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Un'avventura da prendere con le pinze

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Martykiin
view post Posted on 26/2/2015, 16:43




CITAZIONE
Turni: Martykiin - Cratos998

Stile: Parlato dai pg pensato Narrato Parlato da altri

Narrazione: passato in terza persona, possibilmente un riassunto sotto SPOILER a fine turno

Luogo e tempo: Cyrodiil, inizio della quarta era.




Era una bella giornata, a Cyrodiil. Faceva anche insolitamente caldo per il periodo dell'anno, ovvero i primi giorni di primavera. Una piccola bretone stava camminando per una strada. Guardava avanti, ma con lo sguardo assente. Era completamente assorta nei suoi pensieri. Probabilmente non si sarebbe accorta di nulla di quello che le succedeva attorno, in quel momento, ma fortunatamente, quella strada era spesso poco percorsa, e non era raro non imbattersi in nessuna anima viva durante il viaggio.

Nonostante l'aria persa e poco attenta, lei sapeva esattamente dove andare. Era un posto che si era formato da pochi anni, ma era già molto conosciuto.
Il Collegio dei Sussurri era infatti stato fondato dopo lo scioglimento della Gilda dei Maghi di Cyrodiil.
Era conosciuto per i suoi studi sulla negromanzia e l'evocazione, materie che la Gilda dei Maghi aveva proibito sotto per ordine dell'allora Arcimago Hannibal Traven.


Ormai la bretone era quasi arrivata. Aveva viaggiato molto, ma continuava a ripetersi che ne sarebbe valsa sicuramente la pena. Una evocatrice come lei, con molto talento e già molta esperienza, nonostante la sua giovane età, non poteva chiedere altro.
Aveva un cappuccio blu, abbassato, un lungo mantello bianco e un amuleto di Akatosh al collo, che teneva stretto in una mano. Aveva inoltre una piccola borsa di pelle, in cui teneva un cimelio della sua famiglia. Un particolarissimo gioiello d'argento e pietra lunare, tempestato di zaffiri, a forma di libellula. Quella fu l'unica cosa che volle conservare della sua famiglia.

Arrivata all'entrata del Collegio, si trovò davanti una strana scena. Un anziano mago - di cui non riusciva a distinguere la razza, ma era sicura fosse umano - che chiedeva aiuto ad altri membri, probabilmente della Gilda, che sembravano suoi amici. Non aveva capito bene per cosa stesse chiedendo aiuto, ma doveva essere una cosa parecchio estrema, vista la reazione di completo rifiuto da parte dei maghi.

Avvicinandosi un po', cauta, la bretone rimase ad ascoltare il resto della conversazione, che la aveva stranamente incuriosita...



Ok, inizio della vicenda :asd: La mia pg è arrivata, dopo un viaggio, al Collegio dei Sussurri. All'esterno assiste ad Arthus, personaggio di Cratos, che chiede aiuto a suoi amici maghi. Incuriosita, si avvicina per ascoltare meglio.
 
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Cratos998
view post Posted on 26/2/2015, 17:47




