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Castalia, CAMBIO PG

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view post Posted on 9/1/2017, 19:23
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Daedra

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Scheda di Castalia


Nome: Castalia


Età: 169


Sesso: Femmina


Razza: Bosmer


Status: Cinghiala Mannara


Livello: 11


Punti esperienza: 35733/60000


Profilo Personaggio



Descrizione Fisica: (Link Immagine)[/color] Castalia è un elfa dei boschi di statura abbastanza comune per la sua razza, con la sua altezza di un metro e cinquantaquattro circa.
Di corporatura è altrettanto minuta se non fosse per un paio di punti più abbondanti che risaltano sulla sua figura; il petto e i fianchi. Ha un paio di cicatrici dalla forma circolare ai lati del bacino e un'altra grossa cicatrice sull'esterno del braccio sinistro, entrambe risalenti al momento dove ha contratto la sua maledizione.
Ha lunghi capelli bianco grigiastri le cui punte le arrivano fino al fondo schiena e sono estremamente spessi, ma lisci e setosi quasi a sembrare setole di cinghiale.
Gli occhi sono grandi, di forma allungata e con un inclinazione diagonale che le concede di lanciare sguardi dal potere ammaliante quando lo desidera, dalle meravigliose iridi color ambra dorato.
Ha un tatuaggio che le attraversa l'occhio destro, di colore di qualche tono più scuro del rosa opaco e cinereo della sua carnagione.
Come la maggior parte dei Bosmer, ella possiede un naso piccolo ma dal ponte nasale piuttosto protendente che le collega in modo quasi lineare la fronte e la punta del naso, una bocca poco larga ma dalle labbra abbastanza carnose e di un naturale colore scarlatto grigiastro.
Le sue orecchie sono di poco più lunghe della norma Bosmer, ma anche più larghe, pesanti e cadenti, probabilmente a causa della sua età, tutte le esperienze ed avventura fatte e soprattutto la sua maledizione.
Nel suo abbigliamento non mancano mai collane, bracciali e bottoni fatti di denti a artigli delle creature più rare e strane da lei cacciate. Le piace anche collezionare, e a volte decorarsi i capelli, con piume.

Descrizione fisica post trasformazione: (Link Immagine) Da minuto corpo elfico che possiede di norma, quando si trasforma in cinghiale mannaro Castalia raggiunge quasi i due metri d'altezza, la sua massa muscolare raddoppia e l'intero corpo si ricopre di una folta e fitta pelliccia di dure setole bianche. L'aspetto generale che la bosmer assume ricorda quello di un lupo mannaro, ma più tozzo e meno elegante e slanciato, soprattutto il capo che prende le esatte fattezze di quello di un cinghiale, grugno e lunghe zanne protrudenti incluse.
Gli zoccoli che prendono il posto dei piedi sono duri e resistenti quanto l'acciaio più temperato e non è raro che vengano usati anche solo loro come armi di attacco e difesa.

Carattere: Castalia è un'elfa di natura molto socievole, non le dispiace mai fare nuovi incontri e conoscenze, indipendentemente dal fatto che questi siano persone o animali, non fa troppa differenza per lei in quanto è abbastanza in grado di poter comunicare con le creazioni della natura sia nella sua forma bosmer che di bestia. Non sopporta la solitudine quando questa si prolunga per più di un paio di mesi.
Non si fa problemi ad entrare in intimi rapporti con chicchessia qualora ci fosse una forte attrazione reciproca, è sì un po' lasciva da quel punto di vista ma mai è andata alla ricerca di questo tipo di relazioni volontariamente o forzatamente.
E' naturalmente incline a condividere le proprie conoscenze e risorse verso coloro che ne dovessero aver bisogno o fossero interessati, ma per esperienza, non sopporta quando i rapporti d'amicizia o intimi diventano troppo stretti e soffocanti per il suo spirito libero e selvaggio, tiene troppo alla sua libertà.
Nonostante tutto però non rifiuta completamente le responsabilità qualora dovessero capitargliene tra le mani, a patto che queste non siano troppo pressanti o rischino di cambiare il suo stile di vita... e qualora queste responsabilità fossero comunque troppo soffocanti, lei cercherebbe di limarle e tagliuzzarle fin'a che non finirebbero per calzarle a suo piacimento.
E' sempre stata sprezzante del pericolo e dei rischi, ama apprendere cose nuove e soprattutto esplorare posti a lei sconosciuti, soprattutto se immersi nella natura selvaggia... le città e lo sporco causato dalla pesante civilizzazione non la attirano più di tanto.
Benché sprezzante del pericolo però, Castalia, grazie anche alla sua lunga esperienza in diversi campi, sa riconoscere quando un particolare pericolo o un nemico possono essere realmente troppo per lei, le sue capacità e le armi a sua disposizione... tuttavia questo non fa di lei una persona riflessiva poiché a volte, presa dalla sua impulsività naturale e datale dal sangue di bestia, tende a preferire il buttarsi direttamente nella mischia come un idiota piuttosto che stare a pensare a tutti i "se", i "ma" ed i "forse".
Non si cura delle religioni, i culti o Dei seguiti dagli altri fino a che queste non la danneggiano in alcun modo o non fanno cose troppo insensate davanti ai suoi occhi. Si cura perlopiù delle Divinità venerate dalla sua razza, Y'ffre in particolare.
Adora la carne, e adora consumare crude sul posto le vittime dei suoi scontri o delle sue battute di caccia, esattamente come da tradizione e regola del Patto Verde, entro tre giorni dalla loro uccisione. Tiene tantissimo a rispettare con dedizione i dogmi e le tradizioni del Patto nonostante ciò che alla fine il tempo le ha riservato.
Anche il cannibalismo non è un problema per lei... è sempre stato abbastanza raro come evento, ma è comunque qualcosa di totalmente fattibile nella sua rarità.
E' terrorizzata dalla negromanzia e tutto ciò che gli ruota intorno. E come dice sempre a riguardo: I cadaveri stanno meglio al sicuro nel mio stomaco.
A differenza di molti altri membri del Patto Verde da lei conosciuti ed incontrati, Castalia si rifiuta del tutto di utilizzare o maneggiare personalmente qualsiasi attrezzo o arma che sia fatta in legno.
Tuttavia c'è qualcosa che teme: l'aldilà, ovvero ciò che le aspetta dopo quest'esistenza terrena. Ma allo stesso tempo nonostante questo timore, confida che Y'ffre, conscia di ciò che le è accaduto, possa comunque darle un minimo di grazia così come i suoi vecchi compagni del Patto Verde hanno fatto in passato.
In fine, adora incredibilmente i fiori di Redwort, il loro profumo ed adornarsi i capelli con essi... nonostante le regole del Patto Verde le vietino assolutamente di raccogliere o ferire in alcun modo qualsiasi pianta, infatti dev'essere sempre qualcun'altro a donarglielo. Questi particolari fiori sono conosciuti per le loro proprietà magiche e si dice che migliorino di molto l'aspetto di chi se ne adorna, rendendolo più attraente.

