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The awake of the Black Wyrm

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view post Posted on 13/3/2015, 16:01
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Fanboy della Morte

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questa è una role aperta, chiunque volesse partecipare può farlo (fino a quota 3/4 partecipanti)

Partecipanti:
Shi no Tenshi: Krähe
Sulfus: Sulfus

Turni:
Shi no Tenshi
sulfus

Legenda: narrato, pensato, "parlato"


Il dunmer si aggirava furtivo tra i vicoli.
Nonostante in quella città (gli pareva si chiamasse Bruma) non avesse ancora commesso nessun reato era meglio stare attenti.
Non vi era venuto, però per compiere razzia od omicidio, ma solo per incontrare un contatto.
Di fronte alla gilda dei maghi, ha detto. Io sono davanti alla gilda, lui dov'è? pensò rabbioso.
Poi un'ombra attirò la sua attenzione. Decise di seguirla, ritrovandosi ben presto davanti al mago che aveva incontrato nel pomeriggio.
"Finalmente! I patti dicevano di incontrarci davanti alla gilda dei maghi a mezzanotte, perché non ti sei mostrato?" disse irato al mago.
"Spero tu possa capire" rispose l'altro "che mi trovo in una situazione complicata"
"E quale sarebbe, di grazia?"
"Si sta riformando... L'Ordine del Verme Nero si sta riformando"


spero che come introduzione non sia venuta troppo male.
Ricordo che chiunque voglia partecipare può farlo.


Edited by Shi no Tenshi - 5/4/2015, 21:45
 
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Sulfus
view post Posted on 24/3/2015, 18:03




-Non ho mai chiesto giustificazioni, ma risultati. Sono stato chiaro? Simili oggetto non svaniscono mai del tutto.-

Sbottò Sulfus alla figura che lo accompagnava. Solitamente non si avvicinava mai alle grandi città, specie se c'era una sede della Gilda intorno, ma quando aveva ricevuto la notizia secondo cui l'artefatto si trovasse da quelle parti... Non aveva potuto fare a meno di recarsi a parlare con la spia che era stata assoldata per trovarlo di persona. Purtroppo, l'Ordine non era ancora del tutto autosufficiente, anche se Sulfus poteva dirsi soddisfatto. Come in una setta, molti della "nuova" vecchia guardia erano attratti dalla figura del Re dei Vermi, sia l'attuale che il sogno di agire in nome dell'antico Mannimarco, il defunto Lich che Sulfus aveva elevato a martire. Molti di quei nuovi stregoni sarebbero morti per gli obiettivi dell'Ordine, senza mai vedere la vittoria. Ma del resto, riflettè l'altmer/dunmer, qualunque organizzazione era una setta, sotto un certo punto divisa. l'Impero, la Gilda dei Maghi, la Gilda dei Ladri...

-Sai bene che per quel che ne sappiamo, il Bastone del Verme potrebbe essere anche in mano alla Gilda, nei quartieri dell'Arcimago... A meno che tu non sia in grado di parlare con Mannimarco stesso e dubito che perfino tu riesca a risvegliarlo, dato che ho sentito dire che l'Arcimago, dopo averlo ucciso, ha esposto la sua testa sulle mura dell'Università Arcana per un mese intero, recuperare il bastone potrebbe essere difficile.-

Sulfus tamburellò con le dita sul tavolo, riflettendo.

-l'Arcimago costituisce un problema apparte. Ci occuperemo noi del recupero, tu fammi solo sapere dov'è nascosto e avrai l'altra metà del tuo pagamento. Esiste una soluzione per ogni cosa.--

-Tranne che alla morte- lo provocò la spia, ben sapendo di essere intoccabile, per la semplice ragione che Sulfus aveva bisogno delle sue abilità e che ne avrebbe avuto bisogno anche in futuro, cosa che impediva al necromante di ucciderlo.

-Un semplice modo di dire. Maledico la mia testardaggine, se sono ancora qui a darti retta.-

-Bè, torna pure ai tuoi cadaveri, io devo andare in città. Spero per te che questo nascondiglio sia sicuro.-

Sulfus agitò una mano, la testa proiettata su ciò che doveva fare ai corpi nell'altra stanza. -Vai pure, qui sono al sicuro, ma comunque vicino alla città. In fondo le mura distano pochissimo.-

Poco dopo, cotone e stecche di legno erano in mano a Sulfus, che incombeva pericolosamente su un cadavere bretone, riparando lo sconquasso dovuto alle gambe maciullate per il suicidio con cui la donna era morta.

-Non preoccuparti mia cara, tra poco ascenderai a nuova vita. Si muore, si imputridisce... Ma con la trascendenza si ottengono nuove visioni.-

Spero che la role sia ancora valida. Così non fosse, ignorami. Piccolo chiarimento: l'informatrice (nella mia testa quella con cui Sulfy parla era una donna, poi non so) non ho idea se sia la stessa figura che interagisce col tuo pg. NEl senso che ho lasciato la cosa volutamente aperta, quindi può essere sempre lei, che in quanto mercenaria vende informazioni, oppure possono essere due spie diverse. Decidi te. :sisi:
 
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view post Posted on 24/3/2015, 19:51
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narrato
parlato
pensato


"Ricapitolando" disse il dunmer dopo una lunga spiegazione "Questo Sulfus viene adottato dalla gilda da neonato, è un prodigio, diventa un negromante, uccide il capo, scappa e ora CREDETE vada all'Università arcana a rubare uno dei cimeli più importanti dell'arcimago.
Ed io cosa centro?"

Il mago, con tono quasi esasperato, rispose: "Tu c'entri eccome! Devi fermarlo, per garantire la pace" il dunmer alzò un sopracciglio "E per 4000 monete"
Gli occhi rossi dell'altro scintillarono di cupidigia. Parve esitare, ma quando parlò la sua voce era ferma. "E se ti uccidessi e prendessi le monete ora?"
"Non oseresti..."
"Oserei eccome. Ma oggi mi sento buono.
Ma ricorda una cosa: non è saggio inimicarsi un vampiro."


per quanto riguarda la faccenda del gli informatori: non possono essere la stessa persona. A parte che per la faccenda del sesso (il mio informatore è maschio, mentre il tuo è donna) non possono essere la stessa persona per una faccenda di ruolo: la tua è una spia, mentre il mio è un mago della gilda che chiede aiuto.


Edited by Shi no Tenshi - 24/3/2015, 20:26
 
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Sulfus
view post Posted on 4/4/2015, 16:35




Ah ok nel post iniziale non l'vevo capito. Alla fine è uguale comunque.


