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Il Brivido della Caccia

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gaeshi
view post Posted on 8/4/2017, 16:18 by: gaeshi
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Correre in una foresta non è mai così semplice come la raccontano i cacciatori più esaltati. Sì, certo, il contatto con la natura ti fa sentire vivo, l'odore delle piante e del sottobosco ti impregna le narici riportandoti alla preistoria dell'uomo... Ma quella roba da cittadini borghesi a Eurus non aveva mai detto niente.
Avrebbe abbattuto venti foreste per un letto di piume e dato fuoco ad altrettante per lenzuola di seta in cui dormirci. Ma era un uomo pratico: amava sognare, eppure in quel momento correva a perdifiato per tallonare quel disgraziato del suo datore di lavoro che sicuramente aveva visto molte lenzuola di seta e poche foreste, se si comportava così.

Raggiunse Jerr'Khinz, ma anche superandolo non andò molto lontano, perché gli bastò voltarsi verso il maggiordomo per capire che avevano perso il Lord.

"Maledizione... Una trappola? O avrà cambiato strada? Corpo di una triglia marcia, qui se non lo riportiamo indietro non vediamo un quattrino!"

Rallentò fino a fermarsi, per riprendere fiato mentre l'Argoniano si impegnava a sgolarsi per cercare di identificare il suo signore. Fortunatamente non ci mise molto, perché quel Bretone, non si sa bene come, era riuscito ad arrampicarsi fino in cima a un albero.

«Che mi prenda un Horker... Milord, siete un uomo pieno di sorprese, ve lo devo proprio dire!» esclamò ridendo mentre Jerr obbligava il suo padrone a scendere a suon di sgridate e rimproveri. C'era da dire che quei due, per quanto strambi, gli mettevano il buonumore.
Sorrise e agitò una mano di fronte alle scuse del balestriere.

«Nessun problema anche per me. Ma meglio che non capiti più, potremmo non essere di nuovo così fortunati.»

Prima o poi i Divini si sarebbero stufati di stare a guardare il loro gruppo, e la protezione che finora aveva impedito loro di cadere in trappole o finire divisi e dispersi sarebbe scomparsa. Meglio approfittarne finché si poteva.

«Ormai siamo arrivati qui, tanto vale proseguire col nostro piano, no?» propose, rivolgendosi a tutti i presenti. Guardò a turno negli occhi tutti quanti, come era solito fare quando declamava, recitava o arringava un gruppo. «Teniamo le armi a posto, ma restiamo pronti ad estrarle in caso di accoglienza troppo calorosa. Poi cerchiamo di avvicinarci con un atteggiamento amichevole... E vediamo come va. L'unico modo che abbiamo per verificare le nostre ipotesi è... Verificarle, appunto.»

Si rivolse quindi a Nylia, che se ne era rimasta in silenzio ma non aveva esposto obiezioni a quel piano.
«Voi, madamigella, restate al riparo dietro di me. Se lanciano frecce, mettetevi al riparo il prima possibile... Lo stesso vale per voi, Lord Bartsleby.»

Guardò quindi l'ultima aggiunta al loro gruppo, e gli sorrise facendogli un cenno come per invitarlo a passeggiare con lui.

«Mio buon Reenar, vogliamo aprire le danze?»

In situazioni come quelle, l'unica arma che poteva usare era la sua preferita: un sorriso e il senso del'umorismo.
E, dentro di sé, una silenziosa preghiera a chiunque là sopra fosse intenzionato a proteggerli.
 
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