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Corvus l'Esiliato, Work in progress

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Ruvaak
view post Posted on 11/7/2014, 22:45 by: Ruvaak




Considerazioni iniziali

Ho potuto constatare, durante le mie precedenti esperienze di gioco, che lo stile di gioco che più mi piace è quello basato sull'uso della Furtività. Tuttavia, personalmente disapprovo l'abuso delle abilità di Forgiatura e Incantamento che molti fanno e ritengo Alchimia poco conveniente, anche se delle tre è quella che mi dispiace di meno. Non sviluppare nessuna di queste, però, può portare non pochi svantaggi quindi, per ovviare a questi inconvenienti, dovrò pensare a qualcosa di diverso dagli standard. Nel frattempo, godetevi la storia e il racconto delle imprese di questo personaggio.

Informazioni generali

Nome: Corvus

Razza: Imperiale

Menhir: Pietra della Dama

Difficoltà di gioco: Leggendaria

Livello: 66

Attributi senza (con) equipaggiamento:
Magicka: 320 (450) - Salute: 300 (330) - Vigore: 300 (330)



Antefatto

Ultimogenito di una povera famiglia di pescatori, il piccolo Corvus viene alla luce ad Anvil nell’anno 171 della 4a Era, la sera dell'ottavo giorno di Focolare, sotto il segno della Dama. Tuttavia, a causa dell'interferenza del Serpente, riapparso nel cielo in quel mese, al momento della nascita non riceve alcuna benedizione e la sventura sembra abbattersi su di lui. La madre muore pochi giorni dopo il parto e, con lo scoppio della Grande Guerra tra l’Impero ed il Dominio Altmer, ogni speranza di avere un'infanzia felice svanisce. Il padre e tutti i suoi fratelli danno la loro vita per difendere la città durante l'assedio ed egli, ancora in fasce, si salva grazie all'unica sorella, che lo porta con sé dai nonni materni a Kvatch, prima di sparire misteriosamente senza dare spiegazioni. Questi si prendono cura di lui per qualche anno ma poi, a causa dell'età ormai avanzata, decidono di affidarlo agli zii che vivono a Skingrad. L'occasione di partire si presenta con il ritorno della pace, dopo la resa dell'imperatore e la firma del Concordato Oro-Bianco, quando alla popolazione viene nuovamente consentito di spostarsi lungo la Via d'Oro.

Il continuo viaggiare e la condizione economica dei genitori addottivi, resa precaria dal recente conflitto, lo obbligano fin da giovanissimo a badare a se stesso. Impara così ad essere autonomo e, dovendo riporre fiducia solo nelle proprie capacità, sviluppa una buona dose di autostima anche se, dall'altro lato, l'aver cambiato due volte famiglia nel giro di pochi anni contribuisce a farlo sentire solo ed abbandonato. Per questo comincia ad isolarsi dai coetanei e ad apprezzare la solitudine, diventando ben presto un ragazzo serio e riflessivo. Crescendo e ripensando alla propria infanzia, tutte le disgrazie capitategli lo rendono scettico nei confronti della politica dell'Impero e delle credenze religiose comuni alla società in cui viene allevato. Ciò nonostante, all’età di sedici anni sceglie, come tanti altri giovani come lui senza futuro, di arruolarsi tra le fila della Legione: qui impara a cavalcare, a tirare di spada, a maneggiare uno scudo e a combattere con l'armatura pesante. Gli viene poi insegnato a lanciare la più elementare delle magie di Distruzione del fuoco e, terminato l’addestramento di base, viene assegnato alla legione medica, dove impara come incantare il proprio equipaggiamento e si specializza nell’arte del Recupero. È in questa occasione che comprende per la prima volta di essere attratto dallo studio delle Arti Arcane.

