I mantelli verdastri e scuri vengono scagliati dai banditi in'aria fin sopra le loro teste, e ancor prima che questi ricadano in terra tutti e dieci convergono contro a Do'ndaji e Guruk prontamente armati e carichi per farli a pezzi con le loro lame sguainate.
Do'ndaji avanza parando colpi e deviandone altri più potenti mentre Guruk rimane sul posto abbassandosi e schivando un fendente, per poi colpire i nemici rialzandosi e rimettendosi in posizione. Partono affondi e stoccate che echeggiano rumorose nella prateria. Una scia di sangue macchia l'erba dorata dove passa Guruk nella sua carica, che agitando il machete colpisce casualmente i nemici ferendoli appena di striscio, e fermandosi dopo qualche metro aspettando che gli arrivino contro. Appena due di questi sono a portata l'orco compie una giravolta colpendo le lame nemiche con la sua, facendoli arretrare spaventati per sicurezza.
Uno dei due viene però afferrato per la gola prima che possa reagire, con una presa tanto forte da ucciderlo quasi certamente in pochi istanti! Due nemici tentano di colpire Guruk che para i colpi sempre tenendo l'avversario per la gola con l'altra mano facendogli cadere l'arma. Appena ne ha l'occasione finisce questi spappolandogli il pomo d'adamo nella fortissima stretta della sua mano, quasi conficcandogli le dita nella gola mentre fa forza per lanciarlo contro agli altri due, che ruzzolano in terra sotto al peso dell'alleato morto.
L'orco evita un fendente precipitandosi in avanti con una capriola, finendo sui due nemici caduti a terra per decapitarli entrambi con un poderoso colpo appena vi si trova sopra di loro. Le teste ruzzolano sull'erba secca mentre si volta contro agli altri due che si concentrano su di lui per ammazzarlo.
Il khajiit para abbastanza colpi da far stancare i tre avversari, ma non appena questi diventano quattro è costretto a trovare un modo per reagire. Un quinto tenta di colpirlo alle spalle, ma con un salto mortale il felino lo scavalca balzandogli dietro e mettendogli una zampa sulla spalla mentre sta a mezz'aria. Il nemico non fa in tempo ad accorgersene che Do'ndaji lo tira giù in terra facendo forza con la zampa sulla sua spalla. Rotea la lama facendogli compiere un giro completo durante il quale taglia in due il volto del nemico steso in terra e para un affondo di un altro balzando immediatamente indietro di un passo.
Si difende con velocità da altri colpi furenti colpendo poi alla gamba uno dei banditi mettendolo quasi in ginocchio. Poggiandosi sul nemico quasi a terra lo usa come "trampolino" di lancio per saltare più lontano, precipitando con entrambi i piedi sul volto di un nemico e rotolandogli affianco con una capriola appena atterra per evitare il colpo di un'altro. Striscia velocemente la lama a terra fendendo fili d'erba e la calotta cranica dell'avversario steso a terra da un orecchio all'altro, per poi rialzandosi con una piroetta tenendo la lama orizzontalmente e fendendo l'aria l'aria come un vortice per qualche secondo.
I nemici indietreggiano e lui si rimette in posizione, per poi cambiare direzione riprendendo a roteare su sé stesso con la lama sguainata costringendo i nemici a parare i colpi orizzontali e letalmente rapidi della Kha'jay.
Guruk trapassa l'ultimo nemico nella pancia, tirando con forza la sua lama verso l'alto e sfilandola dalla gola del bandito dopo avergli tagliato a metà il tronco spruzzando una fontana di sangue denso da esso. L'orco barcolla ansimante tenendosi l'occhio destro cieco e pieno di sangue ancora grondante. Si volta scorgendo un altro delle cento mani che distoglie le sue attenzioni dal khajiit per rivolgerle all'orsimer, ancora non del tutto ripreso dalla ferita e col volto coperto di sangue. Il nemico colpisce con una serie di affondi prima di venire colpito dal machete di Guruk, che scorge Do'ndaji dietro a quella nube rossa proveniente dal corpo del bandito che cade in terra.
