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Skyrim: the legend of Dovahkiin

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Lady Iris
view post Posted on 22/5/2013, 14:35




Ryuk,oltre a essere uno scorfanello sei anche maniaco :sisi:
e vabbè, devi aspettare lunedì xD almeno in questo ho inserito la licantropia, dai. Accontentati U.U
 
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Ryuk-Snepsi
view post Posted on 22/5/2013, 14:53




CITAZIONE (Lady Iris @ 22/5/2013, 15:35)
Ryuk,oltre a essere uno scorfanello sei anche maniaco :sisi:

Disse quella che ha scritto un intero capitolo su una sveltina :ahstop:
 
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Lady Iris
view post Posted on 22/5/2013, 15:03




CITAZIONE (Ryuk-Snepsi @ 22/5/2013, 15:53) 
CITAZIONE (Lady Iris @ 22/5/2013, 15:35)
Ryuk,oltre a essere uno scorfanello sei anche maniaco :sisi:

Disse quella che ha scritto un intero capitolo su una sveltina :ahstop:

quello è ammoooore. <3 E poi non accetto critiche di questo genere da uno che si vuole spupazzare aela :ahstop:
 
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Ryuk-Snepsi
view post Posted on 22/5/2013, 15:27




CITAZIONE (Lady Iris @ 22/5/2013, 16:03)
quello è ammoooore. <3 E poi non accetto critiche di questo genere da uno che si vuole spupazzare aela :ahstop:

Quello non è ammooooore come dici tu. Era solamente la tua Iris che aveva voglia di... lasciamo stare che è meglio :sisi2:
E cosa hai da dire contro Aela scusa!? Meglio del tuo Vilkas di sicuro :ahsisi:
 
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Il Jappo
view post Posted on 27/5/2013, 09:21




Ok..... Ryuk EPIC WIN, ma sappi che Aela non mi aggrada. Vai sotto spoiler se ti interessa....



Stacci, Iris. :sisi: :sisi: :sisi: :sisi: :sisi:

P.S.: finalmente mi sono rimesso a paro con i capitoli........ Il libro decisamente te lo comprerei.... :fiorellino:
 
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Lady Iris
view post Posted on 27/5/2013, 09:55