Storia: Castalia nacque ormai quasi 170 anni fa in un piccolo villaggio vagante senza nome che ai tempi si trovava tra le città di Archen Cormount e Wasten Brukbrook, nella parte forestale più a sud della regione di Valenwood. Suo padre era un cacciatore della piccola tribù, mentre sua madre una conciatrice di pelli e ossa, ed entrambi, come il resto della loro tribù, erano ligi al Patto Verde.
E con quelle stesse ferree e brutali regole crebbe anche la piccola Bosmer sin dai suoi primi respiri. Caccia, carne, sangue, ossa, impossibilità nel raccogliere alcun fiore o ferire alcuna pianta in qualsiasi modo... eppure lei adorava il profumo dei fiori, in particolare quello degli scarlatti fiori Redwort. Petali scarlatti e setosi, come le sue piccole mani dopo la sua prima battuta di caccia poco prima dei cinque anni. Una semplice lepre aveva ucciso, e solo dopo che suo padre l'aveva precedentemente colpita con una precisa ed affilata freccia d'osso. Non si sentì in colpa né per quella prima volta, né per le infinite volte che si susseguirono, poiché per lei e la sua gente maneggiare di continuo carne grondante sangue era naturale quanto respirare e qualcosa per cui essere fieri e grati.

La sopravvivenza fu senz'altro dura per lei tra le rigogliose e severe foreste di Valenwood, eppure, qualsiasi cosa le si presentasse davanti; che fosse un pericolo, una sfida o semplicemente una cosa nuova, per Castalia era sempre interessante e qualche volta addirittura divertente. Ogni esperienza era un tesoro, ed ogni novità che riusciva a comprendere la faceva sentire più viva e curiosa.

Così l'elfa passò i primi vent'anni della sua vita “semplicemente” viaggiando lentamente per la sua regione natia con la sua tribù a cacciare, incontrare persone, razze ed animali nuovi, a combattere, trattare carne, conciare pelli e ossa per tramutarle in archi, coltelli e materiali da costruzione per le loro tende ed abitazioni mobili, facendo si che le conoscenze dei suoi genitori divenissero anche le sue. Superati i vent'anni, visto anche quanto poco era affettivamente legata ai suoi genitori, Castalia decise di separarsi dalla sua tribù per esplorare zone di Valenwood che non aveva mai esplorato, restando però sempre in contatto con qualsiasi membro del Patto Verde incontrasse, offrendo loro le sue abilità da cacciatrice, conciatrice e tanto altro ancora. Non passò molto tempo infatti quando, in un campo abitato da alcuni membri del Patto a nord ovest di Silvenar, Castalia si ritrovò a scoprire che presto sarebbe stata madre, ed incredibilmente il fatto non la turbò minimamente, in quanto nei suoi anni di vita precedente era stato tutt'altro che raro che lei stessa nel tempo libero si prendesse cura dei piccoli elfi della sua tribù... averne uno tutto suo da crescere ed educare non poté che renderla felice.
Continuò infatti durante la gravidanza a svolgere ogni suo dovere, hobby o diletto nel mentre in grembo le cresceva il suo primogenito; fiera e convinta che così sarebbe venuto al mondo un piccolo individuo dalle forti capacità e grande resistenza... e fortunatamente per lei così fu.
Tutto andò per il meglio al giusto momento grazie anche all'esperienza di altre donne mature del suo gruppo ed il suo primo figlio, Delu, il quale nacque sano, bello e forte.
Non seppe, né mai si interessò su chi fosse il padre del piccolo, e lo stesso valse anche per gli interessati che sarebbero stati in lizza per quel posto. Crebbe infatti suo figlio con una grinta e tenacia tutta sua, insegnandogli il prima possibile tutto ciò che era stato insegnato a lei e partendo per una nuova meta sconosciuta appena quattro anni dopo.