-Ancora! Non ne possiamo più delle tue assurde storie!- esclamò Valerius, mago del Collegio.
-Diamine Valerius! Non pensavo che ti saresti rifiutato di aiutarmi anche tu!- rispose il vecchio Arthus, guardandolo fisso negli occhi.
-Arthus ascolta- riprese il mago con voce più pacata- per noi sarebbe un assoluto spreco di tempo seguirti per trovare questa.."cosa",
e anche se tu dicessi il vero, e riuscissimo a trovarla, la sua utilità non ci interesserebbe completamente-
.
-Lo vedrete quando tornerò e mi farò un insalata con le vostre teste!!- gridò il vecchio alzando le braccia al cielo.
-Andiamo Arthus! Te l'ho detto mille volte di farti controllare da quel mio amico erborista Bosmer... dovrebbe avere qualche pozione di cura malattie adatta alla tua sindrome!
E poi come predenti di essere ascoltato da noi quando è chiaro come Masser e Secunda che la tua ragione ti ha abbandonato da tempo ormai!-
concluse Valerius.
A queste parole tutti gli altri maghi che osservavano la scena iniziarono a scambiarsi sguardi ironici, alcuni di essi addirittura non riuscivano a trattenere le risa, cercando di camuffarle in extremis con maldestri colpi di tosse.
-Eppure ci saresti stato utile- continuò- le tue conoscenze sui piani dell'Oblivion erano a dir poco ammirevoli, e ci sarebbero state di grande utilità in questi tempi bui per la nostra arte, sebbene ora non so cosa sia rimasto nella tua mente colma d'insania!-
Ve ne pentirete! Ve lo assicuro!- sogghignò il vecchio bretone- e non venitemi più a cercare quando trovate qualche codice in lingua dwemer o simili! Per me vi ci potete pure asciugare il deretano!
Detto ciò, Arthus voltò le spalle al grande cancello metallico che rifletteva i raggi aurei del sole, mentre tutti i maghi del Collegio rientravano a piccoli gruppi nell'edificio.
"Se solo la mente di questi stupidi umani fosse più affascinata dall'arcano in tutte le sue forme... Se solo potessero avere la mente per capire...
Però da solo non vai da nessuna parte caro Arthus! Il tuo Maestro te l'ha detto chiaro: ti serve un evocatore.
E' inutile stare ancora qui davanti, non sopporto quest'odore nausebondo di maghi, se si possono ancora definire tali.
Ormai loro si occupano solamente di politica in quest'era di caos, servono soltanto a fare qualche trucchetto da quattro soldi per impressionare l'imperatore di turno, poco prima che venga assassinato e deposto"
pensò tra sé e sé.
Osservò più attentamente con il suo solo occhio scampato al castigo della Pergamena il cielo, così splendido e colorato, riverbero della creazione divina, e poi osservò la gente che passava indaffarata tra un vicolo e l'altro, senza mai alzare le loro teste chine, "chissà dove corrono tutti al giorno d'oggi,e poi sarei io il pazzo".
-MI SERVE UN FOTTUTTO EVOCATORE!!- gridò.
E tutti si girarono verso di lui, chi con aria infastidita, chi con ironia.
Ma dopo pochi attimi tutti tornarono alle loro faccende ridacchiando.
Tutti tranne una piccola bretone appoggiata al muretto del Collegio, che lo osservava con occhi incuriositi.
La fissò, scrutandola attentamente.
Guardando i suoi occhi verde chiaro, era come se riuscisse a leggere in lei una curiosità ed un modo di pensare così simile al suo...
"Ah, probabilmente è l'ennesima maghetta che osserva il mio cappuccio da mago per tentare di comprarlo, strano ma in questi tempi di crisi succede troppo spesso, dovrei finirla di illudermi, a nessuno interessa veramente il mio progetto"pensò.
Arthus intrattiene una discussione animata con alcuni suoi vecchi amici del Collegio, i quali si rifiutano di aiutarlo, poi posa il suo sguardo sulla piccola bretone non capendo se ella sia incuriosita o semplicemente attratta da altro. :)


Edited by Cratos998 - 26/2/2015, 20:05
 
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Martykiin
view post Posted on 26/2/2015, 21:37




La bretone si avvicinò ed ascoltò. L'anziano, che era un bretone proprio come lei, stava litigando con i suoi colleghi. Sembrava lui volesse andare a cercare una certa... Cosa. Non aveva capito che cosa fosse, ne che potere avesse. L'anziano mago minacciò però di fare un'insalata con le teste di quelli che in quel momento lo stavano sgridando.

Questo non ha senso... Non di può fare un'insalata con delle teste. Perché sono fatte di carne, non di verdura. E non sono sicura esista qualcosa di tanto assurdo da poter trasformare persone o cose in cavoli...
Le venne da ridacchiare a pensare a qualcosa di tanto semplice e stupido.

Vide che poi i maghi lasciarono il bretone, che si chiamava Arthus, se bene aveva sentito, fuori dal collegio.
Approfittando di questo momento di tranquillità, si diresse verso il cancello, per entrare finalmente nel Collegio e provare a farsi accettare.

In quel momento, però, Arthus improvvisamente lanciò un urlo di rabbia.

La bretone si spaventò tanto da ritornare al suo nascondiglio terrorizzata. Da sempre i rumori forti e improvvisi le fanno l'effetto di spaventarla a tal punto di dover cercare un nascondiglio o tornare indietro.