Sulfus tamburellò con le dita sul tavolo di legno del suo rifugio provvisorio, una caverna abbastanza appartata, vicino alla Città Imperiale. Aveva programmato tutto nei minimi dettagli, dovendo infiltrarsi nel covo del nemico. Il piano era semplice, ma funzionale ed efficace. In caso di imprevisti, aveva pronto un metodo di fuga. Ad ogni modo, si sentiva inquieto. Quella era pur sempre l'Università Arcana. Da un certo punto di vista, tentare di penetrare da soli la base nemica era pura follia. Ma lui non doveva conquistarla, almeno non quel giorno. Doveva soltanto entrare, afferrare una cosa e uscire. Dai suoi giorni passati come Mago della Gilda, ricordava bene la planimetria delle sale. Non avrebbe avuto difficoltà a dirigersi nella torre dell'Arcimago, dove il bastone era custodito. Inoltre, in caso le cose andassero storte, la minaccia di far crollare la torre, avrebbe potuto garantirgli una rapida via di fuga. I maghi della Gilda avevano studenti da proteggere, scrupoli da difendere e l'immagine di "protettori" da conservare. Non avrebbero potuto condannare al crollo della torre. Che fosse minaccia reale o un bluff, i loro scrupoli li avrebbero costretti all'obbedienza. Questo era un vantaggio per lui... Ma non voleva ridursi fino a quel punto. La cosa migliore era entrare senza clamore ed uscire altrettanto quietamente. Una dimostrazione di potere che avrebbe facilmente convinto i maghi di dubbia alleanza ad appoggiarlo e che avrebbe pesato come fallimento della Gilda. La riconquista del bastone avrebbe dimostrato che la morte di Mannimarco non era la fine dell'Ordine del Verme Nero. Così, quella notte, Sulfus iniziò il suo piano.

Il sole stava ancora nascendo, quando la persona che aspettava passò per il porto della Città Imperiale. Era un Maestro dell'Università, ma dai poteri abbastanza deboli, che aveva ottenuto il rango piùper impegno e affinando ciò che sapeva fare che per vero potere. Si sentiva comunque al sicuro: nessun ladro comune avrebbe osato attaccare un mago.

Ma lui non era un ladro e l'incantesimo paralizzante lo colpì esattamente alle spalle. Ovviamente, nessuno commentò alla vista di una figura incappucciata che trascinava un corpo. Il porto non aveva leggi. Sulfus agì velocemente, usando una mistura di filtri alchemici e magia d'illusione per assumere l'aspetto del mago. Lo denudò e indossò la sua veste da Maestro, quella veste verde così simile ma così diversa da quella dei necromanti. Dopodichè, Sulfus mise un dito nella bocca del mago e sparò una scheggia di ghiaccio nella sua stessa gola, uccidendolo e buttando il cadavere nelle acque del porto. Sarebbero passati giorni, forse settimane, prima che lo trovassero.

Dopodichè, osservando il suo nuovo volto da bretone e sistemandosi i capelli biondi, Sulfus si incamminò per l'Università Arcana. L'operazione aveva richiesto due ore, il tempo necessario per perfezionare la sua illusione, quindi, a meno che gli orari non fossero diversi da quando anche lui faceva parte della gilda, gli studenti e i Maestri dovevano essere perlopiù a colazione, prima delle lezioni mattutine. Alle porte dell'Università, Sulfus mise in atto la parte migliore del suo piano. Aveva portato l'illusione alla perfezione, ma se per qualche motivo qualcuno avesse comunque percepito un incantesimo illusorio provenire da lui? Quella era la parte migliore, infatti Sulfus non potè impedirsi di ghignare quando lanciò sulla sua testa una luce magica. Se qualcuno avesse percepito una qualche illusione attiva, avrebbe ritenuto ovvio che provenisse dalla luce fluttuante sulla sua testa. Era tipico dei Maestri giocherellare con gli incantesimi della loro specialità.

Avrebbe potuto passare davanti all'Arcimago, senza che nessuno sospettasse di nulla.

Tutto quello che doveva fare era entrare, prendere il bastone e uscire.

E lo fece.

Passò tranquillamente nella torre dell'Arcimago, vuota per l'orario. Entrò nelle stanze dell'Arcimago, che probabilmente si stava informando con i suoi sottoposti sull'andamento dell'Università dopo le lezioni. Il bastone del Verme era lì, imprigionato e rilucente di potere. Doveva solo prenderlo. Disattivare le protezioni che lo custodivano era impossibile: poteva farlo, ma l'Arcimago sarebbe tornato prima. Quindi ora si passava alla fase due. Prendi il bastone, ignora qualunque tipo di allarme farà scattare il furto, crea un gran caos e scappa.

Allungò una mano, sorridendo estasiato.

Ho portato avanti gli eventi e ho fermato Sulfus un secondo prima che prendesse il bastone, in modo che tu possa intervenire. Un piano così potrà ingannare i mortali, ma non chi ha sensi superiori ai viventi giusto? Lascio alla tua fantasia come mi scopri. Se qualcosa non dovesse andare MPizzami ed edito. In pratica questo post è solo un "ahahahaha la mia oscurità batte la gilda" in attesa della tua entrata in scena XD
 
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view post Posted on 4/4/2015, 17:45
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Krähe era pronto. Pronto a fermare il necromante. Pronto, soprattutto, ad incassare le 4000 monete.

Trovare Sulfus non era stato difficile: si era nascosto sotto le sembianze di un bretone, ma l'odore di morte era impossibile da nascondere. Si rese invisibile e lo seguì. Al momento di entrare nell'Università Arcana, però, cambiò idea: sicuramente il suo incanto d'invisibilità (seppur potenziato dall'antico sangue) sarebbe stato scoperto. Decise, quindi, di entrare nascondendosi tra le ombre.
Continuò a seguire Sulfus per i corridoi, fino a quella che doveva essere la porta per gli alloggi dell'arcimago. Lo vide entrare e dirigersi verso una teca posta su una parete. Lo vide protendere la mano, ma in quel momento agì: chiuse la porta con la magia e corse verso il mago, placcandolo. Rialzatosi gli disse, beffardamente: "Guarda tu, il potente necromante Sulfus. Sarai pur potente, ma non puoi ingannare un figlio della notte solo con la magia. Quindi, se fossi così gentile da lasciarti uccidere potrei ottenere la ricompensa".

Direttiva: ne Sulfus ne Krähe possono far rumore.
 