La bosmer stava crescendo suo figlio con lo stesso distacco emotivo che i suoi genitori avevano riservato lei, ma anche con lo stesso fervore che l'aveva portata a divenire una giovanissima elfa così indipendente e motivata nell'apprendere il più possibile e scoprire quanti più posti interessanti poteva. E mentre lei affinava le sue rapide e letali tecniche di caccia con due affilate spade d'osso, costruì a suo figlio un arco con le più resistenti ossa di tigre che la foresta le concesse e con rinomato filo ricavato dagli intestini di khajiit.
Passarono tra viaggi, caccia, esplorazioni ed addestramenti altri dieci lunghi anni, durante i quali Castalia era persino riuscita a portare suo figlio in visita agli orgogliosi nonni nomadi, che mai si sarebbero potuti immaginare quanto coraggiosa e di successo sarebbe stata quella figlia, che così giovane aveva anche già cresciuto un piccolo bosmer altrettanto intraprendente. Passarono infatti altri due anni quando il giovane Delu, ormai quindicenne, decise di unirsi ad un gruppo di arcieri guerriglieri Bosmer il cui intento era quello di difendere la città di Glen Point da un'imminente invasione di aggressivi centauri che pianificavano di radere al suolo l'intera città ed uccidere tutti i suoi abitanti.
Castalia, ormai quasi trentacinquenne, non poté chiedere un destino migliore per il resiliente sangue del suo sangue; in quanto egli fu addirittura più coraggioso ed intraprendente di lei, che in anticipo nientemeno di cinque anni rispetto a come aveva fatto sua madre prima di lui, aveva deciso di abbandonare la “sicurezza familiare” per lanciarsi addirittura in una piccola guerra. Sistemò il suo arco, creò per lui le frecce più affilate e letali che poteva e lo lasciò andare con enorme orgoglio.
Da allora la bosmer cercò di colmare il vuoto lasciato da suo figlio passando nuovamente più tempo in compagnia di altri membri del Patto Verde nei dintorni di Greenheart, dove tra caccia ed altri impegni iniziò anche a coltivare i fiori di Redwort che tanto amava.
Lei non poteva raccogliere quei fiori a causa della regola impostale dal Patto Verde, ma un Nord che abitava nella vicina città lo faceva per lei a costo di una piccola parte del profitto, e ad ogni raccolta che l'uomo faceva, egli si assicurava sempre di donarne uno fresco all'elfa, con cui lei poi adornava i suoi splendidi capelli bianchi... gesto seguito poi ogni volta da una valanga di lusinghe e corteggiamenti.

Passò quasi un anno prima che Castalia avesse notizie di suo figlio Delu, ma lei non si preoccupò affatto nel frattempo, più che fiduciosa com'era delle capacità e dell'intelletto della sua prole, fiducia che scoprì ben riposta quando ebbe notizia che la minaccia era stata combattuta con successo e la città di Glen Point non aveva mai avuto così tante scorte di cibo da secoli. Venne anche a conoscenza da suo figlio che egli non sarebbe tornato da lei e che avrebbe continuato a cercare minacce da eliminare assieme al solido gruppo di arcieri a cui si era unito... ma poco importava, in quanto l'elfa dei boschi si stava trovando bene nei dintorni di Greenheart tra caccia e coltivazione di fiori e Alixstan, il Nord che la corteggiava selvaggiamente ormai da mesi, si stava rivelando un amante migliore del previsto.
L'elfa era quasi alla soglia dei quarant'anni quando la sua secondogenita, una meravigliosa bambina bionda dalle orecchie vagamente a punta di nome Halingka, venne alla luce in una piccola dimora posseduta dai due. Nonostante lo stretto rapporto, la convivenza ed una figlia però, Castalia rifiutava di sentirti così legata, ancorata e limitata in ciò che faceva e le piaceva fare. Pertanto, nonostante la seconda maternità, ella continuò a praticare la caccia e tutto ciò che il Patto Verde le aveva instillato dentro, cercando allo stesso tempo di trasmettere queste conoscenze, il suo zelo e la sua passione anche nella sua bambina, incurante della crescente disapprovazione del padre, abbandonando persino la coltivazione dei suoi tanto amati fiori.

Halingka stava crescendo bene, allegra, in salute e in un ambiente più statico, sicuro e tranquillo rispetto a Delu... e questo un po' crucciava Castalia, poiché la bambina non sembrava neanche molto interessata, se non addirittura portata ad alcun tipo di combattimento.
La situazione raggiunse il punto di rottura quando, ad undici anni dalla nascita di Halingka, la Bosmer portò dentro casa l'intero cadavere di una grossa scimmia umanoide con l'intento di tentare almeno di insegnare alla figlia come smembrare, scuoiare, sezionare e ripulire un cadavere per insegnarle gli infiniti usi che ogni parte degli esseri viventi potevano avere. Le sembrava il minimo di conoscenza che doveva trasmettere alla sua prole, prole che fin'ora sembrava essersi rifiutata di accettare lo stile di vita della madre, forse per colpa soprattutto del padre.
La giovanissima bambina però non prese bene la vista di quella creatura così simile a loro stesa senza vita sul tavolo della cucina grondante sangue, e ancora meno bene la prese il padre della piccola, che stufo delle “barbarie” perseguite da Castalia e da quei “dannati elfi dei boschi” in genere, fece una sfuriata all'elfa, facendo subito dopo fagotto per lui e la piccola Halingka e abbandonando subito dopo la dimora domestica.