Per Akatosh... Se pensi davvero che io me ne stia in questa gabbia di matti, ti sbagli! Meglio togliere il distur...
Non finì nemmeno la frase che vide, suo malgrado, che il vecchio mago la aveva vista. Non si poteva più nascondere, quindi decise di uscire allo scoperto

Sa...salve, signore. Stavo solo cercando l'entrata al collegio... Mi scusi se mi sono nascosta, non è una cosa educata da fare, ma è più forte di me... Comunque, ho sentito che.. Le serve un'evocatore? Per cosa? E perché quei maghi erano così ostili con lei? Se ho ben capito, sono suoi colleghi, dovrebbero essere più rispettosi nei suoi confronti
 
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Cratos998
view post Posted on 27/2/2015, 19:33




-Per la barba di Sheogorath! Finalmente una giovane maga che non chiede di comperare il mio cappuccio!- esclamò Arthus.
-Sai, l'ho sottratto a qualche cadavere nel Blackreach trenta o quarant'anni or sono, puzzò di morto per settimane, ma considerato il suo potere ne è valsa la pena!-
disse agitando nevroticamente le mani -e giammai lo venderò a qualche apprendista da strapazzo!-concluse.

Osservò ancora la giovane bretone, i suoi occhi emanavano sia un senso di stupore che di paura, allora Arthus dedusse di averla spaventata precedentemente in qualche modo.
Si accorse di stare divagando troppo e rispose alla maga tendendole un orecchio:

-Come scusa? Colleghi hai detto?!- disse ridendo -Quei succhia-latte non sarebbero neanche degni di essere miei apprendisti! E pensare che mi sono sempre proposto di aiutarli per ogni singolo testo che trovavano qua e là tra le rovine!
E poi quando il vecchio Arthus viene a chiedere aiuto qual'è la risposta!?!
Che si rintanino dietro questo cancellaccio arrugginito! La VERA conoscenza non la troveranno mai seduti su quelle sedie fradice del Collegio, né tanto meno in qualche ambasciata imperiale!-
poi, riprendendo fiato aggiunse-E, ironia della sorte, senza un evocatore non posso fare proprio nulla! Ciò che mi separa dal manufatto è semplicemente un mago con qualche misera conoscenza sull'Oblivion con cui lavorare in sinergia! Ecco guarda- le disse porgendole una pergamena scritta in daedrico:
daedric
-E' scritto tutto qui diamine! E' chiaro come il sole vedi?!?- concluse guardandola negli occhi.
 
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Martykiin
view post Posted on 27/2/2015, 20:37




Ehm... sarei contenta di aiutarla, signore... Spero che la mia... Modesta esperienza basti. disse con una voce tremolante, tra imbarazzo e leggera ansia

Arthus le pose poi una pergamena, scritta interamente in daedrico. Mentre tentava di decifrare, con le sue ormai quasi dimenticate conoscenze di questa scrittura, apprese quando studiava ad High Rock, da ragazza, cercava di rispondere alle domande del mago

Vedo... E' tutto molto... Chiaro, in effetti...
Pensa Marty, dannazione. Ti ricordi di tutte quelle lezioni di daedrico? Ecco! Saresti dovuta essere più attenta, ora forse riusciresti a decifrare il mes...

C'è scritto... "Mi chiamo Nicholas Webster", signore...
Oh, congratulazioni, non ti sei fatta venire un infarto prima di finire la frase...

Socchiuse gli occhi, quasi avesse paura di un'ennesimo urlo di rabbia da parte di Arthus, per aver sbagliato a decifrare. Per tranquillizzarsi, tentò di deviare il discorso

Mi spiace di aver confuso... I tizi di prima per colleghi. Se davvero quello che dice lei è vero, si stanno perdendo un qualcosa che potrebbe essere... Rivoluzionario! E sarei contenta di partecipare... Per mia curiosità
 
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Cratos998
view post Posted on 27/2/2015, 21:17




-INCREDIBILE!-urlò Arthus.

-Finalmente! Erano secoli che nessuno si rendeva disponibile ad aiutarmi nelle mie ricerche! Chissà perché.. disse pensieroso.

-Le tue capacità di leggere il Daedrico sono buone! Peccato che io abbia sbagliato pergamena-disse ridendo il vecchio mago -Ecco, prendi questa, e ricorda ciò che c'è scritto!
f1ftkx

-Non mi sono ancora presentato! Io sono Arthus, discendo da una nobile famiglia di High Rock, ma questo è solo il mio passato, ho abbandonato quelle stupide corti da decenni oramai..-

-E tu signorina? Che mi dici di te? Indubbiamente non è da tutti saper leggere la lingua dell'Oblivion.. disse incuriosito.