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Sulfus
view post Posted on 5/4/2015, 12:09




Sulfus era un elfo. Non un elfo qualsiasi, ma un Altmer. La sua razza aveva i sensi più acuti di Tamriel. Così sentì bene il movimento della porta, ma riuscì appena a girarsi per una frazione di secondo prima di vedere un movimento talmente veloce da essere indistinguibile. L'impatto della schiena sul pavimento gli mozzò il respiro dal dolore. Non si era rotto nulla, ma era stato indubbiamente doloroso. Inoltre, le sue capacità fisiche lasciavano a desiderare. Un secondo dopo, realizzò che era impossibile pretendere che la sua aggressione in quel momento fosse casuale. Quel tipo lavorava per la Gilda. Proprio quando c'era così vicino! Soltanto quando il suo aggressore si rialzò riuscì a vederlo in faccia. Un Dunmer. Ma Sulfus, che aveva approfondito ogni campo della magia, ma che era un Maestro assoluto nel campo della necromanzia, riconobbe subito il fetore della morte e il bagliore ultraterreno degli occhi. Un vampiro!

Guarda tu, il potente necromante Sulfus. Sarai pur potente, ma non puoi ingannare un figlio della notte solo con la magia. Quindi, se fossi così gentile da lasciarti uccidere potrei ottenere la ricompensa.

Per un attimo Sulfus non parlò, la mente offuscata dalla frustrazione del fallimento, dalla consapevolezza che ad n vampiro non sarebbe importato se avesse preso vite in ostaggio e che non avrebbe mai potuto scappare senza essere raggiunto, il chè lo costringeva ad un confronto diretto.

Bene, se il confronto fosse stato necessario, avrebbe combattuto. Non si era guadagnato il titolo di nuovo Re dei Vermi solo con l'intrigo.

Poi, la sua mente lo salvò. In fondo la sua mente era sempre stata la sua alleata migliore. Rialzandosi come se nulla fosse stato, Sulfus scoppiò a ridere sottovoce.Il vampiro l'avrebbe sicuramente sentito lo stesso, ma non aveva intenzione di allertare altri maghi della Gilda.

Un mercenario dunque... Ma non uno qualsiasi, uno dei migliori. Uno che non ha paura della maggioranza dei colpi, perchè è già morto. La tracotanza però può essere fatale anche per te, vampiro. Toglimi una curiosità, perchè non hai semplicemente llertato la Gilda? Perchè non gridi "l'ho trovato?". Lasciami indovinare...


Iniziò a camminare vicino al vampiro, osservandolo come per valutarlo, i sensi all'erta nel caso volesse attaccare, ma apparentemente tranquillo.

Ti è stato detto di tenere la tua presenza segreta, vero? La Gilda si vergogna si te, di ricorrere ai tuoi servigi... Hanno accettato di aver bisogno del tuo aiuto, ma la cosa fa loro ribrezzo. Devono mantenere la loro immagine di purezza, di protettori... L'alleanza con un vampiro è da nascondere, anche se per un bene comune... Da bravi ipocriti, nascondono le loro colpe dietro alla necessità, invece di accettare il cambiamento. Quando avranno finito, ti guarderanno con disgusto e malcelato disprezzo... Forse potrebbero anche consegnarti all'Ordine del Sangue Virtuoso, del resto non è un tradimento, se lo si fa nei confronti di un vampiro no?

Si fermò davanti al suo avversario, guardandolo con uno scintillio ironico nello sguardo, simile ad un nonno che coglie in fallo il nipote birbante.

Ah ma tu non temi tutto questo non è vero? Queste sono preoccupazioni per chi ancora respira, tu vedi altrove... Non ti importa di cosa pensa di te la Gilda, perchè dovrebbe interessarti? E se saranno tanto sciocchi da mandarti dietro dei cacciatori, essi incontreranno la loro fine per mano tua. No, tu non temi tutto questo, il tuo cuore è fermo e la tua mente è lucida. Una saggezza che si raggiunge con la trascendenza dico bene? Sei un vampiro pratico, l'oro è tutto ciò che ti interessa.


Allargò le braccia, in un gesto d'accoglienza, con un fruscio di vesti nere. Il tono vocale cambiò, perdendo il timbro di calma ironia e diventando pratico e crudo.

E allora, vampiro, parliamo di ciò che meglio comprendi. Parliamo di affari. Potrei provare a combattere e senza peccare di presunzione ritengo di poter costituire una valida sfida per te. Ma nessuno di noi ha interesse a far baccano. Quindi, potrei proporre una controfferta.


Sorrise, sapendo che questo avrebbe attirato l'attenzione del vampiro.

Affrontarmi costituisce un rischio, ma anche se dovessi vincere il tuo unico guadagno sarebbero le monete. Inoltre, non ti puoi fidare della Gilda. Ma questo lo sai anche tu, non ti avrebbero contattato di nascosto, se non avessero avuto la coscienza sporca. D'altro canto, mi ritengo una persona intelligente. E le persone intelligenti sanno riconoscere validi alleati. Al contrario dei miei vecchi compagni, io non avrei alcun motivo di tradirti. Non devo certo mantenere immagini di falsa purezza. Ovviamente, a te interessa solo il pagamento mmmh? Bene, vedila come una trattazione d'affari. Attualmente non ho dubbi che la Gilda abbia molte più risorse rispetto al mio lato. Ma ti conviene di più ricevere una grossa somma da una fazione ambigua -ad esser generosi- nei tuoi riguardi, o una prospettiva di vari guadagni nel tempo? L'errore del mio predecessore fu di prendere con se solo maghi e relegare altri al ruolo di servitori. Il Nuovo Ordine Del Verme Nero ha una visione diversa... Potresti trovare facilmente occasioni di lauto guadagno, senza il fastidio di trovarsi alle spalle qualche imbecille che vuole guadagnarsi fama "eliminando il vampiro" ogni settimana... Senza contare che al nostro fianco, potresti trovare incarichi ben più... Stimolanti, vogliamo dire così? A differenza della Gilda che guarda a quelli come noi con ribrezzo, io saprei tenere in gran conto le capacità di un figlio della notte.

Quindi a te la scelta. Puoi attaccare, rischiare e nel caso migliore limitarti ad incassare una grossa cifra... O puoi aiutarmi ed ottenere finalmente non solo molte occasioni di guadagno, ma quel rispetto che sai di meritare e che nessuno ti dà. In questo, sei proprio come noi necromanti.

Ed ora, scegli.


Dal momento che stanno parlando due PG e non più solo PG ed NPC ho creato una nuova leggenda.

Verde -Shi no Teshi-

Rosso -Sulfus-

Riassunto: Sulfus viene placcato e va nel panico per un secondo, ma si riprede e grazie alle informazioni che il Vampiro stesso gli ha dato, riesce ad imbastire un discorso di convincimento, tentando di persuaderlo ad appoggiarlo. Nè lui nè il suo avversario possono far rumore (dalla direttiva del precedete post) quindi ora Shi ha due opzioni:

-Rifiutare e combattere per intascare le quattromila monete.