La Bosmer restò perplessa per un paio di giorni, ferma immobile in quella cucina, a fissare il corpo della bestia che aveva portato in casa. Nessuno si era più fatto vivo e lei non riusciva proprio a capire dove aveva sbagliato.
Quasi allo scadere del terzo giorno d'attesa, Castalia arrivò alla disarmante conclusione che semplicemente non tutti erano destinati alla via del Patto Verde, a maggior ragione se questi non erano di puro sangue Bosmer, come la piccola Halingka, che per sua sfortuna era stata concepita dalla sua unione con un umano delle terre del nord. E siccome era imposto dal Patto che il corpo di ogni creatura da lei abbattuta dovesse essere consumato entro tre giorni, l'elfa dei boschi si diede ad un enorme banchettare sulle carni crude della bestia, divorando nel giro di 10 ore almeno altrettanti chili di carne.
Lasciò quindi la pelliccia, le ossa pulite e gli organi della bestia sul tavolo dell'abitazione e la abbandonò anch'essa, per ridarsi senza pensarci un minuto di più alla vita d'avventura, conoscenza ed esplorazione che aveva sempre inseguito con passione.

Viaggiando verso Longvale, rincontrò persino suo figlio Delu, al quale con calma, durante un ulteriore viaggio col suo gruppo, raccontò di cos'altro fosse accaduto fin'ora a sua madre, del fatto che aveva una sorella che ora si trovava chissà dove e che l'uomo che l'aveva portava via non aveva tollerato le usanze e le regole del Patto Verde. Cresciuto forte di spirito, indipendente e libertino come la madre, Delu non si sorprese più di tanto, esprimendo il suo disappunto verso chiunque non fosse un Bosmer e su come sarebbe piaciuto, a lui ed al suo gruppo di arcieri, l'averla nelle loro fila come combattente o anche solo come creatrice di armi grazie alla sua lunga esperienza con la creazione delle stesse dalle ossa delle creature. Castalia accettò quindi con entusiasmo di unirsi a loro in questa nuova avventura e da allora i suoi viaggi sconfinarono persino oltre Valenwood, passando per Cyrodiil alla volta di Hammerfell fino alle fredde terre di High Rock, alla ricerca di creature e mostri sempre più grandi e feroci da cacciare... senza contare gli innumerevoli meravigliosi posti mai visitati e tutte le nuove persone conosciute.

Ormai alla soglia dei sessant'anni, Castalia si trovava nell'arido deserto dell'Alik'r, di notte, all'inseguimento con Delu ed il loro gruppo di una creatura chiamata dagli indigeni “Chimera”, che era stata avvistata da alcuni nativi della zona. La bestia doveva essere nei paraggi, in quanto tutti potevano udirne grugniti e strani versi gutturali, eppure nessuno riusciva ancora a vederla...
Quando finalmente riuscirono ad avvistarla che si stava sfamando sul corpo di una grossa lucertola del deserto, gli arcieri, ovvero tutti tranne Castalia, si mossero veloci e silenziosi come il vento per prendere una migliore posizione di tiro da un'alta duna non troppo distante dalla piccola oasi nel nulla più sconfinato dove l'elfa era stata lasciata a tenere d'occhio la creatura.
In meno di un minuto una pioggia di sibilanti frecce ricoprirono la zona dove la creatura si stava cibando, ferendola quasi fino alla morte e mandandola in totale furia scatenata a causa dell'improvviso dolore. La bestia scattò in direzione di Castalia ed ella non riuscì ad essere veloce abbastanza per evitare la carica di quella bestia che si rivelò essere più rapida del vento stesso... e in un attimo la Bosmer si ritrovò lanciata in aria come una bambola di pezza da un paio di lunghe zanne che penetrarono per qualche centimetro le sua carni poco sopra il bacino. Urlò, in un terrore che mai in tutta la sua vita aveva provato e al termine dell'urlo si ritrovò dolorante al suolo, forse con qualche osso rotto, ma peggio ancora, con la bestia morente che le stava mordendo un braccio.
I denti dell'orrendo animale penetrarono ancora una volta nella carne dell'elfa, ma la bestia non riuscì a strapparne via nulla in quanto, mentre il suo morso si stringeva, la sua vita la stava abbandonando, lasciando lentamente il posto a quello che sembrava sempre più divenire un redguard. Così, nel giro di pochi secondi, Castalia aveva visto l'orribile bestia che l'aveva ferita tramutarsi in quello che doveva essere in principio, una persona. Un uomo maledetto da una qualche forma di licantropia.
La bosmer era nel panico totale, con gli occhi sbarrati sulla sua ferita al braccio e sull'uomo morto ai suoi piedi, tant'è che neppure si accorse dell'arrivo di Delu ed i suoi compagni arcieri tornati di corsa a soccorrerla.