Trascorsi quattro anni nell’esercito imperiale, mal sopportando la condizione di soldato semplice, decide di non prolungare oltre il fermo. A questo punto, in seguito anche alla morte degli ultimi anziani parenti, capisce che quanto gli è rimasto della propria paga da legionario non è sufficiente a permettergli né di entrare a far parte di una delle varie gilde di maghi presenti a Cyrodiil, né di condurre una vita dignitosa. Accetta quindi di lavorare come apprendista presso un fabbro di Bruma, la città in cui era acquartierata la sua compagnia, ma i figli di quest’ultimo, vedendo il suo impegno e la sua velocità d'apprendimento, cominciano a temere che possa diventare troppo bravo ed ereditare un giorno la bottega del loro padre. Spinti dall'odio, cercano allora in tutti i modi possibili di ostacolare il suo lavoro fino a che, stanco delle vessazioni che è costretto a subire, Corvus decide spontaneamente di andarsene. Non serba però alcun rancore, mostrando la propria natura gentile e forse eccessivamente comprensiva di imperiale.

Per qualche tempo vaga per i villaggi vicini al confine con le terre di Skyrim, chiedendo ospitalità agli abitanti, cacciando per procurarsi il cibo e lavorando occasionalmente come bracciante. Ritorna a Bruma quando ormai ha venticinque anni e trova lavoro come garzone presso l’emporio di un vecchio alchimista, da cui comincia ad apprendere i segreti di alcune erbe, ma i suoi nemici non si sono dimenticati di lui e non tollerano il suo ritorno in città. Trascorso qualche anno, l’occasione per cercare di scacciarlo nuovamente si presenta quando scoprono la sua relazione con una delle serve dello “Zipolo e Chiodo di Olav”, una locanda vicina all'ingresso orientale della città. Ai genitori della ragazza viene recapitata una lettera anonima che racconta della sua presunta devozione al culto di Mephala e annuncia l’imminente sacrificio della loro figlia alla Principessa Daedrica nel suo santuario. Allertate le guardie cittadine, Corvus viene immediatamente arrestato e, dopo un processo sommario, incarcerato. Tuttavia, visto il precedente servizio nella Legione, gli viene risparmiata la pena di morte.

Dopo appena un anno però riesce ad evadere e, consapevole di non avere più un futuro a Cyrodiil, decide di dirigersi verso Skyrim, così da poter sfuggire più facilmente ai suoi inseguitori grazie al caos generato dallo scoppio della Guerra Civile. È circa la metà del mese di Ultimo Seme dell’anno 201 della 4a Era quando, attraversando il confine, egli cade involontariamente in un’imboscata tesa dagli Imperiali ad un piccolo manipolo di Manto della Tempesta in marcia lungo la sua stessa strada.


Diario dell'Esiliato
Avvertenza: in questa sezione potrebbero essere rivelati dettagli riguardo a missioni, personaggi o agli sviluppi della trama. Chi non ha ancora giocato a Skyrim e non vuole rovinarsi l'esperienza di gioco è pertanto invitato a saltare questa parte.

Middas, giorno 27, Ultimo Seme
Sono ormai passati dieci giorni dalla mia fuga con Ralof e, apparentemente, nessuno è ancora venuto a cercarci, anche se ho visto una pattuglia di legionari condurre un prigioniero lungo la strada principale. In troppi a Whiterun sembrano simpatizzare per l'Impero e, anche se lo Jarl è neutrale, non posso rischiare che qualcuno scopra la mia identità. Spero che i lavoretti che ho svolto in città aiutino a sviare l'attenzione; ho già fatto arrabbiare Orgnar, il locandiere del Gigante addormentato a Riverwood, per aver preso di nascosto qualche foglia di Orecchio di elfo per le mie pozioni e alcune monete lasciate sui tavoli. Non avevo mai ucciso nessuno prima di arrivare a Skyrim, eppure è incredibile come questa terra selvaggia riesca a cambiarti, a farti apparire ogni cosa naturale. Certo, se bisogna scegliere tra la propria vita e quella del bandito che si ha di fronte non è difficile, ma quei poveri soldati a Helgen? Perfino quei mercenari mandati da Orgnar mi hanno fatto un po' pena, ma d'altra parte erano tre contro uno, probabilmente se Farengar non mi avesse venduto quel libro non sarei vivo. Prima raggiungerò l'Accademia e meglio sarà, lì dovrei essere al sicuro e finalmente potrò imparare di più sulla magia, fare affidamento solo sul mio arco e la mia spada mi preoccupa e viaggiare da solo, per quanto necessario, non aiuta. Dopo aver visto quei non-morti al Tumulo delle Cascate Tristi, spero di non dover passare la notte in un'altra caverna. Tra l'altro ho abbastanza provviste, ma ho finito la birra, spero di non impiegarci troppo.