Il cuore gli sembra quasi fermarsi nel petto alla vista di ciò che si prospetta dinnanzi a sé: Ulkan procede a passo lento verso il felino, che distratto dall'ultimo avversario ancora in piedi non si accorge della sua presenza. Il dunmer gli si avvicina pronto ad ucciderlo, mentre Guruk si precipita di corsa verso di lui per fermarlo correndo più veloce che può! Il braccio di Ulkan carica il colpo della lama mentre il khajiit abbatte il suo nemico dandogli le spalle, intanto che l'altro cerca di avvertirlo
-DO'NDAJI!!!-Il ragazzo si volta di scatto riuscendo a vedere l'orco che appena in tempo si lancia verso di lui con la spada protratta in avanti ponendola fra quella di Ulkan e la schiena di Do'ndaji. Il colpo viene parato, ma una seconda lama sbuca dal nulla sfrecciando nella mano sinistra dell'elfo scuro per poi penetrare il costato di Guruk.
La spada curva e dall'acciaio scuro si macchia del suo sangue sgorgante sulla mano grigia dell'elfo. Do'ndaji si volta vedendo Guruk venire trapassato, e con un colpo del suo spadone tira un montante indirizzato verso l'elfo.
La lama di Do'ndaji fischia davanti ad Ulkan che indietreggia schivando il colpo e lasciando le due lame corte nel corpo dell'orco; una tra le costole sul lato destro ed una sotto la spalla sul lato sinistro.
Il pesante corpo dell'energumeno cade a terra dopo aver salvato il khajiit, che non avendo nemmeno il tempo di reagire ad una simile scena si precipita contro al nemico che schiva agilmente i colpi che fendono l'aria sei volte prima che questi carichi un affondo, urlando furente con tutta la rabbia che ha.
Ulkan rotea su sé stesso schivando l'affondo ed estraendo altre due spade da sotto il mantello rosso sangue. Nonostante l'età tiene testa al felino, ferendolo al bicipite sinistro e poi immediatamente alla coscia destra. Nonostante le ferite non si da per vinto e continua incurante ad attaccarlo con una serie di stoccate incredibilmente forti, tanto da disarmare il nemico di un'altra spada dopo una sfilza di colpi. Ancor prima che possa reagire estrae velocemente un'altra lama curva colpendo il khajiit alla schiena con una giravolta e fermandosi dandogli le spalle.
Il colpo lo ha tagliato dalla spalla al bacino obliquamente, il sangue scivola sulla pelliccia arancione striata fuoriuscendo dalla ferita non tanto profonda ma comunque davvero dolorosa. Ansima finendo per inginocchiarsi a terra tenendo premuta la gamba sanguinante e stringendo le zanne per il dolore alla schiena, mentre Ulkan continua a dargli le spalle dietro di lui voltandosi verso Guruk, ancora a terra mezzo morto
-Devo ammettere che mi hai molto deluso Guruk...-Ammette cominciando a camminare verso di lui, che impotente rimane ad ansimare disteso a terra con le lame impiantate nel corpo tremante
-...da te non mi sarei mai aspettato di essere tradito. Da te... un amico-Do'ndaji si rialza urlante caricando la lama e cercando di colpire il nemico alle spalle
-WAAAAAH!!!-Ma prima che questi si avvicini abbastanza a lui, un calcio rotante lo colpisce sotto al mento buttandolo a terra. L'elfo continua non curante del khajiit ad avanzare verso Guruk addirittura rinfoderando le lame con sprezzo del pericolo, nascondendo una certa furia sotto ad un sorriso.
-Non che mi dispiaccia... il carico lo hai portato! Ho perso dieci uomini, ma guadagnato la loro parte del bottino... e anche la tua-Do'ndaji si rimette in piedi tremante, scuotendo la testa e riprendendosi appena in tempo per vedere il dunmer fermarsi dinnanzi all'orco, che con gli occhi pieni d'ira lo fissa sputando sangue in preda agli spasmi ma ancora abbastanza lucido da capire che non gli resta poi molto da vivere.