-Accettare e aiutare Sulfus nel furto del bastone, l'opzione prevederà comunque una piccola battaglia contro gli NPC della Gilda, dato che come ho scritto prima il bastone è protatto da allarmi. Inoltre una scena d'azione è sempre buona. Questo comporta l'adesione di Shi all'Ordine Del Verme Nero come Agente, quindi i guadagni nelle missioni dell'Ordine che conduce andranno a lui, come dice Sulfy nel post. Per chi non ha giocato ad Oblivion, l'Ordine del Sangue Virtuoso è una Gilda di Cacciatori di Vampiri, essendo riconosciuta dall'Impero, ha la collaborazione automatica di tutte le altre Gilde (da qualche parte in TES IV c'era un libro che spiegava i rapporti tra gilde, ma non ricordo il titolo.) Quindi in pratica sono i Danwguard di TES IV.

Let's go!
 
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view post Posted on 5/4/2015, 13:04
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"Unirmi a te... Indubbiamente una proposta interessante. Tu mi proponi guadagni nel tempo se metterò le mie doti al servizio del tuo ordine. È sicuramente molto gratificante dell'incassare 4000 monete una volta e poi stop.
Parli anche di cacciatori di vampiri, uno dei motivi per cui ho lasciato vvanderfell. Contavo di tornarci incassate le 4000 monete, ma da quanto sono riuscito a capire la montagna rossa è esplosa. Infine mi prometto rispetto, unica cosa che non sono mai riuscito ad ottenere con le mie arti. La morag tong ed i ladri mi temevano, ma non mi rispettavano. La popolazione non aspettava altro che una mia apertura per sfondare le mie difese e bruciarmi sulla pubblica piazza, come Vivec comanda di fare. Immagino inoltre che il lavorare per te mi porterà prede frequenti. Quindi..."
il dunmer fece una lunga pausa "...accetto. Prendi quel bastone, se tanto ti interessa, ed andiamocene da qui."
Concluse con un sorriso folle.

Edited by Shi no Tenshi - 5/4/2015, 15:13
 
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Sulfus
view post Posted on 5/4/2015, 19:50




Un sorriso di pura estasi, l'estasi della vittoria, dipinse le labbra di Sulfus alle parole del vampiro. In fondo, sapeva che l'avrebbe convinto. I vampiri erano temuti, odiati e sfruttati quando le "brave persone" ne avevano bisogno, per poi essere gettati via. La loro stirpe soffriva dello stesso isolamento dei necromanti, pertanto le stesse argomentazioni per cui combattevano i necromanti, eletti tra la magia, valevano per i vampiri, eletti tra coloro che cercavano una soluzione alla morte.

I maghi della Gilda avevano tentato di usare un figlio della notte per combattere l'oscurità. Folli! Che avevano tentato di manovrare secondo i loro principi qualcosa che non apparteneva al fastidioso fulgore del giorno, a che proprio come Sulfus stesso, si beava della placidità della notte, mantello di difesa e spada affilata allo stesso tempo.

Lui, Sulfus, aveva superato ogni ostacolo. Il bastone era suo. Aveva vinto. Infiltrarsi e superare in astuzia la Gilda avrebbe mostrato a tutti coloro che avevano combattuto la sfida tra Gilda e Necromanti che non era finita.

L'Ordine del Verme Nero sarebbe risorto, ancora una volta! E lui, Sulfus, sarebbe stato il suo capo indiscusso. Aveva imparato dagli errori di Mannimarco, i figli della tenebra, di qualunque forma e razza, sarebbero stati accolti, i necromanti sarebbero stati soldati, ma non schiavi. Schiavi sarebbero stati gli indegni, coloro che si erano opposti alla nuova era, quando il cambiamento sarebbe giunto. E lui, Sulfus, sarebbe stato alla cima di tutto. Re e guerriero, sacerdote e stregone, consigliere e amico. Una mano tirannica per chi avrebbe avversato il suo regno, ma un maestro severo eppur saggio per chi si sarebbe inchinato.

Meraviglioso. Sapevo che ci saremmo intesi. Molto bene, direi che avremo modo di discutere più tardi. Ora togliamoci di qui. Dunque, quando prenderò il bastone, scatteranno degli allarmi. Potrei disfarli, ma ci vorrebbe troppo. Il piano originale prevedeva un gran caos e degli ostaggi per coprire la mia fuga... Ma alla luce delle ultime circostanze, direi che possiamo massimizzare il nostro guadagno. Quando prenderò il bastone e mi rivelerò, ti sarei grato se prendessi in ostaggio qualche studente, minacciando di contagiarlo. La Gilda dovrà mostrare di mettere la salute dei suoi adepti in primo piano, altrimenti perderebbe il favore del popolo, una delle sue armi migliori. Da parte mia, io farò le mie rivendicazioni e con la garanzia degli ostaggi fuggiremo di qui. Le nostre abilità combinate saranno perfette per coprirci una fuga fino al mio rifugio. Da lì, discuteremo la strategia successiva. Ora, agiamo.

Senza aspettare ancora, sciolse il suo incantesimo di illusione. Il volto paffuto del bretone divenne affilato e pallido, i capelli biondi si allungarono fino a diventare neri e l'azzurro degli occhi divenne lo scarlatto dei suoi parenti dunmer. Dopodichè, bastò un tocco di alterazione per mutare l'aspetto della veste che indossava, che da ampia e verde divenne stretta e nera.

Sulfus si era rivelato e quando strappò dalla teca il bastone, beandosi del suo potere, non si stupì del suono acuto che si diffuse per l'Università. Non potevano perdere tempo. Il vampiro sapeva cosa fare. Quanto a lui, uscì sul terrazzo, rivelandosi agli occhi della Gilda. Un pò di alterazione gli permise di fare in modo che le sue parole rimbombassero per tutta l'università, come se lui fosse ovunque. Completamente inutile in battaglia, ma molto elegante e dannatamente d'effetto. Riconoscendolo, i maghi della Gilda si erano pietrificati sul posto, studenti e maestri. Vide le vesti bianco dell'arcimago farsi avanti e un incantesimo tentare di colpirlo. Parò facilmente, usando il bastone per enfatizzare CHI lo stesse possedendo ora.

Maghi della Gilda! Declamò dal terrazzo. A chiunque fosse così sciocco da tentare di attaccarmi ancora. Le vite di alcuni studenti sono nelle mie mani. Lo "sporco vampiro" come lo definireste voi, che avete ingaggiato ha avuto l'intelligenza di riconoscere che cosa stavate facendo e di cambiare bandiera. Non c'è viltà in questo, poichè voi stessi volevate sfruttarlo. Sappi, Arcimago, che se tu o uno dei tuoi cercherà di fermarmi le persone che alle vostre cure si sono affidate verranno contaminate dal Sanguinare Vampiris. Allontanate i vostri incanti, ora!