Aggiornamento originale: qui.

Morndas, giorno 8, Focolare
Oggi sarebbe il mio trentesimo autunno. Un paio di giorni fa ho contratto le giunture di pietra e ho passato tutta la mattina alla Giumenta Bardata a dormire accanto al fuoco nel mio sacco a pelo. Al pomeriggio sono andato a curarmi all'altare e, per tirarmi su il morale, ho mangiato una nocciola candita. Poi sono tornato a dormire. Ieri, nonostante la malattia e la stanchezza del viaggio, ho resistito e ho sbrigato la maggior parte delle faccende. Dannati lupi, oggi sarei potuto già essere in marcia per Fulguntur, ora capisco perché non ci sono pastori a Skyrim. Nonostante abbia ucciso decine di quelle bestie, il loro numero non sembra diminuire. Però questo riposo mi ci voleva, soprattutto dopo aver passato due notti a Fellglow, quegli evocatori mi hanno dato del filo da torcere. Lo stesso non si può dire dei banditi alle Torri di Valtheim, le loro corazze erano così deboli contro le mie frecce. Ho fatto bene a fermarmi a Windhelm per farne scorta e mi sarei anche goduto la permanenza in città se non fosse stato per certi suoi abitanti. Non che abbia qualcosa contro i manto della Tempesta, ma sentir continuamente parlare di Ulfric come se fosse il decimo Divino sceso in terra è irritante. Non ho interesse a schierarmi in questa guerra, meglio non pensarci. Piuttosto, non so chi sia il maestro di Illusione a Winterhold, ma spero che mi insegni qualche nuovo incantesimo, la ricompensa dell'Arcimago non è stata granché visto quello che ho passato a Saarthal. Tra l'altro, devo parlare anche con quello di Evocazione. Non credevo che funzionasse veramente la magia che ho appreso da quei libri, a Fellglow. Non volevo usarla, eppure mi serviva aiuto per superare quelle due maghe in quella stanza. Sotto l'effetto di Furia, hanno combattuto finché una delle due ha ucciso l'altra. Giaceva riversa sul pavimento, con una punta di ghiaccio nel petto, eppure io l'ho riportata in vita e si è scagliata nuovamente contro l'altra, distraendola e permettendomi di tagliarle la gola. Dopo di che, fiamme blu l'hanno avvolta e sono rimasti solo i suoi vestiti e un mucchietto di cenere. Uno spettacolo tanto affascinante quanto spaventoso, spero di non essere costretto a farne di nuovo ricorso.

Aggiornamento originale: qui.

Fredas, giorno 26, Focolare
Parlare con Phinis Gestor mi ha un po' tranquillizzato, fortunatamente qui la Negromanzia viene considerata alla pari delle altre Arti. Ovviamente bisogna essere molto cauti, perché a quanto pare questi Nord non vanno molto d'accordo con i maghi, ma per il resto non sembrano esserci tabù particolari. Sono riuscito anche ad incontrare Drevis Neloren e farmi vendere un altro paio di libri, che ho dovuto leggere in fretta e furia. Sono tornato a Winterhold da pochi giorni e devo già ripartire. Nelle ultime settimane ho girato mezza Skyrim, da Whiterun a Solitude e da Morthal a Windhelm. Poco male, questi viaggi mi stanno facendo arricchire oltre ogni aspettativa e poi ho una scusa per cercare il terzo frammento dell'amuleto di questo Gauldur. Con l'occasione probabilmente farò tappa a Riften: vista la posizione dovrebbe essere una città abbastanza tranquilla e la guerra non dovrebbe averla ancora colpita. Probabilmente mi fermerò qualche giorno e con l'occasione andrò a caccia, visto che le provviste stanno scarseggiando, e poi chiederò in giro informazioni su una certa Grelod la gentile. Di certo quel ragazzo avrà esagerato e un semplice incantesimo di Calma basterà a farla ragionare. Poi, in base a quanto tempo mi faranno perdere queste faccende, mi dirigerò ad est oppure tornerò all'Accademia. Salvo imprevisti, e questa volta mi guarderò bene dall'accettare un lavoro da qualche altro argoniano, un paio di settimane dovrebbero essere più che sufficienti. Ad ogni modo, spero che dopo questo viaggio tutta la faccenda dell'Occhio si risolva e che possa finalmente concentrarmi sull'apprendimento di nuovi incantesimi. Fin'ora sono stato costretto dagli eventi a fare pratica direttamente sul campo e non sempre le mie magie hanno sortito l'effetto che desideravo. I miei compagni non sembrano però passarsela tanto meglio, quindi forse dopotutto non sono rimasto così indietro. Chissà se i Maestri ci sottoporranno mai a delle prove.