-E allora saresti davvero disposta a seguirmi? Sappi che il potere che potremmo estrarre da questa spedizione potrebbe essere un qualcosa di nuovo ed incredibile per la sciocca umanità di Nirn!- disse balzando verso di lei bruscamente, poi si girò di scatto indicando il sole, che era oramai alto nel cielo.
-GUARDA!-esclamò -il potere che porteremo fuori dalle tenebre sarà più lucente di quel disco!-
 
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Martykiin
view post Posted on 27/2/2015, 22:43




Che sciocca, mi sono perfino dimenticata di presentarmi... Io mi chiamo Marty Yvienne, ma il mio cognome non ha più importanza. Vengo anche io da una casata nobile di High Rock, ma a causa di... Problemi a corte, sono dovuta scappare lontano. Mi piacciono il blu, l'astronomia, i libri e gli studi sugli Aedra e Daedra. Per questo conosco, almeno superficialmente, l'alfabeto daedrico. È un onore fare la sua conoscenza, signor Arthus...
Disse con un sorriso imbarazzato ma sincero. Il mago le aveva fatto una ottima impressione. Era una persona decisamente interessante e peculiare, che sicuramente si faceva subito distinguere.

Poi le porse un'altra pergamena, diversa da quella di prima, ma sempre scritta in daedrico.

Vediamo un po'... disse pensosa, e poi, lentamente, si mise a decifrare lettera per lettera, lentamente. Non poteva fare più in fretta, se voleva dare senso alle frasi.

Il cavolo è potere... No, aspetti, ci deve essere un altro sbaglio, signore... Chi ha scritto questa frase? si mise a ridacchiare. Era una frase parecchio buffa, per essere scritta su una pergamena e in daedrico.

Ma Arthus, prima di poter rispondere, le chiese di nuovo se volesse davvero seguirlo. E per tentare di convincerla, indicò il Sole.

Se lei dice davvero che il nostro potere sarà tanto grande... Ci sto! Mi deve solo spiegare, davvero... Cosa c'entrano i cavoli? Sembra una frase scritta da Sheogorath in persona! e dopo aver guardato il sole indicato dal vecchio, dimenticandosi però di come gli occhi non fossero adatti a guardarlo direttamente, e rimanendo accecata qualche secondo, osservò il vecchio con un'espressione interrogativa e leggermente divertita
 
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Cratos998
view post Posted on 28/2/2015, 10:45




-Strada facendo ragazza... Ti dirò tutto più tardi! Non vorrai mica correre il rischio che qualcuno possa sentire?- Disse Arthus fissando nervosamente la gente che passava per strada.

-Ora ascoltami bene - continuò indicando una piccola bottega lì vicino -Entra lì dentro e di' al negoziante che ti mando io... Dovrebbe avere quel carico di gemme dell'anima.. "speciali"-
le disse porgendole una borsa di Septim -ecco, dovrebbero bastare.
Io nel frattempo vado a prendere il resto nella mia dimora-
concluse indicando una casa lì di fronte.

-Hai capito tutto?! Bene, ci vediamo qui tra cinque minuti!! esclamò correndo attraverso la strada in direzione dell'edificio.

Arrivato di fronte al portone ligneo, il vecchio tirò dalle tasche un grande mazzo di chiavi.
"Qual era quella giusta..
Forse questa?"

Pensò afferrandone una ed inserendola della vecchia serratura arrugginita.

Il vecchio provò più volte a far girare quella chiave, ottenendo soltanto un fastidioso tintinnio metallico, senza riuscire ad aprire il portone.

-Dannazione! esclamò mentre tentava di aprire con furibondi calci.

-WHAA!-urlò, quando la porta si spalancò di scatto sotto i suoi colpi.

Entrò allora nell'edificio ed aprì la porta della sua stanza.
Il locale era buio e tenebroso, soltanto le ragnatele pendenti dal soffitto, illuminate da delle piccole candele messe in cerchio perennemente accese, contrastavano l'oscurità di quel luogo.
Sulle pareti, ai primi soffi di corrente che agitavano le luci , si potevano notare alcuni strani simboli dipinti con sangue di capra.
"Allora.. Questo sì, questo no... No, nemmeno questo serve.. pensava Arthus rovistando un baule pieno di tomi, pergamene e affini.
Ogni tanto ne metteva uno dentro un sacco polveroso che si portava dietro da decenni.
Ad un certo punto, un rumore improvviso interruppe il silenzio.
Poi un altro.
Ed un altro ancora.
I colpi si facevano sempre più frequenti.
Arthus trasalì, mentre il frastuono agitava le piccole candele, che andavano ad illuminare ancora quei simboli arcani.
Poi si sentì una voce quasi infernale.