Con gioia, Sulfus vide l'Arcimago che aveva ucciso Mannimarco stesso fare segno ai suoi Maestri e agli alunni di calmarsi. Sapeva però che la mente dello stregone era già al lavoro per una soluzione. Non poteva tirare troppo la corda, doveva essere abbastanza veloce da lasciare ilsuo messaggio prima che la tensione scoppiasse, mettendo a repentaglio l'equilibrio del piano. Era una prova di equilibrio politico, ma Sulfus era dannatamente bravo in questo. Alzando le braccia e facendo rilucere il bastone di magia arcana, Sulfus parlò.

Per chi ancora non mi conosce. Maghi della Gilda, il mio nome è Sulfus Re dei Vermi e rappresento i Necromanti di Tamriel.

Alzò le braccia in un gesto teatrale, come se volesse accogliere la folla.

Sono tornato! Dopodichè, il suo tono si fece freddo e potente, adatto ad una dichiarazione di guerra. Nella sua mente, teneva il conto del tempo, consapevole della prova di equilibrio.

Maghi della Gilda, prestate attenzione, voi che detenete il potere. Io sono molto angosciato. Mentre parlava coordinava le parole con gesti teatrali, adatti a catturare la folla.

Distruzione di libri antichi, censura di incanti e ottusità ostentata dai potenti. Studi e tratti che potrebbero aumentare la nostra conoscenza del mistero magico lasciati in balia di se stessi, ad ammuffire, per paura di cosa potrebbero fare quei libri e quelle arti. La vostra ottusità non è proprio cambiata.


Fece una piccola pausa, per poi continuare.

Ed è per questo che l'Ordine Del Verme Nero è risorto, con me alla guida. I Necromanti sono maghi, non diversi da voi che indossate le vesti dei miei nemici. A voi che avete scelto la Gilda perchè solo essa esisteva, io offro l'alternativa che vi è stata negata, mi metto al vostro servizio, per liberarvi dalle catene che vi sono state imposte. Fino a quando la Gilda continuerà a opprimere la ricerca assoluta in tutti i campi della magia, io mi ribellerò. Per cominciare, ho recuperato un potente artefatto, dalla squisita fattura. OSservate il bastone del Verme! Potere puro si agita al suo interno! Rubato ingiustamente dopo l'assassinio dell'eroe Mannimarco, perpretato dal vostro ridicolo Arcimago. E dopo aver rubato il bastone cos'hai fatto, Arcimago? Lo hai usato? Lo hai studiato per migliorare la tua comprensione del potere? No! Un lavoro di squisita fattura lasciato ad ammuffire in una teca! Per questo io farò cadere su di te, Arcimago della Gilda, ladro e assassino, la giusta punizione divina!

Osservò l'Arcimago tendersi per le accuse, ma sapeva che il messaggio aveva avuto il suo effetto. Mancava solo la parte finale, così mosse la tunica in un gesto teatrale, prima di dire le ultime parole.

Continuerò a combattere contro chiunque scelga di opprimere la magia invece che studiarla in ogni sua forma. Infine, ancora una volta, proclamo solennemente la nascita... Dell'Ordine Del Verme Nero e la sua dichiarazione di guerra alla Gilda dei Maghi! Miei simpatizzanti, abbandonate le vesti verdi che vi hanno costretto ad indossare ed unitevi a me!


Uno scatto del bastone lanciò un fiotto di pura magia necromantica contro l'arcimago, che sollevò immediatamente uno scudo, proteggendosi. Sulfus sparì nella torre e raggiunse il suo nuovo complice che stava tenendo sotto scacco due Maestri usando un trio di studenti. I Maestri poco poterono contro il potere di Sulfus e del bastone.

Ho finito, andiamocene da qui! Sicuro che il suo complice l'avrebbe seguito con gli ostaggi, si mosse fulmineo ai portoni dell'Università, ma lì si trovò bloccato da tre Maestri della Gilda e una quarta figura, che sarebbe potuta essere speculare a Sulfus nelle sue vesti bianche.

Arrenditi, Re Dei Vermi.

Via di qui, Arcimago, o il mio collega condannerà i tuo apprendisti alla non morte.


Non sei null'altro che un folle codardo che si nasconde dietro i giovani, al pari di Mannimarco. Se quei ragazzi saranno contaminati, mi premunerò personalmente di liberare le loro anime all'abbraccio di Arkay. Possano gli dei perdonarmi, ma non posso permettere la tua fuga, o centinaia di persone moriranno nella nuova guerra.


Ed è così che ti sbarazzi dei tuoi ideali, con la scusa del male minore, vero Arcimago? Molto bene allora. Non ho dubbi che il mio collega saprà tenere testa a tre dei tuoi patetici fantocci. Noi due, invece, abbiamo un regolamento di conti.

Con un lampo, si rese conto che le cose dovevano necessariamente andare così. Solo lui era autorizzato ad uccidere l'Arcimago.

Oggi, l'assassinio di Mannimarco sarà vendicato. Un gesto del bastone e fiamme viola circondarono i due, impedendo ai maghi alleati della gilda di intervenire. Altre fiamme bloccarono l'Università, non aveva intenzione di farsi arrivare contro l'intera Gilda. Era il vampiro contro quelli che erano riusciti a passare e lui contro l'Arcimago e da quella battaglia sarebbe dipeso il destino di Tamriel

Rosso -Sulfus-
Giallo -Arcimago-

Riassunto: Sulfus prende il bastone, scatta l'allarme, Sulfus usa la minaccia di vampirizzare gli ostaggi per prendere tempo e fare una dichiarazione di guerra, Sulfus e Shi scappano, l'Arcimago e tre maghi della Gilda li bloccano, Sulfus crea un cerchio di fiamme per la sua battaglia con l'arcimago euna linea di fiamme per impedire alla Gilda intera di arrivare alle porte dell'Università, sopraffando Shi coi numeri. Il prossimo topic sono BOTTE :scan: @Shi ti ho dato tre maghi di default, ma nel topic sei libero di gestire la battaglia come più ti piace, puoi ucciderli in tre secondi o divertirti a fare un bel topic di scontro. Se vuoi aggiungere avversari, basta che scrivi che alcuni sono riusciti ad arrivare prima che Sulfus bloccasse la strada. Dopo la battaglia facciamo un topic "conclusivo" o hai altre idee? Dimmi tu cosa preferisci.

p.s. Ora che gli ostaggi sono inutili puoi ovviamente farne ciò che vuoi eh. Uccidili, contaminali o gettali solo da parte per lottare contro i maestri o qualunque altra cosa tu voglia farci.