CITAZIONE
Madre... no, non è possibile... - la vista di Castalia cominciò ad annebbiarsi ed a sfarfallare, mentre udiva sempre meno di quello che veniva detto dai suoi compagni di viaggio e suo figlio – Non c'è nulla che possiamo fare... Delu, era un mannaro... è condannata... lo sai che non possiamo aiutarla... il Patto lo vieta... deve morire qui... non deve trasformarsi... Y'ffre la accoglierà se è qui che finirà la sua vita terrena...

Udì i battiti del suo stesso cuore esplodergli nella testa, poi perse definitivamente conoscenza, con le ultime energie che la abbandonavano sempre più.

Quando riaprì faticosamente gli occhi, vi era ancora un poco di luce ambientale quasi a sembrare un inizio tramonto nel deserto e poté vedere, quasi per magia come una folta e dura pelliccia di setole bianche stava vedendo riassorbita dalla sua pelle sotto i suoi stessi occhi stanchi e increduli.
Si trovava sotto la piccola tenda che avevano montato al limitare di un'oasi nel deserto Alik'r il giorno prima... doveva essercisi trascinata sotto per non morire sotto al sole cocente del deserto.
In bocca si ritrovava un sapore di sangue stantio e del redguard che l'aveva aggredita la notte prima fuori dalla tenda non restavano che ossa e frammenti sparsi di cartilagine e organi.
Se non altro aveva rispettato in qualche modo l'obbligo a cui abituata grazie il Patto Verde di consumare il proprio nemico entro tre giorni ma... in un attimo si rese conto di aver involontariamente infranto una delle altre regole più importanti; non cambiare mai forma oltre a quella Bosmer con la quale Y'ffre li aveva benedetti. Era sicura infatti che invece di essere semplicemente morta a causa delle ferite sul posto, di essersi trasformata in una bestia come quella che l'aveva aggredita la notte precedente e di conseguenza, salvata, mangiando le carni del suo assalitore e riparandosi nella tenda per non cuocere al sole della giornata.

Faticava ad accettare ciò che le era accaduto e le aveva stravolto l'esistenza in un attimo, l'accettare che era stata abbandonata alla morte dal suo stesso discendente. Doveva averlo cresciuto davvero ligio, responsabile e rispettoso del Patto Verde per aver così “facilmente” accettato la dolorosa dipartita della madre pur di non infrangere minimamente alcuna regola del Patto... eppure era difficile per Castalia da digerire. Non pensava di meritarselo.
Ripresa quindi dalle ferite e l'indebolimento di quella notte, viaggiò nuovamente verso Valenwood, con la speranza di trovare una cura e l'accoglienza dei suoi simile nonostante questa sua nuova situazione... ma il ritorno verso la terra natia si rivelò più arduo del previsto, in quanto ella si sentiva in qualche modo colma di rabbia e risentimento e ad ogni cosa la infastidisse la sua furia esplodeva, finendo in un attimo per trasformarsi involontariamente in un'enorme bestia feroce dal pelo bianco somigliante ad un cinghiale che attaccava alla cieca qualsiasi creatura.
Solo gli animali e la natura incontaminata riuscivano a farla stare completamente calma e ad impedire tutte quelle dannate trasformazioni involontarie... ma era dura attraversare solo ed unicamente le parti selvagge e disabitate di ogni regione da cui doveva passare.
Così si limitò a viaggiare dalle suddette parti solo durante la notte, quando poteva fare il minor numero di incontri possibile: tra un incidente e l'altro, con la lentezza e la cautela di un criminale ricercato in tutta Tamriel, Castalia impiegò almeno altri 3 anni per tornare a Valenwood sana e salva.

Ritrovò quindi i suoi vecchi compagni del Patto Verde, incluso Delu, ma non appena venne alla luce la sua nuova incontrollabile natura da mannara, mutaforma e quindi eretica che aveva infranto uno dei sacri comandamenti di Y'ffre, la Bosmer venne bandita, esclusa e cacciata dal Patto Verde.
Le fu risparmiata la vita solo per la lunghissima fedeltà che aveva avuto al Patto sin dalla nascita, per tutto quello con cui aveva contribuito alla causa ed in qualche modo grazie anche al figlio Delu, che intercedette per lei al costo però di non dover mai più aver alcun tipo di relazione con i puri membri del Patto Verde a meno che non volesse tolta la vita in quanto bestia.
Tutto ciò fu molto doloroso per Castalia, ma almeno aveva potuto mettersi l'anima in pace riguardo a qualcosa che praticamente l'aveva accompagnata per quasi tre quarti di secolo, il Patto Verde, e che nonostante fosse stata bandita dallo stesso, avrebbe continuato a praticare quasi come ne facesse ancora parte.

La sua nuova vita iniziò in solitudine, con la sola compagnia degli animali con i quali riusciva ad instaurare un rapporto sempre più “umano”, piacevole e speciale.
Un rapporto che col passare degli anni le permise di riuscire persino ad abbracciare il suo stato di bestia e che lentamente le donò persino l'abilità di trasformarsi solo quando lo desiderava e soprattutto di prendere piena coscienza delle sue azioni in forma di cinghiale mannaro, di avvantaggiarsi di ciò in combattimento e di poter ricominciare ad avere incontri più sicuri con le persone civilizzate, senza il timore di trasformarsi al primo sentore di emozione e divorarli vivi.

