| @Shadrown
A parte che i genitori potrebbero farsi anche un po' gli affari loro ahahah Detto questo, da quel che so non credo assolutamente che una coppia omosessuale vorrebbe che il figlio seguisse "le sue orme"; stiamo parlando di un orientamento sessuale, una cosa molto intima, su cui nessun desiderio esterno (di alcuna persona) dovrebbe interferire, non stiamo parlando di valori, che giustamente un genitore vorrebbe trasmettere ai figli. Tra l'altro, anche i genitori che spingono il figlio ad una determinata carriera sbagliano pesantemente, e questo penso sia ovvio.
Gli eterosessuali non hanno dovuto far accettare la propria sessualità né a se stessi, né agli altri, ed è per questo che non comprendono la violenza che sta nel cercare di spingere qualcun altro ad avere una sessualità diversa da quella che sente e non comprendono il disagio che si prova nel non sentirsi accettati. Gli omosessuali invece hanno patito tutto ciò, sanno cosa significa, per questo gli insegnano a seguire la strada che hanno dentro. Anzi, se il loro figlio è eterosessuale non possono che esserne felici, perché è la prova che è stato cresciuto senza condizionamenti derivanti dall'orientamento sessuale dei genitori.
Considerando che la tesi più accreditata secondo la scienza è che la sessualità sia in parte determinata da fattori genetici, in parte da fatto ambientali, è ovvio che un figlio cresciuto da una coppia dello stesso sesso abbia più probabilità di "scoprirsi" omosessuale, ma chiaramente il motivo è che non subisce lo stesso condizionamento e la stessa pressione che deriva dall'essere cresciuti da una coppia etero. E questo condizionamento è sempre (almeno oggi) maggiore rispetto al condizionamento derivante dal crescere in una famiglia omogenitoriale, sia per i motivi espressi sopra (i gay non hanno la stessa tendenza a condizionare la sessualità dei figli, per via delle esperienze vissute) sia perché l'INTERA SOCIETA' è, per così dire, "eterocentrica". In un certo senso è giusto che sia così, perché gli eterosessuali costituiscono la maggioranza della popolazione e forse lo costituirà sempre (anche quando, ipoteticamente, ci saremo liberati da tutte le catene culturali e sociali), però non è molto giusto nei confronti di un bambino in crescita: mettiamo caso che i non-etero (non dimentichiamo che ci sono anche tantissimi bisessuali) siano solo l'1% della popolazione (mooolto meno di quanti siano in realtà); di sicuro si parlerebbe ancora meno di omosessualità e compagnia bella; pensate quanto condizionamento e pressione sarebbero esercitati su un ragazzino che dentro di sé non si sente etero. Il disagio sarebbe molto alto, ancora più di quello attuale, che già porta a tanto malessere, depressione e, nei casi peggiori, al suicidio. Quindi non so quanto sia giusto che, solo perché gli etero sono la maggioranza, allora tutta la società debba essere dipinta quasi sempre come eterosessuale (io credo che fino ai miei 12 anni, gli unici riferimenti che avevo sentito ai gay erano di tipo denigratorio, non sapevo nemmeno cosa fosse esattamente un gay, al massimo potevo venire a conoscenza di qualche stereotipo e basta). Quando salta fuori, in TV o in qualsiasi altro media, una qualsiasi discussione o rappresentazione dell'omosessualità, salta sempre fuori il tizio che dice che ormai questi omosessuali si vedono ovunque e, nei peggiori casi, denuncia pure una sorta di complotto ai danni del mondo eterosessuale/tradizionale. Io invece penso che, nell'interesse di quella percentuale, bassa o alta che sia, di ragazzini che dentro di sé non si sentono eterosessuali, sarebbe una cosa molto buona se non ci fosse nemmeno bisogno del momento "adesso parliamo di omosessuali", ma bensì dovrebbe sembrare come parlare di chi preferisce la montagna anziché il mare. Sulla questione sessualità invece i bambini/adolescenti si sentono dire quasi sempre dal mondo esterno che, o gli piace il mare o gli piace il mare.
Quuuuindi, dopo tutto questo sproloquio concludo: i genitori omosessuali che voglio farsi gli affari del povero figlio gli chiederanno "ti piace qualcuno?" magari aggiungendo "una ragazza o un ragazzo?" (non vedo cosa ci sia di difficile, alla fine le opzioni sono due, mica 100 LOL), così come dovrebbero fare i genitori eterosessuali. Per quanto riguarda il caso dei genitori eterosessuali questa è quasi utopia (perché purtroppo, loro e tutta la società danno per scontato che tu sia etero), ma magari un giorno si arriverà a questo punto per tutte le famiglie.
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