Ulkan estrae le due lame da Guruk, che ringhia di dolore mentre dal suo corpo spruzzano schizzi di sangue che sgorga in terra immergendolo in una pozza scura sull'erba dorata e secca. Con un sorriso l'elfo rotea le spade curve alzandole verso il cielo e caricando il colpo finale da dare all'orco.
Do'ndaji avanza di un paio di metri, attirando su di sé l'attenzione del dunmer che quindi si volta verso di lui mettendosi in posizione di difesa
-Non... lo... toccare-Ringhia tenendo avanti lo spadone scintillante mentre l'elfo si prepara ad attaccare. I primi due colpi vengono scagliati da Do'ndaji, che si precipita in avanti colpendolo con tutta la forza che ha, ma appena si trova vicino a lui viene colpito da una gomitata sul muso, e poi ancora da un calcio che da dietro lo prende alle gambe buttandolo a terra. Il felino cade sulla schiena, rotolando sul lato per evitare un affondo che fa incastrare la lama di Ulkan nella terra. Appena si rialza l'elfo lo carica di nuovo estraendo un'altra lama con la quale attacca Do'ndaji, che dopo un paio di colpi rotea la kha'jai lanciando una delle due armi nemiche in aria e colpendolo con un calcio nell'addome. L'elfo indietreggia con un gemito di dolore ed estrae un'altra lama parando qualche colpo mentre Guruk comincia a chiudere gli occhi sentendosi sempre più mancare il respiro.
L'elfo mira con un affondo il nemico che contrattacca disarmandolo di nuovo e facendolo restare con soltanto due ultime spade. Finalmente in vantaggio, Do'ndaji attacca ancora e ancora finendo quasi con lo sfinire il nemico, che in un ultimo istante riesce però ad abbassarsi per schivare l'ultimo colpo e a roteare su sé stesso colpendo lo spadone con le sue lame abbastanza forte da farglielo balzare via dalle mani. La kha'jay rimbalza ad un paio di metri di distanza sul terreno, e mentre il felino rimane inerme a fissarla con terrore, l'elfo si rialza in piedi pronto ad attaccarlo.
Do'ndaji viene atterrato da un calcio in pieno petto, e una volta a terra fissa il suo nemico negli occhi un attimo prima che questo lo colpisca. Uno scroscio di sangue investe Do'ndaji, che sobbalzando per lo spavento gattona all'indietro terrorizzato notando però che l'elfo non lo ha ancora colpito.
Le lame del nemico cadono in terra, così come il suo braccio sinistro dopo di esse, e in un ultimo e spaventoso attimo di lucidità, Ulkan riesce a scorgere l'orco Guruk che con quel poco di forza che gli resta lo trapassa da parte a parte con la sua spada, ringhiando ferocemente un urlo di rabbia bestiale. L'elfo spalanca la bocca dalla quale fuoriesce un filo denso e scuro che gli cola sul mento, poi, con gli occhi sgranati, sussulta mentre Guruk socchiude i suoi perdendo i sensi, e non riuscendo più a rimanere in piedi. Il corpo dell'orco cade in ginocchio mentre l'elfo si allontana barcollante con la lama ancora in corpo facendo qualche passo in avanti con l'unica mano rimastagli poggiata sull'elsa di essa e lo sguardo nel vuoto dinnanzi a sé. I passi si fanno sempre più lenti, ma costanti e protratti in avanti senza una vera direzione, tremanti per il dolore e macchiati dalle gocce di sangue che ricadono copiose su di essi.