Aggiornamento originale: qui.

Middas, giorno 15, Gelata
Ormai disperavo di uscire da quelle rovine. Quattro giorni sono passati. Quattro giorni ho impiegato ad attraversare Labyrinthian e tre notti ho passato nelle sue gallerie e nelle sue sale, vicino ai corpi dei Draugr trafitti dalle mie frecce. Quattro giorni, tormentato da strane visioni dei maghi che prima di me hanno tentato la stessa impresa. Arrivato a metà del sotterraneo ho consumato l'ultima fetta di arrosto di horker, fortunatamente avevo con me abbastanza acqua. Alla fine sono riuscito a rivedere la luce del sole e mi sono incamminato lentamente verso Morthal, stanco ed appesantito dal bottino, protetto da un incantesimo di Invisibilità. Ancora una volta, in poche settimane, ho attraversato metà dei feudi di Skyrim, ma non sono mancati gli imprevisti. Anzi, posso quasi dire che nulla è andato secondo i miei piani. Due volte ho perso la mia attrezzatura da campo e sono dovuto tornare a Windhelm, senza nemmeno accorgermi del sicario che mi seguiva. Ora non mi darà più fastidio, ma non ho trovato indizi che potessero suggerire l'identità del mandate. Non importa, la prossima volta mi farò trovare pronto, ed ora ho cose più importati a cui pensare. Ho tutti i frammenti dell'amuleto di Gauldur, e in più queste due maschere, una di legno e l'altra di pietra lunare. Apparentemente sono identiche, ma sento che la seconda emana un potere più forte. Entrambe sembrano molto antiche, probabilmente faranno riferimento a qualche culto dei primi nord di Skyrim, chissà se Urag Gro-Shub ha qualche libro sull'argomento. Sempre se riuscirò a tornare all'Accademia. In questo villaggio non c'è neanche un emporio e non so come disfarmi degli oggetti più ingombranti. Sapevo che avrei dovuto rubare il cavallo di quei banditi accampati poco distanti da Whiterun, ma quella bestia non ne voleva sapere di venire con me. Probabilmente il combattimento l'ha spaventato. Dannati banditi, devono sempre opporre resistenza. Ora sono indeciso se riattraversare subito le rovine, rischiando di essere sbranato da un troll, o dirigermi prima a Solitude attraverso la palude, sfidando i ragni e qualsiasi altra cosa si nasconda in quell'acquitrino.

Aggiornamento originale: qui.

Missive dell'Arcimago
Avvertenza: in questa sezione potrebbero essere rivelati dettagli riguardo a missioni, personaggi o agli sviluppi della trama. Chi non ha ancora giocato a Skyrim e non vuole rovinarsi l'esperienza di gioco è pertanto invitato a saltare questa parte.