Acquisita questa nuova sicurezza in se stessa ed ampliato persino il suo effettivo potere in caso di scontro, decise di viaggiare nuovamente verso nord oltre Valenwood, dilettandosi nella caccia, il commercio delle materie che le erano in avanzo, il socializzare con nuove persone e perlopiù il generale divertirsi e godersi la sua nuova vita.
Molti anni dopo Castalia ebbe un altro figlio tra Cyrodiil e Hammerfell. Tentò di crescerlo da sola nello stesso modo che aveva fatto con Delu, ma il piccolo mezz'elfo, Keltir, nato già maledetto dalla stessa malattia della madre purtroppo non superò l'anno di vita a causa di una trasformazione involontaria che lo portò ad essere ucciso da un modesto gruppo di lupi che si aggirava non troppo distante dal loro accampamento. Fu una perdita triste per Castalia, ma come al solito non scalfì più di tanto la spessa scorza di libertà e molti interessi che possedeva.

A lungo termine, i suoi hobby ed interessi la portarono lentamente ad accumulare un gruzzolo non indifferente, con in quale poté acquistare in diverse parti di Tamriel nuovo equipaggiamento per gettarsi in esplorazioni e battute di caccia sempre più impegnative ed entusiasmanti... tuttavia la contrariava il fatto di aver impiegato più di un secolo per avere indosso qualcosa di abbastanza decente, che però constatò non essere abbastanza per affrontare pericoli maggiori, in più grandi quantità e per tempi più prolungati.
Chiedendo spesso alle persone che incontrava in quale modo avrebbe potuto guadagnare più denaro senza dover restare a fare la muffa in un lavoro stabile, tra le risposte che le venivano date, più e più volte spiccava la Città Imperiale, in forte ricrescita dopo la crisi dell'Oblivion che aveva devastato la ragione e in continua ricerca di persone coraggiose e valorose che fossero disposte ad affrontare qualsiasi pericolo.

Nell'ulteriore ampio lasso di tempo che l'elfa si diede per riflettere sul da farsi con un suo eventuale futuro alla Città Imperiale, ella continuò con le sue una grandi battute di caccia ed ebbe un altro paio di figli; un bosmer/redguard di nome Leogul ed un bosmer/dunmer di nome Ashuras, nati a quattro anni di distanza l'uno dall'altro ed entrambi con già presente la maledizione della madre, ma questa volta i piccoli erano stati difesi con attenzione da ogni minaccia finché non furono in grado di controllarsi e difendersi da soli.
Castalia passò così il poco tempo libero di tutti quegli anni a riflettere e riflettere... non sapeva se trasferirsi realmente in una così grande città in cerca di quella maggiore fortuna che le avrebbe permesso di vivere a pieno ciò che le piaceva fare di più.

Alla fine, quando entrambi i suoi ragazzi furono uno diciassettenne e l'altro ventunenne, lasciò loro tutti i suoi risparmi monetari per trasferirsi nella Città Imperiale ed inseguire questo nuovo desiderio. Solo lei, il suo equipaggiamento e le sue abilità.




Statistiche ed Equipaggiamento



Punti Vita: 300/300

Punti Mana: 32/32


Septim Posseduti: 69



Attributi

Forza: 2 (Bonus: +0)

Agilità: 5 (Bonus: +4)

Intelligenza: 0 (Bonus: +0)

Volontà: 04 (Bonus: +0) (Punti mana bonus da pezzi armatura: 0)

Resistenza: 11 (Bonus: +8)

Precisione: 1 (Percentuale effettiva: 74%)

Schivata: 1 (Percentuale effettiva: 22%) (Schivata bonus da pezzi armatura: +5)

Fortuna: 1 (Percentuale effettiva: 13%)




Equipaggiamento:

Testa: Elmo di mithril (5 armatura) (+1 schivata bonus) - Valore: 300 Septim

Torso e Gambe: Corazza di mithril (6 armatura) (+2 schivata bonus) - Valore: 500 Septim

Mani: Guanti di mithril (5 armatura) (+1 schivata bonus) - Valore: 300 Septim

Piedi: Stivali di mithril (5 armatura) (+1 schivata bonus) - Valore: 300 Septim

Oggetto nella prima mano: Spada corta a una mano nanica (27 danni fisici) (+3% precisione) - Valore: 650 Septim

Oggetto nella seconda mano:Spada corta a una mano nanica (27 danni fisici) (+3% precisione) - Valore: 650 Septim

Primo anello: Anello della resistenza d'oro (+4 resistenza) - Valuta: 350 Septim

Secondo anello: Anello dell'agilità d'oro (+4 agilità) - Valuta: 350 Septim

Pendente: Pendente della resistenza d'oro (+4 resistenza) - Valore: 400 Septim




Zaino:

Slot 1: -

Slot 2: -

Slot 3: -

Slot 4: -

Slot 5: -

Slot 6: -

Slot 7: -

Slot 8: -

Slot 9: -

Slot 10: -

Slot 11: -

Slot 12: -

Slot 13: -

Slot 14: -

Slot 15: -





Abilità



Colpo caricato – Costo 4 mana – Livello 1

Incrementa il danno di un attacco fisico da compiere nello stesso turno di 8.
Il danno aumenta di 2 e il costo in mana di 1 per livello.