Mi aspetto sia l'inizio di una lunga e proficua collaborazione per entrambi. :ghgh:
 
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view post Posted on 5/4/2015, 20:34
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Fanboy della Morte

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Molto bene, mi aspetto una morte cruenta per l'Arcimago.
Pensavo di fare un bel post conclusivo, per dimostrare la supremazia dell'ordine.


Krähe guardò i suoi avversari. Tre maestri, 2 di evocazione ed uno di distruzione, lo osservavano spaventati per ciò che avrebbe potuto fare a coloro che teneva in ostaggio.
Lanciò gli studenti di lato, permettendo loro di portarsi al fianco dei maestri. Non sarebbe stato qualche apprendista a dargli del filo da torcere.
"Allora signori miei. Avete di fronte un vampiro, la più abietta forma di non morte. Cosa state aspettando? Uccidetemi. Bruciate il vampiro. Rilasciate le vostre fiamme, avvolgete la mia figura di lingue di fuoco affinché di me non resti che un mucchietto di cenere. FATELO!"
Krähe sogghignò. Proprio come immaginava, erano troppo codardi per affrontarlo. Voleva dire che avrebbe preso lui l'iniziativa.
Impugnò la propria spada con la mano sinistra ed il pugnale con la destra, sempre sorridendo. Poi scattò.
Fu questione di un attimo, data la sua velocità, ed i maghi si resero conto che due di loro erano caduti solo quando vennero investiti dal sangue. Mulinando la spada ed il pugnale ridusse ulteriormente il numero dei suoi avversari, fino a che non ne rimase solo uno. Lo stesso mago che lo aveva contattato a Bruma.
"Ti prego... Ti prego... Ti prego... Non uccidermi. Sono... Sono pronto ad unirmi a voi, a ripudiare la gilda, a diventare un vampiro ma ti scongiuro NON UCCIDERMI!!!"
Lo implorò prostrandosi di fronte a lui. Essere inutile. Krähe rinfoderò le armi e si avvicinò.
Inginocchiato di fronte all'altro gli mise una mano sulla testa e sussurrò "Te lo avevo già detto: non è saggio inimicarsi un vampiro" prima di strappargli la testa e berne il sangue gocciolante.
Dissetatosi volse lo sguardo verso Sulfus e l'Arcimago, che stavano ancora affrontandosi.

Ovvio che questa non sarà altro che l'inizio di una lunga e proficua collaborazione, dopo la gilda è bene conquistare anche il resto di cyrodill.
La prossima role, però, la apri tu. Io ho finito le idee.


Edited by Shi no Tenshi - 5/4/2015, 21:52
 
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Sulfus
view post Posted on 6/4/2015, 18:28




Contro lo sfondo delle urla dei feriti e dei morenti, Sulfus iniziò a scambiare maledizioni con il leggendario Arcimago della Gilda. Poco prima si erano parlati e scherniti a vicenda. Ora non c'era bisogno di simili giochetti. Il limitato raggio d'azione che l'arena improvvisata consentiva ai due maghi li avrebbe costretti ad una battaglia di puro potere grezzo, l'uccisore di Mannimarco contro il suo successore. L'Arcimago era salito alla sua carica durante gli eventi di pochi anni prima, avanzando grazie allo status di emergenza. Era un erudito, ma sopratutto un guerriero con decine di battaglie alle spalle. Sulfus aveva potere puro nelle vene, ma non aveva mai trovato un avversario al suo livello. Nulla di tutto ciò significava qualcosa!


Una letale lancia di ghiaccio frastagliato eruttò dal Bastone del Verme.


Lo scudo di Recupero dell'Arcimago deviò il lampo di crepitante energia. Non vocalmente, il suo nemico ricambiò con una serie di lampi di fuoco. Lo stesso incantesimo dalla Palude Nera che lui aveva usato per spaventare la folla alla fine del discorso pochi minuti prima. Ovviamente anche l'Arcimago aveva fatto le sue esperienze viaggiando per il mondo. Molto meglio schivare piuttosto che perdere tempo ed energia per erigere uno scudo.


Sentì il calore delle fiamma mentre rotolava sotto la linea di fuoco. Rispose con un incanto letale. Lo sprezzante movimento della mano dell'Arcimago staccò il marmo dell'Università dal terreno, fermando l'anatema e polverizzando la roccia.


Mediocre, Sulfus. Avevo sperato qualcosa di meglio da te. La nuvola di pulviscolo in dispersione concesse al suo nemico il tempo di completare un gesto complesso, l'Arcimago alterò l'aria stessa in un leone alato. Mentre il leone prendeva il volo, l'Arcimago schivò il suo incantesimo di ritorno e lanciò un incantesimo specchio d'illusione così che sembrasse che fossero due i leoni alati che prendevano velocità verso di lui.


Sulfus dovette ammettere che il maledetto era un mago furbo. A quella distanza e a quel tasso di velocità, avrebbe dovuto concentrarsi per distinguere qual era l'illusione e qual era quello vero. l'Arcimago non aveva intenzione di concedergli quel momento per concentrarsi e sbrogliare il sotterfugio. Sulfus lanciò una frusta di fuoco sulla propria testa. Perfino gli animali evocati e alterati temevano le fiamme. L'illusione no. Come si aspettava, una delle creature balzò indietro e ruggì di dolore mentre la frusta gli cuoceva la pelle e amputava una delle sue ali. Il mostro si gettò al suolo, provando che persino i felini magici feriti atterrano sempre sulle zampe. Una potente scossa elettrica eliminò completamente la minaccia causata dalla creatura.

Il Capo della Gilda mosse una mano e il corpo della creatura esplose in uno spruzzo di sangue. Sulfus ne fece sparire tanto quanto poté, ma alcuni frammenti d'osso lo tagliarono lì dove aveva la pelle esposta e scavarono buchi nella sua veste. Barcollò all'indietro a causa dello scoppio.


Colpito dal fatto che 'l'eroe della luce' avesse usato a tutti gli effetti un po' di necromanzia contro di lui, Sulfus soppresse un sorriso. Il leone non serviva a ferirlo, ma soltanto ad avvicinarglisi abbastanza. l'Arcimago doveva sapere che in una battaglia di potere grezzo, il vantaggio andava a lui. Invece, lui usava scaltrezza e furbizia. Ironicamente, questa era la battaglia che il Re Dei Vermi si era aspettato dai Maestri poco prima. Era ora di ricordare al grande Arcimago chi fosse l'erede di Mannimarco. Aveva bisogno di avvicinarsi alla sua preda.