Loredas, giorno 1, Luce del Mattino
A due settimane di distanza dalla mia elezione, alquanto inaspettata a dire il vero, credo sia giusto rendere conto del mio operato. Immagino che la voce si sia già sparsa per le terre di Skyrim, nondimeno ritengo opportuno, visto l'incarico che ricopro, che mi rechi alla corte di ogni Jarl per una presentazione ufficiale. Ho avuto già modo, nei miei viaggi precedenti, di conoscere ufficiosamente alcuni di loro ed alcuni dei loro maghi, ma ora è diverso. Ad oggi, ho potuto visitare solo Windhelm e Riften ed è qui, infine, che gli affari mi stanno trattenendo. È comunque mia intenzione riprendere il mio viaggio verso ovest il prima possibile per terminarlo, infine, a Markarth. Spero che la regina di Solitude non se la prenda se sono passato prima dal suo rivale, ma non poteva essere altrimenti per ovvi motivi geografici. A proposito di quest'ultimo, durante il nostro incontro l'ho informato degli ultimi fatti successi all'Accademia, omettendo volontariamente il coinvolgimento di un emissario dei Thalmor nei recenti avvenimenti per evitare di attirare eccessivamente, nel bene e nel male, la sua attenzione su Winterhold. Lo lascerò all'oscuro di questo particolare finché non avrò discusso della questione anche con lo Jarl Elisif, il mio legittimo interlocutore, sperando in una risoluzione pacifica della faccenda. Se questo non sarà possibile, mi appellerò ad Ulfric. In un modo o nell'altro, troverò una strada e giustizia sarà fatta per la morte del mio predecessore Savos Aren.
Possano i Divini sempre favorirci,
Arcimago Corvus

Aggiornamento originale: qui.

Loredas, giorno 15, Luce del Mattino
Il mio viaggio si sta per concludere, tuttavia non credo di tornare molto presto a Winterhold e, pertanto, voglio aggiornare coloro che ripongono in me la loro fiducia e che mi attendono all'Accademia sugli ultimi avvenimenti. Per una serie di fortunate coincidenze, il viaggio fino a Morthal è stato più rapido del previsto ed in breve tempo ho visitato cinque de sei feudi nei quali non ero ancora stato. Gli imprevisti non sono di certo mancati, soprattutto nel Reach, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ho recuperato un antico artefatto nordico, una maschera per la precisione, simile ad altri due che avevo rinvenuto a Labyrinthian durante la spedizione per il recupero del Bastone di Magnus, e ho appreso un incantesimo di evocazione che sarò lieto di mostrare al buon Phinis Gestor. Non temete però, tutto verrà condiviso con i membri dell'Accademia, così che queste scoperte possano ampliare la conoscenza di noi tutti. Ad ogni modo, tornando a questioni più pratiche, l'udienza presso lo Jarl Elisif si è conclusa in modo piuttosto positivo, per lo meno apparentemente. I maghi e le maghe di Winterhold non si sono mai intromessi negli affari dei sovrani di Skyrim, quindi credo che abbia capito che, se siamo arrivati a questo punto, è perché la situazione è grave. Ma, conoscendo la sua indole, nonostante le buone intenzioni temo che si dimenticherà presto della questione e non conto nemmeno che i suoi consiglieri e gli altri dignitari di corte glielo ricordino, essendo il nostro un problema piuttosto spinoso. Spero di sbagliarmi e prego gli Otto perché sia così, ma bisogna essere realisti. Nel frattempo, dopo aver aiutato lo Jarl qui a Falkreath a risolvere alcune faccende, mi dirigerò verso Dawnstar, l'ultima tappa di questo viaggio.
Possano i Divini sempre guidarci,
Arcimago Corvus

Aggiornamento originale: qui.

Fredas, giorno 5, Stella della Sera
Affari urgenti richiedono la mia presenza altrove. Per questo motivo, nonostante sia riuscito a riposare solamente qualche ora nei miei alloggi, devo ripartire immediatamente e lascio quindi nelle mani di Tolfdir la direzione di tutti gli affari interni all'Accademia. La riunione con tutti gli insegnanti e i membri più anziani è pertanto rimandata, anche se posso già assicurarvi che tutti i colloqui con gli Jarl si sono conclusi positivamente e, in segno di rispetto, Idgrod Ravencrone di Morthal e Laila Donna-Legge di Riften mi hanno nominato thane dei loro feudi. Durante i miei viaggi, inoltre, ho recuperato alcuni artefatti magici che emanano un forte potere: oltre alle maschere di cui avevo parlato nella lettera scorsa, ci sono anche uno strano pugnale, il cui stile assomiglia a quello dei manufatti dei Dremora, uno spadone d'ebano e alcuni bastoni. Sono sicuro che Sergius Turrianus li troverà molto interessanti, se vorrà esaminarli. Mi aspetto comunque di ritrovarli intatti al mio ritorno, accompagnati magari da un'analisi dettagliata sul tipo di incantamento e sulla loro natura. Vorrei potermi dilungare maggiormente, ma il tempo stringe e devo partire. Il viaggio sarà comunque più breve dell'ultimo e per la metà del mese dovrei essere di ritorno.
Possano i Divini sempre proteggerci,
Arcimago Corvus