Chapter XIII
Vengeance



Dovetti aprire e chiudere gli occhi un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco ciò che avevo davanti.
-Mmh...- mi mossi piano.
Non provavo dolore, non molto almeno, solo una grande confusione ed un po' di stanchezza.
Dovuta a cosa? Non ne avevo idea.
Mi tirai su spingendo a terra con le mani e strinsi i denti quando una fitta di dolore mi colpì le spalle.
-Ma che...?- mi guardai e solo in quel momento realizzai di essere completamente nuda, con solo un mantello di stoffa grezza a proteggermi a mo' di coperta.
Mi coprii come meglio potei e mi affrettai a guardarmi intorno alla ricerca di qualcuno, e con sollievo i miei occhi incontrarono uno sguardo amico.
-Aela.- sussurrai, stringendomi il mantello addosso, e quella abbozzò un mezzo sorriso soddisfatto.
-Beh,la tua trasformazione non è stata certo facile, ma sei ancora in vita. Congratulazioni.- rispose quella avvicinandosi a me e gettandomi un fagotto sulle gambe semi scoperte, fagotto che non aprii.
-Eh?- scossi la testa cercando di riprendermi da quel torpore confusionario, ma quel gesto non fece altro che confondermi di più -Cosa è successo?- chiesi mentre la cacciatrice si sedeva accanto a me, a gambe incrociate e le braccia appena all'indietro per sostenere il peso del proprio corpo.
-Sei nata all'interno del branco, Sorella.- mi disse, e gli ultimi ricordi che avevo riguardo quella notte danzarono davanti ai miei occhi confusi ma intenai -Ti invidio, quasi.- la guardai con la coda dell'occhio, ma la cacciatrice stava guardando verso l'alto, verso le sue lune -La prima volta è sempre la più...intensa.
Avevo accettato il sangue di bestia, ero entrata nella famiglia degli uomini lupo e sarei appartenuta ad Hircine per l'eternità. Avrei potuto lottare finché ero in vita, andare contro di lui e la caccia in generale, ma una volta chiusi gli occhi i suoi Campi di Caccia mi avrebbero comunque accolta a braccia aperte, sia come cacciatore che come preda.
-Non ricordo quasi nulla.- ammisi, e finalmente il mio corpo iniziò a funzionare di nuovo, se non meglio.
Quando mi trasformavo ovviamente tutti i miei sensi erano amplificati, ma anche in forma umana godevo di un certo vantaggio che in battaglia, più di una volta, sarebbe stato utile se non fondamentale, e quella sera scoprii per la prima volta i miei nuovi sensi: il canto dei grilli era forte, anche troppo, ed ero sicura di aver sentito uno scoiattolo zampettare sopra le nostre teste anche se non alzai il volto per verificare, inoltre gli odori erano vivi, potevo percepirli come mai prima di quel momento, l'odore del sudore, la scia debole di qualche animaletto di passaggio, l'odore di cane bagnato proveniente da Aela, leggero, attutito in qualche modo dall'odore di muschio, pelle, e di legno.
L'odore di una cacciatrice.
-È normale, la prima volta che prende possesso di te la bestia si scatena.
-Ed è così per tutti?- chiesi con le gambe sotto il corpo e la schiena appoggiata all'albero, non riuscendo a nascondere l'ansia che mi faceva provare la nuova condizione.
-Chi più, chi meno. Siamo tutti diversi e non possiamo reagire alla stessa maniera.- finalmente distolse lo sguardo dalle due lune, lasciando sparire il sorriso per guardarmi seria -Anche se devo ammettere che ci hai causato molti problemi, stanotte. Persino più di Farkas quando si è trasformato la prima volta.
-Ho ferito qualcuno?
-Tu cosa ricordi?- mi chiese lei invece di rispondere.
Sebbene avessi la mente stanca, mi concentrai il più possibile, appoggiando una mano alla tempia.
