Contro lo sfondo delle urla dei feriti e dei morenti, Sulfus iniziò a scambiare maledizioni con il leggendario Arcimago della Gilda. Poco prima si erano parlati e scherniti a vicenda. Ora non c'era bisogno di simili giochetti. Il limitato raggio d'azione che l'arena improvvisata consentiva ai due maghi li avrebbe costretti ad una battaglia di puro potere grezzo, l'uccisore di Mannimarco contro il suo successore. L'Arcimago era salito alla sua carica durante gli eventi di pochi anni prima, avanzando grazie allo status di emergenza. Era un erudito, ma sopratutto un guerriero con decine di battaglie alle spalle. Sulfus aveva potere puro nelle vene, ma non aveva mai trovato un avversario al suo livello. Nulla di tutto ciò significava qualcosa!
Una letale lancia di ghiaccio frastagliato eruttò dal Bastone del Verme.
Lo scudo di Recupero dell'Arcimago deviò il lampo di crepitante energia. Non vocalmente, il suo nemico ricambiò con una serie di lampi di fuoco. Lo stesso incantesimo dalla Palude Nera che lui aveva usato per spaventare la folla alla fine del discorso pochi minuti prima. Ovviamente anche l'Arcimago aveva fatto le sue esperienze viaggiando per il mondo. Molto meglio schivare piuttosto che perdere tempo ed energia per erigere uno scudo.
Sentì il calore delle fiamma mentre rotolava sotto la linea di fuoco. Rispose con un incanto letale. Lo sprezzante movimento della mano dell'Arcimago staccò il marmo dell'Università dal terreno, fermando l'anatema e polverizzando la roccia.
Mediocre, Sulfus. Avevo sperato qualcosa di meglio da te. La nuvola di pulviscolo in dispersione concesse al suo nemico il tempo di completare un gesto complesso, l'Arcimago alterò l'aria stessa in un leone alato. Mentre il leone prendeva il volo, l'Arcimago schivò il suo incantesimo di ritorno e lanciò un incantesimo specchio d'illusione così che sembrasse che fossero due i leoni alati che prendevano velocità verso di lui.
Sulfus dovette ammettere che il maledetto era un mago furbo. A quella distanza e a quel tasso di velocità, avrebbe dovuto concentrarsi per distinguere qual era l'illusione e qual era quello vero. l'Arcimago non aveva intenzione di concedergli quel momento per concentrarsi e sbrogliare il sotterfugio. Sulfus lanciò una frusta di fuoco sulla propria testa. Perfino gli animali evocati e alterati temevano le fiamme. L'illusione no. Come si aspettava, una delle creature balzò indietro e ruggì di dolore mentre la frusta gli cuoceva la pelle e amputava una delle sue ali. Il mostro si gettò al suolo, provando che persino i felini magici feriti atterrano sempre sulle zampe. Una potente scossa elettrica eliminò completamente la minaccia causata dalla creatura.
Il Capo della Gilda mosse una mano e il corpo della creatura esplose in uno spruzzo di sangue. Sulfus ne fece sparire tanto quanto poté, ma alcuni frammenti d'osso lo tagliarono lì dove aveva la pelle esposta e scavarono buchi nella sua veste. Barcollò all'indietro a causa dello scoppio.
Colpito dal fatto che 'l'eroe della luce' avesse usato a tutti gli effetti un po' di necromanzia contro di lui, Sulfus soppresse un sorriso. Il leone non serviva a ferirlo, ma soltanto ad avvicinarglisi abbastanza. l'Arcimago doveva sapere che in una battaglia di potere grezzo, il vantaggio andava a lui. Invece, lui usava scaltrezza e furbizia. Ironicamente, questa era la battaglia che il Re Dei Vermi si era aspettato dai Maestri poco prima. Era ora di ricordare al grande Arcimago chi fosse l'erede di Mannimarco. Aveva bisogno di avvicinarsi alla sua preda.
