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La Grande Bellezza

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[DragonKnight]
view post Posted on 6/3/2014, 00:26 by: [DragonKnight]
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Daedra

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A seguito dell'assegnazione del premio Oscar per il miglior film straniero a La Grande Bellezza, regia di Paolo Sorrentino, sono nate - soprattutto sul web - numerose polemiche sul fatto che tale premio sia meritato o meno.
Apro questo topic con la speranza di innescare un dibattito civile sul film stesso, portando opinioni e pensieri a confronto.
Parto da un mio spunto.

Personalmente ho apprezzato moltissimo il film, l'ho trovato un affresco della paralisi e del degrado dell'alta società romano eseguito con la massima meticolosità. Roma stessa, grande protagonista del film, svela la sua decadenza che entra in comunicazione diretta coi personaggi che la vivono, i quali sono un retaggio ormai anacronistico di una società in declino, nella decadenza, che si aggrappa alle ultime briciole di vita rifiutandosi di accettare la propria inevitabile scomparsa silenziosa.
I grandi padroni delle feste e degli eventi mondani si spengono, sotto l'indifferenza generale, nonostante i continui sforzi di apparire ancora vigorosi.
Jep Gambardella è allo stesso tempo un distruttore e una vittima di questo sistema in caduta libera.
Ne è stato all'apice, ha raggiunto le vette dei suoi obiettivi personali ponendosi come centro di gravità di questo mondo turbinante e caleidoscopico alla cui rovina egli si rende conto, autonomamente, del destino della realtà che lo circonda.
E' un destino che tende al nulla, un destino vuoto, vuoto esattamente come lo era la vita mondana a cui apparteneva. Dietro l'edonismo, dietro lo sfarzo, dietro il lusso si cela solamente un vuoto da cui tutti i personaggi cercano di sfuggire, invano, aggrappandosi ai rimasugli di un mondo creato da essi stessi appositamente per loro stessi, al solo scopo di trovare un'ancora di salvezza in un'esistenza altrimenti vacua.
E tuttavia, la vacuità si rivela proprio in questa ricerca disperata di un posto, di una determinazione, del raggiungimento di un obiettivo sociale che sotto il velo dell'ipocrisia dimostra di non essere nulla.
Jep Gambardella arriva a capirlo, e può permettersi di estraniarsi da quella società che lo ha caratterizzato, così da sottolinearne i difetti, deplorandoli, ma riconoscendo al tempo stesso di essere stato condizionato da quel modello di vita egli contribuisce a demolire con ironica nobiltà.
La conclusione, amara, è che nel mondo in cui era abituato a vivere Jep Gambardella non è più in grado di ritrovare la grande bellezza, perchè essa è morta sotto le ipocrisie e le finzioni di una società basata sulla scenografia e sulla visione di se stessi, di conseguenza basata essenzialmente sul nulla.
 
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