quindi non sapevamo cosa avremmo trovato avvicinandoci a queste mura...»

"Mura" era decisamente una parola grossa, ma i Bardi erano famosi per gonfiare e abbellire tutto.

«Vi presento Lord Edward Bartelsby Montgomery Lipton Le Fanu Shillelagh di Camlorn, finanziatore della nostra spedizione» iniziò, indicando il Bretone e ringraziando ancora una volta la sua memoria eccellente «E il suo fido assistente, Jerr'Khinz... Poi la damigella qui presente è Nylia.» Ignorava il cognome della fanciulla, non c'era stata occasione di chiederglielo e lui per primo non ne aveva uno, dunque non dava per scontato che tutti potessero farne sfoggio.
«Il prode Reenar-Zeeus... E infine l'umile sottoscritto, Eurus. Siamo cacciatori, con nessun intento malevoo verso la gente di questa terra.»

Lui aveva fatto le introduzioni, e aveva parlato fin troppo: era tempo di concedere la parola anche ad altri, come i bravi direttori d'orchestra fanno con gli strumentisti.
 
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