-Ecco...credo di aver cacciato.- mi leccai le labbra, avvertendo solo in quel momento uno strano sapore rugginoso in bocca -Sì, ho cacciato. Ho la bocca che sa di sangue.- analizzai -Un animale, spero.
-Un cervo.- sospirai sollevata, ma la domanda posta precedentemente non era ancora stata risolta -Che altro?
Assottigliai gli occhi, guardando un punto fisso avanti a me.
-Mi fanno male le spalle e...-mi toccai il viso e con le dita tracciai il profilo di una nuova cicatrice -E questa?
-Non hai solo cacciato, stanotte.- studiai di nuovo la ferita.
Partiva da poco più sotto dell'occhio destro per poi procedere quasi in verticale ed arrivare alla mascella, sfiorando la fossetta a lato della bocca. Il graffio che avrebbe dovuto aprirmi la faccia era stato incassato da me solo di striscio, e già uno strato di crosticina sopra che normalmente avrebbe impiegato giorni a formarsi era già presente, presto avrebbe lasciato solo la cicatrice.
-Con cosa ho combattuto?
-Non “cosa”.- mi corresse Aela -Hai ferito Farkas all'addome.- non riuscii a dire nulla, la bocca era diventata asciutta -E lui ha ferito te, ma se non ti sei nemmeno accorta della spalla medicata la tua rigenerazione deve essere molto potente.
-Io non ho una spalla...- abbassai lo sguardo e vidi una fasciatura semplice, ma ben fatta che passava sotto l'ascella e copriva la spalla sinistra.
Effettivamente ero così presa dalle nuove sensazioni provate che non mi ero resa conto del bruciore che infiammava la zona, però le bende era pulite e non sentivo odore di sangue, segno che doveva essere in piena rimarginazione.
-Come è possibile?- mi chiesi, quasi spaventata da ciò che il mio corpo era in grado di fare, la voce ci Aela mi arrivava quasi lontana.
-Gli avevo detto di andarci piano con te, ma sei stata, diciamo...ostica, da fermare. E poi non è mai stato un maestro nel controllare la sua forza.- il muso ringhiante di un lupo apparve nella mia mente, ricordavo di averlo riconosciuto, così come avevo riconosciuto...
-Vilkas.- la interruppi, mordendomi il labbro inferiore -Ho combattuto anche con lui.- non era una domanda, ma una constatazione, e mi toccai di nuovo la ferita -Questa...è stato lui a farla.
-Abbiamo cercato di essere più delicati possibile.- assicurò con tono sbrigativo la cacciatrice -Ma come ti ho detto ci hai creato parecchi problemi. Eri inquieta.- sbuffai.
-Non abbastanza da impedirti di atterrarmi.- contorsi la bocca in una smorfia di dolore -Fa male dietro il collo, dannazione!
-Lo so. È per quello che ti ho afferrata lì, se ha funzionato anche con quella fiamma vagante di Vilkas ero sicura che avrebbe calmato anche te.
-Non farlo mai più.
-Quando imparerai a controllarti non ce ne sarà bisogno.- mi assicurò la donna.
-Vuoi dire che si può controllare?- le chiesi, stupita -Insomma...è avvenuto tutto così velocemente.
-Se non potremmo controllare la bestia che c'è in noi non saremmo diversi dagli animali, che agiscono d'istinto. Forse in parte saremmo bestie, ma c'è ancora la nostra parte umana con cui fare i conti, Iris. E questa non può prendersela nessuno, nemmeno Hircine.- il nome del daedra mi scatenò una sensazione sgradevole addosso,tanto che rabbrividii e scossi la testa -Vestiti, tra poco torniamo a Jorrvaskr.- annuii ed iniziai a frugare nel fagotto che la cacciatrice mi aveva portato, trovando una camicia semplice e ruvida, dei pantaloni e degli stivali, Aela era venuta preparata, non doveva essere la prima iniziazione a cui partecipava.
-Come stanno Vilkas e Farkas?- chiesi mentre lasciavo cadere il mantello a terra e scrollavo i pantaloni.