Requisiti PG: nessuno.
Requisiti equipaggiamento: nessuno.


Rimedio curativo – Costo 6 mana - Livello 1

Utilizza il turno per curare se stessi di 18 punti.
La potenza della cura aumenta di 3 e il costo in mana di 1 per livello.

Requisiti PG: nessuno.
Requisiti equipaggiamento: nessuno.


Tempo di duellare – Costo 6 mana

Lancia una sfida al bersaglio, a qualsiasi distanza.
Grazie all'uso di questa abilità, l'utilizzatore riceverà un bonus di 10 punti in Precisione per ogni attacco portato a segno sul rivale scelto.
Il bonus dura fino al termine della battaglia o fino all'uccisione del bersaglio. È possibile restare in sfida con più avversari contemporaneamente.
Non potenziabile.

Requisiti PG: Agilità 5
Requisiti equipaggiamento: Spada corta a una mano (doppiamente equipaggiata).


Morso feroce – Costo 4 mana - Livello 2

Un potente morso a distanza ravvicinata che infligge 20 danni fisici e cura il proprio personaggio di altrettanti punti.
L'abilità incrementa il proprio livello e i danni fisici inflitti di 13 punti ogni 5 livelli del personaggio (1,6,11,16 e 21) mantenendo invariato il costo in mana.

Requisiti PG: Personaggio Licantropo a trasformazione avvenuta.
Requisiti equipaggiamento: nessuno.


Testata dirompente – Costo 8 mana

Colpisce un nemico in mischia con una violenta testata, infliggendogli 30 danni fisici. Allontana da se stessi il nemico colpito.
Non potenziabile.

Requisiti PG: Personaggio Licantropo (Cinghiale mannaro) a trasformazione avvenuta.
Requisiti equipaggiamento: nessuno.


Sangue selvaggio – Abilità passiva

La superba vitalità del cinghiale mannaro permette la rimarginazione rapida delle ferite.
Grazie a questa abilità è possibile recuperare passivamente 5 punti vita per turno.
Non potenziabile.

Requisiti PG: Personaggio Licantropo (Cinghiale mannaro) a trasformazione avvenuta.
Requisiti equipaggiamento: nessuno.





Edited by Signora Scan AKA Tinebra - 13/9/2017, 14:48
 
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view post Posted on 9/1/2017, 20:29
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9/1/17: Scheda creata dopo sostituzione di Thermutis, i quali beni indossati, abilità e Septim posseduti sono stati ridistribuiti su questo nuovo personaggio, punti Attributo ed Esperienza inclusi.

24/1/17: Aggiornata l'abilità "Morso Feroce" in base alle modifiche dell'abilità. Post dell'aggiornamento abilità.

16/5/17: Aggiunti 44.000 Punti Esperienza per fine combattimento: Missione "Gli Occhi dell'Oscurità". Level UP! Aggiunto 1 punto in "Resistenza".
Aggiunti all'inventario:
Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim

21/5/17: Aggiunti 7.000 Punti Esperienza per Checkpoint: Missione "Gli Occhi dell'Oscurità".

21/5/17: Aggiunti 28 Septim per vendita oggetti di missione. Missione "Gli Occhi dell'Oscurità".

30/6/17: Aggiunti 7.000 Punti Esperienza per Checkpoint: Missione "Gli Occhi dell'Oscurità".

15/7/17: Aggiunti 45.000 Punti Esperienza per fine combattimento boss: Missione "Gli Occhi dell'Oscurità". Level UP! Aggiunto 1 punto in "Resistenza".
Aggiunti all'inventario:
Pugnale a una mano orchesco (21 danni fisici) (+4% precisione) - Valore: 270 Septim
Corazza di cotta di maglia (4 armatura) (+2 schivata bonus) - Valore: 120 Septim
Elmo di cotta di maglia (3 armatura) (+1 schivata bonus) - Valore: 80 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
47 Septim
Bastone da mago di ferro (14 danni fisici) (+14 potenza magica) - Valore: 50 Septim
Katana di ferro (38 danni fisici) (+5% precisione) - Valore: 50 Septim

27/7/17: Aggiunti 63.500 Punti Esperienza per fine combattimento boss: Missione "Gli Occhi dell'Oscurità". Level UP! Aggiunto 1 punto in "Precisione".
Aggiunti all'inventario:
Anello della fortuna di bronzo (+2 fortuna) - Valore: 70 Septim
Anello della volontà di rame (+1 volontà) - Valore: 30 Septim
Flagello a una mano nanico (33 danni fisici) (-4% precisione) - Valore: 650 Septim
Libro abilità: Palla di fuoco (livello 1) - Valore: 60 Septim
Libro abilità: Schianto distruttivo - Valore: 100 Septim
Calice di argento - Valore: 10 Septim
Artigli di clannfear - Valore: 7 Septim
Pendente dell'intelletto di rame (+1 intelletto) - Valore: 40 Septim
Perla perfetta - Valore: 10 Septim
1000 Septim

Rimossi:

Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Vesti comuni - Valore: 3 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim
Residuo melmoso - Valore: 7 Septim

02/8/17: Fatte grosse spese in Emporio.

