The Elder Scrolls Forum - ESO, Skyrim, Oblivion, Morrowind & GDR

Merce preziosa, azione / romantico

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OrsoGuerriero
view post Posted on 10/2/2015, 12:47




Ho letto questo per primo perché a quanto ho capito è un "prequel" del GDR serio che dobbiamo fare ;) è fico! Almeno, finora è bello per i personaggi e verso la fine la storia comincia a prender forma! Solo una cosa, vorrei consigliarvi ( quando ne avete tempo ) di rileggere i post e correggere alcune frasi perché ci sono alcuni errori di forma o grammaticali o delle ripetizioni o ridondanze che spesso stonano e che se non ci fossero renderebbero la lettura molto più piacevole ;) detto questo, mi piace un sacco come riusciate ad alternarvi negli eventi "rimanendo nel personaggio" e senza mai esagerare. Mi piace il fatto che Windaji riesca a reagire e scrivere in modo naturale pur sapendo che il personaggio di Drake ha intenzione di tradirlo, continuerò a leggere ;) +1 per tutti! bravi!
 
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Windaji
view post Posted on 12/2/2015, 16:29




La carovana arriva in città, il carico è finalmente al sicuro, in un magazzino sorvegliatissimo. Gli avventurieri possono finalmente rilassarsi e godersi la giornata in pace. Guruk chiama Do'ndaji con una pacca sulla spalla, e propone
-Abbiamo una gara di bevute da fare, ricordi?
I due si guardano, con un loro dei loro soliti sguardi rapidi ma ricchi di comprensione reciproca. Il Khajiit ha un ghigno stampato in faccia, sicuramente per un'altra delle sue idee strampalate.
-Certo, se prima riesci a prendermi!
Do'ndaji inizia a correre, con agilità felina, fra le vie della città, destreggiandosi abilmente fra scatole, bauli, bancarelle e passanti. I profumi e l'atmosfera di quel luogo corrotto ma allo stesso tempo così pieno di vitalità lo scuotono profondamente, mentre corre gli scende qualche lacrima di felicità, è totalmente in pace con la sua natura. Strani edifici mai visti prima, l'aria salmastra, i gabbiani che volteggiano, le spezie e i sapori importati da lontano, le stoffe pregiate, così tante novità e così poco tempo per apprezzarle! Do'ndaji si ferma di colpo davanti ad una bancarella di una Khajiit di mezza età, nonostante tutte le cose nuove ciò che ha attirato maggiormente la sua attenzione è stato sentire l'odore di casa.
-La migliore fonduta di Elsweyr, solo da M'jara! Nostalgia di casa, giovanotto?
-In realtà a Do'ndaji piace molto qui, ma devo ammettere che l'odore della tua fonduta gli ricorda quella di sua madre!
Do'ndaji sorride, con un pizzico di malinconia, si gratta la nuca e guarda la donna, che dovrebbe avere circa la stessa età della madre.
-Ne prendo due!
La donna versa la fonduta in due boccali che tappa con del sughero, e li consegna a Do'ndaji che paga con piacere. Svita il tappo della sua porzione, e ne prende un piccolo sorso. Chiude gli occhi, e per un momento gli sembra di trovarsi a casa sua, a tavola con la sua famiglia, o in una taverna con i suoi amici.
E' veramente buona!
Torna alla realtà, si guarda intorno, e si rende conto che nel frattempo Guruk è impelagato in una marea di passanti e cassoni, tra i quali passa a fatica vista la sua grande stazza, oltre ad essere guardato male da tutti. Do'ndaji tira un fischio per attirare la sua attenzione, e ci riesce, poi lo indica ridendo.
-Ma come sei ancora li? Pensa che mi sono pure fermato a fare acquisti! Ahah!
L'orco ricambia la risata, dimenandosi per passare più in fretta tra la folla.
-Aspetta che ti prendo, gattaccio, poi vedremo chi riderà! Ahah!
Do'ndaji ricomincia a correre, quando Guruk riesce finalmente ad uscire dall'ingorgo.
Tutto! Voglio vedere tutto! Devo andare più in alto!
Arriva a ciò che sembra un vicolo cieco, ma lo scala con abilità, si ritrova sul tetto di una casupola, e prosegue su quello della successiva, con un salto, poi attraverso un ponticello tenuto con del cordame, verso il secondo piano di un'altra casa. Sale sul tetto di questa, e nota che è praticamente attaccata alle mura della città, gli basta saltare leggermente più in alto per raggiungerle e trovarsi nei pressi di quella che sembra una torre di guardia in disuso. Do'ndaji sta per fermarsi a guardare il panorama, e già pregusta il momento, ma viene interrotto da dei rumori sospetti. E' Guruk, che facendo una specie di "scala" usando barili e casse di varie dimensioni è quasi riuscito a raggiungere Do'ndaji.
-Ti avevo detto che ti avrei preso prima o poi, gattaccio! Ahah! Oh, merd...
La cassa più in basso si rompe, la scala traballa pericolosamente e Guruk sta per perdere l'equilibrio, ma quando l'orco è già pronto per affrontare l'impatto col terreno ecco che arriva Do'ndaji che lo afferra per una mano e lo tira su con uno strattone. Guruk atterra sul Khajiit, i due si guardano per un breve momento, e poi si rialzano. L'orco ammutolisce per un momento, e Do'ndaji lo guarda sorridendo.
-Non c'è di che!
-...Cosa?
-No, niente, ti ho solo salvato le chiappe, un'altra volta! Ahah!
-Sciocchezze! Non mi sarei fatto niente, ho la pelle dura, lo sai!
I due ridono, e Do'ndaji prende le due porzioni di fonduta. Ne passa una a Guruk, mentre riprende a sorseggiare la sua.
-Fidati di me, devi assaggiare questa roba, ma fai attenzione, è calda!
Guruk accetta la sua porzione, titubante, ancora una volta Do'ndaji ha fatto un bel gesto per lui, solo a pensare a ciò che accadrà dopo...
No, no! Non devo pensarci! Voglio solo godermi questo momento!
Affoga i suoi pensieri nella fonduta, e come previsto da Do'ndaji, si scotta.
-Ouch!
-Ti avevo detto di fare attenzione, scemo!
Il khajiit rida a crepapelle mentre l'orca impreca per la scottatura, e quando i due si calmano, improvvisamente notano l'immenso e meraviglioso panorama. Si vede tutta la città, tutte le viuzze, le bancarelle, le persone sembrano formiche, le foreste lontane, il mare ed il cielo sconfinato. Do'ndaji si ripromette che almeno una volta nella vita farà un lungo viaggio su una barca, chissà, magari in compagnia di pirati.
Sarebbe bello girare il mondo col vento in poppa, in compagnia degli amici più cari...
Poi guarda il cielo, e si domanda se mai qualcuno inventerà un oggetto in grado di far volare le persone come degli uccelli. In questo momento, Do'ndaji prova un enorme amore per il mondo, e vuole vederlo, assaporarlo e conquistarlo tutto, o morire tentando. Sa che anche se dovesse succedere, la Luna lo riporterebbe a casa. Non ha paura di fallire, sa che è impossibile. Guruk, dal canto suo, è sicuramente impressionato da quella vista, ma non ad un livello così profondo e mistico. I due si siedono, e finiscono la loro fonduta.
-Questa roba è buona, ma mi gira un po' la testa...
Forse Do'ndaji avrebbe dovuto dirgli che la fonduta di Elsweyr è fatta anche con lo zucchero lunare, lui c'è abituato e non sente nessun effetto, ma Guruk...
-Bene, adesso che ne dici di passare a quella gara di bevute?
Continua, un po' annoiato. Do'ndaji sorride in un misto di allegria e leggera preoccupazione per l'amico.
-Va bene, ma lascia che ti aiuti, eheh!

****************

-Ancora!
I due sbattono contemporaneamente i boccali sul bancone, dopo l'ennesimo fondino di birra. Il locandiere, un uomo paffuto dalla barba bianca e l'aria da bontempone ride e guarda i due amici sfidarsi. Diversamente da quanto possa sembrare, non è un uomo attaccato ai soldi, fa quel mestiere perché ama farlo. Fa subito amicizia con i suoi nuovi clienti.
-Mi sono rotto della birra, dacci la cosa più forte che hai!
Guarda Guruk preoccupato, poi chiede
-Sei sicuro, amico? Bada che non voglio nessuno sulla coscienza!
I due bevitori si guardano per qualche secondo con la scintilla della sfida negli occhi, poi guardano il locandiere ed annuiscono con determinazione. Questo ride, ammirando l'incoscienza dei due, poi posa due bicchieri sul tavolo, e li riempie con del liquore sospetto da una bottiglia contrassegnata da un teschio.
-Cari ragazzi, bevete a vostro rischio e pericolo! Questa qualità di whiskey importata da Hammerfell è chiamata "Siero della Verità", è usato per interrogare i pirati sospetti di ammutinamento, e, chissà perché, alla fine confessano tutti.
Do'ndaji annusa la misteriosa bevanda, ma si retrae subito, con una smorfia schifata e le narici infiammate dall'alcool.
-COSA? Non esiste che beva quella merda... Hic!
L'orco, già ubriaco, ride e da una forte pacca sulla spalla al khajiit altrettanto ubriaco.
-Forza gattino, non fare la donnetta... Hic!
Ma Do'ndaji, stranamente, prende la sua forse unica decisione ragionevole di sempre da ubriaco, e decide di astenersi.
-Perché non bevi prima tu visto che fai tanto la spavaldo?
Guruk guarda il bicchiere con esitazione, ma dopo dei brevi secondi di riflessione, lo butta giù in un colpo. Non fa in tempo ad assumere una posizione baldanzosa flettendo i muscoli e ad ingoiare, che il suo volto cambia colorito, diventando di uno strano viola malaticcio da verde che era. Sputa tutto, colto da improvvisi conati di vomito, e cerca di pulirsi la lingua con un fazzoletto per mandare via il cattivo sapore. Do'ndaji e il locandiere ridono a crepapelle mentre lo vedono dimenarsi, ma una volta passata la brutta sensazione iniziale la smette, e Do'ndaji si avvicina preoccupato, con le lacrime a gli occhi per le risate.
-Tutto bene, amico? Ahah!
Guruk si scosta indispettito.
-Sì, tutto bene, faccio da solo, grazie!
I due vengono interrotti dalla voce soave di una donna redguard, che inizia a cantare canzoni di mare ed uomini coraggiosi, seguita da un violino e dal battere di mani degli altri presenti nella locanda. Do'ndaji non ha mai visto o sentito niente del genere, e viene trasportato subito dal ritmo, trascinando con se anche Guruk. La locanda viene improvvisamente travolta da un'onda di euforia e felicità, le donne iniziano a ballare sui tavoli, e gli uomini le applaudono e le corteggiano. Scendono dai tavoli, e ballano a braccetto con gli uomini, girando in cerchio, e poi cambiando compagno o compagna. Anche Guruk e Do'ndaji sono nella mischia, si scambiano qualche dama, ma ben presto perdono ogni cognizione in quella baraonda di divertimento. I ricordi di quella notte svaniscono da quel momento in poi...

Edited by Windaji - 13/2/2015, 12:21
 
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- Drake -
view post Posted on 12/2/2015, 18:49




-Avanti alzatevi! Razza di straccioni!-
Il risveglio arriva molto prima dell'alba, quando una guardia calcia la gamba a Guruk che se ne sta seduto a terra accanto ad un muro assieme al khajiit, mentre intorno regna un gran silenzio nonostante siano tutti più o meno indaffarati a sistemare il disastro della festa avvenuta la sera precedente. Non c'è ancora luce, è molto presto ma le guardie cominciano già a fare ordine per le strade disordinate e piene di immondizia e odori agrodolci dell'alcool che fluttuano nell'aria
-"Da quando le guardie a Bravil... ah già è il periodo questo in cui stanno in giro a rompere per badare che tutto vada bene con il traffico dei carri di... che..."-
Poi con un filo di voce sibila
-Dove diavolo sono?-
Rendendosi conto di essere seduto accanto a un muro nella penombra di una lanterna dalla luce dorata in mezzo ad una strada non del tutto deserta nel cuore della notte. Alza gli occhi con un lieve mal di testa ed un saporaccio in bocca osservando il cielo blu stellato. Ci mette un po' a riprendersi, ma ancor di più ad accorgersi che Do'ndaji gli si è addormentato addosso e che gli tiene la testa sul petto continuando a dormire a bocca aperta. Con un mezzo sorriso l'orco si scuote cercando di svegliarlo
-Hey-
Poi ritenta
-Hey svegliati-
Infine riprova scuotendolo con la mano, ma senza risultati se non un flebile sospiro del gatto che si "raggomitola" quasi in posizione fetale mettendosi più comodo sull'orco che rotea gli occhi facendo una risatina stanca. La sua mano carezza la testa del felino senza che neanche se ne renda conto per qualche minuto, osservando le vecchie imperiali ed i locandieri che riordinano e scopano per terra il casino dell'altra notte. Passa qualche breve istante prima che l'orco ritorni a far mente locale ricordandosi di avere una missione da compiere e di doversi alzare all'alba per continuare il suo viaggio, fino al crocevia nella valle di Nibenag dove gli uomini di Ulkan tenderanno un imboscata alla carovana uccidendo tutti i presenti meno lui. Con l'amaro in bocca deglutisce sentendosi una morsa allo stomaco, per poi riprendersi appena il khajiit si risveglia mormorando qualcosa e aprendo a fatica gli occhi
-Hey-
Lo chiama l'orco con un sorriso capendo che il compagno è ancora ubriaco
-Abbiamo ancor più di un'ora abbondante prima dell'alba, puoi stare tranquillo-
-Grazie...-
-Di niente-
-Mi sono ubriacato...-
-BAHAHA L'ha notato tutta Bravil ragazzo... hehe-
Il khajiit sorride ma rimane comunque accoccolato su Guruk prima di sospirare ancora per continuare a parlargli a bassa voce e con l'aria assonnata ed ancora parecchio ubriaca
-Guruk?-
-Dimmi...-
-Stringimi-
L'orco sobbalza appena riaprendo gli occhi per poi posarli sul felino, che se ne resta lì a sonnecchiare stringendosi a lui senza curarsi di cosa stia facendo. L'orco cede per un attimo stringendolo a se fino a che questo non sbuffa mormorando
-Molto... meglio... grazie-
-Di... niente gattone-
Risponde mentre il felino sbadigliando si riprende per un attimo alzando la testa. Per un istante i loro sguardi si incrociano, e nonostante Guruk stia pensando a tutt'altro ( come alla missione che comprende l'omicidio di Do'ndaji e degli altri tre ) non oppone nessuna resistenza quando la zampa del felino gli carezza la guancia per poi afferrarlo delicatamente da dietro la nuca. Lo sguardo di Do'ndaji si fa decisamente più attento e sveglio, e i suoi occhi verde acqua si abbassano sulla bocca di Guruk un attimo prima di poggiare le labbra sulle sue...