-Hanno la pelle dura. Vilkas non avrà che qualche livido, mentre Farkas si riprenderà in un paio di giorni, la licantropia ha i suoi vantaggi, come puoi vedere.- una volta infilati i pantaloni mi fermai, continuando a dare la schiena alla cacciatrice.
-Forse, ma anche delle conseguenze. Per esempio, la perdita di Sovnegarde.
-Anche tu con questa storia?- mi chiese Aela, ma io non risposi -Capivo Kodlak, il suo attaccamento alle antiche tradizioni, ma io preferisco di gran lunga la possibilità di correre con Hircine ed ho scelto la gloria della caccia, qui e ora. Tu...?- si interruppe -Senti, se anche tu bravami la possibilità di accedere ad un paradiso dove si beve birra e idromele hai fatto la scelta sbagliata.
-Ho fatto ciò che andava fatto.- risposi con un tono tagliente che non mi apparteneva, non quando parlavo con Aela, almeno -E va bene così.- presi la camicia e la feci passare sopra la testa.
-Come vuoi.
-Così...sono un lupo mannaro adesso.- forse era una cosa ovvia da dire, ma dirlo faceva un certo effetto.
-Sì, in te scorre il sangue del lupo. Certo, dovrai abituarti ad esso, e dovrai controllarti di più. Ma sì, sei davvero una di noi, ora.- mi sistemai del tutto la camicia, ignorando il ruvido della stoffa.
-Potrebbe capitare di trasformarmi all'improvviso?- era quella la domanda che più temevo.
-È tutta una questione di volontà. La bestia ha degli istinti, ma esce solo se tu glielo permetti e mai all'improvviso. Il tuo corpo, la tua mente, loro sapranno quando il lupo vuole cacciare e te lo diranno.- e così avrei passato il resto della mia vita a lottare con la bestia e la sua voglia di sangue. Lo sapevo, ma il sentirmelo dire mi lasciò l'amaro in bocca.
-E...posso trasformarmi quando voglio?
-In teoria sì, ma ci sono delle regole.- Aela mi guardò seria -Come hai provato tu stessa la trasformazione è dolorosa. Il tuo corpo non potrebbe reggere tutto quel dolore più volte, ma credo che te ne renda conto.- annuii -E non credo ci sia bisogno di dire che non puoi trasformarti in città o altri luoghi abitati, a meno che tu non voglia suicidarti.- una smorfia di fastidio le contorse il volto -Non tutti accettano la nostra gloria, Sorella.- la osservai a lungo, finché il mio sguardo cadde sul suo braccio ferito.
-Ti fa male?- le chiesi.
-È quasi del tutto rimarginato.
-Non dovresti bendarlo? Per evitare infezioni.
-Le infezioni non sono un problema per me, a meno che non siano causate dall'argento.
-Che vuoi dire?
-Dico che da quando ho il sangue di bestia non ho mai dovuto temere infezioni o malattie.- feci per parlare, ma mi accorsi di non aver niente da dire e la mia bocca restò socchiusa.
Accettavo tutte quelle novità quasi passivamente, e non provavo la curiosità morbosa che potrebbe nascere con la scoperta di nuovi poteri, ma forse era solo a causa dello stordimento che ancora aleggiava nella mia testa.
-Oh...intendi dire che non ti sei più ammalata? Niente di niente?
-Niente.- confermò -Ma ovviamente non siamo indistruttibili. Per quanto il tuo corpo sia forte, la mancanza di un sonno completo si farà sentire e non sarai invincibile. Se chiedi troppo, alla fine crollerai. Sono stata chiara?- annuii con un cenno del capo -Allora torniamo a casa, è giunto il momento di preparare la nostra vendetta.- quelle parole furono come una secchiata d'acqua che mi costrinsero a svegliarmi, perché dopotutto era quello il motivo che mi aveva spinta alla licantropia, la vendetta, e non potei trattenere un sorriso vendicativo quando ripensai alle mie nuove abilità e al fatto che presto le avrei usate contro di Mano d'Argento.