04/8/17: Spesi e rimossi 500 Septim per acquisto di una casa nel Distretto del Tempio.

13/9/17: Aggiornato stile scheda!


Edited by Signora Scan AKA Tinebra - 13/9/2017, 14:51
 
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view post Posted on 12/7/2019, 00:39
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Daedra

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Castalia: L'epilogo ...?

Alla fine Castalia non era più tornata nella sua da poco acquisita verdeggiante dimora appena fuori la Città Imperiale, almeno non per un tempo considerevolmente lungo. C'era sì tornata in realtà, ma giusto per il lasso di tempo necessario a mettere tutto in ordine e sicurezza per quando (e se) sarebbe ritornata in futuro, magari con uno o più figli a seguito, ciò non ci era dato sapersi... perché già alla fine la bosmer aveva deciso contro ogni previsione di tornare ad Hammerfell molto prima del tempo, semplicemente per portare personalmente qualche soldo extra ai suoi due ultimi cuccioli e per dare una mano agli affari di famiglia che aveva mollato loro da... madre adulta e responsabile quale Castalia era ed è sempre stata (/s).

Non dovette neppure portarsi dietro molto più di se stessa ed una borsa a tracolla che potesse starle comoda anche da trasformata contenente i septim guadagnati, e la strada era libera da percorrere come faceva al suo solito: di giorno riposo, ben nascosta e riparata tra le alte chiome degli alberi, mentre di notte scorrazzava libera e lesta in forma licantropa, caricando, uccidendo e divorando sul posto tutto ciò che le capitava a tiro. Ah, la libertà! Così era la vita di una bosmer selvaggia: non guardare in faccia nessuno, cibati come fosse il tuo ultimo pasto, caccia o vieni cacciato.

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Ritornare nelle aride terre dei redguard fu strano per l'elfa dei boschi, specialmente dopo aver passato gli ultimi tempi nel rigogliosissimo verde di Cyrodiil, ma in qualche modo quel deserto le sapeva comunque intimamente di casa ed era felice di esservi ritornata... dopo tutto quello era pur sempre il luogo che aveva dato il natale alla sua bestia interiore, e nulla avrebbe mai spezzato quel profondo legame, neppure la morte stessa.

Trovare la dimora in cui Castalia aveva precedentemente lasciato i suoi attuali ultimogeniti, Leogul e Ashuras non fu per nulla difficile nonostante il deserto, le montagne, la città ed il mare, ella aveva infatti già intercettato il peculiare odore dei suoi figli già da diversi chilometri di distanza, e questo andava ad acutizzarsi sempre più via via che la mannara si avvicinava.
Quando finalmente mamma Castalia trovò la sua vecchia casa, tra la città, la foresta ed uno strapiombo sul mare, lo sguardo sorpreso di Leogul fu il primo ad accoglierla.

Quel giovane poteva benissimo mischiarsi agli altri redguard in città, ed infatti era lui a gestire il lato commerciale più esposto al sociale degli affari, grazie alla sua pelle del colore della sabbia vulcanica ed i capelli scuri e mossi, tenuti fino a poco prima delle spalle. L'unico punto dolente dell'aspetto di Leogul in quanto a normalità erano i suoi occhi dal color miele fin troppo chiaro, sospetto ad un occhio più furbo ed esperto, ma al quale il più della gente alla fine si era abituata passandoci su, anche perché quei ragazzi non avevano mai fatto niente di pubblicamente discutibile essendo sempre stati estremamente discreti nella loro condizione a differenza di Castalia.
Diverso era invece Ashuras, che a detta del fratello in quel momento era in casa a dormire dopo l'ennesima ardua nottata di caccia sfrenata. Ashuras infatti aveva l'aspetto di un dunmer "annacquato": dalla carnagione grigio-biancastra, i grandi occhi rossastri, i lunghi capelli neri e i lineamenti più morbidi del viso presi dalla razza della madre.
Dopo l'iniziale sorpresa di Leogul, Castalia entrò in casa col figlio, e facendo di proposito più baccano possibile svegliò anche la sua altra dormiente creatura, in quanto la bosmer era in vena di raccontare le sue avventure a Cyrodiil (esclusa ovviamente "l'avventura" col capitano Mash).
Nessuno dei due, soprattutto Ashuras, sembrò particolarmente preso dai racconti della madre... ci furono innumerevoli sbadigli, volontari e non, e alla fine Castalia li sfanculó amorevolmente entrambi, lanciandogli la sacca di Septim che voleva dar loro e andando a sua volta a dormire nel suo bel letto in una delle stanze sotterranee più fresche e asciutte. Senza dubbio avrebbe impiegato un po' di quei soldi nella ristrutturazione e l'ampliamento di quella dimora sul promontorio, il resto, chissà!

Nei giorni a venire, Castalia avrebbe poi mandato quella famosa lettera al capitano orsimer ed una cosa era già certa a tal riguardo: non vedeva l'ora di partire di nuovo e fare quella gita che le era stata promessa.

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2 replies since 9/1/2017, 19:21   932 views
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