Il rimorso comincia già a farsi sentire immediatamente un attimo dopo. Le labbra di Do'daji stringono quello inferiore di Guruk che nonostante abbia la mente tormentata chiude gli occhi e accetta il bacio ricambiandolo. Non dura più di un paio di secondi ma è comunque breve e intenso! Il khajiit si separa da lui lentamente poggiando la testa sulla sua spalla e socchiudendo gli occhi. Guruk immediatamente capisce i sentimenti confusi che ha provato finora nei confronti del khajiit, venendone completamente investito negli attimi successivi che quasi lo sconvolgono nel profondo. Prima di riaprire gli occhi sospira alcune parole a Do'ndaji che sta ancora nel dormiveglia ad occhi socchiusi e con un sorriso sul muso più che realizzato
-Mi dispiace gattone-
-Hm?-
Mugugna non essendo nemmeno sicuro di essere sveglio, mentre l'orco riapre gli occhi sospirando malinconico
-Ho fatto un gran casino... non dovevo...-
Scuote la testa guardandosi attorno nervosamente mentre l'altro richiude gli occhi senza aver realmente ascoltato le parole dell'altro, e riaddormentandosi su di lui che alza gli occhi al cielo trattenendo una certa disperazione drammatica. Vorrebbe tanto esplodere senza sapere cosa fare, poi, dopo essersi ripreso, capisce quello che va fatto.
Il khajiit viene lasciato a dormire lì dov'era mentre l'orco si rialza lentamente mettendosi in ginocchio e passandosi le mani in faccia prima di mettersi in piedi
-"Non posso lasciar morire il ragazzo... non dopo questo"-
Pensa carezzandogli la guancia per poi guardarsi attorno
-"Vorrei solo avere avuto il tempo per un addio... ma forse così è meglio. In fondo i nostri ultimi istanti non sono stati malaccio"-
Pensa quasi divertito ricordando quanto successo durante la notte. Senza troppo affetto o tenerezza si alza riuscendo immediatamente a tornare in sé reprimendo i suoi sentimenti e facendo mente locale per pensare soltanto a ciò che vuole fare ora. Si allontana lasciando dormire il khajiit senza voltarsi indietro per riguardarlo un'ultima volta, per non rendere più difficile il distacco. A mente fredda si rialza ignorando perfino i postumi della sbornia che scompaiono in qualche minuto. In città è ancora buio, e ci sono pochissime guardie che gironzolano per le strade, abbastanza poche da poter passare inosservato. A passo svelto raggiunge il cancello della città dove i due a farne da guardia se ne stanno in piedi addormentati a sorreggersi sulle proprie lance russando sonoramente.
-"Credo sia l'unico modo..."-
Continua a pensare tornando con la mente a Do'ndaji, ma dimenticandosene volontariamente un attimo dopo. Attraversa il ponte arrivando al magazzino dove stavano custoditi i due carri di Valerius con cavalli annessi. Il magazzino poco fuori delle mura è sorvegliato da una sola guardia, che poco dopo un sonoro sbadiglio viene afferrata per la testa e sbattuta contro al muro da Guruk, che poi la colpisce di nuovo con un calcio facendogli perdere i sensi. Il povero imperiale non ha nemmeno il tempo di accorgersi cosa sia successo che si ritrova seduto accanto al muro senza senso e col naso grondante sangue.
Guruk lo perquisisce in cerca delle chiavi osservando bene il paesaggio attorno a lui che pare deserto e avvolto da una sottilissima foschia mentre il cielo comincia a tingersi di violetto e azzurro man mano che l'alba si avvicina.
-Andiamo... dove tieni le chiavi?-
Mormora fino al momento in cui non si ferma notando che un piccolo mazzo di chiavi è infilato nella toppa della porta del magazzino, evidentemente già aperto. Non sa cosa pensare, ma si rialza dopo essersi dato un ennesimo sguardo attorno per assicurarsi di non essere visto. Appena apre la porta del magazzino si trova dinnanzi i due carri, ma con lo scricchiolio dell'uscio e la luce che entra da esso attira l'attenzione di una persona all'interno affianco ai due carri. Guruk sobbalza appena sente la sua voce
-Hey! Che ci fai tu qui?-
Riconosce la voce, e anche i lineamenti scuri che emergono dall'ombra: è Valerius Claidanius, che con aria curiosa e sempre incazzata gli si avvicina di qualche passo mostrandosi alla luce azzurra che entra dalla porta. Guruk deglutisce fingendo un sorriso
-Capo!-
-Guruk...-
Lo guarda piegando il capo confuso inarcando un sopracciglio in attesa che l'orco dica qualcosa
-Che cosa ci fai qui?-
-Sono in anticipo! Aspetto...-
Si scusa
-...scusi, pensavo ci fosse già qualcun altro, la guardia mi ha detto di entrare-
Sorride venendo però subito scoperto
-No non è vero...-
-Sì invece-
Replica con sguardo minaccioso e l'aria ferma, cambiando tono di voce rendendola più cupa. L'uomo osserva l'orco che non avendo più pazienza lo fissa minaccioso, e immediatamente mette una mano in tasca cercando un'arma per attaccarlo.
Guruk sorride appena l'imperiale nota di non possedere una lama, e appena i loro sguardi si incrociano l'orco estrae il pugnale usato per uccidere l'argoniano qualche sera prima, chiedendo
-Me lo hai dato tu, ricordi?-
-Maledetto... maledetto orco schifoso sapevo che c'era qualcosa di male in te! Sapevo che avevi ucciso Okan-Shei non perché era lui il ladro ma perché eri tu! Lui ti aveva scoperto...-
-Com'è acuto signor Claidanius... peccato sia l'ultimo pensiero logico nella sua vita-
-GUARDIA!!!-
Urla immediatamente dopo, ma nello stesso istante l'orco si fionda su di lui conficcandogli il pugnale in bocca e infilzandoglielo nel palato. L'uomo sgrana gli occhi urlando dal dolore mentre Guruk lo afferra per la gola con la mano libera sbattendolo contro al muro affianco alla porta. L'uomo continua a mugugnare sputando sangue mentre l'orco ringhia
-Non è la prima persona che godo nell'uccidere... ma le giuro che un viscido egoista che calpesta gli altri, altezzoso, razzista, tiranno e stronzo come lei mi da decisamente molta più soddisfazione nell'uccidere-






Prova quasi un senso di liberazione nell'uccidere quella terribile persona, mentre spinge ancor di più con la mano cominciando a girare la lama nella bocca facendogli schizzare sangue dappertutto spezzando denti e pezzi di lingua e palato che vengono sputati fuori assieme a delle urla raccapriccianti mentre la punta della lama fuoriesce sotto all'orecchio e poi dalla guancia. Il corpo cade in terra, e immediatamente dopo l'orco lo finisce spingendo la lama più in profondità ponendo fine alla sua vita.
Lega frettolosamente i due carri, lasciando due dei cavalli nel magazzino mentre gli altri due vengono accompagnati fuori trainando il carico. Appena si guarda attorno la guardia di prima cerca di assaltarlo coraggiosamente gettandosi su di lui con la lama sguainata urlando. Fulmineamente Guruk estrae il suo grosso machete tagliando in due la testa della guardia all'altezza degli occhi. Il sangue gli schizza in faccia mentre il corpo ricade in avanti facendo uscire il cervello che gli scivola sui piedi. L'orco rinfodera la lama e si allontana dalla pozza di sangue denso e purpureo che si spande sull'erba.
Ha parecchie ore di anticipo, e nessun indizio che riconduca immediatamente a lui. Il suo piano è di portare il carico al crocevia da Ulkan e gli altri dieci uomini delle cento mani che li attendono. Da solo. Solamente in questo modo potrà salvare Do'ndaji impedendo che venga ucciso dai banditi con cui lavora. Si allontana sedendo al posto del cocchiere dopo aver assicurato i due carri, e poi spinge i due cavalli sulla strada cominciando a farli trottare velocemente su di essa proseguendo da solo verso nord.

-Guruk...-
Mugugna il felino ancora addormentato poco dopo l'alba, ma a chiamarlo non è l'orco, bensì una guardia imperiale che cerca di risvegliarlo scuotendolo per la spalla. Appena l'uomo lo scuote con più forza il felino si sveglia spalancando gli occhi
-Do'ndaji!?-
Lo chiama la guardia mentre una voce più familiare si avvicina
-Sì è lui... era con noi-
-Sì-
Confermano i due cocchieri con aria preoccupata. Il khajiit li osserva tenendo una mano sopra gli occhi per coprirsi dal sole.
-Alzati khajiit, dobbiamo parlarle di una cosa-
-Hey Do'ndaji, in piedi... credo sia successo un casino-
Continua uno dei cocchieri incrociando le braccia e continuando a muoversi preoccupato sul posto guardandosi attorno nervosamente. Il felino ha la testa che rimbomba per la sbornia e un orribile mal di stomaco, ma riesce comunque a rialzarsi a fatica asciugandosi la saliva dal muso. Capendo finalmente di ritrovarsi di fronte a due guardie imperiali e ai due cocchieri si guarda attorno confuso, chiedendo infine
-Che succede?-
-Do'ndaji?-
Lo chiama un'altra voce, quella del capitano Ronan, che si avvicina con aria severa e passo svelto. Il khajiit lo guarda avvicinarsi annuendo confuso e un po' preoccupato
-Sì?-
-Bene, ci sono tutti...-

Conferma Ronan mentre una delle due guardie contesta
-Tutti meno uno, continuiamo a cercare l'orco, hai idea di dove possa essere andato?-
Do'ndaji se ne sta in silenzio non capendo che la domanda era rivolta a lui, ma viene subito richiamato
-Hey, khajiit! Hai idea di dove possa trovarsi Guruk? L'orco?-
Il felino osserva la guardia facendo mente locale mentre questi continua
-Quello grosso...-
-Sì... no... no non lo so...-
-Continuiamo a cercare!-

Esclama l'altra guardia allontanandosi con il collega, mentre il felino si rivolge al capitano Ronan chiedendo preoccupato e parecchio confuso
-Ma che succede?-
Così il capitano gli racconta di aver trovato il signor Claidanius Valerius morto vicino a dove stavano i carri nel magazzino fuori città...


CITAZIONE
Guruk si sveglia assieme a Do'ndaji in una strada. Il khajiit lo bacia e ritorna a dormire, ma l'orco sussurra che gli dispiace e poi escogita un piano per salvarlo di modo però da non deludere il suo capo Gulkan. Guruk si allontana lasciando il ragazzo a dormire per la strada mentre lui se ne va indisturbato giungendo al magazzino dove stanno i due carri.
Il suo piano è di portare da solo i due carri coi gioielli al crocevia e consegnarli ad Ulkan e agli altri dieci senza coinvolgere vittime di modo da salvare Do'ndaji; ma un'altra vittima è destinata comunque a morire: Valerius, che lo scopre infiltrarsi nel magazzino per rubare i carri. Guruk lo uccide poco dopo che questo ha scoperto la verità, lasciando il coltello dell'argoniano nel cadavere ( oggetto di cui solo lui Do'ndaji e Valerius erano a conoscenza ) perciò, dopo aver ucciso una guardia, si allontana con il carico da solo.
Do'ndaji viene svegliato dalle guardie e dai due cocchieri che hanno trovato il cadavere di Valerius e i due carri rubati. Il capitano Ronan spiega la situazione al khajiit...


Edited by - Drake - - 17/2/2015, 17:56
 
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Windaji
view post Posted on 14/2/2015, 19:25




Una strana sensazione di calore. Non calore da alcool, qualcosa di diverso dall'ordinario. Come se tutta la sofferenza del mondo all'improvviso cessasse di esistere, avvolto dalla luce protettrice di un raggio di Luna.
-Stringimi...
Il resto, sono solo parole ed immagini confuse. Un piccolo pezzo di caos in quel perfetto ordine. Realtà, allucinazione e sogno si fondono, in parole cariche di preoccupazioni, che Do'ndaji non è neanche sicuro di udire veramente mentre si trova a metà tra il sonno e la veglia.
-Ho fatto un gran casino... Non dovevo...
Il khajiit resta dove si trova, incapace di muoversi, e scrollarsi il senso di intorpidimento di dosso, inquietato dal fatto che sente la luce della Luna gradualmente abbandonarlo.

***************

Il khajiit sta correndo, come non ha mai corso prima. Guruk assente, il signor Valerius assassinato, tutte le sue paure più oscure stanno prendendo forma, il volto del traditore nel suo sogno diventa sempre più riconoscibile. Arriva al magazzino, e si ferma, barcollante e nauseato per la fatica della corsa mischiata ai postumi. La zona è sorvegliata da delle guardie, che non sembrano aver alcuna intenzione di permettergli di vedere niente.
-Fatemi passare! Lo conoscevo!
-Indietro, di qui non passa nessuno!
Le due guardie lo spintonano via, ma si Do'ndaji riesce comunque ad affacciarsi abbastanza da vedere il pugnale di Okan-Shei. Ora non può più negare cosa sta accadendo.
-L'ho visto che cercava di rubare dal carro, mi ha aggredito e... Mi sono dovuto difendere.
-Che diamine... Non ho mai ucciso a sangue freddo.
-Quelli come noi, dopo un po', smettono di stupirsi di ciò che vedono!