Il fluido lavoro d'incanto dell'Arcimago causò di nuovo problemi a Sulfus, mentre il suolo sul quale stava si trasformò in sabbie mobili. Fu appena in grado di alterare se stesso e levitare fuori dal fango, prima che il suo nemico lanciasse una brina di freddo, incantesimo di Distruzione basilare, per trasformare la sabbia in ghiaccio. 'Attacco intelligente per un guerriero stagionato.'
L'Arcimago colpì con un incanto il suo stesso braccio sinistro e lo estese come nel gesto di afferrarlo. Sulfus vide una spaccatura attraversare il suolo tra di loro e una mano fatta di terra artigliarlo. Protesse il braccio con cui impugnava il Bastone del Verme con l'altro, soltanto per vederlo catturato nella presa e per sentire una morsa sull'avambraccio, che gli lasciò immediatamente dei lividi. Usando il Bastone Del Verme mandò una potente detonazione elettrica sul braccio che si estendeva dal suolo. Questo si disintegrò e l'Arcimago scosse vigorosamente il proprio arto, come se fosse stato colpito. Questo permise a Sulfus di riprendere l'offensiva.
'Nessun incantesimo da bambini questa volta' pensò il Re Dei Vermi, mentre mandava una serie di lame di ghiaccio verso l'Arcimago. Il suo nemico grugnì, mentre parte alcune lame penetravano nello scudo protettivo. La ferita gli avrebbe causato un'infezione, avrebbe fatto meglio a difendersi col fuoco.
La frusta di fuoco dell'Arcimago si sguinzagliò verso di lui, scagliando pezzi di marmo bruciato nell'aria. Facendo uso della sua mobilità superiore, Sulfus contraccambiò mandandogli contro un grosso pezzo di ghiaccio a forma di lancia, che lui disintegrò con l'altra mano per mantenere attiva la frusta. La lingua di fuoco sfiorò la sua spalla, scavando un buco nella veste nera e ustionando la carne sottostante. Sulfus lasciò che un sibilo di dolore fuoriuscisse dalla sue labbra, mentre i due stregoni continuavano ad avvicinarsi l'uno all'altro.
O l'Arcimago stava cercando di sfoggiare il proprio potere o era disperato. Fare più magie allo stesso tempo era incredibilmente stancante perfino per il più potente dei maghi. Mentre l'Arcimago faceva girare di nuovo la frusta, Sulfus fece affidamento sulla disperazione del nemico e incanalò il suo potere grezzo nell'incantesimo successivo, combinandolo all'energia del bastone. Un'onda di potere grezzo corse verso l'Arcimago, che rilasciò la frusta, ma non riuscì a erigere uno scudo appropriato in tempo. Il potere dell'incantesimo mandò il suo nemico a rotolare a gambe all'aria.
Come Sulfus sospettava, lo sciocco si stava stancando. Ora doveva aumentare il suo vantaggio. La sua scarica elettrica impattò sullo scudo dell'Arcimago. Mentre una nuova serie di lame di ghiaccio attraversarono la barriera dell'Arcimago, segnandolo per la seconda volta. Deviò il debole contrattacco con uno scudo da Qualificato del Recupero -l'unica arte magica in cui non eccelleva- e mandò un'altra ondata di energia a scontrarsi contro 'il salvatore dei maghi.' L'attacco successivo mandò l'Arcimago a gambe all'aria e Sulfus fu rapido nel bloccare i suoi movimenti piantando il suo stivale sul braccio del mago e bloccandolo.
Il successivo incantesimo fu bassa necromanzia, ma perfetta per l'occasione: era una maledizione di tortura che non causava veri danni fisici, ma faceva provare un dolore intenso.
Ecco, Mio Maestro, prova a scappare ora. Usando il bastone del Verme, scagliò un getto di un liquido violaceo e verdognolo contro il suo nemico. l'Arcimago urlò e scivolò sul fianco, cercando di evitare lo spruzzo di acido. Apparvero altri Maghi, ma le fiamme che aveva creato con la necromanzia li tennero lontani dalla zona di guerra. 'I tuoi maghetti non ti salveranno!' pensò, trionfante.
