Flavio, il Lupo, Personaggio 2.0 di Medlar

Il vento soffiava quieto in quel giorno di primo seme, squotendo pigramente le fronde degli alberi di una fitta foresta nel sud di cyrodiil. I luminosi raggi del sole illuminavano quella splendida giornata senza nuvole, filtrando attraverso il fitto fogliame e disegnando macchie di luce danzanti sul morbido ed ombroso sottobosco. E li disteso, completamente nudo e sporco di terra e sangue appena raggrumato, sta il corpo apparentemente senza vita di un giovane imperiale. Nel Frattempo, un piccolo topo delle foreste, affamato ed in cerca di cibo, fa capolino tra l'erba fiutando l'aria in cerca di cibo. Notando il corpo ed attirato dall'odore del sangue, il topolino si avvicina adagiamente guardingo in, avanzando in piccoli scatti, fino a raggiungere il volto dell' imperiale. Non appena il topolino ne solleticò la guancia con i baffetti per fiutarlo, il corpo dell'uomo si rianimò improvvisamente, colto spasmi così violenti da spaventare a morte il topo e farlo scappare terrorizzato.
L'imperiale si svegliò improvvisamente totalmente preso dal panico, urlando ed annaspando. Aveva freddo e tremava, inoltre ogni centimetro del suo corpo gli doleva e bruciava. Nella sua mente vorticavano ferocemente frammenti di ricordi e pensieri totalmente disconnessi e la testa gli faceva talmente male da disorientarlo. La sua mente si placò solo quando il portò una mano alla tempia sinistra, scoprendo di avere una ferita profonda ed ancora aperta. A quel punto fu come se la sua mente si svuotasse completamente, come acqua che fuoriesce da una caraffa forata. Poco o nulla rimase, e subito cominciò a porsi domande come "Chi sono?", "Come mi chiamo?" e "cosa é successo?" Ma, per quanto si sforzasse, il ragazzo non riusciva a trovare le risposte.
Si accorse abbasranza rardi che la sua mano destra stringeva un amuleto di Kynareth ed un bracciale di ferro con su inciso il nome "FLAVIO". Il giovane non sapeva di chi fossero o cosa significassero... Sapeva solo che erano gli unici oggetti che potevano ricollegarlo al proprio passato. Riprese le forze, l'imperiale si alzò a fatica e si avviò con passo incerto verso una direzione casuale... In fondo non aveva importanza.
Per un anno il ragazzo si accasò in quelle foreste, scoprendo ben presto di avere un certo grado di abilità nella sopravvivenza, nella caccia, nella furtività ed addirittura alcune nozioni sulle piante e sull' alchimia, ma soprattutto scoprì di avere una naturale affinità per il combattimento con le asce, tutte abilità che sfruttava per guadagnare septim lavorando alla segheria di Leyawiin e trattando con i commercianti di Bravil.
Fu in questo periodo che cominciarono tutti a chiamarlo Flavio, per via del bracciale che indossava sempre insieme all' amuleto di Kynareth, unici suoi collegamenti del passato, anche se nessuno sembrava saperne nulla di lui e di quegli oggetti.
Non molto tempo dopo le sue abilità vennero notate da un cacciatore locale, che gli propose di fare parte del suo gruppo di caccia, e l'imperiale fu ben felice di accettare l'offerta, stanco della vita abbastanza solitaria che stava conducendo. Flavio trascorse un anno con i suoi nuovi compagni, fu un anno di caccia, amicizia, risate e di alcol a fiumi, scoprendo di amare la birra scura e la compagnia delle donne, soprattutto se more.
Una sera di luna piena, in una splendida notte stellata, totalmente libera dalle nuvole, il gruppo decise di accamparsi per notte e godersi quello spettacolo tra birra, vino e storie attorno ad un falò acceso. Il vento fresco della notte soffiava beato, andando a cozzare contro le braci ardenti facendole scoppiettare, liberando allegre zaffate di fumo biancastro ed alimentando le fiamme danzanti. Tutto stava procedendo per il meglio, erano tutti intorno al falò a bere birra e a schiamazzare sulle cose più assurde, mentre le carni delle prede appena cacciate si arrostivano sul fuoco. C'erano tutti, tranne Flavio. Si era messo in disparte a rimuginare sul suo passato, fissando il suo bracciale come in attesa che questo gli parlasse, succedeva, quando beveva troppo. Un paio di cacciatori lo presero in giro per il suo essere un po solitario, e lui rispose che aveva bisogno di stare solo qualche minuto da solo, per poi esplodere tutti in una fragorosa risata. I cacciatori erano tutti li, agiocare e scherzare in quella notte di luna piena, ignari di essere invece delle prede. Non molto lontano, tra la fitta boscaglia, occhi irridescenti osservavano e orecchie erano diligentemente e pazientemente tese, in attesa del momento giusto. Un ringhio, e muscoli e artigli scattarono.