Le parole di Guruk tornano a pizzicare come una vecchia ferita, che smetterebbe di far male se tu evitassi di stuzzicarla, ma non puoi... Mentre viene allontanato dalle guardie, il felino si tocca la bocca dello stomaco. Sente un grande vuoto, un grande buco che si espande, e assorbe tutto ciò che c'è di buono. Riconosce il volto di Guruk, nella sua visione, e sente la sua spada conficcata nell'addome, dividere le sue interiora. Si inginocchia, in preda ad un tremendo attacco di nausea, e butta fuori tutto l'alcool, tutto il cibo, tutto l'odio. Le guardie lo osservano schifate in disparte. Un enorme bruciore tagliente lo pervade dall'interno, un fastidiosissimo dolore, lacrime calde cadono dai suoi occhi felini.
La Luna non mente mai, mi aveva rivelato tutto, ma sono stato così cieco...
La disperazione ed il senso di colpa lo annientano, mentre continua a fissare il suolo macchiato dal suo rigetto, sorreggendosi sulle braccia. Immagina la sensazione provata da Valerius, che se n'era andato strozzato dal suo stesso sangue. Si sente paralizzato, impossibilato a reagire e ad alzarsi, ma proprio lo stesso Valerius accorre in suo aiuto. Aveva imparato qualcosa da quell'uomo all'apparenza freddo e vuoto. Toglie la spada dal fodero, e la usa come appoggio per rimettersi in piedi. Con una mano si asciuga il volto, che assume un'espressione assente.
Niente lacrime per i traditori.
Con uno scatto fulmineo si ritrova in sella al primo cavallo che trova, legato presso un abbeveratoio vicino ad una locanda nei paraggi. Inizia una corsa all'impazzata, fuori dalla città, con l'intenzione di seguire le eventuali tracce di un carro.

****************

Guruk è leggermente più spensierato, sapendo che Do'ndaji sarà salvo dal suo piano, dalle sue bugie, dalla sua vita piena di ingiustizie ed illegalità, anche se sa che probabilmente quest'ultima non gli sarebbe dispiaciuta più di tanto. Sorride pensando ai bei momenti passati insieme, allo zucchero lunare, alla sbornia della notte precedente, ed infine al loro bacio, a come il gatto l'aveva in qualche modo cambiato. Con la sua visione del mondo giovanile e forse stupida era riuscito a fare breccia nel cuore indurito di un orco mercenario assetato di sangue. Forse non si sarebbero mai più rivisti, e ne il Khajiit avrebbe voluto rivederlo dopo aver scoperto la verità, ma almeno sarebbe stato al sicuro, e questo bastava a Guruk, per allietare i suoi pensieri.
-SCHIFOSO!
Quel momento di tranquillità viene interrotto bruscamente da un fendente in volo di Do'ndaji. L'aveva raggiunto a cavallo, seguendo le tracce che aveva lasciato, e si era lanciato verso di lui con un salto mortale, a spada sguainata. Guruk para istintivamente mettendo una mano all'elsa della spada, guarda il Khajiit e va nel panico.
-Cosa?! Tu non dovresti essere qui! Vattene, stai rovinando tutto!
-Non me ne vado senza il carico e senza la tua testa! Non ucciderai altri innocenti!
Do'ndaji tira un'altro fendente impreciso, carico di odio nei confronti dell'orco che lo schiva rapidamente. La spada si conficca nel legno del carro, e Do'ndaji si sforza per rimuoverla, sempre più collerico.
-Ascoltami, so che ho sbagliato in passato, e ho sbagliato a mentirti, ma questa volta non ho avuto scelta, era l'unico modo per salvarti!
Ma Do'ndaji non ascolta, smette di tentare di recuperare la spada e tira un potentissimo gancio in faccia a Guruk, che rotola giù dal carro. Do'ndaji da un forte strattone alla lama, e riesce a riprenderla, poi segue Guruk giù dal carro, mentre i cavalli imbizzarriti lo portano chissà dove.
-Alzati e combatti, feccia!
Impugna la spada in posizione di guardia, aspettando che l'orco faccia lo stesso.
-Ti prego, ragazzino, ragiona! Non voglio che finisca così!
Gli occhi di Do'ndaji si iniettano di sangue.
-NON SONO UN RAGAZZINO!
Grida a squarciagola, poi rotea abilmente la lama per impremere più forza al colpo, poi un dritto, un rovescio, un dritto, un rovescio, in rapida successione, affannosamente, come se Guruk incarnasse la radice di ogni male. L'orco non fa in tempo a parare tutti i colpi, cercando unicamente di difendersi, e viene ferito alla spalla, in profondità. Ruggisce, in preda al dolore, ed istintivamente colpisce Do'ndaji con un affondo, centrandolo in pieno nell'addome. Retrae subito la spada, ed il khajiit cade per l'ennesima volta sulle ginocchia, con le mani premute contro la ferita per fermare il sanguinamento, ma non dice una parola. Guruk si sente immensamente in colpa, desidera di essere lui a sentire il suo dolore, a prendersi il colpo al posto suo. Ancora una volta non era stato capace di controllarsi.
-DANNAZIONE! STAI BENE? PARLA, TI PREGO!
Ma Do'ndaji resta in silenzio, in questo momento non è presente nel mondo reale. Sente le risate malate del suo sogno, e gli pare di vedere suo nonno in lontananza, che lo guarda con disprezzo. Inizia a piovere, una leggere pioggerellina, poi, battezzata da un tuono in lontananza, si trasforma in temporale. La terra su cui sono posate le ginocchia del khajiit si trasforma ben presto in fango.
Ho fallito... Sto morendo così, miseramente, per essermi fidato di qualcuno. Ma non me ne andrò senza combattere.
Sputa poche gocce di sangue, poi si rialza, sporco e agonizzante, mentre l'orco lo guarda incredulo. Conficca la Kha'jay nel terreno, non riesce più ad impugnarla. Prende della stoffa in una delle sue tasche, e si fascia in modo rudimentale. Prende la sua daga, impugnandola come da tradizione marziale khajiiti, con la lama verso il basso, mentre con l'altra mano si preme la fasciatura per rallentare il sanguinamento.
-Concedimi una morte onorevole...
Dice Do'ndaji, mentre si lancia nel suo assalto.
 
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- Drake -
view post Posted on 15/2/2015, 13:47




Le lame si scontrano rumorosamente echeggiando nella piccola valle sul fiume illuminata dal sole caldo e dorato. L'orco continua a parare i fendenti cercando di non colpire il khajiit che tira fuori tutta la forza che ha sfoggiando una tempra degna di un vero guerriero... ma insufficiente.
Nemmeno Do'ndaji stesso capisce come possa resistere tanto a lungo vista la ferita, ma in quel momento non se ne cura, e continua ruggente nel suo assalto implacabile verso Guruk, che indietreggia schivando due colpi poderosi dopo i quali il khajiit si ferma esausto ed ansimante reggendosi sulle ginocchia
-Do'ndaji! TI PREGO! Ascoltami!-
-ASSASSINO!!!-
Esclama il felino ritrovando la forza e di nuovo scagliandosi furente su di lui, che con un passo si allontana facendolo cadere per terra in avanti. Il khajiit atterra agilmente sulle ginocchia tenendosi poi la pancia ferita, accorgendosi di non star perdendo poi tanto sangue come credeva.
-Mi spiace... non doveva finire così, non era previsto che ci fossi tu, e che io mi... legassi a te-
-STAI ZITTO!!!-
Esclama alzando la grossa lama che rumorosamente fende l'aria per poi ricadere a terra e venire usata come supporto per reggerlo in piedi conficcandosi nel terreno secco e polveroso. Il felino ansima mentre cerca esausto di riaccuisire le forze per rialzarsi, e in quel momento Guruk lo implora impazientemente indietreggiando appena di qualche passo mentre osserva in lontananza il carico sui due carri allontanarsi fino a degli alberi sul fiume seguendo la strada
-Do'ndaji....-
-Hai ucciso l'argoniano... e il capo... e quella guardia... gh-
-Non è che Valerius fosse una gran perdita, insomma, era una persona davvero orribile... hai visto come ha reagito alla morte del suo...-

Commenta per poi tornare serio e rispondergli con fermezza chiedendogli
-Ascoltami...-
Il khajiit si rialza tenendo con una mano la lama e con l'altra l'addome sempre dolorante ascoltando distrattamente le parole dell'orsimer trattenendo appena la rabbia
-Sono un criminale, è vero... e ti ho mentito... e ho ucciso quelle due persone e la guardia al magazzino... ma ti giuro che non avrei mai fatto del male a te!-
Do'ndaji ringhia impugnando la spada con entrambe le mani rimettendosi in piedi mentre Guruk scuote la testa implorandolo di nuovo ma a bassa voce
-Ti prego...-
Senza indugi il khajiit lo carica in lacrime con un affondo, che viene facilmente deviato dall'orco che roteando su sé stesso per evitarlo lo colpisce alla gamba sinistra con il machete ferendolo appena, giusto quanto bastava per impedirgli di lottare ancora. Il khajiit ruzzola in terra sulla strada polverosa tenendosi la coscia sanguinante, per poi però rialzarsi immediatamente non curante del dolore. Guruk gli tira un calcio prima che questi possa ritornare combattivo: il poderoso colpo di tacco lo colpisce all'attaccatura della spalla con la quale tiene in mano la lama, facendogliela cadere in terra e subito dopo anche lui con essa.
-Agh!-
Il khajiit atterra ansimante sulla schiena, mentre Guruk gli tiene un piede premuto molto forte sopra la gola per soffocarlo. Do'ndaji lo osserva in lacrime mentre scorge un espressione malinconica sul volto dell'orco riuscendo finalmente a guardarlo negli occhi senza essere accecato dalla rabbia che nutre verso di lui, che scuotendo la testa confessa con voce quasi tremante
-Mi dispiace...-
Il felino raccoglie tutte le forze e gli stringe il polpaccio con le zampe, penetrando in esso coi suoi artigli scuri e stringendo il più forte possibile nella carne per liberarsi sentendosi mancare il respiro sempre di più in maniera preoccupante. Guruk continua a premere il piede incurante del dolore provocato dagli artigli nella carne, cercando di non uccidere il khajiit ma soltanto di far mancargli l'aria abbastanza da far perdere i sensi per renderlo inoffensivo... Do'ndaji allenta la presa man mano che le forze gli vengono a mancare, sprofondando sempre più nell'oblio buio che si prospetta dinnanzi a sé. La luce comincia a diminuire, ed il respiro a farsi più debole, ma con gli ultimi vagiti soffocati riesce ancora a parlare all'altro quasi piangendo
-Perché?-
-Non volevo... dovevi rimanere a Bravil ragazzino, se avessimo continuato la spedizione lungo la strada quelli con cui lavoro ti avrebbero ucciso insieme a tutti gli altri per rubare il carico di gioielli, e io non avrei potuto fare nulla per fermarli-
Risponde rinfoderando la lama. Il khajiit fa mente locale in quell'ultimo istante, spalancando gli occhi e cominciando a capire quasi cedendo al panico di non poter più respirare. In cuor suo vorrebbe uccidere l'orco e comincia a tremare nervosamente, ma capisce in quell'ultimo istante di lucidità che il dolore e la rabbia che prova non sono nei suoi confronti per il fatto che si sia rivelato un criminale, bensì per il fatto che abbia tradito la sua fiducia e i suoi sentimenti, che stavano diventando sempre più forti.
Guruk allenta la presa mentre le zampe del khajiit gli lasciano finalmente la gamba. Do'ndaji socchiude sempre più gli occhi cominciando a sentirsi stanco e con le vene nelle tempie che cominciano a pulsargli nella testa che gli pare quasi stia per scoppiargli per la pressione. Si accorge che la ferita alla pancia non era affatto grave, ma che il dolore legato ad essa era qualcosa che gli veniva dall'interno, il dolore che stava provando nei confronti di Guruk, che lo stava lacerando da dentro... chiude gli occhi, e finalmente perde i sensi.







Guruk lo lascia in terra togliendogli il piede dalla gola e calciandogli la spada poco più in là. Indietreggia di un passo soltanto osservando il giovane felino svenuto in terra, e toccandosi la spalla sanguinante dalla ferita che ha quasi come ricalcato la cicatrice che già aveva in quello stesso punto. Osserva poi le ferite del felino, e si volta frugando nella sua bisaccia in cerca di quella piccolissima boccetta di pozione rigeneratrice che custodisce segretamente per le emergenze...
-Fanculo-
Sussurra estraendo la fiala contenente il liquido purpureo, dalla quale fa fuoriuscire appena tre o quattro gocce che riversa nella bocca del khajiit. Si bagna appena le dita con il liquido rigenerante per poi passarle sulla gamba e l'addome feriti del ragazzo, aumentando il fattore di guarigione e rimarginandole quasi del tutto. Non è sufficiente per farlo riprendere immediatamente, ma è abbastanza perché riesca ad alzarsi in un paio di minuti e tornare come nuovo. Gli lega le mani dietro la schiena con la poca corda che trova nella bisaccia e lo mette seduto poggiandolo ad una roccia ai lati del sentiero dopo essersi assicurato che il nodo sia ben stretto, rimettendogli la lama nel suo fodero e poggiandogliela accanto sull'erba secca per far sì che si liberi appena si sveglierà. Resta qualche secondo in ginocchio di fronte a lui assicurandosi che le sue ferite si stiano rimarginando per la pozione, e dopo averne avuto la conferma gli spettina i capelli con una carezza dicendogli di nuovo addio a modo suo senza perdere tempo in parole come sarebbe solito fare altrimenti.
Si allontana a passo svelto sulla strada osservando il carico in lontananza ai bordi di essa, fermo sotto l'ombra di un albero affianco ad un basso pendio erboso abbastanza scosceso che porta fino alla riva del fiume. Arriva ai due carri percorrendo un paio di centinaia di metri lungo la strada senza voltarsi indietro, pensando amareggiato al giovane khajiit che ha dovuto tradire e ferire, in tutti i sensi. Appena riesce a giungere dinnanzi ai cavalli prova a calmarli riuscendoci dopo appena un minuto durante il quale tiene la mente impegnata verso altri pensieri...
-Do'ndaji...-
Sussurra sconsolato mentre si volta lentamente verso il carro da guidare
-ESATTO!-
Sente urlare appena si gira. Non fa in tempo ad alzare gli occhi che un calcio lo colpisce in pieno volto facendolo sbattere con la schiena contro al carro. Sputa un fiotto di sangue sul terreno, riuscendo poi ad alzare lo sguardo solamente in tempo per vederne arrivare un altro dritto in pieno petto. Il colpo lo fa sbattere ancora contro al carro, per poi farlo cadere in ginocchio. Guruk tossisce voltandosi verso il khajiit, che estraendo la lama lo minaccia puntandogliela contro
-Ma che...?-
-Credevi che non mi sarei liberato? A Do'ndaji è bastato tagliare le corde coi suoi artigli!-
-Gli artigli...-
Mugugna rialzandosi a fatica, per poi riprendere
-Do'ndaji ascolta...-
Ma venendo immediatamente interrotto quando viene colpito di nuovo da un ennesimo calcio, che lo prende proprio in mezzo alle gambe facendolo raggomitolare dolorante su sé stesso mugugnando quasi in lacrime
-Ooooohoho merda, cazzo che male porca puttana-
Soffoca mentre il khajiit lo colpisce con la parte piatta della lama in piena fronte, facendolo cadere all'indietro sulla schiena. Il colpo successivo è destinato ad abbatterlo, ma con una capriola l'orco lo evita lasciando che la lama tagli i fili d'erba sul terreno arido al suo posto. Estra il machete, e mentre si rialza a fatica para un altro colpo del khajiit che si rimette in posizione per attaccarlo.
L'orco riprende le forze ed ignora il dolore parando altri due fendenti, e schivano un terzo abbassandosi appena in tempo. Mentre si rialza afferra le braccia dell'avversario con le sue mani e rotea su sé stesso trascinando il corpo del nemico sulla sua schiena, ribaltandolo in terra dall'altra parte. Do'ndaji atterra agilmente, e tenendo le zampe a terra rotea le gambe in aria colpendo l'orco con un paio di calci che lo disarmano. Il machete gli scappa di mano finendo accanto allo spadone del nemico, che costretto a calciarlo via per colpire l'arma di Guruk lo allontana facendolo cadere dal piccolo pendio. Le lame cadono una accanto all'altra rotolando fino alla riva del fiume.