Il viaggio di ritorno fu una continua riscoperta del mondo: Whiterun non mi era mai parsa così caotica: i rumori, spesso anche quelli che mai avrei creduto di poter udire, erano chiari e cacofonici, gli odori si mescolavano e spesso creavano una puzza terribile e non sopportavo troppo la vicinanza della gente, mi rendeva nervosa. Continuavo a tirare su con il naso ed io paio di volte mi girai di scatto per controllare che non mi fosse spuntata una coda, perché ero convinta di sentirla agitarsi anche quando non c'era.
-Calmati, o darai nell'occhio.- mi ammonì Aela mentre, finalmente, la sagoma della barca capovolta di Jorrvaskr si faceva vedere.
-Lo so, è che questo posto ora è così...
-Soffocante? Caotico?
-Entrambe le cose.- scossi la testa, irritata -Come fate a sopportare questo rumore, per i Nove?!
-Presto ci farai l'abitudine ed imparerai a non considerare i suoni inutili.
-Eh?- non avevo capito niente.
-C'è tempo, Sorella, c'è tempo per imparare ogni cosa.
-Sarà...- non ero per niente convinta, ma lasciai cadere il discorso e finalmente il portone di Jorrvaskr si aprì, e mi sentii a casa.
Ed una nuova montagna di odori mi sommerse: l'odore del legno, della carne cotta sul fuoco, dell'idromele e del sudore, tutti questi odori creavano quella che era l'atmosfera di Jorrvaskr, forse non era proprio pulita, ma era casa, ed era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Chiesi dove fosse Farkas e mi affrettai a raggiungere la sua stanza, pronta ad abbracciarlo, ma...
-Iris!- con mia gran sorpresa venni anticipata dallo stesso Compagno, il quale mi strinse in una morsa calorosa e forte che accolsi con una risatina soffocata, notando in un misto di incredulità e compiacimento che la sua stretta non mi sembrava così dolorosa -Lo sapevo che saresti tornata, lo sapevo che sopravvivevi!- con il braccio sinistro gli circondai il collo per ricambiare quella stretta che mi sollevava appena da terra, chiudendo gli occhi dal sollievo di vederlo vivo.
-Stai bene, allora.- mormorai al suo orecchio.
Anche lui, come Aela e me, probabilmente, odorava di cane bagnato, ma c'erano anche altri odori che mi fecero giudicare la sua persona piacevole: Farkas aveva addosso l'odore del sudore, del cuoio e dell'acciaio, ma aveva anche una nota di dolcezza che lo rendeva buono, esattamente come la sua persona, un odore di...
-Pandolce?- chiesi, quasi incredula.
-Che?- con la delicatezza degna di un bufalo, Farkas mi sciolse dalla presa e mi guardò con le sopracciglia scure incurvate in una smorfia di perplessità.
-Niente...è il tuo odore.
-Ah, lo so. Anche a me piace sentire gli odori degli altri, è bello vero?
-Più che altro è strano.- ammisi -Ma dimmi, come sta la tua ferita?
-Non ti preoccupare, si rimargina in fretta.- assicurò -Tra un paio di giorni sarò come nuovo, te l'assicuro. Ma tu sei parecchio forte, sai?- non sapevo se prendere quell'affermazione come una cosa buona o cattiva, e mi limitai ad un mezzo sorriso -Ci hai dato giù pesante con tutti e due, me e Vilkas, ho quasi creduto che ci avrei lasciato la pelle quando mi hai colpito.- una morsa mi strinse lo stomaco e mi fece chinare gli occhi.
-Mi dispiace.- dissi -Non riuscivo a controllarmi...e ti ho quasi ucciso.- Farkas non poteva saperlo, non con la sua ingenuità, ma le sue parole mi fecero sentire terribilmente in colpa, e se durante quella notte l'avessi ucciso davvero?
Gli occhi del licantropo si spalancarono, sempre più confusi.
-Ma sei triste?
-No, no...al contrario.- mentii -Sono sollevata che tu stia bene.
-Ah, beh meglio così!- Farkas poteva avere l'intelligenza di un mulo da soma, ma era buono ed il suo entusiasmo genuino, così come la sua preoccupazione -Sono contento che faccia parte del Circolo, adesso.- disse, cogliendomi di sorpresa.
-Eh?
-Beh, ora hai il sangue del lupo. Credo che questo ti renda un membro del Circolo a tutti gli effetti.- non ci avevo pensato.
-Non lo so...forse.- concessi -Senti, sai dov'è Vilkas?- gli chiesi poi.
-Nella sua stanza. Sta leggendo, legge sempre.- spiegò quasi infastidito, come se non capisse tanta passione nel passare le ore a guardare quei maledetti tomi.
A differenza del fratello, Farkas non è mai stato un appassionato di lettura, non faceva proprio per lui, e se devo essere sincera non sono nemmeno sicura che sapesse leggere per bene, non gliel'ho mai chiesto.
Comunque arrivai davanti alla stanza di Vilkas e bussai. Non aspettai che mi rispondesse per entrare ed aprii la porta lentamente, quasi temessi di venire scacciata.
Effettivamente Vilkas era steso sul suo letto, con un braccio sotto la testa e la mano destra che teneva il libro davanti ai suoi occhi, non ho mai visto una posizione più scomoda della sua per leggere, ma dirglielo non era mai servito a niente se non per prenderlo in giro.
Mi gettò uno sguardo rapido che riportò altrettanto rapidamente sul libro.
-Sei ancora arrabbiato?- gli chiesi, chiudendomi la porta alle spalle.
-Per cosa?- replicò lui con tono sarcastico -Per lo schiaffo, per aver accettato la licantropia o per averti vista mandare a puttane tutto ciò di cui abbiamo parlato?- mi morsi il labbro inferiore con forza per trattenere una risposta altrettanto velenosa -Per la prima no, ma per il resto...- lasciò intendere.
-Andava fatto, Vilkas.- il mio tono non era spavaldo o arrabbiato, ero lì per riappacificarmi con lui e cercare di arginare la frattura che si era creata e che si espandeva velocemente, troppo.
-Andava fatto? Andava fatto?- chiuse il libro con uno scatto e si tirò a sedere, fulminandomi con i suoi occhi chiarissimi -No, non andava fatto. Una medicazione va fatta. Il completamento di una missione va fatto. Non questo.
-Intendi tenermi il muso tutta la vita? Intendi non parlarmi più per questo?- abbassai il viso e presi un bel respiro -Ho bisogno di te, accidenti! Ora più che mai.- nonostante tutto quello che ci fosse tra di noi, pronunciare quelle parole mi costò una grande fatica -Potrà non piacerti il fatto che io sia come te, adesso, ma questa cosa non cambierà. Puoi accettarla, oppure no, io non ti costringerò di certo...e non ho la minima intenzione di correrti dietro.- non mi andava di lottare, non mi andava di discutere, volevo solo che capisse, volevo solo assecondare quell'istinto di abbracciarlo, di fare l'amore che invece mi vedevo costretta reprimere.
Rialzai gli occhi e sollevai il mento con aria altezzosa, poi gli diedi le spalle ed uscii dalla sua stanza chiudendo la porta.