In meno di un minuto, l' accampamento dei cacciatori fu travolto da un branco di 5 Lupi Mannari. I primi morirono squarciati e sbranati senza mai sapere cosa li avesse colpiti, altri cercarono la fuga, in vano, in pochi cercarono di combattere le bestie... altrettanto in vano. Flavio , stando in disparte, non fu colpito direttamente ed ebbe il tempo di reagire, sfoderò la sua ascia ed il suo scudo e cercò di nascondersi, mentre i suoi compagni morivano uno dopo l'altro tra ringhi, ululati e schizzi di sangue e membra varie. Avrebbe preferito combattere, ma l' alcol che aveva in corpo lo rendeva lento e goffo, sarebbe morto in meno di mezzo secondo. A nulla servì però nascondersi, in quanto uno dei mannari, grazie al suo fiuto, riuscì a scovarlo. L'imperiale tentò una pallida difesa, venne sbalzato via con un colpo e con lui il suo scudo, che volò lontano. il mannaro gli si avventò immediatamente contro, azzannandolo alla spalla destra, che si ruppe sotto la potenza della bestia. Il mannaro stava per infliggergli il colpo di grazia, quando una freccia gli trapassò il cranio riversando addosso all' imperiale un fiotto di sangue caldo. Il suo amico lo aveva appena salvato scoccando una freccia, ma la sua gloria durò poco, in quanto venne immediatamente sbranato dagli altri mannari. Flavio era privo di forze e gravemente ferito, la spalla gli bruciava come l'oblivion, la vista gli si annebbiò, e tutto si fece buio.

Il mattino seguente Flavio si svegliò di colpo, il cielo era nuvoloso e il vento gli gettava polvere in faccia. Tentò di alzarsi, ma la sua spalla gli diede una fitta così forte che per poco non riperse i sensi. Con più calma, riuscì ad alzarsi, e ciò che trovò gli ghiacciò il sangue nelle vene. Morti, tutti i cacciatori erano lì. Morti. Solo cadaveri macellati, lui era l'unico superstite. Flavio Urlò di rabbia e rammarico, e pianse la perdita dei suoi amici. Dopo qualche ora, riusci a trovare la forza per seppellire il suo gruppo di caccia, pregando Arkay per la salvezza delle loro anime e Kynareth per dargli la forza di tornare dalle loro famiglie e dargli la triste notizia.

Un mese passò da quando Flavio seppellì il suo gruppo, i suoi amici. La sua famiglia. Grazie alla guaritrice di Bravil, l'imperiale recuperò l'uso della spalla e l'utilizzo del braccio destro in pochissimo tempo, la sua ferita si rimarginò completamente fino a sparire senza lasciare neppure la cicatrice. Inoltre il ragazzo notò che la sua forza era aumentata, così come i suoi sensi e i suoi riflessi, ma nonostante questo non era affatto contento, ancora sconvolto e segnato dalla perdita dei suoi amici.

Una notte, Flavio era impegnato nella caccia di un cervo alquanto sfuggente quanto maestoso, che lo impegnò fino a notte inoltrata. Ne segui le tracce fino ad una piccola radura, uno spazio erboso nella foresta. Il vento era favorevole e gli rinfrescava il viso mentre gli passava tra i lunghi capelli, era pronto per incoccare una freccia, quando fu improvvisamente abbagliato da una luce accecante, un bagliore mai visto prima, lo splendore della luna piena! Subito Flavio avvertì una scarica di energia attraversargli il corpo, seguita da un dolore lancinante mai sentito prima al petto che lo lasciò senza fianto, buttandolo a terra in preda agli spasmi. il suo corpo bruciava, le ossa scricchiolavano mentre si allungavano e cambiavano forma, le unghie divennero artigli per cacciare, i denti zanne per uccidere e una folta peluria ricoprì il suo corpo mentre la sua armatura si squarciò sotto l'enorme massa della sua nuova forma. Ciò che seguì fu solo Rosso Sangue.

Il ragazzo si svegliò il mattino seguente sul tardi, disorientato ed indolenzito, infastidito da uno strano odore e disgustato da un saporaccio sulla lingua e dalla nausea che gli saliva dallo stomaco appesantito. Quando la vista e la mente gli tornarono lentamente a fuoco, si accorse di essere nudo, sporco di sangue raggrumato e terra ed abbracciato ad un cervo morto e sventrato. Realizzando ciò che era successo, rigettò inorridito nello scoprire ciò che era divenuto: una bestia. Sempre più sconvolto Flavio fuggì verso la prima terra inospitale che gli venne in mente: Skyrim. Li la scarsa ma fiera popolazione Nord non sarebbe stata certamente in pericolo, e le alte montagne congelate potevano offrirgli dei rifugi isolati. Non avrebbe permesso alla bestia che lo possedeva di portagli via tutto ciò che di umano gli restava, perciò promise a se stesso che avrebbe lottato con tutte le sue forze contro il demone che lo infestava, finchè non avrebbe trovato una cura... o la morte. Questa promessa, però, attirò un' indesiderata ed alquanto infida attenzione, quella del principe Daedrico Hyrcine in persona. Fu così che durante la notte in cui Flavio si era accampato al culmine della strada d'argento per skyrim, il principe della caccia gli apparve in sogno, annunciando che avrebbe esaudito il suo desiderio di purezza se in cambio avrebbe accettato una piccola sfida. Scioccamente l'imperiale accettò senza chiedere prima di cosa si trattasse. Hyrcine, ridendo, spiegò che avrebbe fatto di tutto per renderlo una bestia degna del suo branco da caccia. Se il ragazzo fosse riuscito a resistere a quel potere, sarebbe stato libero. Seppur sconfortato, Flavio non si tirò indietro, animato da una, seppur fievole, nuova speranza. Battendo la Lancia della Caccia, il possente Principe Predatore spezzò il sogno del ragazzo, che si risvegliò legato su un carro imperiale insieme ad un branco di ribelli locali diretto ad Helgen...