Partono un paio di pugni che il khajiit schiva senza fatica, contrattaccando con le zampe aperte e le dita rigide. Una zampata ferisce il bicipite destro dell'orco schizzando sangue dappertutto, e l'altra viene schivata appena prima che gli artigli lo accechino colpendolo al volto.
Un diretto velocissimo colpisce in pieno il muso del felino che spruzza sangue dal naso in terra, e prima che si riprenda un altro pugno lo colpisce in pancia facendolo piegare in avanti, per poi essere colpito da una ginocchiata sotto al mento. Appena l'orco prende vantaggio però, il khajiit si riprende immediatamente e con un diretto colpisce in pieno volto lo sfidante, che incassa per poi ricevere un calcio rotante nell'addome ad altissima velocità. Con una presa fortunata riesce ad afferrare il piede del khajiit appena dopo il colpo, trascinandoselo dietro e cadendo sul pendio erboso.
I due precipitano per qualche metro rotolando fin quasi alla riva del fiume, dove atterrano uno sopra l'altro. Il khajii si mette a cavalcioni su di lui sfoderando gli artigli e ringhiando colpendolo svariate volte con entrambe le zampe. L'orco para i colpi urlando dolorante dopo averne ricevuto uno in pieno petto
-OW! AW! AOH!!! AGH!-
Per poi afferrare il khajiit e ribaltarlo sul fianco finendoci lui a cavalcioni sopra di esso. Lo colpisce con un pugno in piena fronte per poi caricarne un altro mentre Do'ndaji sfodera gli artigli pronto a colpirlo al primo movimento brusco! I due rimangono immobili ed ansimanti a fissarsi pronti a colpirsi l'un l'altro appena possibile, ringhiando e riprendendo fiato senza però muovere un singolo muscolo per gli istanti successivi.







Do'ndaji smette di ringhiare sospirando per qualche secondo, mentre dal volto di Guruk scompare quell'espressione feroce continuando però ad ansimare, ma abbassando il pugno poggiando la mano a terra per sorreggersi meglio. Abbassa lo sguardo mentre il khajiit resta pronto a colpirlo, piegando la testa confuso. Senza alcun preavviso l'orco si china sul felino e lo bacia.
Do'ndaji spalanca gli occhi per poi spingerlo via dopo qualche secondo tenendolo lontano con le zampe premute sul petto sanguinante di Guruk che lo osserva mentre l'altro chiede ringhiando
-Che fai?!-
Ma l'energumeno non gli risponde, e prima che possa succedere altro il khajiit lo afferra per la nuca con una zampa e lo riavvicina a sé baciandolo. Guruk lo bacia appassionatamente tenendogli il muso con le mani mentre il khajiit gli tocca i pettorali. In pochi istanti l'orco spoglia l'altro senza dire una parola, continuando a toccarlo e a baciarlo con la lingua mentre si toglie goffamente i lacci dell'armatura ed i pantaloni buttandoli incurante sull'erba. Guruk gli bacia il collo e il petto stringendolo a sé e continuando ad accarezzargli la pelliccia facendolo gemere e quasi facendogli fare le fusa mentre il sole cala sopra al sentiero e la luce inizia a tingersi d'arancione man mano che si avvicina il tramonto.
Dopo quasi un'ora i due continuano a farlo incuranti di tutto e lasciandosi trascinare dalla passione del momento e dai sentimenti che provano l'uno per l'altro. Do'ndaji sta a cavalcioni su Guruk, che tenendolo a sé lo muove tenendo un ritmo e rimanendo dentro di lui continuandolo a stringere sentendo il suo respiro sulla pelle ed incrociando lo sguardo ogni attimo precedente ad un bacio che si prolunga sempre per qualche minuto fino quasi a togliere loro il fiato.
-Uh...-
Do'ndaji geme di nuovo poggiando la sua fronte a quella dell'orco, che grugnendo e ruggendo per qualche istante lo tiene sempre stretto a sé venendo di nuovo e sospirando ansimante alzando il vocione una volta finito.
-Nnnhhh... ah...-
-Uhf... hey... ah...-
-Hey...-

Sorride Guruk esausto, per poi guardare Do'ndaji negli occhi mentre le sue zampe gli avvicinano la faccia al muso per baciarsi ancora e ancora... I due si fermano e si stendono sui vestiti ansimando e senza dire una parola. Il sole tramonta alle loro spalle mentre Do'ndaji si sdraia sull'energumeno tutto sudato ed esausto che un attimo dopo riprende fiato chiudendo gli occhi e sussurrando entusiasta e anche parecchio sconvolto per quanto accaduto
-Wow-
Il khajiit ritorna alla realtà e dopo un breve istante ritrova lucidità chiedendogli a bassa voce
-Che facciamo ora?-
Guruk riapre gli occhi e guarda il cielo oscurarsi lentamente, rispondendo solo dopo qualche istante
-Ora... per ora rimaniamo qui...-
-Va bene-

Sorride il khajiit richiudendo gli occhi fino ad addormentarsi sull'altro.







Si svegliano entrambi all'imbrunire dopo un paio d'ore, e senza dire una parola si rivestono e risalgono il pendio tornando ai carri. Procedono lungo la strada per qualche minuto in silenzio, passando sotto grossi alberi accompagnati dai canti dei grilli e dal caldo dell'estate, poi accendono un fuoco nell'incavo delle radici di un albero trovato poco più avanti lungo la strada e senza nemmeno proferire parola Guruk cucina un po' di ciò che ha portato dividendolo con Do'ndaji, che malinconicamente mangia impaziente di poter parlare ma senza trovare il coraggio di farlo finché non nota che l'orco ha la sua stessa espressione, e tiene lo sguardo fisso sul fuoco masticando lentamente fino all'ultimo boccone, dopo il quale alza gli occhi verso di lui sospirando.
Do'ndaji si alza prendendo da bere, per poi sedersi affianco all'orco chiedendogli con lo sguardo basso sulle fiamme
-E adesso?-
Guruk sospira per poi mordersi il labbro e prendere la borraccia dalla mano del khajiit, che aspetta una risposta. L'orco prende rumorosamente qualche sorso e poggia in terra la borraccia mezza piena rispondendogli con un sorriso e poggiandogli il braccio dietro schiena per stringerlo a sé
-Adesso è... il caso che parliamo un po'...-
Do'ndaji annuisce e l'orco gli massaggia la spalla continuando
-Penso ti debba dire la verità su di me...-
Così comincia a raccontargli del suo passato, della sua storia, e di ciò che infine lo ha portato ad unirsi alla spedizione compreso il motivo per cui ha ucciso l'argoniano e il capo della spedizione per difendersi e anche tutto ciò che riguarda le cento mani ed il lavoro che avrebbe dovuto svolgere per Ulkan.


CITAZIONE
I due lottano, ma Guruk ha la meglio e fa perdere i sensi a Do'ndaji tornando ai carri. Appena si riprende il felino lo attacca di nuovo, i due combattono disarmandosi a vicenda e cadendo sulla riva del fiume dove Guruk lo bacia senza alcun preavviso nel bel mezzo della lotta. Do'ndaji lo rifiuta ma poi lo bacia a sua volta e i due fanno l'amore. Una volta ripresi, si rimettono in viaggio coi due carri senza dire una parola fino a ché non decidono di accamparsi lungo la strada, a quel punto l'orco gli racconta la verità sul perché ha dovuto uccidere l'argoniano, il capo e la guardia imperiale, spiegandogli poi il piano delle cento mani in cui era coinvolto sotto il comando di Ulkan.

Your turn! :ahstop: Se vuoi oggi sono in chat se hai qualche dubbio


Edited by - Drake - - 16/2/2015, 11:53
 
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Windaji
view post Posted on 16/2/2015, 21:06




Do'ndaji mangia, silenziosamente, a piccoli morsi. Quella carne, per quanto mediocre, sembra essere la migliore mai assaggiata dal khajiit. Dopo ciò che ha condiviso con Guruk, tutto sembra assumere un significato diverso, più calmo, più piacevole. Sente che tutti i momenti più bui della sua vita, tutte le volte in cui si è sentito diverso, strano ed incapace di integrarsi, hanno finalmente assunto un senso. La smania di avere, vedere e sperimentare sempre di più si trasforma in qualcosa di più sereno e contemplativo. L'odio che provava, la rabbia ed il rancore, svaniscono inesorabilmente, per far posto all'amore. Si aggrappa con tutte le forze al ricordo della notte precedente, non vuole lasciarlo andare, per nessun motivo, vuole custodirlo per sempre. Non gli importa più delle bugie, dei crimini passati, gli importa solo che adesso sia qui, a confessargli tutta la verità, come una persona migliore. Ascolta attentamente ogni parola.
-Ho fatto cose terribili... Ho rubato, saccheggiato, ed ucciso innocenti. Ho lasciato che la sete di sangue e la lussuria mi guidassero. Ho ucciso l'argoniano perché mi aveva visto rubare dal carro, e non volevo mi denunciasse... Scusami se ti ho mentito, io... Non volevo mi vedessi per ciò che sono realmente...
L'orco, in preda ai sensi di colpa, si accuccia, mettendo entrambe le mani sulla fronte, ma Do'ndaji ne prende una, stringendola. I due si guardano intensamente.
-Tu non sei il tuo passato, sei ciò che decidi di essere in questo momento. C'è ancora molto che puoi fare, continua.
Guruk tentenna, ha difficoltà a comprendere le parole del felino, ma si fida di lui. Annuisce, e ricomincia.
-Prima che tutto questo iniziasse, avevo accettato un incarico da un uomo molto malvagio e potente. Il suo nome è Ulkan, è a capo delle 100 Mani, ciò che resta della vecchia gilda dei ladri, ha occhi e orecchi in tutta Tamriel, e aveva chiesto di me in persona e rifiutare avrebbe significato la morte... Tuttavia non nego di aver accettato anche per i soldi. Il piano era scortare i carri fino al crocevia, dove loro mi avrebbero aspettato, poi avremmo fatto piazza pulita di tutti i membri della carovana ed il carico sarebbe sparito. Ma poi sei arrivato tu...
La presa delle mani fra i due si rafforza. A Do'ndaji cade una lacrima, è contentissimo di esser riuscito a far breccia in un cuore così duro, ma allo stesso tempo, condivide il rimorso di Guruk per le sue azioni. La voce di Guruk si fa più pesante, con grossi sospiri.
-Sei stato il mio primo vero amico... Non potevo permettere che venissi coinvolto in tutto questo. Ho deciso di portare i carri al crocevia da solo, ma Valerius mi ha scoperto nel magazzino, e ho dovuto ucciderlo...
Do'ndaji si sente irrazionalmente in colpa per il destino di Valerius, sarebbe morto comunque, ma il fatto che lui è in parte responsabile della sequela di eventi che l'ha portato ad essere pugnalato in bocca lo fa stare male. Guruk si alza in piedi.
-Devo andare... Sono in ritardo...
Do'ndaji scatta in piedi a sua volta, abbracciando l'orco, e stringendolo. Questo rimane leggermente sorpreso, ma poi si abbandona all'abbraccio a sua volta, ricambiando.
-Vengo con te...
Guruk inizia ad accarezzarlo dolcemente, sulla testa.
-Non esiste, gattone... Ti ucciderebbero senza esitazione...
Do'ndaji sa di non poterlo contraddire, si limita a poggiare la testa sulla sua spalla e a far scivolare qualche lacrima.
-Tornerò sano e salvo, te lo prometto. Tu però devi promettermi che andrai lontano da qui, ci ritroveremo a Skingrad, ti basterà passare lo stretto noleggiando una barca a remi, e poi proseguire sulla strada verso Nord-Ovest. Ci rivedremo lì fra due giorni.
Il Khajiit non dice una parola, allenta leggermente la presa dell'abbraccio ed annuisce, per poi avvicinarsi lentamente con le labbra a quelle di Guruk, e baciarlo ancora una volta, appassionatamente, desiderando di poter bloccare il tempo in quell'istante. Dopo qualche secondo, i due si staccano, raccolgono le loro cose, e si preparano a partire. Guruk sale al posto del cocchiere, mentre Do'ndaji raccatta le due spade. Rinfodera la Kha'jay, e si avvicina al carro per porgere a Guruk la sua.
-Ah... Grazie gattone, te l'ho detto, ho il vizio di dimenticarle in giro, ahah!
Ridono.
-Guruk...
L'espressione di Do'ndaji si asseria per un momento, e di conseguenza anche quella dell'orco.
-Si?
Chiede incuriosito, ma appena un istante dopo Do'ndaji sale sul carro per dargli un bacio sulla guancia, e riscendere subito dopo.
-Grazie per tutto ciò che stai rischiando per me. Grazie di cuore, davvero.
E' la prima volta che qualcuno ringrazia Guruk. E' solito ad aspettarsi compensi in denaro quando fa qualcosa per bene, ma questo tipo di compenso sembra valere molto di più. Guruk prova una strana sensazione, mai provata prima.
-Di... Di niente, gattone. A presto...
Si salutano, con un semplice movimento di mano. Ancora una volta, Do'ndaji, mentre le lacrime gli solcano il viso, si sente connesso, nel bene e nel male, alla Luna, a tutte le anime del mondo, e all'infinito delle cose.