Aggiornamento originale: qui.

Memorie del Nightingale
Avvertenza: in questa sezione potrebbero essere rivelati dettagli riguardo a missioni, personaggi o agli sviluppi della trama. Chi non ha ancora giocato a Skyrim e non vuole rovinarsi l'esperienza di gioco è pertanto invitato a saltare questa parte.

Loredas, giorno 27, Stella della Sera
Sono passati quattro mesi o poco più dal mio arrivo a Skyrim. Sono arrivato in questa terra fuggiasco, senza un soldo, sapevo solo leggere e scrivere, dovevo affidarmi alla mia esperienza di cacciatore, alle poche nozioni di forgiatura e alchimia che avevo imparato e al mio addestramento da legionario. Ora ho contatti in quasi tutti i feudi, possiedo una montagna di denaro e ricchezze, proprietà e titoli presso metà delle corti dei vari Jarl. Sono l'Arcimago dell'Accademia, un ladro della Gilda e un assassino della Confraternita. Se me l'avessero detto non ci avrei creduto, e stento a convincermi tutt'ora, com'è possibile che la vita di un uomo possa cambiare così radicalmente in così poco tempo? E non è finita qui. Da quando ho sconfitto quel drago nella tundra del Whiterun, poco distante dalla città, gli abitanti hanno cominciato a chiamarmi Dovahkiin e questo ordine di eremiti, i Barba Grigia, vuole incontrarmi. Ma non sono queste leggende dei nord che mi fanno riflettere. Quando Mehrunes Dagon mi offrì il suo pugnale, chiedendomi di essere il suo servo, accettai il Rasoio ma gli risi in faccia. Non ho mai creduto in alcuna divinità e non avevo intenzione di cambiare idea, tutto ciò che ho ricevuto me lo sono guadagnato, non dovevo e non devo niente a nessuno. Eppure una settimana fa ho stretto un patto o, per meglio dire, un contratto con un altro principe daedrico. Ora sono anche un Nightingale di Nocturnal, ma non so se a spingermi ad accettare è stato l'odio per Mercer Frey o qualcos'altro. Karliah mi ha spiegato che, oltre ad essere la dea della notte e dell'oscurità, è anche il patrono di tutti i ladri e che da lei dipenda la nostra fortuna. Per me è impossibile, eppure non riesco a smettere di pensarci, soprattutto da quando mi è apparsa per il giuramento. Il mio arrivo a Skyrim non è stato casuale? È veramente opera mia tutto quello che mi è accaduto? La risposta mi sembra ovvia, ma il dubbio dentro mi attanaglia. Devo trovare dei libri, qualunque cosa che mi permetta di sapere di più su questa storia, ho bisogno di cercare delle risposte. Voglio visitare il Sepolcro del Crepuscolo. Devo capire.

Aggiornamento originale: qui.