Brutto vecchio bastardo!! Hai di nuovo rotto la porta!!

Era l'inquilino del piano di sopra che colpiva furiosamente il pavimento.

"Meglio andarsene subito prima di ricevere una secchiata d'urina in faccia" pensò Arthus avvicinandosi furtivamente alla porta.

Arrivato sull'uscio, si guardò attentamente intorno.
Con un balzo fulmineo uscì in strada ed iniziò a correre verso il luogo dell'incontro.

Edited by Cratos998 - 28/2/2015, 12:46
 
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Martykiin
view post Posted on 1/3/2015, 14:44




Sì signore, ha ragione. Ci sono troppe orecchie... indiscrete qui.

Arthus le porse poi una borsa che conteneva dei septim, e le disse di andare a comprare una gemma dell'anima, mentre lui sarebbe andato in casa sua a prendere il necessario.

Se.. Se proprio devo... Vado allora... disse tra se e se sottovoce.

Prese la borsa e si avviò a passo accelerato verso la bottega. E mentre camminava, pensava a cosa sarebbe servita una gemma dell'anima, e cosa esattamente si andasse a cercare.
Quando per poco non sbatté contro la porta chiusa del piccolo negozio, la sua mente venne ricondotta a terra.

Esitò un poco ad entrare. Aveva il timore che ci fosse troppa gente lì dentro, nonostante le dimensioni dell'edificio.

Quindi... entro?
No, guarda. Te ne rimani qua fuori a non fare niente. Non abbiamo camminato fin qua per entrare infatti.
Dopo essersi data una piccola pacca sulla testa, quasi per rimproverarsi da sola, aprì la porta ed entrò.
Con suo sollievo, c'erano solo lei, il bottegaio e sua moglie, una donna anziana, seduta dietro al bancone.
Erano entrambi degli Imperiali, dall'aria benevola, che subito la tranquillizzò.

Tutto era tenuto molto in ordine sugli vecchi scaffali, e c'era di tutto: libri, pozioni, ingredienti, piccole armi e, soprattutto, gemme dell'anima.

Si avvicinò piano al bancone, cercando di non farsi distrarre dalla enorme quantità di oggetti diversi.

Salve. Un mio conoscente mi ha mandata qui... Ha detto che dovreste avere un carico di gemme dell'anima "speciale" per lui.. Si chiama Arthus...
In quel momento si accorse di non aver mai, in effetti, chiesto il cognome al mago. Si imbarazzò molto, ma subito dopo il bottegaio la tranquillizzò.

Ah, sì, quel vecchio pazzo... Non ha bisogno di cognomi per farsi riconoscere, quello!
L'Imperiale si mise a sogghignare, e subito si voltò per prendere da uno scaffale una borsa, che, si poteva intuire, conteneva molte gemme dell'anima.

Dovrebbero essere queste... Non capisco proprio cosa ci sia di tanto "speciale". Probabilmente solo un pazzo come lui lo sa...
Dopo una pausa, ricominciò a parlare
Fanno... 110 septims, signora.

La ragazza prese in fretta la borsa coi septim, e la diede all'uomo. Guardava preoccupata, mentre il bottegaio contava le monete. Non si sarebbe sorpresa se quel matto le avesse dato troppi pochi septim.
Sono... Sono abbastanza?
Con calma, ragazza, con calma...

Dopo cinque abbondanti minuti, finalmente, il bottegaio le porse la borsa di gemme dell'anima, e si congedarono.
Penso di capire perché la bottega sia sempre vuota...

Uscì di corsa e, dopo aver quasi inciampato un paio di volte, essersi scontrata con almeno 5 persone, e quasi fatto cadere le gemme dell'anima, tornò nel posto in cui doveva incontrarsi con Arthus.

Si appoggiò a un albero lì vicino, cercando di non cadere a terra e riprendere fiato.
Mai più... Non capisco perché tu abbia sempre fretta e ti riduca sempre così...

Vide Arthus avvicinarsi, quindi si staccò dall'albero, e alzò la borsa, per farla vedere da lontano al mago.
 