***************

E' presto pomeriggio, il caldo estivo non è ostile a Guruk, che si lascia trasportare dai pensieri lieti, ritornando alla realtà, solo quando, nel luogo previsto per l'incontro, nota in lontanza la presenza di degli individui vestiti con indumenti umili ed agricoli, accompagnati da pochi capi di bestiame.
Pastori? Che ci fanno qui? Dov'è Ulkan?
Guruk continua ad avanzare, sospettoso, finché uno di questi non si avvicina ai carri. Rabbrividisce con una smorfia, scorgengo sotto il cappuccio di questo, degli occhi rossi come il sangue e dei capelli corvini. Il tizio misterioso sorride con un ghigno malefico.
-Che c'è? Non ti aspettavi mica di trovarci armati fino ai denti in delle tutine aderenti di pelle nera, vero? Ahah!
Ulkan sghignazza istericamente, Guruk rimane in silenzio, inquietato, poi l'elfo prosegue.
-Dov'è il resto della carovana?
Guruk inventa una scusa sul momento, rimanendo imperscrutabile, grazie ai suoi nervi saldi ottenuti in anni di attività illegali.
-Eravamo rimasti in pochi, dopo un attacco dei Rosa di Sangue, ho pensato di finire il lavoro da solo già che c'ero, per non farvi sporcare le mani.
Ulkan sghignazza ancora una volta, poi applaude lentamente.
-Complimenti, ragazzone, complimenti davvero. Prima che ti paghi, dimmi, sei sicuro che siano morti tutti?
Risponde senza esitazione.
-Certo.
L'elfo sorride, e schiocca le dita. Due dei suoi scagnozzi più muscolosi avanzano, portando con se un enorme sacco di tela, dal contenuto che sembra dimenarsi. Lo posano a terra vicino ad Ulkan, e rivelano cosa c'è all'interno. E' Do'ndaji, imbavagliato e con mani e piedi legati, che tenta inutilmente di liberarsi. In quel momento Guruk vienne assalito dalla paura e dalla rabbia, vorrebbe fracassare a pugni il cranio dell'elfo, rinnegare il suo passato, le sue origini e la sua nascita. Anche questa è una situazione nuova per lui: temere per la vita di qualcun altro. Non sa assolutamente come comportarsi, si sente bloccato.
-Sappiamo con certezza che questo khajiit faceva parte della carovana, hai idea di come sia sopravvissuto?
Il tono di voce e lo sguardo di Ulkan si asseriano improvvisamente.
-N... Non ne ho idea... Avrei giurato che fosse morto dopo l'attacco dei banditi, evidentemente questo gattaccio ha la pelle più dura di quello che sembra.
Il finto pastore annuisce, facendosi portare da un altro dei suoi lacchè la spada di Do'ndaji.
Capisco... Beh, meno male che ci abbiamo pensato noi a ritrovarlo...
Osserva attentamente la Kha'jay, passando il dito indice sul filo, e tagliandosi di proposito per verificarne la fattura. Il sangue sgorga copioso, la ferita è profonda, si infila il dito in bocca per fermare il sanguinamento.
Bella lama... Sarà sicuramente più utile a noi che a lui dopo che... Beh...
Guarda Guruk negli occhi, con uno sguardo che sembra scrutare nelle più recondite profondità della sua anima, per poi sogghignare. Gli porge la spada.
Vuoi avere tu il piacere? O preferisci che lo faccia io?
Totalmente paralizzato dalla paura, non riesce a muovere un muscolo o a dire una parola. Do'ndaji lo guarda, piangendo, mentre cerca ancora disperatamente di liberarsi senza successo. Quella vista è più dolorosa di tutte le ferite da battaglia che Guruk si era procurato nella sua vita.
-Oh, beh! Pare proprio che tocchi a me, ahah!
Carica il colpo, mirato alla testa di Do'ndaji, che inerme accetta il suo destino.

Il tempo si ferma. Guruk è intrappolato nella sua mente. Vede una grande oscurità, risucchiare tutti i suoi ricordi. Come una ferita, un buco che parte dalla bocca dello stomaco. Tentacoli di tenebra lo assorbono. La sua infanzia, il suo passato da pirata, le sue scorribande, i suoi successi, le sue conquiste, le sue donne, le sue bevute. Tutto sparisce inesorabilmente, in un vortice buio ed inarrestabile. Desidera non aver mai conosciuto questa sofferenza, questa paura. Non aver mai conosciuto Do'ndaji. Desidera trovarsi su una nave, privo di ogni vincolo ed esitazione. Nella stanza di una taverna, a sentire il calore delle fiamme sul corpo nudo, e della compagnia di una donna. Ma mentre tutto ciò sbiadisce, una sola cosa resta chiara, limpida e pura.

E' seduto ad un tavolo da gioco, in una taverna di Leyawiin. Un khajiit si siede vicino a lui, è la prima volta che lo vede davvero. Ha un viso furbo, potrebbe essere un degno avversario a carte. Ma poi il tutto viene interrotto da degli energumeni che cercano di sopraffarlo, solo perché è uno, e loro sono in tanti. La solitudine, l'inferiorità, l'impossibilità di cambiare le cose. Lo hanno accompagnato per tutta la vita, ma non si arrende. Combatte, sventola la sua spada in faccia alla gente, uccide, deruba, e così ogni giorno i suoi muscoli diventano più grandi, ed il suo cuore più piccolo. Non potrebbe essere in nessun altro modo, vive in un mondo sbagliato, fatto di parassiti che si uccidono a vicenda. Ma non vuole cedere, non vuole essere debole. Vuole diventare il più forte, il più cattivo, il più insensibile. Non ha paura, se dovesse morire, almeno morirebbe senza rimorsi. Accetta la sfida della banda di malviventi, col sorriso sulle labbra. Ma accade qualcosa di inaspettato.
-Cinque contro uno è un po' scorretto, non trovate, messeri?
Cosa? Perché mi stai aiutando? Non ha senso! C'è sicuramente qualcosa sotto!
Lavoro di squadra, fiducia, accettazione reciproca. Così tante novità si fanno rapidamente strada nella sua testa, nonostante i suoi tentativi di opporre resistenza e rimanere l'essere infelice ed incompleto che era stato fino a quel momento. Altri momenti passano velocemente davanti ai suoi occhi. Sono nella sua tenda, condividono lo zucchero lunare, e di nuovo si domanda il motivo di tanta gentilezza. Adesso stanno combattendo, sono schiena contro schiena, loro due, pronti ad affrontare ogni avversità. Si inseguono per le vie di Bravil, come due bambini che giocano spensierati. Gli sembra di sentire le sue risate, la sua voce.
-Hey! Come stai? Do'ndaji si è preoccupato un po' quando sei sparito, ma sapeva che le sue preoccupazioni erano infondate.
-Niente resta uguale, ogni cosa è unica ed irripetibile. Basta ricordarci questo, e continueremo a stupirci.
-Hai pronunciato il mio nome senza sbagliare!
-Come dice un vecchio proverbio khajiit, le persone da sole con i propri vizi sono infelici, quelli che si viziano in compagnia sono amici! Ahah!
-Sai, speravo proprio di trovare un amico in una delle mie avventure!
-Ho fatto le mie esperienze, ma non sono mai andato fino in fondo. Per quello vorrei aspettare... Una persona speciale.

Alla fine, quella persona speciale era stata proprio lui, Guruk.
Stupido ragazzino, cosa ci vedi in me? Sono un mostro, un assassino, ti ho mentito!
-Guruk?
-Dimmi...
-Stringimi.
L'oscurità inizia a dissiparsi. Il buco nel suo petto viene riempito da una sfera di luce, che diventa sempre più grande, e lo avvolge completamente.
Adesso lo so... Questa sensazione non è debolezza, ma è l'unica vera forza.

L'orco torna alla realtà, e con un'agilità che non avrebbe mai creduto di possedere, si lancia per fare da scudo a Do'ndaji, che sobbalza per lo spavento. La lama lo colpisce in pieno viso, passando vicino all'occhio destro, e tagliando in profondità.



Guruk resta immobile per un attimo, non sente alcun dolore.
Cos...!?
Respinge Ulkan indietro con un calcio all'inguine, gli sfila la spada con uno strattone, e la usa per liberare il khajiit ancora incredulo.
Lo sapevo! Sei un traditore! ATTACCATELI!
Gli assassini si disfano del loro travestimento, e stanno per lanciarsi all'assalto contro i due, che nel frattempo si trovano ancora una volta schiena contro schiena. L'orco passa la Kha'jay a Do'ndaji, mentre sguaina la sua mannaia. Si scambiano uno sguardo che dura meno di un secondo.
-Quando vuoi, gattone.

Edited by Windaji - 17/2/2015, 17:01
 
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- Drake -
view post Posted on 17/2/2015, 17:59




I mantelli verdastri e scuri vengono scagliati dai banditi in'aria fin sopra le loro teste, e ancor prima che questi ricadano in terra tutti e dieci convergono contro a Do'ndaji e Guruk prontamente armati e carichi per farli a pezzi con le loro lame sguainate.







Do'ndaji avanza parando colpi e deviandone altri più potenti mentre Guruk rimane sul posto abbassandosi e schivando un fendente, per poi colpire i nemici rialzandosi e rimettendosi in posizione. Partono affondi e stoccate che echeggiano rumorose nella prateria. Una scia di sangue macchia l'erba dorata dove passa Guruk nella sua carica, che agitando il machete colpisce casualmente i nemici ferendoli appena di striscio, e fermandosi dopo qualche metro aspettando che gli arrivino contro. Appena due di questi sono a portata l'orco compie una giravolta colpendo le lame nemiche con la sua, facendoli arretrare spaventati per sicurezza.
Uno dei due viene però afferrato per la gola prima che possa reagire, con una presa tanto forte da ucciderlo quasi certamente in pochi istanti! Due nemici tentano di colpire Guruk che para i colpi sempre tenendo l'avversario per la gola con l'altra mano facendogli cadere l'arma. Appena ne ha l'occasione finisce questi spappolandogli il pomo d'adamo nella fortissima stretta della sua mano, quasi conficcandogli le dita nella gola mentre fa forza per lanciarlo contro agli altri due, che ruzzolano in terra sotto al peso dell'alleato morto.
L'orco evita un fendente precipitandosi in avanti con una capriola, finendo sui due nemici caduti a terra per decapitarli entrambi con un poderoso colpo appena vi si trova sopra di loro. Le teste ruzzolano sull'erba secca mentre si volta contro agli altri due che si concentrano su di lui per ammazzarlo.

Il khajiit para abbastanza colpi da far stancare i tre avversari, ma non appena questi diventano quattro è costretto a trovare un modo per reagire. Un quinto tenta di colpirlo alle spalle, ma con un salto mortale il felino lo scavalca balzandogli dietro e mettendogli una zampa sulla spalla mentre sta a mezz'aria. Il nemico non fa in tempo ad accorgersene che Do'ndaji lo tira giù in terra facendo forza con la zampa sulla sua spalla. Rotea la lama facendogli compiere un giro completo durante il quale taglia in due il volto del nemico steso in terra e para un affondo di un altro balzando immediatamente indietro di un passo.
Si difende con velocità da altri colpi furenti colpendo poi alla gamba uno dei banditi mettendolo quasi in ginocchio. Poggiandosi sul nemico quasi a terra lo usa come "trampolino" di lancio per saltare più lontano, precipitando con entrambi i piedi sul volto di un nemico e rotolandogli affianco con una capriola appena atterra per evitare il colpo di un'altro. Striscia velocemente la lama a terra fendendo fili d'erba e la calotta cranica dell'avversario steso a terra da un orecchio all'altro, per poi rialzandosi con una piroetta tenendo la lama orizzontalmente e fendendo l'aria l'aria come un vortice per qualche secondo.
I nemici indietreggiano e lui si rimette in posizione, per poi cambiare direzione riprendendo a roteare su sé stesso con la lama sguainata costringendo i nemici a parare i colpi orizzontali e letalmente rapidi della Kha'jay.

Guruk trapassa l'ultimo nemico nella pancia, tirando con forza la sua lama verso l'alto e sfilandola dalla gola del bandito dopo avergli tagliato a metà il tronco spruzzando una fontana di sangue denso da esso. L'orco barcolla ansimante tenendosi l'occhio destro cieco e pieno di sangue ancora grondante. Si volta scorgendo un altro delle cento mani che distoglie le sue attenzioni dal khajiit per rivolgerle all'orsimer, ancora non del tutto ripreso dalla ferita e col volto coperto di sangue. Il nemico colpisce con una serie di affondi prima di venire colpito dal machete di Guruk, che scorge Do'ndaji dietro a quella nube rossa proveniente dal corpo del bandito che cade in terra.
Il cuore gli sembra quasi fermarsi nel petto alla vista di ciò che si prospetta dinnanzi a sé: Ulkan procede a passo lento verso il felino, che distratto dall'ultimo avversario ancora in piedi non si accorge della sua presenza. Il dunmer gli si avvicina pronto ad ucciderlo, mentre Guruk si precipita di corsa verso di lui per fermarlo correndo più veloce che può! Il braccio di Ulkan carica il colpo della lama mentre il khajiit abbatte il suo nemico dandogli le spalle, intanto che l'altro cerca di avvertirlo
-DO'NDAJI!!!-
Il ragazzo si volta di scatto riuscendo a vedere l'orco che appena in tempo si lancia verso di lui con la spada protratta in avanti ponendola fra quella di Ulkan e la schiena di Do'ndaji. Il colpo viene parato, ma una seconda lama sbuca dal nulla sfrecciando nella mano sinistra dell'elfo scuro per poi penetrare il costato di Guruk.
La spada curva e dall'acciaio scuro si macchia del suo sangue sgorgante sulla mano grigia dell'elfo. Do'ndaji si volta vedendo Guruk venire trapassato, e con un colpo del suo spadone tira un montante indirizzato verso l'elfo.
La lama di Do'ndaji fischia davanti ad Ulkan che indietreggia schivando il colpo e lasciando le due lame corte nel corpo dell'orco; una tra le costole sul lato destro ed una sotto la spalla sul lato sinistro.