Equipaggiamento
Armi:
-Rasoio di Mehrunes

Abbigliamento:
-Vokun [Le magie di Evocazione, Illusione e Alterazione costano il 20% in meno]
-Amuleto di Gauldur [Aumenta la Magicka, la Salute e il Vigore di 30 punti]
-Vesti dell'Arcimago [Le magie costano il 15% meno, ottieni +50 di Magicka e questa si rigenera più rapidamente del 100%]
-Fasce per mani ammantate [Raddoppia il danno bonus assestato dagli attacchi furtivi con le armi a una mano]
-Anello della Magicka superiore [Aumenta la Magicka di 50 punti]
-Scarpe ammantate [Ti muovi più silenziosamente]


Incantesimi
-Illusione: Chiaroveggenza, Coraggio, Furia, Visione del Decimo Occhio, Attenuazione, Calma, Paura, Adunata, Frenesia, Invisibilità, Pacificazione, Sbaragliare, Armonia, Chiamata alle Armi, Isteria, Violenza.
-Alterazione: Carne di Quercia, Equilibrium, Lume di Candela, Carne di Pietra, Luce magica, Carne di Ferro, Individua vita, Respirare Sott'Acqua, Telecinesi, Trasmuta, Carne d'Ebano, Individua Non Morto, Paralisi.
-Evocazione: Evoca Draugr, Evoca famiglio, Evoca spada, Ascia da Guerra Evocata, Famiglio delle Fiamme, Rianima Cadavere, Trappola dell'Anima, Evoca Arco, Revenant, Evoca Atronach della Tempesta, Zombi Terrificante.
-Recupero: Cura, Difesa Minore, Cura Rapida, Mani Curative.
-Distruzione: Fiamme, Morsa gelida, Scintille.


Urli
-Forza inesorabile: Fus Ro Dah (3/3)
-Marchio della Morte: Krii (1/3)
-Prosciuga vitalità: Krii (1/3)
-Scatto turbinante: Wuld (1/3)


Abilità
(Al livello 66)

Arcieria (Leggendaria, Livello 100): Tensione estrema (5/5), Occhio di falco (1/1), Tiro potente (1/1).
Armi a una mano: Uomo d'arme (5/5).
Furtività (Leggendaria, Livello 100): tutte (13/13).
Scassinare (Livello 100): Serrature basilari (1/1), Serrature semplici (1/1), Serrature medie (1/1), Tocco aureo (1/1), Cacciatore di tesori (1/1).
Illusione (Leggendaria, Livello 100): tutte (13/13).
Alterazione (Leggendaria): Alterazione principiante (1/1), Alterazione apprendista (1/1), Alterazione specialista (1/1), Alterazione esperto (1/1), Resistenza magica (3/3), Stabilità (1/1).
Evocazione: Evocazione principiante (1/1), Evocazione apprendista (1/1), Evocazione specialista (1/1), Evocatore (2/2), Legame mistico (1/1).

Punti non spesi: 8.


Stile di combattimento

Non ingaggio mai senza prima aver usato Attenuazione. A seconda del numero e della forza dei nemici, posso iniziare il combattimento direttamente con l'arco evocato oppure lanciando Frenesia e lasciando che gli avversari combattano tra di loro per un po'. Contro i boss o i nemici più forti posso rianimare dei cadaveri, se ci sono, e renderli più forti con Coraggio per ricevere supporto, ma purtroppo non sempre funziona. Se resta un solo nemico con poca vita, posso provare a pugnalarlo alle spalle.
Se la situazione si fa critica, uso Invisibilità e corro a nascondermi.
Se mi attaccano all'improvviso, lancio Calma per avere il tempo di allontanarmi un po' e prepararmi prima di iniziare il combattimento.
Se non posso evitare lo scontro aperto, casto Paura per poter menare l'avversario indisturbato con due spade evocate.


Mod installate

Una cinquantina. Quelle degne di nota ai fini del gameplay sono Character Creation Overhaul e Realistic Needs and Diseases. Non sono proprio un role-player, ma aiutano dal punto di vista dell'immersione e quindi ve le consiglio. Dato che entrambe comportano delle penalizzazioni per quanto riguarda la quantità di peso trasportabile (la prima perché riduce il totale massimo, la seconda perché costringe a trasportare provviste ed equipaggiamento da campo che normalmente non servirebbero), consiglio di installare anche Bandolier - Bags and Pouches.
Anche Climates of Tamriel e Realistic Lighting Overhaul sono due must secondo me, soprattutto per rendere rovine, grotte e simili veramente buie e dare un senso a torce e incantesimi come Luce di candela e Luce magica.

Edited by Ruvaak - 24/1/2015, 14:56
 
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