Il fluido lavoro d'incanto dell'Arcimago causò di nuovo problemi a Sulfus, mentre il suolo sul quale stava si trasformò in sabbie mobili. Fu appena in grado di alterare se stesso e levitare fuori dal fango, prima che il suo nemico lanciasse una brina di freddo, incantesimo di Distruzione basilare, per trasformare la sabbia in ghiaccio. 'Attacco intelligente per un guerriero stagionato.'


L'Arcimago colpì con un incanto il suo stesso braccio sinistro e lo estese come nel gesto di afferrarlo. Sulfus vide una spaccatura attraversare il suolo tra di loro e una mano fatta di terra artigliarlo. Protesse il braccio con cui impugnava il Bastone del Verme con l'altro, soltanto per vederlo catturato nella presa e per sentire una morsa sull'avambraccio, che gli lasciò immediatamente dei lividi. Usando il Bastone Del Verme mandò una potente detonazione elettrica sul braccio che si estendeva dal suolo. Questo si disintegrò e l'Arcimago scosse vigorosamente il proprio arto, come se fosse stato colpito. Questo permise a Sulfus di riprendere l'offensiva.


'Nessun incantesimo da bambini questa volta' pensò il Re Dei Vermi, mentre mandava una serie di lame di ghiaccio verso l'Arcimago. Il suo nemico grugnì, mentre parte alcune lame penetravano nello scudo protettivo. La ferita gli avrebbe causato un'infezione, avrebbe fatto meglio a difendersi col fuoco.

La frusta di fuoco dell'Arcimago si sguinzagliò verso di lui, scagliando pezzi di marmo bruciato nell'aria. Facendo uso della sua mobilità superiore, Sulfus contraccambiò mandandogli contro un grosso pezzo di ghiaccio a forma di lancia, che lui disintegrò con l'altra mano per mantenere attiva la frusta. La lingua di fuoco sfiorò la sua spalla, scavando un buco nella veste nera e ustionando la carne sottostante. Sulfus lasciò che un sibilo di dolore fuoriuscisse dalla sue labbra, mentre i due stregoni continuavano ad avvicinarsi l'uno all'altro.


O l'Arcimago stava cercando di sfoggiare il proprio potere o era disperato. Fare più magie allo stesso tempo era incredibilmente stancante perfino per il più potente dei maghi. Mentre l'Arcimago faceva girare di nuovo la frusta, Sulfus fece affidamento sulla disperazione del nemico e incanalò il suo potere grezzo nell'incantesimo successivo, combinandolo all'energia del bastone. Un'onda di potere grezzo corse verso l'Arcimago, che rilasciò la frusta, ma non riuscì a erigere uno scudo appropriato in tempo. Il potere dell'incantesimo mandò il suo nemico a rotolare a gambe all'aria.


Come Sulfus sospettava, lo sciocco si stava stancando. Ora doveva aumentare il suo vantaggio. La sua scarica elettrica impattò sullo scudo dell'Arcimago. Mentre una nuova serie di lame di ghiaccio attraversarono la barriera dell'Arcimago, segnandolo per la seconda volta. Deviò il debole contrattacco con uno scudo da Qualificato del Recupero -l'unica arte magica in cui non eccelleva- e mandò un'altra ondata di energia a scontrarsi contro 'il salvatore dei maghi.' L'attacco successivo mandò l'Arcimago a gambe all'aria e Sulfus fu rapido nel bloccare i suoi movimenti piantando il suo stivale sul braccio del mago e bloccandolo.


Il successivo incantesimo fu bassa necromanzia, ma perfetta per l'occasione: era una maledizione di tortura che non causava veri danni fisici, ma faceva provare un dolore intenso.

Ecco, Mio Maestro, prova a scappare ora. Usando il bastone del Verme, scagliò un getto di un liquido violaceo e verdognolo contro il suo nemico. l'Arcimago urlò e scivolò sul fianco, cercando di evitare lo spruzzo di acido. Apparvero altri Maghi, ma le fiamme che aveva creato con la necromanzia li tennero lontani dalla zona di guerra. 'I tuoi maghetti non ti salveranno!' pensò, trionfante.


Annaspando e arpionandosi il lato sinistro del volto, dove l'acido aveva colpito, l'Arcimago alzò la punta delle dita nel tentativo di sorprenderlo e conficcargli qualche colpo letale. Venne facilmente parato. In risposta, Sulfus si permise di urlare l'incantesimo, anche se era assolutamente non necessario. Le parole non c'entravano nulla con la magia. Quello era solo teatro. Lame di Ghiaccio! Questa volta le lame amputarono il braccio a metà strada tra il gomito e la spalla.


Nonostante non fosse un'idea pratica, non potè resistere alla prospettiva di deridere l'avversario.

C'eri quasi, Arcimago! Questo potevo quasi sentirlo! Però stai diventando sciatto con il tuo lavoro d'incanto. Cosa ne pensi ora del tuo agguato?

L'Arcimago sollevò un paio di occhi furibondi su di lui, nonostane apparisse spezzato.

Fallo, Sulfus. Uccidimi. Ma sappi che puoi vincere adesso, ma un giorno sarai tu ad essere vinto. E quel giorno tu sarai solo, e perderai tutto.


Sulfus sorrise, le parole dell'avversario, ai suoi occhi, erano vuote e prime di significato.

Rimmarrei volentieri a scambiarmi insulti con te, ma devo proprio andare. Finisce qui e ora. Dato che hai ucciso Mannimarco e rubato il Bastone, direi che è giusto che sia il bastone a toglierti la vita. Lo farà alla vecchia maniera.


Alzando il Bastone Del Verme, Sulfus non lanciò alcun incantesimo, ma trapassò il cuore dell'Arcimago con la punta del bastone, sporcandolo di sangue e fluidi vitali. Quando estrasse l'arma, il copro dell'Arcimago cadde a terra. Annullando le fiamme che componevano l'arena, ma non quelle che bloccavano i maghi, si voltò verso la platea, pietrificata dalla cruenta morte dei maghi della Gilda e del loro Capo.

Che glorioso duello! E voi avete avuto un posto in prima fila, niente meno! Non era spettacolare? Era certamente una vista da vedere!

Abbandonando il tono ironico, si fece più duro.

Al contrario di come avreste fatto voi se a cadere fossi stato io, vi lascio il corpo dell'Arcimago. Egli è morto combattendo e merita di essere cremato secondo le vostre tradizioni. Non nutro alcun odio verso di voi, ogni goccia di sangue magico versata è uno spreco atroce. Ma avete visto cosa faccio a chi mi ostacola. Nei prossimi giorni riflettete e accettate i vostri errori, siete ancora in tempo per rinnegare quest'abominio di Gilda. Pace, giustizia e conoscenza per i meritevoli, vendetta e distruzione per gli immeritevoli. Perchè io sono Sulfus Re Dei Vermi e da oggi, la mia volontà è legge!