Il pesante corpo dell'energumeno cade a terra dopo aver salvato il khajiit, che non avendo nemmeno il tempo di reagire ad una simile scena si precipita contro al nemico che schiva agilmente i colpi che fendono l'aria sei volte prima che questi carichi un affondo, urlando furente con tutta la rabbia che ha.
Ulkan rotea su sé stesso schivando l'affondo ed estraendo altre due spade da sotto il mantello rosso sangue. Nonostante l'età tiene testa al felino, ferendolo al bicipite sinistro e poi immediatamente alla coscia destra. Nonostante le ferite non si da per vinto e continua incurante ad attaccarlo con una serie di stoccate incredibilmente forti, tanto da disarmare il nemico di un'altra spada dopo una sfilza di colpi. Ancor prima che possa reagire estrae velocemente un'altra lama curva colpendo il khajiit alla schiena con una giravolta e fermandosi dandogli le spalle.
Il colpo lo ha tagliato dalla spalla al bacino obliquamente, il sangue scivola sulla pelliccia arancione striata fuoriuscendo dalla ferita non tanto profonda ma comunque davvero dolorosa. Ansima finendo per inginocchiarsi a terra tenendo premuta la gamba sanguinante e stringendo le zanne per il dolore alla schiena, mentre Ulkan continua a dargli le spalle dietro di lui voltandosi verso Guruk, ancora a terra mezzo morto
-Devo ammettere che mi hai molto deluso Guruk...-
Ammette cominciando a camminare verso di lui, che impotente rimane ad ansimare disteso a terra con le lame impiantate nel corpo tremante
-...da te non mi sarei mai aspettato di essere tradito. Da te... un amico-
Do'ndaji si rialza urlante caricando la lama e cercando di colpire il nemico alle spalle
-WAAAAAH!!!-
Ma prima che questi si avvicini abbastanza a lui, un calcio rotante lo colpisce sotto al mento buttandolo a terra. L'elfo continua non curante del khajiit ad avanzare verso Guruk addirittura rinfoderando le lame con sprezzo del pericolo, nascondendo una certa furia sotto ad un sorriso.
-Non che mi dispiaccia... il carico lo hai portato! Ho perso dieci uomini, ma guadagnato la loro parte del bottino... e anche la tua-
Do'ndaji si rimette in piedi tremante, scuotendo la testa e riprendendosi appena in tempo per vedere il dunmer fermarsi dinnanzi all'orco, che con gli occhi pieni d'ira lo fissa sputando sangue in preda agli spasmi ma ancora abbastanza lucido da capire che non gli resta poi molto da vivere.

Ulkan estrae le due lame da Guruk, che ringhia di dolore mentre dal suo corpo spruzzano schizzi di sangue che sgorga in terra immergendolo in una pozza scura sull'erba dorata e secca. Con un sorriso l'elfo rotea le spade curve alzandole verso il cielo e caricando il colpo finale da dare all'orco.
Do'ndaji avanza di un paio di metri, attirando su di sé l'attenzione del dunmer che quindi si volta verso di lui mettendosi in posizione di difesa
-Non... lo... toccare-
Ringhia tenendo avanti lo spadone scintillante mentre l'elfo si prepara ad attaccare. I primi due colpi vengono scagliati da Do'ndaji, che si precipita in avanti colpendolo con tutta la forza che ha, ma appena si trova vicino a lui viene colpito da una gomitata sul muso, e poi ancora da un calcio che da dietro lo prende alle gambe buttandolo a terra. Il felino cade sulla schiena, rotolando sul lato per evitare un affondo che fa incastrare la lama di Ulkan nella terra. Appena si rialza l'elfo lo carica di nuovo estraendo un'altra lama con la quale attacca Do'ndaji, che dopo un paio di colpi rotea la kha'jai lanciando una delle due armi nemiche in aria e colpendolo con un calcio nell'addome. L'elfo indietreggia con un gemito di dolore ed estrae un'altra lama parando qualche colpo mentre Guruk comincia a chiudere gli occhi sentendosi sempre più mancare il respiro.
L'elfo mira con un affondo il nemico che contrattacca disarmandolo di nuovo e facendolo restare con soltanto due ultime spade. Finalmente in vantaggio, Do'ndaji attacca ancora e ancora finendo quasi con lo sfinire il nemico, che in un ultimo istante riesce però ad abbassarsi per schivare l'ultimo colpo e a roteare su sé stesso colpendo lo spadone con le sue lame abbastanza forte da farglielo balzare via dalle mani. La kha'jay rimbalza ad un paio di metri di distanza sul terreno, e mentre il felino rimane inerme a fissarla con terrore, l'elfo si rialza in piedi pronto ad attaccarlo.
Do'ndaji viene atterrato da un calcio in pieno petto, e una volta a terra fissa il suo nemico negli occhi un attimo prima che questo lo colpisca. Uno scroscio di sangue investe Do'ndaji, che sobbalzando per lo spavento gattona all'indietro terrorizzato notando però che l'elfo non lo ha ancora colpito.
Le lame del nemico cadono in terra, così come il suo braccio sinistro dopo di esse, e in un ultimo e spaventoso attimo di lucidità, Ulkan riesce a scorgere l'orco Guruk che con quel poco di forza che gli resta lo trapassa da parte a parte con la sua spada, ringhiando ferocemente un urlo di rabbia bestiale. L'elfo spalanca la bocca dalla quale fuoriesce un filo denso e scuro che gli cola sul mento, poi, con gli occhi sgranati, sussulta mentre Guruk socchiude i suoi perdendo i sensi, e non riuscendo più a rimanere in piedi. Il corpo dell'orco cade in ginocchio mentre l'elfo si allontana barcollante con la lama ancora in corpo facendo qualche passo in avanti con l'unica mano rimastagli poggiata sull'elsa di essa e lo sguardo nel vuoto dinnanzi a sé. I passi si fanno sempre più lenti, ma costanti e protratti in avanti senza una vera direzione, tremanti per il dolore e macchiati dalle gocce di sangue che ricadono copiose su di essi.
Do'ndaji lo osserva allontanarsi, molto lentamente, ormai in fin di vita e con solo la morte davanti pronta a reclamarlo a sé... si rialza accorrendo verso l'orco afferrandolo un'istante prima che questi cada privo di sensi
-Guruk! Guruk!-
Lo chiama soccorrendolo e cercando di scuoterlo per le spalle osservando le ferite profonde nel suo corpo. Quasi disperato continua a chiamarlo urlando il suo nome
-GURUK!-
Per poi iniziare a perdere le speranze con gli occhi lucidi, mentre il nemico ormai distante si lascia cadere morente in lontananza nascosto dai fili d'erba gialla mossi dal vento che comincia a soffiare imponente. Il felino osserva Ulkan cadere nel momento antecedente alla tempesta. Il vento caldo soffia da sud est fischiando nel silenzio della prateria e spostando le gigantesche nuvole bianche ad ovest sotto al cielo blu estivo. Continua a stringere l'orco morente che si è sacrificato per salvarlo, senza più respiro né forza per agire in alcun modo, ma con un lievissimo sorriso sul suo volto mentre pensa
-"Alla fine... ho fatto qualcosa di buono in vita mia"-
Quasi sorridendo con un lievissimo spasmo alla fine, chiude definitivamente gli occhi, lasciandosi andare sapendo di esser riuscito a fare qualcosa di giusto come ultimo gesto in una vita di scelte sbagliate... Una luce alla fine del tunnel oscuro.







-SVEGLIATI!!!-
Urla il khajiit colpendolo con uno schiaffo dato veramente forte. L'orco spalanca gli occhi mentre il felino scuote la testa continuando a colpirlo
-Non ti azzardare a morire! Hai capito?-
-Ugh... che frase... scontata...-
Sorride sputando sangue, per poi poggiare le mani a terra tenendosi a gattoni con le ferite sanguinanti che ormai lo stanno dissanguando. Digrigna i denti ad occhi chiusi mentre il giovane gli chiede con urgenza
-Che cosa devo fare?!-
-Ah... come?-
Chiede non riuscendo a capire bene ciò che gli ha detto, sentendo i suoni della sua voce ovattati e un fastidioso fischio assordante che lo confonde. Con la mano destra fruga nella sua borsa tirando fuori la sua piccola boccetta di pozione rigeneratrice, che gli cade sulla terra per poi venire afferrata da Do'ndaji, che dicendogli qualcosa lo rimette seduto facendogliela bere.
Dopo un solo sorso l'orco la afferra e la versa sulle ferite ringhiando dal dolore mentre la carne si rimargina sfrigolante quasi come stesse bollendo sotto ad un ustione rovente. Si versa qualche goccia sulla ferita all'occhio che si rimargina appena in tempo riuscendo a salvarsi, poi, con un grugnito, si raggomitola su sé stesso sputando sangue e saliva in quantità mentre con la mano porge la piccola fiala dando le ultime gocce a Do'ndaji, che beve il filtro e versa gli ultimi spruzzi purpurei sulla mano per toccarsi la schiena.
Soffia dolorante e ruggisce appena mentre le ferite gli si rimarginano, facendo cadere in terra la boccetta ormai vuota. L'orco rimane ad ansimare con la faccia sull'erba, mentre la pozione fa il suo effetto continuando a rimarginare la carne che sembra liquefarsi all'interno in un tripudio di calore e crampi. Il cuore gli batte all'impazzata riprendendo un ritmo regolare soltanto dopo un paio di minuti, durante i quali se ne è rimasto in terra ad osservare il cadavere lontano di Ulkan che scompare come una macchia scura attraverso i fili d'erba mossi dal vento.

Appena si rialza, Guruk si ritrova davanti a Do'ndaji che con un sorriso gli tiene una zampa sulla spalla. Guruk ricambia il sorriso sospirando e spettinandogli i capelli con la mano come è solito fare, per poi sedersi comodo con gli occhi al cielo, mentre il khajiit gli si mette affianco osservando i due carri a qualche decina di metri di distanza oltre ai corpi lasciati lì dalla battaglia.
Dopo quei lunghi istanti di silenzio il giovane felino gli sorride tenendo lo sguardo a terra
-Mi hai salvato...-
Guruk annuisce senza dire una parola, mentre l'altro conclude
-Grazie-
-Non c'è di che ragazzino-
Risponde lui toccandosi l'occhio ancora dolorante e sentendo che la ferita, al contrario di tutte le altre, non gli si è rimarginata del tutto. Sbuffa continuando a toccarsi il sopracciglio destro per poi sussurrare seccato
-Merda...-
Preoccupandosi più per il suo aspetto che per il fatto di aver potuto perdere l'occhio appena qualche minuto fa. Do'ndaji si rimette in piedi per avvicinarsi alla sua spadona rinfoderandola e restando qualche passo più avanti osservando l'orizzonte dove sta quasi per tramontare. Oltre le colline, vicino ad una piccola foresta scura di palme in lontananza, si vede il confine con Elsweyr, la terra da dove è partito.
Guruk si alza poco dopo ancora dolorante e con i crampi ovunque, ma senza ferite esclusa quella sul volto...

Si avvicinano ai carri, dove con un sorrisetto lui esclama
-settantasettemila septim... anzi, centocinquantamila...-
Calcola approssimativamente riferendosi al carico di gioielli mentre Do'ndaji si avvicina chiedendo preoccupato
-Non verranno a cercarli? Questi banditi... hai detto che erano in molti-
-Se e quando me lo chiederanno, dirò loro che siamo stati attaccati dai Rosa di Sangue, e che non so altro... ho una cicatrice che lo testimonia!-
-Mi dispiace...-
Confessa guardando il volto coperto di sangue dell'orco, che con un sorriso spavaldo scuote la testa
-No, non è niente. Sono ancora vivo!-
I due salgono sul carro, e si dirigono verso nord allontanandosi dal campo di battaglia, poggiando di nuovo lo sguardo sul cadavere lontano di Ulkan, che si fa sempre più piccolo e distante. Guruk rivolge un'ultima occhiata al compagno di disavventure che quasi lo aveva ammazzato. Do'ndaji resta in silenzio pensando al sacrificio che Guruk aveva fatto poc'anzi per salvargli la vita sacrificando la sua, sorridendogli poi
-Ti saresti fatto ammazzare per me...-
-Sì-
Annuisce seriamente, per poi voltarsi verso il khajiit con un sorriso e scompigliandogli la testa come suo solito
-Però non diventarmi emotivo adesso! Sei uno scemo, dovevi aspettarmi a Skingrad e sarebbe andato tutto bene-
-Avevo paura che scoprissero che qualcosa non andava, e che ti avrebbero ucciso... non...-
Balbetta, per poi rialzare lo sguardo affermando con intonazione più seria
-Ho un debito di vita con te-
Guruk lo guarda per ricambiare poi quello sguardo con un sorrisetto appena accennato, prima di tornare con gli occhi sulla strada, diretti chissà dove a nord. Il vento smette di soffiare, ed il sole comincia a tramontare verso ovest tingendo tutto di arancione mentre nel cielo iniziano a comparire delle stelle...

I due proseguono sulla strada, finché Do'ndaji non comincia a parlare...


CITAZIONE
I due abbattono i nemici, poi Guruk prende un colpo mortale al posto di Do'ndaji salvandoli la vita da Ulkan. Il felino combatte contro al dunmer che però ha la meglio, e decide di finire l'orco che lo ha tradito. Do'ndaji si riprende e ricomincia a combattere ma l'elfo quasi lo uccide, e di nuovo Guruk gli salva la vita, mozzando un braccio al dunmer e trapassandolo col suo machete. L'orco si lascia andare, consapevole di aver fatto finalmente qualcosa di nobile nella sua vita, fino quasi a chiudere gli occhi e morire felice.
Ma Do'ndaji lo chiama e lo fa riprendere. Guruk finisce la pozione rigeneratrice che aveva con la quale cura le sue ferite e quelle di Do'ndaji, per il quale ha conservato ciò che restava impedendo però di curarsi del tutto il volto, salvando l'occhio ma rimanendo con una cicatrice.
Il khajiit e l'orco si allontanano col carico verso nord e qui Do'ndaji afferma di essere perennemente in debito con l'altro per avergli salvato la vita, questi continua sulla strada finché il khajiit non gli comincia a parlare...