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Cratos998
view post Posted on 1/3/2015, 19:20




"Speriamo che quel dannato non mi stia inseguendo!" pensò Arthus mentre attraversava la strada.
Non appena vide Marty sotto un albero, le si avvicinò rapidamente.

-Eccoti qui! Fammi vedere cosa ti ha dato quell'imperiale-
disse prendendo in mano la borsa che le porgeva la ragazza.

La aprì, e mentre lo faceva, si poteva notare nel suo occhio una nota di ansia.
"Speriamo che.."
Prese in mano una gemma, e la sollevò, poi estrasse dalla tasca uno strano cristallo circolare, blu scuro come la notte, con al centro un piccolo vetro trasparente.
Lo appoggiò all'occhio e scrutò per pochi attimi la gemma.
"Diamine Arthus quante volte te l'avrò detto di tenere questo cristallo pulito!"
pensò fra sé e sé, mentre riprendeva in mano il cristallo e lo puliva con un piccolo fazzoletto di seta.
Se lo rimise all'occhio e attenzionò di nuovo la gemma.
-Si!- disse sprizzando gioia da tutti i pori -E' proprio quello che ci serve!- si voltò poi verso la ragazza, che stava osservando con curiosità.

La tirò a sé e le porse il cristallo e la gemma.
-Guarda! Appoggia il cristallo su un occhio e osserva la gemma allineandola al sole..- disse euforicamente -dovresti vedere una piccola luce azzurra volteggiare in essa, la vedi?!-

-Quello è un piccolissimo frammento di Eterio!
Queste gemme dell'anima non sono come le altre! Oh no! Provengono direttamente dagli scavi nel Blackreach! Ed è così che può capitare che in esse vi siano intrappolati dei piccolissimi frammenti di Eterio! Certo per un profano non cambierebbe nulla!
Ma tu immagina le proprietà innate dell'Eterio combinate a quelle dei.... SISISI!-

urlò gioiosamente.

-Tieni prendine una! Ne ho a sufficienza per la nostra spedizione, e mi raccomando non usarla come una gemma qualunque! Poi ti spiegherò tutte le sue applicazioni.. Per adesso però non è il momento di teorizzare, faremmo meglio ad incamminarci verso le stalle! Ho un cavallo pezzato lì, non è velocissimo ma credo che possa bastare per farci viaggiare comodamente!-
 
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Martykiin
view post Posted on 2/3/2015, 15:33




Marty consegnò la borsa ad Arthus.
Ecco... Spero vada bene...

Il bretone si mise poi ad esaminare attentamente la gemma, con uno strano cristallo.
La ragazza osservava, attentamente, con un misto di curiosità ed ansia.

Se non è quello che desiderava... Che succederà? Potrei mandare a monte tutto fin da subito...
Dopo attimi, che le parvero secoli, sentì Arthus esultare gioiosamente.
Si allontanò leggermente, senza distogliere lo sguardo dal cristallo.
Penso... Penso che abbiamo fatto la cosa giusta... Per una volta tanto, non fa male.
Anche se non lo dava a vedere, come suo solito, era estremamente soddisfatta, e felice quasi quanto il suo amico.

È tutto a posto quindi? Niente di rov...
Non poté finire la frase che il mago la attirò verso di lui, e le porse sia la gemma, che il cristallo che utilizzò prima per osservarla. Le spiegò poi rapidamente il metodo per esaminare la gemma, come aveva fatto lui prima.

Divorata dalla curiosità, preme immediatamente i due oggetti, ed eseguì. Le ci volle a vedere la luce azzurra a cui aveva accennato Arthus. Dopo vari tentativi, finalmente ci riuscì.
Rimase a bocca aperta. Faticava a credere a quello che stava vedendo. Non si accorse nemmeno che, intanto, Arthus le stava spiegando tutto su quella gemma, che era un pezzo di Eterio.

È... È magnifico... Non avrei mai, mai pensato di poter vedere una meraviglia simile in vita mia... Disse infine, dopo essersi, in un certo senso, ripresa da quella visione.

Il mago gliene consegnò poi una, avvertendola di non usarla, per nessun motivo, come gemma dell'anima comunque.
Ha fatto bene ad avvisarmi... Per esercitarmi, colleziono spesso anime... Per ora solo animali, poi in futuro si vedrà... Ma ora non stiamo parlando di questo!
Mentre si avviavano verso le stalle, in cui Arthus aveva un cavallo da usare per il viaggio, la bretone ripensò allo scopo per cui era venuta qui... E all'avventura che staba per intraprendere.