Annaspando e arpionandosi il lato sinistro del volto, dove l'acido aveva colpito, l'Arcimago alzò la punta delle dita nel tentativo di sorprenderlo e conficcargli qualche colpo letale. Venne facilmente parato. In risposta, Sulfus si permise di urlare l'incantesimo, anche se era assolutamente non necessario. Le parole non c'entravano nulla con la magia. Quello era solo teatro.
Lame di Ghiaccio! Questa volta le lame amputarono il braccio a metà strada tra il gomito e la spalla.
Nonostante non fosse un'idea pratica, non potè resistere alla prospettiva di deridere l'avversario.
C'eri quasi, Arcimago! Questo potevo quasi sentirlo! Però stai diventando sciatto con il tuo lavoro d'incanto. Cosa ne pensi ora del tuo agguato?L'Arcimago sollevò un paio di occhi furibondi su di lui, nonostane apparisse spezzato.
Fallo, Sulfus. Uccidimi. Ma sappi che puoi vincere adesso, ma un giorno sarai tu ad essere vinto. E quel giorno tu sarai solo, e perderai tutto.
Sulfus sorrise, le parole dell'avversario, ai suoi occhi, erano vuote e prime di significato.
Rimmarrei volentieri a scambiarmi insulti con te, ma devo proprio andare. Finisce qui e ora. Dato che hai ucciso Mannimarco e rubato il Bastone, direi che è giusto che sia il bastone a toglierti la vita. Lo farà alla vecchia maniera.
Alzando il Bastone Del Verme, Sulfus non lanciò alcun incantesimo, ma trapassò il cuore dell'Arcimago con la punta del bastone, sporcandolo di sangue e fluidi vitali. Quando estrasse l'arma, il copro dell'Arcimago cadde a terra. Annullando le fiamme che componevano l'arena, ma non quelle che bloccavano i maghi, si voltò verso la platea, pietrificata dalla cruenta morte dei maghi della Gilda e del loro Capo.
Che glorioso duello! E voi avete avuto un posto in prima fila, niente meno! Non era spettacolare? Era certamente una vista da vedere!Abbandonando il tono ironico, si fece più duro.
Al contrario di come avreste fatto voi se a cadere fossi stato io, vi lascio il corpo dell'Arcimago. Egli è morto combattendo e merita di essere cremato secondo le vostre tradizioni. Non nutro alcun odio verso di voi, ogni goccia di sangue magico versata è uno spreco atroce. Ma avete visto cosa faccio a chi mi ostacola. Nei prossimi giorni riflettete e accettate i vostri errori, siete ancora in tempo per rinnegare quest'abominio di Gilda. Pace, giustizia e conoscenza per i meritevoli, vendetta e distruzione per gli immeritevoli. Perchè io sono Sulfus Re Dei Vermi e da oggi, la mia volontà è legge!
Girandosi e calciando via la testa del maghetto che il suo nuovo alleato aveva decapitato, Sulfus alzò il bastone per l'ultima volta, trasformando i maghi in zombie e scagliandoli contro la Gilda mentre le fiamme si spegnevano, per coprire la loro fuga. Avrebbe preferito usare anche il corpo dell'Arcimago e dirigere il tutto sui civili, cosa che avrebbe garantito loro più tempo, ma sarebbe stato un danno dal punto di vista politico. I Necromanti avevano fallito troppe volte finora, quella guerra sarebbe stata diversa dalle precedenti. Sulfus avrebbe combattuto anche sul piano politico, il chè gli impediva di attaccare bersagli civili. A quel punto, sapendo che i maghi della gilda ci avrebbero messo pochi istanti per distruggere i non morti, si rivolse al suo collega. I due si intesero subito e grazie alla forza e alla velocità di Krahe entrambi riuscirono a scappare, lasciandosi la Città Imperiale alle spalle in una decina di minuti e seminando gli inseguitori.
Quando arrivarono, Sulfus si rese conto che il vampiro era stato così veloce che l'attrito del vento aveva ricoperto il volto e le braccia dello stregone con sottilissimi graffi sanguinanti. Pulendosi con la veste, Sulfus si rivolse al non morto di fronte a lui.