Direi che ci avviciniamo ad un finale ^_^
 
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Windaji
view post Posted on 22/2/2015, 20:25




Il vento soffia delicatamente, accarezzando i corpi affaticati del khajiit e dell'orco, agitando i capelli di quest'ultimo. Do'ndaji lo guarda, immobile, perso dentro di lui. Non riesce a credere a tutto quello che è accaduto, il cuore gli batte ancora forte. Ha rischiato di morire, ucciso dalla stessa spada di suo nonno, ma poi... è arrivato Guruk, ha messo in gioco il suo occhio, la sua vita, per salvare quella di Do'ndaji. Lo stesso Guruk che l'ha tradito, dal passato pieno di crimine e sangue. Continua a guardarlo, ha un viso duro, e dei lineamenti maschili, ma non può fare a meno di trovarci della tenerezza, il pensiero che avrebbe potuto perderlo per sempre lo rende malinconico. Gli è estremamente facile sentirsi in armonia con le cose in questo momento, non ha bisogno d'altro, il vorace desiderio di esplorazione si affievolisce, non vorrebbe essere in nessun altro posto. Vorrebbe restare con lui per sempre, ma sa che probabilmete non sarà possibile, per via della vita movimentata di entrambi. Vorrebbe dirgli tutte le parole del mondo, ma sa che non ha bisogno di sentirle. Si limita a poggiare la testa sulla sua spalla, e ad arrossire insieme a lui mentre la piacevole brezza li rinfresca. Il dolore e la sensazione d'ansia che partiva dallo stomaco sono ormai un lontano ricordo. Ritorna alla realtà, quando si accorge che i due sono arrivati nei pressi di una sporgenza, ed il cielo si sta scurendo fin troppo.
-Non possiamo proseguire con il buio... Dobbiamo accamparci qui.
Guruk annuisce e scendono dal carro.
-Cerca della legna, io penso alle pietre e al cibo.
Il khajiit si allontana, addentrandosi in una zona boscosa. Gli alberi sono molto grandi, quindi deve accontentarsi dei rametti caduti. Ne raccoglie in quantità discreta.
-tac-
Sente un lieve rumore, si nasconde dietro un albero con movimenti rapidi e silenziosi. Si tratta di due leprotti, che saltellano allegramente ignari del fatto che un predatore esperto li abbia scovati. Un sibilo, due pugnali da lancio, ed una volta scuoiate le due lepri si trasformano in cena. Torna dall'orco che ha appena finito di disporre le pietre per il fuoco. Do'ndaji distribuisce i rami abilmente al centro del braciere, poi porge le lepri a Guruk, tenendole per le zampe. L'orco sorride.
-C'è qualcosa che non sai fare, gattone? Ahah!
Ricambia il sorriso, ed annuisce in segno di riconoscenza per i complimenti. E' abituato a questo genere di cose. Ciò a cui non è abituato è tutto il resto. E' in piedi, si guarda intorno: l'oscurità è inevitabilmente calata, in lontananza, delle deboli luci si accendono come fiaccole, è la Città Imperiale. Il verso dei grilli crea un sottofondo per la scena. Nello stesso momento, con una scintilla Guruk accende il fuoco. Do'ndaji tende una mano, verso la città, preso da una delle sue riflessioni.
-Da quassù la vista è meravigliosa...
-Già...
Risponde Guruk, che apprezza il panorama, ma mai quanto Do'ndaji. Il khajiit riprende a parlare.
-Hai presente Julius?
-...Chi?
-Il cocchiere, quello che ci ha passato la birra.
-Ah! Già... Ci odierà sicuramente per aver incasinato tutto.
-Hai ragione...
Pensa Do'ndaji, sentendosi un po' in colpa. Decide che con la sua parte del ricavato dalla vendita del carico gli darà una mano, se mai si rincontrerrano.
-Con i soldi dell'incarico aveva intenzione di aprire un negozietto nella città imperiale...
-Mh?
-Anche lui ha i suoi desideri e le sue speranze... Proprio come io voglio vedere il mondo, e tu vuoi... spaccare cose.
Ride sotto i baffi, e Guruk fa lo stesso, non ha mai avuto grosse pretese. Do'ndaji si asseria, e continua.
-Ognuno di noi ha i suoi progetti, dei desideri che vuole realizzare...
Si guarda indietro, verso il fuoco e Guruk che è alle prese con una pentola, l'orco è perplesso, ma sorride. Sa che Do'ndaji sta dando libero sfogo ai suoi pensieri, ed è contento che sia così.
-Da quassù, sembra che ognuna di quelle luci che illuminano la città rappresenti le speranze che custodiamo nei nostri cuori...
-...Il falò di tutti i nostri sogni.
Do'ndaji si volta di nuovo, incredulo. Non si aspettava che l'orco sarebbe riuscito a comprenderlo. Gli fa sperare che lo stia cambiando più di quanto crede.
-Però! Che bella frase! Parli proprio come un lord dell'alta società! Ahah!
Do'ndaji ride, e si siede accanto a Guruk che è intento a cucinare i due conigli. La pentola emana un buon profumo, dovrebbe essere pronto a momenti. Il tutto assume un'atmosfera surreale. Do'ndaji non ha mai provato delle emozioni così forti, e sta andando in confusione, mille pensieri vorticano nella sua mente, e per quanto vorrebbe soffocarli, non ci riesce.
-Perché mi hai salvato, Guruk?
Sputa quella domanda, come la tenesse dentro da tempo, come un peso di cui liberarsi. Guruk risponde con estrema calma.
-Non è stata una decisione facile, ero paralizzato dalla paura. Mi è passata la vita d'avanti, ho rivisto il mio passato, le cose che ho fatto, le donne, il vino, le persone che ho ucciso, il sangue che ho versato, ma l'unica cosa che mi ha dato la forza scrollarmi tutto di dosso sei stato tu. Sei stato il primo a fidarsi davvero di me, anche se ti ho mentito spudoratamente... E poi non volevo morire senza aver fatto almeno una buona azione.
Guruk è un tipo di poche parole solitamente, ma con Do'ndaji riesce a lasciarsi andare completamente. Quelle parole le aveva già pensate, dentro di se, e adesso le ha lette come dalle pagine di un libro. Il khajiit si sente male per Guruk, i suoi amici ad Elsweyr erano come dei fratelli, stavano sempre insieme ed avrebbero messo la vita l'uno nella mani dell'altro. L'orco gli versa la sua porzione di lepre in una ciotola, e gliela porge, con un mestolo. I due mangiano in fretta, sono affamati e stanchi dopo la giornata. Finita la zuppa di lepre, Guruk si siede con la schiena contro il carro, e Do'ndaji si abbandona dolcemente stendendosi, con la testa sulle gambe di Guruk che lo accarezza. Ha un'altra domanda che vorrebbe porre, un'altra insicurezza che lo tormenta, ma la soffoca. Preferisce godersi il momento, accettando che non sia destinato a durare.
-Do'ndaji...
-Sì?
-Ti invidio... Ci vuole molto più coraggio a fidarsi di un mostro come me, che ad affrontare dieci uomini da solo...
Do'ndaji non risponde, non ne ha il tempo. Guruk si china per baciarlo appassionatamente, la sensazione della barba dell'orco che sfrigola contro i suoi baffi felini lo fa rabbrividire di piacere, finchè non...
-Rrronnnff.
-Stai... Facendo le fusa?
I due si fermano un attimo, e poi scoppiano in una grossa risata. Do'ndaji si sente felice come mai prima, ha tutto ciò che ha sempre desiderato. Riprendono a baciarsi, l'orco lo tiene per il viso, e lentamente si stende sopra di lui, mollando la presa con una mano per esplorare il suo corpo. Nei momenti di distacco, il khajiit passa la lingua sul collo e dietro l'orecchio di Guruk. Prima abbandonarsi completamente alla passione e al suo abbraccio, lascia andare anche la sua paura, il suo desiderio di imprigionarlo e tenerlo stretto.
Tranquillo, Guruk... Resta finché ne avrai bisogno, starò bene...
Pensa, per rassicurare in realtà se stesso.
 
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- Drake -
view post Posted on 25/2/2015, 03:33




Il sole si alza lentamente dai boschi a est, le cui fronde degli alberi splendono quasi scintillassero sotto ai raggi giallastri. Una leggerissima brezza rende il clima più gradevole, e quasi come un sibilo soffia affianco ai due stesi sull'erba addormentati davanti al carro come per chiamarli dandogli la sveglia. Guruk riapre gli occhi faticosamente, riempie i polmoni d'aria e abbassa lo sguardo su Do'ndaji ancora steso su di lui e profondamente addormentato, che con la bocca socchiusa gli respira sui pettorali mentre la zampa destra quasi lo tiene su poggiandosi sulla spalla di Guruk. Con un sorriso l'orco inspira e resta lì per qualche altro minuto, avvicinando a sé il compagno con il braccio sinistro che poi gli tiene sopra stringendolo appena e richiudendo gli occhi in attesa che questi si svegli. Appena svegli si rimettono in sesto scambiandosi qualche sporadica battuta di due parole vuote appena tirate mentre si rivestono prendendo quel poco o niente che gli resta delle provviste. Guruk afferra qualche carota dal sacco per i cavalli, che sembrano però più interessati all'erba e quindi disposti a lasciarne masticare qualcuna ai due stanchi viaggiatori prima che si rimettano in viaggio.
Sanno bene entrambi che appena arriveranno alla Città Imperiale le cose cambieranno definitivamente per entrambi, ma nonostante ciò non si perdono in chiacchiere più del dovuto, che è comunque poco o quasi nulla nonostante l'energumeno sia un vero chiacchierone, forse per non sembrare farlo apposta, un modo decisamente stupido per non apparire "esposti" in quegli ultimi attimi insieme. I carri partono e ritrovano la strada discendendo la collina ed uscendo dal boschetto di pioppi che appena scompaiono dai lati del viale scoprono la grande città oltre al fiume. Do'ndaji osserva le mura in marmo e l'immensa torre al centro della metropoli, continuando a fissarla saettando con gli occhioni azzurri pieni di meraviglia in ogni angolo sbirciando oltre le mura per scorgere qualche tetto e cupola che sbuca appena oltre ad esse. Non vede l'ora di entrare, di vedere e sentire l'ambiente nuovo ed immenso, di vivere la città più grande di Cyrodiil e di tutta Tamriel.
Il sole illumina la torre bianca e gli edifici facendoli risplendere, così come il riflesso sull'acqua del lago che si fa sempre più vicino fino a che la strada sterrata non lo costeggia facendosi pavimentata e più trafficata. Il ragazzo continua a studiare il panorama affascinato dal nuovo e del tutto da scoprire ambiente ignorando il resto e le persone che gli passano affianco sulla strada. A momenti non sente nemmeno la voce di Guruk quando finalmente gli parla dopo quasi un'ora dalla partenza
-Quindi...-
L'altro si volta quasi svegliandosi da un sogno, ritornando alla triste realtà in cui si arriva ad una resa dei conti. Passa un breve ma intenso istante durante il quale entrambi sanno benissimo che è giunto il momento di affrontare la verità.
-Che farai adesso?-
Do'ndaji abbassa lo sguardo che poi gli scivola su alcuni passanti tornando infine sulla Città Imperiale, che continua a fissare mentre gli risponde quasi avesse già in mente che risposta dargli
-Cercherò altre avventure...-
Guruk annuisce appena e poi il giovane si volta con un sorriso tinto di malinconia sul muso
-...non avrei mai immaginato che la mia prima avventura sarebbe stata così. Ma in fondo è questo il bello della vita, è imprevedibile. E non vedo l'ora di viverla-
-Per l'Oblivion sei un poeta cazzo! Ehehe-
Ridacchia togliendo tutta l'atmosfera al momento mentre Do'ndaji riprende dopo averlo guardato in cagnesco
-E tu che farai?-
-Uh... io, per prima cosa... rivendo il carico alla Gilda dei ladri-
Continua sempre guardando la strada
-Poi mi farò qualche bevuta... qualche giocata... mi godrò il bottino... e continuerò la mia vita-
-Esattamente come prima?-
Gli chiede. Guruk tira su col naso e poi risponde
-Forse... proverò a rigare dritto. Almeno un pochetto-
Do'ndaji si limita a fissarlo nascondendo di essere contrariato a tale scelta, ma comunque senza dire niente. Appena l'energumeno si volta scuote la testa riprendendo
-Senti, io sono così. Lo sono sempre stato, è l'unica cosa che ho sempre fatto, e l'ho sempre fatta bene-
-Finirai col farti ammazzare. O arrestare...-
-Nella seconda ipotesi, confido di avere una mano dall'esterno per aiutarmi ad uscire...-
Sorride, per poi spiegare scherzosamente
-Hey, hai un debito di vita con me ricordi?-
Do'ndaji annuisce distogliendo lo sguardo mentre i due si fanno sempre più vicini al ponte sul lago che conduce dalla strada alla capitale. Guruk riprende a parlare con tono più malinconico ma sincero
-Senti, so che non dovrei farlo. Dovrei rigare dritto, ma so per certo che non ci riuscirei. Non so fare altro nella mia vita, sono quello che sono. Un po' tu mi hai cambiato, ma rimango comunque lo stronzo infame che ero...-
Poi riprende fiato
-So che non è il finale a cui pensavi tu, ma è così che stanno le cose. Non sono capace di cambiare, e ad essere sincero credo che sia troppo tardi per farlo...-
Il khajiit vorrebbe dirgli qualcosa, un fiume di parole che gli restano in bocca comprimendola in una smorfia soffocata mentre tiene lo sguardo a terra, senza più osservare il panorama.
-Ti aspettavi qualcosa di meglio da me... mi spiace di averti deluso gattone-
-No...-
Risponde lui
-...è come hai detto tu: Quelli come noi, dopo un po' smettono di stupirsi di ciò che vedono-
Il carico arriva ad un incrocio imboccando la strada principale
-...forse ho capito a cosa ti riferissi... non era solo l'aspetto superficiale del mondo che avrebbe smesso di stupirmi, ma anche quello interiore. Forse me lo aspettavo. Forse dopo un po' ho smesso di stupirmi delle cose capendo come funzionano realmente.-
Poi, amaramente, conclude
-Forse è meglio così. Credo sia un modo come un altro di crescere... anche se avrei preferito avvenisse in modo diverso-
Guruk abbassa lo sguardo, senza dirgli una parola, capendo di averlo deluso ma conscio comunque di non avere la volontà per fare altrimenti.

