| Kalan aveva imparato spesso a sue spesse cosa significasse ritrovarsi da solo contro un branco, ma questa volta sapeva bene che non ne sarebbe uscito, come sempre, con qualche cicatrice. La rabbia per la perdita della preda si trasformò presto in cautela, non si era ancora girato ma il suo istinto da cacciatore gli aveva permesso di approssimare una stima, in base ai rumori emessi dalle sedie che cigolavano, le armature che tintinnavano e le lame che si sguainavano, sul numero di sfidanti che lo attendeva "Tre... Sette, dodici... Diciasette, diciotto... Venti... Merda sono troppi..." e fu così che venne decretato quel fatidico momento in cui il cacciatore si trasforma in preda. Kalan si voltò verso Senza-Una-Mano che aveva il volto sfregiato da un ghigno trionfante, <<Bastardo...>> bisbigliò esprimendo tutta la collera repressa e sfilando la spada dallo scaffale, facendo precipitare altre bottiglie. L'argoniano non era stupido, un po impulsivo si, ma non uno stupido, le paludi in cui è cresciuto gli hanno insegnato molte cose, ed una di queste era: "Se ti ritrovi da solo a cacciare delle prede che ti sovrastano di numero, scappa." Ma in quella situazione era circondato, non aveva via di fuga, doveva studiare attentamente le sue mosse, da quella locanda ne sarebbe uscito solo in due modi: "Vivo" o "Morto". Si girò lentamente verso la sala e a testa bassa scavalcò il bancone, alzò la testa e la sua previsione era presso che giusta: "Ventiré... Ventitré avversari" scrutandoli attentamente "Sono troppi...". La situazione era grave, estremamente grave, ma la spavalderia di Kalan non fu scalfita, si asciugò con il braccio il volto umido e puzzolente che gli aveva causato il cencio, e sputò per terra, nella chiazza di birra annacquata che stagnava sul pavimento, il *plop che ne provocò interruppe il silenzio pungente che avvolgeva la sala, gli occhi di tutti erano puntati sull'argoniano che esordì <<Perdoni le mie maniere signor locandiere, ho intrapreso un lungo viaggio per arrivare fin quì e la stanchezza mia ha reso meno tollerante>> con tutta la sincerità che riusciva ad improvvisare, ma al locandiere non sfuggì la forte stretta che il suo scomodo cliente applicava sull'impugnatura dello spadone, aveva qualcosa in mente? O era semplicemente un accenno di rabbia?
Edited by Kartem95 - 4/4/2016, 22:32
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