Ma... Non si dovrebbe chiedere una specie di autorizzazione?
E perché, scusa? Io non sono nemmeno membro del Collegio... E penso che Arthus abbia una certa libertà di fare quello che vuole...
Ma tu chiedi comunque! Ho calcolato che la stragrande maggioranza dei tuoi ragionamenti sono sbagliati.

Tirandosi, per la seconda volta, una pacca in testa, pose la domanda al mago.
Scusi la domanda, ma... Non dovremmo chiedere autorizzazione per questa spedizione? Non per me, certo, ma per lei? È un membro del Collegio, dopotutto. Non dovrebbe far conoscere la sua temporanea assenza?

Ormai erano arrivati alle stalle, e Marty attendeva risposta.
 
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Cratos998
view post Posted on 3/3/2015, 15:35




A quelle parole, Arthus non seppe se lasciarsi prendere totalmente dall'ira o riderci su, la sua mente era divisa tra questi due stati d'animo che, ora l'uno ora l'altro, si impossessavano dei suoi pensieri.

-Ti riferisci per caso a quei cani del Collegio?-
disse con ironia, fingendo di non aver capito bene.

-Non credo gli sia importato mai delle mie attività, dopotutto non sono un'apprendista,ed a maggior ragione adesso che si sono rifiutati di prestarmi aiuto facendosi quattro risate, a cosa potrei mai servire ai loro occhi?
Certo a meno che non gli serva una mano con qualche manoscritto particolarmente complicato... Beh ma in quel caso gliel'ho detto molto chiaramente di non contare mai più sul mio aiuto!-


"E se invece venissero a ficcanasare? Se forse in quel gruppetto c'era davvero qualcuno che celava interesse in quel potere? Pensaci..
Ma stai scherzando!?!? in quel branco di ignoranti!?
In effetti..
E se invece si fossero offesi prima?
Ma perché mai dovrebbero, se lo sono solo meritati!"


-Nah, non ci dobbiamo curare di loro.. Piuttosto prendi questa-
disse a Marty porgendole una mappa

-Mi raccomando, tienila sempre orientata-
disse poi indicandole un punto all'orizzonte

-Quello è il nord, non vorrei che nel tragitto fossimo costretti a prendere qualche strada poco trafficata perdendo ogni riferimento..-

Detto ciò si avvicinò alle stalle, facendo cenno al proprietario di portargli il suo cavallo, che era già stato sellato poche ore prima.

-Incitatus!-
disse accarezzando la criniera al cavallo, che si avvicinò lentamente al padrone.
-Come stai vecchio mio? Dai su, che oggi si va lontano!-
disse saltando in sella.
Incitò un po' il cavallo, che lentamente si mosse in direzione di Marty, che aspettava poco lontano.

-Coraggio-le disse -Muoviamoci, il sole non resterà alto nel cielo in eterno!- concluse facendole cenno di saltare in sella.
 
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Martykiin
view post Posted on 4/3/2015, 16:07




Ha ragione, signor Arthus... Non lo chiederò più.
disse la bretone a bassa voce.

Il mago le consegnò una mappa. Le disse di tenerla orientata, per non perdersi.

Ci proverò... Non sono brava ad orientarmi... Pensi che una volta mi sono quasi persa nel giardino del mio castello ad High Rock!
Rendendosi conto che, forse, era meglio non raccontare quel fatto, tentò di sviare subito il discorso.
...Ma le prometto che non succederà! disse con il tono più allegro che poteva fare.

Arthus fece avvicinare il suo cavallo, che si chiamava Incitatus.
Perché solo io non riesco a dare dei nomi carini ai cavalli?
Tu... Non hai mai avuto cavalli, Marty.
Se io li avessi avuti, non penso sarei riuscita a dare un nome. Non sarebbe male avere un cavallo.


Salì, maldestramente, a cavallo. Era piuttosto scomodo, ma non poteva esigere nient'altro.
Oh Dei... Sono... Sono su, eh. In un modo, sono su questa... Maledetta cosa...
Dopo qualche minuto che stavano viaggiando, Marty si ricordò che Arthus non le aveva ancora detto cosa esattamente stessero cercando.