Il carico rallenta discendendo poi una stradina che porta ad un piccolo emporio affianco a un molo. Guruk scende chiedendo al khajiit di aspettare lì, e così fa. L'orco parla col chiattaiolo lì al molo chiedendogli un ingresso sicuro per importare illegalmente la merce preziosa via acqua dentro la città. L'uomo di malaffare viene pagato, e poi lascia andare Guruk dopo averlo informato di cosa fare col carico.
L'orco ritorna ai carri mentre Do'ndaji scende con un balzo
-Allora?-
-Ho il modo per far entrare tutto in città... lì ho i miei contatti, so cosa fare. Arriverà un argoniano della gilda dei ladri a darmi una mano più che volentieri-
-D'accordo...-
Annuisce tenendo lo sguardo basso, poi, Guruk gli da una pacca sulla spalla e lo chiama con un sorrisetto invitandolo a seguirlo
-Dai, facciamo due passi-
I due raggiungono una roccia nella penombra appena sulla riva del lago, a pochi metri dal molicciolo dove i due carri con la merce attendono fermi. Do'ndaji si specchia riflesso nell'acqua calma, che viene smossa appena l'orco vi lancia sopra un sasso facendolo rimbalzare sulla superficie. Ripete il gesto per qualche volta, finché non finisce i ciottoli a portata di mano e allora anch'egli si specchia sulla superficie dell'acqua, sfiorandosi con le dita la cicatrice sul volto e storcendo il naso con un grugnito.
-Ah...-
Sbuffa, per poi voltarsi verso il khajiit che viene preso per la nuca e avvicinato. L'orco lo bacia, poi rimane con la fronte poggiata contro la sua e l'indice sulle labbra dell'altro, sussurrandogli
-Ti amo-
Il felino quasi sussulta, e si allontana spiazzato fissandolo incredulo mentre lui confessa
-Forse.. non allo stesso modo in cui vorresti che ti amassi. Ma in questo poco tempo, mi hai cambiato come nessuno prima... provo qualcosa per te che mi è capitato raramente di provare per qualcuno, hai significato per me qualcosa che mi ha smosso quasi completamente. Non avrei mai pensato di poter rischiare la vita per te, mi hai fatto capire che in me c'è del buono e non sono del tutto marcio, e ne ho la prova qui che porterò con me per sempre...-
Sorride indicandosi la cicatrice sul lato destro del volto
-...forse sono quello di prima, e forse è vero che non posso o non voglio cambiare. Ma forse è anche vero che potrei farlo, e so che è possibile. Forse mi servirà solo del tempo-
Do'ndaji gli sorride e poi Guruk gli poggia la manona sulla spalla scuotendolo un po', infine spettinandogli i peli sul muso come è solito fare come gesto affettuoso.
-Ehehe-
Sorride, mentre poi l'orco nota una barca allontanarsi dal molo e quindi partita per trovare chi di dovere da allontanare il carico. Guruk spezza il silenzio dicendogli
-Io ho intenzione di trasferirmi qui in città, per un annetto o due quantomeno... magari riesco anche a trovarmi un impiego decente che non comprometta omicidi di innocenti-
-O furti, o pestaggi, o estorsioni...-
-Hey ho detto che FORSE sarei cambiato-
Sorride, per poi spiegare
-Dammi tempo. Va bene?-
Do'ndaji scuote la testa non essendo del tutto sicuro della veridicità di quelle parole, che da un lato gli sembrano dette solo per tranquillizzarlo, e dall'altro gli sembrano vuote e trascinate solo dalla sensazione di quel momento, ma non gli importa.
-Anche io ti amo... ma non nel modo in cui mi ami tu. E non credo che potrebbe mai funzionare realmente tra noi due. Insomma... non c'è bisogno che dica i motivi: siamo diversi nel profondo-
Spiega
-Ma restano comunque i sentimenti innegabili che provo per te nonostante tutto, e di quelli non mi pento né voglio discuterne... So che non staremo insieme, ma so per certo che una parte di me continuerà ad amarti col tempo-
Poi rialzandosi conclude
-E se mai un giorno cambieremo entrambi al punto di poter coesistere normalmente, forse potremo anche restare insieme...-
Guruk si rialza con un sospiro
-Ti aspetterei-
-Anche io-
L'energumeno gli afferra il muso con le mani e lo avvicina a sé sussurrando
-Sarebbe un gran bell'obiettivo da raggiungere, arrivare da te-
Il khajiit sorride chiudendo gli occhi e poggiando la fronte alla sua
-Saresti la merce più preziosa che io abbia mai preso, eheh-
I due si baciano di nuovo, appassionatamente e per qualche minuto, prendendosi tutto il tempo che vogliono fino a che la barca ritorna al molo.

Si avvicinano alla casucola osservando la barca a remi che si avvicina lentamente, al che l'orco chiede al compagno
-E tu cosa farai?-
-Voglio vedere la capitale... Non ci resterò per molto ma, voglio viverla, sentirla! E scommetto che dentro vi troverò numerose altre avventure da scoprire, era quello lo scopo del mio viaggio-
-Hey, è un gran bel progetto-
Sorride mentre l'altro davanti a sé si volta dicendogli
-Non sarebbe per niente male come vita-
-No infatti-
-Hey, il tuo amico qui è quasi arrivato!-
Lo chiama l'uomo al molo
-Arrivo, un momento... senti, hehe. Non sono bravo con gli addii-
-E a me non sono mai piaciuti-
-Allora vienimi a cercare... sarò in città quindi...-

Il khajiit gli sorride, e poi gli da un abbraccio, non sicuro se quello sarà definitivamente l'ultimo o meno, quindi, dopo che l'orco ha ricambiato anch'egli con un abbraccio, si allontana, senza aggiungere parola. Guruk lo osserva risalire la stradina fino a che non scompare dalla sua vista, poi una voce lo chiama
-Hey-
Lui si volta sempre col sorriso, avvicinandosi al ladro per cominciare a parlare di affari
-Hey...-
Ridacchia incrociando le braccia
-Ho qui della merce preziosa-

Trascorrono tre giorni.

Il sole continua a battere sulle mura bianche degli edifici della città, illuminando le strade entro le mura che sono affollate e rumorose sin dalla prima mattina. Il khajiit torna dal fabbro dopo aver affilato la Kha'jay, sfilandosi le tasche dai pantaloni un po' sporchi e sospirando sconsolato senza più il becco di un quattrino con sé. In quel preciso istante si avvicina un ragazzino redguard, che con voce squillante e passo svelto lo chiamano attirando decisamente la sua attenzione
-Signor Do'ndaji! Signor Do'ndaji?-
-Sì?-
-Mi hanno mandato a cercarla, è lei il signor Do'ndaji?-
-Sì ragazzino, dimmi-
-Per essere sicuro che sei tu devo sapere come si chiama la tua spada-
-Kha'jay-

Risponde con naturalezza ma comunque un po' confuso e curioso
-Sì, mi hanno detto di avere una cosa per lei, la aspetta al magazzino di Reineer nel distretto commerciale-
Il giovane alza lo sguardo osservando l'edificio in fondo alla piazza, per poi accelerare il passo fino a raggiungerlo. Dopo essersi di nuovo accertati della sua identità, due guardie lo scortano all'interno del magazzino dove il ragazzino di prima lo accompagna in fondo al deposito con una torcia in mano che poi gli lascia in mano, una volta raggiunto un barile coperto da un telo di colore violaceo. Il felino lo osserva una volta che il bambino si allontana, e chinandosi su di esso raccoglie una lettera rilegata in una busta di carta grezza e spessa, sulla quale sta una piccola dedica
-So che eri troppo onesto per chiederli. Fanne ciò che vuoi. Mi trovi a bazzicare nel distretto povero, dove più mi si addice stare-
Do'ndaji sorride, per poi poggiare la busta e muovere il telo per scoprire il coperchio che infine apre a fatica, scoprendo all'interno del piccolo barile una cassa con qualche decina di migliaia di septim, che alla vista lo fanno sobbalzare con un sorriso mentre scuotendo la testa incredulo ridacchia quasi essendosi dimenticato
-O che... heh... Cavolo-

Cala la notte, e al turno di guardia le strade si svuotano quasi come da programma in un ordine ed un silenzio relativamente sparso ovunque per la città. Una locanda illumina una stradina buia interrompendo il silenzio con musica e risate di imperiali ubriachi. Guruk si gioca i soldi ad una partita, e mentre è intento a gongolarsi nel vincere con una prostituta al fianco, un oscuro individuo più o meno della sua stazza gli si avvicina da dietro fermandosi appena poco distante rimanendo alle sue spalle e parlandogli a voce bassa
-Una buona vittoria... soldi facili-
-Heh, già! Vuoi giocare anche tu?-
-No. Dicono che tu abbia una vera libidine per il denaro...-
-Dicono cose assai vere-

Sorride senza però guardare la persona alle sue spalle mentre si rialza
-E dicono anche che tu sia disposto a tutto per guadagnarli...-
Continua la voce dello sconosciuto, mentre lui un po' sbronzo prende un altro sorso aspettando di sentire qualcos'altro
-...anche ad uccidere qualcuno-
Guruk lo osserva con la coda dell'occhio senza però scorgerne il volto sotto il cappuccio, poi, dopo aver trangugiato l'ennesima birra, la poggia sul tavolo ritirando i soldi della sua vincita e infilandoseli maldestramente nella bisaccia. Dopodiché, con voce un po' più seria, prende un bel respiro e senza pensarci gli risponde
-No, non più. Credo mi sia dato un limite...-
-Sei pur sempre un criminale-
-Ma non quel tipo di criminale...-

Quello dietro di lui scuote la testa deluso credendo si sarebbe trovato di fronte al famigerato malvivente che stava cercando per svolgere il suo lavoro sporco
-Che ti cambia? Sono soldi... soldi facili...-
-Hm...-
-E comunque rimarresti lo stesso un criminale, è un lavoretto semplice, una vittima sola, non ti serve nemmeno sapere chi sia devi solo togliere una vita e farti pagare... mi hanno detto che eri bravo-
-Lo ero... ma voglio esserlo in qualcos'altro d'ora in poi. Rimarrei lo stesso un criminale sì, ma abbasserei il tiro. E magari un giorno se ne avrò le palle lo abbasserò abbastanza da poter diventare una brava persona... e smettere di essere un malvivente-

Confessa quasi incredulo ma comunque convinto delle sue parole, per poi voltarsi verso la prostituta appena pagata che gli si avvicina con un sorriso
-Non sono interessato a continuare con quello schifo... ora vattene, cercati un altro-
La voce si affievolisce, e gli risponde con tono quasi compiaciuto
-Molto bene-
L'orco cerca di voltarsi riconoscendo un cambio nel tono di voce, ma viene subito raggiunto dalla giovane cortigiana imperiale che con voce calorosa si congratula per la partita di poco prima
-Hai vinto un sacco di soldi gigante-
-E dopo almeno dieci pinte-
-Con chi stavi parlando?-

Gli chiede guardandogli dietro confusa mentre gli poggia le mani sul petto. Lui si volta, tirandosi su i pantaloni e accorgendosi incredulo di avere soltanto il muro alle sue spalle, lasciandolo di stucco fino a che sulle sue labbra non gli compare un sorrisetto rilassato. Si asciuga la bocca dalla birra e poi sospira rispondendole infine a bassa voce
-Niente... pensavo tra me e me-
Continuando a sorridere, riconoscendo la voce e l'aspetto di quell'altro come i suoi.





CITAZIONE
Direi che è un buon modo per finire :asd: Ci si rivede gattone! ;) Hai un debito!

Ruolata super facile visto che ci siam messi d'accordo ogni volta prima di scrivere i nostri turno :ahstop: Sembra più un racconto a due mani! Però direi che è venuta una figata!! :fifi:
 
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view post Posted on 25/2/2015, 15:08

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M'aiq il bugiardo
view post Posted on 27/2/2015, 01:00




M'aiq non è un fan delle love story quindi quella parte non interessava, ma la trama in sé è stata sviluppata in modo molto buono: parte iniziale, introduzione personaggi, parte centrale cn approfondimenti, colpo di scena plot twist e coinvolgimento emotivo, poi azione e infine un finale agrodolce con l'eliminazione del cattivo ma la separazione dei due.
A M'aiq piace! Soprattutto per 3 motivi: il primo è k lo avete ambientato con personaggi e vicende relative al mio GDR quindi è 1 prequel a tutti gli effetti! :+1: Il secondo è k siete riusciti perfettamente a seguirvi l'un l'altro senza incespicare così è davvero lineare! ;) terzo xk ho cominciato a seguire questo forum trovando i disegni d Drake e quindi mi piacciono un casino :rotfl:
L'unica cosa k non mi piace è il finale perché speravo sinceramente in qualcosa di più drammatico, essendo un fan del genere... parere mio assolutamente oggettivo e non obiettivo questo :ahstop:
 
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- Drake -
view post Posted on 27/2/2015, 11:46




Grazie per le recensioni :asd: M'aiq tu non parlare di dramma che con Dùmoriàan sei stato peggio di Martin nel far morire i personaggi :ahstop:
 
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Windaji
view post Posted on 27/2/2015, 15:02




CITAZIONE (- Drake - @ 27/2/2015, 11:46) 
Grazie per le recensioni :asd: M'aiq tu non parlare di dramma che con Dùmoriàan sei stato peggio di Martin nel far morire i personaggi :ahstop:

:guardingo:
 
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M'aiq il bugiardo
view post Posted on 2/3/2015, 17:37




No spoiler please -_-
 
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- Drake -
view post Posted on 19/3/2015, 14:26




Ci rivediamo su Dumoriaan allora ;)
 
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31 replies since 2/2/2015, 00:10   1723 views
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