Do'ndaji lo osserva allontanarsi, molto lentamente, ormai in fin di vita e con solo la morte davanti pronta a reclamarlo a sé... si rialza accorrendo verso l'orco afferrandolo un'istante prima che questi cada privo di sensi
-Guruk! Guruk!-Lo chiama soccorrendolo e cercando di scuoterlo per le spalle osservando le ferite profonde nel suo corpo. Quasi disperato continua a chiamarlo urlando il suo nome
-GURUK!-Per poi iniziare a perdere le speranze con gli occhi lucidi, mentre il nemico ormai distante si lascia cadere morente in lontananza nascosto dai fili d'erba gialla mossi dal vento che comincia a soffiare imponente. Il felino osserva Ulkan cadere nel momento antecedente alla tempesta. Il vento caldo soffia da sud est fischiando nel silenzio della prateria e spostando le gigantesche nuvole bianche ad ovest sotto al cielo blu estivo. Continua a stringere l'orco morente che si è sacrificato per salvarlo, senza più respiro né forza per agire in alcun modo, ma con un lievissimo sorriso sul suo volto mentre pensa
-"Alla fine... ho fatto qualcosa di buono in vita mia"-Quasi sorridendo con un lievissimo spasmo alla fine, chiude definitivamente gli occhi, lasciandosi andare sapendo di esser riuscito a fare qualcosa di giusto come ultimo gesto in una vita di scelte sbagliate... Una luce alla fine del tunnel oscuro.
-SVEGLIATI!!!-Urla il khajiit colpendolo con uno schiaffo dato veramente forte. L'orco spalanca gli occhi mentre il felino scuote la testa continuando a colpirlo
-Non ti azzardare a morire! Hai capito?--Ugh... che frase... scontata...-Sorride sputando sangue, per poi poggiare le mani a terra tenendosi a gattoni con le ferite sanguinanti che ormai lo stanno dissanguando. Digrigna i denti ad occhi chiusi mentre il giovane gli chiede con urgenza
-Che cosa devo fare?!--Ah... come?-Chiede non riuscendo a capire bene ciò che gli ha detto, sentendo i suoni della sua voce ovattati e un fastidioso fischio assordante che lo confonde. Con la mano destra fruga nella sua borsa tirando fuori la sua piccola boccetta di pozione rigeneratrice, che gli cade sulla terra per poi venire afferrata da Do'ndaji, che dicendogli qualcosa lo rimette seduto facendogliela bere.
Dopo un solo sorso l'orco la afferra e la versa sulle ferite ringhiando dal dolore mentre la carne si rimargina sfrigolante quasi come stesse bollendo sotto ad un ustione rovente. Si versa qualche goccia sulla ferita all'occhio che si rimargina appena in tempo riuscendo a salvarsi, poi, con un grugnito, si raggomitola su sé stesso sputando sangue e saliva in quantità mentre con la mano porge la piccola fiala dando le ultime gocce a Do'ndaji, che beve il filtro e versa gli ultimi spruzzi purpurei sulla mano per toccarsi la schiena.
Soffia dolorante e ruggisce appena mentre le ferite gli si rimarginano, facendo cadere in terra la boccetta ormai vuota. L'orco rimane ad ansimare con la faccia sull'erba, mentre la pozione fa il suo effetto continuando a rimarginare la carne che sembra liquefarsi all'interno in un tripudio di calore e crampi. Il cuore gli batte all'impazzata riprendendo un ritmo regolare soltanto dopo un paio di minuti, durante i quali se ne è rimasto in terra ad osservare il cadavere lontano di Ulkan che scompare come una macchia scura attraverso i fili d'erba mossi dal vento.
Appena si rialza, Guruk si ritrova davanti a Do'ndaji che con un sorriso gli tiene una zampa sulla spalla. Guruk ricambia il sorriso sospirando e spettinandogli i capelli con la mano come è solito fare, per poi sedersi comodo con gli occhi al cielo, mentre il khajiit gli si mette affianco osservando i due carri a qualche decina di metri di distanza oltre ai corpi lasciati lì dalla battaglia.