Ti ringrazio per l'assistenza. Bene, questo è solo un rifugio allestito per l'occasione, ma ben presto potremo lavorare nella stessa torre che abbiamo penetrato. Mi aspetto una serie di adesioni massicce dopo questa dimostrazione di forza, dentro e fuori la Gilda. A questo punto, la cosa più utile è dividerci. La mia base operativa è a Bruma, sotto le colline. Quanto a te, credo proprio che il tuo supporto sarà molto proficuo per entrambi. Sei il primo vampiro che fa parte dell'Ordine come membro e non come carne da laboratorio, il chè ti rende in una posizione autorevole. Se hai altri contatti tra la tua gente, o se hai modo di procurarteli, porta pure ogni figlio della notte che puoi al nostro fianco. Usa ogni contatto, ogni segreto che conosci che possa esserci d'aiuto. Ora che la Gilda sta barcollando, dobbiamo essere più aggressivi che mai, senza perdere il vantaggio. Li spingeremo fino al crollo. I vantaggi di essere tra i primi ad aderire ad una forza vincente è che si hanno le cariche migliori e io ti ho promesso rispetto. Ogni vampiro dell'Ordine risponderà direttamente a te. Uno degli errori del mio predecessore è stato tentare di tenere un intero esercito sotto il suo controllo. Io non farò altrettanto.Sulfus era abituato a mentire e dire mezze verità, ma per una volta era sincero. Non aveva interesse a comandare i vampiri. Sarebbero stati fedeli a Krahe e, indirettamente, a lui come Re dell'Ordine. Lui sarebbe stato guida tra i maghi e i mortali in generale, una volta completata la conquista.
Quando il vampiro sparì nella selva con la sua velocità elevata, Sulfus decise di svuotare subito il rifugio e allontanarsi all'istante dalla Città Imperiale, ma prima si voltò. Anche da lì, la capitale dell'Impero era visibile e ben visibile era il caos intorno alla città, i rumori impanicati dei soccorsi e i pennacchi di fumo che si levavano in tutta la città. Molto probabilmente, la notizia si era sparsa, spaventando la popolazione e dando il via ai disordini. Con ogni probabilità quella notte ci sarebbero state decine di morti.
Sorridendo come un bambino, per quanto un bambino sporco di sangue e con in mano un letale artefatto oscuro, Sulfus prese una boccata d'aria fresca a pieni polmoni, beandosi del calore del sole sul suo volto, l'immagine della città devastata impressa nella mente.
La guerra era una cosa bellissima.
Arancio Arcimago, Rosso Sulfus. Il riassunto è: botte, Sulfus si becca un paio di costole contuse e una bruciatura sulla spalla -la frusta di fuoco- ma l'Arcimago muore, direi che abbiamo stabilito chi comanda. Per il duello mi sono ispirato a come avrei voluto il duello tra Voldemort e Silente nel 5 libro/film, a mio parere quel duello manca di qualcosa. Ok, un pò di luci tecniche, pezzi di vetro e un serpente di fuoco e poi? Per essere due maghi leggendari è stato fin troppo breve. Quindi mi sono ispirato da lì. Detto questo, la frase di congedo dell'Arcimago è un piccolo tributo al buon vecchio Ben Kenobi di EP IV, poco prima che Vader lo uccida. Sì lo so, ho messo un pò di citazioni, ma ehi, sto mettendo i discaimer, quindi nessun problema no? Detto questo, la parte finale è Sulfus e Krahe che scappano grazie ai poteri di Krahe e Sulfus che lo promuove a generale/signore oscuro/qualunque titolo ti piaccia dei Vampiri dell'Ordine. Non si può mica pretendere che gestisca una guerra da solo no? Inoltre, se io fossi un vampiro mi fiderei più di un mio simile che di uno che storicamente fa esperimenti su quelli come me. Infine, Sulfus si gode la visione di una città nel caos, anche se non è caduta, ha avuto un brutto shock.
Off topic: Bene, ho già molte idee in mente, ti passo la proposta via mp appena completo l'idea per la prossima role.
Let's Go!