Girandosi e calciando via la testa del maghetto che il suo nuovo alleato aveva decapitato, Sulfus alzò il bastone per l'ultima volta, trasformando i maghi in zombie e scagliandoli contro la Gilda mentre le fiamme si spegnevano, per coprire la loro fuga. Avrebbe preferito usare anche il corpo dell'Arcimago e dirigere il tutto sui civili, cosa che avrebbe garantito loro più tempo, ma sarebbe stato un danno dal punto di vista politico. I Necromanti avevano fallito troppe volte finora, quella guerra sarebbe stata diversa dalle precedenti. Sulfus avrebbe combattuto anche sul piano politico, il chè gli impediva di attaccare bersagli civili. A quel punto, sapendo che i maghi della gilda ci avrebbero messo pochi istanti per distruggere i non morti, si rivolse al suo collega. I due si intesero subito e grazie alla forza e alla velocità di Krahe entrambi riuscirono a scappare, lasciandosi la Città Imperiale alle spalle in una decina di minuti e seminando gli inseguitori.


Quando arrivarono, Sulfus si rese conto che il vampiro era stato così veloce che l'attrito del vento aveva ricoperto il volto e le braccia dello stregone con sottilissimi graffi sanguinanti. Pulendosi con la veste, Sulfus si rivolse al non morto di fronte a lui.

Ti ringrazio per l'assistenza. Bene, questo è solo un rifugio allestito per l'occasione, ma ben presto potremo lavorare nella stessa torre che abbiamo penetrato. Mi aspetto una serie di adesioni massicce dopo questa dimostrazione di forza, dentro e fuori la Gilda. A questo punto, la cosa più utile è dividerci. La mia base operativa è a Bruma, sotto le colline. Quanto a te, credo proprio che il tuo supporto sarà molto proficuo per entrambi. Sei il primo vampiro che fa parte dell'Ordine come membro e non come carne da laboratorio, il chè ti rende in una posizione autorevole. Se hai altri contatti tra la tua gente, o se hai modo di procurarteli, porta pure ogni figlio della notte che puoi al nostro fianco. Usa ogni contatto, ogni segreto che conosci che possa esserci d'aiuto. Ora che la Gilda sta barcollando, dobbiamo essere più aggressivi che mai, senza perdere il vantaggio. Li spingeremo fino al crollo. I vantaggi di essere tra i primi ad aderire ad una forza vincente è che si hanno le cariche migliori e io ti ho promesso rispetto. Ogni vampiro dell'Ordine risponderà direttamente a te. Uno degli errori del mio predecessore è stato tentare di tenere un intero esercito sotto il suo controllo. Io non farò altrettanto.

Sulfus era abituato a mentire e dire mezze verità, ma per una volta era sincero. Non aveva interesse a comandare i vampiri. Sarebbero stati fedeli a Krahe e, indirettamente, a lui come Re dell'Ordine. Lui sarebbe stato guida tra i maghi e i mortali in generale, una volta completata la conquista.

Quando il vampiro sparì nella selva con la sua velocità elevata, Sulfus decise di svuotare subito il rifugio e allontanarsi all'istante dalla Città Imperiale, ma prima si voltò. Anche da lì, la capitale dell'Impero era visibile e ben visibile era il caos intorno alla città, i rumori impanicati dei soccorsi e i pennacchi di fumo che si levavano in tutta la città. Molto probabilmente, la notizia si era sparsa, spaventando la popolazione e dando il via ai disordini. Con ogni probabilità quella notte ci sarebbero state decine di morti.

Sorridendo come un bambino, per quanto un bambino sporco di sangue e con in mano un letale artefatto oscuro, Sulfus prese una boccata d'aria fresca a pieni polmoni, beandosi del calore del sole sul suo volto, l'immagine della città devastata impressa nella mente.

La guerra era una cosa bellissima.

Arancio Arcimago, Rosso Sulfus. Il riassunto è: botte, Sulfus si becca un paio di costole contuse e una bruciatura sulla spalla -la frusta di fuoco- ma l'Arcimago muore, direi che abbiamo stabilito chi comanda. Per il duello mi sono ispirato a come avrei voluto il duello tra Voldemort e Silente nel 5 libro/film, a mio parere quel duello manca di qualcosa. Ok, un pò di luci tecniche, pezzi di vetro e un serpente di fuoco e poi? Per essere due maghi leggendari è stato fin troppo breve. Quindi mi sono ispirato da lì. Detto questo, la frase di congedo dell'Arcimago è un piccolo tributo al buon vecchio Ben Kenobi di EP IV, poco prima che Vader lo uccida. Sì lo so, ho messo un pò di citazioni, ma ehi, sto mettendo i discaimer, quindi nessun problema no? Detto questo, la parte finale è Sulfus e Krahe che scappano grazie ai poteri di Krahe e Sulfus che lo promuove a generale/signore oscuro/qualunque titolo ti piaccia dei Vampiri dell'Ordine. Non si può mica pretendere che gestisca una guerra da solo no? Inoltre, se io fossi un vampiro mi fiderei più di un mio simile che di uno che storicamente fa esperimenti su quelli come me. Infine, Sulfus si gode la visione di una città nel caos, anche se non è caduta, ha avuto un brutto shock.

Off topic: Bene, ho già molte idee in mente, ti passo la proposta via mp appena completo l'idea per la prossima role.

Let's Go!
 
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view post Posted on 6/4/2015, 18:53
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Topic CONCLUSIVO


Krähe era allibito. Non era un tipo che si impressionava facilmente, ma la dimostrazione di potenza di Sulfus gli era rimasta impressa. Il mago poteva vantarsi di aver conquistato il suo rispetto.
Dopo aver lasciato il necromante al suo rifugio si diresse verso il proprio: una baracca sottratta ad una coppia di nord, vicino ad una delle sedi del clan.
Nonostante non fosse ben visto vi irruppe violentemente, suscitando sorpresa in coloro che vi erano presenti. Era sicuro di non essere attaccato: vigeva il rispetto per il più anziano e lui, con i suoi oltre 5000 anni, era sicuramente il più anziano.

Fratelli! Udite le mie parole! Una nuova alba è giunta! Un'alba di prede facili e dovuto rispetto! L'alba del giorno in cui finalmente i vampiri occuperanno il posto che meritano! L'ordine del verme nero ha trionfato contro la gilda dei maghi e Sulfus, il nuovo re dei vermi, ha promesso grandi benefici a coloro che lo appoggeranno! Seguitemi, ordunque, e troverete LA GLORIA!

Un coro di urla festanti seguì quelle parole. Krähe sorrise. Con loro al seguito il Verme sarebbe stato inarrestabile.

Edited by Shi no Tenshi - 6/4/2015, 22:35
 
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