GENERE: Femmina
RAZZA: Lord Vampiro
STATO: Attiva
OCCUPAZIONE: Seguace Mago
CLASSE: Vampiro
GENERALITA': Figlia di un' antichissima famiglia di vampiri risalente a prima del primo impero. Venne rinchiusa in una tomba dalla madre insieme ad un' elder scroll, ed al suo sangue è legata un' antica profezia in grado di poter cambiare le sorti del mundus...

GENERE: Femmina
RAZZA: Nord
STATO: Inattivo
OCCUPAZIONE: Sovraintendente di Lakeview Manor
CLASSE: Guerriero
GENERALITA': Huscarlo di Riften, non si sa cosa colpisce prima tra la sua Lealtà, la sua Determinazione o la sua Ferocia, ma una cosa è sicura: la sua ascia è più letale del suo sguardo! Pronta a difendere il suo thane con la vita, se necessario, non lasciatevi ingannare dalla sua aria truce e dai suoi modi freddi, sotto quell' armatura lucente come il ghiaccio batte un cuore caldo e colmo di passione.

GENERE: Maschio
RAZZA: Bosmer
STATO: Inattivo
OCCUPAZIONE: Falegname
CLASSE: Arciere
GENERALITA': Elfo Falegname residente a Riverwood, lavorò insieme a Flavio durante la permanenza dell' imperiale nel villaggio, divenendo buoni amici e compagni. Faendral decise di seguire l'amico dopo che il ragazzo lo aiutò in una questione personale e lo seguì durante i suoi primi viaggi e le sue prime avventure. Smise di seguire Flavio quando, nei pressi di riften, scoprì della sua natura licantropa e per poco non venne ucciso dall' amico durante le lune piene. Ora è tornato a Riverwood e non ne vuole sapere più nulla di viaggi e avventure.

RAZZA: Shire Nordico
GENERE: Femmina
COLORE: Nero
GENERALITA': Cavalla di 9 anni acquistata fuori dalle stalle di Whiterun da Flavio per soddisfare la sua necessità di viaggiare veloce pur trasportando grandi quantità di oggetti, inizialmente l'imperiale non nutriva grandi speranze per l'equino, credendo che sarebbe morto alla prima difficoltà. Dovette ricredersi. Regina lo accompagna praticamente dall' inizio del suo viaggio, e continua a servirlo fedelmente, accompagnandolo la dove nessun uomo, o cavallo, oserebbe farlo.

RAZZA: Shire Palomino
GENERE: Maschio
COLORE: Palomino
GENERALITA': Nobile Cavallo dal pedigree impeccabile. Nipote di Sleipnir e figlio di Grane, è più Forte, veloce e resistente di qualsiasi altro cavallo ed anche bello da vedere, un vero gioiello.

Entità: Kynareth, conosciuta come Kyne dai Nord, è la divinità del Cielo, dei venti, degli spiriti invisibili dell'aria e degli elementi.

Caratteristiche: Rappresentata come una divinità femminile, Kynareth è la patrona dei marinai e dei viaggiatori e viene pregata durante le nascite e la vita quotidiana affinché sia di buon auspicio; è altresì collegata alla pioggia e viene quindi evocata nei periodi di carestia. Secondo le leggende è stata la prima a condividere l'idea del dio Lorkhan di creare il mondo dei mortali ed è stata lei a concedere lo spazio nel vuoto affinché quest'opera potesse compiersi.

Entità: Sanguine è il principe daedrico della Dissolutezza e del peccato; il suo piano dell'Oblivion è formato da migliaia di luoghi diversi e come artefatto daedrico ha la Rosa di Sanguine, un bastone che permette di evocare senza uso di mana dei Signori dei Dremora, che resteranno sul campo per un tempo limitato.

Caratteristiche:È solitamente considerato malvagio, sebbene nelle missioni in cui lo si può incontrare non lo dimostri apertamente. benché non sia famoso per la sua abilità in combattimento o per i suoi particolari poteri, è molto astuto e ama immischiarsi negli affari dei mortali che riescono a catturare la sua attenzione.