Il riparo di Driftshade o era poco più che lo schizzo di un fortino visto da lontano, eppure era lì che l'ultimo manipolo dei Mano d'Argento si leccavano le ferite della loro sconfitta.
-Sono in parecchi.- disse Aela scendendo da cavallo per poi legarlo ad un ramo di un albero.
-Quanti, più o meno?- chiesi.
-Fuori ce ne sono una trentina. E sono sicura che dentro ce ne sono altrettanti.
-Ce li faremo bastare.- queste furono le prime parole pronunciate da Vilkas durante il viaggio -Dobbiamo agire in maniera prudente ma decisa, alla fine di questi bastardi non deve rimanere nemmeno il ricordo.
-Faremo in modo che le uniche canzoni a risuonare saranno quelle di Jorrvaskr.- aggiunsi, finendo di legare il cavallo, poi estrassi la spada.
La lama d'acciaio rifletteva la poca luce delle due lune, luce che venne subito coperta dai nuvoloni che abitavano il cielo, quella sera.
Sollevai il volto.
-Potrebbe piovere.- dissi a voce alta.
-Come?
-No, niente...dico solo che potrebbe piovere.- ripetei sempre guardando in alto, finché non sentii la presa di Aela sulla spalla, e allora incontrai lo sguardo della cacciatrice.
-La pioggia laverà via il sangue.
-Ma non il dolore che ha causato.- non espressi ad alta voce questo mio pensiero, ed insieme ai miei tre Fratelli di Scudo iniziammo ad avvicinarci al fortino che si ergeva nel pieno della pianura brulla dell'Eastmarch.
Avrebbe piovuto: la terra quando piove si prepara, emana un odore che avevo già percepito nella mia normale condizione da umana, ma mai come in quel momento, forte e freddo, un odore pungente che tuttavia sapeva di pulito e sperai che in qualche modo, dopo la battaglia che ci stavamo preparando ad affrontare, sarei stata meglio.
Ci dirigemmo verso il fortino e non ci volle molto prima che le sentinelle riuscissero a scorgerci.
-Ehi, voi!- mi bastò la voce di quell'uomo per sentire l'adrenalina trasformarsi in rabbia -Fermi, non fate un altro passo!- la poca luce disponibile mi permise di vedere l'arciere in posizione -Chi siete?
-Come sarebbe a dire?- il potente sarcasmo di Vilkas avanzò come il padrone -Non riconosci i cani?- in tutta risposta la freccia venne scoccata, ma si scontrò contro lo scudo del Compagno.
-Uccidiamoli tutti...- non riconobbi la mia voce mentre con il braccio sinistro sorreggevo lo scudo per proteggermi a mia volta da un'altra freccia.
La sentinella aveva dato l'allarme.
-Farkas, dobbiamo liberare il tetto!- disse Aela scoccando una freccia ed abbattendo un Mano d'Argento.
-Io vado dentro.- le dissi poco prima di separarci.
-Non senza un Fratello di Scudo, Iris!- la ignorai ed iniziai a correre verso la porta del forte, gli arcieri che avrebbero dovuto abbattermi avevano il loro bel da fare con gli altri, e gli unici due Mano d'Argento che provarono a mettersi tra me ed il mio obiettivo morirono in fretta.
La consapevolezza di avere la vendetta così vicino mi dava una forza ed una spregiudicatezza che mai avrei provato in condizioni normali, inoltre sentivo la bestia già iniziare a ringhiare, smaniosa di uscire.
-Non ancora, ma presto.- pensai, quasi volessi rassicurarla e coccolarla, un pensiero che ben si abbinava con il ghigno che mi decorava il volto, che allungava le cicatrici e lo trasformava in una smorfia grottesca che non era da me.
Parai il fendente della piccola imperiale avanti a me con la spada, poi le diedi un calcio che la fece piegare per il dolore e la sorpresa. Ne approfittai per tagliarle la testa, e l'odore del sangue mi fece fermare di botto: guardai quel corpo e un brivido di fame, la fame della bestia, mi solleticò il palato...