Dopo quei lunghi istanti di silenzio il giovane felino gli sorride tenendo lo sguardo a terra
-Mi hai salvato...-Guruk annuisce senza dire una parola, mentre l'altro conclude
-Grazie--Non c'è di che ragazzino-Risponde lui toccandosi l'occhio ancora dolorante e sentendo che la ferita, al contrario di tutte le altre, non gli si è rimarginata del tutto. Sbuffa continuando a toccarsi il sopracciglio destro per poi sussurrare seccato
-Merda...-Preoccupandosi più per il suo aspetto che per il fatto di aver potuto perdere l'occhio appena qualche minuto fa. Do'ndaji si rimette in piedi per avvicinarsi alla sua spadona rinfoderandola e restando qualche passo più avanti osservando l'orizzonte dove sta quasi per tramontare. Oltre le colline, vicino ad una piccola foresta scura di palme in lontananza, si vede il confine con Elsweyr, la terra da dove è partito.
Guruk si alza poco dopo ancora dolorante e con i crampi ovunque, ma senza ferite esclusa quella sul volto...
Si avvicinano ai carri, dove con un sorrisetto lui esclama
-settantasettemila septim... anzi, centocinquantamila...-Calcola approssimativamente riferendosi al carico di gioielli mentre Do'ndaji si avvicina chiedendo preoccupato
-Non verranno a cercarli? Questi banditi... hai detto che erano in molti--Se e quando me lo chiederanno, dirò loro che siamo stati attaccati dai Rosa di Sangue, e che non so altro... ho una cicatrice che lo testimonia!--Mi dispiace...-Confessa guardando il volto coperto di sangue dell'orco, che con un sorriso spavaldo scuote la testa
-No, non è niente. Sono ancora vivo!-I due salgono sul carro, e si dirigono verso nord allontanandosi dal campo di battaglia, poggiando di nuovo lo sguardo sul cadavere lontano di Ulkan, che si fa sempre più piccolo e distante. Guruk rivolge un'ultima occhiata al compagno di disavventure che quasi lo aveva ammazzato. Do'ndaji resta in silenzio pensando al sacrificio che Guruk aveva fatto poc'anzi per salvargli la vita sacrificando la sua, sorridendogli poi
-Ti saresti fatto ammazzare per me...--Sì-Annuisce seriamente, per poi voltarsi verso il khajiit con un sorriso e scompigliandogli la testa come suo solito
-Però non diventarmi emotivo adesso! Sei uno scemo, dovevi aspettarmi a Skingrad e sarebbe andato tutto bene--Avevo paura che scoprissero che qualcosa non andava, e che ti avrebbero ucciso... non...-Balbetta, per poi rialzare lo sguardo affermando con intonazione più seria
-Ho un debito di vita con te-Guruk lo guarda per ricambiare poi quello sguardo con un sorrisetto appena accennato, prima di tornare con gli occhi sulla strada, diretti chissà dove a nord. Il vento smette di soffiare, ed il sole comincia a tramontare verso ovest tingendo tutto di arancione mentre nel cielo iniziano a comparire delle stelle...
I due proseguono sulla strada, finché Do'ndaji non comincia a parlare...
CITAZIONE
I due abbattono i nemici, poi Guruk prende un colpo mortale al posto di Do'ndaji salvandoli la vita da Ulkan. Il felino combatte contro al dunmer che però ha la meglio, e decide di finire l'orco che lo ha tradito. Do'ndaji si riprende e ricomincia a combattere ma l'elfo quasi lo uccide, e di nuovo Guruk gli salva la vita, mozzando un braccio al dunmer e trapassandolo col suo machete. L'orco si lascia andare, consapevole di aver fatto finalmente qualcosa di nobile nella sua vita, fino quasi a chiudere gli occhi e morire felice.
Ma Do'ndaji lo chiama e lo fa riprendere. Guruk finisce la pozione rigeneratrice che aveva con la quale cura le sue ferite e quelle di Do'ndaji, per il quale ha conservato ciò che restava impedendo però di curarsi del tutto il volto, salvando l'occhio ma rimanendo con una cicatrice.
Il khajiit e l'orco si allontanano col carico verso nord e qui Do'ndaji afferma di essere perennemente in debito con l'altro per avergli salvato la vita, questi continua sulla strada finché il khajiit non gli comincia a parlare...
Direi che ci avviciniamo ad un finale