Ora che siamo in viaggio, immagino che possa fugare ogni mio dubbio. Quindi le vorrei chiedere... Dove stiamo andando di preciso? Chi... Ha scritto quella strana pergamena che citava un cavolo? Sto seriamente pensando che... Ci sia di mezzo qualche artifatto daedrico, o qualcosa di... Antico e dimenticato...

Non che ci sia nulla di male! Sarebbe fantastico, avrei la possibilità di venir presa davvero in considerazione per i miei studi sui Daedra... Magari di poter finalmente mettere per iscritto qualcosa, di diventare rinomata... E magari alcuni dei miei scritti verrebbero tramandati per anni... Anche se forse sto viaggiando fin troppo con la fantasia, eh.
 
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Cratos998
view post Posted on 5/3/2015, 15:32




-La tua domanda è lecita-
disse Arthus spronando il lento Incitatus.

-Ventidue anni or sono, i miei occhi si fecero largo tra le righe dell'Antica Pergamena. Ciò che vidi, non è esprimibile con le lingue dei mortali. Ciò che ottenni, è la conoscenza di esse e di molti misteri del cosmo. Quel frammento della creazione però esigette un prezzo: il mio occhio la seguì nelle onde nel tempo.

Da allora, guardavo il mondo da un punto di vista diverso. Molte cose che mi erano oscure, apparvero chiare e cristalline tra i flussi della mia mente.

Ma tutto ciò era fonte di turbamento. Sapevo che chiunque aveva osato guardare dentro queste antiche scritture, non aveva che due possibilità:
la perdita totale della ragione, o la perdita della visione.
Capii subito che il prezzo dell'occhio che l'oblio aveva risparmiato doveva essere ripagato con metà della mia mente.

Ed allora, il folle figlio del sangue di Padomay non tardò a farsi sentire.
La sua volontà mi attrasse al suo santuario con forza.
Arrivato il quel folle luogo, egli mi parlò per la prima volta.

Le sue parole erano incomprensibili all'inizio, ma poi, con il passare degli anni, riuscii a capire le sue parole.
Egli preferisce parlarmi in rime in maniera non immediatamente comprensibile, perché è conscio che la mia mente non gli appartiene in toto.

Grazie alle sue folli parole, la mia conoscenza arcana aumentò ancora di più, ed il mio corpo ringiovaniva giorno dopo giorno.
Tuttavia, il prezzo da pagare, era il disprezzo da parte degli uomini, incapaci di comprendere a pieno un servo di Sheogorath.

L'ultima volta in cui mi parlò, mi diede quella pergamena che ti ho fatto vedere, e mi disse:

in ciò che è cagion d'ogni anima inquieta
degli elfi di terra la sciagura e il potere
portare all'altare è tuo dovere
queste pure pietre di materia inconsueta.

Due menti e due intelletti che dal piano immortale
otterran del potere lo strumento
e ciò che è materia si potrà tramutare:
da carne a verde è il cambiamento.

La spiegazione di questi versi non mi fu molto oscura, era chiaro che servivano quelle pietre ed un altro evocatore.
Per quanto riguarda questo strumento.. Il suo potere è facilmente intuibile, ma non mi sbilancerei subito a trarre conclusioni affrettate..

Sempre che non si tratti di un semplice scherzo, Lui è molto incline a prendersi gioco dei mortali.. ma questo lo scopriremo presto non credi? Ed anche se fosse così, la nostra curiosità di maghi dovrebbe condurci a perseguire ogni via per la conoscenza.-


Mentre pronunciava queste parole, il povero Incitatus continuava a camminare per la strada litica immersa nel verde, in direzione del Santuario.
La sua andatura era costante, sebbene ogni tanto perdesse un po' l'orientamento, sbandando a destra e a manca.
Allora il vecchio Arthus provvedeva subito a indicargli il retto cammino.

Le fronde degli alberi attorno la stada oscillavano al mutare del lieve vento pomeridiano, ora pendendo verso la strada, ora verso il bosco.
L'aria intorno era fresca, e respirare a pieni polmoni era un toccasana per il corpo e per la mente.
-E ora tu dimmi.. Quali sono le tue conoscenze e le tue competenze?
Quali sono i dubbi cosmici che attanagliano la tua mente da giovane maga?
Sarei ben lieto di fugarli ove posso, d'altronde il sapere è inutile se non tramandato e relegato ad una sola mortale esistenza..-
 
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17 replies since 26/2/2015, 16:43   415 views
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