-Andiamo!- fu la voce di Vilkas a portarmi alla realtà, e quando incrociai il suo sguardo mi fulminò -Si caccia, ma non si mangia, è chiaro?- ancora stordita per quell'attimo di esitazione davanti al corpo, annuii senza nemmeno rendermene conto -Bene.
-Posso andare da sola.- gli dissi.
-Non ho chiesto di venire con te, infatti.- replicò lui sorpassandomi, e di nuovo quella spiacevole sensazione allo stomaco, di rabbia e delusione che si mescolano, mi spinse a trattenere silenziosamente il respiro prima di seguirlo nel fortino.
Vilkas mi disse di chiudere la porta.
-A chiave?
-A chiave.- si incamminò lungo l'angusto corridoio -Nessuno di loro deve uscire vivo da questo forte.- ubbidii e mi affrettai a seguirlo.
Sentivo il loro odore.
Odore di chiuso, di sudore, sangue e di altri animali che impregnavano le pareti del riparo di Driftshade.
-Quanti ne avranno scuoiati, come noi?- chiesi a voce bassa.
-Non me lo voglio chiedere, ma dalla puzza di questo posto lo puoi immaginare...- avanzavamo in silenzio nell'intenzione di cogliere di sorpresa i nostri nemici -Stammi vicino.- lo guardai.
Per un attimo mi sembrò di essere tornata al giorno in cui avevamo esplorato insieme il Tumulo delle Vecchie Glorie, quando avevo scoperto la verità sui Compagni, quando la realtà che avevo creduto di conoscere si era rivelata totalmente diversa ed era iniziato il mio Vero cammino con loro.
Quanto tempo era passato? Due anni, forse poco più?
Mi sembrava un'eternità, e la ragazza smaniosa di mostrare il suo genuino valore era un'altra persona.
Eppure con quella frase ebbe il potere di riportarmi indietro. Forse fu per questo che non sbuffai o altro, ma mi limitai a fare come diceva. Perché sentivo il bisogno di tornare indietro, di sentirlo vicino quando era più lontano delle Lune.
Il fortino era composto da due piani, i Mano d'Argento spuntavano dagli angoli più impensabili al pari di insetti o topi, e quando finalmente raggiungemmo l'ultima stanza erano rimasti in sette.
Al centro, un uomo era intento a lavorare chino su di un telaio. Portava un elmo d'acciaio coperto dalla pelliccia di un animale scuro che non riconobbi, quindi non ricordo bene il suo volto, ma gli occhi mi rimasero impressi: di un grigio spento che ricordava il ferro delle lame, occhi che non conoscevano pietà.
E quando ci vide, una smorfia gli distorse i lineamenti.
-Siate dannati, voi mostri!- mormorò alzandosi in piedi.
Fu allora che osservai attentamente il suo copricapo, e con orrore vidi che la bestia aveva una cicatrice su un occhio lattiginoso.
Trattenni il fiato.
-Skjor...- mormorai, con voce talmente strozzata dalla rabbia e dall'orrore che il suo nome risultò quasi inudibile.
Vilkas avanzò di un passo e lasciò cadere lo spadone a terra.
-Mostri?- domandò.
Riconobbi la stessa frenesia che mi scorreva in corpo e, capendo le sue intenzioni, lasciai cadere a mia volta l'arma ed iniziai ad armeggiare con il bustino di cuoio, sotto lo sguardo perplesso ed impaurito dei Mano d'Argento.
-Non avete capito nulla.- continuò il Compagno, mentre i guanti d'acciaio cadevano a terra -Quando avremo finito con voi rimpiangerete di non aver incontrato dei mostri veri.
A differenza della prima trasformazione di cui ho solo ricordi confusi, quella volta a Driftshade la ricordo perfettamente: la bestia, infatti, non era che il mezzo per me, per Iris, di compiere la vendetta che le dava la forza.
Fece male, ma non come la prima volta, i miei muscoli erano già abituati a tirarsi, ad ingrandirsi, la bestia oramai era parte di me ed il mio corpo l'accolse con benevolenza, così come la mia mente, e presto io e Vilkas lasciammo il nostro aspetto umano per consumare la nostra vendetta.
Non sarebbe rimasto niente di loro. L'eternità avrebbe intrattenuto i suoi ospiti solo con le canzoni di Jorrvaskr.


Note dell'Autrice
Capitolo un po' così, di passaggio. Ma ci voleva, dai. Nel senso, la vendetta verso i Mano d'Argento viene compiuta, ma ho preferito interrompere qui. Non temete, presto arriveranno nuovi capitoli e nuove teste volanti, garantito *pollice in su* Che ne pensate del fatto che Krev si era fatto il cappello con Skjor?XD Troppo?
A me sta cosa piace, anche perché il corpo viene lasciato lì con un menefreghismo, nel gioco, che non mi piaceva. Il prossimo capitolo sarà abbastanza importante, quindi mi farò perdonare per questo. Ci becchiamo la settimana prossima
Lady Iris

PS: Ryuk, Jappo, vi odio dal più profondo del cuore <3 No, non è vero xD E, Jappo, non temere se Aela non ti aggrada, ci pensa lo Scorfanello a farla aggradare (if u know what I mean xD) e cmnq, Ryuk, quello era ammmore e tu non capisci niente >_>
 
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Martykiin
view post Posted on 27/5/2013, 13:06




Oddio Skjor che è diventato un cappello... Geniale XD
Come al solito bellissimo capitolo Iris, sei molto brava a scrivere :) e poi sono felice che Iris stia bene dopo la trasformazione :sisi:
 
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view post Posted on 27/5/2013, 13:16

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*fangirl mode on* Voglio vedere Vilkas e Iris scopare come ricci :omgdance: Insieme sono perfetti...mi farai questo regalo? :fiorellino:
...
Ok, cavolate a parte...Bel capitolo! Sono sempre convinta del fatto che tu debba scrivere un libro :ahsisi:
Aspetto pazientemente il prossimo capitolo :)
 
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Martykiin
view post Posted on 27/5/2013, 13:21




Anch'io Maka XD
 
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Lady Iris
view post Posted on 27/5/2013, 13:26




CITAZIONE (~Maka @ 27/5/2013, 14:16) 
*fangirl mode on* Voglio vedere Vilkas e Iris scopare come ricci :omgdance: Insieme sono perfetti...mi farai questo regalo? :fiorellino:

Ma...maka!!!! XD
sei una porcellina, non si dicono ste cose U_U ...ma forse, un giorno potrei scrivere qualcosa...forse :D|
e allora sì che a jorrvaskr non si chiuderà occhio xD
ok, dopo qusta sono finita! D:
*fugge*
 
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Martykiin
view post Posted on 27/5/2013, 13:28




DEVI farlo Iris, ti obblighiamo U_U
 
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view post Posted on 27/5/2013, 13:31

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CITAZIONE
Ma...maka!!!! XD
sei una porcellina, non si dicono ste cose U_U

My little Iris...Io sono pervertita e non lo nascondo :asd:

Eddai, Iris e Vilkas sono la coppia più secsi che ci sia... *sogna* Se non li fai divertire un pò tu, scriverò io stessa una fanfiction su di loro U_U E attenta che lo faccio!
 
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Lady Iris
view post Posted on 27/5/2013, 13:40




O_O una fanfiction sul pg di una fanfction...OMG fanfiception xD
la leggerei molto volentieri hahahahaahahah
 
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soulcutter
view post Posted on 30/5/2013, 12:55




iris...se fai ciò...non solo a jorrvaskr non si chiuderà occhio....e noi ce ne ricordiamo bene di quella famosa notte insonne :trollface:
 
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Martykiin
view post Posted on 30/5/2013, 13:05




Ma già quella notte non sicera chiuso occhio da nessuna parte. E Iris ci deve ancora la notte insonne :sisi2:
 
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322 replies since 7/3/2013, 15:03   10071 views
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